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Autore: Mark_Criss    27/03/2020    3 recensioni
Draco è stanco di vivere la sua vita basandosi solo e soltanto sulle scelte sbagliate di suo padre. Gli viene data una possibilità per ricominciare, anche se questa sua decisione avrà un caro prezzo. Draco non sarà più Draco.
La sua storia ricomincia dal sesto anno, nei panni di un nuovo studente di Hogwarts, che si troverà a fronteggiare situazioni che non aveva previsto, amori che non aveva tenuto in conto e nuove ed inaspettate amicizie.
La scelta di non essere più Draco cambierà drasticamente gli eventi, rendendolo partecipe di una grande avventura che lo metterà nella condizione di dover scegliere fra se stesso e le persone che ha imparato ad amare.
Nulla sarà come prima.
Riuscirà a mantenere il suo segreto fino alla fine?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Guardare la luna attraverso la finestra era diventato l’unico modo per poter immaginare una vita diversa.
Sembrava passata un’eternità dall’ultima volta che a Draco era stato permesso di mettere il naso fuori dalla sua stanza, oramai i giorni non passavano più; aveva letto ed imparato a memoria tutti i manuali che sua madre riusciva a passargli al cambio della guardia, avevo contato tutti gli stemmi di serpeverde che drappeggiavano su quella vecchia carta da parati, quanto odiava quella carta da parati: l’aveva scelta quando era ancora troppo giovane per comprendere quanto quel simbolo sarebbe diventato un peso.
Quella notte, la luna aveva un colore diverso, che sembrava somigliare tanto agli occhi vitrei e argentei del giovane Malfoy.
Le luci del Manor erano spente, si intravedevano sagome scure camminare per il viale principale, le stupide guardie imposte dal signore oscuro.
Draco gettò la sua sigaretta babbana, ultimo gesto di disapprovazione per la politica che il padre applicava da quando, due anni prima, il Lord aveva fatto il suo ritorno trionfale.
Andò a sedersi sul letto e si assicurò che tutto fosse pronto, diede una rapida occhiata in giro e posò lo sguardo su una vecchia foto che lo ritraeva tra le braccia di sua madre.
Stranamente gli scappò un sorriso, quanto gli mancava essere un giovane rampollo, spensierato e pieno di ambizioni.
Il sorriso sparì quando si rese conto che era quasi ora. Si affrettò ad infilare la foto nella sacca che aveva incantato per renderla più capiente; si alzò, si avvicinò allo specchio e si puntò la bacchetta alla testa.
Tremò al pensiero, ma prese un profondo respiro, contò nella sua mente fino a tre, aspettò che le lancette segnassero mezzanotte esatta e poi all’improvviso sussurrò
-Calvaria-
I dorati capelli del giovane caddero tutti a grandi ciocche, lasciando fuoriuscire sempre di più il cranio, lucido e splendente come la luna nel cielo.
Le lacrime a quel punto erano diventate grandi come onde di un mare in tempesta, lacrime che sapevano di rabbia e desolazione. Aveva appena distrutto l’ultima cosa che gli rimaneva di lui, l’ultima cosa che gli permetteva di guardarsi allo specchio senza provare un profondo senso di vergogna.
Agitò un ultima volta la bacchetta per raccogliere ogni traccia dei suoi capelli e li ripose in un sacchetto di seta, premurandosi di nasconderlo con garbo nel primo cassetto della sua scrivania, proprio come aveva concordato con sua madre.
Quel piano faceva acqua da tutte le parti e lui lo sapeva bene, ma era l’ultima occasione che aveva per sfuggire a quella morsa.
Il vecchio pavimento in legno della sua stanza scricchiolò, facendo sobbalzare il cuore di Draco, ma senza scomporsi troppo, come era suo solito fare, si alzò dalla scrivania e portando sulla testa il cappuccio del suo mantello osservò l’esile figura dell’elfo domestico che gli si era palesato.
-E’ il momento..- disse il giovane guardando nei grandi occhi blu della creatura.
-Dobby è qui per portala via, come richiesto da padrona Narcissa-
Draco sospirò nel sentire il nome di sua madre, ma ancora una volta pensò che reprimere le sue emozioni sarebbe stata la cosa giusta.
