Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    23/04/2020    2 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle di 27 e 24 anni alle prese con le proprie vite e i propri impegni. Elsa è sposata e vive la sua vita con le scatenate figlie gemelle di 7 anni. Anna, invece, è prossima alla laurea e a dire sì a un futuro roseo e carico di amore che ha sempre sognato fin da piccola.
La vita, però, non è una favola. Entrambe le sorelle vivranno dei momenti di crisi della quotidianità e, per colpa di incidenti e imprevisti, dovranno fare i conti con la cruda realtà.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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CAPITOLO 18.

 
“Oh ma insomma papà ti vuoi sbrigare?” si lamenta Lia sbattendo i piedi per terra.

“Non riesco a farmi uscire decentemente il nodo della cravatta!” spiega Jack mentre si guarda allo specchio e riprova il procedimento altre mille volte.

“Sì, sì ok… te lo fa la mamma, vieni!” prende iniziativa Sofia afferrando la mano del genitore e trascinandolo verso la camera da letto delle bambine, dove Elsa si stava preparando.

“Ma bambine non è il caso davvero, ora ce la faccio e…” cerca di svignarsela Jack, non sapendo come uscire da quella situazione ma, una volta di fronte alla moglie, rimane senza parole. Elsa indossava un meraviglioso vestito lungo azzurro e un decolleté con cinturino argento, che rendevano la sua figura magra e snella, ancora più slanciata. I capelli biondi erano raccolti in una treccia adornata da piccole forcine a forma di fiocco di neve e, trucco e lucidalabbra le facevano risplendere il viso.

“Mamma sei wow!” afferma Lia non riuscendo a trattenersi di fronte alla madre, vestita da principessa.

“Grazie, anche voi siete bellissime! Sicure di non aver tirato troppo le vestine mentre le mettevate?” chiede Elsa chinandosi sulle bambine che indossavano due abitini bianchi dal fiocco rosa in vita.

“Saremo le damigelle migliori del mondo! Ora però aiuta papà!” aggiunge Sofia indicando l’uomo in difficoltà.

Le bambine erano riuscite ad incastrarli anche questa volta e ora si trovavano faccia a faccia, obbligati a incrociare gli sguardi. Elsa squadra il marito vestito nel suo smoking blu elegante e, anche se non vuole accettarlo, avverte una piccola fiamma accendersi nel suo cuore. Lei non lo vedeva vestito così dal giorno del loro faticoso matrimonio e non poté fare a meno di constatare che, seppur il sentimento non ci fosse quasi più, Jack era un gran bel uomo dai lineamenti marcati e gli occhi penetranti.

“Vieni, ti aiuto” sussurra Elsa abbassando lo sguardo, dopo aver adoperato la tattica del finto colpo di tosse per rompere i pensieri e il legame silenzioso creatosi.

Jack si avvicina a lei e si lascia annodare la cravatta. Elsa era abile e veloce, abituata da ormai diversi anni a sistemare camicie e cravatte al marito. Quel gesto, così quotidiano e romantico allo stesso tempo, risveglia anche il cuore di Jack che, in silenzio, non può fare a meno di constatare la bellezza della donna.  

Nell’appartamento delle ragazze…

“Io, io non ce la faccio penso che piangerò” esclama Rapunzel facendosi aria sul volto per trattenere le lacrime.

“Oh insomma sei la solita…non siamo ancora in Chiesa e già piangi?!” la schernisce scherzosamente Merida.

“Ragazze, non ho parole. Mi sento così…wow!” riesce a dire Anna emozionata portandosi le mani sul volto mentre si osserva allo specchio. La giovane indossava l’abito bianco con corpetto attillato ricamato in pizzo e un lungo strascico con impercettibili brillantini. Aveva le spalle scoperte, il collo adornato da una collana di perle abbinata agli orecchini, al dito lo scintillante anello di fidanzamento, smalto, un trucco leggero soprattutto attorno agli occhi azzurri e dei meravigliosi boccoli rossi che le cadevano su schiena e spalle.

“Oh! Hanno suonato, penso sia Hans…” afferma Rapunzel emozionata aprendo subito cancellino e porta dell’appartamento.

Hans è vestito nel suo smoking elegante con una cravatta rossa in tinta con i capelli, pronto ad accompagnare la migliore amica nel giorno più importante della sua vita.

“Anna, ma sei incredibile e…!” esclama lui una volta fuori dall’abitazione, ricevendosi però la porta in faccia da parte di Merida.

“Meri, ma che fai?!” chiede sconvolta Anna, guardandola attonita.

