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Autore: la luna nera    13/02/2020    3 recensioni
La Duke of Kent Music Academy è una delle più prestigiose scuole di musica dell'intero Regno Unito. Per Charlotte e Sophie, selezionate per un semestre di studi, è un'occasione unica e partono assieme all'insegnante per questa avventura. Ma l'Accademia non è solo musica e melodia, è anche un luogo in cui esistono storie inghiottite dallo scorrere del tempo.
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Signori, buongiorno.” Il direttore fece cessare il brusio nella grande sala di musica. “Dopo la prima settimana presso la nostra accademia e dopo che i nostri insegnanti hanno avuto modo di valutare il vostro livello e le vostre caratteristiche, da oggi inizierete a studiare i brani da eseguire al grande concerto previsto a fine semestre.” Fece un cenno ad alcuni collaboratori. “Adesso riceverete il programma selezionato per ognuno di voi con i vari codici da inserire nei tablet che vi sono stati consegnati nei giorni scorsi. Questi vi serviranno per accedere alla sezione del portale in cui troverete ciò che vi riguarda. Noterete che alcuni brani dovranno essere eseguiti singolarmente, in coppia o in piccoli gruppi, altri sono solo per gruppi di strumenti a corda o a fiato, mentre cinque saranno eseguiti dall’intera orchestra.” Si soffermò un istante per sincerarsi che tutti fossero in possesso del proprio programma “Bene, fate attenzione al calendario delle prove, come potete notare si svolgeranno prevalentemente al mattino, lasciandovi il pomeriggio a disposizione per approfondire quanto appreso e per godere di un po’ di tempo libero nel nostro parco. Se lo desiderate, potete esercitarvi nelle nostre sale prova accordandovi con i professori. E’ tutto, se non avete domande, potete andare. Buon lavoro.”
 



 
 
“Che figata!” Esclamò Ethan non appena visualizzato l’elenco dei brani. “Uno dei brani da fare tutti assieme sarà Nothing else matter dei Metallica!”
“Sono proprio curiosa di scoprire come hanno arrangiato questa meraviglia per farla suonare ad un’orchestra come la nostra.” Confermò Sophie, anch’essa entusiasta. “Poi, guarda, c’è un medlay delle musiche della colonna sonora de Il Signore degli Anelli e …..non ci credo! Pure The Wall dei Pink Floyd!”
“E’ una delle mie canzoni preferite. “Charlotte era elettrizzata, non vedeva l’ora di iniziare le prove. “Con gli altri strumenti a fiato dovrò suonare November rain e un medley dei brani dei Beatles. Poi ho Moon river, quello di Colazione da Tiffany, ma…”
“Eh no! Quello è mio!” Iris si intromise con ben poca eleganza. “Non è che hai sbagliato sezione?”
“No, guarda tu stessa.” Le mostrò il tablet.
“E allora? Non ditemi che io devo duettare con te!”
“No, adesso vi spiego.” L’intervento del professor O’Connor placò gli animi che già si stavano surriscaldando. “Avete dimostrato un livello eccellente, per cui abbiamo deciso di far provare ad entrambe il brano e scegliere chi riuscirà ad entrare in maggior sintonia con il pianoforte.”
“Pianoforte?” Chiese Iris. “Significa che suoneremo con Gary?” Attese la risposta affermativa, poi sorrise sicura. “Beh, non c’è bisogno di fare alcuna prova, professore. Io e Gary abbiamo già suonato assieme nelle Royal Junior Orchestra e ci conosciamo già, per cui la ragazza può andare.”
“Ciò che è stato deciso deve essere rispettato. Charlotte proverà il brano con Gary così come farai tu, poi verrà presa la decisione definitiva.” La sua risposta fu secca e decisa. “Fra mezz’ora in sala prove.”
“Dai Iris, che vuoi che sia?” Oliver era divertito dalla faccia della ragazza, spiazzata dalla dura realtà. “Nella peggiore delle ipotesi verrai con me ed Emily, duetteremo suonando The sound of silence di Simon & Garfunkel. Brano stupendo, non vedo l’ora.”
Iris rispose fulminandolo con gli occhi, poi girò sui tacchi e si incamminò a passo svelto e visibilmente stizzito verso la sala prove dove, seduto al pianoforte, Gary stava suonando la parte di Bohemian Rapsody che avrebbe dovuto eseguire assieme agli altri musicisti.
“Quella mi renderà la vita impossibile.” Sospirò Charlotte.
“In bocca al lupo, amica mia!” Sophie le diede due pacche sulla spalla, poi si diresse verso la sala prove assieme al professore ed Ethan.
 



