Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: vanessie    17/05/2019    1 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

FOLLOWING A STAR

 

Capitolo 161

“La terza tappa”

 

 

POV Evelyn

Lasciammo Rio de Janeiro e raggiungemmo il porto. Kevin pagò un uomo che ci fece salire sul suo motoscafo. Prima salì mio marito e vi trasportò anche le valigie, poi mi diede una mano per aiutarmi a salire a bordo. Appoggiai il mio palmo sul suo e lo raggiunsi. Il motoscafo si mise in moto e iniziò a fendere la superficie dell’oceano diretto chissà dove. “Un motoscafo…stiamo quindi andando su un’isola?” domandai a Kevin “Indovinato” rispose “Che isola?” “Si chiama Isola Esme” affermò. “Non l’ho mai sentita nominare, ma va bene, sono sicura che sarà bellissima!” esclamai. Rimirai il paesaggio, coperto da un cielo stellato. La mezzaluna splendeva nel cielo e il mare era abbastanza calmo. La temperatura era calda e umida, afosa. Vidi comparire in lontananza l’isola, non doveva essere tanto grande. Era ricca di vegetazione e una grande costruzione spiccava con le sue luci soffuse. Lasciammo il motoscafo e approdammo sull’isola. Tolsi le scarpe ed entrai in contatto diretto con la sabbia chiara e finissima. Era fresca, poiché era sera, i miei piedi nudi si mossero di qualche passo. “Wow, è meravigliosa e quello dev’essere l’hotel!” esclamai indicando la casa “Non è un hotel, è una casa. Quella in cui staremo tu ed io” spiegò lui. “Non mi dirai che l’hotel dell’isola ti ha riservato una casa tanto enorme solo per noi” “Evy non c’è un hotel su quest’isola, è privata. C’è solo questa casa e nient’altro” “Quando dici…che è privata, intendi dire che Isola Esme è di proprietà di qualcuno?” “Del mio bisnonno, Carlisle Cullen, l’ha regalata a sua moglie Esme tanto tempo fa” spiegò. Lo guardai stupefatta “Oh, avevo visto casa Cullen a Forks e mi ero immaginata che stessero bene economicamente, ma regalare un’isola è…beh, cosa sei Kevin? Una specie di erede di una famiglia multi miliardaria?” domandai. Lui si mise a ridere “All’incirca” “Non credevo che la tua famiglia avesse tutte queste proprietà” “Non sono cose che vado a raccontare, sono di loro proprietà, non mie e poi…non voglio certo rischiare che qualcuno si avvicini a me per quello!” “Ohhhhhh puoi star certo che non ti ho sposato per l’eredità. Se solo lo avessi saputo…avrei perso meno a tempo a chiedermi se era giusto innamorarsi del ragazzo della profezia” dissi per scherzare. “Grazie amore, sei proprio un tesoro” rispose ironicamente “Senti Kevin…questo significa che siamo soli sull’isola?” “Sì” “Uhm interessante” affermai. “Vuoi vedere l’interno della casa?” “Certo” dissi. Mio marito mi prese tra le braccia e mi fece varcare la soglia d’ingresso proprio come una coppia di neosposi. Rimisi i piedi per terra nel grande salone, restando assolutamente colpita della magnificenza degli arredi. Facemmo un giro di perlustrazione osservando le camere da letto, i bagni, le altre stanze. “Dire che è perfetta è poco. Adoro lo stile con cui è stata arredata, il colore delle pareti, delle tende…la disposizione dei soprammobili” “Nonna Esme ama l’architettura, è una vera maestra nell’arte di arredare” “Chissà quanto è rimasta sorpresa il