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Autore: Lady Lara    14/04/2019    2 recensioni
Tratto dall'incipit.
“Mi dispiace … mi dispiace veramente … ma il mio cuore deve restare di ghiaccio!”
La sua mente se ne stava facendo una convinzione e stava alzando dei muri spessi intorno a quel cuore. Ne aveva bisogno perché … perché quegli occhi verdi e quelle labbra di ciliegia, erano riusciti a scalfire quel ghiaccio irrimediabilmente!
Una giovanissima Emma Swan, studentessa universitaria, incontra "casualmente" un giovane che sconvolgerà la sua vita e la condizionerà nelle sue scelte professionali e sentimentali. Il destino è spesso crudele e la vita lascia traumi difficili da superare. L'amore a volte può essere un trauma, specialmente quando ti viene strappato agli albori, quando le speranze sono tante e i sentimenti sono potenti ma, una nuova possibilità fa risorgere la fenice dalle sue ceneri. Emma si chiederà come si è potuta ingannare e innamorare in breve così profondamente. Dovrà lavorare duramente su se stessa per erigere i muri che la proteggeranno, ma se la fenice risorgerà dalle sue ceneri? Sboccerà ancora l'amore? Sarà Emma la fenice? O sarà il bellissimo uomo misterioso che, da un quadro visto in un museo, tormenta i suoi sogni con i suoi magnetici occhi azzurri?
Genere: Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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L’ultimo inganno
(seconda parte)
 
- Vestiti Swan!
 
Killian le aveva dato quell’ordine in modo categorico e Emma, che si era portata il lenzuolo verso il petto per coprirsi, appena lui era scattato in piedi, decise di obbedire senza farselo ripetere.
 
– Non fare rumori Emma! Io salgo sul ponte per vedere cosa succede!
– Amore stai attento ti prego!
– Stai calma e resta qui!
 
Killian si era rinfilato di fretta slip e pantaloncini. La maglietta gli era rimasta sul cassero di poppa e per sbrigarsi non ne cercò altre.
Emma lo vide prendere l’uscio della cabina e uscire. Sgusciò fuori dalle lenzuola e, rovistando nella sua valigia, prese un intimo, una maglietta a maniche corte e un paio di jeans. Si vestì a velocità da record, preoccupata per Killian, poi, diversamente da quanto lui le aveva ordinato, uscì dalla cabina a piedi scalzi per evitare di fare rumore e avvicinarsi il più possibile al suo ragazzo.
Salì silenziosamente le scale e si ritrovò in un attimo sul ponte. Riconobbe la voce di Killian. Sembrava piuttosto alterato, mentre l’altra voce le sembrò quella di Nick Hansel. Il sospetto e la paura le attanagliarono il petto.
Il cielo volgeva all’imbrunire e da quello si rese conto che lei e Killian avessero passato gran parte  del pomeriggio a fare l’amore. Nonostante fosse stato magnifico, quasi si pentì di aver abbassato la guardia per quelle ore. Se fossero stati vigili si sarebbero accorti dell’arrivo dell’uomo già da lontano!
Lentamente Emma aggirò il cassero di poppa e si trovò i due uomini a poca distanza. Nick le dava le spalle. Killian non sembrò notarla, continuando a guardar torvo Nick. C’era qualcosa di strano di sicuro! La Profiler scrutò meglio la postura di Nick e si accorse che teneva qualcosa in mano, puntato verso Killian.
 
“ Dio mio! Lo vuole uccidere! Gli sta puntando una pistola!”
 
Aveva già visto quella scena! Le tornò in mente Kim-Killian sotto la minaccia del suo killer nell’appartamento vicino l’Università. Allora non sapeva che quella fosse una farsa, ma era stata molto realistica e ricordava, ancora lancinante, il dolore per il lutto provato dopo. Non poteva permettere che adesso Killian venisse ucciso veramente davanti ai suoi occhi.
In una frazione di secondo il suo cervello cercò un modo per aiutare l’uomo che amava immensamente. Non aveva armi con sé. Aveva dovuto lasciare la sua pistola d’ordinanza a Boston e non sapeva se Killian avesse messo nel suo borsone la sua. Pensò di no o lui l’avrebbe presa prima di uscire dalla cabina, ignaro com’era di chi potesse essere salito a bordo!
Cercò di non farsi notare, camminando a ritroso, in punta di piedi, il più possibile silenziosa. Giunta sul retro del cassero, si appoggiò alla parete lignea con la schiena e i palmi delle mani. Inspirò profondamente per calmare il battito impazzito del cuore e cercando di pensare a cosa inventare. Si guardò intorno velocemente e poi ebbe l’intuizione! A poca distanza da lei c’era, assicurato ad una delle pareti, un estintore di dimensione media. Pensò che facesse al caso suo. Con un po’ di difficoltà riuscì a liberarlo e, sforzando le braccia, se lo mise tra le mani con l’intento di usarlo come corpo contundente. Veloce e silenziosa ritornò dai due uomini. Questa volta Killian la vide benissimo. Dal suo spostamento di sguardo verso Emma, anche Nick si accorse del suo arrivo. L’uomo si voltò automaticamente verso di lei nel momento in cui stava alzando le braccia per colpirlo e Killian stava gridando.
 
– Swan NOOO!
 
Nick non fece in tempo nemmeno a capire cosa stesse succedendo. Voltandosi si becco in piena zona parietale il colpo che Emma gli stava infierendo. La ragazza lo vide barcollare con gli occhi ancora aperti e poi stramazzare al suolo.
Felice di aver salvato il suo Killian e orgogliosa di sé, Emma posò a terra l’estintore, guardando con soddisfazione il corpo di Nick ai piedi di Killian.
 
– Maledizione Emma! Sei impazzita? Lo avrai ammazzato!
 
Rimase male all’esclamazione di Killian che la stava quasi colpevolizzando.
 
– Che?! Ti stava puntando una pistola! Ti voleva uccidere!
– Una pistola? Che pistola? 
-  Quella pistol - aah!
 
Guardando in basso, scrutando ciò che Nick teneva nella mano destra, ad Emma morirono le parole sulle labbra. Non si trattava di una pistola! L’oggetto allungato era un pezzo elettronico non ben specificato. Lei non ne capiva nulla di certa cianfrusaglia!
 
