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Autore: Giglian    29/06/2020    0 recensioni
Nell'oscurità di una guerra incombente, le sfrenate e spensierate esistenze dei Malandrini si sfilacciano negli intrighi di una Hogwarts sempre più ricca di pericoli ed insidie. In un labirinto di incertezze, nell'ultimo anno l'amore sembra essere l'unico filo che conduce alla salvezza. Ma, per chi giura di non avere buone intenzioni, nulla sa essere semplice.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure dei Malandrini.'
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"Hey, coglione."
James Potter avrebbe potuto dire di averne viste tante.
Ma ritrovarsi gli occhi neri di Severus Piton che lo fissavano arcigni da sopra la sua spalla mentre espletava i suoi bisogni fisiologici nel bagno del Terzo Piano di certo le avrebbe battute tutte.
Un secondo prima stava appoggiato con un braccio al muro dell'orinatoio, su cui qualcuno aveva scritto con un indelebile "Slytherin Sucks" e "Margot ha le tette grosse", riflettendo su come accidenti portare la Evans al Ballo...e un secondo dopo aveva alzato gli occhi sullo specchio ritrovandoci riflesso Mocciosus, appoggiato al muro di dietro con le braccia incrociate e l'aria da becchino.
Dire che cacciò un urlo apocalittico è dire poco, ma il Serpeverde se ne rimase lì a fissarlo con aria schifata senza muoversi di un centimetro.
"Sei sordo o cosa? Ti sto chiamando da cinque minuti buoni!"
"Ma...ma che cazzo vuoi?!" strillò sconvolto James, un tantino più acuto di quanto non volesse, girando di scatto la testa.
"Che tu finisca, tanto per cominciare... non sei un bello spettacolo, anche se pensi il contrario!"
Roba da pazzi! Ma che accidenti voleva ora quello psicopatico?!
Tenendosi in equilibrio con una mano mentre con l'altra si reggeva i jeans, lo fissò con occhi allucinati.
"Ma ti sei fumato una canna di troppo?!" sbraitò, spiritato. "Perché diavolo stai lì così?!"
Il Serpeverde inarcò un sopracciglio ghignando come un demone. Come se fosse assolutamente normale trovarsi al cesso assieme al proprio peggior nemico a fissarlo mentre faceva pipì.
"Che c'è?" frecciò maligno. "Il grande James Potter non riesce a farla se qualcuno lo guarda?"
Arrossendo fin sopra la punta dei capelli, il Marauder si tirò su la patta in fretta e furia prima di girarsi verso di lui come una biscia pronta a mordere.
"Hai voglia di tirare le cuoia oggi, Mocciosus?!" abbaiò. "Non ho nessuna voglia di avere a che fare con te di prima mattina, per ciò polverizzati!"
"Oh, che paura Potter, vuoi fare esplodere anche il bagno?"
"Sì, se ci sei tu dentro!"
Lui rise acido.
"Peccato che gli amichetti non ci siano, le minacce dette da un solo babbeo fanno poco effetto!"
"Insomma, ma si può sapere che vuoi?!"
"Con chi vai al Ballo di Capodanno?"
James batté le palpebre, sconvolto. Ma era serio?!
"Ma...ma che diavolo te ne importa?!"
Non riusciva a crederci, Piton lo fissava con aria noncurante come se stessero conversando del meteo. Cosa che sarebbe stata comunque allucinante, visto che si trattava di loro due! Lo fissò di sottecchi cercando di capire se si fosse calato qualche cosa ma la faccia da cadavere che aveva già di suo non aiutava certo nell'impresa.
"Che c'è, non sei tu che non vedevi sempre l'ora di vantarti di quante tizie ti trascinavi sul materasso? E' una domanda normalissima."
"Non da parte tua!" sbottò Potter, prima di ridere istericamente. "Che c'è Mocci, vuoi chiedermi di portare TE sulla pista domani? Ho altri gusti, spiacente! Prova con Malfoy,lui sarà sicuramente in grado di farti sentire una vera principessa! E con questa ti saluto!"
Lo superò con una spallata, digrignando i denti per il fastidio. Ma vedi te se doveva pure fare da psicoterapeuta a Serpeverde fumati, adesso!
Roba da pazzi! Aveva scelto quel bagno per non aspettare Sirius che come al solito nel loro ci metteva due anni ma quell'esperienza da film dell'orrore lo avrebbe segnato a vita!
E chissà come, non aveva per niente voglia di litigare con Piton, quel giorno...
Aveva saputo che anche i Prefetti partecipavano al Capodanno, occasione più unica che rara, solo che con tutto quello che era capitato la notizia gli era arrivata all'ultimo momento! Che accidenti di strategia fulminea poteva mettere in atto per chiedere a Lily di andarci con lui senza che lei gli cavasse un occhio? Ad averlo saputo solo qualche giorno prima, avrebbe avuto il tempo di domandarglielo così tante volte da esasperarla e costringerla a dirgli di sì per disperazione, ma con così poco preavviso...!
"Cazzone."
Un nervo saettò sulla sua tempia ma non si voltò.
A dire il vero era stata Cristhine a sbatterglielo in faccia, dicendo che era stufa di provarci con lui davanti alle tizie che si facevano avanti per invitarlo al Ballo e suggerendogli non troppo velatamente di darsi una spicciata! Ecco perché lei e Tonks erano state così strane e appiccicose con lui in quei giorni...marcavano il territorio davanti alle altre!
"Deficiente."
Incassò la testa sempre più nelle spalle, velocizzando il passo verso la porta. No, non avrebbe litigato con Piton. Chissà perché ma ogni volta che c'era di mezzo Severus, lui e Lily finivano a litigare in modo davvero pesante...e sicuramente lei ne sarebbe venuta a conoscenza! Lei veniva sempre a sapere tutto... come cavolo faceva a invitarla al Ballo senza sembrare un idiota?!
"Mezzasega. Cretino. Cerebroles..."
"MA LO SAI CHE ROMPI DAVVERO I COGLIONI?!" sbottò, voltandosi di scatto con la mano ancora alzata verso la maniglia.
Il sorrisetto soddisfatto di quello stronzo fu ancora più irritante dei suoi insulti.
"Va bene Mocciosus, questa mattina hai voglia di fare a botte ma notizia flash, io no!" si avvicinò a lui che lo fissò irriverente. "Per cui trovati qualcun altro a cui rompere le palle, io ho chiuso! Sono una persona diversa, va bene?! Cambiato per sempre! Per ciò via, aria, smamma! Trovati un altro che ti ficchi la testa nel cesso!"
"Punto primo, io sono il più veloce con la bacchetta, e tu sei da solo, per cui non dare così per scontato che con la testa nel cesso non ci finisca tu a sto giro." sibilò il ragazzo. "E comunque, che tu sia cambiato l'hanno visto in tanti. Fare esplodere la nostra Sala Comune a quanto pare non è bastato, eh?"
"Ma che cavolo parli?"
