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Autore: Chiharu    11/02/2019    0 recensioni
Con questa storia voglio entrare più a fondo nella relazione tra Hinata e Naruto. Si tratta di un viaggio nel loro quotidiano che segue la Quarta Grande Guerra Ninja e che spero possa mostrare al meglio ciò che celano nel loro animo.
Hinata riuscirà ad oltrepassare le barriere della sua timidezza e a trasmettere a Naruto i suoi sentimenti una volta per tutte? Lui si accorgerà finalmente che quella timida e fragile ragazzina si è trasformata in una donna?
**Spero di avervi incuriosito, vi aspetto tra i lettori!**
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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CAPITOLO 3

Naruto stava rigirando le bacchette distrattamente nella sua ciotola di ramen da almeno mezz’ora. Insolito per uno con il suo appetito.

“Choji non sarebbe affatto fiero di te nel vederti rimuginare così tanto di fronte ad un buon pasto.” La voce di Sakura lo ridestò dai suoi pensieri. Diede un’occhiata più attenta al suo cibo e si rese conto che il ramen era quasi completamente freddo. Solitamente si scottava la lingua perché era troppo impaziente.

“Allora? A cosa stai pensando, Naruto?” Lo riprese Sakura.

“Eh? A nulla di particolare…” Si mantenne sul vago. Non era sicuro nemmeno lui della strana sensazione che lo accompagnava dalla sera precedente, dopo aver accompagnato Hinata a casa. Dopo aver visto quello sconosciuto. Si sentiva insolitamente nervoso e non aveva nemmeno così tanta fame.

Sakura roteò gli occhi “Oh, ti prego… Come se non ti conoscessi abbastanza bene!”

“Davvero, non è nulla…” Stufo lasciò cadere le bacchette nella ciotola e sbuffò.

“Ma sul serio?” Insisté lei lanciandogli uno sguardo eloquente. Naruto continuò ad ignorarla rimanendo in silenzio. Stava alzando un muro perfino con lei. La situazione doveva essere più complicata del previsto.

“Beh…” Cominciò nuovamente lei e si voltò verso di lui, studiando la sua reazione “…Come è andata con Hinata?”

Naruto ebbe un sussulto quando sentì il nome di Hinata e serrò i pugni, cosa che non sfuggì all’occhio attento di Sakura. La ragazza si accigliò in attesa di una risposta esaustiva.

“L’ho riaccompagnata sana e salva a casa, puoi stare tranquilla!” Disse lui rilassandosi e sorridendole.

“Qualcosa non quadra” pensò lei e si decise ad indagare più a fondo.

“Ovviamente…” sottolineò lei eloquente, per poi riprendere “A volte Hinata mi dà l’impressione di aver comunque bisogno di protezione con quel suo visino dolce e delicato, nonostante sia una ninja fortissima.”

“Ah! Indubbiamente non manca di protezione, stanne certa…” Proferì lui più serio. Sakura lo vide di nuovo serrare il pugno.
“Cosa vuoi dire? Mi sono persa qualcosa?” Chiese lei innocentemente.

Naruto forzò una risata “Voglio dire… Ha molti amici disposti a proteggerla!” Disse lui sottolineando inconsciamente la parola ‘amici’.

Sakura appoggiò un gomito sul tavolo, interessata. Era la prima volta che vedeva Naruto comportarsi così stranamente. Ormai era sicura che la sera prima fosse successo qualcosa. “Avrà sicuramente una fila di bodyguard degli Hyuuga pronti a salvarla…” Disse distrattamente lei. Vide la mascella di Naruto contrarsi leggermente e lo sguardo indurirsi non appena pronunciò il cognome di Hinata.

“Già…” Fu tutto quello che Naruto si decise a dire dopo una lunga pausa.

Improvvisamente un dubbio si insinuò nella mente di Sakura “Hai qualche problema con gli Hyuuga?” Tirò ad indovinare lei.

Vide il biondo sgranare gli occhi “Eh? A-assolutamente!” E distolse lo sguardo. Naruto sembrava comportarsi quasi come la sua amica corvina quando era in imbarazzo. Sorrise debolmente a quel pensiero. D’accordo, una cosa era certa: qualcosa non andava con gli Hyuuga.

“Andiamo Naruto, non sei per niente bravo a mentire!” Disse lei sbuffando.

“Va bene, ho capito!” Disse lui roteando gli occhi, sconfitto. Dopo una breve pausa riprese a parlare “Ieri sera ho riaccompagnato Hinata e mentre noi stavamo…” Naruto arrossì al ricordo dell’ambigua atmosfera della sera prima, ripensò alle labbra di Hinata.

