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Autore: AlbAM    07/07/2020    31 recensioni
Alba, trentenne single e convinta di essere destinata a rimanere tale, è assillata da un incubo ricorrente di cui non riesce mai a scoprire la conclusione.
Azaele, diavolo romantico e casinista, è convinto di aver riconosciuto in lei il suo amore perduto.
Michele, il suo migliore amico, è un angelo gentile e protettivo che è sempre finito nei pasticci per cercare di tirare il suo amico fuori dai guai.
In una Roma un po' reale e un po' inventata le loro vite si incrociano inevitabilmente.
Riuscirà Azaele a riconquistare Alba?
E Michele ce la farà a tenere l'amico lontano dai guai o finirà inevitabilmente per essere coinvolto nei pasticci combinati da Azaele per riconquistare la donna di cui è innamorato da quattrocento anni?
E Alba? Come cambierà, se cambierà, la sua vita? E se scoprisse di non essere esattamente la persona che ha sempre creduto di essere?
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Universo Aza&Miky'
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Capitolo 11

Chi è Azaele?



Alba si infilò dentro le coperte ripensando a quell'imbecille di Molinesi! Ma come si era permesso di rivolgersi a Lei e a Sael in quel modo, comportandosi come se tra loro ci fosse qualcosa! Come se avesse dei diritti su di lei!

Ma quando? Ma dove?

E aveva anche insultato Sael! Per una volta che aveva trovato qualcuno con cui valeva la pena di fare due chiacchiere, ecco che era arrivato il Grosso Fesso Pelato a rovinare la serata!

Alba sospirò, era da tanto che non si trovava così bene con qualcuno, le sarebbe piaciuto molto diventare amica di Sael e invece per colpa di Molinesi si era dimenticata di scambiare il numero di cellulare.

Il gatto nero saltò sul letto e si acciambellò accanto a lei facendo le fusa. Alba sorrise, Sael aveva avuto ragione, il gatto era arrivato a casa sano e salvo e l'aveva aspettata davanti alla porta.

"Mmmh, che meraviglia Merlino, rimani accanto a me!" mormorò abbracciandolo e cadendo addormentata senza neanche rendersi conto di averlo appena chiamato per nome. Il gatto la osservò per qualche istante e poi si addormentò anche lui.


#


"Azaele? Che nome strano!" commentò Alba.

Il giovane ci rimase un po' male "Che ha di strano?"

Alba si accorse di essere stata un po' scortese "Scusa, non volevo offenderti, è solo che non ho mai conosciuto nessuno con questo nome, sei straniero?"

Il giovane sorrise "In un certo senso! Perché quei contadini ti inseguivano?"

"Ho usato delle erbe per calmare la febbre di una ragazza che aveva le convulsioni. Secondo il sacerdote del paese era stata posseduta dal demonio"

"Addirittura? Mi è capitato spesso di provocare reazioni entusiastiche, ma convulsioni mai!" rise il ragazzo.

Alba gli lanciò uno sguardo perplesso.

"E scommetto che al sacerdote non è andata giù la guarigione!"

"In realtà non è stato lui ad accusarmi ma un contadino che non ho voluto per marito!"

"Quel biondo che prima voleva arrostire te e poi il cinghiale?"

"Già" sospirò Alba "proprio lui!"

"Francamente, anche io al tuo posto non gli permetterei di sfiorarmi neanche con un dito! Mi sembra un completo idiota e poi puzza più del cinghiale!" rispose il ragazzo allegramente.

"Ti accompagno a casa, anche se la tua ferita non è grave è meglio che non ti sforzi troppo e poi non si sa mai, quei contadini potrebbero essere ancora in giro!" aggiunse caricandosela sulla schiena come uno zainetto.

Alba rimase stupita dalla forza del ragazzo, l'aveva sollevata senza alcuno sforzo e ora camminava a passo svelto come se non portasse alcun carico.

"Ma non ti stanca portarmi sulla schiena mentre cammini?" chiese stupita.

Il ragazzo rise "Ma va là, sei più leggera di una piuma!"

