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Autore: katyastark    21/05/2020    3 recensioni
Quando Katsuki lo rivide mentre -come suo solito- era di ronda per le strade della città, rimase un po' di stucco. Non perché Deku avesse un aspetto diverso – ma lo aveva, poco ma sicuro. Neanche perché ora vestiva meglio, o perché sembrasse in salute, in forma e felice. Non era nemmeno dovuto a quella punta di terrore che vide nei suoi occhi quando incrociarono gli sguardi, sebbene la ritenesse ugualmente fuori luogo – anche quando Katsuki era stato meschino, violento e assolutamente spietato con lui, Deku non lo aveva mai guardato in quel modo. No, non era proprio niente di tutto quello. Era per quel bambino avvinghiato al suo fianco, un piccoletto con ginocchia scorticate e il volto coperto di lentiggini, dai ricci capelli biondi e penetranti occhi verdi.
[ KatsuDeku ]
Genere: Angst, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio
Note: AU, Traduzione, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 12 – Burgeoning


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Continuarono a fare piani fino a tarda notte. C'erano quasi fin troppe cose da considerare. Quando dirlo ai loro genitori, come dirlo ad Hisami, chi avrebbe tenuto Hisami in quali giorni, e quando dare inizio al piano. Izuku vedeva chiaramente quanto Katsuki fosse scombussolato, anche se era bravo a nasconderlo. Era buffo quanto fosse facile adesso leggergli dentro. Non era sicuro se fosse dovuto al fatto che Kacchan ora si lasciasse vedere per quello che era davvero, o perché fosse così simile ad Hisami. Era vero che, a primo impatto, Hisami assomigliava di più ad Izuku -i ricci, le lentiggini, la corporatura minuta, quasi aggraziata, ma quando lo si scomponeva in singole parti, era del tutto Kacchan. Izuku sapeva identificare lo stato d'animo di suo figlio dal modo in cui piegava le labbra, da come serrava la mandibola. Talvolta, gli capitava di vedere le stesse mimiche facciali su Kacchan, e restava completamente di sasso, così tanto che si doveva fisicamente scuotere per riprendersi dallo shock.


Ho qualcosa in faccia?”


Izuku sobbalzò e negò col capo, imbarazzato di essere mentalmente partito per la tangente. Si schiarì la gola.


Che cosa dirai alla tua agenzia?”


Quanto di meno possibile, cavandomela al tempo stesso. Gli addetti stampa però vorranno tutti i minimi dettagli, così da essere al passo con i pettegolezzi.”


Perciò... tu cosa dirai?”


Dio, Deku, non lo so. Come faresti tu a raccontare una storia del genere senza sembrare sospetto e inquietante? L'ultima cosa che voglio è che tu perda la tua clinica, o che il mio titolo finisca nel cesso.”


Izuku non riuscì ad evitare un sussulto. Kacchan sospirò a lungo.


Magari non mi nominare proprio per niente. Se riesci,” mormorò, incapace di incrociare gli occhi del biondo.


Potrei dire loro che sei il mio ragazzo, che era una cosa programmata da tutti e due, e che siamo semplicemente delle persone molto riservate.”


Kacchan, è-”


Una follia, già. Ma è anche la scusa più semplice e credibile.”


Non potrei chiederti di farlo.” Izuku sapeva di avere la faccia in fiamme, si poteva vedere anche dallo spazio per quanto era evidente, ma si augurò che Kacchan lo avrebbe interpretato come un rossore dovuto all'imbarazzo per la colpa, non come un sì, sarei felicissimo di far finta di essere il tuo ragazzo.


Non te lo sto chiedendo. E' quello che ho deciso di dire,” asserì con convinzione.


Penso che dovresti dire chiaro e tondo che vuoi proteggere la privacy di tutti e tre. Tutto quello che voglio è la sicurezza di Hisami.”


Concordo. Non ti devi preoccupare per quello, ma so che lo farai, perciò fidati di me quando dico che è la mia priorità assoluta.”


Mi fido di te.” Izuku si lasciò andare ad un dolce sorriso. Era un miracolo che potesse conversare con Kacchan in quel modo. Sapeva che non erano amici, nemmeno qualcosa di simile, ma talvolta riusciva quasi a far finta che lo fossero. Diceva sul serio quando ammetteva di fidarsi del biondo, implicitamente.


Domani sera ho un turno di lavoro. Metterò in chiaro le cose e mi assicurerò di avere degli orari più stabili, dopodiché potremmo discutere anche della parte notturna.”


Hai una camera per lui?”


Al momento è uno studio spoglio. Pensavo che lo avremmo potuto decorare insieme. Non so un cazzo di quello che hanno bisogno i bimbi. Mi devi aiutare a rendere tutto a prova di bambino.”


Izuku sorrise di più questa volta. Aveva in testa fantastici scenari sognanti di loro tre che passeggiavano per l'IKEA come una famiglia qualunque . Si sentì immediatamente in colpa per aver pensato desiderato così tanto che quella fosse la loro realtà.


Penso che gli farebbe piacere. Lo aiuterebbe a sentirsi a casa,” disse e poi, perché Kacchan non venisse preso alla sprovvista nel caso Hisami avesse rifiutato di stare con lui, aggiunse, “Non ha mai passato una notte senza di me da nessuna parte. Non voglio che tu te la prenda se non si sentirà a suo agio i primi tempi.”


Sono un adulto, Deku. Non me la prenderei con Hisami per questo,” brontolò, evidentemente contrariato.


Venir rifiutato dal proprio figlio fa male, anche solo per un secondo.”


