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Autore: Hufflebubble    01/03/2020    2 recensioni
Per festeggiare i cinque anni dalla fine della seconda Guerra magica, viene dato un ballo in costume a Hogwarts. E sulle note di un valzer si possono fare degli incontri del tutto inaspettati...
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Neville Paciock, Ron Weasley, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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cap5

Capitolo 5

I giorni scorrevano lenti, monotoni. Nulla era più accaduto nella vita di Hermione dopo l'episodio al Ghirigoro, e la ragazza si sentiva sempre più frustrata. Era sempre stata entusiasta del suo lavoro al Ministero della Magia, ci si era tuffata a capofitto dopo aver finito l'ultimo anno a Hogwarts. Aveva accettato quell'incarico senza pensarci due volte. Ma ora invece sembrava che anche quel lavoro che tanto le piaceva non avesse più alcun senso.

Ormai era passato un mese dal ballo, ma ogni notte i suoi sogni erano popolati da balli in maschera e ballerini travestiti da soldati del '700. Aveva provato a prendere dei sonniferi, per fare sonni senza sogni, ma a nulla era servito. L'umore della ragazza peggiorava di giorno in giorno, e Ron sembrava non accorgersi di nulla.

Pff… Figuriamoci se quello si accorge di qualcosa! Dagli una birra e del Quidditch e potrebbe cadere il mondo, senza che lui se ne accorga!

E intanto i giorni scorrevano lenti, senza che nulla più riuscisse a entusiasmare la ragazza. L'unica persona che si era accorta di quel cambiamento era stata Ginny, che aveva provato più volte a parlare con Hermione, ma la ragazza era stata vaga, senza rivelarle il motivo del suo malessere, e attribuendolo al troppo lavoro. La rossa non se l'era bevuta, ma aveva capito che tanto era inutile insistere, la sua amica non avrebbe parlato.

A metà dell'estate ricevette una lettera dalla professoressa McGranitt, che la convocava a Hogwarts la settimana seguente.

Il giorno dell'appuntamento con la sua ex insegnante, ora preside della scuola, faceva parecchio caldo, quindi Hermione optò per un vestito bianco, leggero, scollato a V. Afferrata la sua borsetta di perline rosa, a cui era troppo affezionata per disfarsene, si smaterializzò davanti ai cancelli di Hogwarts, e li superò a piedi. Come ogni volta, provò la familiare fitta di malinconia che la trafiggeva nel momento in cui si trovava di nuovo in quel luogo, in cui aveva passato gli anni più belli della sua vita.

Entrò nel Salone d'Ingresso, e la fitta si fece ancora più insistente. Cercando di trattenere una lacrima, si diresse subito verso l'ufficio della professoressa McGranitt, che aveva preferito rinunciare alle stanze di Silente per lasciarne intatta la memoria, e rimanere nei suoi abituali spazi molto più spartani.

L'incontro si svolse in fretta, e senza troppi convenevoli l'anziana professoressa propose a Hermione di aiutarla a svolgere alcune lezioni al suo posto e farle da assistente, dal momento che era diventata preside e la burocrazia e altre faccende relative alla sicurezza del mondo magico le avrebbero richiesto tutto il suo tempo e impegno. Le disse inoltre che aveva già avvertito il Ministero della Magia del nuovo incarico che avrebbe avuto alla scuola.

La ragazza, felice, accettò di buon grado.

Finalmente una buona notizia, ogni tanto!

Si congedarono, dandosi appuntamento per la settimana seguente in modo da definire i dettagli del suo nuovo lavoro, e Hermione decise di fare un salto in biblioteca, luogo che era sempre riuscito a metterla di buon umore.

Dopo essere entrata in quell'infinita cattedrale fatta di scaffali e profumo di pergamena, la mente della ragazza si calmò. Quel luogo per lei sacro aveva sempre avuto quell'effetto. Decise di unire l'utile al dilettevole, e si diresse verso il reparto contenente i libri sulla Trasfigurazione, in modo da arrivare preparata all'incontro della settimana successiva con la professoressa McGranitt.

Optò per un pesante libro sulla Trasfigurazione animale, e si mise nel primo tavolo che trovò. Iniziò a leggere, ma la sua mente era distratta, i suoi pensieri galoppavano. Cercò più volte di concentrarsi sulla lettura, ma niente da fare… Il suo cervello non voleva saperne di dare attenzione a quel libro.

Forse un po' d'aria mi farà schiarire le idee…

Abbandonò i corridoi pieni di libri e uscì dal castello. Il sole era caldo, l'aria frizzante sulla pelle. Il vestito le si muoveva leggero intorno alle gambe.

Si abbandonò all'atmosfera estiva, alle sensazioni del caldo sole sul viso e dell'aria tra i capelli, e i pensieri si susseguivano veloci, al punto di non far caso a dove stesse andando. Ritornò in sé e si accorse di essere nei pressi del Lago Nero. Si diresse verso un salice lì vicino e si sedette ai piedi dell'albero, appoggiando la testa contro l'antico tronco. La stanchezza le crollò addosso, chiuse gli occhi, e alla fine si addormentò. Tra il sonno e la veglia le sembrò di sentire una musica lontana, la stessa su cui aveva ballato QUELLA sera nel labirinto. Ma forse la stava solo immaginando…

Lo sognò di nuovo, quel ballerino vestito da soldato, che ballava sicuro facendola volteggiare in una danza seducente… Ma a un certo punto una voce secca la fece svegliare di soprassalto.

«Granger, i dormitori sono dentro al castello, se proprio non riesce a fare a meno di addormentarsi in giro per i prati? A casa sua non ce l'ha un letto?»

La ragazza si alzò di colpo in piedi, mezza frastornata e con la vista annebbiata. Davanti a lei stava il professor Piton, con il suo solito cipiglio severo e l'espressione ironica.

Hermione avvampò per l'imbarazzo, cercando di snocciolare qualche scusa, ma dalla sua bocca non uscirono altro che lievi gemiti incomprensibili. Si vergognava  talmente tanto di essersi fatta trovare in una situazione del genere che non riusciva neanche più a mettere insieme due parole.

«La prossima volta, Granger, prova con il caffè!» Piton si voltò e tornò a passi svelti verso il castello.

La ragazza rimase un attimo ferma sul posto, osservando il suo ex professore e cercando di schiarirsi le idee. E le tornò in mente una frase… "Grazie per il ballo. SP".

Non era assolutamente possibile. No, fuori discussione! Decisamente quella sera non poteva aver ballato con Piton, su questo era pronta a giurarci!

  
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