CAPITOLO 75

UPRISING (QUINTA PARTE)

THIS IS THE END.

E'...

E' L' EPILOGO.

E' l'epilogo, dunque.

Si CHIUDE IL SIPARIO, gente.

THAT' S ALL, FOLKS.

PAPPARAPPAPPAPPAPPAPP...ok, lasciamo perdere.

Facciamo un bel RUMORE ED ASSOLO DI TROMBETTA A SEGUIRE.

Che si fa indubbiamente PRIMA.

Ehm, dicevamo...é L' EPILOGO, gente.

Lentamente i sensi si APPANNANO. Si ONUBLIANO. E le forze mi ABBANDONANO.

Mi stanno abbandonando. E scompaiono.

Era INEVITABILE, dopotutto.

TROPPO...troppo, avevo osato.

Troppo...davvero troppo.

Troppo ho osato, questa volta.

Ma per un attitmo...per un attimo, un SOLO attimo, mi ero ILLUSO.

Mi ero davvero illuso.

Per un attimo...ho creduto davvero di poter fare COME CAROTINA.

Per un attimo, un solo attimo...ho creduto davvero di poter fare come lei.

Di poter COMBATTERE come lei.

Di poter ESSERE come lei.

Ma, a conti fatti...non si é rivelata che un' ILLUSIONE.

Una pura e semplice illusione.

E, come tale...direi che é DURATA ABBASTANZA.

E' durata fin troppo. Ed é ora...

E' l'ora che FINISCA.

Chissà cosa...chissà che mi ero messo in testa.

Da SOLO non potevo fare nulla.

Non potevo riuscire a fare nulla, senza di lei.

Senza Judy.

Non ho potuto salvare né proteggere QUESTA VALLATA.

Non ho potuto salavare né proteggere QUESTO PAESE.

E non ho potuto salvare né proteggere...non ho potuto salvare né proteggere nemmeno LA PERSONA PIU' IMPORTANTE, per me.

Neanche la persona a cui TENGO DI PIU'.

PIU' DELLA MIA STESSA VITA, persino.

E' inutile.

Una persona da sola non può riuscire ad ESSERE CIO' CHE VUOLE.

Una persona da sola non può riuscire a RENDERE IL M ONDO UN POSTO MIGLIORE.

Mi spiace, Carotina.

Mi spiace, agente Hopps.

Mi spiace...JUDY.

Io...io ci ho provato. E sono andato avanti e ho resistito fino a che ho potuto.

Ma ora...forse ora é giunto il tempo di MOLLARE.

E' giunto il tempo di ARRENDERSI.

Di RASSEGNARSI.

Di LASCIAR PERDERE, una volta per tutte.

La verità...

La verità é che sono STANCO.

Sono STANCO, Judy. Tanto, tanto stanco...

Stanco di una BATTAGLIA CHE NON SEMBRA AVER MAI FINE.

E che forse...NON CE L'AVRA' MAI, una fine.

Stanco di affrontare una battaglia che forse...POTREBBE NON PORTARE MAI A QUALCOSA DI BUONO.

Che NON PORTERA' MAI A NULLA DI BUONO, di questo passo.

Non...NON NE POSSO PIU'.

DARLE, PRENDERLE, continuare a FINIRE e a FARSI BUTTARE AL TAPPETO per poi CONTINUARE A RIALZARSI.

E per...per CHE COSA, poi?

A CHE PRO?

Solo per BUSCARNE ANCORA. Per ricevere COLPI e BATOSTE ancora più DURE e TERRIBILI.

Ed il tutto...il tutto continuando a SPERARE ed a PREGARE PER UN MIRACOLO CHE NON POTREBBE ARRIVARE MAI.

Che NON ARRIVERA' MAI.

Continuando a credere che, un giorno o l'altro...possa REALIZZARSI QUALCHE ASSURDO MIRACOLO.

Qualche miracolo che la RIPORTI DA ME.

Che la FACCIA RITORNARE DA ME.

