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Autore: Dragon mother    08/07/2020    1 recensioni
Isabella sta tornando da una breve vacanza insieme ai genitori. Poco prima di giungere nella sua città, l'auto su cui viaggia precipita in un laghetto. Lei viene salvata miracolosamente ma dei suoi genitori non vi è nessuna traccia... per alcuni anni...
Eccomi qui a ripubblicare questa storia dal mio vecchio account. Tutti i capitoli sono stati revisionati e all'occorrenza corretti.
Spero entrerete a dare un'occhiata.
Genere: Fluff, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Esme Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Charlie/Renèe, Emmett/Rosalie
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Buon pomeriggio ragazze!
Sono riuscita a finire i lavori in casa e posso davvero ritenermi soddisfatta.. quindi da questa settimana ritorna il doppio aggiornamento per Summer love e Love at first bite.
Io sono nessuno resta come sempre al sabato.
Ogni giorno aggiungete le mie storie alle seguite e alle preferite e io vi voglio ringraziare di cuore.
Ora scopriamo come si sente Bella dopo la visita dei due vampiri. Buona lettura.
 
 
 
Bella
 
Questa mattina, tutti noi avevamo rimandato i nostri impegni per poter ascoltare i due vampiri amici di Carlisle.
L’incontro con Vladimir e Stefan mi aveva lasciato addosso un senso di paura e d’inquietudine non indifferente.
Sentirli parlare della potenza e della magnificenza di questi Volturi, mi aveva fatto capire a cosa andavamo incontro, da cosa i Cullen avevano cercato di tenermi al riparo per tutti questi lunghi anni.
 
Se ne sono andati da alcune ore, dopo che Carlisle li ha pregati di non cacciare nei pressi della città: le sue parole rieccheggiano nella mia mente, cacciare qui o da un’altra parte per me non fa nessuna differenza, si sarebbero macchiati comunque di sangue umano.
 
Un lieve bussare mi annuncia l’arrivo di qualcuno.
Alice sbuca da dietro la porta, indecisa se entrare o meno.
“Vieni pure Alice, entra, volevo proprio parlarti” la invito a raggiungermi sul letto.
“Prima che tu dica qualsiasi cosa Isa, io vorrei chiederti perdono per non aver fatto tutto ciò che era in mio potere per rivelarti la verità. Dalle mie visioni di te, anche se molto opache, avevo intuito un evolversi dei fatti che poi si è rivelato uguale. Eravamo amiche Isa, sorelle anche e spero che non sia cambiato niente tra noi” mi confessa triste.
Come può solo pensare queste cose?
“Alice” le dico afferrando le sue fredde mani tra le mie
“Non tormentarti con questi discorsi, è tutto risolto e sì è cambiato tutto tra noi ma solo ed esclusivamente in meglio. Non posso più fare a meno di voi, non posso più fare a meno di te” dico abbracciandola.
“Chi è che non può più fare a meno di me?” domanda Edward entrando e sedendo sul letto accanto a noi.
“Fratellino, hai davvero un tempismo perfetto, stavi forse origliando? O peggio ancora frugavi nei miei pensieri” borbotta Alice.
“Oh no mia cara sorella, non farei mai una cosa tanto ignobile, comunque potresti uscire, devo parlare con Bella di una cosa molto importante”
Alice lo fissa, assottigliando lo sguardo e poi scoppia a ridere.
“Sì come no! Vabbè Isa, vi lascio.. se hai bisogno arriverò senza che mi chiami”
“Va bene, ciao Alice e grazie” le sorrido, mentre lei esce dalla stanza.
 