giorno in cui ha scoperto che suo marito Carlisle, le aveva regalato un posto da favola come questo” “Immagino che non se lo aspettasse! Sai questo posto è importantissimo per la storia della mia famiglia. Se io esisto è anche grazie a quest’isola!” esclamò “Spiegati meglio” “Nonno Edward e nonna Bella trascorsero qui la loro luna di miele. In questa casa hanno concepito mia nonna, Renesmee. Se non l’avessero fatto non ci sarebbe mai stata una storia Renesmee-Jacob e di conseguenza niente zio Jessie, zia Sarah e niente Jeremy, mio padre. Questo avrebbe comportato che nemmeno una storia Jeremy-Allison sarebbe mai nata, così come Amy, Nicole ed io non saremo mai venuti alla luce” “Quindi in un certo senso devo ringraziare Isola Esme per avermi fatto trovare te” affermai e lui annuì. “Senti Kevin ho bisogno di andare a darmi una rinfrescata in bagno. È da stamattina che siamo in giro, il caldo sudamericano mi ha fatta sciogliere e avrei bisogno di una doccia” “D’accordo, intanto io porto dentro le valigie e sistemo la mia roba. In quale camera vuoi dormire?” domandò “Ehm…sai per caso qual è quella in cui è stata concepita nonna Renesmee?” “La camera bianca” affermò “Ok…allora se non ti dispiace potremo stare nell’altra stanza, sai mi mette un po’ a disagio dormire in quella bianca ora che lo so” “Non c’è problema. Puoi già andare in bagno, troverai tutti i prodotti per l’igiene e svariati asciugamani puliti” disse. Gli diedi un bacio veloce e mi alzai, raggiungendo il bagno. Tolsi i vestiti, lasciandoli per terra e mi assicurai di avere un asciugamano vicino alla doccia. Aprii l’acqua aspettando che diventasse tiepida e poggiai i piedi sul piatto doccia. Sciacquai il mio corpo e i capelli, avvertendo una piacevolissima sensazione di benessere immediato. Mi lavai con un bagnoschiuma dall’odore intenso e fresco, insaponando poi i capelli con lo shampoo. Uscii dalla doccia, avvolgendomi con il grande asciugamano, pettinai i capelli, togliendo i nodi e li tamponai con un secondo asciugamano più piccolo. Annodai l’asciugamano sopra il seno e lavai i denti, godendomi la bontà di quel dentifricio alla menta. Uscii dal bagno, diretta verso la camera blu nella quale avremo dormito, che ormai non era più blu, visto che Esme l’aveva rimodernata. Le pareti bianche spiccavano rispetto al pavimento di parquet color tek scuro. Un grande letto con base rossa e biancheria bianca spiccava al centro della stanza. Vi erano riposti morbidi cuscini e tendaggi bianchi a baldacchino, sui quali piccoli mazzi di fiori donavano un tocco di colore. Sulla parete dietro al letto, un grande quadro raffigurante due fiori bianchi e gialli risaltava con prepotenza. Tramite una grande porta finestra scorrevole di cristallo si accedeva ad un terrazzino, in cui potersi sedere a rilassarsi intorno al tavolino. All’interno della camera trovai le valigie e intravidi nell’armadio i vestiti di Kevin. Lui non c’era, forse aveva usato l’altro bagno. Riposi anch’io i miei abiti, utilizzando i ripiani per gli indumenti ripiegati e le grucce per i vestiti che dovevano essere appesi. Le luci soffuse illuminavano la stanza, mi sembrava di essere in uno di quei posti di lusso da sogno, nei quali sarei voluta restare per l’eternità.

