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Autore: 33NaLu33    17/01/2019    13 recensioni
Questo è in assoluto l'ultima occasione per Natsu, se verrà espulso anche questa volta saranno guai, dei guai veramente grossi, ma il problema è proprio questo per il ragazzo, lui e i guai sono letteralmente una cosa sola.
Suo fratello l'ha messo in guarda: non deve aiutare nessuno, eppure quando un improbabile bionda finirà sul suo cammino i disastri si susseguiranno uno dopo l'altro.
-*-
-No- sbotta esasperata. –Devi aiutarmi a trovargli una ragazza-
Sollevando le sopracciglia la guardo allibito: -Vuoi che faccia Cupido? – le chiedo scettico –dico, mi hai visto? –
[...]
-Come si chiama tuo fratello? – le domando alla fine.
–Si chiama Gray, Gray Fullbuster-
[AU] [scolastica con un pizzico di fantasy] [Nalu, Gale, Gerza, Gruvia e tante altre]
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajeel/Levy, Gerard, Gerard/Erza, Gray/Juvia, Mavis, Natsu, Natsu/Lucy, Zeref, Zeref/Mavis
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Lisanna
 
 


 
 
 
Bhe medito, non mi aspettavo che si sarebbero messi tutti seduti e composti a mangiare il proprio pranzo, ma una guerra col cibo il primo giorno di scuola non era esattamente nei miei piani.
Con le gambe incrociate me ne sto acciambellato sopra a un muretto poco lontano dai tavoli adibiti alla ricreazione, che essendo ancora bel tempo sono situati all’aperto.
-Comunque mi chiamo Natsu- dico dopo essermi infilato nell’orecchio il secondo auricolare bianco. Se mai qualcuno decida per caso di girarsi a guardare nella mia direzione penserà che sto semplicemente canticchiamo una canzone e non parlando con un fantasma, come invece sto effettivamente facendo in realtà.
-Lo so- risponde tutta contenta mentre con le braccia aperte, per mantenere l’equilibrio, fa avanti e indietro sul muretto accanto a me, cosa che mi sta veramente facendo innervosire.
Non che cadendo si possa far male, ovviamente, ma avere la sua minigonna all’altezza degli occhi mi sta veramente iniziando a mettere a disagio e non perché lo spettacolo non mi piaccia.
Schiarendomi rumorosamente la gola cerco invano di rimettere in ordine le idee.
 
È da quando siamo tornati dal bagno la prima ora che non si è separata da me nemmeno per un secondo, forse pensa che se la perdo di vista per cinque minuti non sarò più in grado di rivederla o forse, più probabilmente, è solo eccitata all’idea di avere finalmente qualcuno con cui parlare. Fatto sta che a parte bazzicarmi attorno durante le ore e ripetermi di ascoltare la lezione quando mi distraevo non ha fatto altro che sorridermi tutto il tempo.
 
