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Autore: Manu_00    16/07/2019    6 recensioni
Il mondo è un luogo molto grande, e in un luogo molto grande sono presenti tanti, tantissimi individui, alcuni comuni, alcuni singolari, e alcuni estremamente particolari.
E poi ci sono io, che non saprei dire con certezza in quale di queste categorie inserirmi.
Se me lo avessero chiesto all'inizio di questa storia, avrei risposto senza esitare di appartenere alla prima, ma il tempo ti cambia, e anche se adesso dubito di potermi definire una persona particolare, di certo, quel che è successo, la mia storia, di “particolare” ne ha da vendere, o almeno così mi piace pensare.
Forse la risposta è che sono una persona comune a cui sono successe cose particolari, ma lascerò a voi che leggete il compito di giudicare, io, d'altro canto, mi limiterò a raccontare.
[Storia presente anche su Wattpad: https://www.wattpad.com/590152446-jiid-story-of-a-thief-prologo]
Genere: Avventura, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XXXII

 

Avevo vinto.
Vinto.
Io, Ion Ascuns, cresciuto, vissuto e prosperato nella miseria, incapace di andare avanti onestamente, un parassita della società, avevo appena vinto.
Avevo appena vinto contro un sadico stronzo che per motivi non meglio specificati sembrava provare piacere sessuale nello strangolarmi.
Ok i motivi c'erano, ma matto com'era... la possibilità che avesse una qualche contorta parafilia nei riguardi del sottoscritto non potrebbe essere da scartare.
No?
No.
Ok, scusa, evidentemente sei solo te quello attraente.
Bah! Grazie per l'iniezione di autostima, davvero, riesci a buttarmi giù pure dopo aver rievocato uno dei ricordi più gloriosi della mia intera esistenza (che sono già pochi).
Soddisfatto?
Bene, ora che hai rovinato l'inizio del capitolo possiamo andare avanti.
E tu anche a quel paese già che ci sei.

All'affermazione di Drake seguì un silenzio basito, che perdurò per qualche secondo, fino a quando il diretto interessato non iniziò ad abbandonare la piattaforma fra gli sguardi sconvolti degli astanti.
Forse sarà una mia impressione, ma a giudicare dal lungo silenzio di Port e Oobleck messi assieme, direi che il ritirarsi nel bel mezzo di una competizione ufficiale non sia qualcosa che capiti spesso fra i cacciatori e gli studenti delle accademie.
Precisamente: nel caso in cui il contendente sembra possedere ancora la capacità di combattere a piene forze.
Sorrisi d'istinto, avevo appena fatto ritirare un mio avversario dal Colosseo Amity, forse fui il primo a riuscirci, ci sperai, perché questo avrebbe comportato che Drake sarebbe stato il primo studente ad essersi mai ritirato durante questa competizione.
Potrà sembrarvi un pensiero infantile e meschino, ed io potrei soltanto rispondere che avete pienamente ragione: la prospettiva di vedere la reputazione di Drake affossarsi era molto più allettante che vedere la mia innalzarsi (nonché molto più probabile da verificarsi rispetto alla seconda).
Del resto, se non puoi migliorare te, cerca almeno di far peggiorare un po' gli altri, no?
Così, rimasi a bearmi della situazione come un'idiota, ammirando la sagoma di Drake nel mentre che scendeva dalla piattaforma, parlava con qualche assistente di gara e abbandonava la zona assieme a Ivan e Kojo (Jack, o quel che ne restava, era stato caricato in spalla dal rinoceronte).
Diamine, ero così sorpreso e contento che mi dimenticai all'istante di quello che avevo appena visto, ricacciando l'immagine del metallo che emergeva dalla pelle aperta di Drake e segregandola in qualche oscuro anfratto nel mio cervello, pronta ad uscire fuori nel momento meno opportuno.
No scherzo, venne fuori abbastanza in fretta, il tempo di godermi quel piccolo momento di gioia che il primo pensiero che articolai fu “Aspetta: cosa diamine ho visto?”
Poi venne il secondo:
“Del metallo! Ha del metallo dentro il fottuto braccio!”
E in conclusione, il terzo.
“È un cazzo di robot?!”
