6. Longing
Il giorno della rimpatriata a Hogwarts è arrivato in men che
non si dica.
E sì, il gufo e l’invito sono arrivati anche a te,
accidenti, nonostante tu non abbia frequentato lì il tuo ultimo anno.
La McGrannit deve aver fatto apposta, ne sei certo!
Fatto sta, che è la vigilia del gran girono, come da
settimane lo chiama Pansy e tu, nonostante provi un certo fastidio ed insofferenza
per questa situazione, diciamocelo, forzata, ti stai agitando come fosse il
giorno prima di un esame o come quando, ad undici anni, stavi per affrontare il
primo giorno alla scuola di magia.
Nelle ultime ore hai passato in rassegna tutto il tuo guardaroba
pensando a cosa indossare domani e a cosa la gente dirà non appena ti vedranno.
Sai già che non passerai inosservato, sai benissimo che ci
sarà chi sputerà veleno nei tuoi confronti e chi, intimorito dal tuo passato,
sfuggirà ai tuoi sguardi per poi sparlare alle tue spalle. Speri solo ci siano
abbastanza Serpeverde del tuo anno con cui intrattenere qualche conversazione
mediocre e poter così passare “indenne” la serata.
Hai decisamente accantonato l’idea di indossare una tunica
da mago, troppo seriosa e formale e troppo poco elegante per i tuoi gusti.
Sei quindi passato ai completi, da quelli dal taglio più
classico a quelli più casual.
Non hai ancora deciso se vuoi essere talmente perfetto da
incutere il vecchio caro timore in chi ti guarda ed allontanare così le
probabili malelingue, o sentirti più comodo ed apparire noncurante e rilassato,
perché tanto sai che verrai comunque additato e giudicato.
Hai in ogni modo tutto il giorno ancora per pensarci.
Sei seduto come sempre nella sala di attesa dello psicomago.
Ormai, quel luogo non ti suscita più ribrezzo e fastidio,
quasi fosse diventato accogliente e rilassante. Hai notato anche che alle
pareti ci sono dei quadri nuovi che rappresentano le stagioni e sono, devi
ammettere, sufficientemente belli.
La primavera soprattutto, con quelle distese di fiori su una
collina dove soffia una leggera brezza, ti fa rilassare particolarmente e ti
perdi minuti interi ad osservare quei piccoli punti colorati che ondeggiano
armoniosamente sospinti dal vento.
L’orologio sulla parete indica “paziente in attesa” segno
che l’ora del tuo appuntamento è già passata.
Tamburelli con le dita sul bracciolo della sedia. Ti ripassi
mentalmente la lista di cose da fare nel pomeriggio con Pansy. Sai già che non
ti mollerà prima di notte e speri almeno che Blaise non abbia trovato una
qualche buona scusa per svignarsela, visto che le tue sono state bellamente
ignorate dalla moretta, pensi alquanto stizzito.
Non ti accorgi quasi della voce del dottore che saluta e i passi
di qualcuno che si dirigono verso la porta.
Pare quasi un déjà-vu, quando ti volti inconsapevole verso
l’altra persona e trovi Potter che ti fissa altrettanto sorpreso.
È un attimo, ma vedi una luce diversa nei suoi occhi, poi la
tua attenzione viene catturata dalle sue labbra, rosse e carnose, che si
stendono in un sorriso.
Oddio quelle labbra le vorresti mordere!
E mentre pensi che, al diavolo tutto, quello che desideri è
solo baciare lo sfregiato in quel preciso istante, lui ti sorprende per la milionesima
volta.
- Sono felice di rivederti Malfoy! – Ti dice tranquillamente
e fissandoti ora senza alcun imbarazzo.
Tu vorresti rispondere, ma la tua voce, la maledetta, sembra
essersi presa una vacanza.
Accenni pertanto a tua volta ad un sorriso sghembo e fai un
cenno di saluto col capo, che speri ti faccia uscire dignitosamente da quella
situazione.
Ma non sei mai stato molto fortunato tu!
- Ci sarai anche tu domani sera, vero? A Hogwarts, intendo!–
dritto al punto, senza tanti giri di parole - Sai, queste cose mi mettono
sempre a disagio, quando si vuol ricordare la guerra, capisci? Ma mi piacerebbe
poter fare due chiacchiere e bere qualcosa insieme se ti va. Che ne dici? – un
ghigno poi, che potrebbe far concorrenza ai tuoi migliori – Almeno, attireremo
le occhiate dei più per qualcosa di davvero intrigante, non credi? – conclude
facendoti l’occhiolino.
Sfacciato e arrogante!
