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Autore: Vittoria94    02/04/2020    2 recensioni
Questa storia è ambientata nella Londra vittoriana di fine Ottocento. Essa narra le avventure della famiglia Crafthole tra intrighi, misteri, amori e amicizie. Tutto condito da un pizzico di ironia.
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Età vittoriana/Inghilterra, Il Novecento
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                                                                                            CAPITOLO VII
                                                                                            "Buone notizie"
Ormai mancavano solo due giorni al matrimonio di Emily ed Austin e i preparativi procedevano con gran fervore. Tutti erano agitati, ma contenti anche se a Villa Crafthole c’era qualcuno che era in apprensione per l’imminente trasferimento della giovane ragazza nella magione dei Berry.
-Aaah...-
-Flora, cos’è questo sospiro?- chiese Wilhelmina.
-Niente...sto pensando che tra due giorni Emily si sposerà...-
-E non sei contenta?-
-Sì, ma se ne andrà via da questa casa per andare a vivere con i Berry...-
-Oh, mia cara.- disse Wilhelmina avvicinandosi a Flora, per consolarla:-È così che funziona. Quando un uomo e una donna si sposano, la moglie va a vivere a casa del marito.-
-Ma è ingiusto! Io ed Emily siamo cresciute insieme. Siamo come sorelle.- disse Flora, tristemente.
-Lo so, tesoro. Ma è arrivata l’ora che Emily prenda la sua strada e vada con la sua nuova famiglia. E poi non andrà a vivere lontano da qui.-
-Beh, spero solo che non si dimentichi di noi e di tutto quello che abbiamo fatto per lei.-
-Ma no, vedrai!- disse Wilhelmina, sorridendo e aggiunse:-Ora, forza! Rimbocchiamoci le maniche! Dobbiamo lavare gli abiti e rivedere il menù.-
Nel frattempo in salotto Horace e Magaret stavano chiacchierando.
-...e sono sicura che la signora Tornfield indosserà quell’orribile cappello! L’ultimo Capodanno stava per prendere fuoco, ricordi?-
-Hahahah! Mia cara, me lo ricordo eccome. Comunque sono certo che sarà una festa memorabile.-
-Hai ragione, mio caro. Sono convinta che Louis e Constance sarebbero stati fieri di vedere la loro figlia sull’altare, accanto ad Austin.- disse Margaret, sorridendo.
-Ne sono convinto anch’io.- aggiunse Horace.
Il giorno delle nozze, finalmente, arrivò: tutto era un gran fermento!
-Emily! Emily! Forza, tesoro mio, alzati! Faremo tardi alla cerimonia!- disse Margaret, mentre tentava di svegliare la nipote.
-Ma che ora è?- chiese Emily, ancora mezza addormentata.
-E’ tardissimo! Non ce la faremo mai!-
-Ma sì che ce la faremo. Che ora è?-
-Le 6:30!-
-Oh mio Dio! Ma è tardissimo!- disse Emily, alzandosi improvvisamente dal letto.
-Flora! Wilhelmina! Salite, forza! Dovete aiutarla con il vestito!- le chiamò la nonna, dalla stanza della nipote.
-Eccoci, signora!- dissero in coro.
-Forza, non perdiamo tempo! Dov’è l’abito?-
-È lì, nell’armadio.-
-Bene, prendetelo e cominciate a vestirla!-
In men che non si dica, Emily fu pronta per essere accompagnata alla carrozza che avrebbe portato, lei e la sua famiglia, davanti alla chiesa.
Tutti gli invitati erano già lì e la stavano aspettando con trepidazione: specialmente Austin.
Non appena si aprirono le porte della chiesa, comparve Emily in un meraviglioso abito bianco, con un bellissimo strascico e un velo che le copriva i capelli. Quest’abito era adornato da una meravigliosa collana d’oro e orecchini abbinati. Tutto era costato davvero tanto a nonno Horace, ma per la sua amata nipote, avrebbe fatto qualsiasi cosa.
Emily arrivò all’altare sulle note della “Marcia Nuziale” di Mendelssohn, accompagnata dal fratello John. C’erano proprio tutti: Horace e Margaret, zia Florence, John, Flora, Wilhelmina, François, i signori Berry, Molly, i signori Wellington e tutti gli altri amici e parenti. La cerimonia proseguì finché arrivò il momento tanto atteso del bacio tra gli sposi.