– Io … io ho pensato volesse ucciderti!
– Perché diavolo avrebbe dovuto uccidermi?!  
- Perché sarà colluso con la Santa Cruz immagino!
– La Santa Cruz?!
– Mi hai detto che lei avesse un leopardo. Nick ha un accendino di quella forma, mi ha detto che glielo ha regalato un’amica. Potrebbe essere lei! Ti ha pure sabotato la nave per lasciarti in mare solo con me e avere la possibilità di ucciderti!
 
Nonostante il momento piuttosto drammatico per Emma, Killian accennò una risata.
 
– Certo che stai diventando più paranoica di me Love! L’accendino è stato un regalo della povera Gretel. Ero con lei in Colombia quando lo ha comprato per lui! Era il suo uomo, è il padre di sua figlia. Non stavano più insieme ma continuavano a volersi bene come fratelli! Non so che motivo dovrebbe avere per uccidermi. Siamo amici fin da ragazzini! Suo padre era lo skipper di mio zio Henry e si occupava della manutenzione del vecchio veliero. Passavamo la maggior parte dell’estate insieme qui a Dundalk e giocavamo nella stessa squadra di calcio a Dublino! Insieme a Jamie Heughan eravamo inseparabili, furono loro a coprirmi quando scappai a Boston e mi misi nei guai!
– Allora il sabotaggio della nave?!
“Tecnicamente lì hai visto giusto, ma se te lo dico ora, che lo ha fatto su mio ordine, mi darai in testa quell’estintore!”
– Ma che sabotaggio Emma! Una coincidenza!
– Ma allora che è venuto a fare a bordo?!
- Basta ora! Poi te lo spiego! Vai a prendere il ghiaccio nell’infermeria! Ci sono delle bustine di ghiaccio istantaneo. Fortuna che ha sempre avuto una testa dura! Riusciva a fare Goal colpendo di testa che era una meraviglia! Una botta così però … lo hai quasi ammazzato!
 
Emma non riusciva a capacitarsi di aver preso un così grosso abbaglio! Eppure Nick aveva avuto veramente un’aria cospiratoria quando lo aveva visto andar via! Possibile fosse innocente? Se era così, veramente lo aveva quasi ucciso e per niente!
Sentendosi in colpa corse nell’infermeria. Killian aveva detto giusto. Trovò subito le buste di ghiaccio istantaneo, ne prese un paio e tornò su da lui.
Nick era ancora privo di sensi e si vedeva, molto evidente tra i capelli bruni, il bozzo che gli era cresciuto sopra la tempia. Killian era inginocchiato, ancora a dorso nudo, al fianco dell’amico. Prese la busta che Emma, piegata in avanti a scrutare la sua vittima, gli porgeva e, con un colpo al centro dell’involucro, ruppe  la membrana che separava l’acqua dal nitrato d’ammonio. Scosse la busta per permettere il mescolarsi delle sostanze, provocando l’immediato raffreddamento e, appena ottenuto  il pacchetto refrigerante,  lo pose sulla zona colpita del povero Nick.
 
– Con un colpo così ci vorrà un po’ per farlo riprendere! Intanto almeno evitiamo l’espandersi dell’edema!
– Mi dispiace Killian … Veramente!
– Ma come ti è passata questa idea che Nick fosse colluso con Paula santa Cruz?! È rimasto malissimo della morte di Gretel! Era contento che tu fossi venuta a darci una mano per capire meglio la situazione. Non vede l’ora che l’assassino sia nelle mani della giustizia!
– Beh! Temo proprio che ora, con quel bubbone, sarà meno contento della mia presenza!
 
Nick intanto emise un mugolio, si stava riprendendo.
 
– Menomale inizia a riprendersi!
– Ma perché è venuto?
– Sono capitate delle cose a Boston. Jefferson non riusciva a contattarmi e sa che quando è così c’è la possibilità che io sia in mare. L’unico che può raggiungermi è Nick. Lo ha chiamato e lui è venuto, portandomi un apparecchietto che mi servirà per rimettere in moto tutto sulla Jolly Roger!
– Credimi Killian! Ha avuto un atteggiamento, quando è sceso dalla nave, che mi ha dato seri sospetti! È raro che io sbagli a pelle!
– Non ci pensare oltre Swan! Nell’infermeria dovrebbero esserci dei Sali … prendili per favore, magari lo facciamo riprendere prima!
– Corro!
 
 
Killian, sorridendo, la vide correre veramente verso la scaletta di sottocoperta. Per quanto conosceva Emma sapeva che, con il suo buon cuore, si stava sentendo terribilmente in colpa nei riguardi di Nick.
 
– Amico cerca di riprenderti! Almeno mi darai una mano a risistemare quello che hai rotto!
 
 Emma già stava tornando dall’infermeria con una boccetta in mano. Fu proprio lei ad aprirla e, inginocchiandosi affianco a Nick, a mettergliela sotto le narici. L’uomo inalò la sostanza e ebbe un soprassalto, riaprendo gli occhi e annaspando con le mani.
 
 – Calmo, calmo Nick!
 
L’uomo batté le palpebre e si portò la mano destra alla testa, nel punto indolenzito.
 
 – Ti ricordi come ti chiami e dove sei?
– Dannazione Killian! Certo che mi ricordo chi sono e dove sono! Perché cazzo la tua ragazza mi ha dato quella botta in testa non so! Vi ho disturbati mentre facevate “cose turche” per caso?
– Si, decisamente stai benone!
 
Mentre Emma era arrossita e in pieno disappunto per la frase finale di Nick, Killian rideva contento.
 
– Ci sei andato vicino vecchio mio!
Emma a sentire Killian che stava confermando, avrebbe ripreso l’estintore per darlo anche in testa a lui, ma bastò l’occhiataccia di fuoco che lanciò al Capitano per farlo zittire.
 
– Va bene! Ora vediamo se riesci a rimetterti in piedi Nick! Emma mi dai una mano?
 
Nick era alto qualche centimetro più di Killian e aveva una massa muscolare abbondante. Emma fece la sua parte per aiutare i due uomini.
Nick in piedi barcollò nuovamente.
 
– La testa mi gira come una trottola!
– Maledizione! Devi startene allungato senza muoverti. Non te ne puoi andare questa sera. Non puoi guidare il motoscafo!
– Hai sonnolenza?
 
