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Autore: Basiileia90    06/05/2019    3 recensioni
La mia storia è la continuazione dell’anime o meglio, tre anni dopo quel momento. Abel e Arthur sono tornati in Australia, Georgie invece ha deciso di rimanere a Londra col padre. Adesso però è tempo di rivedersi... che cosa succederà tra i fratelli? Abel e Georgie avranno modo di conoscersi (nuovamente) e stare insieme ?
Questa è la mia prima fanfic e spero davvero che possa soddisfare le aspettative di tutti!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abel Butman, Arthur Butman, Georgie Gerald, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Arrivò il giorno del ballo e nel pomeriggio Georgie passò da Emma sia per portare alcuni abiti che aveva cucito, sia per ritirare quello che l’amica le aveva confezionato per la serata.
Chiaramente quella era un’occasione per raccontarle quanto accaduto giorni prima con Abel.
“Georgie io credo che tu sia troppo dura con Abel, lo sai, è profondamente innamorato di te e molto, molto geloso.”
“Questo secondo te lo autorizza a offendermi e trattarmi in malo modo?”
“Certo che no, ha esagerato però anche tu gli hai sbattuto in faccia dell’uscita con Christopher…”
“Emma ma da che parte stai!?”
“Beh io preferisco Abel. Molto più virile, selvaggio di Chris…”
“EMMA!! Sii seria per una volta”
E scoppiarono a ridere.  Georgie si riteneva sempre più fortunata ad avere Emma come amica: era la persona che più la comprendeva, nonostante non si conoscessero da sempre, riusciva a strapparle un sorriso in ogni occasione, a sdrammatizzare. Come avrebbe fatto senza di lei!
“Comunque Georgie, ti consiglio di stare attenta. Cerca di capire quali sono i tuoi sentimenti e poi valuta che decisione prendere. Però cerca di conoscere al meglio Christopher, sembra perfetto ma in fondo non sai moltissimo di lui. Abel avrà i suoi difetti ma di certo, ma non puoi mettere in discussione il suo bene per te. I nobili nascondono molti lati oscuri, noi gente del popolo, siamo ingenui, ignoranti, sì, ma senza molte maschere”
“Sì, cercherò di farlo….”

In un baleno arrivò la sera, e Georgie si stava preparando aiutata da Maggie, una specie di dama di compagnia. L’abito cucito da Emma le stava a pennello,  i capelli minuziosamente raccolti in un diadema, collane e orecchini che la illuminavano come una dea e... l’immancabile braccialetto! 
La carrozza con su Christopher arrivò sotto la residenza Gerald e Georgie si diresse per salirvi. Abel la guardava malinconico dalla finestra.
“Ehi Abel”
“Fratellino”
“Che succede?”
“Potrei chiederti lo stesso…”
E iniziarono ad aggiornarsi circa le loro vicissitudini amorose.
“Comunque Arthur, il problema non sussiste, ti aiuterò io a raggiungere Maria”
“E come?” gli si illuminarono gli occhi
“Arthur, il problema non sono tanto gli altri che si oppongono: se due persone si amano e sono destinate nulla può fermarli. Il problema è quando dall’altra parte l’amore non è corrisposto….”
“Ti riferisci a Georgie vero?”
“Sì…”
“Abel……”
“Lascia stare Arthur, non ha veramente più importanza”
Nel frattempo, al ballo Georgie e Christopher fecero il loro ingresso nel grande salone, suscitando l’attenzione di tutti, in particolare il giovane non passava inosservato tra le fanciulle presenti, che lo salutavamo con molta confidenza.
Dopo un breve ballo, Christopher, allegro per i numerosi bicchieri bevuti, disse a Georgie una cosa che lascio la ragazza di ghiaccio
“ Georgie cara, non sei stanca? Puoi sederti a riposare, anche perché adesso devo lasciarti per un poco, le mie amiche se ne avrebbero a male…”
“Cioè?”
“Io sono solito ballare con ciascuna di loro Lady Jade, Lady Helen, Lady Matilda….” E continuò la lista dei nomi aggiungendo “ mi chiamano Mozart, per via de ‘Il catalogo delle donne’  ah ah ah”
“Più che altro sei un Don Giovanni allora….”
“ Vedo  che lo conosci!! Beh posso ritenermi soddisfatto come tuo personale maestro! Eh lo sai che sono uno spirito libero tra tutti questi noiosi ben pensanti!”
Delusa come non mai, Georgie si ritirò sulla terrazza assorta nei suoi pensieri: e se Emma avesse ragione? Se Christopher non fosse così perfetto? Beh in effetti si era già rivelato per quel che era, un seduttore senza alcuno scrupolo dei sentimenti altrui. Era certa che non lo facesse per cattiveria, era semplicemente la sua indole. Ognuno ha la sua indole, anche Abel aveva la sua. Improvvisamente quel mondo che da tre anni la aveva in qualche modo accolta non le risultò più così familiare: era sola, abbandonata in mezzo a un centinaio di persone assolutamente noncuranti di lei. Pensò a come sarebbe stata la sua serata se avesse accettato l’invito del fratello (o come vogliamo chiamarlo).
“Dove sarà Abel adesso?- si chiese- Certo! Dal sig.Allen!” Sicuramente è lì che l’avrebbe portata per festeggiare e dove l’avrebbe trovato se vi si fosse recata.
Probabilmente era una pazzia andare nelle zone del porto da sola di notte ma quando vide che Christopher era beatamente ubriaco in mezzo alle sue amiche prese il suo mantello e si fece accompagnare dal cocchiere sino alla studio del Sig. Allen, che fu anche la prima persona che incontrò una volta arrivata.
“Ehi Georgie!”
“Sig. Allen, buona sera”
“Allora, il mio giovane progettista le ha fatto passare una bella serata? Sapesse come era agitato per questa serata, ha rivoluzionato il suo studio! Ah ah ah. Talmente tanto felice che si è dimenticato di chiudere bene la porta e ha mandato la sua dama a chiuderla, che tipo! Ecco le chiavi…”
Georgie non volle risolvere l’equivoco perché era troppo curiosa di vedere che cosa il fratello avesse preparato per lei: una graziosa tavola elegantemente allestita, decorazioni ovunque e fiori i ogni tipo come decorazione. E poi le mimose, il suo fiore preferito. Come poteva avercela ancora con lui?
Chiuse la porta, restituì le chiavi all’uomo e corse alla ricerca di Abel, che trovo poco dopo di fronte all’entrata di uno squallido locale, un bordello.
Abel era titubante, triste ma si stava accingendo ad entrare.
“Ehi tu! Quelle cambiano uomo ogni notte sai..”
Abel era come stordito. Cosa stava succedendo? “Georgie ma… che ci fai da sola in questo squallore????!”
“ Beh…che ci fa tu!”
“Va a casa, non è posto per te questo”
“Infatti. Sono venuta per festeggiare con te il tuo nuovo lavoro, non è tardi vero?”
“Ma il ballo?”
“Sai sono passata nel tuo studio ed è tutto così bello… sarebbe un peccato se tutta la tua fatica andasse sprecata. Allora? Andiamo?”
Non sapeva se essere felice. In realtà non stava capendo più nulla ma non era il momento di chiedersi troppe cose: accettò e s’incamminò con la sua amata verso lo studio.
Quella giornata così nera aveva rivelato una grande sorpresa.
   
 
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