-Vi dichiaro marito e moglie. Lo sposo può baciare la sposa.- disse il reverendo.
Al suono di quelle parole Austin baciò la sua amata Emily e tutti i presenti applaudirono i novelli sposi, gridando “Auguri”.
Dopo la cerimonia tutti si recarono a Villa Berry per la grande festa. C’era tanto buon cibo, vino e champagne rinomati ed una torta nuziale meravigliosa. La festa durò tutta la notte e tutti gli invitati si divertirono e mangiarono parecchio.
Il giorno successivo Emily andò a Villa Crafthole per prendere tutte le sue cose e portarle nella sua nuova casa.
-Bene, queste sono le ultime cose.- disse Emily.
-Sicura di aver preso tutto?- chiese Austin.
-Credo di sì. Ora ricontrollo meglio.-
Nel frattempo che i due sposini stavano sistemando le ultime cose, Margaret bussò alla porta della stanza della nipote.
-È permesso?-
-Nonna! Sì, entra pure.-
-Come procede? Avete già preparato tutto?-
-Sì, abbiamo quasi finito. Hai bisogno di qualcosa?-
-In realtà no, ma volevo darti una cosa.- e così dicendo, Margaret le diede un piccolo cofanetto:- Ecco. Prendi questo.-
-Cos’è?- chiese, incuriosita, Emily.
-Aprilo.-
-Una collana?-
-Sì. Questa era la collana che tua madre indossava quando ti ha data alla luce...-
-Oh...-
-Pensavo ti facesse piacere averla.-
-Nonna, grazie. È davvero stupenda.- disse Emily, con le lacrime agli occhi.
-Oh, tesoro...non piangere altrimenti farai piangere anche me.- disse Margaret, commuovendosi.
-Grazie nonna. Grazie per tutto quello che hai fatto per me.-
-Mia cara, sono stata contenta di occuparmi di te. E non me ne pentirò mai.-
-Oh, nonna!- esclamò Emily, piangendo ed abbracciando Margaret.
Nel frattempo Flora entrò nella stanza per avvisare Emily ed Austin che era arrivata la carrozza, che li avrebbe accompagnati a Villa Berry.
-Signori Berry. La carrozza è arrivata.- disse tristemente la cameriera.
-Oh, sì certo! Scendiamo subito.- disse la ragazza, asciugandosi le lacrime e, avvicinandosi a Flora, disse:-Mi mancherai tantissimo, ma ti prometto che ci vedremo spesso.-
Le due ragazze si abbracciarono e si commossero.
Così Emily scese le scale della sua vecchia casa, attraversò l’ingresso ed aprì il portone: il tempo era abbastanza bello, l’aria fresca e il tramonto stupendo. Abbracciò i nonni, zia Florence, John, Flora e Wilhelmina. Salì sulla carrozza, insieme ad Austin, e si allontanò verso la magione dei Berry. Durante il viaggio Emily decise di indossare la collana che le aveva dato la nonna e promise a sé stessa che, da quel momento, non l'avrebbe più tolta.
Emily aveva visto molte volte Villa Berry ma, quando la vedeva, era sempre come la prima: era una magione molto imponente, circondata da un bellissimo parco, tanti alberi, tanti bei cespugli curati, tantissimi fiori e anche una tenuta per i cavalli.
Appena scesero dalla carrozza, uno sciame di cameriere li accolse, aiutando Emily con i bagagli.
-Buonasera Emily. Hai viaggiato bene?- chiese il signor Berry.
-Certo, signor Berry. Grazie per avermi messo a disposizione questa carrozza per trasportare le mie cose.-
-Nessun disturbo mia cara. Joanna, venite! Mostrate la nuova stanza ai novelli sposi.-
-Certo, signor Berry.- rispose la cameriera.
Quest’ultima accompagnò la giovane coppia nella loro nuova camera da letto: era immensa, con grandi finestre che la illuminavano, la tappezzeria tutta rosa, i mobili in legno di noce e il pavimento di legno splendente e pulito.
-Ti piace?- chiese Austin alla sua sposa.
-Non ho parole!- esclamò Emily.
-Sono contento che sia di tuo gradimento. Joanna, fate portare su i bagagli.-
-Certo, signorino Berry.- rispose la cameriera, avviandosi verso il piano di sotto.
Più tardi si ritrovarono tutti a cena. La tavola era imbandita: i piatti in porcellana finissima, i calici di cristallo, le posate d’argento e i tovaglioli e la tovaglia, soffici e profumati. La cena proseguì tranquillamente e, verso le 23, tutti si recarono nelle proprie stanze per riposare.