Tra LE MIE BRACCIA.

Non si può andare avanti così, Carotina.

NON POSSO andare avanti così.

Non posso andare avanti così ANCORA PER MOLTO.

Mi dispiace.

Scusami.

Io...non ce la faccio più.

HO DECISO di non farcela più.

Ho deciso di SMETTERE DI LOTTARE.

NON VOGLIO PIU' LOTTARE.

Perdonami.

Perdonami, AMORE M...

Nick.

Una voce.

QUELLA voce.

Era giunta all'improvviso. Ed aveva INTERROTTO e SPEZZATO il filo dei suoi RAGIONAMENTI e dei suoi PENSIERI. Nonché della sua CONFESSIONE a CUORE APERTO.

Ma...

Ma non era sicuro di AVERLA SENTITA. Di averla sentita PER DAVVERO.

Poteva essere un' ALTRA ILLUSIONE.

Non poteva essere altro che un' ULTERIORE e STUPIDA illusione, alla pari di quella che lo aveva SOSTENUTO e che gli aveva DATO LA FORZA fino ad adesso. E così...

E fu così, che per FORTUNA SUA...quella vocina pensò bene di FRASI RISENTIRE UN'ALTRA VOLTA, giusto per RIBADIRE IL CONCETTO. E giusto per fargli capire che NON SE L' ERA AFFATTO IMMAGINATA o SOGNATA.

NICK.

Più forte, questa volta. E dal timbro e dalla cadenza DECISAMENTE PIU' MARCATI.

Solo con lei.

Ancora una volta aveva dovuto AMMETTERLO. Ed aveva dovuto RICONOSCERGLIELO.

Solo con lei CI RIUSCIVA.

Solo con lei riusciva a CONFIDARSI COSI'.

A QUEL MODO.

Proprio come aveva fatto sul GONDOLA LIFT, il sistema di trasporto mediante FUNIVIA che ATTRAVERSAVA e SORVOLAVA dall'alto il distretto di RAINFOREST, la FORESTA PLUVIALE. E che ben presto aveva continuato la sua corsa fino al QUARTIERE POLARE di TUNDRATOWN, in seguito ai lavori di RISTRUTTURAZIONE con conseguente AMPLIAMENTO della già di per sé efficiente linea funicolare.

Subito dopo averla salvata dal tentativo di DIMISSIONI FORZATE a cui la stava sottoponendo il VECCHIO BUFALO, col suo tipico FUOCO DI FILA DI IMPROPERI misti a MINACCE per cui andava tanto TEMUTO e FAMIGERATO.

Se la ricordava bene, quella volta.

CONFUSA, IMPACCIATA ed INERME davanti a quella SMITRAGLIATA con successivo BOMBARDAMENTO A TAPPETO, senza alcuna PIETA'. E senza un solo attimo di TREGUA.

Quella volta...quella volta Carotina era stata sul punto di FARLO.

Non l'aveva mai vista ridotta come quella volta. Non l'aveva mai vista ATTERRITA a quel modo.

Non si era mai ARRESA.

MAI.

Nemmeno dopo che lui e Finn l'avevano BUGGERATA la prima volta che si erano INCONTRATI. Estorcendole indebitamente del denaro e facendosi pagare un ghiacciolo gigante JUMBO – POP da utilizzare in seguito per i loro scopi LOSCHI e TRUFFALDINI.

Nemmeno dopo la prima STRIGLIATA che aveva ricevuto dal suo capo, per essere momentaneamente USCITA dai propri RANGHI e dalle proprie MANSIONI. Abbandonando la sua POSTAZIONE, la sua ZONA ed il suo MEZZO ed EQUIPAGGIAMENTO di AUSILIARE DEL TRAFFICO per METTERSI AD INSEGUIRE UN DELINQUENTE CHE AVEVA APPENA GRATTATO UN SACCO DI SEMENTI.

Di BULBI, per la precisione. Ma di una varietà tutta PARTICOLARE.

Di una varietà di CROCO.

