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Autore: Miharu_phos    05/04/2020    0 recensioni
“Vedi Riccardo? Adesso non fa più male come prima. Basta solo abituarsi al dolore e prima o poi riuscirai a non sentire più niente. Te lo prometto”
Dove Riccardo cerca di aiutare il povero Gabriel ma finirà per essere trascinato a fondo insieme a lui.
Genere: Angst, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kirino Ranmaru, Shindou Takuto
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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-Tutti dicono che siamo fidanzati- osservò Riccardo lanciando un sassolino dritto nel fiume.

 

-Li ammazzerei tutti quanti- borbottò Gabi, spezzando un rametto in preda alla rabbia.

 

-Ti da così fastidio?-

 

Il rosa non rispose, non sapendo esattamente cosa pensare al riguardo.

 

-A me non dispiace poi così tanto se lo credono- ammise il castano.

 

Sapere che a scuola giravano quelle voci su lui e Gabi gli metteva addosso uno strano senso di euforia, quasi di eccitazione, l'eccitazione tipica scaturita dalla consapevolezza della trasgressione.

 

-Immagini fosse vero?-

 

Gabi non rispose, continuando a concentrare il proprio sguardo sui rametti da spezzare in più pezzi possibile, come se ne dipendesse la sua esistenza.

 

-Mi ascolti?-

 

-Mh?-

 

-Ti ho chiesto, immagini fossimo veramente fidanzati?- domandò nuovamente Riccardo fingendo un sorriso di indifferenza, ma stando ben attento a studiare la reazione del rosa.

 

-Ne approfitterebbero tutti per insultarci ancora di più- 

 

Riccardo deglutì, magari quell'argomento era particolarmente ostile a Gabi per via delle prese in giro, quindi molto probabilmente non avrebbe mai considerato neanche la lontana possibilità che una cosa del genere potesse davvero accadere.

 

-Tu come reagiresti se ti dicessi di essere...gay?-

 

-Lo sei?-

 

-No- mormorò subito ridendo il castano.

 

-Allora perché lo chiedi?-

 

-Vorrei sapere come la pensi al riguardo- ammise Riccardo, temendo in questo modo di venire allo scoperto con i suoi sentimenti.

 

Gabriel però era troppo concentrato sul lato esteriore della cosa, e non riusciva a considerarla come nient'altro che l'ennesimo motivo per venire insultati.

 

-Penso che se qualcuno lo fosse davvero dovrebbe tenerlo segreto. Se qualcuno lo scopre è la fine-

 

-Non ti dispiace neanche un po' per Michael e Doug?-

 

Gabi rise di malizia.

 

-Intendi per il fatto che hanno cambiato scuola? Se lo sono meritato, ed hanno fatto la cosa migliore ad andarsene. Due stronzi in meno- biascicò spiaccicando il rametto contro il terreno, dove stava martoriando un mucchietto di foglie secche.

 

-Si ma erano innamorati. Adesso i loro genitori li obbligheranno a lasciarsi- osservò Riccardo dispiaciuto.

 

-Ben gli sta. Devono soffrire-

 

Il castano sospirò stirandosi le braccia in aria.

 

-Ma tu non sei omofobo vero?-

 

-Ancora con questa storia? Sai quanto me ne importa...-

 

-Ti piacerebbe baciare un ragazzo?-

 

La domanda di Riccardo era arrivata inaspettata, anche per colui che l'aveva pronunciata.

 

Gabi si bloccò dal giocare con i rametti e sbatté ripetutamente le ciglia.

 

-Come loro due?- domandò, riferendosi agli ormai ex compagni di classe.

 

-Si- 

 

Riccardo si mordeva le labbra, attendendo impazientemente la risposta del rosa.

 

Lui di baciare un ragazzo ne aveva una gran voglia, e anche tanta.

 

-A te piacerebbe?- 

 

Riccardo dovette voltarsi quando nel porre a sua volta la domanda Gabi aveva diretto lo sguardo verso di lui.

 

-Sarebbe interessante provare...per vedere come ci si sente-

 

Gabi annuì convinto, riprendendo a giocare con i rami.

