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Autore: Lord Kleveland    03/07/2020    2 recensioni
Un anno è passato da quando XANA è stato sconfitto. La vita dei Guerrieri sembra tornata alla normalità, ma Lyoko è una tecnologia incredibilmente avanzata e piena di lati nascosti. Segreti che riguardano il programma, la sua storia, i suoi utilizzi. Tutti elementi che attirano interessi. Interessi... inumani.
[La storia non prende in considerazione gli eventi dei libri e di Evolution]
Genere: Azione, Science-fiction, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aelita, Jeremy, Nuovo personaggio, Ulrich
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lenkerthen Lyoko Capitolo 9

Swarker – KNWL Akton LK1606 – Lark morkan 

Come sta il più cordiale dei pazienti?”

Basta con queste derisioni. Non ne posso più. Mi avete preso contro la mia volontà e mi avete distrutto la mia vita”

Voi umani date rilevanza a elementi così terziari”

Spero che Ostark vi stermini dal primo all’ultimo. Mostri!”

Portare rancore come una belva. Da keen! Piuttosto, non è contento? A breve avremo concluso, signor… Come si pronunciava?”

Belpois”


Terra – Francia – Parigi – Domenica 2 Ottobre 2005 – Ore 13:30


Cos’è che ci fa provare desiderio? Aelita Schaeffer non lo sapeva. Non capiva perché durante la sua relazione con Jeremy non avesse provato le sensazioni datele da Avier, che conosceva solo da un mese. Quando il ragazzo l’aveva abbracciata la prima volta, si era come deposto un seme nel suo cuore. Dei sentimenti nuovi, mai visti prima, che si erano radicati e sviluppati con velocità prorompente, devastante. La ragazza lo desiderava, lo voleva più vicino di ogni cosa, come a renderlo parte di sé. Nonostante fosse così pieno di difetti, non solo per i suo aspetto emaciato e i tratti slavati, ma perché era imprevedibile, a volte irrazionale, complesso e complessato, anche un po’ antipatico. Eppure… Eppure, era così. Lo amava. Non poteva dire altro.

Il ragazzo sedeva a petto nudo a bordo letto, tremava leggermente e guardava nel vuoto.

Scusami. Il mio corpo. È… difficile… guardarlo”

Hai paura?” la ragazza gli accarezzò la schiena delicatamente, tastò la sua pelle che alternava zone lisce alle dure e ruvide cicatrici, e cercò di incontrare il suo sguardo per rassicurarlo.

No. Non posso avere paura” il ragazzo la baciò e fu presto ricambiato. I due amanti si strinsero tra loro, si esplorarono, si desiderarono. I loro baci divennero sempre più lunghi e intensi mentre la luce soffocata di quella giornata nuvola filtrava dalla finestra, colorando le loro figure.

Avier prese a baciare il collo della ragazza, un gesto che le fece arrossare le guance. Questa reazione divenne ancora più intensa quando sentì le dita del ragazzo raggiungere i bottoni della sua camicetta purpurea, ben presto i suoi piccoli seni tondi e ben modellati furono in vista, coperti solo dall’intimo rosa. Nessun ragazzo l’aveva mai vista così.

Sei bellissima” le disse, e non poté fare a meno di tastare quel nuovo territorio. L’imbarazzo della ragazza la portò a distogliere lo sguardo dalla figura che la sovrastava, ma poi il tocco delle dita sottili e affusolate di Avier e le sensazioni generate le furono molto gradite. I pensieri le si fecero più libidinosi al sentire l’eccitazione di lui premere tra le sue gambe. Ripresero quella sorta di danza con cui avevano iniziato, e non fu solo uno scambio di baci e carezze, ma di sensazioni, di sentimenti, di passioni.

Ben presto furono nudi, se non per la protezione di lui. Aelita non poté fare a meno di constatare come Avier fosse… Beh! Sorprendente. Anche in quello. Chi l’avrebbe mai detto.

Il ragazzo si piegò su di lei e la guardò fisso negli occhi, nonostante la corporatura minuta si sentì sovrastata. Il suo sguardo non era mai stato così intenso, quegli occhi scuri sembravano profondi come due porte su un abisso. Piegò la sua testa per baciarla ancora, e ancora i suoi baci avevano qualcosa di diverso, le loro lingue si tastarono e provarono, desiderose di mantenere un legame.

Ti amo” disse poi, con una voce che sembrava non aver mai avuto. Questo, prima di iniziare il contatto. Aelita si sentì immersa in un oceano di nuove sensazioni, ma una di queste era una fitta lenta e progressiva, nonostante la delicatezza del suo compagno.

Va tutto bene” le disse vedendo la smorfia di dolore sul suo volto, poi la baciò sul collo e su un capezzolo, causandole una serie di brividi piacevoli che la percorsero come scosse elettriche. Però, il dolore continuò ad esserci quando sentì quello strappo interno e il sangue iniziare a colare. Si sentì agitata e confusa per un attimo, ma il ragazzo era come una roccia a cui aggrapparsi, una guida nell’ombra. Capì che in quel momento non voleva essere da nessun altra parte. E così si incontrarono, e il dolore divenne piacere, e il piacere divenne passione.

Il tempo si fermò.



Sala del supercomputer – Nello stesso momento (circa)


>Sistema Lyoko
>Scanner Ulrich
>Trasferimento Ulrich
>
Scanner Odd
>Trasferimento Odd
>Virtualizzazione


La silouhette dall’avatar di Ulrich si materializzò a mezz’aria, riempendosi poco dopo dei poligoni e assumendo solidità. Atterrò sulla superficie dell’ascensore del Settore Cinque e rimase un attimo a guardarsi intorno, rimirando le forme squadrate e il celeste costante di quella struttura digitale, era passato un intero anno dall’ultima volta che era stato lì. Guardò poi il suo modello, era come lo ricordava, con la tuta unica marrone e gialla, la fascia sulla testa e le sue due fidate katane. Che ricordi!

