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Autore: WitchAmbre    14/05/2020    1 recensioni
"Erano gli ultimi giorni del mese di Agosto e Severus si accingeva a preparare le sue cose per partire alla volta di Hogwarts. Mentre preparava il suo baule raccogliendo il necessario iniziava a realizzare che quello non sarebbe stato un anno come tutti gli altri.
Erano già un decennio che insegnava Pozioni nella Scuola di Magia e Stregoneria, ma quell'anno sarebbe stato del tutto diverso: il figlio di Lily avrebbe varcato la soglia della Sala Grande a breve e si sentiva terrorizzato."
Tutti noi conosciamo la storia di Harry Potter raccontata dal suo protagonista, e se adesso fosse raccontata da colui che ha protetto il bambino che è sopravvissuto fin dall'inizio?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Capitolo 3 - La festa di Halloween


Quella mattina Severus aprì gli occhi con una strana sensazione.
Ci mise un  po' a realizzare cosa fosse.
Mentre scostava le lenzuola e cercava di mettersi a sedere per svegliarsi del tutto gli cadde l'occhio sul calendario che teneva vicino al letto.
31 ottobre.
Immediatamente realizzò il motivo.
Undici anni dalla morte di Lily, undici anni dal suo fallimento.
Si preparò in fretta per iniziare la sua giornata.
Quella sera, oltretutto, ci sarebbe stato il tradizionale banchetto di Halloween.
Sarebbe stata una giornata particolarmente lunga e difficile.
Sospirò.
Le lezioni di quel giorno si susseguirono una più noiosa dell'altra. Quei ragazzi erano davvero ignoranti, ma soprattutto irritanti.
Non prestò davvero attenzione ai suoi studenti, quella giornata stava trascorrendo ovattata, senza suoni né colori.
Nemmeno torturare  quel disastro ambulante di Paciock gli diede la solita soddisfazione, ma diede loro la solita mole esagerata di compiti, giusto per metterli un po' in difficoltà.
Una volta terminata l'ultima lezione, si ritirò nel suo studio per correggere i temi che aveva assegnato durante la settimana, ma la concentrazione non era sicuramente delle migliori.
A ogni parola letta sulle pergamene stropicciate degli studenti, i suoi ricordi vagavano nel passato.
Pensò a ogni dettaglio di quella notte di undici anni prima, a come aveva supplicato il Signore Oscuro di risparmiare Lily, a come aveva implorato Silente di nasconderli e proteggerli, e a come fosse andato tutto in fumo in pochi attimi.
Il Signore Oscuro le aveva dato una scelta, aveva ascoltato la sua supplica.
Non voleva ucciderla.
Ma quale madre non si sarebbe sacrificata per proteggere suo figlio?
Il Signore Oscuro lo sapeva.
Non aveva mai avuto nessuna possibilità di salvarla.
Che stupido era stato anche solo a pensarlo.
Strinse i pugni fino a ferirsi i palmi delle mani, senza sentire alcun dolore, e li sbattè sul tavolo facendo rovesciare l'inchiostro sui compiti dei suoi studenti.
Ritornò in sé.
Con un colpetto leggero di bacchetta fece sparire le macchie nere dai fogli sparsi sul tavolo.
Non era più in grado di lavorare quella sera, né tantomeno aveva voglia di farlo.
 
