Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Manzcan    04/03/2020    0 recensioni
Gli anni ‘70 sono stati gli anni del cambiamento, il decennio dopo le rivoluzioni del ‘60 e prima del boom dell’80. Almeno nel mondo dei babbani, poiché nella società magica una guerra è alle porte, anche in una realtà scolastica come quella di Hogwarts. Nel 1971 l’educazione magica si apre ad un gruppo di bambini che cresceranno fra lacrime, parole dette o non, grandi sentimenti e sangue.
Questo un racconto di animi forti, occhi verdi, sangue puro e partire di Quidditch
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Alice Paciock, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon, Sirius/Lily
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Seconda parte Come ogni mattina i membri della famiglia Black vennero svegliati dalle campane, suonate dagli elfi domestici in servizio; ma quella non era una mattina come tutte le altre, era il primo settembre, perciò un giovane Sirius Black si era alzato con almeno due ora d’anticipo. Non aspettava altro da quando un gufo gli aveva portato la sua lettera per Hogwarts, la conferma che per nove mesi sarebbe stato lontano da quella dannatissima casa. L’unica cosa che gli dispiaceva era di dover lasciare suo fratello Regulus da solo, infatti avevano solo un anno di differenza. Ma avrebbero probabilmente frequentato la stessa casa, era da generazioni che ogni membro della nobile casata Black finisse in serpeverde; però Sirius non era così entusiasta, sarebbe finito a frequentare altri figli purosangue e a dover stare a sentire i loro discorsi sulla purezza del sangue, quanto siamo feccia i sangue-sporco e perché tutti i grifondoro, nessuno escluso, facciano schifo. Ma non aveva scelta, quello era il suo destino da erede. Scese per primo a fare colazione, quando ancora gli elfi stavano apparecchiando. “Padron Sirius ben sveglio! Oggi è il gran giorno!” Lo salutò l’elfa addetta alla cucina, Jolewin. “Buongiorno” ma nella sua voce non c’era esaltazione, come ci si aspetterebbe, il giovane Black stava ancora rimuginando su i suoi pensieri. “Non siete contento? Fra qualche ora prendete il treno per la scuola di magia!- poi sospirò nostalgica- sa, padron, la mia mamma era un elfo dì Hogwarts, è propio un bel castello...diventerà la vostra seconda dimora e la casa in cui vi smisteranno sarà la vostra seconda famiglia” però Sirius non era poi così sicuro dell’ultima affermazione. “Non credo che i serpeverde sappiano essere una famiglia” l’elfo stava per ribattere, ma un’altra voce si aggiunse al discorso. “NON ESSERE SENTIMENTALE SIRIUS, LA CASA SERPEVERDE TI RENDERÀ UN DEGNO BLACK!!!” Tuonò sua madre, arrivata da non si sa dove, Walburga Black. Non era mai stata famosa per il suo affetto, anzi alcuni, compreso il suo primogenito, dubitavano persino che avesse un cuore. Il giovane non rispose, non aveva una gran voglia di schiaffi quella mattina, anzi si convinse sempre di più che la sua divisa sarebbe stata verde. **** Arrivarono alla stazione di King’s Cross con mezz’ora d’anticipo, tutto era pronto, divisa e materiale di prima qualità, come ci si aspetterebbe da un rampollo purosangue. Gli addii non furono molto sentiti, una pacca fredda sulla spalla dal padre, un bacio arido sulla guancia dalla madre, che gli ricordò: “tieni alto l’onore della famiglia! Toujour pur” ed infine il saluto di suo fratello. Voleva bene a Regulus, certo non era mai stato vivace come lui, anche se nei piani, non molto sicuri di Sirius, si aggregava sempre. Ed erano pure simili esteriormente, anche se il maggiore con gli anni sarebbe stato di gran lunga più affascinante di suo fratello. Caratterialmente, però, Sirius era allegro, ribelle, aveva idee tutte sue ed era indipendente, un carattere forte in poche parole. Regulus, invece, non era un codardo ma aveva più tendenza a seguire il branco, la massa. Non aveva abbastanza carattere per andare contro corrente; anche se in un futuro, non ben specificato, avrebbe dimostrato il contrario. Ecco perché si sentiva estremamente protettivo nei suoi confronti. Il fratello minore si buttò nelle braccia di quello maggiore, quasi in lacrime e gli disse tutto in un fiato “Scrivimi spesso e non dimenticarmi!” A Sirius scappò un sorriso “Reg non vado mica in guerra! Ci rivedremo a natale, vedrai che il primo trimestre passera con uno schiocco di dita”. Poi Regulus si fece più serio “vedrai Sirius, finirò anche io in serpeverde e staremo insieme come a casa, perciò aspettami!” “Si...certo” Ora l'erede aveva capito che non aveva più scelta, era scontato che sarebbe stato un Serpeverde. *** Il treno fischiò ed era il segno che un nuovo anno era alle porte. Tutti gli studenti sopra il primo anno stavano cercando i loro amici, perciò ai primi i non restava che seguire il fato. Infatti bisognava scegliere con cui viaggiare per la prima volt con cura, perché tendenzialmente si incontravano le amicizie che ti avrebbero accompagnato per i prossimi sette anni. Sirius trovò posto in uno scompartimento con altri ragazzi della sua età, sul lato finestrino c’era una ragazzina malinconica