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Autore: vanessie    17/01/2020    1 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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FOLLOWING A STAR

 

Capitolo 198

“Sfruttare la serata”

 

 

POV Kevin 

“Ahhhhhhhhh casa dolce casa!” esclamai varcando la soglia della nostra abitazione. “Hey Fox!” dissi quando lui mi saltò sulle gambe con le zampe anteriori, per salutarmi con calore. Lo accarezzai felice, lui scodinzolava continuamente. “Amore scaldo la cena, tu intanto se vuoi puoi rilassarti” disse Evelyn “No vado a disfare la valigia e poi ho bisogno di farmi una doccia” “Ok, vai” rispose. Andai in camera e buttai per terra le cose da lavare, riordinai i miei effetti personali e poggiai i regali comprati a New York dentro al cassetto. Presi i panni sporchi e li buttai dentro alla cesta della biancheria in bagno. Aprii l’acqua della doccia, aspettando che fosse calda e nel mentre mi spogliai. Infilai sotto alla doccia e restai a mollo facendo rinvigorire i muscoli del mio corpo dalla stanchezza. Presi il bagnoschiuma all’aloe che Evelyn aveva poggiato nel cestello e mi insaponai, risciacquai bene e presi lo shampoo. Quando finii mi avvolsi in un accappatoio e aprii la finestra per far uscire il vapore. Accesi l’asciugacapelli e osservai la mia faccia allo specchio, tentando di dare ai capelli una forma adeguata. Uscii dal bagno richiudendo la porta e sentendo mia moglie che parlava con Jennifer dalla cucina “Tesoro, aspetta dai” le diceva “Voglio papà” rispondeva la bambina “Ascolta papà sta facendo la doccia, quando avrà finito viene qui e stai con lui” aggiunse Evy. Raggiunsi la camera e tolsi l’accappatoio, spruzzando il deodorante. Infilai dei boxer puliti e i calzini “Evelyn! C’è un pigiama pulito?” urlai “Certo che c’è” “E dove lo posso trovare?” gridai “Dov’è sempre stato Kevin” rispose con ovvietà. Aprii il cassetto e lo presi. Infilai i pantaloni e cercai anche una t-shirt da tenere sotto. “No Jenny, ti ho detto di aspettare!” esclamò Evelyn. La bambina comparve in camera e venne da me, la presi in braccio e ci scambiammo qualche bacio. “Scusa non sono riuscita a trattenerla” disse mia moglie “Non c’è problema” risposi “Volevo almeno che ti vestissi…” “Sono quasi vestito” affermai, in effetti ero ancora a torso nudo. Lasciai la bambina e infilai t-shirt e maglia del pigiama, poi la ripresi in collo e andai a cena. Il brasato di carne con carote, patate e cipolle era ottimo. Evelyn sapeva cucinare bene e da quando eravamo sposati aveva imparato sempre meglio, sperimentando nuove ricette. “Era buonissimo” le dissi dopo aver pulito il piatto “Mi fa piacere” affermò con un sorriso “Vi ho portato due regalini da New York, sono due semplici pensieri, non aspettarti nulla di importante” la informai “Grazie, non dovevi” “Volevo solo portarvi un ricordino. Li ho comprati nel weekend libero” aggiunsi. Andai in camera a recuperare la busta con i regali e tornai in cucina. “Questa è per Jennifer” dissi porgendo alla bambina la sua scatola. Lei forse era troppo piccola per capire il significato di un regalo, ma la carta colorata e il fiocco dorato attiravano la sua curiosità e i suoi sorrisi. Evelyn la aiutò a scartarlo e all’intero ci trovò una di quelle fasce per i capelli che si usano per le bambine, che a mia moglie piacevano moltissimo. “Ma è bellissima!!! Vero Jen? Ti piace amore?” le chiese “Sì” rispose la piccola “Dai un bacio a papà per ringraziarlo, su” la spronò. Jennifer mi diede un bacio e io glielo restituii, per poi prenderne anche uno da Evy “Hai scelto bene, mi piace tanto e appena possibile gliela metto” disse felice.