La figura di Niktor era ad un paio di passi davanti a lui, stesa sul pavimento con le braccia incrociate e i grandi occhi neri che si muovevano ansiosi. Con i compromessi della virtualizzazione, il suo aspetto era fondamentalmente identico a quello nel mondo reale.

Tutto okay, Ulrich?” la voce di Jeremy risuonò per tutto l’ambiente circostante come aveva sempre fatto.

Mi sento come se venissi qui per la prima volta. Vorrei essere felice, ma sai… Invasione aliena”

Vediamo di risolvere in fretta. L’ascensore sta per salire” quasi come se obbedisse ad un comando, il pavimento prese effettivamente ad elevarsi non appena Jeremy smise di parlare. Ulrich mosse un paio di passi verso l’alieno, che puntò i suoi occhi su di lui. Assunse un’espressione che poteva avere qualsiasi significato, la sua mimica facciale era davvero distante da quella umana.

Pronto a farsi trasportare, signor Niktor?”

Non dissipare il tempo” Ulrich avrebbe fatto una battuta sulla scelta di termini che a volte l’alieno adoperava, ma preferì trattenersi e si limitò ad accovacciarsi per sollevarlo. Nonostante la mancanza di forze, fu collaborativo e si lasciò avvolgere sotto le spalle e le gambe.

Certo che siete pesante” commentò una volta sollevatolo, lui rispose solo sbuffando infastidito. Almeno quello era comprensibile.


Senza XANA, non ci sarà più nulla ad ostacolarti. Ho programmato l’arena perché ti porti direttamente alla torre” comunicò Jeremy ad Ulrich dopo aver controllato i movimenti di Odd, era già arrivato alla torre indicata, tutto procedeva bene a quanto pare.

L’arena del Settore Cinque si presentò a Ulrich calma e ordinata come non lo era mai stata, le piattaforme rettangoli erano disposte ordinatamente formando una gigantesca scalinata verso la torre, quasi gli dispiaceva non essere attaccato dai Creeper. Anche Niktor reagì, il suo volto si corrucciò e digrignò le sue file di denti spessi.

Ti vedo nervoso” domandò Ulrich, preoccupato per quello che avrebbe potuto fare, nonostante la sua impossibilità a muoversi.

Sono disgustato”

Perché?”

Non è tuo interesse”

Certo che parlare fluentemente ti ha reso davvero antipatico” Ulrich non era totalmente serio, ma lo sguardo gelido che gli rivolse l’alieno gli bruciò il sarcasmo. Quel tipo gli faceva paura, e forse lui lo aveva capito.

Dostan. È solo che sono impaziente di poter camminare di nuovo. Comunque, questo posto sembra una versione gigantesca dei filmati di propaganda dello Swarker. Sono pieni di cubi che si uniscono e formano sfere, oltre che frasi orrende come ‘La moltitudine rende trascendenti”

Sembra davvero un posto orribile”

Lo è”


Ulrich arrivò davanti alla torre del Settore Cinque, ci era voluto solo un minuto. La guardò per un attimo osservando il vapore bianco che fuoriusciva dalla sua sommità, poi si rivolse a Jeremy.

Cosa devo fare?”

Entra dentro con Niktor e lascialo al centro della torre”

Non mi abbandonare, amico mio” commentò l’alieno. Ulrich seguì gli ordini, attraversò la torre e si ritrovò nella pedana interna circondata dai flussi di dati, i cerchi concentrici sul pavimento si illuminarono uno dopo l’altro al suo passaggio, fino al punto che rappresentava il centro esatto, fu lì che lasciò l’alieno.

Buona fortuna” gli disse, poi tentò di stringergli la mano con sei dita in una presa amichevole, ma rinunciò quando Niktor iniziò a guardarlo confuso non capendo cosa stesse facendo. Comunicare con un alieno sapeva essere davvero imbarazzante.


Odd, Ulrich è appena uscito dalla torre nel Settore Cinque. Ora tu dovrai entrare nella tua”

Poi, cosa succederà?” domandò il ragazzo osservando per un attimo la maestosa costruzione digitale che aveva inanzi a sé.

Farò partire un programma. La torre ti analizzerà in contemporanea con Niktor, poi inizierà a interpretare il tuo genoma, a copiarlo e ad adattarlo a Niktor per ripristinare una sua condizione di salute ottimale”

Un trapianto digitale in poche parole. Un digi-trapianto!”

Una grossa approssimazione. Ma si, chiamalo pure così”

Iniziamo il digi-trapianto!”

Odd entrò nella torre e Jeremy fece partire il programma. Dopo pochi secondi, in contemporanea benché in settori differenti, sia Niktor che Odd vennero afferrati da una forza invisibile. La torre li sollevò a diversi metri da terra, facendoli galleggiare tra i flussi di dati che percorrevano le pareti. Da questi, partirono scintille di luce azzurra che iniziarono ad attraversare i loro corpi digitali. Ogni volta, i due provavano una sensazione indescrivibile, come se qualcosa venisse preso e sostituito nello stesso istante.


Quanto ci vorrà, Jeremy?” domandò Ulrich, si era messo a sedere su uno dei gradini azzurri della stanza. Dentro di sé, era agitato da un misto di emozioni, non riusciva a comprendere come dovesse prendere la situazione. Tutto era così fuori dalla logica.

Molto meno di quanto pensassi. C’è un’affinità molto superiore a quella delle mie migliori previsioni. Sai, penso che fra mezz’ora avremo finito”

Quindi, un alieno di una razza superiore ha affinità con il più tonto dei terrestri?”

In teoria con tutta l’umanità…”

La mia versione è più divertente”

Aspettare trenta minuti in una stanza vuota può essere un’esperienza provante, Ulrich decise di ingannare il tempo esercitandosi con le sue due katane. Pensò a tutte le volte che le aveva usate contro i mostri di XANA, alla soddisfazione che dava colpire quelle creature digitali e vederle distruggersi e scomparire. Poi, improvvisamente, si fermò. Sentì un brivido percorrergli la schiena nonostante il suo corpo digitale.

