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Autore: Myriru    16/02/2020    4 recensioni
“Sono stata al fianco del signor Oscar lungo tutta la durata della sua malattia, sono stata l’unica persona di cui si è fidata e l’unica alla quale ha confidato i suoi segreti e le sue paure.
Posso dire di essere una delle poche persone che la conosce davvero, e mi ritengo molto fortunata.
Il mio nome è… Celine Gautier”
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Marron Glacé, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Non avevo guardato Oscar in faccia per tutto il resto della serata, lei era tornata dopo pochi minuti nella sala e aveva continuato, come se nulla fosse, il suo spettacolo. Mi sentivo a disagio, non riuscivo a togliermi dalla testa l’immagine di lei tra le sue braccia. André, invece, l’avevo visto solo di sfuggita. Quella sera Oscar non disse nulla, però si notava quel pizzico di felicità che le illuminava il viso.”
 
Appena chiuse la porta della stanza di Oscar, Celine si lasciò sfuggire un sospiro. Era distrutta, i piedi le chiedevano pietà. Si affrettò a raggiungere la sua stanza e nel mentre iniziava a sciogliersi i capelli liberandosi finalmente delle forcine che le tiravano le ciocche e che erano la principale causa dei suoi mal di testa. Appena liberò l’ultima ciocca si passò una mano tra i capelli castani, sollevata.
“Finalmente questa giornata è finita, sono quasi le quattro… pensavo fosse più tardi, meglio per me”
Pensò tra sé e sé guardando l’orologio a pendolo nel salone.
«Sei ancora in giro a quest’ora? »
Sussultò, sorpresa di sentire la sua voce nel silenzio più assoluto della notte. Si girò di scatto e, dopo una risata nervosa, parlò.
«Potrei dire lo stesso di te, André… mi hai spaventato! »
«Pensavo ti fossi già ritirata con Sophie e… mi dispiace tanto, non era mia intenzione»
Si guardarono per alcuni istanti in viso, Celine abbassò il capo a disagio.
«Va tutto bene? Non ti senti bene? »
«Sto bene… sono solo molto stanca, sono successe tante cose in così poco tempo »
«Però, bisogna dirlo, è stata una bella festa »
«Sì… tutti si aspettavano di vederla con un abito da sera e invece… tua nonna aveva paura della reazione del generale! »
«E il generale teme mia nonna, è una cosa reciproca »
I due risero divertiti e insieme si incamminarono verso le rispettive stanze. Prima che Celine entrasse nella propria, però, André poggiò una mano sulla sua spalla.
Rimase ferma, con la mano poggiata sul pomello della porta, dandogli le spalle. Non volle girarsi ancora, aspettò prima che lui parlasse.
«Celine… grazie per tutto quello che hai fatto per me e per Oscar, soprattutto per Oscar… te ne sarò eternamente grato »
Celine si irrigidì e girò appena il capo verso di lui.
«André io… »
“Oscar te l’ha detto? Non te l’ha detto? Come dovrei risponderti ora?”
«Io e Oscar abbiamo parlato e »
«Lo so… vi ho visti… »
Si lasciò sfuggire ad alta voce, nascondendo il viso, e André forzò la presa sulla spalla.
«Ero sola, non credo che qualcun altro vi abbia visti »
«Bene… »
«Sono felice per voi, molto »
“Non sei affatto credibile Celine, sei una pessima attrice”
La ragazza si asciugò una lacrima velocemente, fingendo una calma innaturale che però, a suo malgrado, non aveva convito André. La costrinse a girarsi completamente verso di lui e vide, con l’aiuto della candela che Celine reggeva ancora tra le mani, le lacrime bagnare il suo viso.
«Celine… »
«Cosa André? Perché sto piangendo? Lo vuoi sapere davvero? Perché io ti amo André! Ti amo con tutta me stessa! Ti ho… ascoltato e aiutato con Oscar anche se dentro di me volevo che tu la dimenticassi… però quando… quando siete insieme voi… tu… la guardi con così tanto amore e sei così felice e io… non sono nessuno per separarvi. Lei ti ama tanto e io… sono una persona orribile solo ad aver pensato di separarvi per puro egoismo. Però io sono felice… perché voi due siete le persone a me più care al mondo e se solo insieme siete felici allora lo sarò anche io »
«Celine io non »
«Non dire nulla, ti prego. Va bene così, è giusto così! Siete fatti per stare insieme e… siete una bellissima coppia »
Celine sorrise appena, i suoi occhi erano pieni di lacrime anche se lei cercava in tutti i modi di trattenerle. André la guardava sconvolto dalle sue parole, come aveva potuto non notarlo? Come aveva fatto a non rendersene conto per tutto quel tempo?
«Vai da lei… buonanotte »
Celine gli diede il candeliere e aprì la porta della sua stanza, lasciando l’uomo solo nel corridoio buio.
 