MIDNICAMPUM HOLICITIAS.

O, detto VOLGARMENTE e secondo i NOMIGNOLI suggeriti dalla SAGGEZZA e dalle TRADIZIONI CONTADINE tanto DECANTATE in PRECEDENZA...

ULULATORI NOTTURNI.

Incredibile. Davvero incredibile.

La soluzione...ERA GIA' LI'.

Si trovava già lì. DALL' INIZIO.

A PORTATA DI ZAMPA.

La soluzione al caso che avrebbe ben presto finito col DILAGARE SENZA PIU' ALCUN CONTROLLO, sconvolgendo la TRANQUILLITA' e L' ORDINE PUBBLICO dell'intera MEGALOPOLI. E di chiunque ci VIVESSE al suo interno e tra le mura dei suoi edifici, case e palazzi.

Sarebbe bastato indagare sul MOTIVO.

Sul PERCHE' una DONNOLA MASCHIO ben nota da tempo alle forze dell'ordine in quanto CRIMINALE INCALLITO e di LUNGO CORSO, e che corrispondeva al nome di DUKE WAFFERT...ehm, WEASELT....ri – ehm, DONNOLESI avesse deciso di rubare quello che, a prima vista, non sembrava altro che un sacchetto contenente un mucchio di CIPOLLOTTI MEZZI AMMUFFITI.

Il motivo. Il MOVENTE, del furto. E poi...I MANDANTI.

Perché e PER CONTO DI CHI.

SOPRATTUTTO per conto di chi.

E avrebbero TROVATO ALL' ISTANTE i veri COLPEVOLI.

IN MEN CHE NON SI DICA, stroncando così il COMPLOTTO e la COSPIRAZIONE sul nascere.

Ingabbiando la vice – sindaco DAWN BELLWETHER e la sua gang di OVINI prima che potessero iniziare a NUOCERE SUL SERIO a qualcuno.

Cosa che avevano PUNTUALMENTE FATTO, purtroppo. Visto che NESSUNO AVEVA PROVVEDUTO A FERMARLI.

Com'é facile...

Com'é facile CAPIRE ed INTUIRE TUTTO DOPO, vero?

Col senno di poi.

Fin troppo facile, davvero. Ma fino a che ci si é e ci si trova IN MEZZO...

Fino a che ci si trova nel mezzo non si fa altro che BRANCOLARE NEL BUIO. E spesso...

Spesso CI SI FA SFUGGIRE L' OVVIO. Anche se ce lo stanno SVENTOLANDO DA SOTTO IL NASO. E SGHIGNAZZANDO PURE perché vedono che intanto NON CI SI STA ACCORGENDO DI NULLA.

Difficile rendersene conto. Specie se si é tutti quanti intenti a GUARDARE e ad OSSERVARE da UN' ALTRA PARTE.

Da TUTT' ALTRA PARTE.

Judy non si era arresa. Mai.

Nonostante si fosse cacciata nei guai praticamente da sola.

Andandosi praticamente a FREGARE CON LE SUE STESSE ZAMPINE, accettando di indagare su di un caso pressoché DISPERATO. Con un solo ma SIGNIFICATIVO paletto.

Un tempo, un tetto limite di QUARANTOTTO ORE al massimo per riuscire a RISOLVERLO. O per lo meno a SCOPRIRE QUALCOSA.

Quarantotto ore. E SENZA UN SOLO STRACCIO DI INDIZIO o di PROVA A CARICO.

Pena...LE DIMISSIONI. E la RICONSEGNA DEL DISTINTIVO.

Non si era arresa neanche quando lui, nei panni di un IMPROVVISATO quanto IMPROBABILE PART...no. Sarebbe meglio dire CONSULENTE.

Partner...faceva TROPPO SBIRRO.

Almeno ai tempi.

In seguito...la cosa NON AVREBBE PIU' COSTITUITO UN PROBLEMA.

