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Autore: Zamia    09/12/2019    2 recensioni
Ranma è un perfetto Mr Darcy, scontroso e timido ma coraggioso e capace di grandi gesti d'amore; Akane è un'Elizabeth Bennet vivace e piena di vita ma con una certa propensione a fraintendere ciò che Ranma dice. Siete pronti ad affrontare questo crossover che ci condurrà, attraverso fraintendimenti e personaggi comici, ad uno splendido lieto fine?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 18
 
Ora camminavano in silenzio, tutti e due immersi nei propri pensieri. Akane non si sentiva a suo agio, sarebbe stato impossibile, ma era lusingata e compiaciuta. Il desiderio di presentarla alla sorella era un omaggio che significava moltissimo.
Superarono ben presto gli altri, e quando arrivarono verso la casa, lui la invitò a entrare, ma lei affermò di non essere stanca, e aspettarono sul prato che Shinnosuke e il nonno si avvicinassero.
Lei voleva parlare, ma sembrava esserci un veto per ogni argomento. Alla fine, si ricordò che erano in viaggio, e parlarono delle palestre che avevano visitato e delle diverse tecniche che avevano visto utilizzare. Una volta arrivati Shinnosuke e il nonno, Ranma insistette con tutti affinché entrassero in casa per un rinfresco, ma l'invito fu rifiutato rapidamente dal ragazzo dicendo che l’uomo anziano era molto stanco. I due giovani si scambiarono un lungo sguardo e Akane notò negli occhi di Shinnosuke una sorta di ingiustificata rassegnazione mentre lo sguardo di Ranma era freddo e non lasciava trasparire alcuna emozione.

Mentre si allontanavano, cominciarono i commenti degli uomini; e tutti e due affermarono che Ranma Saotome era infinitamente superiore a quanto si erano aspettati. "E’ cortese e alla mano", disse il nonno.
"Sicuramente c'è un qualcosa che lo rende insolente" replicò Shinnosuke, "ma ha un bell’aspetto e un modo affettuoso e protettivo di comportarsi, specie con te, Akane. Di certo, non è bello come me, o meglio, non ha la mia espressione dolce e sensibile. Ma come hai potuto dirci che era così antipatico?"
Akane si giustificò per quanto possibile; disse che non lo aveva mai visto così affabile come quel giorno.
“Forse è solo un po' capriccioso", continuò Shinnosuke. "Forse voleva solo mostrarsi degno di tutta la ricchezza che possiede.”
Akane li lasciò parlare anche perché non sapeva cosa dire. Non sapeva se parlarne bene, rimangiandosi tutto il male che ne aveva detto in passato o se lasciar credere che anche lei era sorpresa da quel cambiamento. Certo è che era molto più sorpresa del cambiamento della sua opinione su di lui.

******

Akane aveva capito che Ranma Saotome avrebbe portato la sorella a farle visita il giorno immediatamente successivo al suo arrivo ed infatti quella mattina vide arrivare Ranma e una signorina molto bella coi capelli rossi.
Shinnosuke cominciava a veder confermati i suoi sospetti. Si rese conto che non c'era altro modo di giustificare attenzioni del genere provenienti da quella direzione, se non un particolare interesse per Akane ma si sentiva tranquillo convinto che lei non lo ricambiasse.
Apparvero Ranko e il fratello, e la formidabile presentazione ebbe luogo. Akane vide con stupore che la sua nuova conoscenza era imbarazzata almeno quanto lei. Da Ryoga aveva sentito dire che Ranko era estremamente orgogliosa, ma fu sufficiente osservarla per pochi minuti per convincersi che era solo molto timida. Le riuscì difficile ottenere da lei anche una sola parola che non fosse un monosillabo.

Ranko era più alta e formosa di Akane, e aveva un aspetto femminile e aggraziato. Era meno bella del fratello, ma con un volto pieno di buonsenso e buonumore, e i suoi modi erano semplici e garbati. Akane, che si era aspettata di trovare in lei un'osservatrice acuta e spontanea com'era sempre stato Ranma, fu molto sollevata nello scorgere atteggiamenti così diversi.