Arrivarono quasi al limite del bosco in pochi minuti, il ragazzo sembrava non aver bisogno di seguire alcun sentiero, camminava spedito in mezzo ai cespugli e agli arbusti che al suo passaggio sembravano quasi spostarsi per fargli spazio. Alba pensò che doveva essere una di quelle guide che aveva spesso visto accompagnare i soldati del Papa.

Improvvisamente il ragazzo si arrestò.

"Che succede?"

"Sento odore di fumo, non mi piace!"

"Sei sicuro, io non sento nulla?"

"Siamo troppo lontani per te, forse è meglio se scendi e io vado avanti a controllare cosa sta succedendo"

"No, ti prego Azaele, non voglio rimanere sola!" lo pregò Alba stringendosi a lui.

Azaele nel sentire la ragazza stringerlo in quel modo, provò una sensazione sconosciuta, una sorta di tenerezza mai provata prima e che gli piacque molto.

"Va bene, ma è meglio se scendi e cammini al mio fianco, potrei aver bisogno di avere le mani libere!"

Alba scese e gli strinse una mano per sentirsi più sicura, Azaele sorrise e insieme si avviarono verso il limite del bosco.


#


Michele si guardò intorno e individuò Azaele che si premeva del ghiaccio istantaneo sulla nuca.

Incrociò il suo sguardo e gli fece un cenno.

Azaele capì, ringraziò il gruppetto di persone che lo aveva aiutato e raggiunse Michele.

Una volta usciti dal Cubo, si diressero verso il passo carrabile dove li aspettava Sael apoggiato al muro e con le braccia incrociate.

"Che ci fai qui tu, bastardo?" lo apostrofò Azaele rabbiosamente.

Sael non si scompose "Modera i termini, sono qui per dare una mano!"

"Come hai fatto poco fa?" rispose furioso Azaele lanciandosi contro di lui.

Ma il corpo umano di Molinesi rallentava i suoi movimenti.

Sael scansò senza problemi il suo attacco e lo spinse contro il passo carrabile tenendolo schiacciato contro la saracinesca abbassata.

"Ti vuoi calmare? Ho detto che ti voglio aiutare, perché non ascolti le persone quando ti parlano?"

"Non accetto l'aiuto di uno che è rimasto deluso perché non si è potuto gustare lo spettacolo degli Arcidiavoli che mi torturano"

Michele intervenne "È vero?"

Sael lasciò andare Azaele "È vero che l'ho detto, ma non che lo penso" ammise sostenendo lo sguardo di Michele.

"Ah si? Da come te la ridevi con Sakmeel, a me invece è sembrato che trovassi la cosa piuttosto divertente!" ribatté Azaele.

"Trovo divertente vedere gli Arcidiavoli torturarti esattamente come tu trovi divertente organizzare giochini a tre con le utenti!" rispose secco Sael.

"Cosa?" domandò allibito Michele.

"Sono tutte stronzate!" esclamò imbarazzato Azaele.

"Esatto, sono stronzate che ci tocca dire per quieto vivere, per evitare problemi con i nostri colleghi! Quindi datti una calmata se vuoi che ti aiuti a gestire il casino in cui ti sei cacciato! Cominciando dal problema di come trasportare il tuo corpo umano, visto che un carro attrezzi si è appena portato via la tua macchina!"

Azaele e Michele si guardarono intorno e si resero conto che effettivamente l'ingombrante SUV noleggiato da Azaele non c'era più.

Michele sospirò.

"Non dire niente!" commentò affranto Azaele, sedendosi sul marciapiede.

"Allora che si fa?" domandò Sael.

Michele ci pensò un attimo "È meglio dividersi, voi trovate il modo di andare a casa di Alba e controllate che Razel non l'abbia seguita, io vado a casa della sua amica per evitare che Ariel reagisca in modo eccessivo quando si accorgerà di aver sbagliato ragazza"

"Come fai a sapere dove abitano?" domandò stupito Azaele.

"Ho seguito Alba dappertutto quando ti cercavo!"

"E Razel che c'entra, perché dovrebbe aver seguito Alba?" chiese ancora Azaele cominciando a sentirsi in ansia.