Sakura era sempre più perplessa, mentre un velo di malizia apparve nel suo sguardo. Qualcosa era decisamente successo tra quei due. Naruto continuò a parlare, sperando che l’amica non si accorgesse del tremore nella sua voce e il rossore che gli imporporava le guance.

“Dicevo, improvvisamente è sbucato fuori dal nulla un idiota… Come cavolo si chiama quel bastardo? Yuki? Sì, lui! Mi guardava con disprezzo come facevano tutti tempo fa e poi si è messo sulla difensiva, con le mani addosso a Hinata, come se volesse proteggerla da me!” Disse lui calcando l’ultima parola.

Sakura non poteva credere alle sue orecchie. Il famoso Yuki che tenta di tenere Naruto e Hinata lontani? Decisamente strano. Decise di indagare ulteriormente, fingendo di non aver mai sentito prima quel nome “Yuki? Chi sarebbe?”

“Uno Hyuuga come Hinata. Lei ha detto che sono amici…” Naruto pronunciò l’ultima frase quasi sottovoce, costringendo Sakura a tendere l’orecchio verso di lui. “Ma che diavolo gli prende?” Pensò lei confusa. Dopo qualche attimo di silenzio la ragazza cominciò ad unire i punti ed un sorrisetto impertinente nacque sul suo volto.

“Capisco… Beh, Hinata è molto bella. Come hai notato ieri attira facilmente le attenzioni dei depravati, mi sembra ovvio che un suo caro amico voglia proteggerla.” Sakura calcò volontariamente quelle parole e vide il volto di Naruto storcersi in una smorfia contrariata.

“Beh, io non sono affatto un depravato! Non ha nulla di cui preoccuparsi!” Replicò lui con veemenza.

“Oh, ma davvero? Quindi non pensi che Hinata sia una bella donna?” Azzardò lei guardandolo con occhi maliziosi.

Naruto ripensò alla ragazza corvina, alle curve sinuose del suo corpo e alle sue labbra piene che si increspavano in un sorriso innocente. Rispose di riflesso, senza pensarci troppo “Eh?! C-certo che è una bella ra…” Sentì il sangue che affluiva verso le sue gote e si voltò di scatto dall’altra parte, evitando lo sguardo di Sakura. La rosa ridacchiò sottovoce, incuriosita da questa nuova versione dell’amico.

Poco dopo lui si voltò nuovamente verso di lei “Comunque questo non c’entra proprio un fico secco con l’essere depravati!”

Questa volta Sakura scoppiò in una sonora risata. Ormai non c’erano dubbi: Naruto stava cambiando.
 

Hinata canticchiava serena mentre schizzava da un lato all’altro dell’ampia cucina di casa Hyuuga, intenta a preparare il pranzo. Sulla soglia apparve la figura di Yuki, appoggiato allo stipite della porta che la osservava sorridendo. Lo sguardo di Hinata indugiò per pochi secondi sulla figura alta ed imponente del ragazzo. Non si era ancora abituata a quel fisico così allenato e più mascolino. Il ragazzino dai tratti infantili che ricordava lei era ben diverso.
Yuki avanzò di qualche passo, ritrovandosi alle spalle della ragazza. Appoggiò le mani sul bancone della cucina, incastrandola tra il suo corpo e la superficie di marmo su cui Hinata operava.

“Posso darti una mano?” Chiese lui quasi a bassa voce.

Hinata fu percorsa da un leggero brivido alla schiena non appena sentì il fiato di Yuki così vicino al suo orecchio e quasi strillò “No, non preoccuparti!!”

“Sicura?” Insisté lui senza dar segno di volersi allontanare.

“C-certo! La preparazione del ramen non è poi così difficile. Con un po’ di pratica ci ho preso la mano!” Disse lei fingendo disinvoltura. Non era abituata ad avere un ragazzo così vicino, si sentiva in imbarazzo.

“Oh, come quello di Teuchi-san? Non credevo potesse ispirarti a tal punto…”

“Beh, non è esattamente quella la ragione per cui ho cominciato…” Disse lei a bassa voce. Gli occhi blu di Naruto ed il suo sorriso sincero comparirono nella mente di Hinata. La ragazza arrossì visibilmente. Adorava l’espressione beata del biondo quando mangiava il suo piatto preferito e sperava che un giorno avrebbe potuto essere lei stessa a renderlo felice allo stesso modo.

Yuki si accorse delle guance rosee della ragazza e il suo sguardo divenne più affilato “Qual è la ragione, allora?” Chiese staccandosi da lei per osservarla meglio in volto.