L’indomani Emily incontrò la signora Berry che stava per bussare alla sua porta.
-Emily, cara. Buongiorno.-
-Buongiorno, signora Berry.-
-Volevo dirti che ho invitato alcune amiche a prendere il thè questo pomeriggio e mi farebbe molto piacere se ci fossi anche tu.-
-Certo, signora Berry. Ci sarò. Grazie dell’invito.-
-Benissimo! Allora alle 17 in punto, ci vediamo nel salone principale.- disse la donna sorridendo e salutando la ragazza.
La signora Berry era una donna eccentrica, amante del bello e del lusso. Le piaceva molto chiacchierare, chiacchierare e chiacchierare. Specialmente con le sue care amiche. Specialmente delle sue care amiche. Era fiera della sua posizione sociale e dei privilegi ad essa legati.
Incontrò il signor Berry durante un ricevimento a casa di alcuni amici comuni. Prima di conoscerlo, si assicuró che egli avesse una vita molto agiata e un'ottima posizione sociale. Una volta che si era informata bene tramite alcuni amici, decise di conoscere Abraham, per poi sposarlo e dare alla luce Austin.
Arrivò l’ora del thè e la signora Berry stava già accogliendo le sue ospiti.
-Buonasera, signore. Prego, entrate. Accomodatevi.-
Emily si trovava ancora nella sua stanza a prepararsi, quando sentì chiamare il suo nome dal piano di sotto.
-Emily, cara. Sono arrivate le ospiti.-
-Arrivo, signora.- rispose la ragazza, mentre scendeva le scale.
Giunta nel grande salone, Emily venne osservata con molta curiosità dalle amiche della signora Berry.
-Mia cara, ti presento Lady Beth Montclaire, la contessa Margot Crossville, la baronessa Amalia Von Fritzenberg e la mia cara cognata Sophia Wellington.-
-Molto lieta, signore.- rispose la ragazza, accennando un piccolo inchino.
-Lei è la mia nuora, Emily Berry. La nipote più giovane di Horace e Margaret Crafthole, signore.- la introdusse la signora Berry.
Emily ancora non si era abituata al suo nuovo cognome: non avrebbe voluto cambiarlo affatto.
-Mia cara, siete davvero molto elegante. Dove avete preso quella meravigliosa collana?- domandò la contessa.
-Questa? Oh, era di mia madre.- rispose la ragazza, sorridendo dolcemente.
-Devo dire che ha davvero buon gusto, vostra madre. E, diteci, come ha appreso la notizia del vostro matrimonio con Austin?- domandò incuriosita, la baronessa.
-In realtà è venuta a mancare, dandomi alla luce.- disse Emily.
-Oh, mi dispiace. Non lo sapevo. Quindi siete orfana di madre?-
-Sì, è anche di padre.- aggiunse la signora Berry.
-Oh, povera!- esclamarono in coro.
-E vostro padre com'è venuto a mancare?- domandò Lady Montclaire.
Emily non voleva raccontare che Louis era stato ucciso da suo nonno, durante un impeto di rabbia. Così disse quello che, per anni, le era stato raccontato dalla sua famiglia.
-È morto a causa di una caduta da cavallo.-
-Misericordia!- esclamò la contessa.
-Ma io e mio fratello siamo stati cresciuti dai nostri nonni paterni.- affermò Emily, sorridendo.
-Oh, che gran bel gesto!- disse Lady Montclaire.
-Assolutamente.- ribattè la signora Berry.
-Sapete, cara Emily, io ho una figlia della vostra età. Penso che la conosciate già. Si chiama Molly.- disse la signora Wellington.
-Molly? Sì, ho avuto il piacere di conoscerla al ballo della scorsa primavera.- rispose la ragazza.
-Oh, il ballo. Ricordo benissimo quella serata.-
-Ci fu una brutta discussione tra due ragazze. Una era Louise Beaumont e l’altra non ricordo chi fosse. In realtà era la prima volta che la vedevo.- disse la contessa.
-Ero io...-disse Emily, arrossendo per la vergogna.
-Voi?- esclamarono in coro le signore.
-Sì...-
-Davvero? Eppure siete una ragazza così posata ed educata.-
-Vi ringrazio. Purtroppo quella sera era molto tesa e Louise mi provocò. E poi già la conoscevo.-
-E come la conoscevate?- chiese la baronessa, mentre assaggiava un pasticcino.