Finalmente, lui si staccò dal muro, raddrizzandosi e squadrandolo negli occhi. Severus era un vero mago nel fissarlo come se fosse uno scarafaggio. Stava sulle palle a parecchi, c'era da ammetterlo, ma lui lo odiava in un modo davvero unico. Non che il sentimento non fosse ricambiato, ma stavolta c'era qualcosa nel suo viso che lo fece sentire quasi a disagio.
"Parlo del fatto che stai perdendo potere a scuola, principino!" lo scimmiottò, avvicinando il suo sorrisetto sadico prima di farsi serio all'improvviso. "Sei così preso da te stesso che nemmeno ti sei accorto che una vipera si sta avvolgendo attorno a Lily Evans sbattendosene del tuo sacrosanto e intoccabile divieto."
L'aria si fece tesa di botto, così densa da poter venire tagliata con un coltello.
James non rispose. Severus si avvicinò ancora di più, fin quasi a sorpassarlo. Rise con cattiveria.
"Sono venuto qui solo perchè volevo essere il primo a sbatterti in faccia il crollo inesorabile del tuo predominio su Hogwarts!"
Fece per andarsene ma James gli afferrò il polso con forza.
"Perchè controlli ciò che capita a Lily?" disse con voce dura.
Severus ricambiò lo sguardo al veleno, imbestialendosi all'improvviso.
"Pensi che me ne importi?!" ringhiò, e quando dall'altra parte ci fu silenzio si incazzò ancora di più. "Sai cosa fa ridere? E' che non ci penserai due volte prima di farti saltare la pulce al naso e fare il gallo nel pollaio. Fai tanto l'eroe ultimamente, ma consideri ancora la Evans come se fosse proprietà tua..."
"Tua non lo è di certo." sibilò James, mentre lui lo strattonò per liberarsi dalla sua presa.
Si fissarono pieni di odio.
Lo avrebbe davvero ammazzato volentieri stavolta... ma improvvisamente, arrivò un allarme mentale che lo distrasse. L'aria parve sgonfiarsi come un palloncino. Piton lo fissò gelidamente, si risistemò la manica sgualcita e oltrepassò la porta.
Sospirando, James si passò le mani sulla faccia con stanchezza. Cercando di calmarsi. Perchè era venuto fin lì per dirgli quella cosa? Severus amava provocare ma...stavolta...
L'allarme mentale si riattivò di nuovo.
Remus chiedeva aiuto.














Quando Lily Evans entrò in Sala Comune, assistette ad una scena davvero singolare.
Alla sua sinistra si udì un "pssst!".
Si voltò perplessa da una parte all'altra, prima di risentirlo di nuovo.
"Lily!" gridò qualcuno sottovoce.
Seguì la scia di quegli uggiolii disperati quando si rese conto che era inutile: bastava semplicemente andare nella direzione da cui provenivano le sghignazzate di Black e Minus, tanto per cambiare!
"Hey, ma che succede?" chiese, vedendoli appoggiati alle poltrone con l'aria parecchio malefica, prima di venire chiamata di nuovo dal basso.
Spalancando gli occhioni, si inginocchiò davanti alla porticina bucherellata dell'armadietto usato per conservare la legna da ardere sul camino, ritrovandosi faccia a faccia con Remus.
"Ma...!"
"Se n'è andata?" bisbigliò lui, rannicchiato là dentro.
"Ma che ci fai lì?" chiese la Grifoncina stupita, prima di girarsi con aria severa verso i due degni compari. "L'avete chiuso dentro voi?!"
"Naaah, ci si è barricato da solo." rispose Black, senza togliersi dalla faccia il ghigno divertito.
Ma che gli prendeva, a quei tre?!
"Allora, se n'è andata o no?!" bisbigliò istericamente Remus, scoccando un'occhiata al vetriolo a Felpato.
"Ma chi?"
"Pamela!" sbottò il biondino. "Era qui in Sala Comune, mi sono nascosto e questi due deficienti non vogliono dirmi se se n'è andata o meno!"
"Non dirglielo, Lily!" esclamò Black, ridendo. "Lasciamolo nel dubbio ancora un po'...Ahhh, guastafeste!" aggiunse, quando alzando gli occhi al cielo la ragazza spalancò le porticine facendo ruzzolare fuori il malandrino.
"Insomma Remus, sii uomo e dille chiaro e tondo che non sei interessato!" esclamò severa. "E voi due piantatela! Oggi ho già parecchio da fare senza che facciate casino!"
"Impegnata a cercare il vestito per il Ballo, Evans?" insinuò maliziosamente Peter, facendola arrossire di botto.
"Non lo sapevi, Coda? Ce l'ha già!" rise Siris, scoccandole un'occhiata allusiva. "Ne tiene uno nell'armadio dalla bellezza di sette anni, aspettando solo di usarlo!"
"E questo chi te l'ha detto?!"
La ammazzava, Monique!!!
"Confidenziale, Scimmia! Non sapevo avessi un animo così romantico..."
"Prima di avventurarti in un trip mentale, sappi che è un regalo di mia madre, e che non ho nessuna intenzione di usarlo!" sbottò la rossina, punta sul vivo.
"Usare cosa?" chiese Potter, entrando in quel momento con uno strano sguardo e facendola arrossire ancora di più.
Oh, ci mancava anche lui, adesso!
"Niente, niente! Piuttosto, Remus, torniamo a noi! Non è carino tenere appesa al filo così una ragazza!"
"Quella non è una ragazza, è un carro armato pronto a far fuoco!" rispose per lui Black, mentre il biondino si ripuliva i vestiti con le guance tinte di rosso.
"Lo so, va bene? Oggi la trovo e glielo dico! Sto assillando il Comitato da tre giorni per farmi lavorare il 31, ma non vogliono saperne!"
"A chi lo dici..." si lasciò sfuggire Lily, con sguardo afflitto.
Per lei e Remus, lavorare come Prefetti era sempre stato un vero toccasana! Non avevano mai dovuto avere che fare con feste, corteggiamenti, richieste imbarazzanti, ricerche di abiti costosi, lezioni di danza e tutto il resto! Ma come facevano le persone normali a reggere una tale tensione?! Essere degli adolescenti era orribile!
"Dio santo, cosa mi tocca sentire!" sbuffò Potter, alzando gli occhi al soffitto. "Diciassette anni gente, dovremmo pensare solo a sbronzarci, fare sesso e ballare, e qui abbiamo persone che vogliono solo fare gli sgobboni dietro qualche stupido stand!"
"Parla per te!" disse improvvisamente Geky, sbucando fuori dal ritratto con la testolina nera più arruffata del solito. "Hey gente, tutti in corridoio! C'è una sorpresa!"
E per una volta, era una sorpresa bellissima...
"Professor Walsh!" esclamarono i maghetti una volta aperto il quadro, letteralmente correndogli addosso.
"Eh, eh, piano!" ridacchiò lui, ancora molto pallido, con profonde occhiaie e un braccio fasciato legato al collo, ma con occhi sereni e luminosi.