 

-Vuoi provare?-

 

Il castano restò paralizzato dalla domanda.

 

-I-intendi con t-te?-

 

Gabi fece spallucce con indifferenza.

 

Tutto quel che rappresentava la trasgressione per lui era come una boccata d'aria fresca, dopotutto era di dispetti e rancore che viveva, ed un atto di sfregio ai propri genitori come quello di baciare un ragazzo non poteva far altro che mettergli maggior adrenalina in corpo.

 

-Hai paura?-

 

-No, f-figurati-

 

-Allora baciami- lo sfidò Gabriel con un sorrisetto sulle labbra, continuando ad osservare il terreno col quale giocherellava da quando erano arrivati sotto al loro albero affezionato.

 

Riccardo lo guardò di sfuggita.

 

Che stava aspettando? Gabi gli aveva chiesto di baciarlo.

 

Riccardo sapeva bene che per lui non era lo stesso, sapeva che Gabi voleva farlo solo come atto di sfida verso le convenzioni; eppure non riusciva a non esserne ugualmente contento, anche se l'esitazione era veramente tanta.

 

-Lo sapevo, hai paura- lo derise il rosa ridacchiando.

 

Perciò restò altamente stupito quando Riccardo con uno scatto si sporse verso di lui per premere insieme le loro labbra.

 

Gabi strinse gli occhi in un gesto istintivo, preso alla sprovvista.

 

Il castano lo aveva incastrato contro la corteccia ruvida dell'albero, che a contatto con la sua testolina delicata faceva davvero male.

 

Eppure era un dolore stranamente piacevole.

 

Riccardo si staccò lentamente, guardando l'amico con un'espressione colma di paura negli occhi.

 

Il rischio di aver distrutto tutto era proprio dietro l'angolo.

 

Gabi lo fissò sorpreso per qualche secondo, poi curvò la bocca in un sorriso, mordendosi il labbro inferiore.

 

-Ti piace?- domandò timoroso il castano.

 

Il rosa annuì contento, poi si sporse contro il suo amico per appoggiare la testa nell'incavo del suo collo.

 

Riccardo era in preda alla felicità per la reazione positiva dell'altro, anche se non era ancora chiaro quali fossero i suoi sentimenti nei propri confronti.

 

Con braccia tremanti strinse a sé il rosa, e Gabi chiuse gli occhi per lasciarsi abbracciare.

 

Non lo ricordava nemmeno quale fosse stata l'ultima volta in cui aveva ricevuto un abbraccio simile.

 

E le braccia di Riccardo erano come un rifugio caldo e sicuro dal quale non avrebbe mai voluto uscire.

 

Il castano annusava i morbidi capelli del rosa, con il sorriso stampato sulle labbra. Tutto era talmente perfetto da sembrare un sogno.

 

L'idillio del momento venne interrotto dal suono del cellulare di Riccardo che aveva preso a squillare, spezzando la magia.

 

-Dannazione, la lezione di piano. Le salto da due settimane, mia madre sarà infuriata- mormorò preoccupato.

 

-Non ci andare- lo istigò il rosa.

 

-Tanto ormai l'ho saltata. Ma mia madre deve essere stata avvertita dal maestro perché mi sta mandando messaggi minatori- ridacchiò, mostrando al rosa lo schermo del proprio cellulare, pieno di minacce da parte di sua madre.

 

Gabriel sbuffò infastidito.

 

-E va bene, allora andiamo. Ti va di accompagnarmi a casa?- 

 

-Certo- rispose prontamente il castano, mettendosi in piedi e porgendo poi una mano all'altro per aiutarlo ad alzarsi.

 

Conversarono per tutto il tragitto, mano nella mano, finché non giunsero di fronte alla casa del rosa davanti alla quale si salutarono con un veloce ed impacciato bacio sulle labbra.

 

-Ci vediamo domani- mormorò il castano accarezzandogli dolcemente il viso.

 

-A domani- rispose l'altro regalandogli uno sguardo pieno di dolcezza.

 

I due ragazzini si separarono, ignari di quello che li attendeva da quel momento in poi; erano stati incauti.

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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