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Autore: GattyP    30/10/2019    2 recensioni
Niamh O'Neil si è appena diplomata ad Hogwarts, dove insegnerà, nel successivo anno scolastico 2016/17 (è quello immediatamente precedente ai "Diciannove anni dopo") "Cura delle creature magiche" ai ragazzini di prima. Sta anche organizzando il suo matrimonio... ma è destino che non potrò riposarsi troppo neanche quest'anno scolastico: questa volta la sua strada si intreccerà a quella di due pericolosi mangiamorte fuggiti da Azkaban...). Ultima puntata della saga.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fenrir Greyback, Rodolphus Lestrange, Teddy Lupin, Victorie Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure di Niamh O'Neill'
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Capitolo 4

 

Inizia l'anno scolastico!

 

Sabato 1 settembre  2016 ero pronta, ad accogliere i ragazzini di prima, ad Hogwarts. Avevo avuto l’incarico da Minerva di accompagnare i piccoli  in Sala Grande, una volta che mi fossero stati consegnati da Hagrid. Ma erano ancora in mezzo al lago (in tempesta, per altro… non avevano scelto la giornata migliore!) e così sono andata intanto a salutare tutti i miei amici, che arrivavano con i carri guidati dai thestrall.

Ah, i thestrall! Alcuni pensano che siano bruttissimi (in effetti sono particolari…. forse un po’ troppo magri… e non a tutti piacciono le ali di pipistrello…), ma sono gentili e a loro piacciono tanto le mie carezze.  Oddio. Non li ho mai visti, in effetti (per fortuna, dato che sono invisibili e possono vederli solo quelli che hanno avuto un lutto in famiglia), se non con una bella spruzzata di farina sopra… Per fortuna sono molto mansueti e non si arrabbiano quando li copro completamente di bianco! Ora però potevo solo immaginare dove fossero e, toccando il loro dorso, facevo loro tante carezze… Povere bestiole! E pensare che una volta pensavano che portassero sfortuna.

Intanto tutti i ragazzi che scendevano  dai carri  mi salutavano, a destra e a manca.

- Ciao, Niamh! Che bello vederti! - mi disse Leonard MacNair, che veniva, mano nella mano, con mia cognata (la sorella di Charles). In realtà li avevo visti da poco (a casa dei miei suoceri), ma faceva sempre piacere risalutarli. Erano dei bravi ragazzi!

- Sono contentissima  di ritrovarvi qua! Quest’anno siete in quinta! Come passa il tempo!...

- E’ vero che ti sposi? - mi ha detto Maya, la sorella di Leonard, sopraggiunta insieme al ragazzo, George Taylor, un bel ragazzo alto, moro, portiere di Corvonero.

- Sì. Ma voi siete tutti invitati! Però non adesso,  la prossima estate, il 13 agosto! - le ho detto, abbracciandola. Era sempre carinissima: la mia ex alunna serpentella  preferita! Ora faceva il terzo anno. I MacNair erano i proprietari dell’altro corvus glacialis domestico del mondo magico e loro padre aveva anche guarito Blacky da una brutta infezione, qualche anno prima.

Naturalmente passavano tanti altri, intanto, compresi i miei fratelli (Seanna e Ryann) e Lorna. Quest’ultima mi sussurrò che sentiva già la mancanza di Deirdre. Ad essere sincera, la sentivo anch’io… E mi mancavano anche i bambini  di padre O’Sullivan… Ok, meglio non pensarci! Tanto li avrei visti presto. E anche Lorna e Ryann sarebbero potuti andare a casa quando volevano, dato che avevo già predisposto una opportuna “via di fuga”: «Quando vuoi, sgaiattola dentro il mio studio e spostati con la metropolvere - le avevo detto - Secondo me, puoi dormire anche fuori casa, quest’anno… tu o Ryann… o entrambi… basta non dirlo a Whyte… poi, al mattino dopo, ritornate nel mio studio, tranquillamente, per colazione…» Whyte, secondo me, quest’anno non avrebbe rotto le scatole. Mi doveva un grosso favore (l’avevo salvato da Azkaban, qualche mese prima e, ne ero quasi sicura, avrebbe fatto finta di non vedere i miei fratelli, anche se infrangevano qualche regola…)

- Vic! Che bello vederti! - ho detto alla mia amica Victoire, anche lei arrivata, poco dopo.  Evviva! Non la vedevo da qualche settimana!