Qualcosa non va, Jeremy”

Cosa? Io non vedo nulla di anomalo”

Mi sento osservato” Ulrich iniziò a guardarsi intorno circospetto, tenendo le spade sguainate pronte all’utilizzo. La sala era vuota oltre la torre e lui, eppure qualcosa non andava, doveva essere così. Prese a camminare, mosse i piedi uno dopo l’altro, lentamente. Si sentiva tremare, non si era mai sentito così.

Gli parve di sentire qualcuno alle sue spalle. Si girò di colpo. Nulla. La stanza era vuota. Eppure…

Continuò a passeggiare nervosamente avanti e indietro, sempre con la sensazione di essere tenuto sott’occhio. Eppure la stanza era vuota, solo lui e la torre. Vuota. Solo lui e la torre. Vuota.

Per quanto se lo ripetesse, non era convinto per nulla.

Sicuro che sia tutto apposto, Jeremy?”

Si, non c’è nessuno. Sto controllando dappertutto, ma il supercomputer non rileva niente” eppure Ulrich non riusciva a calmarsi, però doveva farlo. Fece un grosso respiro e abbassò le armi, si sentì leggermente meglio.

Quanto manca?”

Circa venti minuti”

Sbrighiamoci, non ho più voglia di stare qui”


Il pavimento sotto i piedi di Ulrich ondeggiò come se fosse liquido. Una mano fuoriuscì e gli afferrò una gamba.


>Sistema Lyoko

>Rilevata anomalia

>Analisi

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XIgQWFsdmEsIGhvIHBlcnNlZ3VpdG8gdW4gYmVuZSBzdXBlc

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>ERRORE

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>ERRORE

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Swarker – KNWL Akton LK1606 – Lark morkan


Och dar! Lan von din ormakes”

Anì antrekor din azarawas Ulrich Stern?” 

Merk lim din Niktor rentrekat” 

Lak nosch” 


Sala del supercomputer – Ore 13:45


Ulrich colpì subito il braccio con un colpo di spada, la lama lo attraversò e per un attimo la creatura perse la presa. Per il resto, sembrò non avergli fatto alcun danno. Un secondo braccio fuoriuscì dal pavimento, la creatura prese a far leva e mostrò una silhouette da Swarkerinster. Il corpo era però semitrasparente, flussi di dati si sollevavano da esso come vapore e scintille luminose lo percorrevano. Le gambe, seppur visibili, erano come immerse in una sostanza gelatinosa traslucida. La creatura rivolse lo sguardo ad Ulrich, i suoi occhi non erano altro che due sfere galleggianti.

JEREMY! Cosa diavolo è quello?”

Nessuna risposta.

Ulrich andò nel panico, prese un katana e menò un fendente. Una lama di energia partì dal taglio della spada e sfrecciò nell’aria sino all’entità, poi attraverso il suo petto lasciando un vuoto dove aveva colpito. La figura rivolse il suo sguardo verso il pavimento, come stordito. Poi però il vuoto si colmò e l’entità prese a camminare, la melma attorno a lui lo seguiva.

Il ragazzo fece un supersprint, percorse diversi metri lasciando una scia gialla dietro di sé. Si era allontanato da quell’entità, ma i suoi occhi di luce puntati verso di lui sembrava minacciosi come se li avesse davanti al naso. La sua melma traslucida pulsò in una serie di onde circolari che partivano dal suo corpo, una serie di bagliori si sollevò da sotto di essa e quattro cubi grandi quanto un cranio emersero e galleggiarono attorno al mostro. La figura protese un braccio davanti a se mostrando sei dita distese, i cubi furono sparati in quella direzione. Ulrich fece appena in tempo a evitarli con una capriola, quei proiettili avevano viaggiato rapidi come saette, bagliori di luce bianca. Colpito il pavimento chiaro, erano esplosi in corpuscoli cubici. L’onda d’urto aveva sollevato da terra Ulrich per poi farlo rovinare con il fianco contro l’angolo di uno dei gradini, rimase stordito per un paio di secondi. La creatura lo ignorò e si diresse verso la torre.

No, tu non la tocchi quella torre” il ragazzo fece un altro supersprint, risalì a tutta velocità le scale e arrivò alle spalle della creatura. Poi, un rapido balzo, le mani ben strette sulle impugnature delle katane, affondò entrambe le lame nella schiena dell’avversario. La creatura emise un sorta di lamento distorto, un suono totalmente elettronico, non umano. I suoi occhi si fecero meno luminosi e si curvò di nuovo in avanti. Ulrich ne approfittò, piantò i piedi sulla schiena della creatura e saltò indietro portando con se le sue armi. La melma gelatinosa della creatura prese a risalirgli il corpo fino ad occultarlo completamente, rendendolo una grossa montagna semi-lucida. Poi si appiattì al suolo divenendo una pozzanghera. Ulrich continuò a tenere le katane sguainate, pronto a reagire.

Fu una scelta saggia, la melma risalì e assunse la sua forma da Swarkerinster. Non c’erano più i flussi di dati che galleggiavano come fumo e gli occhi luminosi erano stati sostituiti da due concavità che facevano assomigliare la creatura ad un’inquietante bambola. Una nuova onda partì dal centro del suo petto e si diffuse per tutto il corpo della creatura, altri quattro cubi luminosi iniziarono ad emergere dal suo interno. Subito uno partì verso di lui, questa volta il ragazzo fu pronto, saltò lateralmente e riuscì ad evitare anche l’esplosione del cubo. Corse in avanti mentre la creatura tentò di colpirlo nuovamente sparando altri due cubi, ma non servì. Ulrich fece un salto in avanti seguito da una capriola, sentì l’esplosione dei cubi alle sue spalle e percepì il contraccolpo della sua forza cinetica, non perse l’equilibrio, ma perse decimi di secondo essenziali. Era ad un metro e mezzo dalla creatura, il cubo era già pronto ad essere scagliato, non sarebbe riuscito a evitarlo. Alzò le katane e si mise in guardia d’istinto, il cubo si avvicinò rapido a lui e colpì le sue lame, degli squarci si aprirono su di esso e cadde a terra sparendo in un mucchio di frammenti digitali. Quei colpi potevano essere parati!