"Quando è uscito dall'ospedale?" chiese James, con un gran sorrisone.
"Poco fa, ero ansioso di tornare in classe!" lui si guardò attorno, facendosi lievemente imbarazzato. "Credo che debba delle scuse..."
"Non lo dica nemmeno per scherzo!" Saltò su Lily, con fervore. "E' sicuro di star bene?"
"Diciamo che le spine dell'amore hanno punto un po' più del solito, questa volta..." lui rabbrividì, prima di tornare a sorridere. "Ma Ignatia mi ha aiutato molto!"
"La professoressa Mumps?" Le Grifondoro iniziarono a ghignare, mentre lui fece la tipica espressione di chi si era lasciato sfuggire un dettaglio di troppo.
"Ah...beh...ecco...lei passava spesso di lì per fare degli esami...sapete, per la faccenda del Somnus...ci siamo fatti compagnia..."
"Hai capito il Babbanologo?" frecciò sottovoce la Spinnet, dando una gomitata a Molly. "Stai a vedere che in quell'ospedale è nato l'amore!"
I ragazzi scoppiarono a ridere quando lo videro avvampare, ma lui non se la prese.
Come diavolo avevano fatto a non accorgersi dello scambio? Quell'odiosa vampira quando indossava i suoi panni lo aveva reso sveglio, brillante, allegro certo, ma c'era come qualcosa di perfido che si annidava nel suo sguardo. Invece Barrie, il vero Barrie, era decisamente più imbranato, forse un po' tontolone ma con occhi fondamentalmente buoni e gentili!
Nonostante la felicità, Sirius preferì starsene leggermente in disparte.
Lui aveva fatto amicizia con il suo doppio... anzi, si era lasciato ammaliare quasi subito.
Forse perchè quella dannata sapeva quali punti toccare ed aveva un'innata abilità nell'affascinare gli umani, ma una parte di sé non riusciva a non chiedersi se...se era perchè fossero più simili di quanto non volesse...
Mentre Arthur Weasley aveva amato il vero Barrie, timido, dolce e impacciato, lui non si era nemmeno accorto di quel cambiamento, anzi, si era anche fin troppo affezionato al Barrie falso, crudele e seducente.
"Quando riprenderà a insegnare?"
"Beh, ancora devo rimettermi per bene...tuttavia, non credo che farò ancora babbanologia." rispose lui, ghignando ora un po' divertito. "C'è una cosa che la mia perfida ex fidanzata ha centrato in pieno devo dire... e cioè che sono un vero patito di Difesa contro le Arti Oscure! Forse a vedersi non si direbbe, ma sono sempre stato un guerriero niente male!"
"Eh? Difesa contro le arti oscure?" chiese Peter, sorpreso.
"Mi piace un sacco il progetto che avevate messo in piedi..." il rosso irlandese si toccò il naso con espressione furba. "E mi piacerebbe poter proseguire la cosa! Ovvero, rivoluzionare il corso inserendoci anche la parte pratica! So che la nostra adorabile signorina Evans si sta dando da fare per trovare dei fondi...beh, in caso si vada in porto, sappiate che ho già presentato la mia candidatura a Silente come nuovo professore!"
"Ma ne è sicuro, Professor Walsh?" fece James, un po' dubbioso. "Dicono che da qualche tempo a questa parte, ai Professori di Difesa contro le Arti Oscure accadono sempre mille sfighe..."
"Vero, li fanno secchi ogni anno!" confermò Minus con molto poco tatto, beccandosi uno scappellotto da Lupin.
"Beh, la mia dose di sfortuna l'ho già avuta! Ma prima di tutto dobbiamo avere i giusti finanziamenti, per cui...forza con quegli stand!" rise l'irlandese.
La sua grinta e positività ricordavano tanto Weasley...e fu con il sorriso che i Grifondoro lo salutarono, di nuovo carichi di energia e pronti a fare festa...beh, chi più, chi meno.
“Ma guarda, Remus, c’è il tuo grande amore.”
Sirius Black ghignò perfidamente alla vista della ragazzona in lontananza, e anche se quella non pareva averli notati, Lupin sbiancò.
“OH NO!” squittì, tuffandosi dietro la schiena di Felpato in barba a tutte le promesse fatte a Lily, che scosse la testa rassegnata.
Remus era un genio per certe cose, ma con le donne era davvero impedito...
“Non ti preoccupare amore mio, ti proteggo io dalla gigantessa cattiva!” Recitò Sirius, teatrale, una volta risaliti in Sala Comune.
"Paddy!” recitò James, tragico. “Prima dici che mi ami, poi te la fai con Cristy e adesso anche con Remus! Ma non capisci che ho dei sentimenti?”
“Andate a quel paese!” gridò sottovoce Remus, “Lasciate che passi Pamela e poi vi sbrano!”
James e Sirius ridacchiarono.
“Non dici sul serio, vero Remus?” esclamò invece Peter, incerto.
“Quanto sei zuccone, Codaliscia!” esclamò James, esasperato. “Era solo una battuta!”
“Questo lo credi tu…” bofonchiò vagamente quello, sempre più deciso a fingere di avere la febbre e scaricarsi di dosso la seccatura di Capodanno.
"Non pensarci nemmeno, sai?" la Evans captò i suoi pensieri in modo inquietante, afferrandogli un braccio. "Ho bisogno di te per sopportare quella dannata sera, non azzardarti a scaricarmi la patata bollente! Anzi, perchè non ci andiamo assieme? Così monitoriamo come vanno gli stand...non mi fido della Harpies!"
Glielo disse in modo istintivo e con aria del tutto ragionevole come era solita fare... anche se subito dopo sembrò essersene un po' pentita e guardò di sottecchi un punto dietro di lui.
Sul momento fu quasi tentato di dirle di sì, visto che avrebbero potuto coalizzarsi, fingere di essere lì per svago ma lavorare ugualmente e tenere sotto controllo la situazione.
Se c'era una cosa in cui erano uguali, era che non amavano delegare il proprio lavoro ad altri!
Sì, era certamente logico fare così, ma Remus captò come una coltellata mentale arrivare un certo Marauder di sua conoscenza...
Impallidendo, fece per balbettare quando Lily sembrò ricordarsi di qualcosa e si schiaffò la mano sulla fronte.
"Oh! No, non posso." disse d'impulso.
Anche se Tonks quella sera sarebbe stata allo stand dei baci, avrebbe potuto rimanerci male vedendoli assieme!
E già che c'era, rifletté la Grifoncina, avrebbe dovuto tassativamente proibirle di assumere il suo aspetto!
Immaginava che un certo ragazzo l'avrebbe trovato incredibilmente divertente...
Guardò di nuovo di sottecchi James, che fissava indifferente oltre la finestra, forse con un po' troppa insistenza.
E lui? Con chi sarebbe andato, a quel Ballo...? Non ne aveva ancora fatto parola... e mancava così poco tempo...
"Non si tiene così una ragazza appesa al filo..."
No, ma che accidenti pensava?! Perchè sembrava quasi stare in attesa?!