- Quanto mi sei mancata, Niamh! - mi ha detto Victoire. Era ancora più bella: splendidi capelli biondi (ma siamo sicura che sia una Weasley? Quelli hanno tutti i capelli rossi!), un corpo mozzafiato, un bellissimo carattere - Devo aggiornarti sulle ultime novità…

Come se non mi scrivesse almeno due lettere a settimana… Comunque l’avrei ascoltata volentieri. Con lei c’erano tutti i grifoni, maschi e femmine del suo anno. Cercai, per un attimo, se riuscivo ad individuare le ragazze che avrei dovuto controllare quell’anno, una delle quali, secondo la teoria di Hans Gandalf, era in qualche modo coinvolta con Lestrange: Cecilia Thomson teneva in mano il suo gatto (un bel gattone rosso che mi guardava con due grandi occhi e che ogni tanto sgridavo perché puntava gli uccellini magici che venivano a prendere il becchime, la sera, intorno alla casa di Hagrid) e parlava di libri con un ragazzo;  Greta Schneider teneva la mano in quella di un corvonero del settimo anno, un certo Albert Jones) e mi sorrise affabile. Alcune tranquille ragazze... cosa c'entravano con i mangiamorte? Per me aveva ragione Harry…

- Guarda, i bambini sono arrivati! - disse Seanna, vedendo i piccoletti, completamente bagnati dalla testa ai piedi, che, con le loro barchette, entravano nella galleria dove era collocato l’attracco.

- Oddio, devo andare! - e mi sono subito precipitato ad accoglierli.

 

- Buongiorno, ragazzi! - ho detto a quei piccoletti che entravano timorosi, con gli occhi sgranati, dentro Hogwarts. E anche un po’ stravolti, dato che avevano attraversato il lago durante il temporale e l’esperienza non era stata piacevole… Erano zuppi dalla testa ai piedi!

Quell’anno la McGranitt mi aveva chiesto di accogliere i bambini appena arrivati.  «Tu sei sicuramente più indicata, Niamh.. Ci sai fare con i ragazzini, così li tranquillizzi…» «Ma certo, Minerva. Conta pure su di me!», le avevo subito detto.

Ora però avevo davanti una quarantina di ragazzetti stravolti, verdognoli (anche perché avevano appena attraversato il Lago Nero durante la più brutta tempesta degli ultimi anni), tremanti (per il freddo e perché tutti bagnati) e anche un po’ spaventati (per la terribile prova che li attendeva… perché tutti non spiegano chiaramente ai loro figli che non devono fare assolutamente niente se non mettersi un vecchio cappello in testa?), cosa dovevo dire? Come potevo tranquillizzarli?

- Ragazzi, benvenuti ad Hogwarts - ho detto loro, sorridendo.

- Ciao, sei un’alunna? - ha detto una voce femminile  in prima fila - Mi puoi dire come possiamo asciugarci? Siamo tutti bagnati…

 - No, sono una professoressa! - le ho detto, con la faccia più gentile che riuscivo a fare (mi riesce meglio quella da strega acida… almeno secondo il mio moroso, che mi dice che, quando mi arrabbio, qualche volta lo spavento) - E per asciugarvi, se volete, ci penso io…  

La piccola disse velocemente: - Le chiedo scusa! Non volevo offenderla… sembra così giovane… mi avevano detto che tutti gli insegnanti ad Hogwarts  hanno tanta  esperienza…

- Beh, io un po’ ce ne ho, anche se non sono vecchia…

In quel momento intervenne Blacky, il mio corvus glacialis, che si appollaiò sopra la mia spalla e cominciò a guardare tutti con uno sguardo inquisitorio. Non so perché, nel mondo magico, sono convinti che i corvus glacialis (opposti teorici delle fenici: rinascono regredendo allo stato di uovo che si autoiberna in un cubetto di ghiaccio!) siano uccelli oscuri molto spaventosi. In realtà Blacky è gentilissimo… direi adorabile… e mi dà sempre volentieri una mano…

- Guardate, ragazzi - disse un biondino in prima fila - Il mitico uccello oscuro che  abita a Hogwarts! L’ho letto sul Cavillo Geographics!