Non perse tempo a gioire di questa rivelazione, fece un supersprint e colpì il suo avversario di tondo, tranciandolo a metà all’altezza del ventre. Nel punto colpito la gelatina cadde in grosse masse, ma la creatura era ancora viva. Il suo braccio si tramutò in un lungo e sottile tentacolo traslucido che subito si aggrovigliò attorno alla gamba del ragazzo non appena terminò il suo sprint. Tutto quello che Ulrich percepì fu un forte strattone e il pavimento allontanarglisi da sotto i piedi, poi si ritrovò a volare per l’arena schiantandosi sulla parete al lato opposto.

La creatura di melma si ricompose e si diresse verso di lui, ad ogni passo i suoi piedi diventavano piccole pozzanghere sul pavimento che solo dopo ritornavano piedi, gocce di melma gli colavano dalle gambe e dalle braccia, riunendosi a lui una volta toccato il pavimento. Era cambiato davvero da quando si era ricoperto di melma, come se fosse… Diverso.

Un tremendo dubbio colpì Ulrich, guardò in direzione della torre e le sue paure divennero tristemente realtà. Vide fuoriuscire dal pavimento vicino la costruzione digitale la creatura con i dati che si sollevavano da lei come fumo poligonale e gli occhi luminosi. L’aveva ingannato, aveva creato una sua copia con la melma e poi si era diretta verso la torre tramite il pavimento.


La toccò.


>Sistema Lyoko

>Richiesta di dati biometrici

#Utente: WG9kaWFuIEFua290YXIgQWFsdmE=

>Q2hlIG1pIHNpYSBkYXRvIGNpw7IgY2hlIG1pIGFwcGFydGllbmUsIG5vbiBtaSBpb

XBvcnRhIGluIHF1YWxlIGZvcm1h

>ATTENZIONE: RILEVATA FALLA CRITICA NELLA SICUREZZA

>ATTIVAZIONE PROGRAMMI DI SICUREZZA

>SW8gZ2FyYW50aXLDsiBsYSBzdXBlcmlvcml0w6AgYWdsaSBTd2Fya2VyaW5zdGVyLCB

ub24gcG90ZXRlIGZlcm1hcm1p

>ERRORE

>Tk9OIFBPVEVURSBGRVJNQVJNSSE=

>Attivazione programmi di sicurezza riuscita

>Utilizzo di ogni risorsa

>Eliminazione programma malevolo in corso


La nube di dati sulla cima della torre si fece luminosa, accecante. Si espanse per tutta la torre. Poi, un lampo di luce. Una vera e proprio esplosione che, con una forza dirompente, fece volare la creatura e ricoprì tutta l’arena del Settore Cinque. Ulrich sentì le piattaforme cubiche tornare in funzione e spostarsi, poi alle sue orecchie arrivarono i versi di mostri fin troppo familiari. La luce scomparve, il luogo aveva cambiato aspetto. Ora un’infinità di cubi galleggiavano in posizioni e altezze diverse, su ognuno di esso vi erano dei Creeper. Un’infinità di Creeper, più di quanti ne avesse mai visti. Ulrich quasi cadde nello sconforto al pensiero di doversi occupare anche di loro oltre alla nuova amenità. La situazione però continuò a prendere pieghe inaspettate, infatti tutti i Creeper presero a guardare la nuova creatura, che se ne stava stordita in una piattaforma al centro della stanza assieme alla sua copia gelatinosa, poi iniziarono a sparare laser verso di lei dalle loro bocche. Cinque colpi andarono a segno e fecero temporaneamente sparire porzioni del suo corpo. La creatura si coprì di nuovo nella sua melma traslucida e attraversò il cubo su cui aveva i piedi. Ulrich lo vide poi spuntare da una faccia laterale del cubo, allungare dei tentacoli verso quella di fronte e usarli per spostarsi. Aderendo alla superficie tramite la melma, la creatura prese a risalirla mentre parava con tentacoli le decine di laser diretti verso di lui. Il ragazzo capì di dover aiutare quelli che un tempo erano suoi nemici, iniziò a correre e a saltare tra un cubo e l’altro. Nel frattempo, vide la creatura allungare altri tentacoli di melma e afferrare due dei Creeper sulla sommità del cubo che stava scalando, con dei poderosi strattoni li gettò lontano verso altri Creeper. Uno di questi ne colpì due, causandone la distruzione, l’altro fu colpito al volo da un Creeper prima che atterrasse, permettendo loro di continuare a bersagliare il nuovo nemico.

Ulrich arrivò sul cubo quando la creatura fu salita, il Creeper rimasto lo colpì con un laser, ma poi venne afferrato da un altro paio di tentacoli e tirato verso la creatura. La melma iniziò ad avvolgerlo, il corpo del mostro iniziò a perdere poligoni e fisicità, mentre la sostanza traslucida prendeva ad aumentare. Era come se si nutrisse e crescesse. Una nuova onda la scosse e altri cubi bianchi iniziarono a vorticare, uno di questi volò diritto verso Ulrich mentre gli altri andarono contro Creeper in altre postazioni. Ulrich riuscì a parare anche quel colpo, lo stesso non poté dirlo dei suoi nuovi inaspettati aiutanti. Alcuni vennero colpiti in pieno dai cubi e distrutti, altri crollarono nel vuoto a seguito delle loro esplosioni. Compresi quelli lanciati via e quello “divorato”, aveva eliminato nove Creeper, ne restavano dodici nell’arena, suddivisi su altre quattro piattaforme cubiche. Si preparò di nuovo a sparare cubi verso di loro, Ulrich tentò nuovamente di colpirlo con un fendente. Come tutte le altre volte, ottenne solo di stordirlo per qualche istante, cercò di avvicinarsi a lui e lo colpì un’altra volta di sgualembro sulla spalla destra, gli si aprì uno squarcio più grande degli altri e vide come più colpi consecutivi lo indebolissero di più. Avrebbe dovuto continuare, ma non poté farlo. La melma prese di nuovo a risalire lungo il suo corpo e a proteggerlo. L’entità corse verso il bordo della piattaforma e saltò sopra un’altra con un lungo balzo, atterrando rilasciò un’esplosione di dati che fece volare via e precipitare nel vuoto due Creeper, mentre un terzo venne afferrato e portato ad essere consumato nella melma, che continuava ad espandersi.