Anche Emma si stava interessando dei danni che gli aveva provocato.
 
– Mi sento bruciare gli occhi e avrei voglia di dormire veramente!
– Ti ho provocato un bel trauma cranico! Mi dispiace Nick!
 
Nemmeno si era resa conto di essere passata a dare del tu anche a Nick e pure lui non sembrò farci caso.
 
– Portiamolo nella sua cabina Emma. Poi io vado a sistemare il guasto.
– No vecchio mio! Sto benone! Ce la posso fare! Prima rimettiamo a posto la Jolly, poi mi allungherò un po’!
– Sei sicuro Nick?
– Certo dai! È necessario rimettere in funzione tutto!
 
Invece che nella sua cabina, Emma e Killian aiutarono Nick a salire le scalette del cassero di poppa ed entrarono nella cabina di comando.
 
– Emma tu puoi pure scendere. Magari prepari qualcosa per cena se vuoi!
 
Emma ci pensò un attimo. Non le andava di lasciare Killian con Nick, qualcosa ancora non le quadrava del tutto riguardo a lui, ma vista la grande fiducia che egli nutriva per il suo amico, accennò un consenso, annuendo con la testa, e scese sottocoperta alla volta della cambusa.
Nick e Killian si guardarono in viso. Il Capitano notò che il livore del colpo stava scendendo verso l’occhi dell’amico.
 
– Piena di risorse la tua ragazza! Pensava volessi farti del male?
– Si. Credeva mi stessi puntando una pistola e sospetta che tu abbia sabotato la nave!
– Per il sabotaggio ha ragione! Almeno il tuo piano è andato in porto?
– No! E a causa tua veramente!
– Non mi dire …
- Stavo per dirglielo ma si è sentito il colpo alla fiancata e siamo saltati giù dal letto …
- Dal letto?! Avete lavorato parecchio sul caso in queste ore vedo!
 
Nick ridacchiò ironico e Killian lo guardò torvo.
 
– La sua parte Emma l’ha fatta. È convinta che Gretel e gli altri siano stati uccisi da una donna alta sul metro e sessanta!
– Corrisponde al tipo fisico di Paula Santa Cruz mi pare!
– Non per nulla pensava tu fossi colluso con lei e che avessi sabotato la nave per venire poi ad uccidermi con calma e fuori della portata dei soccorsi!
– Mmm! Sarebbe stata una buona idea tutto sommato!
– Vero? Sarà per un’altra volta Nick! Ora vediamo di risistemare il pezzo mancante!
– La tua idea di tornare veleggiando era romantica però! Peccato che ti si siano rotte le uova nel paniere amico!
– Non farti sentire da Emma o ci rimanda a riva a nuoto piuttosto!
– Mmm! Tipa tosta e bellicosa?
– La donna più dolce e tenera del mondo! Ha un cuore d’oro, ma mai farla incazzare!
– Se è così! Povero te quando le dirai tutto!
– Te l’ho detto stavamo a buon punto …
- Bella tecnica la tua! Te la stavi lavorando prima a letto!
– Oh! Basta ora! La amo e la voglio sposare! Prima o poi dovrà sapere come stanno le cose!
– Credo tu debba sbrigarti a sentire Seb!
– Lo farò appena risistemato qui … passami il convertitore!
 
Killian era sdraiato per terra, con la testa e il torace sotto la consolle dei comandi. Una serie di fili pendevano e lui li stava ricollegando uno ad uno. Si sentì un rumore per la scaletta.
 
– A che punto siete? Avete capito qual è il danno?
– Tesoro? Si tranquilla! Per fortuna Nick mi ha portato il convertitore!
– Sei un vero espetto Nick! Come hai capito che a Killian serviva proprio un convertitore se non hai avuto modo di comunicare con lui?
– Io … beh … ecco … un caso … si un caso! La Jolly era completamente isolata … niente campo, niente internet … poteva essere solo quello no?
– Si, infatti era quello che mi serviva … Nick attiva i comandi!
 
Mentre Emma aveva dipinta sul viso un’espressione scettica sulla veridicità di quanto detto da Nick, lo vide traballare mentre si rimetteva in piedi per attivare i comandi. Lo vide armeggiare sulla consolle  e poi, improvvisamente, il rumore che si sentì, fece capire a tutti i presenti che la Jolly Roger fosse di nuovo in funzione.
 
– Urrà!
 
Killian uscì da sotto la consolle e si scambiò il cinque con Nick, ridendo entrambi. Emma ebbe una specie di illuminazione e in quel momento li percepì molto complici, ma qualcosa ancora le sfuggiva …  
 
- Ho trovato in cambusa degli hamburgers surgelati … li metto nel microonde se siete d’accordo!
– Per me va benissimo! Ho una bella fame! Tu Nick?
– Io ho fatto poco moto rispetto a te amico! Non ho molto appetito, anzi … forse un po’ di nausea!
 
Nonostante il rossore sulle sue guance, per il sottointeso riferimento a lei e Killian, Emma si preoccupò per lui.
 
– Mi dispiace Nick! Deve essere una conseguenza del colpo che ti ho dato! Ti preparo una minestrina magari!
– Sei un tesoro Emma! Credo riuscirò a perdonarti per il trattamento di prima! Il nostro eroico capitano mi ha spiegato i tuoi motivi!
– Eroico?
– Certo! Ma Killian non le hai detto che mi hai salvato la vita da ragazzo?
 
Guardando in viso sia Killian sia Emma, Nick capì che il suo amico non gli aveva raccontato di quell’episodio.
 
– Non ci posso credere! Per far colpo sulla tua ragazza potevi raccontargliela l’impresa!
 
Emma guardò interrogativa Killian.
 
– Sono passati anni Nick! Ancora ci pensi?
– Non sarei qui a farmi prendere a botte in testa dalla tua donna se tu non mi avessi salvato la vita!
 
Emma si stava incuriosendo ed era sorpresa di vedere quel tratto di modestia in Killian, il quale, con un gesto della mano, stava scacciando il ricordo come qualcosa di poco importante.
 