“Lui può aspettare un secondo. Anna…io e Rapunzel vogliamo dirti due cose ora prima di andare in Chiesa” enuncia Merida massaggiandosi nervosamente le mani e invitando la bionda a prendere la parola.

“Anna, noi abbiamo vissuto benissimo questi anni universitari con te e vederti andare via è doloroso per noi che ormai ti vediamo come una sorella. In questi anni abbiamo riso, scherzato, pianto e litigato come delle vere amiche. Tu per noi ci sei sempre stata e…” continua Rapunzel con la voce scossa dall’emozione, guardando di nuovo l’altra nella speranza che la aiuti nel discorso.

“Per questo abbiamo messo da parte un po’ di soldi e in questa busta trovi un bel contributo per la nuova casa” conclude Merida porgendo velocemente una busta sigillata ad Anna.

La sposa l’afferra con mani tremanti e, emozionata, non osa guardarne il contenuto. Non le importa la cifra all’interno, il solo pensiero di avere tra le mani alcuni risparmi delle sue migliori amiche le faceva battere il cuore di gioia e gratitudine. La giovane si limita ad accarezzare la busta per poi rivolgere uno sguardo colmo d’amore e un sorriso alle due ragazze.

“Da ragazza universitaria, da giovane incasinata senza mai un soldo in più in tasca, so quanto valga questo vostro regalo. Vi voglio bene ragazze e vi voglio per sempre nella mia vita” le ringrazia Anna avvicinandosi e cingendole entrambe in un abbraccio collettivo. Trascorrono alcuni secondi prima di staccarsi e, per fortuna, Rapunzel si ricorda di un elemento importante ed invita le altre a darsi una mossa:

“Ehm…ora riapriamo a Hans?”

“Giusto” concludono le altre in coro, imbarazzate e allo stesso tempo divertite per quanto avvenuto.


La Chiesa era parata e addobbata a festa con mazzi di fiori profumati, teli bianchi sui banchi e un lungo tappeto rosso. Kristoff, vestito con un abito nero elegante, con gemelli d’oro, camicia e capelli sfoltiti e laccati, attendeva all’altare, continuando a guardarsi l’orologio da polso.

“Ti vedo nervoso figlio mio” afferma Gerda, la dolce madre del ragazzo che aveva curato e supportato anche Elsa e Anna dopo la morte dei genitori.

“Aspetto questo momento da tanto tempo. Ho sempre saputo che Anna sarebbe stata la donna della mia vita, da oggi potrò coltivare questo mio sogno”

“Lei è la ragazza più dolce e meravigliosa del mondo. Non potrei essere più felice di così!” conclude Gerda accarezzando una guancia del figlio mentre, dietro di lei, compare Elsa rimasta immobile per colpa di quanto appena ascoltato.

Kristoff e Anna intraprendevano un nuovo cammino, si sarebbero sposati e avrebbero confermato quell’amore che lei, dopo 7 anni di matrimonio, stava già distruggendo. Tanta, però, è la rabbia che le ribolle nelle vene nel sentire Gerda parlare in modo così materno della sua amata sorellina. Elsa era felice per Anna che meritava, anche nella futura suocera, una figura adulta cordiale e amica, ma, dentro di sé, soffriva per non aver avuto la stessa fortuna. La mamma di Jack la detestava, la vedeva come una pessima ragazza, piena di complessi, di disturbi e aveva storto il naso già al loro primo incontro. Mai una parola positiva, ma solo tanti giudizi, allontanamenti e cattiverie, arrivando anche a non voler conoscere le bambine, viste come “figlie del peccato” concepite prima delle nozze.

“Elsa, ciao cara! Come sei bella!” sussurra Gerda accorgendosi di lei alle sue spalle. Elsa si avvicina lentamente e, dopo averle rivolto un dolce sorriso, si pone di fronte a Kristoff contemplandone la bellezza.

“E così…il mio migliore amico si sposa con mia sorella” ride lei, sistemandogli meglio il colletto della camicia.

“Se non fosse stato per te e Jack ora io e Anna non saremmo insieme” risponde lui guardandola negli occhi.

“Noi non abbiamo fatto nulla. È il vostro amore ad aver trionfato e da oggi dovrete giurare di preservarlo tale per tutta la vita. Kristoff…Anna come hai potuto vedere è cambiata e ora è una persona molto più tosta di prima. Vivrete sicuramente dei momenti difficili ma, almeno voi, promettetemi di non demordere mai” conclude poi la ragazza con il cuore lacerato, colpevolizzandosi da sola per non aver mantenuto quelle parole appena pronunciate.