-Io sono Lucy- si presenta alla fine porgendomi la mano e attirando la mia attenzione. –Scusa- dice abbassando di getto il braccio prima che io possa fare anche il minimo movimento –abitudine- si giustifica alla fine iniziando a ridere nervosamente e facendomi sorridere a mia volta.
Senza ulteriori indugi mi si siede accanto accavallando le gambe, facendole penzolare oltre il bordo del muretto di pietra grigio.
-Cosa avevi in mente? – chiedo abbassandomi in avanti e tirando fuori dallo zaino, che è appoggiato contro la superficie di pietra, l’unico foglio ormai mezzo scarabocchiato che ho, e l’ultima penna quasi intera trovata all’interno della mia borsa mai ancora svuotata dalla fine dell’anno passato e Dio, se ripenso che mi hanno espulso durante l’estate mi viene da ridere.
-Che stai facendo? – mi domanda invece incuriosita sporgendosi verso di me.
-Non sono esattamente un asso quando si tratta di ricordare- affermo facendo spallucce.
-Stai prendendo appunti? – esclama sollevando le sopracciglia.
-Si- dico sulla difensiva –non farlo sembrare così strano-
-Ma è “così strano” - ribatte virgolettando le due ultime parole con le dita per poi scoppiare a ridere subito dopo.
Lanciandole un’occhiataccia inizio a spiegazzare il foglio cercando un angolo pulito senza disegnini vari: -allora missis Memoria di Ferro mi vuoi dire cosa hai in mente, si o no? – proseguo provando a ignorare le sue risate che dopo aver sentito la parola missim sono diventate ancora più forti.
-Missis- ripete a sua volta facendomi il verso e passandosi le mani sullo stomaco incapace di smettere di ridere.
-Smettila o me ne vado – dico stizzito anche se so benissimo anch’io che la situazione è infondo infondo abbastanza divertente. Mettendosi una mano davanti alla bocca cerca invano di smorzare i suoni, ottenendo ovviamente l’effetto contrario. Scrutandola aspetto.
-Non hai preso appunti durante le tre ore di lezione e li stai prendendo adesso- afferma tra una risata e l’altra irritandomi ancora di più, e sono pronto ad andarmene incazzato quando un pezzo di torta della Battaglia del cibo passa attraverso Lucy per finire spiaccicata a terra dall’altra parte del muretto.
Trasalendo come se l’avesse effettivamente colpita smette subito di ridere e voltando la testa guarda verso il povero pezzo di dolce che molto presto diventerà cibo per formiche. Trattenendomi dal chiederle come sta perché di base non può ne sporcarsi ne tanto meno essersi fatta male, la scruto a mia volta. I suoi bellissimi e grandissimi occhi nocciola sono talmente tanto pieni di tristezza che forse, mi rendo conto, avrebbe tanto voluto che quel pezzo di torta l’avesse colpita per farla sentire di nuovo qualcosa che non potrà mai più tornare ad essere: viva; ma aimè i morti non possono tornare indietro, possono solo andare avanti, avanti verso la luce che li condurrà alla pace.
 
-Allora questo piano? – chiedo sperando che il cambiare argomento la possa tirare su di morale.
Purtroppo non se ne ricava niente di buono a rimuginare sul passato, perché ciò che è successo non può più essere cambiato o fatto ripetere, invece possiamo guardare al futuro, e visto e considerato, che il suo ultimo desiderio è aiutare suo fratello, sarà sicuramente un futuro migliore. 
Tornando subito allegra mi guarda di nuovo divertita e facendo avanti e indietro col busto medita evidentemente a cosa rispondere.
-Sembri un maniaco- se ne esce alla fine.
-Come? – chiedo di rimando sorpreso, tra tutte le cose che avrebbe potuto dirmi questa non me la sarei mai aspettato minimamente, neppure tra cent’anni.
-Si- afferma indicandomi –con quegli auricolari nelle orecchie, il foglio, la penna in mano, e il fatto che stai parlando da solo, a un pazzo maniaco ci assomigli-
-Non sto parlando da solo- puntualizzo.
-Lo so- esclama aprendo le braccia in modo plateale –ma loro non lo sanno- afferma facendo un gesto ampio col braccio.
-A proposito di loro- dico ignorando il suo ultimo commento sul sembrare un maniaco e tornando a guardare gli altri che nel frattempo sono stati messi a tacere da una ragazza rossa di capelli e incazzata come pochi che in piedi su un tavolo sta facendo un mega cazziatone a tutti i presenti, chissà penso forse il dolce volato oltre il muretto era il suo –chi avevi in mente? –
-Sinceramente volevo vagliare tutte le possibilità-
-Okay- annuisco a mia volta –iniziamo dalla nostra classe- concludo pronto a scrivere.
-Nella nostra classe come possibile candidate ho pensato a Virgo – dice indicando una ragazza con dei corti capelli rosa, occhi azzurri e un’eccentrica e alquanto singolare cuffia da cameriera bianca sulla testa che a distanza di due tavoli davanti a me sta animatamente parlando con un ragazzo con folti capelli marroni, che rasentano l’arancione, e degli occhiali da sole con le lenti blu che gli coprono mezzo viso.
-Solo? – chiedo sconcertato scarabocchiando velocemente il nome seguito da un accettabile.
-Si- annuisce –ci sarebbe Levy- continua –ma lei è la mia migliore amica, e fidati, la mia migliore amica e mio fratello mi farebbe vomitare- conclude con la faccia schifata.
-Per non parlare del fatto che…- afferma prima che io possa parlare –le piace Gajeel-
Sconvolto sgrano gli occhi: -Aspetta, Levy è quella bassina con i capelli blu? – chiedo sconcertato mentre lei annuisce come se niente fosse. –E Gajeel è quello capellone con i piercing di sta mattina-
-Che posso dire- afferma alzando le mani in aria con i palmi rivolti come a chiedere una resa –Le piacciono i tipi complicati-
-Buono a sapersi – ribatto scrivendo per poi cancellare con una mega X il nome della ragazza dalla lista.
-Poi della sezione 5A ci sarebbe Erza- continua indicando la rossa che fino a cinque minuti prima era in piedi sul tavolo. Ha dei lunghissimi capelli che le finiscono per coprire l’occhio dentro e sulla sua divisa scolastica non c’è straccia di macchia o imperfezione.
-Lei sembra una tosta- commento aggiungendola sul Foglio delle Conquiste.
-Lo è- concorda –è stata per quattro anni di fila rappresentante degli studenti e se continua così molto probabilmente lo sarà anche quest’anno- sorride.
-La conoscevi? – chiedo prima di potermi fermare.
-Conoscevo tutti, o quasi. Eravamo come una grande famiglia allargata- dice abbassando lo sguardo iniziando a perdersi nei suoi pensieri. Allarme rosso mi urla il subconscio fare marcia indietro da questa conversazione, e subito.
-Poi? – domando facendola tornare sul pianeta terra.
-Poi ci sono Cana e Bisca- continua mostrando due ragazze sedute in mezzo a un gruppetto più vasto accanto alla rossa, una alla sua destra e l’altra alla sua sinistra.
-La mora la conosco già- affermo attirando la sua attenzione –Miss Bikini dell’anno l’ho vista sta mattina mentre un vecchietto tutto rugoso e raggrinzito le portava via tutte le scorte di alcool-
-Tipico di Cana- dice prima di scoppiare a ridere.
-Avresti dovuto vedere la scena- continuo – si è tirata fuori tre bottiglie di vino da sotto il giacchetto, una fiaschetta dallo stivale e un’altra da in mezzo al seno- concludo facendola ridere ancora di più.
-Non cambierà mai- esclama scuotendo la testa, e mentre lei prova a calmarsi scruto l’altra ragazza dei eccentrici e al quanto singolare capelli verdi, che sorridendo sembra essere molto coinvolta nel discorso che si sta svolgendo. Velocemente scrivo anche i loro nomi seguiti da un altro possibile forse.
 