Quando restiamo soli, sono davvero curiosa di quella intrusione: chissà di cosa vuole parlare Edward.
“Dimmi sono tutt’orecchi, di cosa devi parlarmi?” gli domando mettendomi comoda sul letto.
“Di niente. Volevo solamente restare solo con te” mi sussurra avvicinandosi.
Gattona fino a sedersi al mio fianco, il gomito piegato sul cuscino, a reggere il mento.
Perché è così dannatamente bello in tutta questa semplicità?
Perderei ore a guardarlo e rimirarlo, ad accarezzargli quel viso perfetto, passare le dita nei suoi capelli e..
“Bella, Bella?”
“Mmh sì?” dico risalendo il flusso dei miei pensieri.
“Tutto bene?” Mi sembri strana? E’ per l’incontro di stamani?”
“Oh no no pensavo ad altro..” aggrotta un sopracciglio, scrutandomi curioso.
“Ok e questo altro si può sapere oppure è un segreto?”
Perché deve sempre essere così difficile rivelare i miei pensieri e i sentimenti per lui, accidenti.
“Pensavo a te” dico abbassando il viso e assumendo la colorazione di un gambero.
“Questo mi lusinga” dice alzandomi il viso con un dito.
“E questi pensieri in particolare riguardavano..” mi chiede insistente
Oh al diavolo la timidezza, è Edward mica un sconosciuto.. vuole saperlo? Glielo dirò.
“Pensavo al tuo viso, a quanto sei bello e a quanto vorrei passare ore ad accarezzarti” sprofondo nel cuscino, afferrandone un altro per coprirmi la faccia ma un tocco lieve me lo impedisce.
“Ti prego di non farlo, non nascondermi la vista del tuo volto, già non posso avere accesso alla tua mente che mi è nascosta, non farlo”
Me lo chiede così dolcemente da bloccare ogni mio minimo gesto.
E per quelli che sembrano attimi infiniti i nostri occhi si perdono gli uni negli altri.
Poi si allunga e mi lascia un dolce bacio sulla fronte: mi piace quando mi lascia questi baci così affettuosi da sciogliere il cuore.
Sorrido e chiudo gli occhi, assaporando quell’attimo in cui le sue fredde labbra incontrano la mia calda pelle.
“Bene, veramente di una cosa volevo parlarti, se ti va”
“O..ok dimmi”
“A che punto sei con la ricerca? Potrei darti una mano se hai bisogno.. sai sono piuttosto ferrato sull’argomento!” borbotta avvicinando una mano alla bocca come se mi stesse confidando un gran segreto.
Scoppio a ridere per quella scena e accetto volentieri, certa che farò un gran figurone.
Ci mettiamo comodi ed inizio a prendere appunti, stupendomi di quante informazioni non avevo ancora letto su quei libri presi dalla biblioteca.
Scrivo e intanto rido delle scenette che lui stesso crea, per divertirmi ed alleggerire un po’ la tensione di tutta quella giornata.
 
Tre ore dopo, verso le 13, Esme chiama Edward con il pensiero, dicendogli di farmi andare in cucina per pranzo.
“Esme ci sta chiamando, devi mangiare qualcosa, andiamo”
Mi prende per mano e raggiungiamo Esme in cucina, alle prese con una teglia piena di quelle che sembrano lasagne.
“Oh Esme, lasagne?” domando euforica.
“Sì, spero ti piacciano”
“Sicuramente” le confermo con un sorriso.
Mangio tranquilla, sempre sotto il piacevole controllo di Edward che dal “giorno della verità”, come lo chiamo io, non mi lascia mai sola.
E a me piace da morire.
 
Dopo pranzo, data la giornata grigia ma senza pioggia, ne approfittiamo per uscire un po’ in giardino.
L’aria è fresca ma con una giacca si sta bene.
Ci sdraiamo sui divanetti accanto alla piscina e guardandola ancora colma d’acqua, mi torna alla mente la visita che abbiamo fatto alla riserva.
E una frase di Emily compare nei miei ricordi
 
“..a nessuno di noi è mai capitato di vederlo sereno e rilassato come adesso..”
 