Si diceva...non si era arresa nemmeno quando lui, per pura RIPICCA e per VENDICARSI del fatto di essere stato INCASTRATO e quindi COSTRETTO ad una COLLABORAZIONE FORZATA e CONTROVOGLIA a causa di un'inopportuna REGISTRAZIONE, l'aveva SCARROZZATA in lungo ed in largo per l'intera città.

Prima in una COLONIA DI NATURISTI, poi alla famigerata MOTORIZZAZIONE CIVILE.

Chiamata anche...LA – CASA – CHE – RENDE – FOLLI.

Un intero istituto GESTITO COMPLETAMENTE DA BRADIPI, in virtù delle cosiddette PARI OPPORTUNITA'.

Ma a chi poteva essere venuta, un'idea tanto BALZANA?

Ad un MALATO DI MENTE, con tutta quanta la probabilità.

Prima quei due posti. E poi il parcheggio di una rinomata AZIENDA DI TRASPORTI DI LUSSO.

Stra – pieno fino all'orlo di Limousine. E CHIUSO, visto che ormai si era fatta NOTTE FONDA.

L'aveva fatta GIRARE IN LUNGO ED IN LARGO, come e peggio di una TROTTOLA.

Senza farla approdare e senza farle ottenere NULLA. Se non una TOTAE PERDITA DI TEMPO.

Che già NE AVEVA POCO, a disposizione.

Non si era arresa nemmeno di fronte al cospetto di MR. BIG, il BOSS MAFIOSO più RISPETTATO e TEMUTO di TUNDRATOWN e dintorni. Nonché di TUTTA QUANTA LA CITTA'.

E questo, Mr. Big...questo il TOPORAGNO lo aveva APPREZZATO.

Doveva averlo senz'altro apprezzato. E MOLTO, anche. Oltre al fatto di scoprire che Judy aveva SALVATO LA VITA DELLA SUA UNICA FIGLIA, per giunta IN DOLCE ATTESA DELLA SUA UNICA NIPOTE.

Si dice che esista solo UN' ALTRA COSA in grado di SCUOTERE e di SMUOVERE un mafioso dal suo TORPORE e dalla sua INSENSIBILITA'. Che sono poi quelle che lo spingono a compierne di OGNI.

A compiere le PEGGIORI NEFANDEZZE.

Il fatto di ritenere di AVERLE VISTE TUTTE. E di NON STUPIRSI PIU' DI NULLA.

Solo così si riesce a SUPERARE IL LIMITE. OGNI limite. Ed ogni volta DI PIU', sempre di più.

Solo due cose lo RISVEGLIANO DAL SONNO.

Una...sono DUE, in realtà.

Due in una. E non é affatto UN' OFFERTA SPECIALE.

Sono la FIDUCIA ed il RISPETTO. Soprattutto quando, per qualche motivo GENERALE o PERSONALE...DOVESSERO VENIRE A MANCARE.

Chi contravviene a queste due cose...SPUTA SULL' ORGANIZZAZIONE. E sull' INTERA FAMIGLIA. E si MERITA QUEL CHE GLI ACCADE. Che di solito é TERRIBILE.

Perché da come la vede un mafioso...UCCIDERE E' UN PECCATO MORTALE.

Si finisce all' INFERNO.

Ma é anche vero che PERSINO DIO PERDONA L' UCCISIONE DI UN TRADITORE.

Perché in quel caso...ALL' INFERNO CI FINISCE CHI HA TRADITO, NON CHI LO HA FATTO FUORI.

Lì...NON SI AMMAZZA. NON SI FA PECCATO. Si compie UN' OPERA MERITORIA.

Quella é una. Anzi...due, come si é detto.

L'altra...é IL CORAGGIO.

Quella gente RUBA, CORROMPE e UCCIDE. Ma nonostante questo, nonostante tutto ciò...continuano a ritenere che il VALORE di un mammifero lo si misuri dal suo CORAGGIO.

Il CORAGGIO é il LASCIAPASSARE. La CHIAVE con cui FARE BRECCIA nei loro CUORI.