 

Image and video hosting by TinyPic

 

Mi voltai verso la porta quando sentii Kevin fischiettare una canzoncina allegra. Evidentemente era uscito da poco da sotto alla doccia, poiché i suoi capelli erano bagnati e il suo corpo muscoloso era coperto soltanto da un asciugamano legato sui fianchi. “Questa stanza è favolosa” dissi “Lo è, hai già sistemato le tue cose?” chiese “Sì” risposi. Lui si avvicinò a me, restando in piedi con il sorriso stampato in faccia. Oh io volevo solo svenire…mi diede un bacio sulla bocca, al quale risposi con passione. Mordicchiai le sue labbra, gustando il suo sapore magnifico. La sua lingua e la mia erano ormai impegnate a ricercarsi, non c’era bisogno di aprire gli occhi per capire di vivere una favola, le sue labbra mi offrivano già tutto quello che mi serviva. Kevin mi staccò dalla sua bocca, tenendomi una mano sul collo “Hai fame?” mi chiese “No” risposi, il mio unico bisogno impellente non era legato alla nutrizione in quel preciso istante, bensì alla voglia di appartenerci in modo completo. “Vuoi fare un giro in spiaggia?” propose, scossi la testa per dire di no, restando immersa nei suoi occhioni e cingendogli le spalle con un braccio, mentre l’altra mia mano era impegnata a mantenere il contatto con la pelle del suo torace. Poggiò la fronte sulla mia e di tanto in tanto mi lasciava un bacio sulle labbra, mentre io, completamente inebetita, restavo a fissarlo avvertendo dentro di me il desiderio di diventare una cosa sola. “Ti piace davvero l’Isola Esme?” bisbigliò “Moltissimo, è stata una bella sorpresa il fatto di portarmi qui” “Ci sono tante cose da fare: escursioni, immersioni subacquee, passeggiate romantiche, cene a lume di candela…senza contare che possiamo usufruire di internet, della tv satellitare, di una svariata collezione di dvd di ogni genere. E poi…prendere il sole, abbronzarci, fare il bagno, rilassarci…insomma ciò che vuoi” sussurrò “Non mi servono tutte queste cose Kevin, mi basti tu” affermai.

 

Image and video hosting by TinyPic

 

Lui appoggiò le labbra sul lato del mio collo, assaporando con la lingua la mia pelle, che non impiegò molto per avere i brividi. Gli diedi a mia volta un bacio sul petto, sfiorando con le mie dita i lati del suo torace, fermandomi poi sul bordo dell’asciugamano che aveva sui fianchi. Con un movimento lento sciolse il nodo del asciugamano che avevo sul seno e lo lasciò cadere sul pavimento. Calò lo sguardo sul mio corpo nudo, accarezzando con la punta delle dita la mia schiena e prendendo poi in mano il mio seno. Un fremito caldo mi pervase in ogni centimetro del corpo, trovai con facilità l’allacciatura del suo asciugamano e lo tolsi con frenesia. Mi sollevai sulle punte dei piedi per raggiungere meglio la sua bocca e lo baciai con ardore, intrecciando le dita ai capelli che si trovavano sulla sua nuca. Kevin mi sollevò da terra aprendomi le gambe e mi poggiò sul letto, dove mi stesi avvolgendo le cosce sul suo fondoschiena. Le scie infuocate dei suoi baci mi percorrevano le spalle e il decoltè, un rapido movimento lo portò a entrare dentro di me.

 

Image and video hosting by TinyPic

 

Sospirai sentendo quanto avessi necessità di quell’unione. Il modo in cui si sorreggeva sugli avambracci, affondando dentro di me, era del tutto capace di farmi staccare dalla realtà circostante, per concentrarmi unicamente su quel piacere fisico che mi liberava da ogni barriera sociale che chiunque si costruiva intorno per autodifesa. Non avevo bisogno di nascondere me stessa e chi ero davvero a Kevin e non volevo neppure farlo. La nostra complicità e intimità era tale da non farmi più provare imbarazzo per il mio assurdo modo di lasciarmi andare in quelle occasioni. I nostri sospiri carichi di passione fecero riempire la stanza di parole sussurrate alternate a baci, a gemiti, che ben presto ci portarono entrambi a raggiungere una dimensione fatta di colori vividi, di voglia di lasciarci andare del tutto, di respiri affannati, di…inarcai appena la schiena quando capii che quel momento si avvicinava, lo baciai per attutire quel gemito che mi stava salendo su per la gola e mi lasciai di nuovo cadere sul cuscino, quando tutti e due avvertimmo quel piacere favoloso. Restai ad occhi chiusi, fino a quando lui si sdraiò accanto a me. Voltai la testa per osservarlo e mi resi conto che non ero affatto pentita del fatto che ci fossimo amati senza pensare alle conseguenze indesiderate. Ero semplicemente felice, non mi importava del resto. Ci addormentammo così, tra le braccia l’una dell’altro, sognando che quella notte fosse soltanto un assaggio della nostra vita di coppia.