“Io… lo faccio per N-Naruto-kun.” L’espressione di Hinata si addolcì non appena pronunciò il nome del ragazzo che le aveva rapito il cuore fin da bambina.

Yuki non poté non notare quel cambiamento. Si appoggiò al bancone a braccia conserte e chiese “Lui è davvero così importante per te?”

“Sì. Tutto ciò che sono oggi lo devo a lui…” Disse la ragazza. Dai suoi occhi traspariva una luce diversa che le infiammava lo sguardo. Aveva sempre ammirato quel ragazzino biondo e la sua forza di volontà. Col tempo la sua ammirazione si era trasformata in un sentimento più forte che cresceva con lei, giorno dopo giorno. Si era innamorata.

Yuki abbassò lo sguardo e i suoi occhi chiari divennero più freddi. Non importava quanto tempo passasse o se quel biondino senza cervello non la degnasse di uno sguardo, Hinata gli sarebbe sempre stata fedele. Lui lo sapeva bene, era una battaglia persa in partenza. Alzò lo sguardo e percorse con gli occhi la figura di Hinata. La sua pelle chiara creava un contrasto delizioso coi suoi capelli scuri che ondeggiavano ad ogni suo movimento, i suoi occhi chiari incorniciati dalle ciglia lunghe rendevano più maturo il suo sguardo. Poi si soffermò sulla sua bocca che mimava sottovoce i versi di una canzone che non conosceva ed ebbe l’impulso di afferrarla e baciarla lì, nella cucina della sua casa, dopo tutto quel tempo. Ripensò alla sera prima, quando vide quei due che stavano quasi per baciarsi, era intervenuto giusto in tempo. Ricordava il volto arrossato di Hinata e il suo sguardo quasi languido. Si sentì stringere il cuore in una morsa. Non poteva accettare di perdere in questo modo.

“Ti va di uscire con me stasera?” Chiese lui a bruciapelo.

“Eh? Davvero?” Fece sorpresa lei.

“Certo. Dopotutto manco dal villaggio da un po’…”

“D’accordo!” Esordì lei sorridendogli.
 

Qualche ora più tardi Hinata stava in piedi di fronte all’enorme specchiera della sua stanza, mentre si osservava da ogni angolazione, incerta. Non era sicura che indossare i capi scelti da Ino qualche giorno prima fosse una saggia idea, tuttavia voleva superare quella barriera di disagio che la costringeva a nascondersi dietro pantaloni larghi e maglioni di qualche taglia in più. Voleva sentirsi più donna. Indossava dei jeans attillati che le fasciavano perfettamente le gambe lunghe ed un top rosso che metteva in risalto le sue curve. Passò sulle ciglia un velo di mascara e si limitò a tingere di rosso anche le sue labbra. Si guardò allo specchio per qualche secondo, sorridendo al proprio riflesso.

“Spero di non aver esagerato..” Mugugnò tra sé afferrando la giacchetta che giaceva scomposta sulla sedia accanto a lei ed uscì dalla stanza.

Yuki la aspettava poggiato alla parete all’ingresso a braccia conserte.

“Sorellona sei bellissima!” Disse Hanabi battendo le mani.

Hinata arrossì lievemente e poi il suo sguardo cadde su Yuki. Il ragazzo sembrava aver perso la compostezza di qualche istante prima, anche lui era arrossito leggermente e la guardava stupefatto.

“Hanabi ha proprio ragione!” Commentò lui sorridendole.

“G-grazie!” Fu la risposta di Hinata che teneva lo sguardo basso.

“Noi andiamo, allora!”

I due ninja uscirono dalla proprietà degli Hyuuga, dirigendosi verso il centro del villaggio. Il sole era tramontato da poco, un venticello piacevole rinfrescava l’aria accarezzando dolcemente i capelli di Hinata. Yuki la osservava di sottecchi, mentre lei cercava di tenere lo sguardo basso per sfuggire agli occhi degli altri.

“Non cambi mai eh?”

Hinata si riscosse per la sorpresa e lo guardò interrogativa “Come?”

“Sei sempre sulle tue a rimuginare, a preoccuparti di cosa possano pensare gli altri. Perché? La vita è tua, il corpo è tuo. Decidi tu. Credi che non mi sia accorto del fatto che cerchi di evitare gli sguardi degli altri? Cosa ti importa di come ti guardano. Cammina a testa alta.”

Hinata rimase in silenzio per la sorpresa, non sapeva come reagire.

“Personalmente ritengo che tu possa essere soltanto fiera di chi sei adesso.” Continuò il ragazzo serio.

