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Autore: Musical    26/11/2019    1 recensioni
Raccolta di varie one shots che partecipano all'Ineffable Husbands Bingo indetto su tumblr, il rating varia da storia a storia.
(per sicurezza, vi chiedo di vedere l'introduzione di volta in volta, dove inserirò il tema trattato e il rating, così se qualcosa vi dà fastidio non troverete sorprese sgradite ^^)
God is an ineffable shipper, Soulmate!Au, Verde
You light my morning sky with burning love, Smut, Arancione
It's our Paradise and we don't lose it, Body Swap, Verde/Giallo
Genere: Angst, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Lemon, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Piccola premessa: durante la notte, più Crowley diventerà un serpente, più perderà la capacità di parlare, quindi prima ci saranno molte ssss, poi V diventa F, le T diventeranno THHHH (pronunciate come in inglese think), le R scompariranno, diventerà molto difficile capirlo.






"Bene..."
Aziraphale si voltò di nuovo per cercare con lo sguardo Crowley, trovandolo poi appoggiato ad una parete con le mani dentro le tasche, sembrava non stesse guardando l'angelo.
"Suppongo tu vada a dormire, vero?"
Crowley annuì, "Già," sussurrò con voce roca.
Aziraphale guardò il pavimento, torturandosi le mani, si sentì un po' stressato e stanco... Era stata una lunga, lunga settimana.
"'Notte angelo."
Crowley parlò per primo e si diresse verso la sua camera da letto ma, prima che potesse chiudere la porta, il demone schioccò le dita ed apparvero cinque libri e una coperta di lana bianca accanto al divano di pelle nera.
"Grazie, caro. Buona notte."
Aziraphale non ci rimase male per la mancata risposta del demone, guardò la cucina ed era sicuro che una tazza di tè nero potesse rilassarlo; non era stato facile affrontare Gabriele, ancor meno Satana (anche se, in verità, era stato Adam ad affrontare il padre ultraterreno), non era più abituato a combattere, aveva dato via la sua spada, non era un angelo a cui piaceva la guerra, certo, certo, era convinto che si potevano usare le armi, ma solo se fossero state nelle mani giuste e ci fosse stata una giusta causa. Ma l'Armageddon ancora non risultava nella sua personale lista personale di buoni motivi!
Il bollitore riscosse Aziraphale dai suoi pensieri, gli ricordò che non era il momento di pensare alla-quasi-fine-del-mondo, aveva bisogno di riposarsi e, grazie a Crowley, poteva farlo con degli ottimi libri, una tazza di tè fumante e il calore di una soffice coperta.
Crowley.
Quando tornò in soggiorno, Aziraphale rivolse gli occhi alla camera da letto del demone, comincio a respirare con fatica mentre il suo cuore umano iniziava a battere più forte... Oh, Altissimo Onnipotente, Aziraphale stava per perderlo... Il suo... Il suo demone, il suo alleato, il suo amico, il suo... Amato... Aveva avuto paura che Crowley avesse potuto usare l'Acqua Santa per uccidersi, ma Buon Cielo, non poteva permettere all'Inferno di uccidere Crowley perché aveva fraternizzato col nemico, boicottando la guerra tra Sopra e Sotto... Oh, Dio, non poteva... Non poteva stare fermo e guardare di nuovo l'esecuzione del demone, questa voltala sua ultima e definitiva esecuzione... Ricordava ancora la Caduta, quelle grida, quelle preghiere, quelle domande... Lo terrorizzavano... Quella volta Aziraphale non poteva fare nulla, ma adesso... Adesso poteva fare qualcosa per salvare Crowley! C'era speranza! Lui poteva! L'angelo era sicuro che Dio avesse accettato il suo piano, altrimenti sarebbe successo qualcosa alla sua anima angelica, giusto?
Senza pensarci due volte, Aziraphale posò la tazza sul tavolo ed era pronto ad aprire la porta della camera del suo demone, non sapeva cosa l'aspettava...