O almeno...in quel che NE E' RIMASTO.

Il coraggio. Insieme ad una BUONA e COSPIQUA dose di INCOSCIENZA. E di FOLLIA.

Proprio quelle che aveva e che GLI aveva DIMOSTRATO Carotina, in quel preciso frangente.

Si. Detta così appare come un autentico CONTROSENSO. Eppure...CI TENGONO UN SACCO, a queste cose.

I mafiosi in genere DORMONO. Tutt'al più...SONNECCHIANO, nel DORMIVEGLIA.

Ma se ti riesce nell'impresa di riuscire di DESTARLI, anche se PER POCO...allora, se ti saprai GIOCARE BENE LE TUE CARTE, forse potrai aver SALVA LA VITA.

Ma bada di farlo PRIMA CHE SI RIADDORMENTINO, però. Altrimenti...

Altrimenti é FINITA. DAVVERO FINITA.

Ebbene...lei CI ERA RIUSCITA.

Lei, Carotina...Lei ci ERA RIUSCITA. E non con un mafioso QUALUNQUE.

Ma col CAPO DEI CAPI DI TUTTE LE BANDE E LE FAMIGLIE MAFIOSE, addirittura.

E non si era arresa neppure quando si era ritrovata, in sua compagnia, a dover COMBATTERE PER LA PROPRIA VITA fronteggiando un GIAGUARO INFEROCITO.

Era accaduto quando RENATO MANCHAS, lo CHAFFEUR personale di Mr. Big, era impazzito apparentemente senza alcuna ragione. E giusto un attimo prima di RIVELARE QUALCOSA DI VERAMENTE IMPORTANTE, guarda caso.

Lo aveva colpito Doug, uno degli scagnozzi di Bellwether, affinché non potesse parlare.

Con un PROIETTILE intriso di VELENO ricavato dagli ululatori notturni. Anzi...da una PALLOTTOLA composta di SIERO DI MIDNICAMPUM HOLICITIAS opportunamente FILTRATO e CONCENTRATO mediante un PROCESSO CHIMICO. E successivamente PRESSATO e SOLIDIFICATO fino a raggiungere le dimensioni adeguate per poter essere inserito nella CANNA di un' ARMA. E da lì SPARATO VERSO IL BERSAGLIO DESIGNATO.

Ma anche quello...lo avrebbero scoperto soltanto IN SEGUITO.

Lì per lì...non é che ci avessero fatto molto caso, impegnati com'erano a SCAPPARE A ZAMPE LEVATE e a CORRERE A PERDIFIATO. Per SALVARE LA PELLE e LA PELLICCIA.

La cosa era andata avanti per un po'. Ma poi...poi Carotina si doveva essere semplicemente STANCATA e STUFATA di SCAPPARE e di FUGGIRE.

Di CORRERE e CORRERE.

Di correre E BASTA.

In realtà...NON LO AVEVA MAI FATTO. Non era mai scappata.

La sua era stata soltanto una FUGA STRATEGICA.

Per RIORGANIZZARSI. E per STUDIARE IL NEMICO, mentre si allontanava e riguadaganava una distanza che si potesse definire di SICUREZZA. In modo da ELABORARE UNA POSSIBILE STRATEGIA ed insieme SCOVARE IL SUO PUNTO DEBOLE.

E una volta che aveva TROVATO ENTRAMBI...era PASSATA ALL' AZIONE. Sfruttando un attimo di DISTRAZIONE da parte della FIERA per IMMOBILIZZARLO e renderlo così INOFFENSIVO.

Neanche questo l'aveva fermata. Niente l'aveva fermata.

Niente pareva fermarla.

Niente POTEVA fermearla. Ma...

Ma quella volta le cose stavano andando in maniera DIVERSA. Stavano per assumere una PIEGA DIFFERENTE.

Quella volta...Carotina stava per CEDERE. Stava per MOLLARE.

Per MOLLARE IL COLPO.