I cubi intanto iniziarono a muoversi, a cambiare posizione. L’entità si guardò confusa attorno per un attimo, indecisa su dove andare. Prese a correre verso una piattaforma che stava allontanandosi alla sua destra, sopra di essa tre Creeper puntarono le loro bocche verso di lui e spararono i laser. La creatura non riuscì a pararli tutti con la melma, uno di questi lo colpì sul cranio e lo attraversò lasciando uno spazio vuoto. Per un attimo perse i sensi, ritrovandosi a cadere nel vuoto, riuscendo solo all’ultimo a far aderire un tentacolo sulla parete laterale del cubo . Ulrich, che si era avvicinato saltando su un cubo che ora galleggiava alle spalle della creatura, menò nuovamente un fendente di spada accompagnandolo ad un grido di guerra, non sapeva più se essere terrorizzato o furente. La lama di energia tranciò di netto il tentacolo, la parte non più collegata al corpo perse consistenza e cadde nel vuoto in grosse gocce, la creatura cercò di allungarne subito altri tre per aderire alla superficie. Ulrich riuscì ad amputarne altri due con una lama di energia, il terzo riuscì a fare presa e far risalire il suo proprietario abbastanza per affondare una mano nella superficie laterale del cubo. Stava tentando di entrarci dentro. Ulrich non poteva permetterlo, fece un supersprint verso il margine del cubo e saltò, per alcuni istanti in lui ci fu la sensazione di non avere peso e di galleggiare nel vuoto, istanti in cui sollevò le katane sopra la sua testa rivolgendo le punte verso la creatura.

Arrivò nella fase discendente della sua parabola, con le gambe si preparò all’impatto mentre strinse ancora più forte le katane tra le mani. Poi atterrò, le lame attraversarono la melma e perforarono il corpo della creatura, per poi piantarsi nel cubo digitale. Urla distorte provennero dal mostro, come se tutto il suo corpo fosse una cassa di risonanza, la melma prese ad agitarsi e tentò di inghiottire il ragazzo. Ma lui era pronto, con foga e violenza estrasse una delle katane mentre usava la rimanente per reggersi senza cadere nel vuoto, prese a menare colpi di spada sulla massa staccandone grosse porzioni che cadevano nel vuoto, sparendo. La creatura prese a lamentarsi ancora di più mentre con le sue forze cercava di attraversare il cubo.

Poi, improvvisamente, smise di farlo. La figura prese a guardare il punto dove la sua mano entrava nella superficie liscia e azzurrina, mostrando una concentrazione disumana. Da lì, una serie di fasci di luce iniziò a pulsare e a viaggiare per le facce del cubo, al loro passaggio rivelavano una trama labirintica composta da una serie di spezzate ad angoli retti. Ulrich non ebbe di idea di cosa stesse succedendo, ma il suo istinto lo fece balzare all’indietro. Non riuscì a portare con sé la sua katana e non riuscì neanche a ritornare sulla piattaforma da dove aveva saltato, ormai troppo lontana per essere raggiunta. Si ritrovò a cadere nel vuoto, ma sul momento non ebbe tempo di provare panico. Il cubo che la creatura stava facendo brillare esplose, una miriade di frammenti si sparse per l’arena facendo precipitare i Creeper superstiti contro cui si scontravano. Altri frammenti raggiunsero Ulrich e accelerarono la caduta vertiginosa, il ragazzo non ricordò di essere mai caduto nel vuoto dentro il Settore Cinque. Non sapeva quale destino lo aspettava, forse si sarebbe semplicemente devirtualizzato e si sarebbe risvegliato nella sala scanner, o forse sarebbe scomparso nel nulla, perso nei meandri della rete, come tutto ciò che cadeva nel mare digitale.

Non avrebbe mai saputo la risposta, perché un ultimo cubo galleggiante si frappose nella sua caduta libera e salvò il ragazzo.

Oh! Che botta!” disse rialzandosi, non poteva sapere se quel salvataggio fosse un colpo di fortuna o se Lyoko lo stesse proteggendo anche in quel modo. Non ebbe neanche il tempo di domandarselo in realtà, perché la minaccia era ancora presente.

L’entità cadde dal cielo e atterrò con un gran fragore sulla piattaforma, teneva una gamba piegata e l’altra poggiata sul pavimento, il pugno della mano sinistra era chiuso. Alzò il suo sguardo e lo puntò verso Ulrich, seppur non avesse alcuna forma di espressività, il ragazzo percepì una forte rabbia nei suoi confronti. L’entità si sollevò in piedi, aveva ancora la katana conficcata nel petto. La sua melma non lo proteggeva più, il suo fumo di dati era scomparso e la sua silhouette era alterata, presentando numerose zone di vuoto.

Ti vedo danneggiato. Forse quell’esplosione non ti ha fatto bene” lo provocò Ulrich, mentre si metteva in posizione di guardia con la katana impugnata a due mani. La creatura emise di nuovo il suo lamento elettronico, poi afferrò con la sinistra l’arma nel suo petto e la sfilò in unica mossa. L’arma prese a mutare, le texture che la componevano sparirono e rimase solo una rete poligonale percorsa da scariche elettriche. Poi alzò l’arma e la puntò verso Ulrich.

Vuoi un duello di spada? Va bene. IN GUARDIA!”