Scesi immediatamente dalla piattaforma, senza nemmeno godermi, come avrei voluto, gli applausi del pubblico, il momento di gloria aveva avuto vita breve, per essere repentinamente sostituito da una terribile incertezza.
Ovvero: “Perché una macchina vuole uccidermi?!”
Cercai di allontanarmi all'istante dalla zona e dagli occhi del pubblico, mi sentivo fin troppo a disagio per rimanere a godermi gli applausi.
Come al solito, venni fermato.
<< Ion! Deryck! >>
Il coniglio mi aveva seguito, e venimmo ben presto raggiunti da Julia e Ilian.
Mi sento uno stronzo a dirlo, ma avrei preferito che ci mettessero un po' di tempo per riprendersi, in quel preciso momento non avevo voglia di parlare tanto meno di festeggiare.
Fottuto Drake, non riesco neanche a godermi una vittoria!
Se non altro, potevo consolarmi con la consapevolezza che in quel momento lui stava molto peggio di me.
<< Abbiamo vinto! >>
Il nostro caposquadra mi atterrò accanto dopo un lungo salto, barcollando pericolosamente subito dopo l'atterraggio.
Portava ancora i segni dello scontro.
<< Siete stati grandi! Davvero, sono felice di ogni singolo livido e contusione che ho ricevuto questo giorno se sono valsi a sconfiggere quei quattro! >>
Si lanciò verso di noi, o per essere sinceri, ci cadde addosso e ci abbracciò entrambi, seguita da Ilian, ridotto meglio di lei ma con gli abiti bruciacchiati dall'incendio.
<< Contento per voi, ma io non perdonerò mai quella... specie di topo deforme! Mi ha lanciato un roditore in faccia e mi sono ritrovato ricoperto di insetti dalla testa ai piedi, Oum, ho bisogno di fare una doccia e alla svelta >>
E non mentiva, non riguardo la doccia ovviamente, ma da allora il suo rapporto con insetti, topi, larve ecc peggiorò sensibilmente.
Non che la cosa fosse un problema, anzi, sistemò per me numerosissime zanzare, mosche, larve e altri insetti fastidiosi.
Ma sopratutto, da quel giorno credo che Kojo divenne la persona che più odiava al mondo, anche se la persona che più odiava Kojo in tutta Remnant era probabilmente Jack.
… Certo che come team erano veramente disfunzionali.
<< Non posso credere che siamo riusciti a batterlo! >>
Le urla di Julia mi riportarono alla realtà << E lo avete pure fatto ritirare! Mi chiedo se da qualche parte vendano le registrazioni dei combattimenti del torneo, voglio trovare l'attimo in cui dice quelle parole e vedere in che modo la sua faccia si deforma dalla rabbia! >>
Avrei sicuramente condiviso la sua iniziativa, se non fosse che l'espressione di odio sul suo viso che Julia avrebbe tanto voluto vedere celava tutti i pensieri di Drake riguardo i vari modi in cui avrebbe voluto uccidermi.
Però, allo stesso tempo la proposta di Julia mi apparve estremamente allettante, non tanto per il gusto di vedere la brutta faccia di Drake accartocciarsi per la rabbia, no, ma forse, se c'erano veramente delle registrazioni dello scontro, potevo sperare che le telecamere avessero catturato quel piccolo dettaglio che tanto mi aveva turbato.
Era assai improbabile che fosse accaduto, vista la posizione e la fugacità del momento, ma non potevo di certo dare per scontato il contrario, quindi mi appuntai mentalmente di informarmi il prima possibile.
<< Sai? Sono con te, voglio proprio vederlo mentre pronuncia quelle parole, credimi, la sua faccia era del tipo “voglio morire all'istante” >> mentii, la sua faccia era praticamente priva di espressione, peggio di Deryck a dirla tutta.
Ma se questo poteva servire a incoraggiarla a cercare quelle registrazioni, tanto valeva dire una piccola bugia, no?
Del resto, malgrado il mio essere continuamente tormentato dall'incertezza, su una cosa ero più che certo: qualunque cosa avesse Drake su quel braccio, non me l'ero affatto immaginata.
No, ero assai certo che quello stronzo nascondesse qualcosa, beh a parte il fatto di lavorare per qualcuno di non molto raccomandabile, e di volermi estorcere delle determinate informazioni, per non parlare di quel cassetto segreto nel comodino che non ho potuto aprire.