«Celine, Oscar vuole parlarti »
La ragazza alzò lo sguardo stanca e annuì lentamente. Sentiva gli occhi delle cameriere addosso e non sapeva per quale motivo, o meglio lo immaginava ma non sapeva se fidarsi o meno del suo istinto.
Salì piano le scale e notò André, probabilmente uscendo dalla stanza di Oscar, venirle contro. Abbassò lo sguardo dispiaciuta, immaginando un’espressione di disprezzo nei suoi confronti e non osò guardarlo neppure con la coda dell’occhio. Bussò incerta alla porta della sua padrona e al suo freddo “avanti” ebbe un brivido.
«Mi ha fatto chiamare? »
Oscar era avanti a lei, poggiata al tavolino poco lontano dalla porta e la guardava fredda, impassibile.
“Ecco – pensò Celine – ora mi caccia da qui”
Celine abbassò nuovamente il capo, distrutta, e sentì nuovamente gli occhi riempirsi di lacrime. Il rumore dei passi di Oscar le arrivò lontano ed era sicura che si stesse avvicinando a lei per schiaffeggiarla.
Guardò l’orlo del vestito, pronta a ricevere tutto il suo odio e il suo disprezzo.
«Grazie »
Celine sussultò e alzò il viso di scatto, Oscar la guardava commossa e l’abbracciò, il più forte che poteva.
«Ti ho assillato per tutto questo tempo… ti ho parlato di lui tutti i giorni non pensando neppure per un attimo che tu potessi provare qualcosa per lui. Mi dispiace così tanto io… perché non me l’hai detto? Perché non mi hai chiesto di fermarmi? »
«Perché avrei dovuto? Eri così felice e lui era l’unico motivo per cui continuavi a vivere… a lottare e… non potevo… ma lui lo sa? Lo sa della tua malattia vero? »
Celine sciolse il loro abbraccio e la guardò negli occhi, sperando in una sua risposta affermativa ma lei, tristemente, scosse il capo.
«Perché? Merita di saperlo! »
«Lo so ma… non volevo… non… »
«Oscar, ha il diritto di saperlo »
«Lo so… lo so… grazie Celine… sei… sei davvero una persona speciale, nessuno avrebbe fatto lo stesso »
 
«Oscar vuole farsi ritrarre? »
«E’ quello che mi ha chiesto, non… mi sembra strano »
Celine corrugò la fronte e alzò un sopracciglio. Era noto che tutti i nobili si facevano ritrarre, anche più del dovuto, e ora non capiva il perché di tanto scalpore.
«Oscar non si è mai fatta ritrarre da sola, per questo Marron è così sconvolta. Le passerà »
Disse Sophie sciogliendo subito il dubbio di Celine. Si sorrisero e tornò a guardare la governante che, sconvolta, era andata a riferire l’accaduto al generale.
 
«Perché vuoi farti ritrarre? »
«Forse è stupido ma… voglio lasciare un pezzo di me qui. Per quel poco che mi rimane voglio che mi vedano tranquilla e… felice »
 
Lo sguardo di Celine si rattristì.
   
 
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