– Te lo racconto io in breve Emma!
– Nick! Non puoi proprio farne a meno?
– Vai avanti Nick! Sono curiosa!
– Fu l’estate dei nostri quindici anni! Mio padre era lo skipper di suo zio Henry O’Danag. Ci eravamo spinti in alto mare con il vecchio veliero. Eravamo in vacanza e suo zio e mio padre ci portavano in mare con loro per giorni. Anche Liam era con noi, ma lui preferiva seguire mio padre nella guida del veliero. Ci ritrovammo sulla rotta dei salmoni e Henry con papà decisero di darsi alla pesca. Non era la prima volta. Quando lo facevano gettavano le reti, mio padre era un abile pescatore a rete, poi selezionavano i pesci ancora vivi e prendevano il minimo di ciò che gli interessava, ributtando in mare gli altri piccoli o le femmine. Disgraziatamente, mentre richiudevano la rete per tirarla su, io scivolai dal parapetto dove stavo in piedi reggendomi ad una cima. Caddi nella rete spezzando la corda che la stava stringendo e tirando su. Fu un disastro! La rete pesante, con me e i pesci dentro, si inabissò! Mio padre credette di avermi perso per sempre! Lui ed Henry presero le bombole di ossigeno per gettarsi in mare e salvarmi, ma Killian capì che non c’era tempo da perdere. Con un coltellino a serramanico che gli aveva regalato suo padre, si buttò in acqua prima che loro montassero le bombole. Forse non lo sai! Nuota meglio di un pesce! E in apnea riuscì a tagliare la rete! I pesci scapparono via in un attimo e io ancora avvolto dalla rete fui riafferrato da lui non so come! Insomma, riuscì a riaffiorare con dei lembi di rete tra le mani e gli altri mi issarono a bordo! Non so quant’acqua salmastra avessi bevuto e quanta ne avessi nei polmoni! Avevo visto la sagoma di Killian venire giù verso di me, ma ad un certo punto avevo perso conoscenza! Bruttissima sensazione quella di soffocare per annegamento!
 
Emma era rimasta senza parole e con il fiato sospeso a sentir raccontare quell’avventura. Killian aveva rischiato la sua stessa vita per salvare quella di Nick quando erano due ragazzi. Era possibile che ora Nick volesse ucciderlo? La cosa le sembrò improbabile e si sentì ancora più in colpa per aver pensato male del giovanotto.
 
– Quando lo raccontammo al nostro amico Jamie non ci voleva credere! Che tipo  che era pure lui! Peccato che non sei riuscito a salvare anche lui Kil
– Già … peccato …
 
“Jamie”
 
Quel nome non era nuovo ad Emma. Killian lo aveva nominato poco prima, dicendo che con lui e Nick erano inseparabili da ragazzi. Cosa era successo a Jamie? Killian aveva distolto lo sguardo, chiaro segno che quella fosse una ferita ancora dolorosa per lui. Preferì non chiedere altro.
 
– Grazie del racconto Nick! Vado a preparare gli hamburgers. Ci vediamo sottocoperta tra una ventina di minuti. Per te minestrina Nick, poi ti allunghi nella tua cabina, quel colpo in testa non ti ha fatto bene di sicuro!
– Alla faccia! Gli sono tornati alla memoria anche i vecchi ricordi! Possibile invece che gli abbia fatto bene Dottoressa!
 
Nick fece una smorfia a Killian e questi rise divertito. Emma capì che la battuta di Killian serviva a stemperargli il ricordo doloroso che Nick gli aveva rinnovato nominando Jamie.
 
– Comunque dopo cena a letto!
 
***
La cena non fu eccezionale, ma l’appetito è sempre il miglior condimento, quindi anche se gli hamburgers erano congelati, furono passabili. Durante la cena Nick le raccontò qualche altro aneddoto su Killian ragazzo e dopo si chiuse nella sua cabina per riposare. Emma e Killian si rimisero al lavoro.
Con la scusa di controllarle il funzionamento del cellulare, Killian le rimise la sim nel modo esatto. L’aveva invertita quando lei aveva lasciato la borsa nella loro cabina, per quel motivo non aveva assolutamente campo!
 
– Swan ora funziona anche il tuo cellulare! Wow! Hai un sacco di chiamate e messaggi!
 
Emma sentì i vari bip di avviso chiamata che arrivarono uno dopo l’altro.
 
– Dammi! Figuriamoci anche le e.mail!
– Bene! Allora rimettiti al PC, io vado a chiamare Seb!
 
Mentre lui andava sopra coperta per raggiungere la cabina di comando e mettersi in contatto con l’Agente Scelto Sebastian Jefferson. Emma aprì i vari sms di Olden e Graham per passare poi alle loro e.mail.
 
Quando il Capitano scese nuovamente da lei, con un’espressione tetra dipinta sul viso, la trovò davanti allo schermo del portatile con gli occhi sbarrati per la sorpresa.
 
– Graham ti ha fatto sapere di Eloise?
– Eloise? No! Che centra lei? Olden mi doveva mandare le foto della Santa Cruz. Come ti avevo detto sospettavo fosse la stessa Penelope. Non mi ero sbagliata infatti! Mi dispiace per Olden, si era preso una bella sbandata per lei!
– Quindi era tutto come pensavi! Sei veramente in gamba Swan!
– Non è finita lì Killian!   Avevo chiesto di prendere informazioni pure su Alexandra Pereira e lo hanno fatto. Mi hanno inviato le sue foto.
– Quindi?
– Alexandra Pereira esiste veramente o meglio … esisteva! La donna che ha viaggiato con me sull’aereo non è quella delle fotografie. Sono abbastanza fisionomista per dirti che quella che si è fatta passare per la Pereira sull’aereo, altri non è che Paula Santa Cruz! Olden ha fatto una serie di controlli crociati anche riguardo ai voli e ha sospettato che Paula fosse Alexandra. Solo io potevo fare adesso il confronto e posso confermare di aver viaggiato con Paula Santa Cruz. Avevi ragione anche tu Killian quando hai detto che la voce al cellulare ti sembrava familiare. Non era solo per l’accento  che tu avessi quell’impressione!
– Quindi ora sappiamo con certezza che Paula Santa Cruz è in Irlanda. Ti ha seguita per arrivare a me e a quanto pare c’è riuscita! È arrivata fin sotto il mio appartamento e ha messo quella lettera minatoria! Come Penelope Diaz ha ottenuto parecchie informazioni su di te da Olden, altre, da quello che ho saputo da Seb, le ha ottenute da Tony Manguso facendogli visita in carcere, sotto l’identità falsa di Alexandra Pereira! Si sta vendicando eliminando i miei agenti e vuole eliminare anche me! Ma questo non le è bastato …
- Perché? Che altro hai saputo?
– Seb mi ha appena detto che poco fa ha scoperto, con il tuo collega Graham, che prima di partire per l’Irlanda ha ucciso Eloise Gardener!
– Eloise?!
– Non sono riuscito a proteggerla abbastanza poveretta! Se era lei al processo, e di sicuro lo era,  avrà seguito Seb quando ha riportato Eloise in comunità dopo la testimonianza. L’ha uccisa con una overdose nel suo chiosco di fiori. Il cadavere lo stanno ancora esaminando, ma è sicuro che sia stata lei.
– Come fanno a dirlo?
– Alexandra Pereira risultava in più occasioni sulla sua agenda e l’ultima cosa che ha scritto prima di morire è stato il suo nome. Forse non aveva capito che fosse Paula o forse è stato un modo per lasciarmi scritto sotto quale identità si nascondesse … non so cosa abbia potuto pensare in quegli ultimi momenti … aveva già sofferto tanto … non meritava di finire così!
 
