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Autore: Cinderella90    07/04/2020    3 recensioni
«Sei forse impazzito?»
«Niente affatto, Hyuga. Ho semplicemente più esperienza di te con la stampa scandalistica e con i paparazzi. Stai pur certa che quel paparazzo non se ne andrà fino a quando non sarà riuscito a immortalarti con la sua macchina fotografica.» continuò Sasuke, mentre con la coda dell’occhio vide il fotografo pronto a scattare delle immagini. «A te la scelta. Puoi lasciare che la gente ti consideri come la povera donna abbandonata dall’amato, oppure che che mi veda mentre ti bacio. Con una fotografia del genere chiunque inizierà a pensare che io sia sempre stato il tuo amante.»
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Hinata sapeva perfettamente a cosa si riferiva Sasuke, l’intera sala da ballo era gremita di persone che spettegolavano a riguardo della sua recente rottura con Naruto.
 
«Diciamo che me la sto cavando piuttosto bene» disse con tono basso, frustrata da quella situazione.
 
Sasuke non le rispose nemmeno, troppo attirato da una fonte di rumore sospetta. Illuminato dalla luce fioca emanata dalla scritta “Exit”, vi era un uomo in jeans e camicia con tanto di macchina fotografica al collo, che ritornò immediatamente nell’oscurità non appena l’Uchiha gli lanciò un’occhiata omicida.
Il suo primo impulso fu quello di raggiungerlo a grandi falcate e prenderlo a pugni in faccia; il secondo, di usarlo a proprio vantaggio.
 
«Ora ascoltami attentamente e non ti muovere.»
 
Lei spalancò gli occhi dalla sorpresa, improvvisamente intimorita da quella sua serietà.
 
«Nascosto dietro alla colonna c’è un fotografo e ci metto la mano sul fuoco che lavora per una rivista scandalistica. Ci sta tenendo d’occhio da un po’, in attesa del momento giusto per poter scattare una fotografia alla “povera” Hinata Hyuga. Suggerirei di fornirgli un degno quadretto della prima pagina del loro prossimo numero, che ne dici?»
 
«C… che cosa?» mormorò Hinata, in preda al panico. «Sei forse impazzito?»
 
«Niente affatto, Hyuga. Ho semplicemente più esperienza di te con le riviste scandalistiche e con i paparazzi. Stai pur certa che non se ne andrà via fino a quando non sarà riuscito a immortalarti con la sua macchina fotografica.» continuò Sasuke, mentre con la coda dell’occhio vide il fotografo pronto a scattare delle immagini. «A te la scelta: puoi lasciare che il mondo ti consideri come la povera donna abbandonata dall’amato, oppure come che mi veda mentre ti bacio. Con una fotografia del genere chiunque inizierà a pensare che io sia sempre stato il tuo amante.»
 
A Hinata girava la testa per lo spavento, il piacere e l’adrenalina improvvisa.
Nel breve istante in cui lei esitò, Sasuke si avvicinò ulteriormente a lei, decidendo per entrambi.
 
«Facciamo in modo che il tutto risulti convincente.» le disse con tono risoluto mentre posava sul marmo i calici ormai vuoti.»
 
La sua mano scivolò lentamente lungo la schiena della giovane donna, fino a raggiungere la vita sottile che cinse a sé, abbracciandola stretta. Avvenne tutto troppo velocemente perché Hinata potesse rendersi conto di ciò che stavano realmente facendo: le gambe dell’uomo premevano sulle sue cosce, il seno schiacciato contro il suo petto e infine le labbra calde di lui si posarono su quelle carnose di lei.
 
Il cuore di Hinata cominciò a galoppare furiosamente, mentre la bocca di Sasuke seguiva perfettamente ogni morbida curva delle sue labbra. La lingua di lui le sfiorò il labbro inferiore e lei sussultò dalla sorpresa. Parte del suo cervello le ordinava di porre fine a quel bacio e di frapporre quanta più distanza possibile tra i loro corpi, ma una vocina ancor più insistente le intimava di non azzardarsi a staccarsi da quell’uomo così sicuro di sé e virile.
 