 
“Gary, senti…” Iris si sedette accanto a lui sullo sgabello. “Che ne dici se oggi pomeriggio passiamo un po’ di tempo fuori dall’accademia? Potremmo chiedere il permesso ai professori e andare a bere qualcosa in città, che ne dici?”
“Oggi pomeriggio? Non lo so, te lo dico più tardi perché….”
“Salve ragazzi.” Due insegnanti entrarono nella sala prove seguiti da Charlotte. “Avete già preso visione del brano da provare?”
“Sì.” Rispose Gary. “Se ho ben capito dovete ancora scegliere chi delle due ragazze duetterà con me, giusto?”
“Esattamente. Il brano è estremamente noto, suppongo lo conosciate, per cui possiamo iniziare.”
“Naturalmente.” Iris si posizionò davanti al leggio con il suo flauto traverso e lo spartito di Moon river. “Sei pronto?” Attese il cenno ed iniziarono a suonare.
La ragazza se la cavava benissimo con il flauto, ma ciò che stava lasciando senza fiato Charlotte era indubbiamente lo straordinario talento di Gary: le sue dita parevano accarezzare i tasti, tanto apparivano delicate e veloci. La melodia, di per sé meravigliosa, le stava provocando uno sconquassamento interno pazzesco, si sentiva rapita da quell’accompagnamento: sarebbe stata abbastanza lucida da non lasciarsi trasportare dall’emozione e suonare decentemente? Gary si trasformava letteralmente quando suonava, emanava un fascino del tutto particolare ed era impossibile non fissarlo: era un ragazzo normalissimo, non uno di quelli che fa colpo su stormi di ragazze con il suo bel faccino e il ciuffo ribelle, ma proprio quella normalità unita al suo talento, lo trasformavano in qualcosa di sublime.
“Prego signorina, ora tocca a lei.” Uno degli insegnanti invitò Charlotte ad avvicinarsi alla postazione per eseguire il brano. “Signorina. Ehi, è qui fra noi?”
“Eh?! A-Ah-ehm… Sì, sì…. Stava… Stava dicendo?” Si era così incantata da non rendersi conto che la stavano chiamando.
“Ah!” Sghignazzò Iris. “Hai paura, confessa! Signori professori, io credo non ci sia bisogno di farla suonare.”
Quelli non la presero affatto in considerazione. “Prego, ora tocca a lei.” Le fecero cenno di prepararsi ad eseguire il brano.
Era tutto pronto, tutto tranne le sue gambe che tremavano per l’emozione. Chiuse per un istante gli occhi e respirò profondamente, poi guardò Gary che la fissava con tranquillità e quella sicurezza di chi sa di partire con una marcia in più. “Sei pronta?” Le sussurrò con voce calda ed incoraggiante.
Accennò un lieve sorriso e iniziarono a suonare. Le sue dita erano gelate e dovette fare grandi sforzi per soffiare decentemente nel flauto, tanto che giunta al termine, sentiva la gola secca e al contempo una gran soddisfazione per aver gestito piuttosto bene l’emozione. Non le era mai capitato si suonare con un fenomeno come lui, capace di improvvisare digressioni e di emanare uno charme del tutto unico.
“Bene, molto bene.” Gli insegnanti parevano estremamente soddisfatti. “Comunicheremo a breve la decisione. Colei che non eseguirà questo brano con il signor Ascott, troverà sul suo portale la modifica al programma. Potete andare avanti con le prove, ognuno nella sala assegnata. Buon lavoro, signori.”
 
 
 