"È convinto che tu debba rendergli l'anima di Alba, me l'ha detto lui stesso!" spiegò Sael.

"Non capisco, perché mai Razel pensa di essere il proprietario dell'anima di Alba e cosa vuol dire che Ariel ha sbagliato ragazza?" domandò Azaele agitatissimo.

"Calmati Aza, adesso non abbiamo tempo per discutere di questo, ci penseremo poi" intervenne Michele nervosamente "datevi una mossa, cercate un taxi, un passaggio per Azaele, insomma muovetevi!"

"Ok, Azaele ti porto io" propose Sael aprendo le ali.

"Ma così vi vedranno tutti!" esclamò Michele.

"Figurati, che vuoi che succeda se mi vedono?” cercò di rassicurarlo Azaele “Al massimo girerà la mia foto sui social, diranno tutti che è ritoccata per far credere che sto volando e qualcuno ci farà un meme che in meno di una settimana sarà dimenticato!".

E in effetti andò così, a parte per il meme dell'Uomo Pelato Che Vola, che divenne uno dei più famosi e longevi del mondo dei social.

Michele osservò Sael alzarsi in volo, sospirò preoccupato e si alzò in volo anche lui.


#


Arianna e Ariel erano a letto. Arianna non poteva credere a quello che era appena successo, Ariel era l'uomo più bello e perfetto che avesse mai conosciuto.

Lui la guardò sorridendo "Sono stupito, non pensavo che mi avresti invitato davvero a casa tua!"

"Perché?" domandò Arianna allungando una mano per accarezzargli capelli.

"Non pensavo di essere il tuo tipo"

"Ma quando mai?" rise Arianna.

"Pensavo fossi attratta soprattutto dagli uomini dall'aspetto mediterraneo!" commentò Ariel perplesso.

"Ma quella è Alba!" rise Arianna "A lei piacciono solo mori e riccioluti! Non sa cosa si perde!"

"Cosa? Cosa hai detto?"

"Ho detto che ad Alba piacciono…"

"Aspetta vuoi dire che tu non sei quella innamorata di Azaele?"

Arianna lo guardò senza capire "Chi è Azaele?"

"Tu non hai idea di chi sia Azaele?" domandò ancora Ariel.

"No, dovrei?" chiese a sua volta Arianna che cominciava a sentirsi a disagio.

"Ma per la miseria sono un idiota!" esclamò furioso Ariel saltando giù dal letto e rivestendosi.

"Scusa non capisco, ma perché sei così arrabbiato?"

"Perché ho solo perso tempo!" rispose lui senza un minimo di delicatezza. Finì di vestirsi e se ne andò senza salutare, sbattendo pure la porta nonostante l'ora tarda.

Arianna rimase inebetita a fissare la porta appena sbattuta da Ariel. Ne aveva avute di esperienze deludenti, ma mai nessuno era arrivato a urlarle di essere stata una perdita di tempo.

E poi che c'entrava Alba e che cosa voleva Ariel dalla sua migliore amica? E chi era questo Azaele?

Arianna si sentì improvvisamente impaurita, Alba aveva ragione, non avrebbe dovuto fidarsi di Ariel. Doveva avvertirla prima possibile, dirle di tenersi lontana da lui.


#


"Complimenti, sei proprio un vero gentiluomo!" esclamò Michele sarcastico rivolgendo uno sguardo di disapprovazione ad Ariel che si era appena lasciato alle spalle la porta dell'appartamento di Arianna.

Ariel gli lanciò uno sguardo a metà tra lo stupito e l'infastidito.

"Tu che ci fai qua, che vuoi?"

"Volevo controllare che non facessi niente di stupido contro quella povera ragazza! Fortunatamente ti sei limitato a comportarti da stronzo!"

"Da quando mi controlli? E poi quella è solo una trentenne in calore, altro che povera ragazza!"

"Una trentenne in calore? Ma non ti vergogni di esprimerti in questo modo?"

"Non fare il santarellino Michele, proprio tu che te la fai con un demone!"

Michele si irrigidì per la rabbia ma mantenne il controllo.