L’applauso improvviso proveniente dalla sala da ballo annunciò che la festa era ufficialmente iniziata, riportando entrambi al presente. Hinata si scostò da lui con le guance ormai in fiamme, e lui si infilò semplicemente le mani nelle tasche dei pantaloni, osservandola con la fronte leggermente aggrottata.
 
Il fotografo si era come volatilizzato, evidentemente aveva scattato la foto tanto attesa.
 
«Oddio, non riesco a credere che abbiamo fatto una cosa del genere» disse Hinata con tono nervoso, tentando di ravvivare i capelli mentre si avviavano verso la festa.
 
«A dire il vero è una cosa che desideravo fare già anni addietro.» disse lui, allungando una mano verso il portone così da risultare galante e farla passare.
 
«Non è vero!» Hinata sgranò gli occhi con improvvisa incredulità.
 
«Non è vero un accidente.» disse lui con un ghigno divertito dipinto sulle labbra.
 
Consapevole di avere il rossetto leggermente sbavato e i capelli in disordine, Hinata si fermò dinnanzi alla toilette.
 
«Devo fare qualche piccola operazione di restauro, vai pure avanti senza di me.»
 
«Aspetterò.» dichiarò Sasuke con un tono che non ammetteva repliche.
 
Sorpresa dalla sua galanteria, Hinata varcò la soglia del bagno e si avvicinò allo specchio così da potersi dare una piccola sistemata. Alcune cabine erano occupate e la povera donna si ritrovò spettatrice di una vivace discussione. «Non capisco perché tutti siano così sorpresi da questo “scoop”! Mesi fa Naruto aveva confidato alla sua segretaria di voler rompere il fidanzamento con la Hyuga. Probabilmente sposare un’altra donna e lasciare la notizia in mano ai giornali era l’unico modo per liberarsi definitivamente di lei.»
Hinata sentì le lacrime salire agli occhi ma quando avvertì una delle porte aprirsi, ella ricacciò indietro le lacrime, si nascose dentro a una cabina vuota e vi rimase finché non se ne furono andate tutte quante.
 
Quando scorse il volto pallido di Hinata, l’Uchiha capì all’istante che la donna aveva sentito l’intera conversazione di quelle pettegole, e poiché le parole in quel momento risultassero del tutto superflue, le offrì il braccio in chiaro segno di sostegno emotivo.

Le porte della sala da ballo erano già state chiuse e il discorso di apertura già terminato. Con espressione dubbiosa, Hinata si tirò appena indietro: detestava attirare l’attenzione su di sé.
 
-Fammi indovinare: il tuo tavolo è in prima fila, vero?- domandò con un filo di voce, rivolgendogli un tenue sorriso.
 
Avendo donato l’oggetto più costoso per l’asta di quella sera, Sasuke avrebbe preso posto al tavolo principale, proprio al centro della prima fila.
 
-Prima fila, tavolo centrale.- confermò lui, con un sorriso tirato.
 
-Oh, il nostro si trova nella terza fila.- mormorò Hinata con tono quasi afflitto. -Perché ad almeno uno di noi non è toccato un tavolo verso il fondo della sala? In questo modo passare inosservati è del tutto impossibile.-

Impaziente di entrare e porre fine al supplizio di quella serata, la giovane donna allungò una mano verso le maniglie di quelle pesanti porte, ma l’Uchiha le prese con delicatezza il braccio per impedirle di aprirle.