-Della sezione 5B ci sono Evergreen, Laki e Mira- dice indicando altre tre ragazze che insieme a Erza, Cana e Bisca fanno parte del gruppo raggruppato intorno a quel tavolo.
A primo impatto Evergreen mi sembra una snob, con i capelli castani chiari pettinati perfettamente e un paio di occhiali da sole che senza fretta fa roteare tra le dita mi manda un’influenza molto negativa, e anche se Lucy l’ha scelta come possibile candidata barro il suo nome con una X come ho precedentemente fatto con quello di Levy.
Laki, d’altro canto, mi sembra troppo sofisticata per poter stare con uno come Gray Fullbuster che durante la seconda ora di lezione senza nessuna ragione apparente si è iniziato a spogliare. Se il suo vizio, di cui mi aveva precedentemente parlato Lucy, è quello di essere un esibizionista penso che ne vedrò delle belle. Scartando anche lei passo all’ultima ragazza.
Dei lunghissimi capelli d’argento, raccolti sul davanti con un piccolo elastico per non far finire la frangetta sugli occhi celesti, le circondano il viso angelico. Ha un’aria molto mite e tranquilla e solo a guardarla ti dà un senso di pace così gratificante che ti viene voglia di conoscerla e stringerle la mano. Senza altri indugi aggiungo il suo nome sottolineandolo due volte.
 
