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Autore: IrideNotturna    25/03/2020    3 recensioni
Siamo giá nel 2020 da soli 3 mesi e le cose non vanno propriamente bene. In corso c´é una Pandemia globale che sta piegando l´intera umanitá e la sta constringendo a rinchiudersi in casa non facendola avere contatti di alcun tipo. Alcuni sono riusciti a sfuggire al Virus, altri invece stanno lottando giorno e notte aggrappandosi a qualsiasi fonte per poter alleggerire le proprie sofferenze. Questa, é una raccolta di 40 brevi storie da 1000 parole circa per raccontare cosa succede nelle vostre mura e cosa é realmente é successo, passo dopo passo dagli inizi ad ora. Sotto chiave comica e drammatica cercheró di tirarvi su il morale tramite la scrittura, e che possiate vivere serenamente ovunque voi siate. Presto ci rialzeremo piú forti di prima!
Genere: Comico, Malinconico, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3: ASSALTI
 
 
Lavoro presso l´ufficio comunale di Modena occupandomi della miriade di lamentele che i cittadini spesso ci inviano. Dal momento che è una grossa città, non lavoro mai solo e spesso, siamo costretti a vederli proprio in faccia questi elementi lamentosi. Dopo anni di lavoro, á stampato sul mio volto il sorriso automatico e le impostazioni sul non mandare a quel pese la gente riesco a tenerle sotto chiave.

“TRENI A MILANO CENTRALE PRESI D´ASSALTO: STUDENTI IN RITORNO AL SUD”

Questo era il titolo che ha generato un lungo e colorato dibattito all´interno del mio posto di lavoro. Ovviamente, io ero molto d´accordo sul fatto che questi idioti, andavano messi tutti in galera e buttata via la chiave o una bella multa salata gli avrebbe fatto ricordare per bene che non si sfida lo stato quando dice che ´NON SI ESCE DALLA ZONA ARANCIONE´. Sono stati egoisti, per aver pensato solo al loro io interiore di voler scendere e mangiare quello che mammina preparava loro di buono; sono stati incoscienti, nel non sapere se avevano addosso quel virus maledetto e contagiare i loro amici e i loro familiari oltre che a iniziare una vera e proprio epidemia giù nel loro territorio; e non hanno avuto il minimo rispetto per noi. Per quale motivo? Beh, per quanto scocci a molti di voi ammetterlo, siete venuti voi nel nostro territorio e vi abbiamo offerto l´opportunità di studiare, frequentare università e, trovare nuove opportunità di lavoro. Avete abbandonato un luogo che in quel momento aveva bisogno di voi e siete stati pronti a scappare non appena avete avuto una piccola via di fuga.
Il decreto che vietata di uscire dalla zona arancione, comprendente la Lombardia più altre 14 province, ha messo un po’ di scompiglio tra tutti e anche molto panico. Il Virus, iniziava in maniera veloce la sua ascesa e ben presto scuole e uffici furono chiusi al pubblico. Al pubblico… Io e gli altri miei colleghi siamo rimasti a lavorare senza avere alcun tipo di contatto continuando le nostre mansioni come ogni normale giorno. La cosa più divertente fu il fatto di veder lavorare, anche gente che il telefono non lo ha mai preso in mano per le chiamate dal momento che ora erano veramente costretti a farlo.

Nel frattempo, il secondo decreto venne messo in atto subito dopo il primo

“MANTENERE LA DISTANZA DI SICUREZZA DI ALMENO 1,50 METRI ED EVITARE LUOGHI AFFOLLATI”

Questo è quello che tutti chiamano, il decreto invisibile: c´è, ma nessuno lo vede.

Un altro giorno passò e, finito il mio turno, decisi di andare a fare la spesa presso l´Esselunga vicino al parco della resistenza. Arrivato li, notai l´immensa fila di macchine per accedere al parcheggio e quando un addetto venne vicino al mio finestrino per dirmi che erano finiti i posti auto, mi avviai a quattro (si, avete capito bene) isolati da li. Non ero minimamente intenzionato a cambiare luogo, anche perché Esselunga è uno dei migliori supermercati per fare la spesa come si deve; così mi accodai alla lunghissima fila di persone e dopo ben un´ ora, riuscii ad entrare all´interno.
Quel decreto… era tanto facile da leggere e capire, ma noi italiani siamo famosi per non saper leggere e comprendere quello che ci dicono i piani alti, delle volte.
C´era più gente ad assediare quel posto, che non in una partita Juve contro Napoli e, di certo, i tifosi di ambedue le squadre sarebbero molto più educate del branco di animali inferociti che avevo dinnanzi a me: gente che spingeva per entrare, chi rubava dai carrelli altrui; chi si caricava di roba in maniera troppo eccessiva senza avere un senso di quello che si stava comprando e, soprattutto, senza pensare al povero idiota (come me) che rimaneva senza; ed eravamo tutti ammassati alle casse per pagare e fuggire via. Ma fuggire da cosa esattamente? Da un Virus che probabilmente avevamo già beccato e stava iniziando a farsi strada nel nostro corpo e, forse, aveva già assaltato quello delle persone a noi vicine?
Siamo stati degli stupidi e degli incoscienti: giorni dopo tornai nuovamente coi miei colleghi a fare la spesa diventando anche io un ´assalitore´ di supermercati per paura. Paura che non rimanesse più cibo. Paura di non riuscire a sopravvivere qualora avessero comunicato la quarantena totale. Paura anche delle persone intorno a me.

Avevamo puntato il dito agli assalitori di treni che stavano scendendo a ricongiungersi alle loro famiglie o semplicemente per scappare; però non ci siamo accorti che stavamo facendo la loro stessa idiozia in maniera, forse, più grave. Siamo tutti sulla stessa barca e puntare il dito tra noi non farà che prolungare l´agonia e l´odio che aleggia in questo momento nell´aria. Questa lezione, mi è servita molto.
   
 
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