-Perché mai dovremmo fare attenzione a non farci vedere assieme? Lascia che questa folla pensi quello che domani penseranno tutti i lettori delle riviste scandalistiche: che non t’importa un fico secco dell’Uzumaki e che ti interesso io, non lui.-

-Sasuke, tu non capisci. Nessuno di quelli che mi conosce veramente crederà a una cosa simile!- esclamò lei, torturandosi le mani. Il volto dell’uomo s’irrigidì all’istante e i suoi occhi divennero freddi. –Hai ragione tu, da parte mia è stato stupido pensarlo. D’altronde avevo dimenticato che all’interno di quella sala vi sono persone ricche e inette, che non potrebbero mai credere che saresti disposta a scambiare uno di loro per un uomo normale e comune, uno come me.-

Hinata lo guardò a bocca aperta e con sguardo incredulo. Si sentiva furiosa e stupita allo stesso tempo.
 
-Sasuke Uchina, cosa diamine vai blaterando?! Non c’è niente di comune o normale in te!-
 
La guardò a lungo negli occhi e Sasuke realizzò con sorpresa che il suo sguardo non la tradiva, d’altronde non lo aveva mai fatto.
 
-Grazie.- disse solo con una vaga punta di gratitudine, prima di tornare a rivolgerle un sorriso impertinente. -La rabbia ha restituito vivacità al tuo sguardo. E’ un vero peccato che con il mio bacio non sia riuscito a ottenere lo stesso risultato.-

A quelle parole, Hinata commise l’errore di soffermarsi più del dovuto sulle sue labbra, costretta poi a distogliere lo sguardo e concentrarsi sul problema di quella serata.
 
-Mi perdonerai se non sono abituata a baciare uomini che conosco appena, specialmente quando c’è qualcuno che mi osserva con non poca insistenza.-

-Sei diventata terribilmente schizzinosa, lo sai Hyuga?!- scherzò Sasuke –Un tempo baciavi in continuazione gattini e cani randagi.-

Quel paragone era così assurdo da farla ridere. -Certo, ma solo quando avevo l’assurda convinzione che tu non mi stessi guardando!-

-E invece i miei occhi erano sempre molto attenti ma solo quando si trattava di te.-

Senza aggiungere altro, Sasuke aprì una delle porte e dopo averle appoggiato una mano sulla schiena, la spinse in avanti con delicatezza. In tutta la sala si udì un mormorio sommesso, mentre gli occhi della folla erano fissi su di loro: un miliardario ambizioso, annoverato dalle riviste come uno degli scapoli più ambiti al mondo, che passava del tutto disinvolto in mezzo alla sala tenendo sottobraccio Hinata Hyuga, ex fidanzata di Naruto Uzumaki.
 
Sasuke accompagnò Hinata al suo tavolo, la fece accomodare e salutò tutti i presenti con un cenno educato del capo, strizzando l’occhio a Hanabi. Un sorriso affettuoso a Hinata, accompagnato da una tenue carezza sulla spalla e si allontanò a grandi passi verso il proprio tavolo in prima fila.
 
Del tutto incapace a distogliere lo sguardo, Hinata lo osservò per diversi istanti, impressionata e divertita al tempo stesso dalla sua totale indifferenza nei confronti della curiosità che aveva suscitato in tutti quanti. Con espressione rilassata e neutrale, guardò i propri vecchi compagni di avventure e poi volse la propria attenzione alla sua famiglia. Hanabi era seduta al fianco di Kiba e la fissava con aria perplessa, così come Fumiyo.

Tutti stavano morendo dalla curiosità ma conoscevano bene le regole della sopravvivenza che vigevano nell’alta società e la prima era assolutamente indiscutibile: mostrarsi sempre come un fronte unito e compatto.
 