“Ti voglio bene Elsa, non lasciarmi mai solo” afferma lui con il sorriso stampato sul volto, abbracciando la bionda per poi permetterle di allontanarsi per accompagnare Anna all’altare.
 
Elsa arriva sul sagrato della Chiesa giusto in tempo per vedere Anna sollevare aggraziatamente il vestito ed affrontare le temute scale. Elsa rimane imbambolata e rivede, ad ogni gradino, una Anna differente. La immagina di nuovo piccola intenta a giocare con lei a foresta incantata, adolescente mentre chiede supporto per far sparire i brufoli e finalmente donna capace di affrontare ogni sfida della vita.

“Sei…bellissima” sussurra Elsa una volta di fronte alla giovane sposa che si limita a sorridere e a prenderla a braccetto, pronta ad essere accompagnata in Chiesa.

“Anna io…” comincia a dire Elsa mentre si preparano alla porta della Chiesa, dopo aver fatto sistemare le gemelle davanti, pronte a sfilare con i loro mazzi di fiori.

“…mi sento così inadatta in questo momento. Al posto mio dovrebbe esserci Papà, a consigliarti e a darti forza e esempio collegandosi anche al suo amore per la mamma. Qui, invece, ci sono solo io che non sono la massima dimostrazione dell’amore come ben sai, anche se ci sto riprovando. Ecco Anna, sappi che non sarà facile la vita matrimoniale ma, oltre all’amore di Kristoff con il quale supererai tutto…volevo dirti che io ci sarò sempre per te” conclude Elsa con voce spezzata, abbracciando Anna e stringendola tra le sue braccia esili.

“Tu vivi in me, ti voglio bene Elsa” riesce a sussurrare Anna scossa dall’emozione, cercando di non piangere e tremare. Fortunatamente quel momento di tensione viene distrutto dalle gemelle che, sbagliando completamente l’attacco dell’organista, irrompono in Chiesa e, tra petali di fiori buttati qua e là e strani bisbigli, cominciano a percorrere la navata da sole senza rendersi conto di non aver dato l’ok anche alla sposa. Una volta di fronte a Kristoff, le gemelle comprendono di aver sbagliato e, sorridendo ironicamente al futuro zio, trovano il coraggio per girarsi ed osservare tutti gli invitati in piedi da circa cinque minuti senza la sposa.

“Ecco… quando farai dei figli, spero tu riesca ad averne uno alla volta. Come vedi quattro occhi non bastano mai a tenere sotto controllo quelle due” ride Elsa donando uno sguardo di conforto alle piccine, per far capire loro di non aver poi provocato un danno irreparabile.

La marcia nuziale, infatti, viene suonata di nuovo e, tra sospiri di meraviglia e commenti sottovoce, le due sorelle camminano verso l’altare dove Kristoff, ammaliato dalla bellezza della futura moglie, non può che spalancare la bocca.

Quei pochi passi emozionano Elsa che, dentro di sé, avverte di nuovo una stretta al cuore. La sua sorellina si stava sposando. Quella piccolina dai capelli rossi, così impulsiva e agitata che non la faceva mai dormire di notte, stava ora prendendo in mano la sua vita e dicendole addio. Sì, perché in parte con il matrimonio si aprono nuove porte, ma se ne chiudono altre. Le loro strade continuavano comunque a incrociarsi costantemente ma quel mondo passato fatto di giochi, di casa, di famiglia, si stava trasformando in un album fotografico colmo di ricordi d’infanzia e crescita.

Elsa stringe a sé il braccio di Anna, come a implorarla di non abbandonarla perché, per ogni sorella, è normale soffrire il distacco con una persona che, fino alla notte prima, dormiva nella tua camera da letto e in quell’inconfondibile stanza custodita nel proprio cuore.

Con le lacrime agli occhi e un sorriso orgoglioso, Elsa prende la mano di Anna per poi intrecciarla a quella di Kristoff, un gesto che in genere viene compiuto dal genitore.

“Ti affido la mia vita” afferma poi Elsa guardando Kristoff negli occhi, chiedendogli, da quel momento in poi, di prendersi cura totalmente della persona più importante della sua vita.

Kristoff le risponde con un cenno del capo e uno sguardo serio, facendole intendere di volersi assumere la completa responsabilità di Anna: quella giovane che meritava solo un po’ di serenità e una presenza sicura nella sua vita.

Il matrimonio procede speditamente, ricco di emozioni, di brani organistici finché la funzione non giunge al punto più importante.

“Che fanno adesso?” chiede Sofia agitata, bisbigliando all’orecchio di Lia.