con lunghi capelli rossi, mentre di fronte aveva un ragazzino mulatto dai capelli neri e arruffati, con gli occhiali e un sorriso stampato in faccia. Il treno partì e il ragazzino occhialuto inizio subito ad attaccare bottone “E da un vita che aspetto questo momento! I miei mi hanno raccontato che il soffitto della sala grande è come un cielo e che il campionato di Quidditch è molto sentito!” Aveva l’aria sognante e molto curata, a parte i capelli, e aveva l’aspetto di chi era stato amato ancora prima di venire al mondo. A Sirius non era mai mancato nulla, ma l’amore di una famiglia lo riceveva di rado, eccezion fatta per suo fratello e qualche parente. “Altroché se è sentito e uno dei maggiori motivi per cui c’è maggiore competizione fra le case!” Continuarono su quel discorso per un pò, anche quando un altro studente era entrato e aveva cominciato una discussione con la rossa, che fino a quel momento non aveva proferito parola. “Serpeverde?” Saltò su il ragazzo con gli occhiali, quasi schifato dal pronunciare quel nome. “Chi vorrebbe diventare un serpeverde? Io credo che lascerei la scuola. E tu?” Black si accorse che la domanda era rivolta a lui; era abbastanza esplicito che quel ragazzo disprezzasse la casa verde e argentea, ma lui la disprezzava? “Tutta la mia famiglia è stata serpeverde” Senza alcun tipo di gioia o orgoglio. “Oh cavolo” rispose “e dire che mi sembravi a posto!” Questo fece sorridere Sirius e un ghigno gli si formò in volto. Un pensiero gli arrivò alla mente, in fondo non era una legge scritta che ogni Black doveva per forza essere una serpe. “Forse andrò contro la tradizione. Dove vorresti finire se potessi scegliere?” E qui al ragazzo gli si gonfiò il petto d’orgoglio, il suo perenne sorriso si allargò ancora di più e preso da una vena teatrale, sfoderò una spada invisibile che puntò in aria. “ Grifondoro. Culla dei coraggiosi di cuore! Come mio padre” Nel cuore del giovane Black si mosse qualcosa. Per la prima volta vide un’alternativa al suo destino già tracciato; stava per ribattere quando un verso sprezzante uscì dalle labbra dall’altro ragazzo presente in cabina, che li stava fissando con un’aria di superiorità misto a disprezzo. “Qualcosa non va?” Chiese l’aspirante grifondoro girandosi verso di lui. “No” rispose con finto disinteresse, dato il sorrisetto che dichiarava il contrario “ Se preferisci i muscoli al cervello” Il sistema nervoso di Sirius scattò e la sua arroganza, tipica del suo ceto sociale, fece capolino: “E tu dove speri di finire, visto che non hai nessuno dei due?” Una fragorosa risata, da arte del suo complice, riempì lo scompartimento. La ragazzina lentigginosa scattò in piedi e con volto arrabbiato e oltraggiato allo stesso tempo, disse: “ Andiamo Severus, cerchiamo un’altro scompartimento” Mentre se ne andava, seguita a ruota da quel Severus, lasciò loro un’occhiata schifata. E l’ormone pre-adolescenziale dentro di lui, e del ciuffo nero difronte, gli fecero un verso dietro “ Oooooooooh...!” E cominciarono a scimmiottare e a imitare il suo tono altezzoso. A Sirius non mancò di notare, però, una luce particolare negli occhi del suo compagno, quando a fissare la rossa, prima di fare lo sgambetto all’aspirante Serpeverde. Prima che la coppia chiudesse la porta violentemente, lui o al suo compagno urlò “Mocciosus!” Continuarono il resto del viaggio a chiacchierare o a commentare l’accaduto. Black si senti in sintonia con quel ragazzino dalla chioma ribelle, di cui non sapeva neppure il nome, per giunta. “... ed è così che costrinsi mia madre a fare la crostata al limone tutte le sere per un mese!” Dichiarò infine con un volto nostalgico, seppur avesse soltanto undici anni. “ Ti invidio sai, mia madre non sa neppure cucinare un uovo con la magia...anche se dubito abbia anche soltanto provato” Dichiarò Sirius divertito. “Tu non hai un bel rapporto con i tuoi non e vero?” Chiese il quattrocchi, facendosi più serio “Credo di non averlo propio un rapporto con loro. Io sono l’erede della purissima casata Black! Niente di più, niente di meno” Rispose rassegnato. “Immaginavo fossi un Black, occhi grigi, capelli corvini e un incredibile affetto verso la propria famiglia” risero entrambi. “Però non so ancora il tuo nome” chiese, “ Sirius” pensò a quanto suonasse bene solo e soltanto -Sirius- “Beh Sirius, io sono James Potter” Arrivarono finalmente al castello e dopo il tradizionale viaggio in barca sul lago nero, fu il momento dello smistamento*. Sia l rossa del treno che quel James Potter furono Grifondoro, mentre dei suoi conoscenti purosangue e quel Mocciosus furono dei prevedibili serpeverde. Poi toccò a lui, Sirius Black, tutti in sala si aspettavano l’ennesima serpe verde e argentea, ma quando il cappello parlante si posò su di lui fu un pò confuso. Sentiva si l’ambizione e la purezza del sangue, ma percepì coraggio, audacia e soprattuto un reale desiderio di distaccarsi dagli ideali della sua famiglia, che sinceramente disprezzava con tutto se stesso. Perciò il cappello decise di dichiarare un... “GRIFONDORO!” //////
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Manzcan