La nonna di Hinata, che da ormai qualche anno aveva cominciato a ignorare le regole dell’alta società, decise di distinguersi anche quella volta. Fissò Sasuke Uchiha con espressione perplessa, poi si sporse verso la nipote e le chiese: -Chi è quel giovanotto, cara?-
 
-E’ Sasuke Uchiha, nonna. E’ l’uomo che ha donato la scultura che prima stavi tanto decantando.-
 
Asuka Satou la guardò con espressione inorridita. Col passare degli anni aveva imparato a dire sempre la verità a costo di risultare troppo schietta. –Non la stavo ammirando, cara. Ho detto che a mio modesto parere quell’opera è orribile!-

Hinata avrebbe tanto voluto spiegare che Sasuke era lo stesso ragazzo a cui portava i suoi deliziosi manicaretti ma aveva paura di farlo, per timore che la nonna iniziasse a raccontare di tutte le volte che era sgattaiolata in cucina per fare razzie e che qualcuno la sentisse. Sasuke era venuto in suo soccorso quella sera, e lei in cambio era decisa a proteggere il suo orgoglio e la sua vita privata.
 
Troppo immersa nei suoi pensieri, la donna non si accorse che Kiba, seduto alla sua sinistra, stava osservando Sasuke in ostinato silenzio. Hanabi notò la sua preoccupazione e mentre i camerieri raccoglievano i piatti ormai vuoti della portata principale, si chinò verso di lui: -che cosa c’è che non va?- mormorò al suo orecchio.
 
Lui attese con pazienza finché il cameriere non ebbe finito di versargli il caffè, poi con il capo indicò il tavolo principale. –Si tratta dell’Uchiha, non ha fatto altro che guardare Hinata per tutta la sera. Certo, occhiate discrete ma comunque non mi piace.-
 
Hanabi era a dir poco sorpresa, ma ben lontana dell’essere dispiaciuta. Nella situazione difficile in cui si trovava Hinata, avere attorno un uomo desiderabile non poteva far altro se non risollevarle un po’ il morale. –E come mai non ti piace?-
 
-Oh Hanabi, per una marea di motivi. Ne vuoi sapere uno? Ha la reputazione di essere un uomo subdolo e tua sorella in questo momento è troppo vulnerabile, non deve abbassare la guardia.-
 
-Kiba, Sasuke è un nostro vecchio amico. Questo lo sai, vero? E tu ti stai comportando in modo troppo protettivo.
 
-Forse hai ragione tu ma non posso farne a meno. Hinata è come una sorella per me, non voglio vederla soffrire.-
 
Kiba avrebbe tanto voluto proseguire quel dialogo ma gli venne impedito dal banditore dell’asta che era salito sul podio, mettendo a tacere ogni conversazione intrattenuta nella sala.
 
-Signori e signore- annunciò con tono solenne –vi invito caldamente ad aprire i vostri cuori e i vostri portafogli, ricordandovi che ogni singola cifra ottenuta da questi proventi verrà devoluta alla ricerca per le malattie genetiche rare. Ora, se volete consultare il catalogo che trovate sul banco, troverete un elenco completo degli oggetti che saranno messi all’asta.-
 
Ci fu un fruscio generale, segno che i presenti stavano sfogliando il catalogo con interesse. –So che molti di voi sono ansiosi di acquistare la scultura generosamente offerta dal signor Uchiha- disse lui. E subito dopo, con tono scherzoso, aggiunse: -per ridurre al minimo la vostra attesa, abbiamo posto l’articolo a metà dell’elenco, più precisamente al numero dieci.-
 
Una risata percorse la sala, e il banditore attese finche non ebbe nuovamente la completa attenzione dei presenti.

-Articolo numero uno- annunciò. –Schizzo a matita di Vincent Van Gogh…-


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Si, lo so... non ho scusanti per questo mostruoso ritardo nell'aggiornare la storia.
Posso solo dirvi che per un po' mi era passata la voglia di scrivere, aprivo Word e guardavo lo schermo per non so quanto tempo, senza riuscire a scrivere nulla! Non avevo voglia e peggio, le idee che avevo nell'evolvere questa storia non mi convincevano un granché.
Fortunatamente questo periodaccio sembra essere passato! 

Colgo l'occasione per ringraziare chi continuerà a leggere questa storia e perché no, anche i nuovi arrivati! Spero che in questo momento particolare stiate tutti bene!

A presto!

 
  
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