-Ecco...era la fidanzata di mio fratello ma, qualche tempo dopo il ballo, si sono lasciati.-
-Capisco. Beh, sono cose che capitano.- disse la baronessa.
La signora Berry avrebbe voluto evitare volentieri il discorso su ciò che accadde al ballo, perché avendo amicizie così influenti ed importanti, non voleva che si sapesse che la sua nuora era stata partecipe di quella famosa discussione: se ne vergognava e, inoltre, il buon nome dei Berry andava difeso. Così, non appena capitò l’occasione, la padrona di casa congedò le sue amiche: voleva evitare potessero uscire fuori altre voci e chiacchiere.
-Oh, come vola il tempo quando si chiacchiera. È ora che Emily vada a riposare, perché stasera avremo ospiti a cena.- disse la signora Berry.
-Sì, è ora di andare.- disse la signora Wellington.
-Bene. Allora buona serata, signore.- disse la signora Berry, congedandole. Poi si rivolse alla nuora dicendo:-Emily, cara. Ti chiederei di evitare di raccontare quello che succedette tra e te e la signorina Beaumont. Sai...per non dare adito a voci strane.-
-D'accordo, signora. Allora starò più attenta la prossima volta.- disse Emily, sorridendo.
La signora Berry sfoggió uno dei suoi grandi sorrisi e si congedò. Così la ragazza se ne andò nella sua stanza a riposare.
 Si risvegliò che era quasi ora di cena.
-Oh, no! Devo preparami per la cena!- esclamò.
In fretta e furia, si vestì e pettinó e scese di sotto appena in tempo per accogliere gli ospiti, che stavano entrando in quel momento.
-Miei cari ospiti ho il piacere di presentarvi Emily Berry, la moglie di mio figlio Austin.- disse il signor Berry, presentando la ragazza.
Emily, nonostante la presenza del marito, si sentiva in imbarazzo e voleva sfogarsi con qualcuno, come era abituata a fare con Flora nella sua vecchia casa. Dopo la fastosa cena, la ragazza ed il suo sposo se ne andarono a fare una passeggiata insieme.
-Emily ti ho vista un po’ malinconica stasera, a cena. C’è qualcosa che non va?- chiese dolcemente il ragazzo.
-Oh...beh...sono un po’ in pensiero...-
-Ah, sì? E per cosa?-
-Ogni tanto ripenso alla mia vecchia casa, ai nonni, a mio fratello, a Flora, alla zia e mi chiedo che cosa stiano facendo. Chissà come vanno le cose lì alla villa...- disse la ragazza, guardando la luna piena.
-Se vuoi, potremmo andarci domani.-
-Davvero? Grazie, tesoro mio! Sarebbe fantastico.- disse Emily sorridendo e abbracciando il ragazzo.
Poco più tardi tornarono a casa, andarono nella loro stanza e, prima di addormentarsi, la giovane coppia diede sfogo al loro amore.
Il giorno successivo Austin mantenne la promessa: accompagnò Emily a trovare la sua famiglia.
Il campanello di Villa Crafthole suonò.
-Chi può essere? Caro, aspettavi qualcuno?- chiese Margaret al marito.
-Io? No, di certo. E tu aspettavi qualcuno?-
-No. Comunque bisogna aprire. Continuano a suonare.-
-Beh, che vadano ad aprire le cameriere! Vengono pagate anche per questo!- esclamò Horace borbottando.
-Flora! Wilhelmina! Andate ad aprire!- esclamò Margaret dal salotto.
-Sì, signora! Vado subito!- rispose Flora.
-Emily! Signorino Berry! Che bella sorpresa!- disse Flora, abbracciando la ragazza.
-Oh, Flora mi sei mancata così tanto!- esclamò la giovane, abbracciandola.
-Anche tu, Emily!-
-Flora, ma si può sapere chi è?- chiese Margaret, andando verso l’ingresso.
Alla vista della giovane coppia, la nonna sorrise ed abbracciò entrambi, invitandoli ad entrare.
-Horace, caro. Guarda chi è venuto a trovarci.-
-Emily!- esclamò il nonno, abbracciandola:-Austin, benvenuto!- disse al ragazzo, stringendogli energicamente la mano.
-Come mai da queste parti?-
-Volevo rivedervi. Tutto qui.- disse la ragazza, sorridendo.