 

cap-198

 

“E questa è per te” dissi porgendole la sua confezione regalo, nella quale c’era un capo intimo molto sexy di Victoria’s Secret, che in America spopolava tantissimo come marchio di intimo e costumi. “Wow” sospirò poggiando gli occhi su quel babydoll color corallo, un colore che la commessa mi aveva consigliato per le ragazze bionde. “Questo è un regalo…parecchio sensuale” affermò con un’espressione maliziosa “Sì lo è” “E tu vorresti che io adesso…andassi di là a provarmelo?” sussurrò venendomi vicina con la bocca. Annuii inebetito “Se ti va…” bisbigliai “In effetti…” iniziò a dire percorrendo con l’indice il mio torace, partendo dal collo e arrivando sulle mie parti intime, facendomi sussultare “Stasera mi andrebbe di provare a vedere quanto ti sono mancata” affermò con voce suadente. Deglutii vistosamente “Credi di poter andare a mettere a letto Jennifer, mentre io mi faccio bella?” domandò “Ok” mi affrettai a dire, prendendo nostra figlia e portandola nella sua cameretta. La stesi nel suo lettino a cancelli e le diedi uno dei suoi pupazzi della nanna. Le feci qualche carezza sul capo, aspettando che si rilassasse e che chiudesse gli occhi. Il pensiero di andare di là in camera mia mi mandava in estasi. L’idea di vederla indossare quel babydoll mi eccitava follemente, così come l’idea di poterla toccare ovunque, di baciarla, di rendere la serata intensa e emozionante. Jennifer riuscì ad addormentarsi dopo circa 15 minuti. Camminai sulle punte dei piedi per non svegliarla e chiusi la sua porta per attutire i rumori. Percorsi il corridoio e entrai in camera nostra, dove la luce soffusa delle lampade poste sui comodini si propagava nella stanza, rendendo l’atmosfera calda e accogliente. Mi imbambolai su Evelyn, inginocchiata sul letto in una posizione provocante, coperta solo dalle trasparenze del mio babydoll. Chiusi la porta a chiave senza staccarle gli occhi di dosso. Lei sorrise “Non credo che Jennifer sappia uscire dal lettino a cancelli! E di sicuro non arriva alla maniglia della porta!” esclamò “Non si sa mai” risposi. Feci qualche passo avanti verso di lei, fermandomi a ammirare la fantastica forma del suo corpo. Si passò una mano tra i capelli, spettinandoli e rendendosi ancora più sexy di ciò che era al naturale. “Come mi sta? Ti piace?” chiese.

 

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“Ohhhhhh sì” sospirai sentendo quando il mio corpo apprezzasse quell’immagine. Lo sguardo mi si piantò sul suo seno sodo e abbondante per la sua corporatura esile. Le coppe del babydoll infatti lo mettevano in risalto alla grande, così come i due lacci che salivano su per il suo décolleté, legandosi dietro al collo. Alzò la mano facendomi segno con l’indice di avvicinarmi, obbedii confuso e lei si alzò sulle ginocchia per aiutarmi a spogliarmi dal pigiama, lasciandomi solo con i boxer. Risalì con le mani dai miei fianchi verso le spalle e mi concesse un semplice bacio a stampo sulle labbra. Con tutta la frenesia che sentivo dentro le presi la testa tra le mani e la baciai, impedendole quasi di respirare. Nel frattempo presi in mano i suoi glutei e glieli palpai “Tranquillo, abbiamo tutto il tempo che vuoi. Mio marito è a New York per seguire un convegno” scherzò allontanandomi dalla sua bocca “E ho voglia di preliminari” aggiunse “Dev’essere un babbeo se va a New York e lascia a casa tutto questo ben di dio” risposi spostando le mani dal suo sedere al suo seno. Abbassai la testa per baciarle la porzione di seno che fuoriusciva dalle coppe, mentre lei aveva poggiato le sue mani sulle mie parti intime. Evelyn si alzò in piedi ed io con prepotenza la sollevai allargandole le gambe sui miei fianchi “Non così in fretta, ti ho detto” bisbigliò “Cosa vuoi che faccia?” domandai schiavo dei miei e dei suoi desideri “Perché non giochiamo un po’?” “A cosa vuoi giocare?” “Tu rimettimi giù e te lo dico” affermò. Feci quel che voleva e la aspettai seduto sul letto quando uscì dalla porta di camera. Tornò poco dopo richiudendo a chiave. Aveva in mano una stupenda torta al cioccolato e lamponi a forma di cuore. Sulla superficie i lamponi e i petali di rosa erano poggiati su uno strato di cioccolato morbido, al centro invece un’ingente farcitura di panna e lamponi arricchiva il sapore della torta.