Non erano insieme da molto, quando Ranma disse che anche il dottor Tofu stava venendo a farle visita, e lei ebbe appena il tempo di esprimere la sua soddisfazione, e di prepararsi a riceverlo, quando si udì il passo veloce di Ono per le scale, e un istante dopo lui entrò nella stanza. Tutta la collera di Akane verso di lui era da tempo svanita, ma, anche se ne avesse provata ancora, sarebbe stato difficile mantenerla inalterata di fronte alla spontanea cordialità con la quale si espresse nel rivederla. Si informò in modo amichevole, anche se in generale, sulla sua famiglia, e parlava e si comportava con la stessa allegra disinvoltura di sempre.

I sospetti che si erano appena affacciati circa Ranma e Akane indussero Shinnosuke a osservare entrambi con viva, anche se cauta, curiosità, e questa osservazione lo portò ben presto a essere pienamente convinto che almeno uno di loro sapesse che cosa vuol dire essere innamorato. Sui sentimenti di Akane rimase un po' in dubbio, ma che l’uomo fosse traboccante di ammirazione era più che evidente.
Vedendo il dottor Tofu i pensieri di Akane corsero naturalmente alla sorella e le sarebbe piaciuto sapere se anche lui pensava a lei. Una volta o due si dilettò con l'idea che la stesse guardando per cercare tracce di somiglianza. Ma, anche se questo poteva essere frutto dell'immaginazione, non era possibile ingannarsi sul comportamento che aveva nei confronti di Ranko che era stata presentata in passato da Ukjo come una rivale di Kasumi. Da parte di entrambi non ci fu nulla che rivelasse un interesse particolare. Anzi sembravano essere affezionati come un fratello e una sorella. Non le capitò spesso di poter rivolgere lo sguardo a Ranma, ma, ogni volta che gli lanciò un'occhiata, vide un'espressione di generale compiacimento, e in tutto ciò che diceva sentì un accento così privo di alterigia o disprezzo verso gli altri, da convincerla che il miglioramento nei suoi modi di cui era stata testimone il giorno precedente, per quanto temporaneo potesse dimostrarsi, era sopravvissuto almeno per un giorno. Mai, lo aveva visto così desideroso di piacere, così libero dalla presunzione e da una inflessibile riservatezza come ora, quando nessun vantaggio poteva derivare dal successo dei suoi sforzi. Pensò che questo significasse che l’aveva completamente dimenticata. Ora non doveva più combattere con i suoi sentimenti contrapposti e non doveva sforzarsi di accettare le umili origini di lei e per questo si sentiva più libero di comportarsi sinceramente.
Gli ospiti rimasero per circa mezz’ora, e quando si alzarono per andarsene, Ranma Saotome invitò la sorella a unirsi a lui nell'esprimere il desiderio di vederli tutti a pranzo a casa loro prima di partire. Ranko, anche se con una insicurezza che faceva capire quanto fosse poco abituata a fare inviti, obbedì prontamente. Shinnosuke guardò Akane, desideroso di sapere quanto lei, a cui era essenzialmente rivolto l'invito, fosse disposta ad accettarlo, ma Akane si era voltata da un'altra parte. Anche il nonno se ne accorse e pensando ad un imbarazzo della fanciulla piuttosto che ad una sua ritrosia ad accogliere l’invito, l’accettò per tutti e la data fu fissata per due giorni dopo.