-È una bellissima sorpresa. Posso offrirvi qualcosa?- chiese Margaret, accompagnandoli in salotto.
-Sì, grazie. Thè per entrambi.- rispose Emily.
Una volta che tutti si accomodarono, cominciarono a chiacchierare.
La giornata trascorse tranquillamente tra risate, chiacchiere e dolcetti. Ad un certo punto, però, arrivò il momento di tornare alla magione dei Berry. Emily non avrebbe voluto lasciare quella casa, ma doveva perché ormai la sua era un’altra.
 
Passò qualche mese ed Emily si accorse di non sentirsi molto bene. Si fece controllare dal dottor Schultz e scoprì di essere incinta, ma non  voleva dirlo a nessuno. Lo disse solo ad una persona di cui si fidava ciecamente e il giorno stesso le inviò una lettera. Il giorno dopo Flora arrivò dai Berry.
-Signorina Berry, c’è una visita per voi. Dice di chiamarsi Flora.- disse Joanna ad Emily.
-Bene. Fatela passare, per favore.-
Appena la ragazza entrò, Emily l'abbracció e la fece accomodare.
-Sono molto curiosa. Nella lettera dicevi di dovermi dire una cosa molto importante. Di che si tratta?- chiese Flora incuriosita.
-Ieri il dottor Schultz mi ha visitata ed ho scoperto una cosa.-
-Cioè?-
-Sono incinta.- disse Emily toccandosi la pancia.
-Davvero? Emily, ma è una notizia strepitosa! E Austin lo sa già?-
-No, non lo sa nessuno. Tu sei la prima e, per il momento, devi essere l’unica.-
-Come mai?- chiese Flora stupita.
-Perché so già cosa succederà in questa casa. Immagina: non appena si saprà che sono incinta, cominceranno ad arrivare ospiti e parenti sconosciuti da mezzo mondo. Non potrei sopportare ancora tutte le cene, i pranzi e le ore del thè in compagnia di quelle oche pettegole delle amiche della signora Berry!- disse esasperata Emily, all’amica.
-Oh, beh capisco. Comunque fidati di me: non ne farò parola con nessuno.-
-Flora, dico sul serio: nessuno deve saperlo, per ora.-
-Te lo prometto.- le disse l'amica, guardandola negli occhi.
-Bene, era proprio quello che volevo sentire.- disse Emily sorridendo.
-Sai che per qualunque cosa puoi rivolgerti a me. Ora però devo correre a casa, perché Wilhelmina mi starà aspettando.-
-Certo Flora, grazie mille! Sei la migliore amica che si possa avere e sai che vorrei tenerti qui con me. Sento molto la tua mancanza e quella di tutti gli altri...-
-Lo so...anche alla villa si sente la tua. Molto.- disse Flora rattristandosi. Emily, allora, si alzò, abbracciò l'amica e la salutò.
 
Passò un altro mese e, ormai, la pancia di Emily cominciava a gonfiarsi e ad essere abbastanza evidente. Alla villa tutti cominciavano ad avere dei sospetti e a farsi alcune domande.
-Emily cara. Puoi venire qui un attimo, cortesemente?-
-Certo, signora Berry.-
-Emily, cara. Volevo fare due chiacchiere con te a proposito di ciò che, ultimamente, si sente qui alla villa.-
-A cosa vi riferite, signora?-
-Alla tua gravidanza.-
-Cosa?-
-Sì, mia cara. Me ne sono accorta. Sai, sono stata incinta prima di te e so riconoscere ogni sintomo. E poi la tua pancia sta crescendo.-
-Ma vi state sbagliando. Non è assolutamente vero. È solo un po' di gonfiore: andrà via presto.-
-Emily, sii onesta. È una bellissima, se non ottima, notizia. Perché la nascondi?-
-Ma...io...ehm...- la ragazza cercava di evitare ogni contatto visivo con la suocera, ma alla fine si arrese e confermò la notizia:-Va bene, signora. Lo ammetto. Sono incinta.- sospirò la ragazza.
-Bene!- esclamò felicemente la signora Berry:-Ora bisogna avvisare tutti! Lo annuncerai alla festa di Natale! Inviteremo ogni singolo nobile d’Inghilterra e dintorni! Anche la regina!-
-La regina?-
-Sì! Tutti dovranno essere presenti!-
-Ma...veramente...-
-Un momento...ma Austin lo sa?- domandò curiosa la signora Berry.