Blacky tutto contento (ultimamente è diventato un po’ troppo vanitoso) si è messo a svolazzare per la stanza ripetendo il suo verso, mentre i ragazzini se lo indicavano l’un l’altro. Io intanto ho cominciato ad asciugare i ragazzi con semplici incantesimi riscaldanti. Poi ho spiegato brevemente che avrebbero dovuto indossare un semplice cappello parlante e, un attimo dopo, ci hanno chiamato per la cerimonia. Un altro anno era iniziato!

 

___________________________________________ 

 

Era passato solo un mese dall’inizio della scuola. Io ero sempre di corsa, dato che mi assentavo per un paio di giorni, durante la settimana: il lunedì andavo o a casa dai miei (avevo il mio fratellino e Deirdre da coccolare), per poi passare il martedì dai bimbi di suor Esther e padre O’Sullivan, dove facevo volontariato. Ogni tanto poi, durante la settimana,  facevo una scappata a Lith (dove avevo casa e dopo, per fortuna, c’era uno degli elfi domestici di Charles a controllare la situazione e pensare agli animali). Poi, il sabato,  tornavo di nuovo nella mia isola dove, finalmente, riabbracciavo Charles. La lontananza ci faceva decisamente bene… almeno in quel senso, dato che non vedevamo tutte e due l’ora di andare sotto le coperte… e non per dormire! E la domenica ci svegliavamo entrambi sereni e felici…  Quindi, con calma, dopo pranzo (e non dico come passavamo la mattinata!), ci spostavamo ad Hogsmeade e da lì (sigh) Charles tornava a Venezia ed io ad Hogwarts…

Naturalmente non avevo dimenticato il mio compito: dare un’occhiata alle grifoncine del sesto anno, come avevo promesso ad Harry.

Seanna praticamente viveva insieme a me e a Victoire (la sua migliore amica), considerando anche il fatto che, quell’anno, Ginevra non c’era. Ci vedevamo tutte e tre praticamente ogni pomeriggio e le ragazze spesso mi davano una mano con tutti gli animali. 

Per le due altre grifoncine, in  realtà non avveniva mai niente che valesse la pena registrare. Cecilia Thomson era una ragazza straordinariamente studiosa e si trovava quasi sempre in biblioteca, talvolta insieme alle sue amiche (mia sorella e Vic, qualche volta, comprese). Il massimo della preoccupazione su di lei riguardava certe occhiate che lanciava (lo avevo notato) a quello sbruffone di Kalsberg (l’insegnante palestrato di Pozioni), ma non era l’unica… dato che era piuttosto apprezzato dal mondo femminile di Hogwarsts. Però, se quest’ultimo faceva qualcosa di discutibile moralmente, lo faceva a mia insaputa, dato che, dal 31 agosto, quando l’avevo preso a male parole, mi girava alla larga e cercava di rigare dritto (almeno all’apparenza). Comunque, per quanto riguarda Cecilia, non c’era assolutamente niente da segnalare, se non il fatto che gli piacesse quel tipastro…

Greta Schneider aveva una vita più movimentata: giocava a quidditch, filtrava con due o tre ragazzi (contemporaneamente! io non ci sarei riuscita!) ed usciva, ogni tanto, con uno di loro ad Hogsmeade: andavano ai Tre manici di scopa o alla Testa di Porco e bevevano qualche burrobirra (l’avevo fatta seguire un paio di volte da Lorna e Ryann, che mi dovevano un sacco di favori, dato che permettevo loro di fuggire, a loro piacere, da Hogwarts utilizzando il mio camino privato; un altro paio di volte, “casualmente”, io e Charles, eravamo lì  a controllarli).

Insomma, la vita normale di adolescenti del mondo magico… niente che le collegasse agli evasi e nessun indizio che Lestrange o il suo socio pazzo, quel Lupo Mannaro, fossero nelle vicinanze o che qualcuno li sorvegliasse o li seguisse. Anche perché ad Hogsmeade ed intorno ad Hogwarts c’erano, nei giorni festivi,  sette-otto auror che pattugliavano le strade e controllavano chiunque (me compresa).

Avevamo anche visto, un paio di volte, Teddy, in servizio con uno o più colleghi: però  non poteva fermarsi, come avrebbe voluto, insieme a Victoire, che si recava ad Hogsmeade insieme a qualche amico o amica. Tra i due c’era il solito gioco di sguardi, qualche parola quando si incontravano, ma nulla di più… e io che speravo che, finalmente si fossero decisi a mettersi insieme!