 

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“Credi che non abbia pensato a sfruttare al meglio la serata?” mi provocò “Non pensavo che la volessi sfruttare così bene” risposi. “L’ho preparata per te con tutto il mio amore” spiegò, infilando un dito nel cioccolato della superficie e mettendomelo in bocca, per poi imboccarmi anche un lampone. “È buona, ma credo che lo sarebbe di più così” dissi prendendo una ditata di cioccolato e sporcandole il collo, per poi pulirglielo con la lingua. Ci guardammo pericolosamente quando smisi di leccarla. Evelyn tagliò due fette di dolce e le mangiammo con le mani, non servivano tovaglioli per pulire la cioccolata e la panna, era molto più sensuale usare solo la bocca e la lingua. Quel dessert aveva reso le cose assai interessanti, sfilai con lentezza il suo babydoll e i miei boxer, distendendoci sul letto per accarezzarci meglio. Entrambi volevamo fare l’amore, ma provocarci tanto a lungo e tanto insistentemente era fottutamente perfetto, ed erano secoli che non lo facevamo ormai. Le nostre guanciotte rosse per le piacevoli sensazioni e i nostri respiri affannati, non facevano che alimentare il fuoco della passione. Ci fermammo un momento a guardarci negli occhi “Lo sai da quanto tempo mio marito non mi guarda così?” bisbigliò “Ti guardo sempre così” la rassicurai “Intendevo dire che nei tuoi occhi meravigliosi non vedevo quest’eccitazione da un bel po’” “Mi stai facendo morire” affermai. Lei rise mettendosi seduta a cavalcioni su di me. Mi tirai su a sedere anch’io e la baciai, impedendole di allontanarmi dalle sue labbra “Ti voglio” sussurrai sfiorandole la punta del naso “Giurami che non c’è stato niente con nessuna a New York” “Te lo giuro” risposi. Lei sorrise regalandomi i suoi baci. Appoggiai le mani sui suoi fianchi e la guardai dritta negli occhi “È solo te che voglio” la rassicurai “Prenditi quello che vuoi, è tutto tuo” bisbigliò, spostando le mie mani sul suo seno. Mi alzai e la buttai sulle coperte, restandole sopra. Entrai mente e corpo dentro di lei e alternammo baci profondi a altri superficiali, sospiri, parole sussurrate, sguardi ricchi d’intesa e complicità. Le sue mani sulla mia schiena erano delicate mentre mi sfioravano, anche se talvolta le sue unghie mi puntavano la pelle senza graffiarla. Adoravo vederla perdere il controllo, anche se ero confuso in quei momenti, riuscivo comunque a sprofondare nell’azzurro cielo dei suoi occhi e a percepire il suo respiro più affannato e profondo. Affondai le mani sul cuscino che aveva sotto alla testa e mi sollevai quel poco che serviva per muovermi meglio e più in fretta. Mi baciò sotto al mento, piegai la testa e mi presi la sua lingua, cercando senza ritegno di sfogare tutta la piacevolezza che quell’unione aveva suscitato in me. Avvertii i suoi gemiti unirsi ai miei mentre tentavo di riprendere fiato. Era stato favoloso tornare a casa e fare l’amore con lei. Riuscii a riprendere l’aria che mi serviva, Evelyn mi osservava in silenzio, ancora distesa sotto di me. Le diedi qualche bacetto sulle labbra, accarezzandole la coscia che teneva accostata al mio fianco sinistro. Essere lì, dentro di lei, riflettere la mia immagine nei suoi occhi, confondere le mie labbra sulle sue era meraviglioso. Stare insieme era la sola cosa che volevo. Amarla, rispettarla, stare al suo fianco erano i privilegi più grandi che la vita mi avesse concesso.

 

giphy

 

“Mi aspetti? Torno subito” sussurrai prima di distaccarmi da lei. Annuì e mi aspettò sotto alle coperte quando andai in bagno. Tornai a letto ancora nudo, infilandomi sotto al piumone e mettendomi su un fianco a guardarla. Lei prese subito ad accarezzarmi la guancia, puntando le sue iridi nelle mie. “Non hai intenzione di ripartire nell’immediato, vero?” “No, voglio stare con te e Jen” le dissi “Sono in astinenza di te” scherzò “Anch’io” “Mancano due giorni a dicembre, credi che lavorerai per le feste?” “Non so Evy, ma credo di no almeno per Natale, visto che ho lavorato lo scorso anno. Forse per Capodanno…” affermai “Ho voglia di una vacanza tu, io, Jen e magari i nostri amici, ti andrebbe?” “Perché no!” esclamai “Vuoi dormire vero?” mi chiese sorridendo. Feci segno di sì con il capo “Sai che mi mette sonno” precisai riferendomi al sesso “E poi il fuso orario mi distrugge” aggiunsi “Povero orsacchiotto americano” sussurrò lei dandomi un bacino sulle labbra. Chiusi gli occhi e persi conoscenza in fretta.