"Posto che per me Azaele è come un fratello, se anche avessi una storia con lui, cosa ti dà tanto fastidio la sua natura infernale o il fatto che sia un demone?"

"Entrambe le cose e lo sai bene, dovresti vergognarti!"

Michele gli rise faccia "Sul serio? Proprio tu, che hai subdolamente approfittato di quella ragazza solo per cercare informazioni su Azaele e che non ti sei vergognato di scaricarla in malo modo e di insultarla dopo aver capito che non era la persona che cercavi, ti senti autorizzato a giudicare me per una presunta storia d'amore con Azaele? Perché secondo te, sarebbe moralmente sbagliato se io lo amassi come un compagno di vita e non come un fratello? Sai, qualcuno di cui forse ti sei scordato, duemila anni fa ha dato una bella definizione delle persone come te!"

"Ah, si? Quale?" ribatté sarcasticamente Ariel.

"Sepolcro imbiancato!"

La risposta di Michele colpì Ariel dritto al cuore, l'angelo divenne bianco come un lenzuolo e non riuscì a trovare parole per ribattere.

"Cerca di ritrovare te stesso Ariel, se continui così rischi davvero di perderti senza possibilità di ritorno" concluse Michele aprendo le ali e volando via.

Ariel rimase solo a riflettere sulle parole di Michele. Improvvisamente gli arrivò addosso una secchiata d'acqua accompagnata dalla voce infuriata di un uomo "A stronzo! Va a litigare col tuo fidanzato da un'altra parte che qui c'è gente che la mattina presto se deve alzà per andare a lavorare!"

Le pupille di Ariel diventarono rosse di rabbia e umiliazione mentre dal suo elegante completo italiano, completamente fradicio, gocce d'acqua sporca grondavano copiose sul pavimento del pianerottolo.


#


Sael atterrò sulla terrazza di Alba e lasciò andare Azaele.

"Ok, cambio" ordinò il demone uscendo dal corpo di Molinesi e lasciando il posto a Sael che si accomodò su un panchetto.

Azaele diede un'occhiata attraverso la serranda, constatò che era tutto buio ed entrò.

Diede uno sguardo in giro per sincerarsi che non ci fosse nessuno, poi raggiunse Alba sul letto a soppalco.

Quando la vide addormentata, abbracciata stretta al cuscino, per un attimo si commosse. Era tanto bella mentre dormiva. Sospirò e con fatica si voltò per andare via.

Ma proprio in quel momento lei pronunciò il suo nome "Azaele!"

Lui si voltò incredulo, possibile che l'avesse riconosciuto?

Ma lei emise dei piccoli lamenti e Azaele capì che stava sognando.

Si avvicinò al suo viso, le spostò delicatamente i capelli e le sfiorò la guancia con un bacio leggero.

"Dormi serena amore mio" sussurrò accarezzandola dolcemente.

Alba smise di lamentarsi.

Azaele sorrise, alzò lo sguardo e si ritrovò di fronte due piccoli fari gialli che lo fissavano minacciosi.

"Cosa diavolo… Merlino, sei tu?"

Un miagolio sordo accompagnato dalla comparsa di una lingua rossa e quattro piccoli canini bianchissimi e acuminati, convinsero Azaele che era il caso di svignarsela al più presto. Merlino, ammesso che fosse proprio lui, non sembrava molto disponibile a socializzare.

Non fece in tempo a saltare giù dal letto che il gatto lo aggredì cercando di graffiargli gli occhi "Merda, Merlino! Piantala sono Azaele!" si lamentò il demone a mezza voce cercando di allontanarlo dal viso.

Ma il gatto non aveva intenzione di mollarlo, continuava a soffiare e cercare di acceccarlo.

Azaele cadde dal letto, rimbalzò sulla poltrona gonfiabile e rotolò su quello che gli sembrò un roveto di spine acuminate.

Merlino continuava a graffiarlo imperterrito, Azaele riuscì ad afferrarlo e lanciarlo contro la parete centrando in pieno uno dei due antichi piatti giapponesi regalati ad Alba dai genitori, al ritorno da un viaggio in Giappone per cui li aveva grandemente invidiati.

"Merda, speriamo che non si sia svegliata" pensò Azaele costernato.