Ma non è questo il punto!
Il punto, è che forse avevo scoperto qualcosa di veramente particolare sulla sua... vera natura.
Proseguimmo fino all'uscita, e abbandonammo la zona per raggiungere l'esterno del Colosseo Amity, lontani dalla folla (e da Drake).
<< Davvero?! Ok, allora voglio cercarla subito, non solo per me ma anche per ogni osso del mio povero corpo >>
Ilian annuì << Sì, anch'io ne avrei bisogno, devo consolarmi per come sono andate le cose su quella piattaforma, per poco non diventavo un fiammifero umano >>
<< Sai, ero davanti a Jack quando ha lanciato quell'affare, e quasi quasi credo che l'abbia fatto apposta >>
Ok, altra mezza bugia, meglio finirla qui prima di esagerare.
<< Ma sono certo che mirasse più a Kojo che non a te >>
<< Se è così devo ringraziarlo, me la stavo vedendo uno schifo e spero che quel suo... topo sia rimasto arrostito nell'incendio >>
Sospirò << Non sono particolarmente contento di come sono andate le cose oggi... ma l'importante è aver vinto, aver vinto e non aver riportato lesioni permanenti sul viso >>
Ora che me lo aveva fatto notare, aveva dei segni di artigliata sul viso.
<< Ehm è stato il topo? >> << Sì... credo andrò a disinfettarmi, anche se temo sia troppo tardi >>
Sperai che non fosse così, Oum solo sa che genere di malattia si possa prendere da un animale che vive nei pantaloni di Kojo.
<< Allora, come se la passano i campioni? >>
Max sbucò da una delle uscite (assieme ad un nutrito gruppo di spettatori) per venirci incontro, assieme al suo team ed a quello di Brienne, ovviamente.
<< Max! >> esultò Julia, sistemandosi la manica sporca di fango << Beh, siamo sporchi, e anche un po' contusi, ma questo dovrebbe rendere il tutto più memorabile, no? >>
No.
Ci rendeva solo sporchi e contusi.
E nel caso di Ilian aggiungerei infetti.
Prima che Max potesse rispondere, Marlee gli passò davanti con la velocità di un tornado, quasi buttando a terra Orion e Giada nel processo.
<< Siete. Stati. Mitici! >>
Sorrise << Non avete idea quante volte ho sognato questo momento! E non parlo in senso figurato, mi sono veramente sognata il vostro scontro! Ok non finiva esattamente così e non c'erano robot che volevano distruggere l'umanità che scendevano sul Colosseo e iniziavano a sparare agli spettatori, ma la faccia incazzata di Drake era proprio quella! Anzi era decisamente più bella visto che la vedevo da vicino, solo che ero stata io a farlo arrabbiare >>
Ashes prese il suo capitano per i capelli e la tirò a se con aria per niente divertita.
<< Abbiamo capito Marlee, sei eccitata per lo scontro, bastava dire questo >>
Il caposquadra risposte con una linguaccia, mentre i restanti membri del team OMGA (ovvero quelli buttati a terra da Marlee) si fecero avanti per congratularsi prima di finire investiti una seconda volta.
<< Non mi erano mai stati simpatici quei quattro, mai, spero abbassino la cresta ora che gli avete dato una lezione >>
Orion annuì alla speranza di Giada.
<< Lo spero anch'io, di certo adesso non vi prenderanno più così alla leggera, specie te Ion >>
Amber annuì, sembrava soddisfatta anche lei, e considerando il suo essere poco espansiva capii che nemmeno lei doveva provare particolare affetto per il team di Drake.
Come biasimarla del resto?
Rinoceronte, piromane, mostro e... robot?
Anzi no, robot o quel che è sarebbe stato un termine troppo riduttivo: Drake, non penso che sarei mai stato in grado di trovare una singola parola o aggettivo per racchiudere tutta la sua essenza, no, è decisamente più semplice chiamarlo Drake, e pensare a tutti gli aggettivi non molto lusinghieri da accostare a quel nome.
E se qualcuno di voi lettori dovesse portare questo nome, beh ovviamente non c'è nulla, per quanto concerne il mio odio per il nome Drake, da dire a voi altri, non sarebbe molto giusto da parte mia del resto.