“Oh penso si scambieranno gli anelli…” risponde con serenità Lia guardandosi le unghie, assonnata a causa delle tante parole del sacerdote, per poi balzare in piedi e guardare la sorella negli identici occhi celesti.

“Caspiterina tocca a noi!” sussurra innervosendosi la biondina cominciando, così, a muoversi rumorosamente con la sorella per cercare di prendere le fedi.

“Siamo ora…” inizia il prete, distogliendo poi lo sguardo dal libro, disturbato dal trambusto in Chiesa.

“Ehm, ehm…volevo dire…” continua lui cercando di riprendere il discorso, sbirciando tra i banchi e notando le due bambine intente a sistemarsi e raccogliere qualcosa.

“Siamo ora allo scambio degli anelli” comunica finalmente il parroco, vedendo le sorelle comparire sul lungo tappeto rosso con i capelli tutti scompigliati e il cuscino degli anelli leggermente stropicciato. Lia, infatti, si era completamente dimenticata dell’incarico e, senza accorgersene, aveva fatto cadere il cuscino sotto il banco non ritrovandolo più.

Elsa vede le proprie figlie camminare spedite, con un sorriso finto sul volto e il fiatone. La donna si limita a guardare Jack in lontananza, anche lui tutto agitato per aver cercato di intervenire e, leggermente imbarazzata, si mette una mano sul volto.

“Scusateci è che…” sussurra Sofia agli sposi sentendosi in colpa per averli fatti aspettare di nuovo.

“Va tutto bene cucciole, vi voglio bene” afferma Anna a bassa voce, chinandosi sulle bambine e accarezzando il loro viso per poi vederle tornare serene al proprio posto.
Anna osserva Kristoff negli occhi e ripercorre in un battibaleno tutta la loro relazione. Le labbra si sollevano automaticamente nel riconoscere di non avere ripensamenti, delusioni o brutti ricordi con l’uomo. Kristoff l’aveva capita fin da subito, trasformandosi da amico a fidanzato e prendendosi cura di lei come nessun altro. Kristoff le aveva colmato il cuore, guarito le ferite e dato un senso profondo alla sua esistenza.

“Con questo anello…ti sposo” annuncia Anna convinta e accettando il gesto ricambiato dello sposo. Ora le loro mani erano intrecciate e gli anulari presentavano delle meravigliose fedi in oro rosa, regalate dai testimoni di nozze che, in quel preciso istante, erano tutti scossi dalle lacrime di emozione.

“Io vi dichiaro, marito e moglie…” conclude allora il sacerdote e, tra applausi e fischi, Anna e Kristoff uniscono le labbra nel bacio più speciale della loro vita.

A quella visione tutti sorridono e si asciugano gli occhi umidi. Merida con la mano intrecciata a Daniel, Rapunzel, Flynn e Hiccup, osservano con orgoglio la propria amica, constatandone l’evoluzione.

Gerda si strizza il fazzoletto più volte, singhiozzando felice nel vedere il figlio sistemato con una donna così bella e responsabile.

Hans contempla sorridente il bacio senza avvertire nessun rimorso, nessuna nostalgia, nessuna ferita ma anzi rendendosi conto di sentirsi un giusto testimone di nozze che farà di tutto per tenere unita una coppia del genere.

Jack osserva in silenzio quel bacio così romantico, tenendo strette le mani delle figlie ma sentendo un dolore lancinante al cuore. Un dolore che gli ricorda di essere comunque un fallito, di non avere mai avuto la stessa fortuna di quei due giovani che tanto stimava e che si stavano giurando amore eterno.

Anche Elsa è percorsa dallo stesso identico pensiero e, dopo aver registrato la sua firma di testimone, promette a sé stessa di cercare di riscoprirsi. Osserva il marito in lontananza e, seppur distanti soprattutto con il cuore, si rende conto di condividere ancora una volta con lui un medesimo dolore.

“Ci riproverò” conferma poi lei a bassa voce per poi raggiungere la propria famiglia e sorridere di fronte al dialogo delle figlie:

“Si continuano a baciare…” afferma Sofia all’orecchio di Lia.

“L’ho notato. È allo stesso tempo meraviglioso e schifoso non trovi?” commenta l’altra sollevando il labbro.

“Ma…tu dici che arriverà presto un cuginetto?” continua curiosa la piccola Sofia.

“Femmina…cuginetta. Un bacio così lungo non può che darci una cuginetta. Per i maschi basta un bacio corto” conclude convinta la scienziata Lia, causando la risata e il sorriso della maggior parte dei presenti.
  
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