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Autore: SheilaPhoenix    11/09/2019    0 recensioni
Un giorno, mentre la Sunny si trova in balia di una tempesta, Sanji nota qualcosa che galleggia in mare, come un fagotto, decide così ad andare a pescarlo, scoprendo poi che si tratta di un bebè.
La ciurma, decide di prendere in cura il bambino, con la speranza di ritrovare un giorno la famiglia, ma il tempo passa, e crescendo il piccolo crederà che Sanji e Nami, i due pirati che sembrano dargli più affetto sono i suoi genitori.
Forse in loro vede amore, scambiandoli così per una mamma ed un papà?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Nuovo personaggio, Sanji | Coppie: Sanji/Nami
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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‘’Cosa facciamo con Keiichi, perché poi così all’improvviso’.
Chiese Nami guardando Sanji ed il resto della ciurma, da quella mattina il bambino aveva iniziato a chiamare lei mamma mentre Sanji lo chiamava papà, forse era stato l’incontro con quella famiglia ad averlo confuso.
‘’Assecondiamolo’’
Rispose Robin lanciando un occhiata dentro la cucina, Keiichi era rimasto da solo a disegnare, sembrava felice, sorridente, era ingiusto dirgli la verità che forse non avrebbe neanche capito fino in fondo.
‘’Non sappiamo se ritroveremo mai i suoi genitori, sono passati due anni e mezzo ormai, ed è solo un bambino piccolo che non ha commesso nessun errore per essere rimasto solo, se lui crede che voi siete i genitori è per il semplice motivo che vi prendete cura di lui, fin da piccolo si è molto affezionato ad entrambi, quindi dirgli la verità sarà negativo solo per lui’’
Continuò a dire Robin mentre Chopper d’accordo con le sue parole annuiva, Lufy si limitò a guardare prima Sanji poi Nami, era confuso.
‘’Questo vuol dire che state insieme ora?’’.
Entrambi arrossirono a quella domanda, Nami si avvicinò pericolosamente al capitano e gli tirò una sberla tanto forte da lasciarli il segno.
‘’Non dire cavolate, questo non vuol dire nulla, lo facciamo solo per Keiichi’’
Poi si girò verso Sanji, per avvertirlo di non fare nessuna cazzata delle sue, ma lo vide già in stato comatoso, era bianco come un cencio.
‘’Stupido’’.
Gli urlò contro entrando nella cucina per sedersi accanto al bambino, nel frattempo i compagni iniziarono con le loro attività, venne raggiunta solo da Sanji che doveva iniziare a cucinare per il pranzo.
Nami guardò Keiichi che sorrideva felice, sembrava diverso dalle altre volte, più allegro, questo bastò a farle prendere la sua decisione.
Gli mise una mano fra i capelli.
‘’Non lo fare più d’accordo? Oggi io e tuo padre  ci siamo spaventati moltissimo quando sei scappato via’’.
Keiichi si girò a sorridere a Nami, ma venne subito distratto dal rumore delle pentole che Sanji aveva fatto cadere a terra, forse per la sorpresa delle parole della navigatrice.
‘’Mi spiace, volevo solo giocare’’
‘’Non farlo più, okay?’’.
Keiichi annuì consegnando poi il ‘’disegno’’ che aveva appena finito, vi erano tre cerchi con sotto delle stanghette, dovevano ritrarre delle persone.
‘’Siamo io, tu e papà’’
Spiegò Keiichi soddisfatto.
Nami sentì il cuore stringersi in petto, anche se era una specie di scarabocchio, a cui i tre personaggi disegnati mancavano sia le gambe e le braccia, era pur sempre un bellissimo scarabocchio.
‘’E’ bellissimo, vero Sanji-Kun?’’
Il cuoco si avvicinò ad ammirare il disegno.
‘’Si, è proprio bello Keiichi’’
‘’Dormiamo tutti insieme stanotte?’’
Chiese poi a brucia pelo il bambino, Nami vide Sanji far cadere lo strofinaccio che aveva in mano, iniziò ad arrossire, non aveva mai dormito con un uomo prima e non voleva iniziare a farlo ora, con Sanji poi.
‘’N-non penso sia possibile, Robin dove la mettiamo?’’
Vide subito la delusione comparire sul viso del piccolo, cercò Sanji con lo sguardo per essere aiutata, ma lui ormai, sembrava in stato comatoso.
‘’F-facciamo così, glielo chiediamo, se dirà di no puoi andare a dormire con San… Con papà questa notte’’.
Doveva ancora abituarsi all’idea che Sanji e lei anche erano i ‘’Genitori’’ di Keiichi, ma era davvero imbarazzante.
A quel compromesso, Keiichi sembrava soddisfatto e scese subito dalla sedia per andare a cercare Robin, facendo tirare un sospiro di sollievo a Nami, sapeva che Robin non le avrebbe girato facilmente le spalle, non avrebbe accettato di lasciare la sua stanza, per far dormire Sanji con loro.
‘’Ha detto si’’
Si ud’ all’improvviso, il piccolo Keiichi era corso nella cucina tutto felice, ora stava saltando attorno al tavolo pienamente soddisfatto, mentre Nami sentiva che a breve avrebbe ucciso Robin.
‘’Mi spiace, Nami, oggi ho il turno di notte e quindi non ho voluto dire di no a Keiichi, spero mi capirai’’.
Si sentì dire alle spalle, era Robin che si era appena appoggiata contro la porta della cucina, aveva un sogghigno sulle labbra, che lasciava capire il suo divertimento, quando Nami alzò lo sguardo verso Sanji, lo vide darle le spalle, stranamente non aveva iniziato a dire cose sconce, forse anche lui si sentiva in imbarazzo a dover dormire con lei tutta la notte, oppure, semplicemente stava cercando di contenere la sua gioia, facendo finta di cucinare.
Quando Keiichi uscì di corsa dalla cucina per andare a giocare con Chopper e gli altri, Nami si avvicinò pericolosamente a Sanji e gli afferrò l’orecchio sinistro tirandoglielo con poca grazia.
‘’Ahi Ahi Nami-San, ancora non ho fatto niente perché mi tiri le orecchie’’
Disse lui con voce dolorante e supplicandola di lasciarlo andare.
‘’Ascoltami bene, questa notte stai a distanza di sicurezza da me, non solo entrerai nel mio letto ma crederai di poter far la parte di essere il genitore assieme a me di Keiichi’’
‘’N-No, giuro che avevo in mente di dormire a terra’’.
Nami sospirò lasciandolo andare.
‘’Ma non puoi, Keiichi ci rimarrebbe male’’
Sanji riprese a cucinare, ma vedendo la mano di Nami tornare verso le sue orecchie, gliele afferrò delicatamente per bloccarla.
‘’Non farò niente, promesso, ma tu smetti di tirarmi le orecchie, mi servono senza di quelle non posso sentire la tua bellissima voce che chiama il mio nome’’.
Nami arrossì violentemente, che gli era venuto in mente di dire a quel cuoco pervertito.

