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Autore: lmpaoli94    14/09/2019    0 recensioni
Due fratelli, Akito e Sana, fanno un viaggio in Inghilterra per visitare un castello.
Quando vagano lontano dal loro gruppo nella camera di tortura, vengono inseguiti per tutto il castello da un carnefice.
Riusciti a fuggire, ben presto cominciano a perdere i ricordi della loro famiglia e di se stessi.
Dopodiché s’imbatteranno in un uomo e verranno trasportati nel Medio Evo dove i fratelli scopriranno chi sono veramente.
Akito e Sana dovranno guardarsi bene le spalle e proteggersi da un uomo di nome Charles Lons che li trasporterà nel Medioevo e gli rivelerà che loro sono il principe e la principessa mancanti di un re malvagio che li voleva morti.
P.S.: Questa è una trasposizione del racconto di L. R. Stine di Piccoli Brividi con i personaggi di Rossana
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Naozumi Kamura/Charles Lones, Rei Sagami/Robby, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Dove sono andati? - gridò Akito con voce stridula. - Sana… ci hanno lasciati qui! 
- Si saranno avviati giù per le scale - gli dissi. - Meglio che ci sbrighiamo a raggiungerli. 
Diedi a mio fratello una leggera spintarella d’incoraggiamento, ma lui indugiò. 
- Va’ avanti tu - borbottò. 
- Non avrai paura, vero? - lo stuzzicai. - Pensa, Akito, siamo soli nella Torre del Terrore! 
Non so perché mi diverta tanto punzecchiare mio fratello. Lo sapevo bene che aveva paura. Ne avevo un po’ anch’io, in effetti. Ma non potevo fare a meno di metterlo ancora più in crisi.
Come ho già detto, Akito non sempre tira fuori il mio lato migliore. 
Mi affacciai all’imbocco delle scale, sbirciando nell’oscurità. Sembravano ancora più ripide e buie di prima.  - Come mai non li abbiamo sentiti andare via? - domandò mio fratello. - E perché se ne sono andati così, da un momento all’altro? 
- Si è fatto tardi - gli dissi. - Immagino che Mr Rei Sagami avesse fretta di rimettere tutti sull’autobus e riportarli ai loro alberghi. La Torre chiude alle cinque, credo. 
Diedi un’occhiata al mio orologio. Erano già le cinque e venti! 
- Sbrighiamoci - piagnucolò Akito. - Non voglio restare chiuso dentro. Questo posto mi fa venire la pelle d’oca. 
- Anche a me - confessai. 
Cominciai a scendere cautamente i gradini, sbirciando nel buio. Le suole di gomma delle mie scarpe da ginnastica scivolavano sulla pietra liscia. Di nuovo, mi tenni con una mano al muro per non perdere l’equilibrio. 
- Ma dove sono andati gli altri? - domandò nervosamente Akito, alle mie spalle. - Perché non si sentono i loro passi giù per le scale? 
Via via che scendevamo, l’aria si faceva più fredda. Una pallida luce giallastra rischiarava il pianerottolo sotto di noi. La mia mano incontrò qualcosa di morbido e appiccicoso. Ragnatele. Che schifo! 
Potevo sentire dietro di me il respiro affannoso di Akito. 
- L’autobus ci aspetterà - lo rassicurai. - Sta’ calmo. Mr Rei Sagami non se andrà senza di noi. 
- C’è qualcuno laggiù? - gridò Akito. - Qualcuno mi sente? 
La sua voce acuta echeggiò nello stretto pozzo delle scale. Nessuna risposta. 
- Dove sono i guardiani? - domandò Akito, sempre più irrequieto. 
- Akito… ti prego, non agitarti - gli dissi. - E’ tardi. Probabilmente i guardiani stanno chiudendo. Mr Rei Sagami ci starà aspettando di sotto, vedrai. 
Raggiungemmo il pianerottolo illuminato.
La piccola cella che avevamo visto si apriva nella parete. 
- Non fermarti - mi scongiurò Akito, col fiato corto. - Continua a scendere, Sana. Dobbiamo fare presto. 
Gli misi una mano sulla spalla per calmarlo. 
- Akito, andrà tutto bene - gli dissi nel mio tono più rassicurante. - Siamo quasi arrivati. 
- Sana, ma… - protestò Akito. - Guarda! 
Stava indicando freneticamente qualcosa. Vidi immediatamente che cosa lo preoccupava. C’erano due scale che scendevano: una a sinistra della cella, e una a destra. 
- Strano - borbottai, spostando lo sguardo dall’una all’altra. - Non ricordo che ci fosse un’altra scala. 
- Qu… quale sarà quella giusta? - balbettò Akito. 
Esitai un istante, cercando di raccapezzarmi.
- Non sono sicura…  Sbirciai giù per quella sulla destra, ma non riuscii a vedere molto lontano: il mio sguardo si fermò alla prima svolta. 
- Allora? Quale delle due? - mi incalzò mio fratello. 
- Non credo che abbia molta importanza - tagliai corto. - Vanno in giù tutt’e due, no? 
Gli feci segno di seguirmi.
- Andiamo. Mi sembra che siamo saliti di qui. 
Scesi il primo gradino. Poi mi fermai. Si sentiva un suono di passi. Passi pesanti. Su per le scale.
Akito mi afferrò una mano.  
- Chi sarà? - bisbigliò, spaventato. 
- Probabilmente Mr Rei Sagami - gli dissi. - Sarà venuto a cercarci. 
Akito tirò un lungo sospiro di sollievo. 
- Mr Rei Sagami… è lei? - chiamai. 
Silenzio. Eccetto per i passi che continuavano ad avvicinarsi. 
- Mr Rei Sagami? - tentai di nuovo con una vocetta sottile. 
Quando la figura scura apparve sulle scale sotto di me, vidi subito che non era la nostra guida. Quasi cacciai un urlo riconoscendo il grosso uomo col mantello nero. La sua faccia era ancora nascosta nell’ombra, ma i suoi occhi ardevano come tizzoni mentre fissava me e Akito da sotto la larga tesa del cappello. 
Feci un passo indietro, risalendo sul piccolo pianerottolo. 
- E’… è di qui l’uscita? - balbettai. 
L’uomo non rispose. Non si mosse. I suoi occhi di brace sembravano perforare i miei. Mi sforzai di vedere la sua faccia, ma la teneva celata nell’ombra del cappello calcato sulla fronte.  Feci un respiro profondo e tentai ancora. 
- Abbiamo perso di vista il nostro gruppo - dissi. - Ci staranno aspettando di sotto. È di qui che si esce? 
Di nuovo nessuna risposta.
Continuava a fissarci minacciosamente. Era così grosso che bloccava completamente le scale. 
- Signore… - ripresi, sempre più incerta. - Mio fratello e io… 
L’uomo alzò una mano. Una mano enorme, coperta da un guanto nero. Puntò l’indice verso di noi. 
- Voi adesso verrete con me - grugnì.  
Lo fissai senza capire. 
- Avanti, venite con me - ripeté. - Non voglio farvi del male. Ma se tentate di scappare, non avrò altra scelta.
   
 
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