Solamente, prendete atto del fatto che portate il nome di un vero stronzo.
<< Oh sì, Ion! >>
Marlee tornò alla carica, e per fortuna il team OMGA ebbe il tempo di spostarsi prima che quella palla demolitrice con la coda di cavallo li buttasse di nuovo a terra o peggio: li facesse cadere giù dal Colosseo.
<< Dimmelo Ion! Com'è stata la sua faccia quando si è arreso?! Era sofferente? Piangeva? Stava per vomitare l'anima ben coscio di come tutti i suoi progetti di vittoria siano andati in frantumi?! Com'è stato Ion?! >>
Arretrai, non saprei dire se mi inquietava di più l'entusiasmo della ragazza o la sua somiglianza a Julia.
<< Non l'ha presa bene... decisamente >>
<< Oh eccome se non l'ha presa bene! Ho intenzione di cercare la registrazione del torneo dove dice che si arrende, voglio vedere la sofferenza che deforma il suo viso! >>
Marlee sorrise a quella prospettiva, anzi, sarebbe corretto dire che la sua bocca si trasformò in un sorriso da squalo.
<< Uh uh! Sono d'accordo, voglio vederlo anch'io! >>
Prese da parte Julia e iniziarono a pianificare come compiere la loro impresa, togliendomi così dall'impiccio di fornire ulteriori spiegazioni, anche Giada e Max si mostrarono particolarmente interessati alla faccenda, diversamente Orion e Amber non poterono che trattenere un sospiro, idem per Ashes quando vide la sorella gettarsi a capofitto nel gruppetto.
Ok, se non altro ero certo che avrei avuto qualcosa da vedere entro quella stessa sera, se ero fortunato.
<< Però... affrontare da solo Drake, si direbbe che gli hai fatto rimpiangere tutto quello che ti ha fatto nel corso dell'anno, eh? >>
Sorrisi.
<< Diciamo che abbiamo pareggiato i conti, anche se non nel modo in cui lo avrei immaginato >>
Brienne alzò un sopracciglio, incuriosita.
<< E come te lo eri immaginato? >>
Sospirai e assunsi un'espressione contrita.
<< Vuoi sapere la verità? >>
<< Ah ah? >>
<< Lo ritenevo così impossibile che neanche l'avevo immaginato >>
Mi tirò l'orecchio.
<< Ahi ahi! Sono sincero! >>
Altra tirata.
<< Appunto, è questo il problema! In ogni caso >>
Mollò la presa, permettendomi di massaggiarmi l'orecchio ferito.
<< Ahia... >>
<< A proposito dello scontro, molto carina la nuova arma... da quanto tempo l'avevi pronta? >>
<< Sinceramente, solo qualche giorno fa ignoravo totalmente l'eventualità di usarla in combattimento, ma a quanto pare sono... riuscito a finirla prima del tempo >>
Una mano si poggiò lesta sulla mia spalla.
<< Non c'è di che, Ion! >>
<< Ahh! >> saltai in avanti e mi girai in fretta, sebbene conoscessi fin troppo bene quella voce.
Era Caesar.
<< E i miei complimenti per lo scontro, questo ti ripaga del tutto il tempo passato ad allenarci, dico bene? >>
Come al solito, il mio mentore compariva con il preavviso di un temporale estivo, ovvero nei momenti in cui era meno gradito.
Ad esempio quello in cui io dico di aver finito l'arma.
E andiamo, e pensare che lo stavo pure rivalutando il maledetto.
Mi presi appena il tempo per far scendere il mio cuore giù dalla gola e contare gli anni di vita persi a causa dell'infarto.
<< C-certamente maestro, chi l'avrebbe mai detto che tutti quei lividi sarebbero serviti a qualcosa? >>
<< Io, ogni giorno, ogni volta che ti lamentavi >>
<< Giusto... beh, adesso sappiamo che non avevate torto >>
Caesar allargò il sorriso.
<< Ion, io non mi sbaglio mai >>
Ma che ti prende? Hai deciso di mettermi più paura del solito?
<< Indubbiamente, era un modo di dire... >>
Brienne era dietro di me e non potevo vederla, ma non stento a immaginare che in quel preciso momento stesse ridendo della scena.
