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Autore: MilesRedwing    03/02/2020    1 recensioni
"Si, ho scritto io la storia.
E si è in terza persona, preferivate altro?"
Genere: Avventura, Commedia, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Knock Out, Megatron, Nuovo personaggio, Starscream
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Transformers: Prime
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                            Eagerness




"Credo che non facendolo vi attirereste l'ira di chi avete citato responsabile di questo scambio di eventi ..."
A quelle sue cristalline frasi la camera tremò in una nube di fulmini di Corruzione rossastra, un altro indizio s'apriva dinanzi a loro, impaziente di vederli lottare.

Sorrise, perché quello era il futuro e lei, solo lei poteva vederlo, essendo giunta a Darkmount per prima, intrappolati com'erano nella splendida illusione che aveva generato.

Impaziente, gretta, schifosamente umana, immersa nel rimorso suo stesso energon e nel rimpianto dell'amore idiota che l'aveva dilaniata quasi quanto la perdita dell'intonazione originale del suo sintetizzatore vocale, Blackarachnia era stata molto meno che profetessa di Onyx Prime ed Eukaris, Air Commander di Megatron, lettrice prescelta della tela del tempo e capo degli ultimi predacon di quel settore della Galassia.
Quando ancora portava una cifratura misera di un solo codice, terminava in autobot, legata al nominativo della stirpe materna della sua carrier, era stata ricordata come la migliore unità femminile cadetta che l'addestramento per Guardie d'Elite dell'unico punto della realtà Tfa incrociato con la realtà prima avesse vantato. La modalità alternativa di un veicolo spaziale velocitroniano, la stupida audacia di una stolta cadetta del primo ciclo, tanto vivace, quanto misera, la vernice giallo spento, con inserti di rame nero della Perfidissima che si era procurata a cari shanix, messi da parte quando aveva 8 vorn tra le mura di Praxus, vicino Kalis.
Patetica, femminile, remissiva, scontata, senza la benché minima sagacia nel racimolare informazioni o anche solo accorgersi che su Archa Settima i suoi commilitoni Optimus e Sentinel l'avrebbero tradita e abbandonata in eterno a una contaminazione tecnorganica, pur di salvarsi.
Alle ere spente il suo disprezzo per quelle creature avrebbe giurato fosse eterno, invece in quei joor, la sua malattia, il suo mostro, quel ragno interiore che tesseva e tesseva la sua anima oscura l'affascinava, la incuriosiva al punto da non mostrarle alcuna pazzia, mai più, farle rasentare un meritatissimo stadio di onnipotenza.
I fluidi viola innestati dal gene sul suo metallo erano diventati d'oro rosso, un tono della sfumatura che aveva la luce del sole in una cava buia - la stessa che non aveva afferrato quell'ora fatidica -gli innesti laterali ricordavano lo schema di un calabrone o una vespa, eppure l'alt, come l'elmo cilindrico d'antica estetica di pugna sui suoi quattro occhi, si conservava predacon theridiidae, latrodectus mactans, delle Araneomorphae, aracnidi dalle ragnatele aggrovigliate.
Sua cugina prossima era certamente Miranda Ratsbane, meglio nota nei Conflitti del pianeta come Comandante Airachnid, un insecticon, tuttavia, al suo cospetto una vedova nera, minuta e fragile alle percosse di una qualunque modalità a doppio di Altheix, che fosse chi stava cercando o che fosse Valerius Overlord.

La stregonesca figura incedé sui passi dei miserabili e dei propri sogni distrutti, in quel mare di gas di scarico dovuti probabilmente alle reazioni chimiche suscitate dai velenosi poteri usati dalle Nefaste di ciclo in vorn, che appariva un joor di guerra sovverchiante la fortezza aguzza e impervia di colui che aveva sfidato l'Unicron.
Manteëa e Reduvja le avevano giurato le sarebbe appartenuta, davanti a Quintessa, il terreno in circondario, avesse provveduto ad eliminare la prescelta, eppure ... Elita, si, lo ricordò bene, così si era chiamata, ebbe un presentimento pungolante, un'intuizione, diversa in causa, ma pari in potenza a quelle conferitele, nell'avvertire quelle scariche di Rossa mista a Sangue dell'Unicron lì intorno.
Forse non era stata una buona idea mettersi a giocare con l'unico fato che mai sarebbe potuto appartenerle, stilato per mano di vere divinità.
Blackarachnia non era cattiva, in fondo, non dava peso a ciò che la circondava, alle fazioni, alle Cause, no, la dipingeva in quella risma la maggior parte dei racconti su di lei dopo il Terzo Conflitto della sua realtà, che era finito con la presunta morte di Prowl 67. Un vero peccato il bastardo avesse ottenuto di giocare persino il Diavolo.
Esatto, era destinata all'inferno quella moto, e che sarebbe mai potuto essere, dopo quello che era successo a Yoketron? Dopo Lockdown.
Lo sapeva, come sapeva di suo fratello Benjamin, degli Orion di tutte le cristallizzazioni delle realtà, delle Creatrici, della Divisione di Giustizia, dei Breaker, dei Target, degli Skyfire incluso Starscream, qualunque Starscream ed in specie, in fondo, sapeva di Redwing Skyfire e del perché fosse ancora schifosamente in gioco.