-No, signora.-
-Come no? Devi dirglielo subito!-
-Lo so, signora ma sto aspettando il momento giusto.-
-Fidati di me. Diglielo ora.- disse la signora Berry, tirandola a sé:-Forza, vieni con me. Andiamo a dargli questa notizia.-
Ormai Emily era nelle grinfie pettegole e pesanti della suocera e non poteva fuggire. Così, non avendo altra scelta, la ragazza dovette dirlo al suo sposo e al signor Berry.
-Joanna? Mi chiami il signor Berry e mio figlio Austin. -disse la donna, mentre si accomodava in salotto insieme ad Emily.
-Subito, signora.-
Poco dopo le due donne vennero raggiunte dai due uomini.
-Come mai ci hai fatto chiamare, cara?- chiese il signor Berry.
-Perché c’è una grande notizia di cui dovete essere assolutamente messi al corrente.- disse la signora Berry, guardando il marito con uno dei suoi grandi sorrisi. Dopodiché si girò verso il figlio e lo abbracciò, dicendogli:-Congratulazioni, mio caro Austin.-
-Sono confuso. Cosa sta succedendo?- chiese il ragazzo.
-Ecco, Austin...qualche settimana fa ho scoperto...- ma subito venne interrotta dalla suocera.
-Ha scoperto di essere incinta! Non è una notizia fantastica?-
-Emily, è magnifico.- disse il ragazzo abbracciandola. La ragazza non era molto felice in quel momento e Austin, notando ciò, le chiese se andasse tutto bene: gli rispose che si sentiva debole e che preferiva andare a riposare.
Intanto che Emily andava in camera sua, gli occhi del signor Berry s’illuminarono di felicità:-Non posso crederci. Finalmente un nipote! Un piccolo Berry! Congratulazioni, figlio mio!- disse battendo un colpo sulla schiena del ragazzo.
 
Qualche giorno dopo Emily invitò Flora alla villa, perché voleva raccontarle tutto ciò che stava succedendo, per chiederle consiglio su come dare la notizia ai suoi parenti e passare un po' di tempo con lei.
-Quindi lo ha scoperto?-
-Sì, e dopo ha preteso che lo dicessi ad Austin e a suo padre. Immediatamente-
-Oh...mi dispiace. Immagino che non volessi che Austin lo sapesse così.-
-Esatto. Avrei preferito dirglielo in un modo più romantico e privato. Ma qui ogni cosa si deve fare davanti a tutti.- disse Emily, esasperata ed aggiunse:-Gli altri non lo sanno ancora, vero?-
-No, assolutamente. A casa non lo sa ancora nessuno. Però a questo punto, penso, sia giunto il momento che tu glielo dica.-
-Credo proprio di sì. Domani mi recherò da loro e darò questa notizia.-
-Sono d’accordo con te.-
Detto ciò Flora trascorse ancora qualche ora a chiacchierare con l'amica, per poi lasciare la magione dei Berry e tornare a casa.
Il giorno dopo Emily ed Austin si recarono nuovamente a Villa Crafthole per dare la grande notizia.
-Ben arrivati. Vi stavamo aspettando.- disse Margaret ai due giovani ragazzi.
-Ciao nonna. Siamo qui, perché abbiamo una cosa davvero molto importante da dirvi.-
-Certo tesoro. Venite. Andiamo in salotto, così ci direte tutto.-
In salotto c’erano i parenti, pronti ad ascoltare la notizia tanto attesa.
-Bene. Ora che ci siete tutti dobbiamo dirvi una cosa molto importante che ci riguarda.-
-Ci stai facendo preoccupare: cosa succede?- chiese la zia.
-Oh, no! Nulla di preoccupante. Anzi. Dobbiamo dirvi che aspetto un bambino.-
Tutti si ammutolirono e non credevano alle loro orecchie: erano rimasti di sasso per l'emozione.
-Beh? Non dite niente?- chiese Emily.
-Ma che bellissima notizia! Nipotina mia, che magnifico regalo! Siamo davvero contenti per te!- disse la nonna, emozionandosi.
Quella sera a Villa Crafthole tutti furono felici, cenarono e chiacchierarono insieme per ore, fino a tarda notte.
 
Passarono i mesi e, tra feste e cene varie, arrivò il Natale. Emily, ormai, era quasi pronta per partorire e tutti erano in grande attesa di ricevere ed abbracciare il nuovo nato.
   
 
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