Un altro po’…volevo solo restare addormentata per un'altra mezzoretta, ma la luce che proveniva dalla portafinestra di cristallo della stanza mi riportò a riprendere coscienza, dopo quella notte in cui avevo dormito meravigliosamente bene. Sollevai pian piano le palpebre, per farle abituare al cambiamento di luce, e quando iniziai a distinguere i bordi delle figure intorno a me, mi coprii meglio il seno con il lenzuolo. Avevo dormito completamente nuda, ancora assuefatta da quel momento d’amore della notte precedente. Mi ritrovai a sorridere, senza sapere bene il perché. Ero di buonumore quella mattina, dovevamo scoprire Isola Esme, fare una bella colazione abbondante, di quelle tipiche della domenica mattina e poi…beh una settimana su un’isola privata e disabitata, se non da me e Kevin, era sicuramente allettante. Sperai che in serata potessimo fare qualcosa di romantico, che so…un bagno notturno, una cena a lume di candela…e che poi riuscissimo di nuovo a fare a sesso…

Girai il capo verso Kevin e inaspettatamente lo trovai sveglio, con lo sguardo puntato su di me. Era di una bellezza innaturale, mentre se ne stava sdraiato ancora nudo, con il lenzuolo fino alla vita e il torace scoperto, che si sollevava lentamente per riempire i polmoni d’aria.

 

Image and video hosting by TinyPic

 

Lui voleva scherzare…l’orgasmo della notte precedente era nulla paragonato a quello che mi suscitava guardandolo in quel momento. “Hey buongiorno” disse accorgendosi che ero sveglia “Buongiorno” risposi timidamente. “Ti ho svegliata io?” “No, credo sia stata la luce esterna” “Tutto ok?” mi domandò allungando un braccio per accarezzarmi il viso. Annuii e gli sorrisi “Ti amo” sussurrai “Anch’io. Hai caldo? Vuoi che vada ad aprire la portafinestra?” chiese “Perché no?! L’aria fresca fa bene” risposi.

 

Image and video hosting by TinyPic

 

Si alzò dal letto e andò ad aprirla, completamente nudo come mamma l’aveva fatto. Il suo fondoschiena sodo catturò inevitabilmente la mia attenzione, che poi si spostò sugli addominali scolpiti, quando tornò indietro rimettendosi a letto. Mi feci aria agitando il lenzuolo vicino alla faccia, possibile che avessi tutta quella voglia? Insomma mi ero svegliata da soli 5/10 minuti! Venne a darmi un bacio, che poi divennero due e poi tre. “Che vorresti fare oggi?” mi chiese, beh potevo anche proporgli di restare in camera da letto fino all’ora di cena, ma avevo paura che mi considerasse una depravata se glielo avessi detto. “Mi andrebbe una bella escursione per esplorare l’isola, ti va?” “Certo, va bene. Facciamo che in ognuno di questi 6 giorni ci dedichiamo ad un’attività diversa, che ne dici Evelyn?” “Sì, benissimo. Andiamo a fare colazione?” “Ok” rispose. Lo lasciai andare in bagno e poi ci andai io. Mi lavai il viso, infilando un costume da bagno, un paio di shorts blu e una canottiera bianca. Andai in cucina a preparare la colazione, mentre Kevin pensava a vestirsi. Di solito facevo una colazione veloce con biscotti o merendine dolci accompagnata da cappuccino, ma quella era la prima colazione da donna sposata che preparavo e volevo che fosse ricca e abbondante, che gli facesse capire che ero disposta anche a faticare un po’ di più per coccolarlo e viziarlo. Aprii il frigorifero e vidi uova e pancetta. Mmmm sì, presi entrambi gli ingredienti e li cucinai in una padella. L’odore che si spigionò nel giro di poco era fantastico, lo stomaco brontolava e mi ricordava che erano già le 11 del mattino. Kevin mi raggiunse “Uova e pancetta?” mi chiese “No dai, aspetta! Vai a sederti in veranda, arrivo quando è pronto!” esclamai “Ok, ti aspetto, intanto chiamo i miei genitori eh!” “Bene” risposi, continuando a controllare ciò che era sul fornello. Predisposi la caffettiera e un ciotolino con il latte mettendoli a scaldare. Presi un vassoio e due piattini da dessert, sui quali misi il cibo quando raggiunse il giusto livello di cottura. L’aroma del caffè mi colpì in pieno le narici, ne versai la giusta quantità in due tazze, insieme al latte e le appoggiai sul vassoio, aggiungendo lo zucchero in ognuna di esse. Presi in mano il vassoio e andai in veranda.