Il dottor Tofu espresse un grande piacere per la certezza di rivedere Akane, dato che aveva ancora molto da dirle e molte domande da fare su tutti i loro amici comuni. Akane, interpretando tutto questo come un desiderio di sentirla parlare della sorella, ne fu compiaciuta, e per questo motivo, così come per alcuni altri, si sentì in grado, una volta partiti i visitatori, di pensare con qualche soddisfazione all'ultima mezzora, anche se, mentre trascorreva, se l'era goduta ben poco. Desiderosa di restare sola, e per paura di domande o allusioni da parte di Shinnosuke e suo nonno, restò con loro solo per il tempo necessario a sentire la loro opinione favorevole sul dottor Tofu, e poi corse a cambiarsi.

In realtà, non aveva nessun motivo di temere la curiosità dei due. Non era loro desiderio forzarla a parlare. Era evidente come conoscesse Ranma Saotome molto meglio di quanto avessero immaginato; era ancor più chiaro come lui fosse molto innamorato di lei. Su cosa provasse lei, Shinnosuke era intenzionato a non saperne nulla. Temeva di sentir parlare di sentimenti che l’avrebbero fatto soffrire. Sapeva di non poter reggere il confronto con le ricchezze e i possedimenti di Ranma ma peggio ancora si era reso conto che, per quanto orgoglioso, il carattere di Ranma era affettuoso e generoso e non avrebbe potuto davvero pensare che Akane potesse non essere felice con lui. Riguardo a Ryoga, durante le loro passeggiate, i viaggiatori avevano presto scoperto che non era tenuto in grande considerazione, poiché alla sua partenza, aveva lasciato dietro di sé molti debiti, che in seguito erano stati pagati da Ranma Saotome. Tutto questo gli faceva pensare tutto il bene possibile di Ranma e se Akane l’avesse amato non si sarebbe augurato per lei niente di meno di quel grand’uomo.

Quanto ad Akane, quella sera i suoi pensieri erano rivolti a Ranma e rimase sveglia per ben due ore, cercando di far emergere i suoi sentimenti. Di certo non lo odiava. No, l'odio era svanito da tempo, e da quasi altrettanto tempo si vergognava persino di aver provato quella che poteva essere definita un'antipatia verso di lui. Il rispetto suscitato dalla consapevolezza delle sue preziose qualità, sebbene in un primo momento ammesso con riluttanza, era stato intensificato fino a diventare qualcosa di natura amichevole se non addirittura affettuoso. Ma al di sopra di tutto, al di sopra del rispetto e della stima, c'era in lei un motivo di benevolenza che non poteva essere tralasciato. Era la gratitudine. Gratitudine, non semplicemente per averla amata, ma per amarla ancora abbastanza da perdonare la petulanza e l'acrimonia del suo modo di rifiutarlo, e tutte le accuse ingiuste che avevano accompagnato il suo rifiuto. Lui che, come aveva immaginato, l'avrebbe evitata come la sua più grande nemica, sembrava, in questo incontro occasionale, estremamente ansioso di preservare la conoscenza, e senza far mostra di nessuna premura sconveniente, o di atteggiamenti particolari che coinvolgessero solo loro due, aveva cercato la stima dei suoi amici, e si era speso per farle conoscere la sorella. Un tale cambiamento in un uomo così orgoglioso suscitava non solo stupore ma gratitudine... per l'amore, l'amore appassionato che aveva generato quel cambiamento.
Akane si stava arrovellando nel cercare di capire i sentimenti di lui ma non riusciva a dare un nome ai propri: lo rispettava, lo stimava, gli era grata, provava un reale interesse per il suo bene, e voleva solo sapere quanto quel bene dipendesse da lei, e quanto avrebbe fatto la felicità di entrambi se lei avesse usato il suo potere, che la sua immaginazione le diceva di possedere ancora, per indurlo a rinnovare la sua dichiarazione. Quando il nonno il giorno successivo quella notte di pensieri, le fece notare che sarebbe stato opportuno ricambiare la visita della signorina Ranko, Akane era felicissima anche se, quando se ne chiese il motivo, ebbe ben poco da dirsi in risposta.
Lì avrebbe rivisto anche Ukjo e Shampoo e convinta che loro antipatia nei suoi confronti avesse origine dalla gelosia, non poté fare a meno di pensare a come la sua comparsa a casa di Ranma dovesse risultare sgradita ad entrambe.