"Qual è il vostro piano, signora?"
Chiese adulatore, legato con gli altri illusi, tra i quali due miserrimi strighi umani spiccavano.
Il drago adocchiò quattro vie di fuga, ciascuna meno applicabile della successiva, fece per afferrare il cannone sonico alla cintura ma la trovò vuota.
Elsa non era mai stata il tipo di persona da concedersi al primo che capitava  anche trattandosi di qualche grammo della sua fiducia, ma Loki era ancora svenuto e non avrebbe avuto ulteriore agire considerata la lontananza dei propri campioni.
Non avrebbe mai pensato di dar ragione a un simile essere, ma ricordò quello che En Dwi Gast le aveva raccomandato una volta che era giunta su Sakaar:
"Quando non sai a chi rivolgerti, vedi, dovresti valutare chi hai intorno perché se chi hai intorno è sotto chi possiedi allora c'è ben poco da rivolgersi, in caso contrario, valuta perché potrebbe esserti utile."
Parlava per enigmi, non le era di difficile risoluzione, era il quinto spirito e la regina delle nevi.
Aveva inventato l'indovinello supremo.
Sciolse le catene del drago, inerme e riluttante, convincendolo ad agire.
"Sai come si diceva quando io ero in guerra, Cheetor?" Scrutò il Cavaliere la dama di ragnatela e rispose al ghepardo, che pronto al tradimento, agli occhi disgustati di Deathsarus, scosse la testa.
Blackarachnia schioccò due artigli e la clessidra che aveva in mano riprese a scorrere sabbia.
"Preparate ogni nave alla fonda.
All'alba oppure al crepuscolo."



"La nuova via sarà immantinente salda, al crepuscolo et all'alba"
recitò Cassandra Nightwing tra le carte da parati della nuova suite della sua corrente quasi ex sparkm ... unità di sfogo e vipera favorita, alla quale aveva provveduto di fornire nuovamente un ingresso sulla fiducia, in quanto fantomatica figlia di un famoso boss del cartello della mafia cubana, nello stesso hotel Danieli - evidentemente gli umani erano sul serio degli idioti o necessitavano di quattrini ed era rinomato quanto i decepticon fossero ricchi.
"Non vedo in che accidenti di cavo sbeccato dovrebbe esserci di aiuto" Alzò un folto sopracciglio, sedendo sul bracciolo della poltrona occupata dal simulacro comunque umano della ex Secondina, che tentennava le acuminate falangi da sicaria a spezzare lime di vetro terrestri per scacciapensieri, non mancando di farla quasi morire di sincope, mentre balzava in aria per il contrappeso.
"Cassandra Disgrazia Vivente Megatronus, a causa delle nostre recenti disavventure ho perso quattro unità di specifica, sul serio ti ritieni meno pesante di me?!"
"Non è colpa mia se tu vivi di anidride carbonica, valeva la pena tentare, detto tra noi mi stavo annoiando. Insomma, perché non localizziamo i nostri nemici certi e intanto ci sbarazziamo di quelli, invece di ostinarci a cercare tua madre?"
"Se non facessi che mettermi ulteriori dubbi, lo avrei già capito! È vosniano. È... come se fosse familiare, la mia testa mi sta dicendo qualcosa, lo sento, mah ... eppure è come se non mi dicesse niente!" Balbettava aggrovigliandosi le onde scompigliate e zampettando gli stivali a coscia neri avanti e indietro sulle assi del parquet davanti al resto delle femme, 67 compreso.

Soltanto Nickel era assente, ma aveva ragione di unità medica.

"Io più ci rimugino più credo sia un indizio da parte di qualcuno" sibilò Slipstream posando un cerotto sul polso destro di Stormrider.
"Già, qualcuno che invece di intralciarci potrebbe essere dalla nostra parte e non sapere come farsi precedere o notare. Ci sono passata."
"Oh, non ti ci mettere anche tu con gli enigmi, zia Nelia!"
Girò le iridi verdastre scocciata e sbuffando le diede uno scappellotto su una spalla, approfittandone per esaminare meglio l'adamantio raddoppiato sulle minuscole dita.
Non solo era stata in netto contatto con le becere semidee divoratrici del cosmo, ma era una delle poche a conoscere ancora la cultura della Perfidissima, i dialetti ignoti dei cercatori e i modi di dire criptati dalla prima grande stirpe di Svardem.
Effettivamente, dopo che, constatato l'indizio indecifrabile divampato dalla Corruzione supposta di Reduvja che poi s'era mostrata invece esterna, gli Ingannatori avevano optato per l'ennesimo discernimento di compiti e data la temporanea convalescenza da avvelenamento del *suo* abile Generale, Kornelia aveva dovuto ammettere che Tarn avesse ragione su due cose: la prima, Starscream non meritava affatto Varian come nominativo, vista la completa idiozia che lo caratterizzava a discapito dell'acume del suo crudele antenato che con tali trucchi li stava tenendo in pugno; la seconda, ircocervo o meno i nemici non erano riducibili al palmo di un servosistema e se veramente esisteva una terza giocatrice, era da scovarla, come pure, a realmente srotolare la matassa, era da rimettere lo Sterminatore in piedi.
"Quello che intendo, piccolina, è che se trovassimo Sunstorm potremmo trovare l'origine del messaggio nonché farcelo spiegare, perché se veramente è stata quella strega anche i microcip sono inutili."
"Non avessi una madre con l'orrido vizio di distruggere porti, navi e mare prima di farsi anche solo vedere!" Sbraitò Redwing ulteriore, squarciando arrabbiata con gli artigli una colonna della finestra sulla laguna.
Detto scorcio inquadrava perfettamente  S. Marco, il Palazzo Ducale dove secondo Tarn sarebbe dovuta essere terminata in poche ore, nonostante quella fosse tutta un'illusione secondo lui, le strade lastricate di organici d'ogni sorta e miserrimi volatili e pressoché ogni vicolo nascosto, esistente ad un essere che come lei deteneva un potere di fattura cosmogonica.
Sovvenne il lampo di genio a Redwing quando avvertì in lontananza scaltri, folli, piccoli gruppi e raggi di luce dorata a cerchio divampare stelle in pieno giorno.