“Sì certo” disse ridendo alla persona con cui parlava al telefono, poggiai il vassoio e mi misi seduta sulla sdraio accanto a lui. “Ok ve la saluto, ci sentiamo mamma” continuò a dire, mentre avevo sistemato il suo piatto e il mio sul tavolo. Sollevai la sua tazza e usai il cucchiaino per girare lo zucchero “Ciao, salutami tutti” concluse, chiudendo la chiamata. Gli porsi la tazza “Addirittura mi giri lo zucchero? Se lo avessi saputo, ti avrei sposata prima!” scherzò “Non abituarti” risposi “Uova e pancetta preparati da te…insomma…vuoi viziarmi?” domandò “No, volevo solo essere carina” “Lo sei” disse attirandomi a sé. Mi spostai a cavalcioni sopra di lui, mi fece esitare un po’, ma alla fine mi diede quel bacio che desideravo.

 

Image and video hosting by TinyPic

 

Iniziammo a mangiare e bere “Buono, ci voleva!” esclamò “Sono contenta” “Non è che hai fatto tutto questo per avere in cambio qualcosa?” mi punzecchiò “Probabile” giocai “Che vorresti?” domandò “Cosa potrei volere Kevin?” “Non lo so” “Da soli, su un’isola deserta, senza impegni, senza nessun tipo di contatto con la civiltà” continuai a dire. Lui mi guardò nascondendo un mezzo sorriso, sì andiamo, era logico che tra le tante cose volessi anche quello…eravamo in luna di miele. Mi alzai rimettendo tutto nel vassoio “Sesso?!” mi chiese mentre stavo tornando dentro casa per andare in cucina. Mi voltai a guardarlo “Dai non ti arrabbiare, volevo solo scherzare” si affrettò a chiarire “Non mi sto arrabbiando, è vero, tra le tante cose che voglio da te c’è anche quella” risposi.

 

NOTE:

Eccoci qua! Ebbene sì, immagino che dal capitolo precedente vi eravate fatte l'idea che la terza tappa sarebbe stata Isola Esme! Nelle mie storie, mai nessuna coppia di cui ho parlato è andata in quel posto, mi piaceva l'idea di riproporla adesso per trovare un legame con la Saga originale, poichè ormai siamo molto lontani dal Twilight che conosciamo. Evelyn rimane sorpresa, non si aspettava l'esistenza di un'isola privata e ovviamente già pregusta un'intera settimana da sola con il suo sposo in un luogo così esclusivo per loro due, inoltre sa che quelli saranno gli ultimi giorni della luna di miele e vuole goderseli al massimo. Direi che la prima serata inizia moooolto bene ^____^ spero che anche a voi piaccia quella foto di Kevin e quella sua gif tanto quanto piacciono a me ;)

Vi aspetto puntuale come sempre il prossimo venerdì!

Vanessie

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: vanessie