Si mise le mani nei capelli, disperata, fino a quando Geky tornò di nuovo, ma questa volta con aria molto seccata.
"Hey, Lily... ti vogliono di sotto." disse controvoglia, e il suo tono di voce freddo la stupì.
La rossina guardò la compagna, sorpresa. La piccoletta le rivolse uno sguardo...quasi arrabbiato.
Ma che aveva? Geky di solito era sempre così dolce e gentile!
Altri Grifondoro entrarono...Era una sua paranoia o la gente aveva iniziato a fissarla con astio?
Sbatté le palpebre, confusa da quell'ondata di livore che parve rovesciarglisi addosso in pochi istanti.
Non era mai stata in grande sintonia con la sua Casata, ma nemmeno c'erano mai stati problemi!
“Ciao Lily! C’è un ragazzo qui fuori che ti cerca…dice che è importante!" Monique risalì per ultima, e lei invece non la guardò con rancore ma ancor peggio: piena di malizia.
“Ma..chi?” chiese Lily, iniziando a sentirsi a disagio.
James alzò subito lo sguardo, fissandola sospettoso, ma lei non se ne accorse.
“Non so… ma è piuttosto carino!” Ridacchiò la francesina.
Ora le due ragazze avevano la piena attenzione dei Malandrini.
“Beh…ok…”
Lily si alzò, perplessa. Scavalcò il ritratto e sparì.
I Marauders avvertirono come un campanello d'allarme e, sussultando assieme, si voltarono verso James.
Era scuro in volto.
"Che ti prende?" chiese Minus, che era sempre il più sensibile a quegli sbalzi d'umore "pilotati".
“Cosa credi che voglia quel ragazzo?” chiese Ramoso a nessuno in generale, cercando inutilmente di non sembrare interessato.
“Non so...” rispose distrattamente Sirius. “C’è un ballo domani, secondo te che vuole, mangiare le caramelle?!”
Che strano...fu come se nel suo stomaco si fosse risvegliato una specie di mostro. Che ringhiava feroce.
Parecchio feroce.
“Vado in bagno.” disse deciso e si alzò.
“See…certo.” Mormorò ironico Sirius, ma James era già filato via.








Quando Lily Evans svoltò l'angolo, trovò Aliaset in compagnia. E l'aria che tirava non era certo delle migliori.
"Sei nel lato sbagliato della scuola, Serpestronzo." ringhiò Calton, assieme ad altri due Grifondoro del Sesto anno parecchio muscolosi.
Lui ghignava, appoggiato al muro.
"Che c'è, ho invaso il territorio?" chiese, con perfido divertimento.
"Esattamente." rispose un Grifone, scrocchiandosi le nocche. "Niente Verde-Argento da queste zone."
"Grifondoro, così puri di cuore e così razzisti!" lui finse di rimanerci male.
"Sai com'è, con certi elementi la diffidenza è d'obbligo..."
"Michael!"
I ragazzi si voltarono verso di lei, accorgendosi della sua presenza solo in quel momento.
"Prefetto Evans!" finse di scattare sull'attenti il biondo, ma quando vide Aliaset avvicinarsi alla ragazza si interpose fra di loro. "Questa vipera ti dà fastidio, Lily? Ci pensiamo noi!"
"Io...cosa? No!" si affrettò a dire la ragazza, sconvolta. "Siamo amici, Calton!"
"Amici?" chiese quello, mettendoci un bel po' a realizzare il senso di quella frase. La faccia schifata che fece fu tutto un programma...e in qualche modo la irritò.
"Sì, amici!" rimarcò, stizzita, avvicinandosi a Michael e prendendogli il braccio con aria protettiva. "E da Prefetto devo proprio dire che non mi piace affatto la piega che stava prendendo questa conversazione!"
La minaccia colpì nel segno, e il terzetto arretrò di qualche passo.
"Contenta tu." frecciò Calton, sdegnato, prima di andarsene. "Ma ti conviene prestare attenzione...le vipere sono velenose!"
"Correrò il rischio, grazie!" gli gridò dietro la Grifoncina, incavolandosi sul serio.
"Lascia perdere..." bofonchiò Michael, scuotendo la testa.
"Non capisco cosa gli è preso..." fece lei con aria desolata.
"Eh? davvero?" Michael si stupì, poi indicò una scritta sul muro dietro di loro. Diceva 'L'unica Serpe buona è quella seccata dal sole'. "Non ti sei accorta del clima che c'è a scuola?"
Lo stupore sul viso della ragazza era sincero. Ma tu guarda - analizzò il Serpeverde - davvero lei non era a conoscenza degli ultimi accadimenti...
Sorrise tra sé e sé, mentre la Grifondoro partiva in quarta imbestialendosi e cercando di ripulire la scritta.
Decisamente una situazione che poteva sfruttare a suo vantaggio...
"Farò una ramanzina a quei tre, più tardi, ci puoi scommettere!"
"Lascia perdere. Piuttosto...hai pensato alla mia proposta?"
"Eh?" lei cadde dalle nuvole. Quella streghetta iniziava ad essere veramente esasperante.
"Il Ballo, principessa. Allora, ti va di venire con me?"






Nel frattempo James, dopo essersi accertato di non essere visibile alla vista di quel falco di Sirius, si era messo a correre.
Di Lily e il ragazzo misterioso nemmeno l’ombra.
Poi sentì la sua voce ingenua dietro un angolo e per poco non finì col rompersi il naso contro il muro nel tentativo di frenare. Si accostò dietro una statua, sentendosi stranamente teso.
Il ragazzo che era con lei era alto, con lisci capelli castani portati all'indietro, sorriso avvincente con una leggera fossetta sulla guancia...e la sciarpa verde e argento che spiccava al suo collo come un oscuro monito. Aliaset, ricordò. Quel tipo si chiamava Michael Aliaset. Lo vedeva ogni tanto in compagnia di Malfoy ma non sembrava rientrare nella sua cerchia stretta.
Lily sembrava a disagio.
"Venire al ballo con te?"
Uno strano istinto omicida invece si fece largo tra i pensieri di Ramoso. Le aveva davvero chiesto di Capodanno?! E Lily... sembrava davvero stare ponderando la cosa...
“Non volevo metterti a disagio…” Vide il ragazzo allungarsi, farsi più vicino a lei. Come la guardava...
James strinse i pugni contro i jeans, sentendo il mostro nello stomaco ruggire di nuovo.
"Non mi metti a disagio! E' che..." la Grifoncina si morse un labbro. Lui sorrise pieno di fascino.
"E' una proposta in amicizia, se è questo che ti preoccupa!" precisò, ridacchiando. "Questi balli mi sfiancano, sul serio. Mi farebbe piacere andarci con un'amica."
Il viso tormentato di Lily si distese un poco. Forse avrebbe dovuto accettare, pensò. Si sarebbe risolto tutto in fretta ed in modo tranquillo. E con Michael avrebbe potuto anche dare un'occhiata agli stand, non avrebbe certo fatto problemi. Sicuramente si sarebbe divertita, con lui.