Arrivata alla casa, fu condotta, attraverso l'atrio, nel salone. Le finestre si aprivano sul parco, con una vista molto rinfrescante sulle alte colline boscose dietro la casa, e sui bellissimi alberi di quercia e castagno sparsi nei prati. In questa stanza fu accolta da Ranko, che era in compagnia di Shampoo e Ukjo.
La sua accoglienza fu molto cortese, ma accompagnata da tutto l'imbarazzo che, sebbene dovuto alla timidezza e alla paura di sbagliare, avrebbero dato a coloro che si sentivano inferiori l'impressione che fosse orgogliosa e distaccata. Da parte di Shampoo e Ukjo fu degnata solo di un leggero inchino. Si accomodarono e cominciarono a conversare di argomenti generali e superficiali. Akane era distratta. Ad ogni istante si aspettava che qualcuno dei signori entrasse nella stanza. Desiderava e temeva che il padrone di casa si unisse a loro, e non riusciva a decidere se fosse maggiore il desiderio o il timore. Dopo aver passato così un quarto d'ora, Akane fu riscossa da una fredda domanda da parte di Shampoo circa la salute della sua famiglia. Rispose con pari indifferenza e concisione, e l'altra non disse più nulla.
Un diversivo offerto alla sua visita fu prodotto dall'ingresso di alcuni domestici con dolci, e una varietà di tutti i migliori frutti di stagione. Ora c'era qualcosa da fare per tutta la compagnia che avrebbe spezzato i pesanti silenzi, poiché, sebbene non tutte fossero capaci di chiacchierare, tutte erano capaci di mangiare!
Mentre erano così impegnate, Akane ebbe l’opportunità per decidere se avesse più desiderio o più timore della comparsa di Ranma Saotome, offertale dalle sensazioni che prevalsero quando lui entrò nella stanza; e allora, anche se solo un istante prima aveva creduto che fosse predominante il desiderio, iniziò a rammaricarsi per la sua venuta.
Non appena apparve, Akane prese la saggia decisione di restare perfettamente calma e a proprio agio; una decisione molto opportuna da prendere, ma forse non altrettanto facile da mantenere, poiché si rendeva conto che i sospetti di tutti erano rivolti su di loro, e che non c'era uno sguardo che non fosse diretto ad osservare il comportamento di lui quando entrò nella stanza. In nessuno la curiosità era così fortemente accentuata come in Ukjo, poiché la gelosia non l'aveva ancora resa priva di speranza, e le sue attenzioni verso Ranma Saotome non erano affatto cessate. Ranko, dopo l'arrivo del fratello, fece sforzi molto maggiori per parlare, ed Akane capì che lui era molto ansioso che lei e la sorella entrassero in confidenza, e favoriva il più possibile ogni tentativo di conversazione tra loro. Anche Ukjo lo capì, e, con l'imprudenza della collera, colse la prima occasione per dire, con beffarda cortesia:
"cara Akane, Ryoga Hibiki è ancora ospite così spesso a casa vostra?"

Sforzandosi di respingere quell'attacco maligno, rispose subito alla domanda con un tono di passabile indifferenza. Mentre parlava, un'occhiata involontaria le rivelò un Ranma con un colorito molto acceso, con lo sguardo ardente rivolto verso di lei, mentre la sorella era sopraffatta dall'imbarazzo e incapace di sollevare lo sguardo. Se Ukjo avesse saputo quale angoscia stesse provocando nel suo beneamato amico, si sarebbe senza dubbio trattenuta dal fare quell'allusione, ma la sua intenzione era solo quella di mettere in imbarazzo Akane, parlando di un uomo del quale la credeva infatuata, per far trapelare in lei un sentimento che potesse farla scadere nella stima di Ranma.
Ma la compostezza e la cortesia della risposta di Akane placarono l’ansia di Ranko e di Ranma al sentire quel nome.
La visita non si protrasse a lungo dopo quella domanda, e quando Akane se ne fu andata, Shampoo che fino ad allora era stata tranquilla ad osservare, diede sfogo ai suoi sentimenti criticando l'aspetto, il comportamento e l'abbigliamento di Akane:
"Che brutto aspetto aveva Akane Tendo stamattina, Ranma", esclamò; "in vita mia non ho mai visto nessuno cambiare così tanto come lei dall'inverno passato. È diventata talmente scura e volgare! Ukjo e io ci stavamo dicendo che non l'avremmo riconosciuta."