Stupido! Cazzo! Idiota! Merda! C-cosa diavolo stava andando a fare-nghFHJGDSAAAAHHHHHRRRGHHHHH!
Il demone si voltò, e rivoltò, e rivoltò di nuovo sul letto, le coperte lo coprivano come un bozzolo fin sopra la testa, non riusciva a fermare i suoi pensieri, cazzo! Merda! Doveva dormire! Se lo era meritato! Dopo una fottuta settimana stressante! Dopo aver trascorso undici anni dietro un bambino che non era l'Anticristo, l'Avversario, il Cacciatorpediniere dei Re, l'Angelo del pozzo senza fondo, la Grande Bestia che si chiamava Drago, il Principe di questo mondo, il Padre delle bugie, la progenie di Satana e il Signore delle tenebre! Dopo aver passato seimila anni in cui-AAAAAAGGGGGGHHHHHH! CAZZOOOO!
No, no, no, no, no, no, diavolo no! Aveva bisogno di smettere di pensare, ne aveva bisogno... Lui ... Crowley non... Non era abbastanza forte da pensare... Non oggi... Non questa notte... Si sentiva stanco... Svuotato... Non voleva che Aziraphale avvertisse il suo disagio... Il suo angelo... Era tornato... Era tornato da lui... Dopo la loro discussione era tornato. Da lui. Dopo che la libreria era stata bruciata. Era tornato. E non solo, aveva deciso di passare la notte nell'appartamento del demone, entrambi sotto lo stesso tetto. Quell'angelo stupido eppure così intelligente era accanto a lui. Cosa potrebbe accadere se Aziraphale avesse visto quella statua? Ricordava il Blitz? Oh no, per favore qualcuno da qualche parte, no! Non lo voleva! Non voleva parlare di nulla, non della sua tristezza quando aveva pensato che Aziraphale si fosse smaterializzato, o peggio ancora, ucciso per davvero, non voleva parlare del suo desiderio di fuggire su Alpha Centauri, entrambi, da soli, insieme, perché solo quello contava all fin fine. Ma noooo, il suo angelo doveva fare la cosa giusta, aveva rifiutato Crowley, due volte, forse anche di più, tutto il tempo trascorso insieme aveva sempre rifiutato Crowley! Il "Vai troppo veloce per me, Crowley" mormorava nella sua testa, il "Non esiste alcuna nostra fazione, Crowley" gli urlava in testa, e altre frasi ancora, ognuna di esse rendeva la Caduta una passeggiata tra i campi in fiore, quindi perché cazzo il demone continuava ancora a sperare? Perché?! Non doveva! Era un demone! E un demonio non poteva provare un sentimento come la speranza!
Il demone represse il desiderio di gridare la sua frustrazione, si morse il labbro e si abbracciò, graffiandosi la pelle delle braccia con le unghie, dannazione! Basta! Per favore, basta... Anche se Aziraphale aveva accettato di rimanere per la notte, non significava niente. Domani sarebbero stati ancora un angelo e un demone. Domani sarebbe stato ferito da un altro No, un'altra frase avrebbe stabilito che non potevano essere amici... Perché erano di due diverse fazioni, non c'era alcun noi, nessuna nostra parte, niente di tutto ciò era mai esistito per il suo angelo, altrimenti perché--

La porta si aprì e proprio perché aveva paura di essere preso da qualcuno dell'Inferno, Crowley si sedette sul letto e sibilò feroce, pronto a combattere, da solo, di nuovo, senza il suo angelo, per essere libero.
"C-Crowley, caro."
Il sibilo cessò.
"Sono io."
Aziraphale vide un serpente umanoide con delle grandi ali nere aperte per instillare paura in chi le avesse guardate, due occhi gialli lo guardavano.
"Che cossssa vuoi?"
"Dovevo parlare con te, mio caro."