“Grazie mille, Yukki. Io non so cosa dire, davvero… Voglio cambiare, sto cercando di superare questi confini invalicabili che mi sono costruita intorno…”

“Beh, direi che stai andando già alla grande, no?” Sorrise lui divertito, accennando al suo abbigliamento.

La ragazza arrossì e abbassò nuovamente il volto “Sono strana?” Chiese quasi a bassa voce.

Yuki si fermò parandosi di fronte a lei.  Allungò le dita e le stringe delicatamente sul mento della corvina, costringendola a guardarlo negli occhi mentre proferì in tono quasi solenne “Sei bellissima, Hinata. I tuoi complessi esistono a causa della pessima percezione che hai di te stessa, ok?”

La Hyuuga arrossì violentemente ma si sforzò di sostenere lo sguardo di Yuki. I suoi occhi di ghiaccio erano davvero belli, brillavano di luce propria ogni volta che lui le sorrideva.

“Ce la farai, Hinata. Tu ce la fai sempre. Non ti arrendi mai, giusto?” Disse lui tenendole ancora il volto tra le mani.

Lei si limitò ad annuire continuando a guardarlo negli occhi. Con Yuki si sentiva al sicuro. Lui era la figura dietro la quale si riparava sempre da piccola, ogni volta che aveva paura, o che suo padre le rivolgeva sguardi di disprezzo e disapprovazione per le sue scarse abilità, nonostante fosse la primogenita. Yuki era il suo scudo contro il mondo. Le asciugava le lacrime, la invogliava a lottare ed aveva sempre parole di conforto per lei.

“Grazie per essere sempre dalla mia parte…” I lineamenti del volto di Hinata si distesero in un sorriso. Lo sguardo profondo, colmo di devozione per un ragazzo che era sempre stato al suo fianco e che non l’aveva abbandonata nonostante fosse lontano.

Il cuore di Yuki saltò un battito. Ogni volta che la guardava fare uno di quei sorrisi era sempre più dura tenere a freno le sue emozioni. Era sempre più dura dover reprimere l’uragano che gli sconvolgeva le viscere e gli intorpidiva le membra. Hinata era come un veleno insapore per lui. Rimani infettato senza accorgertene.

 “Hinata, ma allora sei davvero tu!” La voce squillante di Ino fece sobbalzare i due ragazzi, mentre Yuki ritirò in tutta fretta le mani, come un ladro colto in flagrante.

“Ciao Ino!” Salutò la corvina. In quel momento La figura di Yuki entrò nel campo visivo della bionda. La ragazza osservò la figura alta ed imponente del giovane. Si soffermò sul petto muscoloso del ragazzo, messo ampiamente in mostra dalla maglietta aderente che indossava. Lo fissò per qualche istante nei suoi occhi di ghiaccio e rimase così rapita da non poter non aprire e chiudere la bocca ripetutamente, incapace di parlare. Shikamaru dietro di lei ridacchiava, avendo compreso la situazione. Yuki era totalmente il tipo dell’amica. La Yamanaka riprese il controllo di se stessa lanciando un’occhiataccia all’amico.

“Ma chi è questo bel fusto, eh?” Chiese sottovoce la ragazza all’amica, cercando di non farsi sentire.

“Oh… vi presento Yuki! Siamo amici d’infanzia. Yuki, loro sono miei compagni d’accademia: Ino, Shikamaru e Choji.”

La bionda non perse tempo e si mise immediatamente in mezzo, stringendo convulsamente la mano del ragazzo ed aggiungendo in tono languido “Sono Ino, molto piacere!”

Shikamaru si girò dall’altro lato per non ridere apertamente in faccia all’amica, mentre Choji, confuso, si limitò ad una breve presentazione tra una manciata di patatine e l’altra.

L’espressione beata di Ino cambiò radicalmente quando si voltò verso i suoi amici “Choji, smettila di ingozzarti come un agnello il giorno di Pasqua, abbiamo una cena in programma!”

“Non preoccuparti, per gli snack fuori pasto ho uno stomaco a parte!”

“Esageri sempre, non credi di essere troppo…”

Shikamaru, intuendo che parola stesse per pronunciare l’amica, le bloccò la bocca con una mano. Choji la guardava torvo “Troppo cosa?” Chiese scuro in volto.

“Ha-ha, troppo affamato! Rischi di farti venire mal di stomaco! Vero Ino?” Rispose Shikamaru prontamente.

“Oh, sì… Mi preoccupo per la tua salute dopotutto!” Aggiunse frettolosamente la ragazza, mentre una risata scoppiò alle loro spalle. Era Yuki che divertito assisteva alla scena.