Merlino miagolò ancora e Azaele si precipitò in terrazza chiamando "Cambio, cambio!"

Sael, che nel frattempo aveva ceduto all'irrefrenabile desiderio di fumarsi una sigaretta saltò fuori dal corpo di Molinesi cedendo il posto ad Azaele.

"Ma che cavolo è successo lì dentro?"

"Shhh!" intimò Azaele trattenendo il respiro.

In quel momento la luce si accese e Azaele, dimenticandosi completamente di essere rientrato nel corpo di Molinesi, si lanciò dal balcone.

"Ma che cazzo combina?" si domandò Sael esterrefatto nel vederlo andar giù come un sasso.

Si lanciò anche lui dal balcone e toccò terra appena in tempo per prendere Molinesi tra le braccia prima che si sfracellasse al suolo.

Ma non avendo calcolato il peso dell'uomo stramazzò per terra schiacciato e dolorante.

"Merda Azaele!" si lamentò "certe volte ti comporti proprio come un coglione!"

"È quello che gli dico spesso anche io!" ridacchiò Michele osservando divertito i due demoni.

"Michele, che ci fai già qui?" domandò Azaele ancora sdraiato su Sael che commentò spazientito "Se ti levi dal mio stomaco prima di fartelo spiegare è meglio, è pesante questo grosso umano!"

"Oh, scusa!" rispose Azaele alzandosi.

Sael si sedette un po' dolorante e Michele gli porse una mano per aiutarlo ad alzarsi.

"Grazie!" mugugnò il demone stringendo la mano dell'angelo.

Michele aspettandosi che il demone fosse più pesante di quanto non fosse realmente, diede uno strattone così forte da tirarsi addosso Sael che si ritrovò abbracciato all'angelo.

"Hai intenzione di baciarmi di nuovo?" commentò l'angelo sarcastico.

"Co... cosa? N... no!" balbettò Sael.

"Allora spostati!"

Sael si spostò di scatto "Scusa!" mormorò avvilito.

Michele non intuendo nemmeno lontanamente il vero motivo del disagio di Sael pensò di essere stato troppo sgarbato "Guarda che scherzavo, non prendertela!" si scusò stringendogli una spalla amichevolmente.

Sael al tocco di Michele diventò paonazzo.

Michele se ne accorse e, per la prima volta in migliaia di anni, fu colto da un vago sospetto.

Sentite, io vado. Tanto per stasera direi che possiamo stare tranquilli!” propose Sael cercando di dissimulare l'imbarazzo che stava provando.

Perchè non vieni a dormire a casa mia?” domandò di punto in bianco Azaele.

Cosa?” domandarono in coro Michele e Sael.

Beh, mi hai dato una mano, è tardi e a casa mia c'è posto per tutti!” spiegò Azaele come se fosse la cosa più normale del mondo.

A meno che non voglia tornare a casa tua dove i tuoi adorati coinquilini se la stanno sicuramente spassando con le conquiste della notte!” aggiunse con un sorrisetto sarcastico.

Beh...!” Sael non sapeva che dire.

Michele gli venne in aiuto “Ma si, Azaele ha ragione, per questa notte vieni da noi!”

Sael non credeva alle sue orecchie, quell'invito così spontaneo e sincero da parte di Azaele e Michele lo aveva stupito e commosso allo stesso tempo.


#


"Wow" commentò Sael avvicinandosi alla vetrata del bilocale di Molinesi ammirando il panorama spettacolare di Roma di notte.

"Posso uscire sulla terrazza?" domandò ad Azaele.

"Certo" rispose lui aprendo le vetrate. Sael uscì sulla terrazza si poggiò sulla ringhiera e sospirò emozionato "Avrà pure i suoi casini, ma questa città è, e sarà sempre, bellissima" commentò con convinzione.

Michele e Azaele lo raggiunsero e si poggiarono anche loro sulla ringhiera, una a destra e uno a sinistra del demone.

"Non ti facevo tipo da emozionarsi davanti ad un bel panorama" commentò Michele.