So che posso chiedergli tutto, me lo ha detto più volte, però ho sempre paura di raggiungere il limite, di toccare argomenti di cui forse non vorrebbe parlare.
Provo a rischiare, come sempre se non vuole, ha di certo la possibilità di non rispondere.
“Senti Edward, io vorrei chiederti una cosa ma non so se posso, se non vuoi rispondermi non importa, lo capirò..”
Mi osserva un attimo, credendo forse di capire la domanda dalla mia espressione.
“Sai che puoi chiedermi tutto, piccola, non ho segreti per te e non voglio iniziare ad averne adesso” mi dice mettendosi seduto.
Ok Bella, coraggio..
“Ok.. ecco vedi, quando siamo andati alla riserva, Emily ha detto una frase su di te e io..ecco volevo sapere cosa significa..”
Mi scruta un attimo, forse in attesa che io dica qualcos’altro ma davanti al mio silenzio, inizia a parlare.
“Ti ha detto forse che sono diversi anni che mi conoscono e non gli è mai capitato di vedermi sereno e rilassato come adesso, per quanto un vampiro possa essere sereno e rilassato?” mi dice adombrandosi.
Sono proprio le parole che mi ha detto lei.
“Sì” sussurro aspettando che aggiunga qualcos’altro.
“Vedi Bella, la vita del vampiro può sembrare affascinante da fuori ma da dentro è tutta un’altra cosa. Abbiamo regole da seguire, l’eternità davanti a noi ma abbiamo anche molta sofferenza. Veniamo strappati dalla nostra vita umana a volte senza volerlo, lasciando indietro affetti che non potremo più rivedere. La trasformazione è dolorosa e quello che viene dopo non tutti riescono ad affrontarlo nel modo giusto, soprattutto se non hanno qualcuno ad aiutarli. Noi siamo stati fortunati ad avere Carlisle ma non per tutti è così. Poi, una cosa che per molti è importante è l’anima: con la trasformazione diventiamo dei mostri, assetati di sangue, alla mercé dei nostri istinti e capita a tutti di macchiarsi di omicidio diventando degli assassini.
Ecco perché è così difficile vedere un vampiro sereno e rilassato” mi spiega tutto senza interruzioni, forse preoccupato che io possa spaventarmi e interrompere la sua spiegazione.
Ma non deve, io non ho paura di lui anzi ripongo tutta la mia fiducia in Edward.
“Allora è un bene che tu sia così adesso” bisbiglio abbozzando un sorriso.
Anche lui mi sorride e non perde tempo per aggiungere
“Tu sei il mio bene Bella, sei tu che mi fai sentire così. Ogni fibra del mio corpo quando sta con te è come se nascesse a nuova vita, si rinnovasse, eliminando tutto il marcio che un vampiro si porta dietro. Tu mi purifichi Bella e questo è quello che fa una cantante. E tu sei la mia”
Rafforza lo sguardo su di me e la voglia di abbracciarlo è tanta.
Così mi metto in piedi davanti a lui, prima prendendo le sue mani nelle mie e poi lo attiro a me, poggiando il suo capo sul mio petto.
Non sembra un vampiro centenario, in questo momento pare un agnellino impaurito.
Sento le sue braccia avvolgermi la schiena e un sorriso nasce dalle mie labbra.
“Allora possiamo dire che tu hai salvato me ed io ho salvato te” sussurro portando una mano ad accarezzargli i riccioli ribelli.
Poi, la sua frase mi conferma che la strada intrapresa è a senso unico e da lì non si torna più indietro, neppure se uno dei due lo volesse
“Non resisto a te”
Una frase sussurrata, soffocata dai miei vestiti ma che arriva forte e chiara al mio cuore, situato proprio all’altezza delle sue labbra, sotto a qualche strato di stoffa.
 
Non vorrei rompere quella perfetta bolla di pace e serenità che ci avvolge ma il mio bisogno di chiarire e abbattere definitivamente le mie barriere per lui è troppo forte.
Devo farlo.
“Senti Edward, vorrei parlarti di una cosa..”
Ancora stretto al mio corpo, alza gli occhi verso di me e mi osserva un attimo.
“Devo preoccuparmi, Bella?” mi domanda dato che non parlo.
“Oh no no, io.. è una cosa bella..” borbotto arrossendo.
Lo sto facendo impazzire lo so, non può leggere la mia mente e il mio tentennare ogni volta lo manda fuori di testa.
“Bella ti prego, parlami, dimmi cosa ti preoccupa, mi stai facendo impazzire”
Ecco appunto.
Quegli occhi ambra, offuscati da un velo di preoccupazione nei miei confronti, mi osservano.
“Ecco io, si scusami è sempre un po’ difficile per me parlare di certe cose..”
Prendo un respiro profondo e poi parlo.
“In questi ultimi giorni ho avuto modo di riflettere tanto sulla mia vita, sul futuro e su di noi. Le emozioni che ho provato quando mi hai baciata, sono scolpite nel mio cuore e vorrei che fossero lì ad aspettarmi ogni singolo giorno della mia vita” faccio una pausa per un altro respiro e poi proseguo
“e.. ecco vedi, io mi sono resa conto che ho bisogno di te, sempre, in ogni momento, di sentirti vicino.
Non voglio più vivere la mia vita e poi avere te, voglio vivere la mia vita con te.
Edward tu mi sei indispensabile, non posso pensare di vivere una vita in cui tu non ci sei, perciò voglio iniziare a fare le cose seriamente. Non voglio più aspettare, voglio stare con te, se tu lo vuoi” termino la frase trattenendo il respiro, in attesa di una sua risposta.
Mi guarda ma non parla: è possibile che io abbia scioccato un vampiro?
Ma una cosa attira la mia attenzione: i suoi occhi riacquistano quella lucentezza dell’ambra e quella felicità dei momenti in cui è insieme a me.
E poi in un attimo è in piedi, mi attira a sé e senza dire niente mi dà quella che interpreto come una risposta: mi bacia dolcemente, abbracciandomi come se fossi così preziosa e delicata da avere la massima cura e adorazione in ogni minimo gesto.  
   
 
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