Inutile dire, che Caesar era piombato in mezzo a noi in un modo talmente precipitoso che tutti i presenti erano rimasti di stucco.
<< Vedo inoltre che l'arma ha fatto il suo dovere, sinceramente, temevo si spezzasse durante il combattimento mentre l'arma di Drake faceva volare via la tua testa, per fortuna non è accaduto nulla di tutto questo, sarebbe stato veramente brutto interrompere il torneo già ai primi turni >>
Ok, se il suo intento era quello di farmi gelare il sangue, c'era riuscito.
Per fortuna Julia intervenne in mio aiuto dopo essersi ripresa dallo shock iniziale, e da quello dovuto all'ultima frase del nostro mentore.
<< Signor Gyts, a nome di tutta la squadra la voglio ringraziare per l'aiuto che ci avete dato in vista del combattimento, ci avete fatto crescere come squadra e come team, e se abbiamo battuto Drake e compagnia bella lo dobbiamo soltanto a voi >>
Concluse la frase chinandosi in avanti, un gesto che il giovane me avrebbe ripetuto ben mille volte ma per motivi decisamente meno nobili.
<< Anch'io la ringrazio maestro, anche se non avrò pace fino a quando non mi sarò preso la rivincita contro quello stupido topo! >>
Ilian replicò il gesto, al che anche io e Deryck imitammo la scena, senza però perderci in discorsi, lui perché mezzo muto, io perché troppo spaventato da quella specie di mostro.
<< Quindi è lui il famoso mentore di cui ci avete parlato >> osservò Giada.
<< Sembra un tipo decisamente... particolare >>
All'affermazione di Orion, Amber scosse la testa e cambiò velocemente colore.
<< Dice che è inquietante >> sussurrò Giada ai restanti due membri del team.
<< Decisamente inquietante >> concluse Max.
Accanto a loro, tutte le componenti del team MEAB annuirono all'unisono.
<< Oh suvvia ragazzi, così mi fate arrossite >>
Tutti e otto sfiorarono l'infarto, ma per fortuna la risposta di Caesar era indirizzata a noi quattro e non a loro.
<< Credo che il mio compito si sia esaurito, tuttavia volevo comunque essere qui a congratularvi con voi, non mi sono perso un solo istante dell'intero scontro >>
Un solo istante?
Mi chiesi allora se anche lui avesse visto cosa c'era nel braccio di Drake, dubitavo che una persona qualsiasi sarebbe stata in grado di notare un dettaglio simile a quella distanza (che fosse la prima fila o tutte quelle a seguire).
Ma Caesar non era una persona normale, in nessuna eccezione del termine, e considerando tutte le stranezze del personaggio, e tutte le abilità che possedeva, non potei fare a meno di domandarmi se fra esse non ci fosse pure la semblance “dell'occhio di falco”.
Certo, il problema era come affrontare la questione con lui, di certo non adesso.
E sopratutto, come uscirne qualora lui non ne avesse saputo niente e avesse preteso dei chiarimenti da parte mia, e sappiamo fin troppo bene come diventa Caesar quando inizia ad insistere su qualcosa.
Come? Non lo sapete?
Oh, credetemi, meglio per voi.
Meglio per voi.
<< Oh! A proposito di questo! >>
Julia balzò in avanti, raggiungendo all'istante il cacciatore.
<< Sì signorina Vindr? >>
Julia sorrise.
<< Vedete, noi dodici avevamo pensato di andare a festeggiare ad un bar vicino in caso di vittoria, e mi chiedevo se potreste unirvi a noi, del resto se abbiamo vinto è merito vostro! >>
Guardai oltre Caesar, o notai almeno tre teste scuotersi con veemenza in un cenno di dissenso, e non potevo darle torto, almeno i festeggiamenti (che già avevo dato per scontato che non ci sarebbero mai stati) avrei gradito svolgerli in tutta tranquillità.
<< È molto gentile da parte vostra, ma purtroppo per questa sera ho un meeting con Ozpin, sapete, devo informarlo dei progressi di alcuni studenti in particolare >>
Nel dirlo volse la testa verso il sottoscritto e sorrise, non potevo immaginare cosa avrebbe detto di preciso al preside, ma dal momento che avevo vinto dovevo considerarmi al sicuro, no?