-Poi? –
-Della sezione 3B e 3A ci sono Kinana e Lisanna- continua indicando due ragazza di un altro tavolo anch’esse sedute a loro volta in mezzo a un gruppo.
Kinana non passa decisamente inosservata con i suoi capelli viola, e anche se le arrivano solo fino alle spalle, bastano per far in modo che chi la guarda si volti per darle una seconda occhiata. Accanto a lei, invece, la versione più giovane e innocente della ragazza di nome Mira ride a una battuta detta da qualcuno. A parte la lunghezza dei capelli sono veramente molto simili e se dovessi scommetterci oserei dire che sono sorelle.
Dopo aver scritto anche loro alla lista, sottolineo quest’ultima due volte.
-Qualcun altro? – domando incuriosito, perché sinceramente siamo arrivati veramente a un gran bel numero.
-In effetti si- dice arrossendo –l’ho vista per la prima volta sta mattina all’entrata ma mi è subito piaciuta-
Per la prima volta? penso tra me e me che anche lei abbia cambiato scuola, o peggio l’abbiano espulsa come è successo a me?
-Si chiama Wendy a quanto ho capito- dice prima di interrompersi.
-Bene. Chi è tra tutti i presenti? – chiedo scrutando ognuno e cercando di trovare questa fantomatica Wendy. Se è piaciuta così tanto a Lucy solo dopo averla vista per così poco forse deve avere qualcosa di speciale.
-È quella ragazza lì- afferma indicando la famosa Wendy seduta a uno dei tavoli più in disparte –fa il primo anno- conclude evitando di guardarmi.
-Cosa? – domando allibito –Sei pazza? Avrà al massimo quattordici anni. È minorenne accidenti –protesto.
-Anche Gray lo è – esclama incrociando le braccia sotto al seno prosperoso.
-Ha tre anni più di lei-
-L’amore non ha età-
-Bene- affermo facendole in verso –e sarò ben contento di ripetertelo mentre guarderai tuo fratello che viene portato via in manette- concludo e anche se sono completamente contrariato scrivo il nome della ragazza su quella che ormai è diventata La lista Nera.
 
-Okay- dico alzandomi e spolverandomi il retro dei jeans, buttando la penna nello zaino e col foglio ancora in mano sono pronto ad iniziare la missione.
-Dove stai andando? – chiede scostandosi dal muretto a sua volta.
-A fare quello che mi hai chiesto. E penso proprio che inizierà con questa Erza- annuisco facendo avanti e indietro con la testa pronto e assolutamente carico. -mi ha dato l’aria di una decisa- affermo semplicemente. Lanciandomi un’occhiata di traverso inizia a fissarmi storto.
-E cosa avresti intenzione di fare? – inizia –andare lì a chiederle se vuole stare con Gray? –
-In effetti si- dico non capendo quale sia il problema. -Avere un approccio diretto- proseguo –è la strategia migliore-
-Vuoi andare da Erza, la ragazza più tosta di tutta la scuola- sottolinea -a chiederle davanti a tutti se si vuole mettere o meno con mio fratello e tu me la chiami strategia questa? -
-Tu hai un’idea migliore? – chiedo sollevando un sopracciglio.
-In effetti si- ribatte sorprendendomi –aspetta qui, voglio provare a fare una cosa, e se i film hanno una base di verità forse siamo a cavallo – conclude sparendomi in un battito di ciglia letteralmente da davanti agli occhi. Questa cosa del apparire e scomparire dei fantasmi non mi è mai piaciuta, soprattutto quando, dopo esserti fatto la doccia ti stai vestendo, e uno stuolo di morti non ancora passati oltre ti appare davanti all’improvviso guardandoti con aria indignata, mentre invece dovresti essere tu quello incazzato, dal momento che sono entrati loro senza permessa in camera tua.
 