"Chissà perché secondo la mia testa non è molto lontano" scattò il delizioso efferato ghigno sul rossetto nero.
Cassandra afferrò una ciocca di capelli biondi della partner, se la avvolse a mo' di ascot alla gola e stringendole i fianchi rise provocatoria:
"Proveresti a pensare valanghe di pesos e shanix cadere dal cielo? No? Crema di Altheix?"



Di teste e decapitazioni era smaliziata e versata la Divisione di Giustizia, al punto che Messatine in testa fosse solito raggiungere un livello tale nelle missioni sul campo da fargli sovverchiare o dimenticare leggi e concetti fisici di importanza non poco di rilievo: il dolore, la morte in certe fisiologiche condizioni, l'uno contro mille, il funzionamento di un processore con poche risorse e la scontatissima disattivazione di un frame in una prigione nemica a capo di mercenari traditori.
Nickel ricordava bene quanti crucci gratuiti ed immeritati colui che considerava un'estensione mancata in molti sensi immaginabili, un'eredità mai toccatale e in gran risma l'unica famiglia rimastale, le avesse elargito quando comunicava con lei in incarichi delicati quali la disattivazione del carcere di Praxus, il riformatorio fantasma della Luna 32, il penitenziario di Garrus-9, un tempo appartenutogli, che era capitato sotto Overlord dopo il Conflitto Secondo.
Era un luogo al quale Tarn aveva tenuto rivolgersi in una maniera esageratamente letteraria.

"La copertura, non ti fosse chiaro, ti è saltata per aria quando hai deciso di infilarti in quel sarcofago!! Adesso contrordine e rientri subito!"
"Nicole ..." aveva spifferato una voce liquida e roca dall'altro capo dell'apparecchio.
Nickel non ignorava che quando il capo usava il suo codice di cifratura allora non le stava più dando ordini.
Stava abdicando mentre chiedeva perdono, irremovibile, come solo lui sapeva fare.

"Qualche centinaio di colpi di frusta non mi fermerà dal requisire la chiave che stiamo cercando. Piano b: Tesarus e Helex sul lato ovest, tu, Vos e Kaon attendete mie istruzioni a bordo della Perla. Un telaio che vedo e gli sparo a vista. " aveva chiuso la prima rice a doppio, scandendo pacato e terribilmente calmo
"Noi ci vediamo in infermeria, una volta concluso l'affare."

Altre unità avrebbero evitato anche solo la prima parte di quel patto con l'Unicron, eppure lo Sterminatore aveva avuto ben modo di ritenere quella volta la tortura sarebbe stata solo il primo stadio della roulette russa autoimposta con il re delle esecuzioni a freddo.
Valerius gli doveva la chiave del settore segreto che stava cercando da eoni e più di una scusa ce l'aveva, la struttura era stata dichiarata fuorilegge da Megatron.
Lavoravano ancora per lui a quelle ere spente.
Nickel sapeva quanto non le avesse mai mentito e quanto quella volta non stesse facendo eccezione, tuttavia se aveva visto il suo Generale tanto abile ed impavido, finanche nel fronteggiare i supplizi ultimi che qualsiasi cybertroniano avrebbe fuggito, la sua costernazione e il suo biasimo erano madornali a vederlo scervellarsi non sulla cura dei sintomi, ma sul virus che li stava provocando in un involucro fatto di carne.


"Io proprio non capisco cosa ti spinga a rimuginarci così: i tuoi valori sono quelli soliti, devi solo aspettare."
"Mh. E scommetto che la pressione dell'energon sta salendo"
"Si, si, ma ti ricordo che ce l'hai alta anche non detenendo parassiti o problemi di sorta, anzi, considerato il simulacro e la circostanza e chi sai tu,  per i tuoi standard è pure bassa!"
Il Tarn del presente giaceva ancora sull'avvilente letto pur matrimoniale della singola dell'albergo riconquistato, mentre la minicon, comunque organica e con almeno 14 vorn di meno, cauterizzava e riparava da capo e da capo, impassibile, lo squarcio sul suo fianco destro e basso addome, che dal joor precedente non faceva che riaprirsi invece di guarire.
"È colpa di questo dannato veleno: Nova Cronum è la capitale della chimica negativa del nostro infettatissimo pianeta. Ora, una sostanza che, assunta da un vivente - e bada si intende un accidenti di organismo come queste putride blatte - abbia effetti dannosi temporanei o letali, non necessariamente proviene da radiazioni, anzi quasi sempre è distillata in laboratorio, ergo è certo venga anch'essa da un tecnorganico. Spiega la colorazione dell'energon attorno alla lacerazione e la mancata cicatrizzazione per quanto tu cerchi di mettermi i punti o somministrarmi fiale e fiale di antibiotico, non finirai mai e te lo potrei giurare su Towards Peace! Per quanto mi costi Overlord non c'entra, è un virus misto all'illusione della strega che impedisce al mio frame di rigenerarsi, modestamente non serve una laurea con 110 e lode alla Jhiaxian Academy of Advanced Technology per capire quanto Kornelia che mi porta un entrecôte di angus direttamente dal Messico, sostenendo di aver ucciso a mani nude tre allevatori per averlo, sia oltre che un'ottica scontata e primitiva, un'allucinazione. "
In tutta la spiegazione del decepticon, Starscream e Knockout non avevano fatto altro che confortarsi a vicenda su quanto avessero avuto ragione a non frequentare alcuna accademia eccetto quelle standard per rampolli della loro nobile genia ed il primo spingere il secondo a restare in quanto medico e chirurgo e compagno, sebbene un assassino psicopatico lo avesse appena battuto nella sua pressoché unica specialità.