Killian era veramente dispiaciuto. Emma sapeva che comunque teneva a quella donna, l’aveva sposata per darle la cittadinanza e farle cambiar vita, per lei e per la  figlia Alice.
Vedendolo così non poté fare a meno di alzarsi dalla sedia e abbracciarlo.
 
– Mi dispiace Killian, sinceramente! Che sarà ora della piccola Alice?
– Alice è diventata mia figlia con il matrimonio. Sono l’unico parente che legalmente le risulta. Ho dei doveri nei suoi confronti e il primo per ora è di arrestare l’assassina di sua madre!
 
Emma gli portò le mani alle guance e lo guardò negli occhi. Erano meravigliosamente azzurri come sempre, ma c’era in essi una luce furente di rabbia.  Sentì le braccia di Killian cingerle la vita e attirarla maggiormente a sé. Poi lui affondò il viso tra i suoi capelli e il suo tono diventò più dolce.
 
– Avrebbe potuto fare del male anche a te Love! Non me lo sarei mai perdonato, anche peggio del rammarico che ho per la povera Eloise!
– Tu hai fatto quello che potevi Killian! Ma quella donna è diabolica! Ora sappiamo sotto quale identità si celi e sappiamo che è a Dublino. Io ho il suo numero di telefono e possiamo rintracciarla e prenderla in trappola!
– Lorna ha visto giusto a mandarti da me Emma! Sei straordinaria. Già per me lo eri, ora ho scoperto quanto tu sia professionale e in gamba! Se Nick fosse stato veramente un malintenzionato mi avresti salvato la vita anche da lui. Ti amo Emma! Non puoi immaginare quanto!
 
Per sugellare e confermare quella ennesima dichiarazione, Killian inclinò il capo, cercò le morbide labbra di Emma con le sue e, con una carezza della punta della  lingua, gliele schiuse, lei rispose immediatamente al richiamo e si fece trovare. Il bacio diventò progressivamente più ardente e le loro mani più avide della loro pelle, insinuandosi sotto le rispettive magliette di cotone.
Inspirando Killian si sciolse controvoglia da quel dolce abbraccio.
 
– Vado ad informare Nick e controllo come sta! Dobbiamo escogitare un piano per catturare Paula Santa Cruz e tu dovrai essere l’esca. Aspettami nella nostra cabina, torno subito!
 
Lei sarebbe stata l’esca …
 
Emma rimuginava mentre Killian si allontanava. Certo. Era d’accordo con lui. Aveva un appuntamento in sospeso con l’Avvocatessa Pereira, poteva essere una buona scusa per trovarla e consentire alla polizia di arrestarla.
Quella sarebbe stata l’ultima notte sulla Jolly Roger. Il cerchio si stava chiudendo. Il giorno dopo ci sarebbe stato un nuovo pericolo da affrontare e quel pericolo si chiamava Paula Santa Cruz!
 
***
Con indosso solo l’intimo, Emma si mise a letto, sotto il lenzuolo. Era buio fondo ormai e l’aria calda e umida. Il climatizzatore aveva ripreso a funzionare e presto la temperatura nella cabina sarebbe stata ottimale. Killian ci mise più tempo di quanto pensasse e quando arrivò si tolse la maglietta e i pantaloncini, restando con gli slip. Si infilò sotto il lenzuolo, al suo  fianco.  Emma si portò con la testa sul suo petto, mentre con la mano lo accarezzava lentamente sul torace. Lui le imprigionò la mano con la sua e la tenne sul punto corrispondente al cuore, poi le baciò la sommità della fronte.
 
– Nick sta meglio, ma domani non gli farò guidare il motoscafo. Lo traineremo con la Jolly! Gli ho detto come stanno le cose e gli ho dato le indicazioni per la trappola alla Santa Cruz. Non vede l’ora di vederla in faccia! Tu la chiamerai e le darai un appuntamento in un Pub, è quello che voleva in fondo! I miei uomini e l’Interpol si piazzeranno ben prima sul posto. Non dovrà sfuggirci!
 -  Non ci sfuggirà amore mio!
 
I pensieri che mulinavano nel loro cervello erano tanti e il silenzio calò tra di loro, solo il calore dei loro corpi e il battito cardiaco li manteneva vigili e stretti l’uno all’altra. Poi Killian ruppe il silenzio.
 
- Emma  volevo dirti delle cose …
- Si?
– Stavo per farlo quando è arrivato Nick!
– Si è vero!
– Volevo dirti di Gold, il giorno che ti hanno fatto l’attentato …
 
Emma si alzò con la testa a guardarlo negli occhi, sorridendo.
 
– No Killian! Non mi ricordare quel momento! Parlami di te piuttosto! Non so tanti dettagli della tua infanzia! Non sapevo che avessi salvato la vita a Nick e non so di quell’altro tuo amico … Jamie! Nick ha detto che lui non sei riuscito a salvarlo. Ho visto che ti sei accigliato … cosa è successo con lui? Puoi raccontarmelo se vuoi!
 
Killian fece un profondo sospiro.
 