<< Magari la prossima volta mi offrirete un caffè >>
Julia annuì, sebbene un po' delusa per l'assenza, mentre fra gli altri ragazzi si levò un sospiro di sollievo collettivo.
Se non fossi stato davanti a Caesar mi sarei volentieri unito a loro.
<< Capisco, la ringrazio ancora per tutto >>
<< Credetemi, è stato un piacere allenarvi, sopratutto se questi allenamenti hanno avuto i frutti sperati, ma adesso devo affrettarmi, vi auguro di passare una buona serata! >>
Detto questo girò i tacchi e si avviò alla prima aereonave per lasciare il Colosseo, e vi posso giurare che nessuno di noi oso fiatare fino a quando non vedemmo il veicolo levarsi in aria e lasciare la zona.
Marlee tirò un pugnetto sulla spalla di Julia.
<< Ahi! >> << Amica e che cavolo! Almeno diccelo che volevi invitarlo >>
Il nostro caposquadra si portò la destra dietro la nuca, grattandosela mentre un sorriso imbarazzato si formava sul suo viso.
<< Eh eh scusa, mi è venuto di getto, mi sembrava poco carino non invitarlo... >>
<< Capisco non importa, parliamo di cose più importanti: come ottenere quelle registrazioni! >>
<< Sì diamine! >>
E così il gruppetto di prima si riformò all'istante, mentre Brienne poté riavvicinarsi come prima.
<< Direi che avete sfiorato un proiettile >>
<< Sì, anche se non posso dare torto al mio caposquadra, è merito suo se Drake non mi ha spezzato in due come un grissino >>
<< Se vuoi diciamo a Julia di spostare i festeggiamenti per quando Caesar è libero >>
Il sorriso malvagio con cui fece la proposta bastò a farmi arretrare.
<< No Oum no, va benissimo così! >>
Brienne ridacchiò.
<< Scusa fifone, giuro che la smetto di farti paura >>
<< Ah, se è quello che ti preoccupa, credo che non raggiungerai mai i livelli di Caesar >>
Il fauno alzò un sopracciglio.
<< Ne sei sicuro? >>
<< Oh sì! >> gridò Marlee mettendosi in mezzo.
<< Ion, questa non scherza, quando si incazza non esita un attimo per picchiarmi! >>
Brienne le scoccò un'occhiataccia che sembrò confermare quanto detto alla castana, la quale però continuò imperterrita.
<< Quindi stalle vicino alla festa, magari ti salva da qualche malintenzionato >>
Concluse la frase con un occhiolino, che lasciò me attonito e Brienne furiosa << Ehm come prego? >>
Brienne le bloccò la bocca con la mano.
<< Niente non ascoltarla, è un po' scema >>
<< Sai, potresti anche evitare di insultarmi ogni volta! >>
Brienne torse il collo fino ad incrociare gli occhi della compagna.
<< Lo rendi troppo difficile >>
Una linguaccia fu l'unica risposta che le venne fornita dall'amica.
<< Comunque -continuò la coniglia- ci vediamo tutti sta sera fuori dal dormitorio, giusto? >>
Annuii.
<< Giusto, ora se permettete, credo che andremo tutti a darci una lavata, ed a cercare del disinfettante per Ilian >>
<< Si vi prego, sento che presto mi verrà la lebbra >> assentì l'arciere.

Fermai la registrazione con un moto di stizza, come temevo non vi era una singola inquadratura che fosse abbastanza vicina da vedere nel dettaglio le condizioni del braccio di Drake, o che fosse fatta dalla giusta angolazione per vederlo da quella direzione.
Cionondimeno, apprezzai comunque lo sforzo fatto da Marlee e Julia per procurarmi quella registrazione, anche se mosse da un'intenzione decisamente diversa dalla mia.
Per la cronaca, me l'avevano mandata questo pomeriggio dopo essere scesi dal Colosseo Amity, per di più per merito di Orion, che sebbene non fosse particolarmente interessato a vedere il brutto grugno di Drake, non poté sopportare a lungo l'insistenza delle due cacciatrici (e di due suoi compagni di squadra), che lo tormentarono per ottenere il suo aiuto fino a quando questi non si vide costretto a capitolare ed acconsentire alla richiesta.