“Non sapevo avessi tutti questi amici così simpatici, Hinata!” Disse il ragazzo rivolgendosi alla corvina che era rimasta in silenzio fino a quel momento.

“Oh, perché non venite anche voi? Dovevamo incontrarci con Naruto e Sakura!” Propose Ino speranzosa. Yuki si irrigidì al sentir nominare Naruto. Non ebbe il tempo di riflettere che la bionda gli si attaccò al braccio, pronta a trascinarlo via.

“Ino, forse non è il caso…” Provò Shikamaru, al quale non erano sfuggiti quei dettagli.

“Hinata a te va, giusto?” Insisté lei, convinta che la Hyuuga non vedesse l’ora di incontrare il biondo ed ignorando bellamente Shikamaru.

“Certo!” Disse Hinata senza pensarci su due volte. Yuki li seguì controvoglia, con ancora Ino incollata al suo braccio.

“Ti dispiacerebbe mollare la presa?” Disse lui brusco. Ormai la sua uscita tranquilla era solo un ricordo ed in più avrebbe dovuto guardare Hinata fare gli occhi dolci ad un imbecille.

“Eh? Oh… S-sì, sc-cusami.” Ino si staccò, limitandosi a camminare al fianco del ragazzo in silenzio.

Dopo poco arrivarono di fronte al ristorante dove Naruto e Sakura li aspettavano. Il gruppo varcò la soglia d’ingresso, cercando con lo sguardo il tavolo con i due amici. Immediatamente sentirono una voce allegra richiamarli.

“Ragazzi, siamo qui!” Videro Naruto sbracciarsi come un bambino per farsi notare. Non appena si accorse della presenza di Hinata, il cervello del biondo sembrò andare in tilt. Nel ricadere mollemente sulla sua sedia sbatté inavvertitamente il ginocchio contro uno dei piedi del tavolo. Tentò di riflesso di tenersi il ginocchio con le mani, con l’illusione che il dolore potesse diminuire e tirò giù mezza tovaglia, facendo cadere rovinosamente a terra posate e bicchieri. Naruto imprecò.
Il gruppetto scoppiò in una fragorosa risata.

“Sei sempre il solito idiota, Naruto!” Commentò Ino che riprese a ridere.

“Non ho parole…” Aggiunse Sakura portandosi una mano alla fronte.

“Ci toccherà pagare anche quelli ora, che rottura!” Esclamò Shikamaru sbuffando.

“E piantatela di prendermi in giro, accidenti!” Sbraitò Naruto. Non appena si ricompose, riprese a fissare Hinata che lo guardava divertita.

“Penserà davvero che io sia un completo idiota ora, perfetto!” Disse tra sé e sé. Poi si accorse di Yuki che lo scherniva con lo sguardo. Mise il broncio e si voltò dall’altra parte.

“Andiamo, non fare il bambino! La smettiamo di ridere!” Disse Ino tra una risata e l’altra.

“Stai bene, Naruto-kun?” Chiese Hinata, premurosa come sempre.

“Eh? Oh, c-certo, figurati! Sono s-solo un po’ maldestro!” Il ragazzo prese a ridere nervosamente, portandosi una mano dietro la nuca.

Ino e Sakura notarono immediatamente il cambio di atteggiamento e si scambiarono uno sguardo eloquente. C’era qualcosa di sospetto nel modo di fare di Naruto ed erano decise a tenere sott’occhio la situazione. Scemata l’ilarità del momento, presero posto al tavolo.

“Hinata, non sapevo saresti venuta!” Cominciò Sakura.

“Abbiamo incontrato Ino, Shikamaru e Choji per strada e ci hanno invitati…” Disse lanciando uno sguardo in direzione di Yuki. La ragazza riprese la parola “…Oh, giusto, non vi ho ancora presentati. Sakura, lui è Yuki-kun.”

“Piacere mio, sono Yuki.” Si presentò il ragazzo con un lieve cenno del capo.

“Oh, il famoso Yuki! Finalmente!” Commentò lei ammiccando.

“Famoso?” Il moro inarcò un sopracciglio confuso.

“Ah, Hinata mi ha parlato di te…” Spiegò la rosa.

“Davvero?” Disse lui rivolgendo lo sguardo verso la corvina, la quale si limitò ad annuire abbassando la testa.

“Certo! Dunque vi conoscete fin da bambini. Immagino abbiate un rapporto molto intimo…” Sakura calcò volutamente l’ultima parola, lanciando una breve occhiata a Naruto per studiarne la reazione. Un’espressione indispettita comparve sul volto del biondo che squadrava Yuki con diffidenza.