Se però Mirage teneva ormai per sé qualunque pungente ragionevole annotazione, c'era chi stava per fare il contrario.
"Sai che ti dico, Ebenezer?
"Nickel, adesso non iniziare a ..."
"Se sei così bravo sul campo, fai pure! Ecco, ti lascio l'attrezzatura, rattoppati, sopportati e fatti le punture da solo, visto che ti piace infliggere pena, hai una bella faccia da culo ragione per cui, io mi licenzio."
Ciò detto, la dottoressa pluriqualificata imboccò la scorrimento della stanza che altri non era che una normale porta in legno con manopola rifinita in marmo e la sbatté iraconda dietro di sé, rifiutandosi di sentire ragioni o cedere il passo a Kaon che stava provando a entrare con una chitarra appesa al collo, accordandola.
"Ecco, visto? Ora mi verreste a dire che lui sarebbe reale?"
Tuonò Tarn pretendendo ragione o perdendola.
I due ex seeker - perché in realtà questo erano entrambi - fecero spallucce nella più sincera nonché beata ignoranza.
L'interpellato in tutta risposta assunse un cipiglio diabolico, prese l'accordo, pizzicò le corde ed intonò abile quanto irrichiesto:

"Toss a coin to your Breaker,
Oh valley of plenty"
At the edge of the world
Fight the Overlord
That bashes and breaks you
And bring you the morn, oh
Toss a coin to your Breaker,
Oh valley of plenty"

La poderosa risposta fu un bicchiere con un fondo di gin scadente e quindi lasciato a metà sul comodino del Generale che volò cruento e rumoroso a un centimetro dal suo volto.
"Oh, eddai, che io sappia la adori!"
"Non al mio funerale, impiastro d'una scimmia meccanica" ringhiò pensoso e scuro.
Astrum considerò da eccellente Air Commander che se non altro aveva scampato il cruccio dell'ennesimo inganno da non far trapelare, rivelandosi provenienti da attimi in successiva lui e il "collega" vantavano imperterriti l'appoggio dell'armata.
Rapido e scaltro, smise di bere whiskey alla varian dalla fiaschetta interna al completo e ne versò il contenuto nella flebo dello Sterminatore.
Questi dapprima alzò un sopracciglio, basito più che irritato, poi approvando gli concesse di interloquire.

"E saresti sicuro che se si tratta di un'altra illusione di Blackarachnia non sia piuttosto il caso di cercare un antidoto consono alla malattia? Voglio dire, posto che il responsabile non sia Valerius, magari la cura potrebbe essere nettamente differente da un classico antidoto, non so se mi spiego"
"Si" titubò il moro, sconcertato non poco di essere d'accordo col traditore del tradimento stesso, posando gli occhiali da lettura di fianco all'abat jour e chiudendo "Il Conte di Montecristo" di Alexandre Dumas, in francese, che stava leggendo, non che non lo parlasse.
Di certo non parlava il veneziano.
"Ci ho pensato, Starsmearc, purtroppo non riesco a venire a capo della questione; conoscendo Blackarachnia è auspicabile voglia costringermi a fare ammenda per i miei giusti ed equi crimini contro i rei della Lista, perlomeno quei pochi vagamente riconducibili a innocenza. Pure fosse da dove dannazione dovrei cominciare, Kaon, quanti sono?"
"Insomma, non ne farei una cosa di stato così su due ..."
"Kaon."
"Duecento ... cinquantotto ... mil ... ioni ... ardi, ok, oni, decisamente mila. Signore"
"Appunto."