Inoltre, a parte me e lui nessun altro aveva ancora visto le registrazioni, sempre sotto insistenza delle due ragazze che ci tenevano a vederle tutti assieme al bar, motivo per cui ho dovuto aspettare che Julia andasse a farsi la doccia e Ilian corresse in infermeria per vedere la registrazione in pace (Deryck non se ne interessò particolarmente, e ovviamente avrebbe mantenuto il segreto).
Spensi il televisore e mi lasciai cadere sul letto, avevo ancora i capelli bagnati per la doccia di prima, e come tutti sappiamo, non esiste niente di meglio di una doccia per rimuginare su qualsiasi argomento, per cui se ero entrato in bagno con l'idea di rilassarmi e non pensare a niente, ne ero uscito più stressato di prima.
Se solo avessi avuto una prova tangibile di quello che avevo visto avrei potuto affrontare il discorso con Ozpin, con Caesar, o almeno con i miei compagni.
E invece niente!
Avevo qualcosa che poteva danneggiare Drake, nonché farmi capire cosa diamine fosse quel... coso, ma non avevo niente per dimostrarlo se non la mia parola.
Ora, qualcuno di voi prenderebbe per attendibile la parola di un ladro? Di uno Ion?
Io non lo farei!
Ma, devo ammettere di essere stato ingiusto verso i miei compagni.
Forse mi avrebbero creduto? Forse il magico potere dell'amicizia avrebbe permesso loro di vedere oltre ogni legittimo dubbio e barriera logica?
Forse tutti assieme ci saremmo adoperati per trovare una prova schiacciante con cui annientare Drake e fallo sparire da Beacon, prima che questi trovasse il modo di strisciare dentro la mia stanza in piena notte, mettermi le mani al collo, e porre fine alla mia esistenza.
Beh, temo che non sapremo mai niente di tutto questo, mio buon Deryck.
Ma a te avrei potuto confessare una cosa simile sì? Avrei potuto dirti una cosa di tale proporzioni e aspettarmi di essere creduto?
Non scuotere la testa Deryck, il tuo silenzio è molto più esplicativo.
Rimasi a fissare il soffitto come se fosse improvvisamente diventato una rara opera d'arte, mentre cercavo di costruire nella mia mente le giuste parole da rivolgere ai miei amici per spiegare quello che avevo visto, per renderlo convincente, per smentire qualsiasi dubbio che avessi le traveggole o che i colpi di Drake mi avessero semplicemente rimbecillito.
Ma nessuna frase, né parola, sembrò convincere il sottoscritto, figuriamoci gli altri.
Mi arresi a questo dilemma e rialzai la schiena, tornando seduto e cercando di asciugarmi con le maniche dell'abito buono i capelli ancora umidicci.
Un'altra ora e saremmo dovuti partire per l'appuntamento, un'ora e mezza se Ilian non tornava ancora dall'infermeria.
Insomma, un lasso di tempo così breve eppure così ampio che non avevo la minima idea di cosa fare, perché in quel momento qualsiasi attività atta a distrarmi dai miei pensieri sarebbe stata una gradevole fuga dal mio dilemma.
E così, come un soccorso divino, ecco che il mio scroll lampeggiò in seguito all'acuto rumore della suoneria per i messaggi.
Speranzoso, accesi il display e sbloccai lo schermo.
“Ion, dobbiamo parlare, è urgente, possiamo vederci un attimo?”
Sobbalzai.
Era Brienne.
Dopo qualche secondo di incertezza mi decisi a risponderle, non volevo pensasse che la stavo ignorando.
“Certo, vengo da te?”
“Veramente non è il luogo giusto al momento, vediamoci all'entrata della foresta di smeraldo.”
Rilessi il messaggio interdetto, perché una destinazione simile?
Che tutte le allusioni di Marlee avessero un senso? Eppure non era il luogo adatto per una coppietta, specie di notte.
Tuttavia soppressi presto i miei dubbi, se aveva qualcosa di importante da dirmi forse riguardava Drake, e quindi non potevo assolutamente lasciarmi scappare un'occasione simile.
“Va bene, adesso?” “Adesso.”
Scattai in piedi, se mi muovevo sarei arrivato lì e saremmo tornati in città per festeggiare assieme agli altri in tempo.
Forse dopotutto, per una volta la fortuna mi arrideva.
   
 
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