Oh, certo, aveva bisogno di parlare, a che riguardo? Assicurarsi che non ci fosse una collaborazione tra loro? Che dopo tutto questo tempo non sarebbero mai potuti essere amici? Che nonostante questi fottutissimi seimila anni non poteva sperare di essere felice con il suo migliore amico?!
"Fffathhhhhene."
"Cosa?"
"Lasssciami SSSSOLO!"
Aziraphale non se ne andò, sapeva che Crowley non gli avrebbe fatto del male, perciò fece un passo avanti, deciso ad aiutarlo.
"Hai avuto un incubo?"
"Asssirafffffale."
"Posso aiutarti, Crowley, se vuoi."
"È cosssssì diffffffisssssile da capihhhe?"
"No, è abbastanza semplice. Ma non stai bene, guardati."
Crowley sollevò un braccio e notò le squame nere e rosse al posto della pelle umana e lunghi artigli neri avevano sostituito le unghie, stava perdendo la sua forma umana, ma non importava, tutto quello che voleva era essere lasciato solo e in pace; due mani ben curate raggiunsero timidamente la sua mano e la strinsero piano, il serpente alzò lo sguardo, quegli occhi azzurri gli sorridevano, ma lui evitò di guardarlo troppo a lungo.
"Crowley?"
Gli occhi del demone non lo guardavano e Aziraphale sospirò.
"Mi dispiace, caro," iniziò a parlare, "Per non aver creduto in te."
L'angelo cominciò ad accarezzare la spalla di Crowley, lentamente, gentilmente, mentre si scusava per tutti gli errori che aveva commesso.
"Non puoi esssssere ssssserio."
"Ho mai scherzato con i tuoi sentimenti?"
Crowley alzò la testa senza dire una parola, la risposta era dentro quegli occhi gialli.
"Io... Mi dispiace davvero, davvero tanto. Voglio, realmente, non averti detto quelle cose brutte."
"Ti ho salvato a Parigi..."
"Lo so."
"Ti ho ssssalfffato, la notte del Blitsss."
"Lo so."
"Ssssono ffffenuthhho in quelllll dannnathhhhho ae'opo'thhhho pe'sssè thhhu e'i llllì!"
"Lo so, Crowley."
"HO ATTHHHHAFFFFEHHHSSSSATHHHHHO UN ANELLLLLO DI FFFFFUOSSSSSSO PHHHHHEHHHH TE!"
"LO SO, HO VISTO LE CONDIZIONI DELLA BENTLEY."
"MMMA THHHHHU PHHHHENSSSSSI ANSSSSSOHHHHA SSSSSSE IO NON SSSSSIA ABBBASSSSSSSTHHHHHHANSAAAAAA PHHHHHEHHHH THHHHHE!"
Guidato dalla rabbia, dalla frustrazione, dalla consapevolezza e dalla disperazione, Crowley afferrò Aziraphale per il colletto della camicia e lo sbattè contro il muro, questa volta dimenticandosi che non aveva alcuna intenzione di ferirlo; il suo corpo era diventato quasi completamente quello di un serpente, l'unica cosa che era rimasta ancora umana era la presenza delle mani.
Aziraphale in quel momento ebbe un po' paura, non per la propria salvaguardia ma per quella di Crowley, aveva ferito così nel profondo il demone con le sue parole e le sue negazioni? Era stato uno stupido a non accorgersene prima, troppo spaventato dalla reazione del Paradiso che a malapena riusciva a vedere ciò che aveva provocato a Crowley; una lacrima scese lungo la guancia mentre con la mano si coprì la bocca per soffocare un singhiozzo e nascondere il labbro tremante.
"FFFFFFHHHHHHHHSSSSSSSSSSPHHHHHHHHSSSSSSTHHHHHHHHHSSSSSSSSSSS!!!," questa volta, Aziraphale aveva compreso quello che urlava Crowley osservandogli gli occhi, senza più concentrarsi sui sibili ormai incomprensibili. L'angelo avvertì il bisogno di abbracciare il suo demone.