Starscream onestamente non ne aveva la più pallida idea. C'era stato un tempo in cui aveva provato una folle paura a ricaricarsi nei meandri della Nemesis per la sola idea di incappare nella Divisione - certo il fatto che Megatron lo minacciasse giornalmente non gli giovava, ma sorrise cinico a ricordare quel Capitano di ventura terrorizzato dalla sua ombra quando nel presente la stessa si stava dissanguando dinanzi alle sue ex ottiche. Forse il fato non gli sarebbe stato opposto in eterno.
Forse chiunque era passabile di damoclesca mannaia divina e altrettanto non conveniva più adulare il maggiore periglioso, come piaceva a sua sorella, colei che poi lo aveva abbandonato per prima nella sua spasmodica caccia d'esistenza grama.
"Magari il segno di Cattivella ci darà una risposta."
Astrum si percepì veggente e controllò istintivo le mani quando la nipote rovinò nella camera, con Cassandra, Stormrider e Agatha.
"Zio Star, qui si va di male in peggissimo" errò Redwing ingenua, l'f-16 fu però lieto di constatarla nuovamente se stessa.
"Che cosa avete fatto?" Strepitò la rossa con straniante rigore nelle note di gola.
Tarn era sull'orlo di due pratiche incontrastanti, esplodere in una fragorosa e folle risata satanica di sfogo di qualsiasi paturnia gli fosse passata per la mente in quei dannati sette minuti, prontamente avveratasi, oppure lanciare un oggetto anche alla cara madame.
Si girò verso il comodino ed essendo vuoto chiuse gli occhi e si trattenne.
"Kornelia che c'è?" Gettò il capo all'indietro sul cuscino, esausto, schiarendosi la voce.
La sicaria per tutta risposta gettò le pupille sulla ferita, che sembrò bruciargli ulteriormente nel contempo e masticando una big babol con tanto di pallone aggiunse: "Ah, sanguina ancora.
Comunque, Tarn, per farla breve Sunstorm Skyfire è in centro, semina il panico tra gli organici ed è stata lei a inviare a Reduvja quel segnale, è un indovinello e continuava a fluttuare nella nostra stanza fino a un minuto fa, quando al suo posto è comparso questo." La donna sedette affianco alla sua coscia sinistra dandogli qualche buffetto e tirò fuori dal subspazio un piccolo recipiente cilindrico, rassomigliante a bottiglie di marche famose - perlomeno a Kaon - di sciroppi multivitaminici terrestri per bambini.
Lo Sterminatore socchiuse comicamente una palpebra e arricciando i baffi che stavano già ricrescendo, dopo qualche nanoattimo di smarrimento e dopo aver guardato meglio, pizzicandosi il taglio per assicurarsi non fosse l'ennesima visione, scandì indemoniato:
"Che. Cos'è. Quello?!"
"Del Be-Total" Kornelia girò l'oggettino, lesse l'etichetta ed affermò raggiante.
"Concentrato liquido di cobalamina."
"Ah, B12" specificò Kaon, erudito in formule e nomi chimici per passatempo.
Era un mech strambo e non che gli dispiacesse.
"Già, utile a supportare il benessere dell’organismo nei periodi di particolare stress e dispendio energetico oppure in caso di influenza, astenia, convalescenza, inappetenza, anemia perniciosa. Non contiene glutine o lattosio, per gli allergeni leggere ingredien ..."
"LO SO CHE ACCIDENTI SIA!" La bloccò Ebenezer dal leggere tutto il foglietto come l'irritante insopportabile che era.
"Ho un taglio che và dal rene destro allo stomaco, esteso per 25 cm su uno stracazzo di simulacro umano, ho perso la quasi totalità dell'energon con annessi fluidi, ho il sistema di difesa interno compromesso perché "Elita" " scoccò la lingua come una frusta sul nome della strega "ha deciso di farmela pagare con un avvelenamento cosmico e tu" inspirò ed espirò, obbligandosi a non terminare alcun presente.
"Vorresti somministrarmi del Be-Total?! Pervinca?!"
La Fantina e spia scelta portò un artiglio alla bocca pensierosa, svitò la boccetta, ne versò il contenuto in un cucchiaio da minestra e glielo mise davanti al muso.
"Oh, ma insomma, pensavo non facessi i capricci come una protoforma di 4 vorn e mezzo, baby, avanti, è delizioso, sa di caramella mou, giuro su Towards Pea ..."
"Appunto! Bleah e non spergiurare letteratura ancora indubbiamente più sacra di te!"
Ebenezer Breaker non sopportava con ogni flebile osso in corpo - oramai, era organico - il sapore dolce di qualsiasi cibaria esistente. Si diceva fosse abituato solo ad high grade amarissimo e buttasse via le bevande con la mera traccia di saccarosio metallico cristallizzato. Tirò fuori una trincea d'assalto dal terzo cuscino che aveva dietro le spalle per usarlo contro il nemico neanche fosse stato uno scudo laser aggiornato da Alpha Trion.
Redwing, Starscream, Nightwing e Agatha non poterono fare a meno di scrutarsi esterrefatti e attoniti, evitando accuratamente di ridere, Amp badò di trastullarsi con i giochi online scaricabili su smartphone, sapeva quanto fosse una situazione normalissima.
Difatti Tarn tirò a Kornelia una cuscinata.
"Hhh! Non hai osato!"
"Al contrario, l'ho appena fatto, ora lasciami in pa ...mhbhh!!"
E altrettanto prevedibilmente, "moccioso" cresciuto in dimensione, lo Sterminatore di anime venne retribuito con il doppio della dose raccomandata tra l'ilarità generale a mo' di gavage per restare in tema di Francia.
"Tu non dici a me cosa c'è e non c'è da fare, Glitch Breaker!! E adesso prendilo e basta, se non vuoi che te la cauterizzi a morsi!"
Ahilui aveva validi motivi nonché vividissime esperienze trascorse per credere alle parole della ex seeker, e pure al contempo la viscida sostanza era oltremodo disgustosa, un sapore agrodolce e smielato, contorniato da liquidi interni di creature organiche innominabili e composti nutrienti per lattanti loro figli o peggio figli di vosniani.
Gli stava impellendo rimettere persino le provvigioni del joor precedente o dell'ultima volta che aveva toccato ricarica.  Altre unità avrebbero evitato anche solo la prima parte di quel patto con Stormrider, eppure Lui riteneva bene la tortura sarebbe stata solo il primo stadio della roulette russa autoimposta con la regina delle esecuzioni a freddo.
Comunque, qualche centinaio di cucchiai di sciroppo non lo avrebbe fermato dall'ottenere quello che stava cercando.
(Che in realtà fossero quattro o cinque non gli importava, suonava male esteticamente parlando)
Lo terminò eccezione un mero e becerissimo lampo rivelarore: era un seeker anche lui se la pensava in quella maniera.
"Basta!!"
Intonò quelle quattro chiavi neanche fossero state una formula magica.
"Fermati, mi arrendo!"
E allo stesso tempo, dalle figure di Slipstream e Reduvja, qualcuno in apparenza impercettibile, dietro le quinte, minuto e tuttavia irruento e iracondo, si fece strada tra gli Ingannatori, indizio finale a concedersi che fosse davvero tutta un'illusione.
"Visto che non era così terribile, caro?"
Provvide Kornelia alle presentazioni.
"Confido tu stia meglio visto che oltre alla boccetta in camera, abbiamo trovato questo".
Quando la vermiglia si scostò Tarn dovette sgranare e fregarsi le palpebre con le mani diverse volte per essere ancora certo non fossero ulteriori allucinazioni da overdose di amoxi-clavulanico assolutamente inutile nel suo caso: la sua Nickel, la minicon più impavida, onesta, forte, cruenta e abile che conoscesse, era in lacrime da almeno un megaciclo, stava piangendo.
"Nicole ..." sussurrò desolato.
"Io non ... capisco".
Il Decepticon apparse affranto e madido di senso di colpa per quanto un membro della Divisione potesse affermare di averne.
Nickel era stata un baluardo con i nervi saldi e il processore sulle esili spalle da principio, a dire il vero si era stupito di scrutarla viva, in quel pozzo dimenticato pure dal minimo becero lume di qualsiasi ragione.
Micronus Prime era stata messa a ferro e fuoco da creature fatte di carne, sangue e nervi e mai oltre quella volta Tarn aveva avvertito la gratitudine d'essere nato dall'acciaio fuso.
L'aveva trovata sotto quattro lastroni di cemento armato proveniente da Kalis, la colonia era stata povera, non erano rimasti superstiti, né risparmiati, la bambina si era nascosta per la paura e l'istinto di sopravvivere.
E si era sentita in colpa, ne era al corrente, sebbene non glielo avesse mai detto. Era dura, dura e bella nelle sue imperfezioni, come tante altre che non avrebbe mai meritato.
Forse non era mai stato falso quanto i minicon fossero simili ai gatti. Non aveva esattamente ancora visto un felino in vita sua eccetto quello di Reduvja, Goose, che non lo era, era un flerken e si stava evidentemente sbagliando, quella che aveva davanti pareva un'altra femmerobot.
Il simulacro affibiatole da Kaon non aiutava, i capelli rossi scompigliati dalla frangia a punta gli ricordarono qualcuno che a quelle ore lui dinanzi gli si stagliava come il demonio in persona - in gioventù l'aveva amata, 33666. Gli occhi circondati da bistro nero sbavato gli incisero fragilità a caldo sui rivoli di energon e cybermateria del taglio, privi di sangue, non reali.
"Ti suggerisco di spiegare subito" non si fece mancare Redwing l'occasione di scorticarlo. Se lo meritava, senza biasimo, ma aveva parecchio dell'insofferenza tipica di Starscream.
"Perché indubbiamente è opera tua, Ebenezer. Putrido vigliacco, non ti vergogni?"
Sprezzò Kornelia a denti serrati, anche lei aveva mancato la cortesia di non nascere vosniana.