– Quello è stato un altro grande dolore nella mia vita. Jamie era il mio amico più caro e se ho scelto di entrare nella D.E.A. lo devo a lui. Quando decisi di scappare da mio padre a Boston simulai di essere ad un ritiro calcistico per una partita da tenere il giorno di San Patrizio. Jamie era il capitano della nostra squadra, io il cannoniere e Nick un difensore. La partita la organizzammo veramente e Jamie con Nick mi coprirono con Zio Henry. Quello che successe a Boston lo sai e quando tornai lo dovetti raccontare a Jamie che intanto si era beccata una bella punizione da suo padre, quando aveva scoperto l’inganno con mio zio. Jamie era maggiore di me di un paio di mesi e il padre gli impedì di prendere la patente quando doveva fare gli esami, non pagando la scuola guida per punirlo. La punizione non durò molto a lungo e il mese seguente finalmente fece l’esame di pratica brillantemente. Ancora ricordo il pomeriggio che mi chiamò per dirmelo, aveva anche un’altra notizia da darmi e voleva festeggiare …
 
--000--

-  Kil! Che voce hai oggi? Su con la vita amico! Ti sei appena laureato in ingegneria e ancora non hai compiuto diciotto anni! Che altro vuoi? Tra pochi giorni festeggeremo il tuo diciottesimo e scommetto che scorrerà birra a fiumi! Oh! Mi senti?! Che mortorio è questo?!
 
Jamie Heughan era euforico, Killian lo sentiva perfettamente, ma lui non era dello stesso tono d’ umore e il suo amico lo aveva capito bene.
 
Avevano frequentato insieme la scuola media privata fino a 12 anni, poi Killian, diversamente dai suoi coetanei, aveva saltato diversi anni scolastici grazie al suo genio, iscrivendosi molto in anticipo all’Università. Con i vecchi amici giocava a calcio e si vedevano spesso. Jamie era più alto e robusto di lui, sembrava un dio scandinavo con il suo fisico possente, nonostante avesse solo diciotto anni. Oltre al calcio aveva una passione smodata per il Rugby e aveva detto a Killian che voleva presentarsi alle selezioni per la nazionale di Rugby under-21. Suo padre non doveva saperne nulla poiché considerava quello sport troppo violento!
 
– Questa sera esci con me Kil! Ho la macchina del mio vecchio a disposizione! Passiamo a prendere pure Nick e andiamo in discoteca! Non accetto rifiuti, te lo dico subito! Ho da festeggiare una cosa!
 
A Killian non era rimasto che assentire e alle 20,00 Jamie si era presentato con la vecchia utilitaria di suo padre. Avevano preso anche Nick e, con una guida piuttosto sportiva, Jamie era ripartito dicendo che li avrebbe  portati in una discoteca che avevano aperto da poco. Per strada anche Nick aveva notato che Killian fosse particolarmente taciturno.
 
– Kil che ti succede? Non sei tu questa sera!
– Lo vorrei sapere pure io Nick! Da quando l’ho chiamato sta così! Ora mi sono stufato, fermo la macchina e parliamo! Siamo o no tuoi amici?
– Infatti! Se non ti sfoghi con noi con chi lo fai?
 
I due ragazzi erano stati convincenti e Killian decise di confidare i suoi pensieri.
 
– Vi ricordate a marzo scorso quando ho combinato quel casino per andare a Boston?
– Amico chi se lo scorda?! Ho pagato le conseguenze fino al mese scorso! Per mesi mio padre mi ha tenuto puntato! Non so come si è convinto alla fine a lasciarmi prendere la patente!
– Forse perché ti sei deciso a studiare a scuola e a prendere oltre la sufficienza Jamie?
 
Jamie aveva riso alla risposta di Nick. Loro due ancora andavano al liceo, penultimo anno, e frequentavano la stessa classe. 
 
– Beh! Non vi ho detto tutto di quella brutta avventura!
– Che altro devi dirci oltre al fatto che ti hanno rapito i tizi che ti hanno fatto lo sfregio sotto l’occhio?
– Che mi avevano costretto a rapinare bancomat per loro lo sapete …
- Certo …
- Non sapete cosa è successo quando i Federali mi hanno preso …
- Mi pare che ti hanno rilasciato poiché hai collaborato per acciuffare quei bastardi!
 – Si Jamie! Tutto vero, ma io avrei dovuto scontare una pena in riformatorio. Ho dovuto prendere degli accordi con il Bureau e zio Henry …
- Accordi? Di che genere? Tu ne sai qualcosa Jamie?
– No Nick, lo sto sentendo ora!
– Loro hanno una sezione speciale, “I cacciatori di cervelli” la chiamano e la Psicologa con la quale parlai mi propose di entrare nel Bureau e mettere al servizio dei Federali le mie capacità e il mio genio!
– Figoo!
– Mi venga un colpo Kil!
– L’accordo era che finito di laurearmi sarei dovuto partire per la loro scuola di addestramento di Quantico. Oltre all’addestramento avrei potuto specializzarmi ulteriormente e acquisire un’altra Laurea …
- Aspetta, aspetta Kil! Stai dicendo che devi partire per l’America?
– Si Jamie!
– Quando Kil?
– Molto presto Nick!
– Wow!
– La questione è che io non voglio più tornarci in America e non ho nessuna voglia di entrare all’Accademia di Quantico! Non mi interessa proprio lavorare per il Bureau!
– Cazzo! Questa è tutta un’altra storia Killian! Ora capisco quella faccia! Sei obbligato!
– E se non ti presenti?
– Facile Nick! L’Interpol mi dovrà arrestare no?
– Miseriaccia! Sei in un guaio amico!
– Lo sapevo già, ma grazie per averlo specificato Jamie!
– Quindi che farai adesso?
– Quello che devo no?! Andrò a Quantico e cercherò di essere il cadetto più imbranato che abbiano mai avuto! Saranno talmente disperati da dovermi cacciare a calci nel culo!
 
Jamie e Nick erano scoppiati a ridere con lui.
 
– Questa è una grande idea Kil, degna del genio che sei!
– Grazie Jamie!
 
Quella risata era stata liberatoria e a Killian era tornato il buonumore.
 
– Ma tu piuttosto che dovevi dirci Jamie?
– Io? Non ci crederete ma ho superato la selezione per la Nazionale Rugby!
– Wow!
 
Killian e Nick avevano fatto insieme quell’esclamazione, felici per il successo del loro amico.
 