Ecco cosa è diventato Potter.
Che ne è stato del ragazzino impacciato e timido che
ricordavi?
Ok, in effetti è sempre stato anche spavaldo e coraggioso,
sventato e risoluto e incurante delle regole, puoi dire anche che non si è mai
tirato indietro davanti ad una sfida e che con te non è mai andato molto per il
sottile.
Però ora?
Quello davanti a te è un uomo, non più un ragazzino.
E che uomo! Ti trovi a pensare mentre lo fissi ancora
sorpreso.
Non è mai stato conscio della forza che la sua magia
sprigiona e che si percepisce nell’aria se stai abbastanza vicino a lui.
I suoi occhi sono così magnetici che, forse, solo ora
capisci perché, per tutti gli anni della scuola, non facevi altro che
ricercarli tra la folla di studenti. Ed ecco come mai, ancora oggi, continui a
sognarli.
Potter è davvero attraente e, probabilmente, con gli anni ne
è diventato più che consapevole.
Lo vedi da come ti fissa e sorride. Come una fiera che sta
attendendo di sbranare la propria preda.
Lo percepisci, perché anche tu sai di fare quell’effetto sui
più, e te ne sei sempre approfittato, diciamocelo.
Ma chissà perché, con lui, diventi però peggio di una ragazzina
alla prima cotta.
Ammettilo, l’idea di sconvolgere un po’ la festa della
McGrannit non ti dispiace, dopotutto, e comprendi che anche al moro di fronte a
te non vada di essere il bersaglio, a sua volta, di mille lusinghe e
salamelecchi. Non è mai stato da lui ne convieni.
Di certo, se vi vedranno conversare (di cosa poi?), come
foste più che conoscenti, farà parlare eccome gran parte della gente che sarà
presente.
E allora sfoderi la miglior faccia di bronzo che ti riesce
in questo momento.
- Non credi Potter che farti vedere amichevole con il nemico
ti farà perdere punti di fronte a tutti i tuoi fan? – diretto e tagliente così
da non far trasparire alcuna insicurezza.
Lo vedi titubare solo per un secondo e poi ridere – Nemico?
Malfoy, io non vedo nessun nemico qui e tanto per la cronaca, non mi interessa
nulla di quello che pensa la gente, non mi è mai importato –.
- Facile per il Salvatore del mondo parlare così… tutti ti acclamano
e tutti ti venerano… - Non volevi dirlo in quel modo, ma ti rendi conto di una
nota di rabbia che ha accompagnato le tue parole.
- Non è tutto oro quello che luccica, sai? Anche la fama è
una lama a doppio taglio e ti può ferire molto più dell’indifferenza, credimi
-. Ti risponde serio mentre ti fissa. – Vorrei per una sera divertirmi ed
essere solo Harry. Fare ciò che desidero io senza che nessuno mi giudichi o che
si aspetti nulla da me. E se il fatto di parlare con te possa dare fastidio a
qualcuno… beh non è affar mio! –.
- Sarebbe divertente, solo per vedere la faccia di Weasley
diventare ancor più rossa dei suoi capelli per la rabbia –. Gli concedi
cercando di stemperare la situazione.
- Allora ci conto! – un altro ghigno.
- Credo che una burrobirra e due chiacchiere te le posso
anche concedere, Sfregiato. Solo per il gusto di vederti additato come se fossi
impazzito! – concedi quasi annoiato, anche se in fondo l’idea non ti dispiace
affatto.
- Lo sapevo! – Ti sorride prima di afferrare la maniglia
della porta per aprirla.
- Cosa sapevi? – fai un po’ confuso mentre lo vedi varcare
la soglia.
- Che il Malfoy che mi mancava c’era ancora da qualche
parte! –
E, senza lasciarti replicare, lo vedi smaterializzarsi.
Con quelle parole che ti vorticano nella testa entri
finalmente nello studio del dottore.
- Mi dica signor Malfoy, di cosa vogliamo parlare oggi? – Ti
accoglie il luminare già posizionato sulla sua poltrona.
- Credo che potremo parlare del fatto che lei forse aveva
ragione e che sono… leggermente ossessionato da Harry Potter - Affermi con un ghigno accomodandoti
elegantemente sul divanetto.
Pensi finalmente che, chissà, le tue giornate potrebbero
diventare un po’ meno grigie d’ora in poi e rifletti che, indubbiamente, ti
sono mancati più di quanto credevi i giorni passati a battibeccare e a
scontrarti con quella che da sempre è stata la tua nemesi.
L’idea di una seduta extra dallo psicomago non è stata poi
così male!