Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
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Autore: PrimbloodyBlack    17/08/2019    0 recensioni
(la pubblicazione continuerà su Wattpad) Eloyn fa parte di una famiglia di cacciatori di vampiri. Durante la sua prima battuta di caccia viene separata dal gruppo e catturata. Viene portata nella grande dimora di uno dei 5 Signori Vampiri. Viene resa schiava dalla potente Lux che la renderà una Bloodgiver, il cui compito è quello di donare il suo sangue al suo padrone.
Lux riuscirà mai a sottomettere uno spirito ribelle come quello di Eloyn? Sarà una sfida che lei non vorrà di certo perdere.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Lux

Puoi spiegarmi che diavolo è successo?"

Eravamo fuori all'aperto, lontane da tutti in modo che non potessero sentirci. Era scossa, potevo vederlo dai suoi occhi, spalancati a fissare il terreno. Teneva i pugni stretti e potevo intravedere qualche tremolio.

"Se non parli non posso aiutarti."

Finalmente alzò lo sguardo. Aveva gli occhi lucidi e vidi una grande tristezza.

"Sono stanca. Davvero tanto."

Rimasi per un momento a riflettere, andava tutto così bene fino a qualche ora fa. Poggiai una mano sulla sua spalla con l'intenzione di avvicinarla a me, ma mi scansò via e stranamente mi turbò.

"Cosa c'è?"

"Tu..." si morse le labbra lasciando la frase in sospeso.

"Io? " chiese confusa. "Mi dispiace se centro io."

"Ti dispiace, davvero?" disse sarcastica. "Ti dispiace?!" si sporse velocemente verso di me tentando di darmi un pugno con la mano sinistra ma riuscii a schivarlo. Si arrabbiò ancora di più vedendo che non aveva chance contro di me. Ma proprio quando stavo incominciando a divertirmi, vidi davvero quanto fosse disperata. "Eloyn!" sbuffai.

"Si sono presi gioco di me!" disse tentando di colpirmi anche con la mano ferita. "Non posso contare su nessuno, nemmeno su di loro!"

"Non pensi di stare esagerando?" ma mi pentii subito di averlo detto.

"Cosa ne sai tu?!" gridò. "Nonostante anche lui è umano e un Bloodgiver, mi ha derisa, ha osato dire certe cose... Tutto a causa tua!"

Sospirai sentendomi in colpa. Conoscevo molto bene le dinamiche tra umani. Invece di essere uniti non fanno altro che creare conflitti per cose insignificanti. Ma la maggior parte delle volte riguardano noi. Tra umani e vampiri non c'è mai stato un clima di pace, anche con i Bloodgiver non è facile, se sei troppo morbido si permettono di opporsi, se sei troppo duro finiscono per odiarti e cominciano a complottare contro di te. Ma solitamente per paura non lo fanno quasi mai, ricorrono a qualcosa che anche a noi vampiri non piace, si uccido. Ma alla fine non ce ne rimproveriamo mai, perché effettivamente gli diamo tutto, un tetto, una casa e del cibo, l'unica cosa che devono fare è darci il loro sangue, è una cosa così semplice ma allo stesso tempo così difficile per loro. Eloyn prova tutto questo astio nei miei confronti quando l'unica cosa che chiedo è rispetto. Davvero non capisco perché prova disgusto a darmi il suo sangue. Ultimamente pensavo che le cose stessero andando meglio, a quanto pare a causa di qualche idiota siamo ritornate al punto di partenza. Era da un po' che non vedevo quella rabbia nei suoi occhi, sembrava essersi abituata alla mia presenza e a quella degli altri e da quanto avevo capito aveva fatto amicizia con gli altri umani. A quanto pare mi sbagliavo.

"Adesso devi calmarti." Dissi dolcemente per non farla agitare di più ma fu inutile. Tentò di colpirmi nuovamente, sul viso, ma questa volta la afferrai per il polso. La mia unica intenzione era di fermala ma poi mi resi conto del sangue, era la mano ferita. Era a poca distanza dal mio viso e senza volerlo i miei occhi cambiarono colore. Deglutii per calmarmi, ma per quanto volessi non riuscivo a mollare la presa. L'odore del sangue era così intenso e appetitoso e ne avevo davvero bisogno. Ma dopo questa discussione come potevo farle una cosa del genere. È vero lo ammetto, non sono sempre stata buona nei suoi confronti e non ho mai considerato i suoi sentimenti. A causa di ciò le ho creato problemi con gli umani, quindi adesso...

"Quel giorno avrei dovuto affondare il coltello nel tuo collo!"

Spalancati gli occhi difronte a tale affermazione. Sapevo che era arrabbiata ma, perché dire questo? Non sapevo cosa provare, rabbia, tristezza...

Ma poi vidi in lontananza quel ragazzo che l'aveva stretta a sé. Aveva uno sguardo preoccupato e quando i nostri sguardi si incrociarono il suo viso mutò in rabbia e rancore. Fu in quel momento che provai uno strano sentimento che raramente avevo provato. Presi la sua mano d'impulso, non la guardai neanche negli occhi.

Cercò di ritrarre la mano dopo aver visto il mio sguardo ma io tenevo la presa ben salda. A quel punto provò a darmi un calcio sullo stomaco, ma le afferrai la gamba facendole perdere l'equilibrio. Eravamo entrambe distese a terra, il mio corpo sopra il suo. Continuava a dimenarsi ma io non ero in me. Affondai il viso in quella ferita che tanto mi attraeva, mentre cercavo di tenerla ferma.

"Perché lo stai facendo?!" gridò. "Me lo avevi promesso!"

Senza fermarmi, le tappai la bocca con la mano. Pian piano le sue energie stavano finendo e non c'era più bisogno di tenerla ferma. Provai ancora più piacere nel vedere quell'umano stringere i pugni per la frustrazione. Gli sorrisi mentre continuavo a bere sempre più sangue, era infuriato, potevo vederlo dal modo in cui era tornato dentro sbattendo la porta.

Ma una volta soddisfatti i miei bisogni,ritornai in me ma in realtà non mi sentivo per nulla soddisfatta. Sentivo un vuoto e quando mi voltai per guardala e la vidi svenuta mi riempiti di rimorso. Non eri in te! Non eri in te! Continuavo a dirmi. Dopo che l'ebbi porta in casa, mi chiusi in camera. Neanche feci in tempo a raggiungere il letto che mi lasciai cadere a terra, con le spalle appoggiate alla porta e le mani sul viso. Erano anni che non piangevo così tanto. Non un'altra volta!

Sono rimasta chiusa dentro per tutto il giorno e anche quello dopo. L'avevo tradita, avevo tradito la sua fiducia. Cosa differenzia me da Arkel? Nulla, assolutamente nulla. Forse una cosa c'è, io le avevo fatto una promessa e l'ho infranta e il peggio sta che sono stata proprio io a farle del male.

"Lux!" sentii oltre la porta. "È pronto da magiare."

Ecco Amelie che per l'ennesima volta era venuta a chiamarmi, ma anche oggi me ne resterò qui. Mi sento uno schifo e non voglio assolutamente incontrarla o incrociare il suo guardo. Ho paura di vedere la sua reazione, ma ho ancora più timore di bere il suo sangue. Mi terrorizza il solo pensiero di perdere il controllo un'altra volta. 

Scusate se è breve ma mi sono prefissata che ogni capitolo avrà un solo punto di vista e adesso ho la necessità di passare al p.d.v. di Elo. Quindi probabilmente il prossimo capitolo uscirà molto presto. Ditemi cosa ne pensate e alla prossima ^^

 

   
 
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