Per fortuna non servirono Kaon, Slipstream o 67 e Knockout rientrati in quel momento per la sua improrogabile difesa.
Si alzò non senza una qualcerte fatica e agonia dal letto, zoppicò fino alla giovinetta minuta dal camice sgualcito in contrasto con gli anfibi neri e il dolcevita verde e arraffando una dolcezza inaudita tra le sue labbra, gli asciugò una lacrima con un dito, cercando di tranquillizzarla senza porle ulteriori quesiti quando lei scostò la sua mano, enorme.
"Nickel, se è per quello che ti ho detto prima io ti chiedo scusa, non avrei mai immaginato che tu ..."
"No. No io ti chiedo scusa. Se ho fatto qualcosa di sbagliato o qualcosa che ti ha offeso o in ragione di poterti sentire meno inutile di me, Tarn, allora va bene, avevi ragione, hai ragione: sei tu a comando e non ti serve ... non vi serve un medico che manchi di rispetto ai propri pazienti. O non esegua i tuoi ordini."
Si tolse la croce dal camice e gliela porse, facendo per girarsi ed imboccare la porta.
Ebenezer non aveva visto quella scena nel futuro, qualche ora prima, sulla Torre dell'Orologio, ma uno sguardo col suo Capitano fu sufficiente a far capire ad Amp il sortilegio fosse presente davvero ed evitarle quella seconda disgrazia.