– Ma con tuo padre ora come ti metti?
– Sono maggiorenne no?
– Si ma conoscendo il Dottore non gli fregherà un fico secco che sei maggiorenne!
– Lo so Nick! Per questo verrà l’allenatore della Nazionale a casa mia per parlargli! Pensate che faccia mio padre quando si troverà davanti nientemeno che il Mister della Nazionale Rugby Under -21!
– Pensi sarà intimorito più dal prestigio o dalla stazza?
- Entrambi le cose Kil!
 
Giù un’altra risata del trio e poi Jamie rimise in moto alla volta della nuova discoteca.
Arrivarono dopo una ventina di minuti. Altri giovani erano fuori dal locale, in fila per entrare. Un paio di buttafuori controllavano l’entrata e, visionati i biglietti, mettevano un timbrino sulla mano dei clienti. Killian si era guardato intorno e non aveva visto nessuna sua conoscenza, ma Jamie aveva salutato qualcuno, contento dell’incontro.
 Killian chiese a Nick chi fosse la brunetta col caschetto e questi rispose che era una nuova compagna di scuola, arrivata dall’Inghilterra da poco. La ragazza si chiamava Caitriona ed era alta sul metro e ottanta. Vicino a Jamie non sfigurava affatto, ma a Killian non piacque granché. Che fosse una che ci stava era piuttosto palese e il suo modo di strofinarsi a Jamie infastidì Killian. Era una vera sfacciata e lui preferiva ragazze meno civettuole. Jamie però era felicissimo di aver incontrato la ragazza e Killian si arrese all’idea che al suo amico la tizia piacesse parecchio.
 
La musica spaccava i timpani nel locale e le luci erano soffuse, con bagliori intermittenti lanciati da faretti con luci psichedeliche. I tre amici, con Caitriona e un’altra sua amica bionda, si misero seduti ad un tavolo e ordinarono birra. Dopo la prima lattina ne scolarono un’altra a testa e la biondina, che si stava interessando a Nick, gli chiese di ballare. Nick, mettendole un braccio intorno alla vita, salutò allegramente gli altri e si buttò nella mischia con la giovane. Jamie e Caitriona flirtavano vistosamente e Killian si stava sentendo d’ incomodo. Gli tornò il malumore e si pentì di essere andato in quel luogo rumoroso e fastidioso, non aveva mai amato troppo quegli ambienti affollati, rumorosi e fumosi! A lui piacevano i luoghi aperti, il mare in particolare, e la musica tradizionale irlandese, con le sue sonorità allegre. Apprezzava anche musica Rock, gli piacevano i Depeche Mode e il loro abbigliarsi in pelle …
 
 - Jamie il tuo amico è di poca compagnia o sbaglio?
– Lascia perdere Caitriona! Ha i suoi motivi per stare a terra questa sera!
– Ti ha lasciato la ragazza?
 
Killian rivolse uno sguardo abbastanza velenoso alla bruna, chiedendosi che ci trovasse  in quell’oca Jamie.
 
– Se vuoi ho io qualcosa per tirarti su Killian!
 
La ragazza aveva portato le mani alla borsetta e stava tirando fuori qualcosa.
 
– La vuoi una caramellina?
– Che caramellina?
 
Killian l’aveva guardata con sguardo diffidente, mentre lei faceva vedere sul palmo della mano quattro o cinque pillole colorate.
 
– Non so che ci sia in quelle “caramelline” come le chiami tu, ma io non sono il tipo che s’impasticca! I miei problemi li risolvo in altri modi!
– Ma dai Kil! Per una volta! Mica sarà veleno no?
 
Con una mossa veloce e sbarazzina, Jamie aveva preso dal palmo di Caitriona una delle pillole e in un attimo l’aveva mandata giù con un sorso di birra. La bruna aveva riso e lo aveva imitato.
 
– Sei impazzito Jamie? Quella roba non ti farà bene!
– Sei proprio un ragazzino “amico di Jamie”! Questa roba ti carica che tu non t’immagini. Puoi ballare per ore e non senti fatica e poi ti sembra di volare e tutte le sensazioni si amplificano! Dai Jamie, andiamo a ballare! Il tuo amico non capisce niente!
 
Jamie euforico si era allontanato sulla pista con Caitriona, lasciandolo lì arrabbiato e disgustato. Che il suo migliore amico volesse divertirsi ci poteva stare! Ma in quel modo non gli andava a genio per niente!
Restò ancora per un po’ seduto al tavolo, poi si alzò e andò al bancone ad ordinarsi qualcosa di alcoolico. Notò che il barman non gli chiedesse nemmeno l’età, forse aveva capito che sui diciotto anni ci fosse, in fin dei conti era alto sul metro e ottanta, meno possente di Jamie, ma aveva già un fisico atletico, se pur snello.
Dopo poco Jamie e Caitriona gli si affiancarono per prendere un Cocktail. Erano sudati fradici e piuttosto su di giri.
 
– Quelle caramelline funzionano veramente! Dammene un’altra Cai!
 
Killian sentì a malapena quello che Jamie gridava all’amica, ma vide che questa gli passasse un’altra di quelle maledette pastiglie colorate. Non fece in tempo a fermarlo dal prenderla e si arrabbiò con lui per averlo fatto nuovamente.
 
– Che cazzo fai Jamie?! Ti sei visto in che condizioni stai?!
– Smettila di farmi da balia Kil! Te l’ho detto che questa sera mi voglio divertire no? Trovati una ragazza e datti da fare bello!
– No! Ce ne andiamo a casa Jamie!
– Che palle Kil!
 
Jamie gli si era rivoltato contro, quando lui lo aveva afferrato per un braccio con l’intento di portarlo fuori, e gli aveva dato un tale spintone, con quei muscoli possenti, che lo aveva mandato lungo per terra. Caitriona aveva riso divertita rimettendosi in braccetto a Jamie e allontanandosi nuovamente sulla pista da ballo, mentre Killian si rialzava sotto lo sguardo divertito di chi aveva assistito alla scena.
 
– Bellezza! Sei geloso del tuo ragazzo?
 
