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Autore: Alligator7    10/03/2020    0 recensioni
"Quella lettera mi aveva spiazzato, il preside però era stato furbo e mi aveva dato la possibilità di far entrare Elettra ad Hogwarts, fu forse quella la scusa che usai per ingannare me stessa e non ammettere che in realtà Hogwarts e l’Inghilterra, mi mancavano, che per quanto amassi l’Italia e il mare sentivo la necessità di tornarci, perché infondo le mie radici si trovavano lì"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sirius Black | Coppie: Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Mi feci spazio tra gli studenti affollati davanti alla torre di Grifondoro raggiungendo il preside e altri professori, l’aria era densa di agitazione e la Signora Grassa era sparita, ma fu presto ritrovata in un altro ritratto e a quel punto udì tutto ciò che non avrei mai voluto sentire “E’ stato qui! Sirius Black è stato qui” intravidi il terrore sul volto di mia figlia e su quello di Harry poco di stanti da me, il mio cuore si fermò per un attimo, non poteva essere. Il preside rimandò tutti gli studenti nelle proprie sale comuni e invitò alcuni professori, tra cui me a seguirlo nel suo ufficio. “Come potete immaginare la situazione non è facile, ma non dobbiamo farci prendere dal panico” mi sedetti su una delle eleganti  sedie, ancora molto scossa per poi guardare Remus che si avvicinò appoggiandomi una mano sulla spalla “Se posso preside mi sorge spontaneo qualche sospetto” la voce di Severus mi arrivò dritta e tagliente, così come la sua allusione “Non osare accusare me e Remus di niente” “Sto solo notando che Black è riuscito ad evadere e entrare ad Hogwarts guarda caso proprio quest’anno che voi due siete qua” “Io non vedo Black da più di dodici anni, non ti permetto di accusarmi e non lo fare nemmeno con Remus, oltretutto ha ucciso i nostri migliori amici, perché dovremmo aiutarlo?” “Non è mai stato uno stinco di santo eppure ci hai fatto un figlia” Piton dovette ringraziare Remus che mi trattenne o non so cosa sarei stata in grado di fargli “Cerchiamo di calmarci, dobbiamo pensare agli studenti” “Minerva ha ragione, dobbiamo restare uniti e pensare a loro, riuniamoli in sala grande per un paio di notti” “Ora andate pure” “Arrivederci” uscì dall’ufficio e andai verso la sala comune grifondoro “Mamma! Ti stavo cercando” abbracciai mia figlia “Scusa ero dal preside, come stai?” “Sono agitata mamma, ho paura che papà possa fare qualcosa di terribile, non tanto a me, ma a qualcun altro, soprattutto a Harry! Non voglio che gli succeda qualcosa” “Senti cerca di stare tranquilla va bene? Hogwarts è un posto sicuro non succederà nulla” “Harry come sta?” “Credo che sia un miracolo che mi parli ancora, forse dovresti parlargli” “Sai dov’è?” “Andava a volare credo” “Allora vado un attimo da lui va bene? Tu cerca di stare tranquilla e mi raccomando non girare da sola, torna in sala comune, se hai bisogno scrivimi” “Si mamma. Ah, aspetta, tu come stai?” sospirai e mi sforzai di sorriderle “Non ti preoccupare, ora vai su”. Mi diressi verso il campo da Quidditch e trovai per mia fortuna una scopa, raggiunsi in volo Harry “Ciao Harry” mi guardò stupido “Professoressa Mckinnon” “Harry, se ti fa piacere chiamami pure Marlene e dammi del tu” gli sorrisi “Si va bene, Marlene” “Come stai?” si guardò un po’ intorno passandosi una mano nella folta chioma corvina “Bene credo, non lo so, in realtà avrei una domanda” annuì “Non prendertela, ma ho bisogno di chiedertelo, tu non c’entri nulla vero?” osservai a lungo Harry e mi sentì profondamente triste per lui, un ragazzo così giovane abbandonato da tutti “No Harry davvero, sono sorpresa quanto te nel sentire che lui è qua, non sa nemmeno che io mi trovo qui” annuì “Non sapevo volassi” sorrisi “Ero nella squadra di grifondoro, eravamo fortissimi io ero una battitrice, tuo padre era il capitano” “Oh ma è fantastico!” “Oh sì abbiamo vinto la coppa per tre anni di seguito, sai Harry gli assomigli davvero tanto Harry” mi sorrise grato “Ora ti prego torna con gli altri e non andartene in giro da solo, non sappiamo dove sia Black” “Va bene, grazie Marlene” “Quando hai bisogno ci sono Harry”