Però...quel dannato però...
“Hem hem.”
James Potter spuntò fuori dal nulla facendole saltare il cuore in gola.
Sgranò gli occhi...e improvvisamente si sentì come colta in fallo. Lui si avvicinò a loro. In silenzio.
“J-James?”
I due ragazzi si guardarono...ed il silenzio si prolungò fin quasi a diventare insopportabile.
Che...strana…atmosfera…” pensò improvvisamente Lily, ritrovandosi nel mezzo e sentendosi stranamente nervosa.
In effetti, l'aria era decisamente freddina…era una sua impressione o c'era della tensione? Michael aveva come cambiato espressione...ed i suoi occhi si erano fatti ostili. James ricambiava lo sguardo, e l'oro ribolliva come lava, incandescente su di loro.
“Ti devo parlare, Lily.” ringhiò James, di punto in bianco. “Ti dispiace, amico?”
“Veramente…” fece per dire il Serpeverde, ma Potter lo fermò subito.
“Perfetto, grazie.” Sbottò in fretta, afferrando bruscamente il polso della ragazza e trascinandola via.










“James…James, il polso…JAMES, MI STAI FACENDO MALE!”
“Ah…scusa…”
Il Grifondoro si fermò di scatto, lasciandola libera. Non si era voltato, ma riusciva a vedere il suo profilo e la mandibola indurirsi come marmo alla luce del mattino. Aveva le spalle rigide.
Il silenzio continuava.
"James..."
“Hai intenzione di accettare?” la voce del ragazzo uscì dura, fredda e in qualche modo la spiazzò.
“Che…che cosa?”
“Lo sai di cosa parlo.”
Forse fu il tono, forse il modo in cui la fissava...ma improvvisamente si sentì irritata.
“Non sono affari tuoi!” S’indignò, arrossendo senza riuscire ad evitarlo.
"Dio santo, Evans!" esplose lui, alzando la voce come se lo stesse esasperando. "Con un Serpeverde? Sei seria?!"
Evans? Lily inarcò un sopracciglio. Erano tornati a Evans?
"Per tua informazione, è un amico ed è una persona gentilissima!" sbottò freddamente, e improvvisamente - che strano - c'era come un mostro nel suo stomaco che ruggiva...
"Amico?" Lui rise cinicamente, incapace di capire se divertirsi o incazzarsi sul serio. "Dio santo, non riesco a credere che dici sul serio! Ti credevo una persona sveglia!"
Il mostro ruggiva più forte.
"Va al diavolo, Potter!" frecciò, voltandogli le spalle.
Ma che accidenti stava succedendo in quella scuola? Come aveva fatto a...a non accorgersi delle scritte sui muri? Delle occhiate...della scuola intera che bisbigliava...di quel clima orribile? Era un Prefetto! Avrebbe dovuto essere la prima a vedere! Da quando, da quando aveva smesso di essere brava in ciò che faceva? Di adempiere ai suoi compiti?
Lui si fece improvvisamente allarmato e le tagliò la strada.
"Non puoi andare!" esclamò, sconvolto. Non riusciva a credere che davvero non si era resa conto di...di come cazzo la guardava.
“E con chi dovrei andare?!” sbottò lei, decisa ad affrontare la cosa di petto.
Con me.
Ma non riusciva a dirglielo. Le parole gli rimasero incastrate in gola. Ci fu qualcosa di non detto fra loro che però, venne comunque a galla sotto forma di corrente elettrica. Gli occhi di lei erano piantati slla sua faccia, limpidi, puri e ora leggermente umidi, avevano la capacità di paralizzare.
James rimase spiazzato un secondo, poi usò la scusa più grossolana del mondo.
“Ti sta usando!” se ne uscì fuori, acido.
“Che cosa?! Ma come ti permetti?!” gridò Lily, infuriandosi ancora di più. Ormai le loro voci si sentivano per tutto il corridoio.
“E’ un Serpeverde! È pericoloso! Potrebbe essere una trappola!”
“Ma che dici?! E poi…e poi so difendermi da sola!"
"Oh certo, come no." ironizzò lui, toccando un tasto decisamente sbagliato perché quelle iridi verdi divennero fuoco puro. Ma era troppo accecato dalla paura.
Dal terrore che...lei, lì, con uno di loro...uno che la guardava in quel modo...
“...E tanto per la cronaca, il ballo è fatto per far sì che gli studenti vadano d’accordo e la smettano con questi pregiudizi fra case! Davvero pensi che siano tutti come Malfoy?! Davvero cadi anche tu in questa mentalità idiota?! Non riesco a credere che..."
Che cosa avevano in mente? Non era solo la banale gelosia a spingerlo. Sapeva che era in pericolo. Era come un istinto. E ora quell'istinto straripava, non lo lasciava respirare, lo rendeva confuso. Un istinto nuovo, esteso fino a lei. Era questo, che sentiva un Famiglio?
Non riusciva a ragionare. Si sentiva in ansia, nel panico. E in colpa. Perchè lei aveva un mirino sulla fronte per colpa sua. Perchè era il suo stesso Famiglio a metterla in pericolo.
Tu finirai per ammazz...
"Zitto cazzo." pensò, scuotendo la testa come per scacciare una mosca. "Sta solo zitto."
"Sei incredibile James Potter, fai esattamente lo stesso ragionamento che fanno i..."
"Tu non ci vai! Cosa accidenti non ti è chiaro?!"
Il secondo sbaglio del giorno fu dettarle ordini. Se c'era una cosa che avrebbe potuto peggiorare l'umore di Lily, fu quello. L'aria si surriscaldò come una brace pronta ad esplodere...ma rimasero zitti, a fronteggiarsi, ormai adocchiati da alcuni studenti sconvolti.
Zitti, a fissarsi negli occhi con odio. Come in un fottuto deja-vu.
“Vai al diavolo Potter." sibilò Lily, con voce stranamente calma e lenta. "Tu non sei il mio padrone. Ed io...” ora le lacrime scorrevano sul serio. Sulle guance rese incandescenti dalla rabbia, dall'indignazione, dalla delusione. "...Io non sono il tuo giocattolo..."
Fu quella stoccata a farlo rinsavire. Padrone? Giocattolo?
“Non…non...cerco solo…" balbettò spiazzato, arretrando di un passo. "Mi preoccupo per te! Cerco solo di proteggerti!”
E a quel punto Lily esplose.
“NON LA VOGLIO LA TUA PROTEZIONE!” ruggì, singhiozzando senza riuscire a fermarsi. "E se ci tenevi tanto a far sì che io andassi con uno stramaledetto Grifondoro, potevi invitarmi tu stesso! Che cosa c'era di tanto difficile?! E invece tu...tu...non sei cambiato affatto! Tu non cambierai MAI! Ti odio, TI ODIO!"
Non gli fece aggiungere altro: lo spinse con violenza, fuggendo via.