 
“Soph! Non ci credo!” Charlotte entrò in camera come un tornado, trovano l’amica con l’asciugamano in testa.
“Che è successo?”
“Me! Hanno scelto me per suonare con Gary!”
“Buah! Fantastico!” Diede il cinque all’amica, congratulandosi del risultato.
“Quello fa paura, credimi! Io non so perché hanno scelto me, sono lontana anni luce da lui! Tremavo come una foglia oggi durante le prove! Iris ha suonato centomila volte meglio di me eppure…”
“Eppure hanno preferito te.” Sophie concluse la frase sorridendo, felice per l’amica, mentre si asciugava i capelli. “Evidentemente hanno visto che fra te e Gary c’è molto più feeling rispetto a miss musicaperfetta. O’Connor mi ha spiegato che qui il talento conta, sì, ma fino ad un certo punto, quello che loro cercano negli studenti è l’amore puro e disinteressato per la musica. Tu sei un vulcano di emozioni e ti lasci trasportare dalla melodia proprio come piace a loro, sono certa che ti hanno scelta per questo motivo.”
“Tu dici?” Osservò il volto sereno dell’amica. Nonostante fossero coetanee, Sophie era sempre stata la parte razionale e matura della coppia. “E tu? Che mi racconti?”
Ripose l’asciugacapelli non appena i suoi capelli furono asciutti, poi si sedette di fronte all’amica. “Oh, un’esperienza fantastica! Tu pensa che io, Ethan e altri due violoncellisti abbiamo provato Smoke on the water ed è uscita una cosa pazzesca! Non mi sono mai divertita tanto in vita mia!” I suoi occhi brillavano ripensando a quei momenti, poi si ricordò una cosa e infatti il suo viso si fece serio. “Sai, ora che ci penso in quella sala prove è accaduto qualcosa di particolare. Avevo appoggiato il mio archetto sul leggio per andare a chiedere una cosa ad O’Connor e quando sono tornata al mio posto l’ho trovato in terra.”
“Sei sicura di averlo lasciato sul leggio?”
“Sì, assolutamente sì.”
“Magari qualcuno l’ha urtato per errore.”
“Non si è mosso nessuno e non c’erano correnti d’aria. Chiedi ad Ethan.”
 Charlotte non sapeva cosa dire, come per incanto le ritornò alla mente quella figura bianca scorta prima sul cornicione della scuola e poi sulla torre, quella sera in cui lei e l’amica erano uscite a far due passi nel giardino ed avevano incontrato Gary ed Ethan. Era solo suggestione o fra quelle mura c’era qualcosa di sovrannaturale? Piombò il silenzio fra le due. Sophie fissava l’archetto del suo violino, lo fissava come a voler cercare una risposta, poi il suo smartphone trillò, annunciando l’arrivo di un messaggio.
Charlotte parve destarsi dal torpore. “E’ di Emily.” Comunicò all’amica. “Vieni! Sta succedendo un casino assurdo!”
“Cosa? Che sta succedendo?”
Appena scese le scale, incontrarono Oliver che, come loro, stava raggiungendo Emily, Ethan e Gary già all’esterno della struttura.
“Lassù! Guardate: luci che si accendono e si spengono nel sottotetto.” Ethan fissava quelle finestrelle senza batter ciglio. “Proprio come quella sera…”  
“Ehi! Qualcuno sta suonando il pianoforte! A quest’ora della sera non sono previste prove!”
“E’ così infatti.” Il professor O’Connor si avvicinò al gruppo di ragazzi. “Le aule di musica sono deserte ed ho visto tutte le porte ben chiuse. Oltre tutto le luci sono spente e…”
“E allora chi c’è lì? Chi sta suonando il mio piano?”
“Non ne ho idea.” Il giovane insegnante guardò le sue allieve, poi riportò l’attenzione sulle finestre del sottotetto le cui luci avevano preso a spegnersi e riaccendersi ritmicamente, come a seguire un codice ben preciso, forse una melodia.
Oliver estrasse il cellulare dalla sua tasca ed iniziò a filmare la zona, concentrandosi prevalentemente sulle finestre del sottotetto e delle aule di musica. Essendo appassionato di misteri, non perse l’occasione e tentò di catturare qualche immagine potenzialmente inspiegabile a fronte di quanto stava accadendo.  Infatti, dopo pochi secondi, controllò quanto acquisito aiutandosi con un’applicazione apposita. “Orbs, ci sono un sacco di orbs qui attorno.” Sentenziò.
Emily si avvicinò all’amico e vide sul display del telefono le immagini del giardino su cui volteggiavano tante piccole sfere bianche. “Che sono ‘sti cosi?”
“Sono orbs. Sono dei piccoli globi di luce invisibili ad occhio nudo, per gli esperti del paranormale sono manifestazioni di entità spiritiche.”
“Che significa? Che qui ci sono i fantasmi?”
“Non lo escludo.”
Quelle tre parole lasciarono tutti senza fiato.
 


 
 
 
Contemporaneamente il direttore Cowen osservava dalla sua finestra il gruppo di ragazzi scesi a curiosare. Con lui c’erano quattro degli insegnanti più anziani, anch’essi in totale silenzio.
“Mathilde è tornata.” Proferì Cowen a bassa voce. “E’ tornata come accade all’inizio di ogni semestre.” Gli altri annuirono. “Ma questa volta è tornato anche Arthur e voi sapete cosa significa, vero signori?”
 
 
 
 
 



 
 
Buongiorno a tutti!
Ancora grazie per il Vostro meraviglioso supporto!
Invito anche i lettori silenziosi a farsi avanti con i loro commenti e suggerimenti, è sempre un vero piacere interagire con tutti voi.
 
Qui iniziamo a parlare sul serio di musica, ho scelto vari generi diversi fra loro perché credo che si possano avere preferenze, sì, ma ogni attimo della nostra vita ha la sua colonna sonora, sia essa composta da musica classica, pop o rock, pure quello duro. A mio parere tutta la musica è bella e non è giusto demonizzare quella che ci va meno a genio, fosse anche solo per l’interprete. Almeno questa è la mia opinione.
E sul finale appaiono fenomeni strani: avete mai sentito parlare di orbs?
E poi: chi è Mathilde? E Arthur?
 
 
Grazie ancora per il vostro supporto e alla prossima!
 
Un abbraccio
La Luna Nera

 
  
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