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Autore: ErikaValya    12/02/2019    1 recensioni
Non sono in grado di descrivere la trama quindi vi trascrivo le prime frasi del primo capitolo.
Cit. : " Forse è vero, mai nessuno sa cosa lo circonda fino a quando non gli succeda qualcosa. Se questo qualcosa è positivo
sarà facile capire chi è al tuo fianco solo per invidia, al contrario se questo qualcosa è negativo chi ti ama uscirà a galla.
La cosa più penosa è che a volte anche i migliori amici sono invidiosi."
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bitch, I’m back
 
 
Non so esattamente quanto tempo è passato dall’ultima volta che ho scritto in questo bloc…
Seculi seculorum (non ho mai studiato latino, but I don’t care)
Comunque sono successe molte cose.
  1. Ho smesso di studiare per svariati motivi che forse un giorno, o forse mai vi dirò.
  2. K è sempre K e that’s amore
  3. Ho tagliato i ponti con gente che… No, no, io non ho fatto niente, ma gente della quale non mi è mai importato nulla ha tagliato i conti con me. Cosa che vi racconterò sicuramente perché molto interessante.
Fatto sta che ho abbandonato tutto quello che non so per altre cose che non so.
Sono diventata mamma, in senso figurato non letterale, Coté mia sorella, ha iniziato tempo fa a fare la baby-sitter a dei bambini stupendi.
Mi hanno insegnato un sacco di termini nuovi, beh in realtà li conoscevo già, ma non li usavo per molti motivo molto ovvi, ma che nessuno alla fine sa.
Uno di questi motivi, ad esempio, è l’essere ridicoli.
Ho scoperto grazie a questi 3 bambini, e al grande scoop dopo, che esistono parole che non si possono utilizzare, a meno che uno non abbia a che fare con dei bambini, senza risultare ridicoli verso se stessi e le altre persone, ma una grande rivelazione è che noi adulti non usiamo determinate parole perché non sappiamo come adoperarle correttamente.
I bambini o bimbini come li chiamo ora io, come già detto, sono 3: Paul, Samuel e la baby che si chiama Chantal, ma noi la chiamiamo sta str****.
Ok sono io che la chiamo così, madre la chiama allo stesso modo ma usando il diminutivo.
Voglio chiarire che a noi piacciono i bambini, nel senso che se fosse per i miei genitori avrei un esercito di fratelli, e per quanto riguarda Cotè, Ariel e me vorremo un giorno diventare genitori o comunque avere dei figli.
Anyway, Chantal è il capo clan dei nani, lei comanda tutti e tutto, esattamente come me quando ero piccola, ma con l’unica differenza che io ubbidivo ai miei genitori perché li rispetto molto, e anche perché sennò mi sarei ritrovata senza denti, anche se penso che mi avrebbero ritrovata senza denti.
Non so se cogliete la sottile differenza, ma fatto sta che Chanty è il big boss anche dei suoi genitori.
Cotè dice: “I loro genitori non sanno essere genitori”.
“Nemmeno tu sai essere un genitore” risponde madre, ma sorella ribatte “Io so essere responsabile”.
Noi pensiamo che esageri, voglio dire nessuno sa realmente come fare il genitore quando ha dei bambini no?! Ma lei continua rimarcando che non hanno polso e che i bambini sono viziati, così madre non credente a ciò che sua figlia maggiore racconta propone “Portameli e vedremo”
Così un giorno di febbraio di qualche anno fa, ormai, andiamo Ariel e me a Cannes in treno da nostra sorella e diventiamo improvvisamente zii di questi 3 bambini.
Arriviamo da Coté ed ancora prima di suonare il campanello si sente BOOM, non sto esagerando, lo giuro è andata esattamente così. Anyway, si sente BOOM, ed io e Ariel ci guardiamo tipo wtf? Ma decidiamo di suonare lo stesso il campanello, ma il campanello non suona così suoniamo di nuovo ed in risposta al ding-dong cala il silenzio.
Ariel mi guarda molto preoccupato e dice “forse dovremmo andarcene”, ma io “nah, stai esagerando”, così decidiamo di suonare una terza volta, ma ormai la porta è aperta.
Non avevo mai visto mia sorella con così tante occhiaie, voglio dire anch’io ho fatto la baby-sitter a dei bambini iperattivi, ma ero sempre sopravvissuta.
So, Ariel che è discreto come madre dice “Ma che è successo? Sei orribile”, io gomitata ad Ariel ed entriamo, i nani sono nel salotto in silenzio, con gli occhi sbarrati, ma Coté è estremamente furba, “Bambini, loro sono gli zii, ora andate a vestirvi che andiamo dai nonni”
Così ci ritroviamo super confusi, guardando tre bambini che non avevamo mai visto in vita nostra super confusi anche loro.
Paul è il più grande aveva 4 anni, è molto dolce, ma fa sempre il duro, esattamente come la maggior parte degli uomini su questo pianeta.
È un bambino super intelligente risolve indovinelli di logica che molti adulti non sanno risolvere, so che esiste una componente sentimentale, ma non lo scriverei se non fosse vero.
Samuel è il classico stronzetto che sa di essere bello e che quindi pensa di avere tutte le ragioni del mondo per comportarsi male solo perché tanto è un bel bambino e gli perdoneranno tutto. Ah lui ha 2 anni, quasi 3 quando lo conosciamo.
Chantal è la più piccola ha quasi 2 anni e questo le è sufficiente per controllare tutto e tuttti.
Ma questo ormai è materiale per un altro episodio,
Kisses ***
   
 
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