"Nicky, ahm ..." ai inginocchiò il ragazzo a sua volta.
"E state in piedi, cazzo, non che io meriti queste accidenti di attenzioni! E voi lo sapete! Non sono una signora. E non sono un soldato. È inutile che continuiate a fingere, che facciate ulteriormente gli ipocriti con me, credete che i miei non lo facessero abbastanza solo per aver osato nascere sveglia, solo per i miei studi, pur festeggiandomeli davanti e per la mia altezza e la mia stronza pretesa di voler andare ad Iacon per  ..."
Allora Tarn, mentre l'iraconda parlava e si sfogava e gli confessava tutto l'odio del quale Elita l'aveva intrisa, squarciando il suo filtro d'eccellenza, sottopose una pena cui mai si sarebbe augurato di dover ricorrere:
La sollevò tra le braccia e la strinse in un abbraccio tanto vivido e contrastante con la machiavellica persona che lo costituiva, che il camice della minicon si intrise di bluastro per il contatto col suo fianco, le lacrime a tratti copiose cessarono di scendere e quando finì di calmarsi sedette sul letto di fianco a lui, legandosi i capelli come cambiava casco nell'infermeria della Tiranny.
"Mi dispiace, signore" pigolò inamovibile.
"Il mio lavoro è finito in ogni senso possibile ormai."
"No" disse l'uomo, arresosi a quella definizione, trattenendo le lacrime.
Certo, ci si sarebbe aspettati un'altra richiesta di ripensamento, un'altra istanza di apologia, armistizio quantomeno.
Un ordine.
Non un lampo di genio sul giogo orrendo della predacon.

"È questo che manca allora."
"Che?" Esclamò Stormrider costernata, con un polso innestato su una fiala.
Starscream la capì benissimo, preoccupandosi di visionare un taglietto di striscio sul braccio sinistro di sua nipote.
"Avevi detto che stavi bene, signorinella?"
"E ci sto infatti! Sarà lungo sei centimetri, zio, eddai! Goose e i miei stessi artigli mi graffiano di più." Sbuffò la violacea, stuzzicandosi il cerotto e togliendolo.
"Ehi, ma ce lo abbiamo tutti, guardate" notò Slipstream, mentre 67 quasi perdeva i sensi alla vista della sua mano e Astrum minacciava Cattivella di rimuoverle i servo una volta tornati cibernetici non l'avesse fatta finita.
Breaker diede un unico dispaccio di termine, scorrendo due ex digit sul graffio di Nicole.
"La Nickel che conosco io mi sparerebbe a sapermi tanto folle da impazzire per una ferita. E non mi chiamerebbe signore."
La dottoressa sorrise, si asciugò una palpebra incredula e fissando le dita sporche di grafite nera lo degnò di ascolto, si accorse che lo Sterminatore gli aveva messo in mano una pistola carica.
"Non è un ammutinamento, devi fidarti di me, Nicole. Ti prego."
E Lui non avrebbe mai, mai supplicato.
Nemmeno Kornelia.
"Ma io ... io non posso" spezzò l'altra le parole in bocca, tremolando con il polso e il braccio.
"Non te lo meriti neanche tu questo, Tarn."
"Ed è quello che vuole Lei, per caso?"

Come in ogni roulette russa che si rispettasse, a Nickel sfuggì un indice sul grilletto, l'arma non aveva la sicura, ma il proiettile trafisse il torace in trasparenza, rompendo la clessidra su una suppellettile vicina.
"Tarn!!" Si gettò istintivamente a soccorrerlo, procurando di riniziare da capo la procedura se necessario, ma guardandolo meglio, lo squarcio allo stomaco e al rene, avvelenato da chimica organica era svanito in una sottilissima linea rossastra.
"Come ... cos!? Ma ...?!" Balbettò.
Il Generale si alzò di nuovo, strappò via la flebo e le fasce, strinse riluttante il guanto che Kornelia aveva ancora indosso e lanciò a Starscream l'orologio antico, rattrappito in una statuetta di lega vosniana.
"Fuori uno." Strepitò a bassa voce.
Gli altri guardarono i tagli in coordinata successione sparire a loro volta.
Knockout decise di resuscitare l'umorismo noir che indossava sgargiante a riporto con le Gucci, in un fischio esagerato.
"Io che pensavo di essere la migliore linea medica di Megatron."
La specialista, a ragion veduta, si tolse il camice, restando in jeans e lupetto e salendo sulla poltrona in mezzo alla camera squillò:
"Perché tu sei solo da bocciare infatti."
Tarn ammiccò aiutandola a scendere galantuomo e Stormrider annuì, scampato il primo livello del gioco.

Magari il seeker credeva ce l'avessero fatta, ma Reduvja e Slipstream gli indicarono una gondola in procinto di attraversare il canale di fronte alla finestra.
A chiunque sarebbe parsa vuota, navigarsi da sola, come le modalità alternative.
A bordo la giovane Air Commander, investita di quel titolo da un brillio arancione tutto intorno la sua figura, percepì lampante la proiezione umana di sua madre. Sgranò le pupille verdastre e rosse, sbatté le ciglia e piegò ogni ruga, spaventata e sollevata.
"Allora è ancora viva."