“Beh, direi proprio di sì. Hinata è un’amica molto importante per me.” Affermò lui circondandole le spalle con un braccio. Quando si trattava di lei poteva diventare davvero infantile, come in quel momento. Voleva dimostrare a Naruto che lui era una presenza speciale per la corvina.

La ragazza arrossì lievemente a causa del contatto improvviso e con un’insolita voce stridula lo riprese, temendo in un fraintendimento del biondo: “Yukki!” Quel nomignolo le sfuggì di nuovo e lei si maledì mentalmente.

A quel punto, Choji, che ignorava bellamente ogni cosa che non avesse a che fare col cibo esordì “Che ne dite di ordinare da mangiare? Sto morendo di fame!”

Ino che era rimasta in silenzio fino a quel momento prese la parola “D’accordo, io direi di ordinare anche un bel giro di sakè!”

“Credo sia meglio se io e Hinata non…” Yuki non fece in tempo a finire la frase che la bionda lo interruppe bruscamente.

“Penso che Hinata possa tranquillamente decidere per sé!” Sbottò la ragazza inchiodandolo con lo sguardo. Era ancora irritata per come le aveva risposto poco prima. Tutti notarono il tono stizzito della Yamanaka, sorpresi.

“Ah, v-veramente io..” Cominciò Hinata.

“Andiamo! Un bicchierino non fa male a nessuno, festeggiamo la nuova amicizia con Yuki!” Le strizzò l’occhio Sakura, decisa a salvare la situazione.

“Inoltre, qualcuno qui mi deve una bevuta gratis!” Il volto di Ino si aprì in un sorrisetto mellifluo, mentre si voltò in direzione di Shikamaru.

“Che rottura! D’accordo, questo giro lo offro io!” Si arrese il ragazzo per evitare ulteriori discussioni. Gli stava già venendo mal di testa, meglio rilassarsi con un po’ d’alcol in corpo. Tra una chiacchiera e l’altra, Choji chiamò il cameriere e ordinò tutto ciò che conteneva la parola “carne” nel menù, porzioni doppie, giusto per permettere ai suoi amici di assaggiare qualcosa.

Arrivato il sakè, fecero un piccolo brindisi in onore del nuovo amico, il quale, poco convinto, buttò giù esasperato il contenuto del suo bicchiere, mentre cercava di evitare le occhiatacce di Ino.

Naruto fissava Hinata che con grazia sorseggiava la bevanda in piccole quantità, quasi come se temesse di far rumore. Le chiacchiere di Sakura e Shikamaru divennero ovattate, il frenetico masticare di Choji e il chiasso di una Ino troppo allegra – o forse troppo irritata – passavano in secondo piano. Si dimenticò dello sguardo torvo di Yuki, mentre guardava le dita pallide di Hinata stringersi intorno al bicchiere. Le ciglia folte le ingentilivano ancor di più lo sguardo. Poi si soffermò a guardare le sue labbra rosee che si appoggiavano delicatamente sulla superficie del suo bicchiere. Quando la ragazza piantò gli occhi nei suoi, arrossì violentemente. Perché non si era mai accorto prima di quanto fosse bella? Avvertiva una strana agitazione alla bocca dello stomaco e il suo cuore sussultò quando la ragazza gli sorrise, invece di distogliere lo sguardo come faceva sempre. Vide il volto di lei arrossarsi, mentre continuavano a bere. Naruto seguiva come ipnotizzato ogni movimento di Hinata che ora si arricciava nervosamente una ciocca di capelli tra le dita. Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto dai lamenti di Ino.

“Ma perché gli uomini shono tutti c-c-rudeli??” Biascicò la ragazza ormai ampiamente alticcia, col volto arrossato dall’alcol. Ma da quanto stavano bevendo tutti quanti?

“Stai ferma, Ino, dove vuoi andare?” La bionda tentò di alzarsi, mentre Sakura la sorreggeva, tentando di calmarla. Tuttavia, lei non si arrese e si liberò della salda presa di Sakura. Barcollò pericolosamente mentre passava di fianco a Yuki, il quale  l’afferrò d’istinto prima che potesse cadere.

“Che d-diavolo vuoiiii?” Lamentò la ragazza che sembrava sull’orlo di un pianto isterico.

“Scusala Yuki, da brilla è ingestibile, ora la porto a prendere un po’ d’aria!” Disse Sakura.

Il ragazzo sospirò. “Non preoccuparti, la porto fuori io, non è un problema…” Bisbigliò qualcosa all’orecchio di Hinata per poi decidersi ad accompagnare Ino all’uscita. Si sentiva un po’ in colpa per come l’ aveva trattata prima. La cosa giusta da fare era scusarsi, sperando che la bionda si calmasse.