"Crowley, caro... Tu... Oh, tesoro..." con l'altra mano, l'angelo raggiunse il muso del serpente e si sentì sollevato quando il demone accettò quel tocco.
"Mi... Mi perdonerai, caro? Lo so cosa ho fatto, e mi pento di tutto, dal primo all'ultimo, tutto ciò che ti ha fatto male, io... Oh, Crowley, vorrei non averti mai detto quelle cose orribili."
La mano di Crowley, molto lentamente, accarezzò quei morbidi ricci biondi, decidendo poi di posare il mento sull'incavo del collo di Aziraphale.
"Non sssssono arrrrabbiathhho con thhhhe."
Ma con me stesso, Aziraphale riuscì a percepire la fine della frase e cominciò a toccare la schiena del suo serpente, lì dove erano le ali, nel tentativo di alleviargli lo stress.
"Lo so, e non devi essere arrabbiato nemmeno con te stesso," gli sussurrò con le lacrime agli occhi, "Non ho mai, mai, pensato che non fossi abbastanza per me. Per me, non importa più se sei un demone e io un angelo, di due fazioni opposte, siamo noi, d'ora in poi, molto probabilmente lo siamo stati findall'inizio, se, se io fossi stato più sicuro e coraggioso, e onesto... Comunque, siamo dalla stessa, unica parte, e non vorrei che fosse diversamente."
Con il passare del tempo, il corpo di Crowley ritornò più umano, rimasero solo le sue ali nere, e l'angelo colse l'occasione per accarezzarle, mandando leggeri brividi di piacere lungo la schiena del demone.
"Conosco un modo per salvarti dall'Inferno."
Il demone ghignò strafottente, "Non hai detto, un momento fa, che non ti importava più che ero un demone?"
"Non quello, voglio dire... Ascolta, avevi detto a Parigi che l'Inferno non usa un semplice ammonimento se... Non fai bene il tuo lavoro..."
"S-sì?"
"Probabilmente useranno l'Acqua Santa e tu..." Aziraphale temette di continuare e si sentì perso, "E tu non..."
"È certo che Hastur avrà riferito quello che ho fatto a Ligur."
"Ma se... Se sarò io, al, al posto tuo, tu sarai salvo."
Crowley lo guardò allarmato, "Aspetta, cosa?," poi gli afferrò gli avambracci, "No, non posso lasciarti fare questo."
"Non ci sono altre soluzioni, Crowley."
"Ci dev'essere, non ti lascio affrontare da solo Belzebù, Hastur, Damon e altri!"
"Lascia che ti ripaghi il favore di avermi salvato la vita più di una volta."
"No, assolutamente no. Angelo, non hai idea di cosa sia l'Inferno. Se scoprissero che li abbiamo ingannati--" non finì la frase, preferì avvicinarsi ad Aziraphale, nel tentativo di fargli cambiare idea, non voleva immaginare l'angelo bruciato vivo, doveva ancora superare quelle emozioni che aveva provato nella libreria.
"Non credevo che avevi paura di essere ferito da qualcuno meno alla moda di te."
Le labbra del demone divennero una sottile linea.
"Non ho paura. Ma cosa faranno ad un angelo? Il Fuoco Infernale sarà accanto a loro."
"Shhh, tranquillo, caro. Sono un Principato."
"Sempre un angelo rimani."
Aziraphale sorrise con affetto e continuò a far scorrere la mano lungo la schiena del demone, su e giù, e senza dire una parola a Crowley, modificò le fattezze del proprio corpo, diventando più magro, più alto, avvertì persino i capelli lisciarsi e diventare rossi, era abbastanza difficile modificare gli occhi, ma con un po' di pazienza ci sarebbe riuscito.
"Ecco fatto, in questo modo non sapranno mai del nostro piccolo segreto."
Era strano parlare con la voce di Crowley, e il vero demone alzò la testa inorridito, "No, no, no. Asssiraphale, ritorna normale."
"No caro."