I ragazzi si trovavano tutti in Sala Grande, avrebbero dormito lì insieme per un paio di sere “Ora vado Remus, ci vediamo domani” “Ciao Marls, cerca di dormire” annuì poco convinta e andai in camera iniziando a mettermi in pigiama, per poi sedermi sulla poltrona accanto alla finestra e bere un bicchiere di whisky per cercare di superare la giornata, mi persi nei miei pensieri mentre guardavo fuori dalla finestra, quando ad un tratto vicino alla foresta proibita vidi una grossa sagoma nera, molto somigliante a quella di un cane nero, fui percorsa da brividi, non poteva essere, eppure…mi alzai tremando e indossai il mantello sopra la camicia da notte, presi la bacchetta e mi incamminai verso la foresta. Era forse la mia unica occasione di vederlo, sempre che si trattasse di lui, da solo, era la mia occasione per scoprire la verità. Una volta fuori dal castello corsi verso il punto in cui l’avevo visto, ma non c’era nessuno, iniziai a cercarlo, ma nulla, forse era solo la stanchezza unita al whisky.  Mi voltai decisa di rientrai, ma a quel punto un grosso cane nero mi si piazzò davanti, mi cedettero le gambe e finì in ginocchio, il cane mi fece cenno di seguirlo e con le forze che mi rimanevano lo feci entrando con lui nella foresta e a quel punto si trasformò. Davanti a me c’era un uomo coi capelli scuri che gli ricadevano sulle spalle, la barba non curata, il volto segnato dalla sofferenza e dalla stanchezza e due profondi occhi che mi fissavano, era a bocca aperta, tra noi due non sapevo chi fosse più esterrefatto. “Marlene…” il mio volto si riempì di lacrime “Sirius…” si avvicinò prendendo il mio viso tra le sue mani “Credevo di averti persa per sempre” mi scostai arretrando “Non puoi ripresentarti qua così senza darmi spiegazioni, ma tu hai idea di come sono stata? Dimmi la verità Sirius, dimmi che posso fidarmi di quella parte di me che mi sussurra che tu sei innocente, che sei stato incastrato, ti prego” “Lene” rabbrividì, solo lui usava quel soprannome, era da un vita che non mi sentivo chiamare così “Te lo giuro sulla mia vita, sul mio amore per te, non sono stato io, amavo James e Lily e non avrei mai fatto una cosa del genere al piccolo Harry, devi credermi. Io ti amo ancora Lene” scossi la testa e lo abbracciai “Ti amo anche io Sir” lui mi prese il viso e mi baciò accarezzandomi “Quanto mi sei mancato, sei ridotto male, vorrei poterti aiutare, sentire la tua storia. Chi ha tradito Jamie e Lils? Come sei evaso?” “Lene anche io ho un sacco di domande, ma l’unica cosa che posso dirti per ora è che è tutta colpa di Peter Minus, è stato lui!” “Ma Peter è morto!” “Per quello che sapeva il mondo magico anche Marlene McKinnon era morta o sbaglio? Ti chiedo solo di fidarti, poi appena avremo tempo ti spiegherò meglio” “Ora devo tornare Sir…” mi strinse a sé e una lacrima gli rigò il volto “Credevo che non ti avrei più rivista, è grazie al tuo ricordo se in prigione non sono impazzito” “Ti amo Sirius” lo baciai e mi staccai da lui “Ci rivedremo?” “Ci penso io, non voglio crearti problemi” “Io intanto parlerò con Remus, ciao Sir” “Ciao Lene, a presto” si trasformò di nuovo in un cane e sparì tra gli alberi. Io rientrai in camera mia, mi misi a letto, ma non riuscì a chiudere occhio, avevo rivisto Sirius, l’avevo baciato, ci amavamo ancora e mi ero fidata di lui. Avevo un grande bisogno di confrontarmi con Remus.
   
 
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