Ulrich caricò


Hermitage – Nello stesso momento (circa)


Questo si che avrò difficoltà a dirlo agli altri” il commento venne da Aelita. La ragazza se ne stava ben coperta sotto il lenzuolo del letto, quasi avesse ancora vergogna a mostrarsi nuda nonostante quello che aveva appena vissuto. Avier era al suo fianco che guardava pensieroso il soffitto, rispose senza distogliere lo sguardo.

Se lo farai, non citare la casa abbandonata. Mi dà un’aria da stupratore” la ragazza rise, Avier non avrebbe mai abbandonato il suo costante e pressante sarcasmo. Aelita lo apprezzava anche per questo e, anzi, gli diede man forte.

Hai violentato una ragazzina, non ti vergogni? Sei un ragazzo molto cattivo”

Oh! Tantissimo” si girò sul lato, i due amanti restarono a guardarsi per un po’ sorridendo. Poi la ragazza riprese la parola


Hai il naso storto”

Hai le tette piccole”

EHI!”

Non era una gara di insulti?”

Si, ma tu sei crudele”

Non è crudeltà, è freddezza sovietica” la ragazza scoppiò a ridere a crepapelle, non riusciva a trattenersi con lui. Il ragazzo però non sorrise come faceva di solito, ma tornò a pancia in su a guardare il soffitto. Aelita si preoccupò.


Qualcosa non va, tesoro?” si sorprese di averlo chiamato in quel modo, le era venuto così naturale.

Qualcosa non quadra”

Che intendi?” il ragazzo fece uscire le mani da sotto le lenzuola e prese a gesticolare, a quanto pare neanche da steso riusciva a trattenere quell’abitudine.

La storia che mi hai raccontato, credo sia vera, però al contempo non può esserlo” un brivido percorse la schiena della ragazza. Lui doveva aver capito qualcosa, sapeva che era inevitabile succedesse visto il suo modo di ragionare, ma sperava non fosse in quel preciso momento.

Che intendi?” gli domandò, doveva capire quanto si era avvicinato alla realtà.

Questa casa, hai detto di averci vissuto da bambina, no?”

Si”

E tu hai quindici anni, giusto?”

Si”

Sei troppo giovane per aver vissuto qui se hai abbandonato il posto all’età che mi hai detto. Questo luogo è abbandonato da molto più tempo, ne ho visti di edifici lasciati a loro stessi. Anche considerando i peggiori eventi atmosferici, tu dovresti avere più di vent’anni perché la tua storia sia coerente con la realtà” la ragazza non riuscì più a guardare in sua direzione, il suo cuore prese a battere più forte e fu presa da un tremore. Le sue reazioni erano troppo evidenti perché Avier non le notasse, abituato a notare anche i più piccoli dettagli in ogni cosa e in ogni persona.

Quindi ho ragione? Mi hai mentito? Non riesco a capire tu e il tuo gruppo di amici, è come se tutti avesse una sorta di gigantesco segreto, qualcosa che va oltre i normali segreti che si scambiano le persone. È come se foste parte di una setta” il ragazzo era nervoso, era chiaro che quella situazione gli dava un fastidio tremendo. Aelita si sentì in colpa, avrebbe voluto non mentirgli, ma al contempo avrebbe voluto non dirgli mai di Lyoko. Doveva fare una scelta…


Mi dispiace averti mentito, ma fidati. Non è così facile”

Lo dicono tutti quelli che mentono”

Lo so, ma in questo caso è vero. Ora ti dirò tutta la verità. Prometti di non prendermi per pazza?” il ragazzo rivolse il suo sguardo alla sua compagna.

Tu prometti che sarà tutta la verità?” la ragazza si sollevò e avvicinò le sue labbra a quelle del ragazzo, baciandolo.

Lo prometto”


Sala del supercomputer – Nello stesso momento (circa)


Le lame dei due sfidanti si incrociarono in un clangore metallico. Ulrich tentò di spingere l’avversario indietro, ma mostrò una resilienza sovrumana. Saltò rapidamente di lato non appena la creatura tentò di far scorrere la lama per colpirlo al petto, poi cercò di ferirlo di ridoppio alla schiena. Nonostante fosse danneggiata, i riflessi dell’entità erano ancora notevoli, ed evitò quel colpo con una capriola. Poi si girò e puntò la lama verso Ulrich, il ragazzo rispose assumendo la posa di guardia. I due iniziarono a muoversi lateralmente in direzioni opposte descrivendo brevi semicerchi, tenendo la guardia ben alzata in attesa che l’altro si scoprisse. Ulrich fu il primo a tentare l’attacco non appena vide un fianco scoperto nell’avversario, tentò un ridoppio partendo dal fianco sinistro dell’avversario. Quello fece un rapido balzo indietro e, con un agilità da perfetto schermidore, rimbalzò di nuovo in avanti non appena i suoi piedi toccarono terra, mentre aveva alzato le braccia per far partire un fendente approfittando della perdita di guardia di Ulrich. Il ragazzo imprecò e sollevò l’arma all’altezza del collo, contemporaneamente. Con un passo fulmineo tolse la sua testa dalla traiettoria del fendente e mise la sua arma, la spada dell’avversario si scontrò con il medio della sua lama, un ulteriore clangore si diffuse per l’arena, ormai ridotta a quel cubo galleggiante diversi metri sotto la torre dove Niktor stava venendo rigenerato. Ulrich vide la posizione scoperta dell’avversario e ne approfittò per calciarlo in petto. La creatura arretrò e inciampò finendo in ginocchio, il ragazzo le si avvicinò rapido e pieno di determinazione e menò lui un fendente. Le lame si scontrarono ancora, quell’individuo era veloce. Entrambi sollevarono le loro spade e tentarono di ricolpirsi a vicenda, facendo solo incontrare le loro lame una terza volta. Ulrich tentò di calciare di nuovo il suo nemico, ma quest’ultimo fece una capriola indietro e si rimise in piedi pronto ad attaccare di nuovo.