Le voci corrono ad Hogwarts più in fretta degli incantesimi e quando Potter risalì in Sala Comune si ritrovò tre paia di occhi omicidi puntati addosso.
"Che cosa diavolo hai fatto?!" abbaiarono in coro i Marauders con la stessa espressione di chi avrebbe voluto prenderlo a sberle.
Potter ebbe la decenza di incassare un po' la testa nelle spalle e fissarsi la punta delle scarpe, senza nemmeno accorgersi che solo fino ad un anno prima sarebbe stato impensabile che tutti i Marauders avrebbero difeso la Evans a spada tratta - contro di lui poi!
Invece quegli occhietti accusatori furono peggio di un pugno e peggiorarono solo le cose facendogli desiderare di sotterrarsi.
“E’ una...una stupida. Solo una stupida!” ringhiò distrattamente, parlando a stento dalla rabbia. "Non si rende conto dei guai in cui si caccia, dannazione a lei! Come diavolo faccio a difenderla se se ne va a braccetto con i Serpeverde?!"
"Difenderla?" chiese Remus, inarcando un sopracciglio. Arrossì ancor di più.
"E poi ha iniziato a blaterare...di padroni e giocattoli...che storia è?! Chi la capisce è un genio!" cambiò discorso in fretta, iniziando a fare avanti e indietro.
"Ma non ci arrivi?" Lupin sbuffò. "Perchè pensi che nessuno abbia mai avuto il coraggio di invitarla ad un Ballo o, che ne so, ad uscire assieme?"
"Sì, ma..." balbettò lui, indignato. "Io non ho mai posto nessun divieto o cose del genere! Non sono mica un dittatore! Poteva uscire con chi le pareva!"
Fu il turno di Peter a parlare, ma bofonchiò così basso che non lo capì.
"Sev..us..."
"Cosa?"
"Severus!" Codaliscia arrossì, fissando ostinatamente per terra. "Non serviva che tu parlassi...ecco, era abbastanza evidente..."
"Hai tormentato Piton per anni, genio." sbuffò annoiatamente Sirius, meno propenso ad avere tatto. "Solo perché bazzicava intorno a Lily...no, fermo, lo so benissimo che è uno stronzo supponente e per quanto mi riguarda si è meritato ogni cosa che gli sia capitata, ma non venirmi a dire che era solo per il suo carattere di merda. Lo sa tutta la scuola che quella era la fine che avresti fatto fare a chiunque si fosse avvicinato alla Evans, o perlomeno è questa l'impressione che hai dato fino ad ora. Andiamo, non fare l'ipocrita, ne eri consapevole anche tu e lei si è sempre incazzata per questo. E adesso ti sei messo a comandarla a bacchetta come se fosse di tua proprietà, dio, quanto sei coglione."
James si zittì, sentendosi addosso un peso incalcolabile di vergogna. E di frustrazione. Sapere che avevano perfettamente ragione non faceva che amplificare tutto lo schifo che si sentiva addosso. Che cavolo era successo, accidenti a lui?!
Ricordò improvvisamente un episodio del Secondo anno. Un bambino di Tassorosso si era ostinato a voler pattinare su un lago ghiacciato fin troppo sottile ed il suo gufo aveva dato di matto. Si era tuffato su di lui gracchiando e beccando, artigliandogli la maglietta e cercando di allontanarlo. Non seppero mai come aveva fatto, ma quel gufo aveva capito subito che il ghiaccio stava per creparsi...come se lo avesse predetto, sentito. Solo che a furia di accanirsi contro il suo padroncino testardo, aveva finito per ferirlo fino a che non erano stati costretti a portarlo in infermeria.
Si era sentito esattamente come quel gufo.
Solo che lui era un essere umano, cazzo! Non un gufo, non un gatto e tantomeno un topo o un rospo! Era umano, non un dannato Famiglio! Non avevano mai avuto il totale controllo della loro Trasformazione ed erano diventati quasi telepatici ma quello...quello era semplicemente troppo!
"Vado a farmi due tiri con il boccino." tagliò corto, girando loro le spalle, e sparì nel suo corridoio senza dare altre spiegazioni, sbattendo la porta così forte che un quadro cadde gridando dal muro.








Michael Aliaset si era acceso una sigaretta e la fumava soddisfatto contro una parete scrostata, ridendo dentro di sé per la piega che avevano preso gli eventi. I Serpeverde non erano famosi per la voglia di sfaticare e quindi perché non godersi appieno quando qualcuno faceva tutto il lavoro al posto suo?
Se bastava fissare la Grifondoro come se fosse un pasticcino per far impazzire in quel modo Potter, allora quella situazione diventava veramente fin troppo facile.
E poi, lo era davvero, un pasticcino...si leccò le labbra pensando a quelle gambe lunghe e ai fianchi sottili e immaginandoseli ricoperti di morsi. Quella situazione era una vera seccatura per lui, però perlomeno avrebbe avuto modo di togliersi parecchi sfizi...se solo riusciva a giocare le carte giuste.
C'era solo una cosa che lo disturbava in quella deliziosa immagine nella sua testa, ed era quel dannato sguardo. Gli occhi verdi di Lily Evans in qualche modo lo facevano sentire quasi a disagio ed era una cosa che gli dava sui nervi.
Perso in quei pensieri, si accorse dopo qualche istante di un altro, di sguardo. Sardonici, neri come pece e taglienti come una lama, due occhi sottili gli si erano piantati addosso accompagnati da un sorrisetto malizioso.
Liu Chang incrociò le braccia al petto, appoggiandosi alla colonna accanto a lui e squadrandolo con un'espressione infida.
Si irrigidì appena, non amava essere fissato, benché meno da una che non faceva segreto della sua fedeltà a James Potter in quella scuola. Quando quell'idiota aveva fatto saltare la sua Sala Comune, lei era al suo fianco fedele come un cagnolino.
“Ti serve qualcosa?” chiese, ricambiando il ghigno.
La Corvonero si staccò facendo oscillare la lunga chioma nera.
“Ero solo curiosa di vedere colui che ha infranto il tabù provandoci spudoratamente con l'intoccabile Prefetto di Grifondoro.” disse, ridendo perfidamente.
Lui guardò altrove, già annoiato.
“Sei venuta a mettermi in guardia o stronzate del genere?”
“Tutto il contrario.” rispose l'orientale, attirando improvvisamente il suo interesse. D'un tratto, ricordò una certa scenetta...e certe voci sul suo conto.
“Hai cercato di rifilare a Potter una pozione d'amore?”
Liu parve scocciata.
“Girano un sacco di voci, qui dentro, eh?”
“Che mossa da dilettante.” Il Serpeverde scosse la testa con ironia. “Lo intuirebbe anche un cieco, che uno così fa colazione con gli antidoti per quella roba tutte le mattine.”
“Ero accecata dalla passione, che ti posso dire...”
La ragazza continuava a sorridere, e chissà come, in un istante intuì che probabilmente aveva assistito a tutta la litigata godendosi ogni singola scena. Proprio come lui.