-Che ne pensi? – domanda una voce accanto a me facendomi trasalire e strappandomi via dai miei pensieri nonché vecchi ricordi. Quando è arrivata? mi domando voltandomi nella direzione del suono. Alla mia destra in tutto il suo quasi metro e settanta Lisa qualcosa mi guarda sorridendo. Portandomi davanti alla faccia il foglio coi nomi scorro giù fino a trovare il suo per non pronunciarlo in maniera sbagliata.
-Pensare di cosa? – chiedo a mia volta.
-Del piano- afferma sorridendomi. Come fa a sapere del piano? medito scrutandola, era troppo lontana per aver potuto origliare qualcosa, non che con metà discorso possa aver capito chissà cosa comunque.
-Non hai capito? – ribatte.
-Capito che cosa? -
-Sono Lucy- esclama tutta contenta. Sgranando gli occhi l’afferro per un braccio.
-Esci subito da lì- affermo iniziando a scuoterla in maniera non molto violenta come se questo possa effettivamente far smettere in qualche modo la possessione.
-Ma è un’idea eccezionale- dice invece contrariata. –Non ero sicura di poterlo fare, sai no? Nei film fanno sembrare tutto facile ma c’è l’ho fatta, e in effetti era anche più semplice di quel che mi aspettavo, mi è veramente bastato voler entrare nel suo corpo e toccarla, lei non ha percepito assolutamente niente ovviamente, ed ora eccomi qua. Adesso potrò veramente chiedere a Gray un appuntamento sotto forma di Lisanna e una volta che si saranno conosciuti sarà fatta! -
-No, invece è pessima- inizio scuotendo vigorosamente la testa –perché non solo stai prosciugando le energie di Lisanna, ma metti il caso tu riesca veramente a convincere Gray a uscire con lei, una volta che tu avrai abbandonato il suo corpo, lei non si ricorderà assolutamente niente di tutto quello che avrà fatto tutto il tempo in cui è stata posseduta. Ovviamente a meno che tu non abbia intenzione di avere un appuntamento romantico con tuo fratello- continuo vedendo che a ogni parola da me pronunciata ha contratto la fronte fino a farla diventare una smorfia –Fidati, ho già visto una possessione a tempo prolungato e non è finita bene- concludo cupamente. Quella faccenda in effetti mi era costata la seconda espulsione.
 
-Che stai facendo a mia sorella? – urla una voce alle nostre spalle. Voltando la testa scorgo un ragazzo tutto muscoli alto più di due metri che con aria aggressiva si avvicina a passo di marcia verso di noi. Tutt’intorno gli altri presenti si sono fermati dal socializzare attirati del grido.
-Esci da lì- sibilo a Lucy. Lei dopo aver annuito lascia il corpo di Lisanna che privo di sensi mi cade addosso. Passando una mano sulla schiena della ragazza me la stringo contro impedendole di accasciarsi a terra mentre nel frattempo Lucy è riapparsa nuovamente accanto a me.
-Mi hai sentito? – Sbraita arrivandomi a cinque metri di distanza. Come le sorelle ha i capelli argentati e gli occhi blu, che scrutandomi da capo a piedi mi sta molto probabilmente prendendo le misure per la bara.
-Si ti ho sentito- affermo sospirando prima di voltarmi completamente verso di lui.
Guarda la sorella tra le mie braccia e dopo aver inspirato sonoramente come farebbe un toro pronto per la carica passa la sua attenzione sulla mia faccia fissandomi con occhi fiammeggianti pieni di odio.
-Lasciala- afferma.
-Ma…-provo a ribattere cercando di fargli capire che è svenuta.
-Lasciala- urla avvicinandosi ulteriormente.
-È…-
-Ho detto lasciala- grida nero di rabbia, e di scatto lascio la presa facendo rovinosamente cadere a terra la ragazza che ancora incosciente non si accorge di nulla. Dopo avrà un gran bel mal di testa medito guardando verso il basso sentendomi in colpa e non sarà dovuto solo alla possessione.
-L’hai fatta cadere – sussurra allibito. –L’hai fatta cadere- ripete urlando e prima che possa dirgli che è stato proprio lui a gridarmi di lasciarla andare mi afferra per la sciarpa sollevandomi così che i nostri occhi siano alla stessa altezza.
Nel momento esatto in cui le sue dita toccano la mia sciarpa avvolta intorno al mio collo vedo rosso, e prima che mi renda pienamente conto di quello che sto facendo ho la mano destra chiusa a pugno ricoperta di sangue. Sangue che sta sgorgando dal naso ormai rotto dell’albino che sorpreso mi guarda allibito.
Invece di alzarsi e scappare, si alza e mi carica placcandomi. Prima che me ne renda veramente conto siamo a terra a tirarci pugni in faccia a vicenda facendo iniziare così una rissa di proporzioni scolastiche coinvolgendo tutto il resto degli studenti.
 
 
 


 
Nel prossimo capitolo:
Sgranando gli occhi mi guarda spaventata: -Mi stai toccando- dice fissando la mia mano sulla sua spalla –oddio no- afferma spaventata –ti ho fatto uccidere-
   
 
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