Il ragazzo era furente, ma doveva rimanere concentrato, pronto a reagire ad ogni attacco. Tentò di colpirlo con un fendente che rilasciò una lama di energia, il suo avversario lo evitò con un balzo che lo fece sollevare pochi centimetro sopra quell’energia tagliente. Ulrich partì in un supersprint e menò un colpo orizzontale verso la creatura, ancora una volta venne parato tempestivamente. Le loro lame rimasero incrociate per un po’, i due contendenti si guardarono fissi mentre spingevano le proprie spade l’una contro l’altra. Il volto di Ulrich era piegato in un’espressione di puro odio, gli occhi erano accigliati e i denti digrignati come quelli di una belva. L’avversario non aveva un volto, eppure si percepiva una sua forte rabbia, probabilmente anche maggiore di quella del Guerriero Lyoko.

Il ragazzo mosse una gamba verso destra, il suo avversario improvvisamente fece ruotare la sua lama attorno a quella della katana avversaria, dando inizio ad una stoccata che avrebbe attraversato totalmente il petto del ragazzo. Sarebbe stato sconfitto per certo, ma la creatura non si era resa conto di essere caduta in trappola. Ulrich aveva piegato la gamba sinistra e la usò per saltare fuori la traiettoria dell’attacco, la lama nemica era a mezzo centimetro da lui quando schivò. Lo avesse fatto un attimo più tardi, avrebbe perso. Invece, ora si ritrovava in una posizione di totale vantaggio, caricò un montante con la katana e troncò di netto il braccio armato della creatura. Lei iniziò a gridare mentre il suo braccio e la sua arma presero a cadere, Ulrich la calciò lontano mentre era ancora in aria, prima che l’avversario usasse l’altro braccio per afferrarla. Poi tranciò la gamba destra del nemico con un deciso colpo di spada, altre urla mostruose vennero dalla creatura mentre si accasciava a terra.

Tentò di strisciare con gli arti superstiti, ma non servì a nulla. Ulrich sollevò la spada e impalò con tutta la sua forza la creatura, le sue urla si fecero ancora più forti mentre la trama del suo corpo diventava sempre meno definita e i suoi occhi sempre meno luminosi. Ulrich estrasse la lama e la infilzò di nuovo ancora più forza, la sua rabbia era tale che sembrò quasi potesse spezzare la spada a causa della sua foga. Altre urla digitali e disumane vennero dal nemico, in un ultimo slancio di forza spinse con il braccio e si mise con il ventre all’aria.


MUORI BASTARDO!” urlò Ulrich infilzando per la terza volta la creatura, il suo corpo si era fatto sempre più rado ed era prossimo alla distruzione, ma la sua rabbia non era affatto calata. La creatura afferrò la spada con la mano superstite e la risalì in un colpo facendosi attraversare dalla lama, allungò il braccio e afferrò il volto del ragazzo. Una serie di scintille iniziarono a partire dal suo corpo e ad entrare in quello di Ulrich. Gli occhi della creatura si fecero più luminosi.


>Rivelato flusso anomalo di dati

#Utente: Ulrich Stern


Una visione. Una figura umanoide che galleggiava nel vuoto in una posa messianica. Alle sue spalle una luce splendente, come un sole a pochi centimetri. Il suo corpo era avvolto nell’oscurità e solo i due occhi luminosi e gialli erano ben distinguibili. Attorno a lui, una moltitudine di cubi che ruotavano attorno come asteroidi in un sistema solare. Una voce recitava una sorta di poema:

Skantor alerk larbek alarsak. Alarsak sin. Skantor rikta alarsak, net alarsak dan karsala


Ulrich sentì un’esplosione e la visione terminò di colpo, un fascio di luce aveva colpito in testa il nemico e ora il suo corpo stava come consumandosi, le porzioni visibili si riducevano lentamente ma costantemente.

Nok ten ist larker sem” lo sentì dire prima che sparisse nel nulla, così come era apparso. Era l’unico insieme di suoni coerenti che gli aveva sentito emettere, seppur fosse nella lingua di Niktor.

A questo proposito, Ulrich rivolse subito lo sguardo verso la torre. Vide l’alieno in piedi sulle sue gambe, con una sorta di pistola laser stretta nella mano destra, era stato lui a sparare alla creatura distruggendola e facendo terminare la visione di Ulrich. L’aspetto dell’alieno era cambiato, ora non indossava più una riproduzione degli abiti che indossava nella realtà, ma una sorta di armatura grigio cenere con degli spallacci formati da placche esagonali nei cui lati filtrava una luce bluastra. La sua pelle era perfettamente bianca e in salute, i suoi grandi occhi neri ora mostravano due cerchi concentrici bianchi, come una sorta di iride.

Che è successo qui?” domandò l’alieno, il suo tono di voce non era cambiato.

Non ne ho idea”

Improvvisamente, la voce di Jeremy tuonò nell’arena.

Ulrich? Ci sei? Sto provando in tutti i modi a contattarti”

Ci sono, ci sono. Ti prego, devirtualizzami e fa finire tutto quanto”

Jeremy seguì gli ordini alla lettera.


Quando Ulrich si risvegliò nello scanner e questo si aprì, si vide davanti Odd e Jeremy. Niktor non era ancora presente, a quanto pare era stato devirtualizzato prima di lui.

Che ti è successo su Lyoko?” domandò Jeremy, sembrava preoccupato.

Non lo so. All’improvviso è apparso questo nuovo mostro, era simile a Niktor, ma era come trasparente ed era circondato da una melma. Attraversava le pareti, creava tentacoli e sparava cubi esplosivi. Ma sopratutto, era resistente. L’ho dovuto colpire più volte prima per poterlo distruggere, e non sono stato io a dargli il colpo di grazia” Jeremy aveva ascoltato con interesse quel racconto e commentò subito.

Non so come sia possibile che ci sia un nuovo mostro. XANA non c’è più nel supercomputer”

Non era un mostro, era Xodian” a dirlo fu una voce proveniente da uno scanner, si aprì l’istante dopo che quella frase fu terminata. Niktor apparve loro in forma smagliante, si reggeva sulle sue gambe, aveva la pelle priva di macchie e il suo sguardo era diventato serio e intenso. Anche la sua voce era sensibilmente diversa, molto più forte e decisa, anche rispetto a quella che Ulrich aveva sentito su Lyoko mentre lo trasportava.