“Che rottura, finisce sempre per ridursi così quella stupida!” Si lamentò Shikamaru.

“Vado a dare una mano a Yuki, voi finite pure di mangiare!” Disse Sakura rivolgendosi ai tre.

“Sakura-san, veniamo noi con te!” Disse prontamente Hinata alzandosi, seguita a ruota da Naruto.
 
Poco lontano dal ristorante, Yuki sorreggeva Ino che si teneva lo stomaco con una mano. Il gruppetto si avvicinò ai due, per soccorrere l’amica. Non appena Sakura si avvicinò, la ragazza si sentì così male che non riuscì a trattenere i conati di vomito.

“Dannazione Ino!” Yuki la riprese stizzito. La bionda aveva brillantemente deciso di riversare anche l’anima sulle sue scarpe.

“Sh-shcusha!” Si sforzò lei cercando di reggersi in piedi.

“Ma quanto cavolo hai bevuto, stupida!” Sakura si mise al fianco dell’amica, sorreggendola col braccio, per poi rivolgersi al moro “Yuki, puoi darmi una mano a riportarla a casa? Così potrai darti anche una ripulita alle scarpe...”

Il ragazzo si incupì. Non voleva lasciare Hinata e Naruto da soli. Lanciò un’occhiata in direzione dei due ragazzi “D’accordo, venite anche voi, no?"

“C-certo!” Hinata cercò di mantenere un certo contegno. Sentiva la testa leggera come un palloncino. Tuttavia, non voleva far preoccupare Yuki, quindi si decise a seguirlo verso casa di Ino.

La corvina camminava lentamente al fianco di Naruto, tentando di non barcollare. Camminarono per un po’ in silenzio, finché l’andatura di Hinata non divenne più irregolare.

“Ohi, Hinata, stai bene?” Le chiese il biondo.

“S-sì” Si affrettò a rispondere lei, mentre la testa le girava sempre di più. Tuttavia, l’acol e le scarpe che portava non l’aiutarono per niente e rischiò di cadere poco elegantemente a terra.

“Accidenti, sono proprio stupida!” Si lamentò la ragazza, non accorgendosi di aver parlato ad alta voce. Le braccia di Naruto le si strinsero prontamente intorno, afferrandola prima che potesse cadere.

“A quanto pare non riesci proprio a stare in piedi…” Ridacchiò lui, sorpreso dall’insolita spontaneità della corvina. Hinata arrossì ancora di più.

“S-scusami Naruto-kun, ti do solo problemi!”

“Ma non è vero! Sta’ tranquilla!” Casa di Ino si trovava poco distante da un piccolo parco. Il biondo sentiva il corpo di Hinata premere contro il suo mentre la conduceva alla panchina più vicina per farla sedere. Si accomodarono insieme nella penombra del parco deserto. Hinata teneva la testa rovesciata all’indietro, mentre sorrideva beata. La brezza della sera le soffiava tra i capelli, cullata dal fruscio degli alberi. Il biondo la osservava e non poté fare a meno di sorridere. Prima di rendersene conto la sua mano si trovava già ad accarezzare quei capelli morbidi e lisci come la seta. La corvina si voltò piano, sorridendogli.
Istintivamente Naruto si avvicinò di più a lei, continuando a carezzarle i capelli.

“Le tue mani sono così gentili, Naruto-kun…” Hinata chiuse gli occhi, godendosi il contatto della pelle del biondo con la sua chioma corvina.

  “D-davvero?” Lui arrossì, mentre osservava rapito il volto della ragazza, illuminato dai raggi lunari.

“Certo! Anche i tuoi occhi lo sono...” Disse lei con voce più dolce. Aprì gli occhi e sorrise alle stelle sopra di lei. Era la prima volta che riusciva a parlare così tranquillamente con Naruto. Si sentiva così leggera e allegra. Le sue paure si erano dissolte e sentiva il corpo intorpidito da un piacevole calore.  Si voltò a guardare il ragazzo seduto accanto a lei e lo fissò. Non distolse lo sguardo nemmeno per un secondo mentre si avvicinava pericolosamente al viso di lui.

“Naruto-kun, io credo che i tuoi occhi abbiano una sorta di potere magico.”

Lui non parlò, sembrava pendere dalle sue labbra.

“Lo dico perché quando vedo il mio riflesso in questi occhi così limpidi, mi sento una persona migliore. Mi rendi una persona migliore…” Continuò lei portando una mano sulla guancia bollente del ragazzo che non riuscì a reprimere un sorriso.