Sael sospirò "Solo perché in genere evito di mostrare cosa provo, mi ci vedi a fare un simile commento davanti a Zarael e Radael?" domandò riferendosi ai due demoni che lo avevano mollato in discoteca "Mica sono tutti come voi due!"

Michele si irrigidì "In che senso, che vuoi dire?" domandò freddamente.

Sael era troppo preso dal panorama per accorgersi della reazione di Michele, così rispose sinceramente "Voglio dire, che con voi uno si sente libero di esprimere un'emozione senza temere di scatenare infinite prese per il culo e pentirsene per il resto della vita"

Michele ancora una volta rimase colpito da quanto si fosse sbagliato nel giudicare Sael.

"Effettivamente giù all'inferno sono un branco di buzzurri" intervenne Azaele "l'unica cosa che apprezzerebbero quassù è la possibilità di fare una gara a chi riesce a raggiungere il palazzo di fronte pisciando!"

Sael scoppiò in un'allegra risata, alla quale si aggiunse Michele.

Chiacchierarono ancora del più e del meno e dopo un pò, Michele, che aveva avuto una settimana abbastanza pesante concluse “Ragazzi, domani dobbiamo parlare di Razel e Ariel, ora però sono troppo stanco per ragionare, buonanotte!” rientrò in casa e crollò addormentato sul divano.

Sael, che a causa della situazione rilassata che si era creata tra loro aveva abbassato le sue difese, si lasciò sfuggire "Certo che Michele è proprio bellissimo!"

"Perché non glielo dici quando è sveglio? Magari ti dà una chance!" commentò Azaele senza alcuna ironia.

Sael cominciò ad agitarsi "No… cioè… cosa hai capito… intendevo solo che oggettivamente…!"

"Oggettivamente sei perso di lui Sael, guarda che si vede lontano un miglio! Diventi rosso come una Ferrari ogni volta che ti sfiora per sbaglio. Michele non se ne ancora accorto solo perché porti sempre gli occhiali scuri e lui non sopporta di non poter guardare le persone negli occhi!"

Il giovane demone divenne talmente bianco che Azaele si sentì in colpa "Stai tranquillo, non credo che nessuno a parte me se ne sia mai accorto, i nostri colleghi non si interessano di nessuno a parte se stessi!"

"Azaele, ti prego!"

"Guarda che sono secoli che me ne sono reso conto, se avessi voluto fare lo stronzo lo avrei già fatto! Comunque io mi faccio i fatti miei, ma tu dovresti farlo capire a Michele!"

Sael abbassò lo sguardo "E per quale motivo, per farmi ridere in faccia?"

"Michele al massimo potrebbe imbarazzarsi e respingerti gentilmente, ma non ti riderebbe mai in faccia, fidati è la persona più sensibile e gentile che abbia mai conosciuto. Non ferirebbe mai i tuoi sentimenti!"

Sael sospirò "In ogni modo non sono pronto ad affrontare il discorso con lui, ti prego Azaele, non dirgli niente, morirei di vergogna se Michele sapesse cosa provo!”

Ti ho già detto che puoi stare tranquillo, però pensaci su!”

Comunque lo stesso discorso vale anche per te con Alba, dovresti avvicinarla con il tuo vero aspetto e dirle chi sei e cosa provi per lei!”

"È la stessa cosa che mi ha detto Michele!"

"E ha ragione! Stasera io e Alba ci siamo scambiati qualche confidenza, mi ha detto che ha un debole per gli uomini ricci e non troppo alti, capisci che significa?"

Azaele lo guardò stupito “Ti ha detto davvero così?”

Si, mi ha detto proprio così! Aza, piantala di fare figure di merda con lei e rivelati per ciò che sei, se ti amava quattrocento anni fa, ti amerà ancora!”

Non sono ancora pronto e comunque non posso fino a domenica, ho un accordo con Molinesi!”

Sael sospirò “Te l'ho già detto vero, che a volte ti comporti come un coglione?'”

Temo di si, circa un'ora fa!” ridacchiò Azaele porgendogli il pacchetto di sigarette.

Mi pareva, infatti!” sorrise Sael prendendo una sigaretta e lasciandosela accendere da Azaele.


   
 
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