Kacchan lo liquidò con un gesto della mano e Izuku lasciò stare.





Si erano quasi fatte le due del mattino quando terminarono gli argomenti di cui discutere. Katsuki stava sperimentando la stessa sensazione anestetizzante di quella volta che si era rotto il braccio sul lavoro ed era stato costretto a stare in ufficio tra le scartoffie per tutti i suoi turni, fino a quando non avesse terminato la fisioterapia: era annoiato, prossimo alla pazzia e sentiva che gli sarebbe scoppiata la testa se avesse dovuto pensare un secondo di più.


E' tardi. Me ne vado.”


Puoi restare qui, se vuoi. Il divano è piuttosto comodo una volta tolti i giocattoli da tutti gli anfratti.”


Non ti sei ancora stufato di me?” scherzò Katsuki con un sorrisetto. Era una proposta bislacca, ma non voleva necessariamente rifiutarla. Era tardi, era stanco e quel posto cominciava a sembrargli sempre più una casa, maggiore era il tempo che ci trascorreva dentro. Casa sua era dove si trovava suo figlio.


Sei sempre il benvenuto qui.” Non era una vera e propria risposta, ma Katsuki fece spallucce. Deku annuì col capo e andò verso un armadio della biancheria nel corridoio per cercare delle lenzuola e coperte.


Puoi prendere il mio letto. Io mi preparo questo,” gli disse Deku, l'ospite idiota sempre pronto a sacrificarsi.


Non andrò a dormire nel tuo letto, Deku.”


Ad essere sinceri, l'idea di dormire nel letto di Deku lo metteva esageratamente a disagio. Se lo ricordava estremamente comodo, ma ricordava anche di come era finito avvolto dal profumo di Deku, di quanto familiare l'avesse trovato, come se non fosse mutato da quando erano piccoli.


Ci hai già dormito. E' comodo, vero?”


Come fai a saperlo?”


Hisami mi ha detto che, in teoria, non avrebbe dovuto dirmi che avete dormito fino a saltare la colazione.” disse sorridendo.


Se può consolarti, era sinceramente dispiaciuto di aver vuotato il sacco.”


Quel piccolo topastro,” disse Katsuki, sorridendo affettuosamente mentre guardava la porta della camera di suo figlio.


Vai a letto, Kacchan. Ci vediamo domani mattina.”


Sì, va bene. Notte, Deku.”


Forse nemmeno dieci minuti dopo che si era sdraiato nel letto di Deku, si svegliò al sentire un paio di piedini strisciare sul pavimento in legno. Hisami si infilò sotto le coperte e si accoccolò proprio contro il biondo.


Tutto okay, Bubba?”


Dov'è papà?” dalla voce pareva un po' spaventato, non sapeva se perché avesse trovato Katsuki nel letto di suo padre, o perché fosse stato beccato a nascondercisi dentro.


Sul divano.”


Oh. Beh, io dormo qui. E' più comodo.”


Va bene, Bub. Sogni d'oro.”





Buongiorno!” Deku, vestito solo con i boxer, stava preparando dei pancakes a forma di cuore, tentando coraggiosamente -ma inutilmente- di non creare un macello in cucina. Katsuki sorrise e andò dove era giusto che stesse, dietro di lui, a stringere con le braccia il ventre nudo e piatto di Deku. L'altro si sciolse nell'abbraccio, dimenticandosi momentaneamente dei pancakes.


Hisami è già sveglio?” chiese Katsuki, accarezzandogli la curva dell'orecchio con le labbra. Sentì al tatto, più che vedere, Deku scuotere negativamente la testa.


Non perdiamo tempo, allora,” disse, la voce ridotta ad un irriconoscibile, primitivo e sensuale ringhio. Deku ruotò sul posto e lo strinse più stretto a lui, come se avessero potuto stringersi di più di quanto già non stessero facendo. Si baciarono, la mano di Katsuki viaggiò verso il basso, e-


Cazzo,” sibilò il biondo. Si svegliò di soprassalto, con un piedino piantato nel fondoschiena. Hisami era letteralmente sdraiato di traverso, a gambe e braccia divaricate, nel letto. Se non avesse provato quel fastidio, sarebbe stato tentato di credere che stava ancora sognando -un sogno nel sogno. Ma sapeva che, se quello fosse stato il caso, Deku si sarebbe trovato da qualche parte lì, fin troppo nelle vicinanze. Che cosa diavolo gli stava passando per la testa? Perché il suo subconscio era ossessionato dall'idea di toccare Deku nei suoi boxer corti e stretti? E perché era mezzo eccitato?


Cazzo,” sussurrò, più piano questa volta, più rassegnato. Lasciò Hisami alla sua lenta conquista del letto per andare al bagno principale connesso alla stanza, così da potersi dare una fottuta calmata. Aveva delle cose da fare quel giorno. Sarebbe stato ufficialmente un padre, oggi, e quello non era davvero il modo in cui aveva immaginato di cominciare la giornata.


Quando finalmente uscì dal bagno, sorpassando suo figlio che dormiva nella camera, fu tentato di tornare semplicemente a letto quando vide Deku.


Buongiorno!” Deku stava cucinando dei pancakes ed era tutto troppo surreale, troppo simile al suo sogno.


Cristo,” mormorò sottovoce. Perlomeno aveva i vestiti addosso.







Note :


Sì lo ammetto, sono una di quelle che ha pensato “dividetevi il letto che è così comodo, vi preeeeeegoooo”.
Un grazie a tutti i lettori/recensori.

Bacini <3

   
 
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