“Anche il tuo sorriso è davvero bello. È caldo come il sole. E i tuoi occhi sono come il cielo. Proprio così!” Disse la ragazza ridendo.

Naruto sembrava incapace di parlare. La strinse a sé d’istinto, mentre il cuore gli batteva furioso nel petto. Ogni centimetro della sua pelle vibrava a ritmo con esso e aveva la gola secca. Sentiva improvvisamente molto caldo, troppo caldo. Non capiva cosa gli stesse succedendo, che fosse colpa dell’alcol?

Hinata si aggrappò a lui, appoggiando la testa nell’incavo della sua spalla e ne inspirò il profumo a pieni polmoni. Quando abbracciava quel ragazzo si sentiva sempre a casa. Era felice. Sorrise contro la pelle di Naruto, il quale fu percorso da un brivido. Il contatto delle labbra di Hinata con la sua pelle gli faceva uno strano effetto. Gli sembrava quasi di uscire di testa.

“Naruto-kun…” Soffiò la ragazza sul suo collo. Il biondo rabbrividì a quel contatto.
Il suo corpo sembrò essere percorso da una scarica elettrica e strinse Hinata ancora più forte. Abbassò lo sguardo e la vide con gli occhi chiusi mentre riposava su di lui, bella e indifesa. Il respiro della Hyuuga si fecein poco tempo più regolare. Si era addormentata. Il suo petto generoso premeva contro di lui, alzandosi ed abbassandosi ritmicamente. Gli occhi di Naruto si soffermarono sulle labbra dischiuse di lei e sentì nascere in lui delle emozioni nuove. Desiderava starle ancora più vicino. Abbandonata tra le sue braccia, gli sembrava così fragile che voleva proteggerla dal mondo intero. Voleva toccare quella bocca che poco prima lo aveva riempito di parole dolci. La voce di Hinata risuonava nella sua testa e improvvisamente si ritrovò ad accarezzarle le labbra con un dito. Erano soffici e lisce al tatto. I sensi di Naruto erano completamente rapiti dalla contemplazione di quella bellezza eterea. Ogni cellula del suo corpo sembrava gridargli di volere di più, di avvicinarsi di più.

Si avvicinò ancora di più al volto della ragazza e premette le labbra contro le sue, delicatamente. Fu un bacio casto, puro. La bocca di Hinata era piacevolmente morbida. Naruto sentì il suo cuore scaldarsi. Per la prima volta nella sua vita si sentiva pieno.

“Ma che cazzo fai?!” Il biondo era così assorto nei suoi pensieri che non si accorse dell’arrivo di Yuki. Il volto dello Hyuuga era sconvolto dall’ira, il respiro affannoso, probabilmente dovuto alla corsa che aveva fatto per raggiungerli. Le sue iridi color ghiaccio lo fissavano così insistentemente che sembravano trapassargli l’anima.

“Volevi approfittarti di lei?!” Urlò colmo di rabbia Yuki, afferrandolo per il colletto della maglia.

“Io… No! Mi dispiace!” Disse il biondo confuso. Cosa diamine gli era preso?

Hinata si svegliò di colpo sentendo la voce furiosa del suo amico d’infanzia “Che succede Yukki?”

Il ragazzo lasciò andare la presa e si sforzò di ricomporsi “Nulla, torniamo a casa. È tardi e tuo padre sarà preoccupato.” Detto ciò le afferrò un polso e la trascinò lontano da Naruto. Lei, ancora confusa a causa del brusco risveglio, si limitò a salutare velocemente il biondo e a seguire il moro che quasi la strattonava.

Naruto li osservò allontanarsi impotente. Fece un profondo respiro e si lasciò ricadere sulla panchina con le mani tra i capelli. Si era comportato come un pervertito. Certamente il maestro Jiraya si sarebbe fatto una bella risata. Si sentiva a disagio. Come aveva potuto baciarla mentre era così inerme? Un unico pensiero gli vorticava nella testa: “Che cazzo ho fatto?! Sono un coglione!”

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Salve a tutti!
Innanzitutto mi scuso per il ritardo. Avrei voluto aggiornare prima, ma tra un impegno e l'altro, ho avuto un po' di difficoltà a scrivere in fretta. In più, stavo cercando il modo migliore di rendere certe situazioni. Spero non sia risultato tutto troppo confusionario. Sto cercando di rendere l'evolversi della storia il più naturale possibile. Come sempre, ringrazio chiunque sia arrivato a leggere fino a qui e spero mi facciate sapere cosa ne pensate! 
A presto!

Chiharu

 
   
 
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