Per quanto poco un discorso del genere potesse fargli piacere, Ranma Saotome si accontentò di una fredda replica, dicendo di non aver notato altri cambiamenti se non il fatto che fosse piuttosto abbronzata, una conseguenza non straordinaria del viaggiare d'estate.

"Da parte mia", insistette lei, "devo confessare di non aver mai visto nessuna bellezza in lei. Il viso è troppo magro, la carnagione non ha brillantezza, e i lineamenti non sono affatto belli, il naso manca di carattere, non c'è nulla che lo faccia risaltare. I denti sono passabili, ma nulla di particolare; e quanto agli occhi, che talvolta sono stati ritenuti così belli, non sono mai riuscita a notare nulla di straordinario in loro. Hanno un'espressione acuta e penetrante che non mi piace affatto; e nell'insieme ha un'aria di presunzione priva di stile che è intollerabile."
Persuasa com'era Shampoo che Ranma provasse ammirazione per Akane, non era certo questo il metodo migliore di rendersi gradita; ma le persone in collera non sempre sono sagge, e tutto il successo che si era aspettata, alla fine fu di vederlo piuttosto infastidito. Lui comunque rimase risolutamente in silenzio, e, decisa a farlo parlare, lei continuò:
"Mi ricordo, quando l'abbiamo conosciuta per la prima volta, quanto ci siamo stupiti venendo a sapere che era considerata una bellezza; e rammento in modo particolare quello che mi hai detto una sera. «Lei una bellezza! Sarebbe come dire che il padre è un genio.» Ma in seguito è sembrata migliorare ai tuoi occhi, e credo che un tempo l'abbia ritenuta piuttosto graziosa."
"Sì", replicò Ranma, che non riuscì a contenersi oltre, "ma questo è successo solo quando l'ho vista per la prima volta, poiché sono ormai molti mesi che la considero come una delle più belle donne di mia conoscenza."
Poi se ne andò, e Ukjo e Shampoo furono lasciate a tutta la soddisfazione di averlo costretto a dire qualcosa che non arrecava pena a nessuno se non a loro.
Al ritorno, Shinnosuke ed Akane parlarono di tutto quello che era successo durante la visita, salvo di ciò che interessava in modo particolare a tutti e due. Fu discusso l'aspetto e il comportamento di tutti quelli che Akane aveva incontrato, con l'eccezione della persona che più di tutte aveva attirato la sua attenzione. Parlarono di sua sorella, dei suoi amici, della sua casa, della sua frutta, di tutto tranne che di lui; eppure Akane avrebbe tanto voluto sapere quello che il suo caro amico Shinnosuke pensava di lui, mentre lui non voleva sentire che era stata affascinata da lui oltre che dalle sue proprietà e cominciava a pensare che fosse il caso di confessarle i suoi sentimenti, prima che succedesse l’irreparabile.
 
Angolo dell’autrice: Ciao a tutti e come al solito grazie per la vostra costante presenza. Ranma risponde a tono a quelle due streghe? Impossibile? Come ho già detto possiamo immaginare un Ranma adulto e più maturo in cui le parole si aggiungono all’azione. In fondo Ranma nel manga non ha vergogna di salvare Akane in ogni situazione dimostrandosi preoccupato o ansioso per lei.
   
 
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