Hmmm...a quanto pare, forse poteva tornargli utile.
E forse lo sapeva anche lei, che ostinatamente rimaneva impalata al suo fianco fissandolo con quell'aria da serpe.
“So che tuo padre sta spingendo per un titolo nobiliare...una fortuna che i Black siano così generosi, visto che la tua famiglia è da anni sul lastrico.”
Ecco un'altra cosa che gli tornò in mente: la Chang sapeva sempre tutto di tutti.
Quindi era inutile giocare a carte coperte, con lei. Nessuna recita da bravo ragazzo l'avrebbe mai fatta fessa, e probabilmente era meglio così.
“Dì un po', tesoro.” disse. “Potter ti piace così tanto?”
Gli occhi neri di Liu si intorbidirono, facendosi intensi e seri. Poi ghignò di nuovo.
“Come ad uno squalo piace il sangue.”
Aliaset rise, trovando tutto estremamente comico. Dio, quanto era facile fottere un Grifondoro...
“Beh.” disse, continuando a ridere con perfidia. “Credo proprio che ci toccherà collaborare!”












“Ma ti rendi conto di quanto è cretino?!”
“Sirius, lo conosci da parecchi anni, è mai stato non-cretino?”
“Sì ma Remus...tutto il piano è andato in fumo!” sbottò Sirius, voltandosi verso il biondino con occhi spiritati. “Abbiamo confabulato con Tonks e Cristhine per settimane intere per riuscire a far andare quei due al Ballo di Capodanno insieme e tenere lontane quelle psicotiche delle sue pretendenti, e quel demente butta alle ortiche tutto il lavoro!”
Lupin alzò gli occhi al cielo...in effetti, aveva una vaga voglia di strangolare James.
Erano chini sul libro di Incantesimi, intenti a far levitare palle da Bowling che però, vista la rabbia, continuavano ad esplodere facendo schiattare Vitious di paura.
James l'aveva scampata preferendo gelarsi il fondoschiena sul campo da Quidditch ma percepivano ondate di astio arrivare dalla sua testolina bacata. Di Lily nemmeno l'ombra.
“Ragazzi, perché non cercate di concentrarvi...?” rise nervosamente il nano, ma nemmeno finito di dirlo che ne esplose un'altra facendo volare cocci dappertutto.
“A quanto pare rincorrere il Boccino lo sta calmando...ora dobbiamo solo fargli chiedere scusa, e magari riusciamo a farli riappacificare...” borbottò Lupin, riparandosi la testa con il manuale.
Felpato scoppiò in una risata acida.
“Sì, certo, come no, un'impresa per nulla difficile! Crollerà il mondo prima che accada una cosa del genere!”
“Senti un po'...” sbottò il biondo, un po' scocciato dalle esplosioni che continuavano a fargli cadere calcinacci tra i capelli. “E tu, invece, che mi dici?!”
“Io?”
“E' vero, non hai chiesto a Cristhine di venire al Ballo con te.” s'intromise Peter, facendogli sgranare gli occhi.
“Ma...insomma, voglio dire, è scontato che ci andiamo assieme!”
“Oddio, ma con tutte le tizie che vi siete portati a letto com'è possibile che di donne non ne capiate un accidente?!” sbuffò esasperato Remus, alzando gli occhi al cielo. “Ci vuole una richiesta, imbecille! Una bella, romantica richiesta ufficiale!”
“Cristhine non è il tipo che bada a queste stronzate.” sbottò quello, punto sul vivo. Insomma, già doveva dirle ancora 'ti amo'...e quella dannata si divertiva a interromperlo ogni volta che cercava di dirglielo! Forse era diventata più malandrina di quanto non volessero...oppure...voleva davvero il romanticismo? In effetti, ora che ci pensava, la loro relazione non era nata propriamente da premesse rosee...il primo bacio se l'erano dato dopo che erano venute a galla verità terrificanti, e non potevano certo dire di aver avuto chissà quali appuntamenti galanti...se non si contava il Ballo delle Debuttanti dove praticamente avevano fatto a pugni e dove l'aveva riscattata da quegli stronzi di zii che praticamene volevano venderla al miglior offerente come un pollo.
Scrollò la testa come un cane, iniziando ad incazzarsi per lo sguardo accusatorio di Lupin.
“E tu, invece?!” replicò, piazzandogli un dito nel petto.
“Io che?” si sorprese l'amico, mentre Vitious decise che ne aveva abbastanza di rischiare la vita e fece saltare la lezione mezz'ora prima del previsto letteralmente cacciandoli fuori a calci.
“Ti ricordo che sei invitato anche tu al Ballo, bello mio!” abbaiò lui e cominciò ad armeggiare con la sua cintura dei pantaloni facendolo diventare di tutti i colori.
“Sirius PIANTALA!”
“Piantala un corno, o impari ad usarlo o te lo faccio imparare io con la forza!”
“Sei fuori di testa!”
“Non hai ancora invitato nessuno e non pensarci nemmeno a lavorare! E' ora che tu cresca!”
“Ahh, le donne...” fece sognante Minus, attirandosi le attenzioni dei due draghi che lo fulminarono con gli occhi.
“E tu, Codaliscia?” chiesero in coro mentre quello sbatteva le ciglia in modo angelico.
“Io?”
“E' vero!” saltò su Black, agguantando anche lui per il bavero. “Sei stato schivo tutta la settimana in proposito, si può sapere con chi cavolo ti darai da fare?!”
Lui strizzò loro l'occhio con espressione furba e raggiante insieme.
“Con tutte quante!”
Quella machiavellica risposta non diede tempo di indagare perché improvvisamente il pavimento iniziò a tremare come Jurassic Park ma prima che potessero capire da dove veniva qualcosa piombò loro addosso.


“Hey! Ciao ragazziiII!”
“Ciao Tonks!” sorrise Sirius, prendendo la cugina al volo e impedendole di spiaccicarsi contro il muro.
“Oh, grazie! Non ho visto...”
“…lo scalino!” finì Peter per lei. Ormai avevano i riflessi allenati per captare le cadute micidiali di quel terremoto di cugina, e la risata che seguì li distrasse il tempo sufficiente per non accorgersi del pericolo imminente fino a quando non fu ad un passo da loro.
Lupin sbiancò, riconoscendo improvvisamente il delicato passo della Sgrunt, che si avviava verso di loro come un tirannosauro affamato di carne fresca.
“Oh, cavolo, ragazzi cercate di...” balbettò, ma girandosi verso di loro trovò due bei posti vuoti con tanto di scia e immagine residua. Quegli infami se l'erano filata mollandolo lì da solo!!! Ma che begli amici! Era fantastico sapere di poter contare sui Marauders!
“Remus Lupin!” ringhiò Pamela, oscurando il sole. Il sudore freddo fu il minimo.
“Er…ciao Pamela…” ridacchiò nervosamente, arretrando fino al muro.