-Mi hai portato le scorte che mi servivano?- chiese il giovane cercando di essere il più gentile possibile con l’elfo.
Dobby non rispose, semplicemente allungò una mano nella borsa che portava sul fianco e passò a Draco quelli che sembravano essere ingredienti per una pozione.
-La padrona si premura di ricordarle che le dosi che le ha dato basteranno per un mese e che ci vorrà un altro mese per..- ma Draco non gli lasciò finire la frase.
-..So quanto tempo ci vuole per preparare una stramaledetta pozione Polisucco.-
Dobby indietreggiò, più che spaventato sembrava urtato dall’atteggiamento ostile del giovane.
-Scusami Dobby…tutto questo per me non è semplice. -
-Prenda il mio braccio signorino Malfoy-
Draco non ci pensò due volte, qualsiasi posto sarebbe stato meglio di quell’inferno, qualsiasi, anche la morte sembrava spaventarlo meno.
Si lanciò sull’elfo afferrandolo con forza, strinse più forte che poteva e trattenne il respiro.
Non sapeva con precisione quanto tempo fosse passato, aveva sentito tutti gli organi comprimersi, dal primo all’ultimo, la terra schiacciarsi con il cielo e viceversa, tutto aveva roteato in un mare privo di suono e poi quando aveva finalmente ripreso a respirare l’odore dell’erba fresca aveva totalmente invaso le sue narici.
Non l’avrebbe mai ammesso nemmeno a se stesso, ma era terrorizzato all’idea di aprire gli occhi ed accorgersi che l’elfo non era riuscito a portarlo fuori dalle barriere del Manor, che per qualche strano motivo erano rimasti incastrati nel giardino e che quell’odore tanto famigliare erano solo le primule che sbucavano sotto la sua finestra ogni sera quando calava il sole.
Però alla fine aprì gli occhi, un po’ titubante e stringendo forte un ciuffo d’erba con la sua mano sinistra.
Quello che vide sopra di se lo fece rimanere senza parole, era un cielo pieno di stelle, non che non ne avesse mai visto uno, anzi, più volte suo padre per spiegargli le costellazioni ne aveva creato uno simile a quello nel salotto di casa, ma non ricordava quando fosse stata l’ultima volta che si fosse trovato davanti ad una bellezza naturale così grande e vasta.
Si mise seduto e capì di essere sulla collina che sua madre gli aveva descritto nelle settimane di preparazione alla fuga.
Riusciva a vedere Londra da lassù e, stando ai calcoli, gli sarebbero bastati due giorni di cammino, passando per un villaggio, per riuscire ad arrivare a Diagon Alley e partire per Hogwarts con delle sembianze tutte nuove.
Smise di fissare la città, fece leva sulle braccia e si mise a frugare nel suo zaino.
Tirò fuori una tenda auto-montante, gli bastò un gesto e questa si trasformò in una comoda e confortevole casetta; ma questo non sarebbe bastato, sapeva quanti seguaci del signore oscuro erano stati sguinzagliati alla ricerca di nati babbani e mezzosangue, lui non aveva il loro odore, quindi i ghermidori non l’avrebbero notato, ma finché conservava l’aspetto di Draco Malfoy, non poteva essere al sicuro.
Fece dieci passi dalla tenda e presa la bacchetta dalla tasca, guardò il cielo notturno ed iniziò la sua nenia:
-Protego Maxima, Fianto Duri, Repello Inimicum …-
Si asciugò il sudore, sperando che tutto quello sarebbe bastato a tenerlo lontano dai guai.
Si abbandonò sul prato, incurante dell’umidità che permeava i vestiti e lasciò volare verso il cielo un unico pensiero positivo.
-Mamma, spero che tutto questo possa funzionare sul serio.-






Spero che questo primo capitolo possa incuriosrivi almeno un po'. 
Nella speranza che vi piaccia, vi mando tanti abbracci. 
Questa storia la dedico alla mia scrittirce preferita, nonché la miglior autorice di FanFic che abbia mai conosciuto nella mia vita. 
Che tu possa sempre ispirarmi. 
Ti voglio bene amica mia. 

  
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