Arrabbiato com’era, sferrò un pugno in pieno viso al tizio che lo aveva apostrofato in quel modo, dandogli dimostrazione di una virilità che quello non aveva sospettato. Guardò ancora verso Jamie prima di uscire dal locale. Non lo aveva mai visto in quello stato di euforia e agitazione estrema. Sicuramente era l’effetto della droga che aveva assunto.
Uscì dal locale e respirò l’aria frizzante e fredda di metà gennaio. Nemmeno un quarto d’ora dopo lo raggiunse affannato e con un’espressione preoccupata Nick.
 
– Dove diavolo ti eri cacciato Kil?! Aiutami! Jamie sta male, dobbiamo portarlo fuori a prendere aria!
 
A Killian si erano drizzati i capelli in testa. Quelle due “caramelline” avevano dato una brutta reazione a Jamie, ne era sicuro!
 
Entrò nuovamente nella discoteca correndo. Jamie era per terra e si era fatto un crocchio di gente intorno a lui.
 
– Fateci passare!
 
Aveva spostato con violenza chi gli impediva di arrivare al giovane e poi si era abbassato vicino a lui. Caitriona era inginocchiata al suo fianco e gli reggeva la testa. Il giovane era zuppo di sudore, Killian pensò che avesse buttato litri di acqua fuori dai pori. Che diavolo gli stesse succedendo a Jamie non riusciva a capirlo!
 
– Jamie che ti senti?
– Ho un forte dolore al petto Kil! Non riesco a respirare!
– Ti porto all’ ospedale Jamie! Dov’è la chiave della tua macchina?!
– I n  tass ca ..
– Nick presto! Portiamolo fuori! Lo dobbiamo caricare in auto!
 
Altri due ragazzi li aiutarono a portare il loro amico fuori e a metterlo sul sedile posteriore della sua auto. Killian non aveva ancora la patente, ma sapeva guidare.
 
– Kil se ci ferma la polizia passi un altro guaio, non hai la patente!
– Nemmeno tu Nick, ma se aspettiamo un’ambulanza potrebbe essere tardi!
 
Jamie era accasciato sulle ginocchia di Caitriona, seduta accanto a lui sul sedile posteriore. La ragazza gli accarezzava la testa, con un’espressione dispiaciuta e preoccupata.
 
– Fallo parlare Cai! Tienilo sveglio! Fai qualcosa di buono! È colpa tua se sta così!
 
La ragazza iniziò a piangere chiamando Jamie. Killian aveva portato l’acceleratore a tavoletta, voleva arrivare all’ospedale prima che fosse troppo tardi!
Forse a malapena vide la strada che stavano percorrendo. Non c’era molto traffico, ma chiamando Jamie dal posto di guida, si rese conto che non rispondeva più …
 
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- I medici poterono solo accertare che fosse morto … Ti risparmio la descrizione dello strazio dei genitori, il funerale … la folla dei nostri amici, compagni, conoscenti e non che parteciparono …
- Oh! Killian … mi dispiace veramente tanto! Hai fatto di tutto per dissuaderlo e aiutarlo!
– Non ho fatto abbastanza Emma! Né per Eloise, né per Jamie … non è mai abbastanza! Una settimana dopo il funerale, io che non volevo diventare cadetto a Quantico, partii per diventarlo! Decisi che avrei studiato, sarei stato il miglior cadetto possibile! La mia idea era di entrare nella D.E.A. combattere quel mondo infame del narcotraffico! Vendicare in qualche modo la morte di Jamie!
– Lo hai fatto brillantemente Killian! Tanto che ti hanno dato la possibilità di creare una Squadra Speciale in incognito!
– Non è stato abbastanza nemmeno quello! Sono morti agenti in gamba e ancora non sono riuscito ad assicurare l’assassino alla giustizia!
– Lo farai molto presto amore mio!
 
Emma si spostò con il torace più su di come stava, per avvicinarsi alle labbra di Killian. Iniziò a baciarlo dolcemente. Voleva farlo calmare, gli voleva regalare un momento di felicità. Continuò a baciarlo, mentre lui la ricambiava.
Le mani di Killian le accarezzarono la schiena e lentamente le aprirono il gancetto del reggiseno. Lei si sollevò e lui le fece scorrere le spalline lungo le braccia, facendole togliere l’indumento, rimasto con le coppe appese ai capezzoli turgidi. Volle assaporarli uno alla volta dopo aver buttato via il reggiseno di pizzo bianco. I capelli di Emma lo solleticavano sul petto e lei, allungata per metà su di lui, lo accarezzò facendo scendere la mano destra lungo il suo addome, passando con una carezza dietro la schiena, fino ad inserire la mano sotto i suoi slip, spostandoli lentamente dal suo gluteo muscoloso. Killian si sollevò leggermente con il bacino per permetterle di toglierglieli del tutto, poi fu lui a spostare in basso le sue mutandine, accarezzandole le natiche rotonde e morbide.
Si amarono per il resto della notte, senza fare rumore, dolcemente e appassionatamente, con la calma del sentimento che li univa, ormai conclamato e confessato reciprocamente. Emma fu la prima ad addormentarsi dopo che ebbero raggiunto l’acme del piacere. Killian la tenne tra le braccia fino ad addormentarsi anche lui, consapevole di non essere riuscito a dirle del suo ultimo segreto nemmeno questa volta …





Angolo dell'autrice

Abbiamo scoperto qualche dettaglio della giovinezza di Killian, abbiamo saputo chi è realmente Nick, un vero amico, e abbiamo saputo dei dubbi di Killian da ragazzo, nell'entrare a Quantico, dubbi svaniti con la morte per overdose di un amico carissimo. 
Confesso che dubitavo di scrivere la storyline di Killian e Jamie ma qualcuno tra voi lettori, che ama leggere e rileggere questa storia, si è ricordata di Jamie e incuriosita mi ha chiesto cosa fosse stato di lui e se fosse l'amico che aveva portato Killian alla sua scelta professionale. Anche se la storia è triste spero sia piaciuta.
Riguardo all'ultimo inganno ... speriamo che la messa in scena del guasto alla nave sia l'ultima frottola di Killian ad Emma, poichè non è ancora riuscito a dirle quello che nasconde e lui stesso teme che a causa di quanto deve dirle potrà allontanarsi da lui.
Basta così per questa volta! Saluto e ringrazio tutti i lettori, un grazie speciale a chi commenta, a chi mi scrive privatamente con ipotesi e teorie, grazie veramente!
Buona settimana a tutti.
Lara
 

 
 
   
 
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