Come ti senti, Niktor? Hai emicranie? Nausea? Problemi di vista? Senti di star sviluppando metastasi?” Jeremy guardava fisso Niktor. Niktor guardava fisso Jeremy. Poi, Niktor parlò.

Ho fame”

Nonostante tutto, Odd e Ulrich non poterono fare a meno di ridere a crepapelle.

Credo che sia diventato troppo simile a te, Odd” le risate continuarono per diversi minuti.


L’alieno aveva veramente fame. Si diresse alla sua sacca, che era stata messa accanto ad uno scanner, e ne estrasse quello che per dimensioni e consistenza sembrava un grosso panetto di DAS bianco, ma che doveva essere commestibile visto che ne strappava grossi pezzi e li inghiottiva senza neanche masticare. Ogni tanto beveva anche un sorso di un liquido acquoso bianco contenuto in una boccetta perfettamente sferica.

Quindi, dici che quello era Xodian?” domandò Ulrich quando le sue risate si furono calmate. Niktor si apprestò a rispondergli non facendosi problemi a parlare con la bocca piena, il suo popolo doveva avere maniere molto diverse da quelle umane.

Se non lui, qualcosa di molto collegato a lui. La frase che ha detto prima di sparire, Nok ten ist larker sem, nella vostra lingua assume il significato di ‘Nessun sacrificio è troppo grande’. Era il motto di Xodian dopo che venne dichiarato ufficialmente un pericoloso criminale” Ulrich gli parlò poi della visione che aveva avuto quando era stato toccato dalla creatura. Niktor non si fece problemi a commentare anche quella.

Sembra una delle sue opere d’arte. Faceva… ricostruzioni olografiche manuali, non so come tradurre nraktar in modo più preciso. Diceva che lo aiutavano a rilassarsi, negli anni di criminalità è stata trovata una grandissima produzione legata a lui, a quanto pare era molto stressato” fece quello che sembrava un sorriso sarcastico mentre staccò con foga un altro pezzo del suo cibo.

Era tutte su quello stile, creature che aveva forti legami con forme geometriche. Però, una uguale a quella che hai descritto non credo esista

Durante la visione però ho sentito anche una voce, diceva Skantor alerk larbek alarsak. Alarsak sin. Skantor rikta alarsak, net alarsak dan karsala. Cavolo! Lo ricordo a memoria”

La traduzione letterale è ‘Skantor disse alla luce di esistere. La luce fu. Skantor la giudicò positivamente, e separò la luce dall’oscurità”

Ma non è la Bibbia?” commentò Odd, Ulrich si aggiunse subito.

Certo, è il racconto della Creazione. Però, al posto di Dio, si parla di questo Skantor. Non ci sto capendo niente!”

Qualsiasi cosa significhi, non vi interessa. Tra poco Lyoko sparirà da questo pianeta” disse Niktor, poi bevve un grosso sorso dalla sua borraccia ed emise un forte rumore con la bocca.


Quello era un rutto?” commentò Odd

Dai, Odd. Non credo gli alieni ruttino”

No, Ulrich. Era un rutto” confermò Niktor.


Hermitage – Nello stesso momento (circa)


Quindi mi stai dicendo che eri prigioniera in questo mondo digitale, sei stata salvata dagli altri e poi avete combattuto contro un virus informatico che voleva dominare il mondo?” Avier aveva un’espressione stranita come nessuno gliel’aveva mai vista in faccia.

Ecco, ora mi prenderai per pazza. Lo sapevo”

No, no. Vedo che stai dicendo la verità, solo ukh ty! E dove si troverebbe questo Lyoko?”

In realtà non è tanto lontano, sai? Però, di certo non ti ci porto adesso. Ti voglio tutto per me” la ragazza lo abbracciò e iniziò a baciarlo. I due si ridistesero sul letto e Avier iniziò a succhiarle il collo mentre la stringeva sé. Dopo un po’, però, si interruppe.


Sai, oggi mi hai sorpreso tantissimo. E non posso sopportarlo, sono io quello imprevedibile. Devo trovare qualcosa per ritornare in testa” la ragazza gli sorrise e gli diede un bacio sulle labbra.

Ed hai qualcosa in serbo?”

Forse si”

Non ci credo”

Ci crederai. Chiudi gli occhi e non riaprirli fino a quando non lo dico io”

Okay” la ragazza eseguì l’ordine. Sentì Avier sollevarsi e scendere dal letto, poi scavare nel suo borsone da ginnastica, infine passò una trentina di secondi prima di risentire la voce di Avier.


Apri gli occhi” la ragazza lo fece, e raggelò. Avier le puntava contro una sorta di cilindro cavo lungo due centimetri e largo mezzo con una piccola levetta sotto. Era ricoperto di sangue, come le dita della mano che lo impugnava. Guardò il ragazzo e vide che con la mano sinistra si teneva il petto, cercando di fermare una ferita sanguinante, era la lunga cicatrice che aveva sul petto. Solo dopo si accorse che sul pavimento c’era il coltello svizzero comprato da Renard, la lama era insanguinata. Avier si era aperto la cicatrice e aveva estratto quell’oggetto.

Che sta succedendo?” domandò Aelita con la voce che le moriva in gola. Il volto del ragazzo mostrò un’espressione gelida e priva di empatia, pareva come svuotato di ogni cosa. Puntò per un attimo il cilindro contro il muro alla sinistra di Aelita, poi premé la levetta. L’oggetto si illuminò, in seguito una porzione di parete del raggio di dieci centimetri di raggio si illuminò a sua volta, per poi dissolversi nel nulla, lasciando solo un vuoto. Il ragazzo puntò di nuovo l’arma verso la ragazza.


Conducimi a Lyoko”

   
 
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