“Kevin” sentii sussurrare in lontananza “Kevin” “Uhm” mugolai, sperando che quella voce la smettesse di pronunciare il mio nome. Ero così assonnato che chiedevo soltanto di poter continuare a sonnecchiare ancora per qualche ora. “Voglio fare colazione con te” continuò a dire quella voce. Aprii gli occhi con lentezza, cercando di abituarmi al cambio di luce “Buongiorno amore, scusa se ti ho disturbato, ma volevo trascorrere ancora una mezz’oretta insieme prima che Jennifer si svegli” disse mia moglie “Buongiorno” risposi con voce roca per il sonno “Ma pensa che ieri mattina mi sono svegliata sola e infreddolita, stamattina invece trovo nel mio letto un bel ragazzo completamente nudo. Una notevole differenza, non credi?” scherzò, le sorrisi “Non sono molto in grado di articolare i miei pensieri ancora” risposi. Lei scoppiò a ridere “Sì ne avevo il sospetto, non ci si può augurare di trovarsi nel letto un ragazzo scolpito nel marmo che sia anche intelligente” mi sfidò. Le presi le braccia e la buttai sul letto mettendomi semisdraiato su di lei “Che vorresti dire scusa?” domandai “Che sei troppo bello e quindi da qualche parte dev’esserci una carenza” mi prese per il culo “E dove ce l’avrei io la carenza? Mi stai dando dello scemo?” dissi per stare al gioco iniziando a farle il solletico “N-no non l’ho det-to” singhiozzò ridendo “Hai detto che potrebbe esserci una carenza…” ripetei torturandola con il solletico “Smet-ti-la” mi pregò “Solo se dici che sono intelligente” “Ok lo sei” rispose. La lasciai libera. Evelyn si alzò dal letto infilando le mutandine e un pigiama invernale “Magari la carenza potrebbe essere nelle parti intime” affermò per provocarmi. Le tirai il cuscino dietro “Davvero simpatica” dissi mentre lei rideva. Mi misi seduto sul letto “Non mi sembrava che ti lamentassi delle misure stanotte” le risposi per le rime, afferrandola per un polso quando mi passò vicina e costringendola a sedersi con me. “Chi te lo dice che non mi lamenti Kevin?” “Ma quanto sei stronza? La solita miss snob alla quale sembra che non interessi niente” dissi facendole la linguaccia “E tu il solito sbruffone americano che si crede Mr.Stati Uniti” ripiccò “Gne gne gne antipatica di primo livello” conclusi. “Ti va la colazione a letto?” mi chiese “Mmmm sì che mi va, allora qualcosa te ne frega di me” “Beh è solo per ringraziarti per il babydoll che mi hai regalato” giocò lei “Ahhh ecco” “E per il fantastico sonno di cui ho potuto godere stanotte” precisò maliziosa “Allora la mia situazione intima non è tanto carente come vuoi far credere” la sbeffeggiai sorridendo “Uhm dai non è male” affermò. La osservai e sorrisi.

 

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“Ohhhhhh sei troppo bello!” esclamò dandomi un abbraccio “Però rivestiti prima che mi vengano strane voglie e prima che Jen si svegli” aggiunse “Come vuoi” “Vado a prepararti la colazione, aspettami qui che te la porto” affermò “Va bene. Ah Evelyn?” la richiamai prima che uscisse dalla porta “Sì?” “Stavo dimenticando di dirti una cosa” “Cosa?” “Ti amo” dissi “Ti amo di più io” rispose.

 

NOTE:

Ciao, dopo aver ritrovato Kevin nel capitolo scorso, Evelyn gli riserva il bentornato a casa, sommando la familiarità di una bella cena, all'intimità di un dopocena solo per loro due. Insomma mi pare giusto, lei lo ha lasciato partire per il convegno per due settimane, lui si è comportato a dovere non cedendo a nessuna tentazione e riportando a lei e Jen anche due regalini, ora è normale che abbiano pure voglia di ritrovarsi <3

 Vi rimando al prossimo venerdì per saperne di più su cosa organizzeranno per le feste natalizie insieme agli amici!

Vanessie

   
 
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