“Cavoli, quanto è grossa!” commentò tranquilla Tonks al suo fianco, facendogli fare un salto di due metri.
Ma porca…! Si era completamente dimenticato di lei!
“Allora…” ringhiò Pamela, sovrastandoli e grazie a dio ignorando totalmente la frase spudorata di Ninfadora ( ma era comunque terribilmente inquietante.) “…per la proposta del ballo?”
“Ecco…”
Oh insomma!
Aveva baciato Tonks di fronte a tutti, possibile che non aveva capito di lasciarlo in pace?! Promemoria: mai accettare consigli da Sirius!
“Mi spiace…ci vado…con un’altra.” mormorò, teso e pregando in dieci lingue di sopravvivere.
“Chi?”
Un po’ di tregua, dannazione!”
Remus sospirò e fissò Tonks.
La ragazza lo guardò interrogativa.
Tanto arrivato a quel punto…
“Tonks, ci vieni al ballo con me?” chiese, rassegnato e con una punta di disperazione.
“Eh?” fece lei, colta alla sprovvista.
Si aspettava un altro fiume di chiacchiere inutili ma, con sua sorpresa, lei sorrise allegra e disse: “Massì! Sarà divertente!”
Era davvero carina quando sorrideva in quel modo...No, ma che andava a pensare?!
Sgranò gli occhi celesti un po' colto alla sprovvista e forse realizzando solo in quel momento di ciò che le aveva chiesto.
Pamela li squadrò da capo a piedi facendogli scappare l'anima dal corpo ma finalmente parve cedere e voltò loro le spalle.
“Se preferisci questa RAGAZZINA…addio!”
E s’incamminò con l'aria di una duchessa oltraggiata, sparendo velocemente poiché ogni suo passo valeva almeno tre passi di un uomo normale, le narici ancora dilatate e gli occhi iniettati di sangue.
Se c’era un premio per il sospiro più grande del mondo…sarebbe andato al povero Lunastorta, che dovette sedersi ancora incredulo di averla scampata.
Rimase in silenzio contro il muro, facendo bei respiri...prima di aprire gli occhi e guardarsi attorno.
Una folla di curiosi lo guardava sorridendo.
“Oh, forza!” sbottò, un tantino isterico. “Andatevene pure a dirlo ai quattro venti, tanto peggio di cosi!”
Neanche a dirlo, gli studenti filarono subito, rapidi come tanti piccioni viaggiatori.
Che schifo la scuola.
“Sei molto gentile ad invitarmi!” cinguettò Tonks, sedendosi accanto a lui senza notare l'aria che tirava.
“I-io...” lui avvampò, guardando altrove. Che le diceva? Cristo santo, Sirius l'avrebbe ammazzato. E poi, che razza di verme era?! Continuava a lanciarle messaggi così ambigui...
Anche se... improvvisamente, senza riuscire a trattenersi si ritrovò a pensare al suo corpo, pigiato contro il suo. Doveva essere morbido...
“...tuttavia credo di aver risposto un po' frettolosamente! Ecco, la verità è che sarò impegnata per gran parte della serata!”
Ritornò in sé (decidendo all'istante che era il caso di farsi quante più docce fredde possibili) e la guardò perplesso.
“In che senso?” chiese, sentendo come un brutto presentimento.
Lei sorrise.
“Sarò allo stand dei baci!”
Dopo un istante di silenzio traumatico, il Marauder balzò in piedi di scatto, urlando un titanico: “Tu...CHE COSAAAAAAAAA?!” e spettinandole i capelli con la sola forza dei polmoni. No, non poteva davvero averlo detto! E Lily...non poteva davvero averlo fatto!
“Quindi, se non ti dispiace aspettare...”
“Non ti aspetto per un solo secondo!” abbaiò il ragazzo sconvolto, tirandola in piedi di peso. “Perché è con me che starai tutta la sera! Tonks, come diavolo ti è saltato in testa di accettare di essere piazzata allo stand dei baci?!”
“Eh? Perché?”
“Perché...perché...” balbettò lui con espressione ghiacciata, senza nemmeno sapere da dove iniziare. Perché era ancora così giovane, perché ci sarebbero stati un sacco di pervertiti, perché era una roba sessista, disgustosa e priva di ogni decenza che rasentava la prostituzione?! E perché...ecco! “Perché Sirius si incazzerebbe di brutto.” disse trionfante, credendo di porre fine alla questione ma lei ridacchiò.
“Oh, ma Sirius non lo saprà.”
“Lo saprà eccome, anzi, filo subito a dirglielo!”
Si mise a correre con espressione risoluta senza più starla a sentire. Non sapeva perché la cosa gli dava così fastidio. Solo che...insomma, Tonks era così dannatamente ingenua! Se non altro, invitandola perlomeno avrebbe posto fine subito alla questione e l'avrebbe difesa da quei maniaci dei suoi compagni!
Lo beccò a fare la ramanzina a Potter – che lo fissava spettinato e infreddolito come un pulcino triste - e gli corse incontro ma non fece in tempo a fare un passo in più che qualcosa di invisibile gli si schiantò sul naso facendolo crollare all'indietro.
Boccheggiò come un pesce tenendosi le povere narici doloranti e strabuzzò gli occhi in cerca dell'ostacolo ma non ci trovò niente.
Eh no, eh!
Fece di nuovo per avvicinarsi a Sirius ma di nuovo ricadde all'indietro come se avesse preso in pieno un muro invisibile...e così ancora e ancora fino a che non vide stelline colorate lampeggiare davanti agli occhi lacrimanti.
Una di queste si staccò e assunse la forma di Tonks, che rise divertita.
“Ho cercato di dirtelo!” disse, chinandosi su di lui. “Hanno lanciato un incantesimo! Non ti puoi avvicinare a Sirius, o meglio, non se lo fai per rivelargli il segreto. Ordine della Harpies!”
Ecco, pensò Remus, distrutto. Ora sì che erano a posto...
“Allora, mi aspetterai sì o no?” ora gli occhioni verde acqua di Tonks erano a dir poco sadici. Forse, non era poi così tanto innocente come pensava...
“Tonks, davvero, non farlo...”
“Eddai, sono solo baci! Perché te la prendi tanto? E poi così aiuterò Lily a tirare su i soldi per il Comitato degli studenti e il corso di Difesa!”
Lui diede un colpo di reni e si puntellò sui gomiti, ritrovandosi spaventosamente vicino al suo viso, visto che lei si era accucciata su di lui incrociando le braccia sulle ginocchia e appoggiandoci il mento, come una bimba che analizza curiosa una coccinella.
“Perché te ne pentiresti! Fidati.” Deglutì, senza però tirarsi indietro a quel contatto così ravvicinato. “Cosa posso fare per impedirti di compiere quest'assurdità?”
E fu lì che lei gli riservò uno di quegli sguardi densi come burro, in grado di ricoprirgli la pelle di brividi strani.
“Beh...” gli angoli della bocca si piegarono all'insù, divertiti. “...puoi sempre comprare tutti i baci disponibili.”





 
   
 
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