"Angelo, per ffffavore..." prese quelle guance tra le mani, "Ti supplico. È molto insolito per un demone, quindi ascoltami."
"Mi implori anche con i miei trucchi magici."
"È diverso, non ti voglio--"
"Andrà tutto bene, ragazzo mio, abbi fede in Dio."
"Chiedi troppo. E non parlare di Lui con la mia bocca!"
"Allora, credi in me, fidati di me, non lascerò che distruggano il mio amato."
Il cuore di Crowley perse un battito, le sue guance diventarono completamente rosse e le sue pupille si dilatarono, "I, il tuo cosa?"
Aziraphale emanò un sorriso radioso, anche con una corporazione diversa, "L'Inferno dovrà passare sulla mia anima, prima che possa torcerti un capello."
Crowley si arrese, non riuscì a combattere contro il coraggio del suo angelo e fece un sorrisetto prima di cambiare anche lui fattezze, e quando il vero Aziraphale lo vide un'espressione interrogativa gli comparve sul viso, "Se pensi che lascerò tutto il divertimento a te, ti sbagli di grosso."
"Non credo che il Paradiso sarà così drastico con me."*
"Hai visto quel bastardo? Era così incazzato per il Non-Armageddon."
"Il Non-Arma-- non usare quelle brutte parole con la mia bocca!"
Crowley, con i lineamenti dell'angelo, si avvicinò ad Aziraphale e posò una mano giocosa-e-non-del-tutto-innocente sul petto del demone, guardandolo maliziosamente: "Altrimenti, cosa farai, demonio? Tentarmi?"
Aziraphale sorrise nella stessa maniera, "Ho un'idea migliore, mio caro angelo," prese Crowley e lo adagiò sul letto, aprendo le ali bianche e proteggendo entrambi.
Quando si sentirono al sicuro, per il momento, e dopo aver smesso di ridere del loro scambio di corpi, un silenzio imbarazzante si fece strada tra le due creature, si guardarono negli occhi timidamente, i loro cuori battevano furiosamente, quando Aziraphale scese verso Crowley, chiudendo lentamente le palpebre e le loro bocche si incontrarono.
"S-scusa!," Aziraphale interruppe il bacio dopo aver realizzato ciò che stava facendo, tornando inavvertitamente con le solite fattezza.
"Perché caz--"
"Linguaggio."
"... Cavolo, ti sei fermato?"
"Sono andato troppo veloce, non dovremmo saltare i diversi passaggi."
Aziraphale era sicuro di non aver mai fatto, in seimila anni, una faccia di rimprovero come quella che aveva di fronte, ma poi vide di nuovo il vero viso di Crowley.
"Angelo, forse abbiamo solo questa notte, forse domani ci prenderanno e ci distruggeranno entrambi, o ci costringeranno a non tornare più sulla Terra... Vuoi davvero sprecare quest'opportunità preoccupandoti di andare troppo veloce o troppo lento?"
Aziraphale provò un po' di tristezza e paura a quella domanda, ma poi annuì, "Hai ragione, tesoro."
Fu la volta di Crowley di baciare l'angelo, e continuarono, facendo anche altro, avevano solo una notte per stare insieme e essere al sicuro, per recuperare seimila anni di tempo perduto; per una volta non sarebbero stati un angelo e un demone pronti a combattere per la propria salvezza e felicità, volevano solo essere due creature innamorate che desideravano fondersi in un solo corpo.





Quando Aziraphale vide Sandalphon, Uriel e gli altri prendere il falso angelo, notò quello sguardo spaventato in quei falsi occhi blu, non riuscì a trattenere un grido "Fermi! Fermatevi!," e li inseguì.
Crowley non meritava un'altra punizione dal Paradiso solo perché era diventato amico di un angelo, Sono io il vero Aziraphale, prendete me! Crowley è innocente!, pensò. Ma qualcuno lo colpì dietro la testa e presto tutto divenne buio.



Grazie per aver letto! ^^

   
 
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