Rintanati dalla portata dei radar di qualunque nemico esistente, gli autobot Smokescreen, Remix, Bumblebee, Wheeljack, Bulkhead, Skylynx, Darksteel, rattoppati da Moonracer, miserabili superstiti si confrontavano sull'ennesima azione contro la DJD, un Megatron orribilmente calmo e, fatti da parte il sire della Generalessa e la sua adorabile prole Windy, una Creatrice Predacon reale pronta a vendicarsi sul creato intero, ancora casualmente dalla loro.
La McLaren, sempre in vesti umane, si rattoppava un taglio di striscio su una coscia, gustando un piatto di pasta e parmigiano, in pieno stile dei quartieri della Osottoosopra che avevano fatto chiudere per rissa fantascientifica indomabile.
La Veritas, suo degno compare, si ritoccava il tatuaggio esplicito di due curve anteriori di femmebot sul bicipite destro, con una tatuatrice che aveva racimolato nel magazzino del ristorante o nel suo subspazio, non lo ricordava.
Bulkhead si rifocillava invece quasi normalmente con una pinta di birra, non in disaccordo con le sue proiezioni di componenti interne.
Greta li stava osservando come aveva osservato suo fratello il giorno della partenza dalla capitale con almeno diciotto valigie e un beauty case al seguito.
Arcee Target Overlord ticchettava funesta gli artigli di adamantio sul tavolino al quale era seduta, con una piccola ustione sulla spalla.
"Fratello." Incipiò in perfetto stile paterno, pur ignorando la cosa.
"Eh si?" Squittì il tenente cinque ottave sulla sua. "Ehehm, si, Arcee?"
Non aveva riacquistato la voce per un tale imbarazzo, non se lo meritava.
"Sapete cosa fare per evitare che tra cinque nano io faccia un'altra strage qui dentro?"
Il saggio Bulkhead fece per risponderle in soccorso dell'amico, come faceva quando il poverino era rimasto senza sintetizzatore.
Un paio di bestie inaspettate lo surclassò.
"Magari torniamo all'hotel dei Decepticon." Prese Darksteel.
"E seguiamo questo segnale che il Comandante Starscream ha lasciato acceso." Indicò Skylynx un monitor di palmare che lampeggiava.
Arcee chiuse gli occhi avio e buttò giù un altro whiskey sour alla varian.
"Bleah. E poi che i predacon sono bestie senza cervello."
Non fu la frase a spaventare a morte il tenente suo fratello, quanto l'arco Skyfire decezionevole in essa.






Altrove in un ferro fluttuante su u a cittadina patetica di mostriciattoli, Valerius rimirava da capo e da capo il riflesso del suo aspetto terribilmente realistico e meschino: non era più un sinulacro di essere umano, sul termine del suo dorso si innestava una lunga pinna da squalo di ferro e i suoi tessuti erano ricoperti di squame.
"Windblade!!" Tuonò acre echeggiando sul ponte quarto del mezzo, aprendo il boccaporto alla volantina che aveva riacquistato modalità e fluttuava sulla Serenissima si Mezzogiorno.
"Come hai osato?!?!?"
"Beh." Rispose la figliastra vendicativa.
"Blackarachnia me lo ha proposto."













Kaon: Qui sotto ci sono le note dell'autrice e le sue scuse per aver aggiornato in ritardo e per la relativa brevità del capitolo


1.  Se non avete mai visto Tf Animated non fa assolutamente nulla 😌 Blackarachnia ed Elita lì sono la stessa persona ed è tutto spiegato da lei.

2.  La parte della profetessa e della cromatura dorata la trovate sui fumetti di Windblade e sull'Allspark Almanac

3. Cheetor viene dai fumetti.
Prowl nel canon non è imparentato né con Benjamin né con il Prowl della g1, ma è una moto figa come Arcee e secondo me cattivo sarebbe stato più credibile. In SoS è ambiguo

4. Deathsarus alla via!
5. Il Gran Maestro viene come Loki dalla Marvel, se non avete visto Thor Ragnarok è un bel sabato sera che potete passare 😏

6. Sire e Carrier: Papà e Mamma
      Unità: kg cybertroniano costituito da 1000 kg terrestri perché sono robot giganti.
Reduvja: 46/52 unità
Cassandra: 58/65 unità
Kornelia: 60 unità, insomma avete capito😆🤣


7. Edmond Dantès, ne "Il Conte di Montecristo" riesce a fuggire dal carcere in cui era stato ingiustamente rinchiuso, sostituendosi al cadavere di Faria nel sacco che ne conteneva le spoglie, e dopo la fuga viene salvato da alcuni marinai, con i quali arriva in Italia, troverà vendetta.
Insomma Tarn per me lo leggerebbe.

8. Le illusioni di Elita sfociano nell'assurdo e nel demenziale

9. Kaon l'ho chiamato Julian per fargli fare questo e in quel paragrafo se Tarn è Geralt lui è Jaskier. (The Witcher mi sta danneggiando)

10. Nickel e Tarn. Ringrazio _Chtylla_ per le meravigliose fic che scrive sulla DJD e in specie su quei due.
Nel capitolo non c'è una ship, è un rapporto di rispetto mai detto che rasenta il platonico e a parte il simulacro Nickel qui ha 45 vorn mentre Tarn ne ha 58 - più o meno come Megatron.
La minicon non odia la sua famiglia di origine, ho tentato di renderla in questo modo perché per me da come agisce nei fumetti la vedrei così in un contesto del genere, ma i personaggi sono a libera interpretazione quindi accetto critiche, non preoccupatevi.
In ogni caso credo avesse un rapporto buono con la colonia o non ci sarebbe rimasta male a perderla, ma magari si sentiva incompleta prima di Tarn e degli altri.

11. Prometto che nel prossimo Helex Tesarus e Vos torneranno carichi

12. La mamma di Reduvja è più potente sia della figlia che di Starscream perché è una lady governatrice di Vos, ergo detiene Corruzione massima in loco alla Perfidissima, teletrasporto, può diventare umana senza reliquia e anche ectoplasma comunicando telepaticamente.



 
 
 
  
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