Uscì dal suo ufficio e andò nelle sue stanze a prepararsi per il banchetto serale, sapeva che non avrebbe potuto evitarlo. Silente teneva molto alla presenza di tutti i professori, soprattutto durante le ricorrenze più importanti.
Prese posto al tavolo degli insegnanti nella parte più vicina al muro, visto che non avrebbe potuto evitarlo, almeno avrebbe avuto un solo professore a disturbarlo con le sue inutili chiacchiere.
Per tanto tempo Halloween era stata la sua festa preferita.
Anche nel mondo babbano gli piaceva festeggiare il giorno dei morti facendo dolcetto o scherzetto con Lily e rimpinzandosi di dolci, ma ad Hogwarts, pieno di zucche e illuminata dalle candele, era tutta un'altra faccenda.
Hogwarts ad Halloween era stupenda.
Era.
Il professor Raptor non era ancora arrivato.
Strano
Pensò Piton.
Raptor era risaputo non essere un genio, ma non era un ritardatario.
Inoltre aveva fatto qualche ricerca per conto di Silente prima che venisse assunto per l'anno scolastico, ma non aveva trovato gran che sul suo conto.
Nonostante tutto però c'era qualcosa su di lui che non lo convinceva, lo avrebbe tenuto d'occhio per conto del preside.
Nel bel mezzo del banchetto, mentre tutti gli studenti stavano gustando ogni tipo di leccornia chiacchierando amabilmente tra di loro, le porte della Sala Grande si spalancarono improvvisamente.
Il professor Raptor correva verso il tavolo dei professori inciampando nel suo stesso mantello e sbraitando.
"Un mostro.. Nei sotterranei.. pensavo di doverglielo dire".
E si accasciò a terra svenuto.
Patetico.
In una frazione di secondo gli studenti in un primo momento divertiti per la goffa scena di un professore che correndo inciampava su se stesso, iniziarono a urlare e a scatenare il caos per fuggire dalla Sala Grande.
Silente dovette urlare per ripristinare l'ordine e il silenzio.
"Prefetti!" tuono, "riportate i ragazzi nelle rispettive Case immediatamente!"
I ragazzi iniziarono a spostarsi in grandi gruppi guidati dagli studenti più grandi che facevano fatica a mantenere l'ordine e, allo stesso tempo, far accelerare il passo anche ai più giovani che volevano curiosare in giro.
Tutti i professori seguirono il preside alla ricerca del mostro che si aggirava nel castello.
Se fosse riuscito a ferire, o peggio uccidere uno degli studenti le ripercussioni sulla scuola sarebbero state gravissime.
Era di vitale importanza riuscire a trovarlo prima che la situazione peggiorasse.
Mentre lasciava la Sala del banchetto con tutti gli altri professori Piton ebbe un presentimento e si voltò verso il professor Raptor svenuto a terra, ma questi si era già alzato e diretto altrove.
Sapeva che stava nascondendo qualcosa, non era necessario un genio per capire che liberare una qualche creatura nel castello era una un diversivo bello e buono.
Severus gli corse dietro realizzando sono alla fine dove si stesse dirigendo il professore di Difesa contro le Arti Oscure.
Il terzo piano.
Il nascondiglio della pietra.
Cosa mai avrebbe potuto farci Raptor con la Pietra Filosofale?
Senza nemmeno pensarci entrò nella stanza dove il cane a tre teste sorvegliava la botola che avrebbe condotto alle diverse prove da affrontare prima di raggiungerla.
Pensò di trovare Quirinus al suo interno, ma non appena si chiuse la porta alle spalle trovò solo il mastino, il quale cercò immediatamente di attaccarlo mortalmente.
Dove si era cacciato?
Ma i suoi pensieri si interruppero quando l'enorme creatura a guardia della pietra iniziò a ringhiare pericolosamente mostrando dei denti spaventosamente grandi.
Piton lanciò qualche schiantesimo per riuscire ad allontanare il mostro il tempo sufficiente per uscire dalla stanza ma servì solamente a infastidirlo ancora di più, tanto  che gli addentò una caviglia facendolo gemere di dolore.
Si ricordò improvvisamente che l'unico modo di neutralizzare il grosso cane a tre teste era quello di fargli sentire della musica, perciò fece apparire un pianoforte incantato che iniziò a suonare una melodia rilassante.
Lo stratagemma funzionò immediatamente, così tutte e tre le teste si appoggiarono alle grosse zampe del mastino e caddero addormentate.
Severus si prese un momento per riprendere il respiro e il controllo di se stesso.
La ferita insanguinata emetteva fitte acute, ma doveva trovare Raptor.
Uscì dalla stanza e si chiuse la porta alle spalle.
La cosa più prudente da fare sarebbe stata raggiungere gli altri insegnanti e raccontare immediatamente a Silente cosa fosse successo.
Trovarli fu semplice.
Le urla si sentivano in tutto il castello.
Erano tutti raccolti in un bagno delle ragazze in cui il mostro aveva attaccato una studentessa.
Si precipitò più velocemente possibile per raggiungere gli altri e, quando arrivò, tra gli altri docenti, trovò anche il professor Raptor.
Sudicio doppiogiochista, chi voleva ingannare.
Entrò nel bagno dove trovò nientemeno che Harry Potter e i suoi due amici, con un troll di montagna tramortito accanto a loro.
Era sconcertante quanto facilmente quel ragazzino riuscisse a mettersi al centro dell'attenzione.
A mettersi nei guai, si corresse.
Non bastava la sua storia, la morte dei suoi genitori, il pericolo costante del Signore Oscuro e dei suoi seguaci.
Anche quando poteva stare al sicuro dai pericoli, ci si fiondava senza rifletterci un momento.
Ancora una volta si appuntò mentalmente la somiglianza del ragazzo a James, e le sue labbra si curvarono in un'espressione di disprezzo.
Il ragazzo dovette notarlo perché gli rivolse uno sguardo interrogativo.
Ma la rabbia improvvisa che stava montando in lui non era che preoccupazione.
Era spaventato.
Quel ragazzo avrebbe potuto ferirsi gravemente, o peggio morire quella notte.
Giungere a quella conclusione lo stupì.
Lui.
Severus Piton.
Preoccupato per il ragazzo.
Si scosse la polvere dal mantello, più che altro per scacciare quel pensiero e si coprì la gamba ferita.
Era meglio non parlare della botola in presenza dei ragazzi, avrebbe chiesto un colloquio con Silente una volta usciti dal bagno.
La professoressa McGranitt, in qualità di capo della Casa Grifondoro stava strigliando i tre mocciosi perciò fece qualche passo verso l'uscita.
Sentì le voci lontane di Raptor e Silente.
"Preside, la mia preoccupazione era che qualcuno stesse usando un diversivo…perciò mi sono subito recato al nascondiglio della pietra per controllare che nessuno fosse arrivato al terzo piano…"
"Bene Quirinus, molto bene…"
Non ascoltò oltre.
Quel viscido insetto lo aveva preceduto, adesso sarebbe stata la sua parola contro quella di Raptor e Silente non avrebbe potuto credergli, ma avrebbe scoperto la verità.
In un modo o nell'altro.
Pensando a come smascherare l'impostore si diresse zoppicando nei sotterranei per curare la sua gamba e riposare.
Per lo meno la giornata era finita.
   
 
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