Stavo invece avendo qualche (limitato) fastidio nella mia prima grifondoro-serpeverde   per quella noiosissima tradizione di grifoni e serpi di fare dispetti, ripicche e canzonature reciproche! Uffa! Quanto erano noiosi! Non tutto possono essere seri come i corvonero o amabili come noi tassorosso…

- Prof! Non è possibile continuare così! - mi ha detto Samantha Raimbow, una grifoncina del primo anno, con i capelli completamente ricoperti  di pece magica… uffa, avrei dovuto fare cinque o sei volte un tergeo  per farla scomparire. Stavo friggendo… ero sul punto di scoppiare! E quando mi arrabbio, non sono poi tanto simpatica…

- I dispetti…come i bambini delle elementari… ma bravi! - ho detto, sbuffando, guardando con occhi assassini tutta la classe e, specialmente, i serpeverde. Un brivido percorse quei ragazzetti e alcuni fecero un passo indietro… Stavo per esplodere! Uffa! quanto erano noiosi. Avrei dovuto ricorrere alle maniere forti un’altra volta… (= punizioni a chiunque respirasse fuori dal coro).

- Prof.ssa - mi ha detto a quel punto James Potter - Possiamo parlare un attimo con i ragazzi, io, Myrian e Jorge?

I tre mi davano una mano spesso e, quel giorno, dato che erano liberi (il prof. di trasfigurazione si era ammalato… no, non gli avevo fatto nessuna fattura… anche  perché mi stava prudentemente alla larga e, a tavola, si posizionava sul lato opposto del tavolo degli insegnanti), non si erano rintanati in Biblioteca a studiare, ma erano venuti a trovarmi.

- Certo, ragazzi! - ho loro risposto. Cosa avevano intenzione di fare?

- Ragazzi! - ha detto James, rivolto ai miei alunni- Tutti qui! Sapete chi sono io?

- Certo! Sei James Potter! - hanno detto tre-quattro ragazzetti. James era molto popolare, lo sapevo. Era alto, bello, coraggioso. Ed era il figlio di Harry Potter, l’eroe del mondo magico. E in più, quell’anno, era entrato nella  squadra di quidditch di Grifondoro.

- Io sono grifondoro - ha detto - e uno dei miei migliori amici è un serpeverde, lui, Jorge Ezer…

La cosa stupiva (piacevolmente) anche me… considerando da dove erano partiti l’anno prima! Evidentemente affrontare le stesse avventure aveva fatto nascere (e poi cementato) tra i due un sentimento di reciproca stima… Che bello! Magari un po’ stava esagerando per convincere i ragazzini, ma almeno in parte, sicuramente, l’affermazione era vera.

- E anch’io, che sono una grifondoro - ha aggiunto Myriam - e sono sua amica.

- Quello che vogliamo dirvi - ha concluso Ezer, dando la mano a Myriam (che ci fosse qualcosa tra loro?) e dando una pacca  sulle spalle a James Potter - che rimanere alle  bambinesche cretinate di grifondoro contro serpeverde… è proprio da sfigati… Vi assicuro che i grifondoro e i serpeverde stanno benissimo insieme… Noi l’anno scorso non lo sapevamo, ma la nostra prof.ssa preferita ce l’ha fatto capire …

 - Ora chiedete scusa ai vostri compagni dell’altra casa - aggiunse James - se avete loro fatto qualcosa… e non voglio più sentire di scherzi, battute, tensioni o cose del genere! Siete una squadra… e potete fare tanto insieme…

E poi, per sdrammatizzare: - Ma, naturalmente, a quidditch, tifate Grifondoro!

E tutti i piccoletti si sono messi a ridere, poi ad applaudire ed infinte, per davvero, a chiedersi scusa!

- Grazie, ragazzi! - ho detto ai tre, che guardavano sorridenti la scena - Siete stati fantastici…

- Grazie a lei, prof.ssa - ha detto Myriam Prewett - Per tutto quello che ci ha insegnato, l’anno scorso… e non solo riguardante gli animali del mondo magico…

Beh, queste sono le cose per cui mi piace fare l’insegnante!

 

Maya e Leonard MacNair sono OC di AdhoMu, che ringrazio per avermi permesso di utilizzare.

Grazie a tutti quelli che sono passati! Al prossimo mercoledì. S.

   
 
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