Quando la ciurma si unì per la cena, trovò Sanji con la faccia tutta rossa, per gli schiaffi che la loro navigatrice gli aveva dato poco prima, Nami lo aveva minacciato ‘’Ti lascio in vita solo perché Lufy ci tiene alla tua cucina e a te’’ Glielo aveva detto con tanto astio che Sanji aveva sentito il suo corpo tremare dalla paura.
Alla fine Sanji si era messo in un angolino nel letto, per paura di finire troppo vicino a Nami, anche perché sentiva che il cuore poteva uscirgli dal petto, e non riusciva a dormire.
Keiichi si era attaccato ad entrambi con le mani, rendendo la situazione ancora più imbarazzante.
‘’N-Nami-San, riesci a dormire?’’
‘’No’’
Sussurrò la navigatrice voltandosi verso il cuoco, lui le stava dando ancora le spalle, ma sentendo il suo movimento, si girò a sua volta, ora erano faccia a faccia.
‘’Se vuoi, posso andare a chiedere a Robin di fare il turno al posto suo, e domani inventiamo qualcosa per Keiichi’’.
Nami scosse subito la testa, arrossendo per quello che stava per dire.
‘’No, tu hai fatto il turni due volte di fila in queste sere, e poi con tutto quello che fai in cucina penso che meriti di riposare un poco, resta qui’’.
Lo disse facendo arrossire il volto del cuoco, Nami se ne rese conto, ma lo ringraziò mentalmente per non aver detto nulla di imbarazzante e strano.
Alla fine, rimasero a parlare per molto tempo, iniziarono a ricordare i primi periodi del loro primo incontro con Lufy e delle avventure passate insieme, Nami volle volutamente evitare di parlare di quello che era successo con la famiglia di Sanji, non aveva mai avuto il coraggio di confessare al cuoco, quando era stata in pena per lui, ma probabilmente si era capito, viste le lacrime che aveva versato e le parole dette a Sanji dopo il suo ritorno.
<< Se fai qualche altra cazzata, te la vedrai con me e da oggi ti tengo io personalmente sotto controllo, okay? >>.
Quelle erano state le sue parole, seguite da un pugno dato sul suo petto con delicatezza.
Senza neanche accorgersene, si erano entrambi addormentati abbracciando il piccolo Keiichi.

Il mattino dopo, sia Sanji che Nami vennero svegliati dalla luce che entrava dalla finestra, si guardarono negli occhi brevemente, prima di capire che erano l’uno tra le braccia dell’altro, mentre Keiichi non era più con loro.
Nami sorrise appena in imbarazzo, sentiva che quel contatto le piaceva, mentre Sanji le aveva sussurrato un scusami a denti stretti, lui provò ad alzarsi dal letto, ma Nami lo bloccò stringendogli il braccio e appoggiando la testa sulla sua spalla, chiuse gli occhi, per riappisolarsi poco dopo, voleva stare ancora un pochino così, con lui, perché si sentiva protetta, e le piaceva il profumo di Sanji così vicino a lei.
Il cuoco, dal canto suo, fece di tutto per non rovinare quel momento così bello, voleva goderselo a pieno, non voleva come il suo solito farla arrabbiare con lui, rimase fermo, impassibile ed imbalsamato, ma andava bene così.

 

  
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