Era in procinto di ARRENDERSI, di fronte all'incalzare del suo Capitano. Di fronte alla furia del VECCHIO BUFALO

Quella volta glielo aveva letto DRITTO DRITTO IN FACCIA.

Glielo aveve letto nello sguardo AFFLITTO e DOLENTE, e nell'espressione AFFRANTA e SCORAGGIATA.

Judy aveva pensato che fosse FINITA. Che fosse DAVVERO FINITA, quella volta. E lui...

Lui era INTERVENUTO.

Giusto un attimo, un istante prima che Carotina potesse restituire il BADGE a chi di dovere.

Aveva deciso di intervenire. Aveva SENTITO di dover intervenire. Per far capire a tutti quanti ma soprattutto per FARLE capire che NON ERA ANCORA FINITA.

Aveva osato ALZARE LA TESTA. E dire di NO.

Aveva detto NO.

Ed era proprio per questo che, poco dopo, con la scusa di una RACCOMANDAZIONE che era più che altro un' ESORTAZIONE ed un INVITO a NON MOSTRARE MAI I SUOI PUNTI DEBOLI...Nick LE AVEVA MOSTRATO IL SUO.

Aveva finito col MOSTRARLE IL SUO. Con L' APRIRSI A LEI.

In fin dei conti...L' AVEVA AIUTATA, no? Le aveva salvato sia il POSTO che il suo FONDOSCHIENA.

GRAN BEL fondoschiena, tra l'altro. Così PICCOLO e GRAZIOSO. E...

E così MORBIDO e CALDO, pure. Anche se di quello...

Anche se di quelle due cosucce se ne sarebbe accorto solo IN SEGUITO.

Solo MOLTO, MOLTO TEMPO DOPO.

Le aveva DATO UNA ZAMPA. E quindi...era giusto che lei fACESSE QUALCOSA IN CAMBIO, no?

Che stesse almeno ad ASCOLTARLO, no?

Così l'aveva INTERPRETATA, quella volta. Ma poi, ragionandoci su a mente fredda...

Ragionandoci su e col famoso SENNO DI POI si era reso conto che il suo non era stato un semplice tentativo di BARATTO.

Quel che era accaduto tra loro due non lo si poteva interpretare e riassumere in modo così SEMPLICE. Non lo si poteva LIQUIDARE in maniera così MISERA.

Lo aveva fatto per un ALTRO MOTIVO. Non era una la solita faccenda, la classica questione del DARE per RICEVERE.

Il DO UT DES, come amava dirlo Finnick.

Nulla si fa per nulla, sulla strada.

Se io do qualcosa a te...tu dai poi qualcosa a me. E spesso...a differenza dei NORMALI AFFARI, non ci guadagna chi agisce per ULTIMO.

In quel caso...di solito a guadagnarci, a ricavarci maggiormente é chi si MUOVE PER PRIMO. Anche se a prima dà tutta l'aria di PARTIRE IN SVANTAGGIO.

Ma bisogna fare un' opportuna precisazione.

Spesso sono io a dare qualcosa a te in principio...per un CERTO QUAL MOTIVO.

Forse perché...quello che tu mi darai, e che SO che mi darai...MI INTERESSA MOLTO DI PIU' DI QUELLO CHE IO HO CEDUTO A TE PER AVERLO IN CAMBIO. Ma...

Ma non era questo il caso.

No. Non era stato proprio quello, il caso.

Con Carotina lo aveva fatto...perché sapeva, sentiva di poterlo fare in tutta TRANQUILLITA' e SICUREZZA.

Perché sentiva, aveva sentito e percepito di POTERSI FIDARE.

Si era SCIOLTO, per una volta.

Si era LASCIATO ANDARE.

Ma non c'era bisogno di tornare così INDIETRO e LONTANO nel tempo.

Anche senza stare a RIVANGARE per forza il passato, bastava ripensare a come aveva fatto poco fa, all'inizio del CAPIT...

...Che?!

...Che cosa?

Ecco. Ci mancava pure quella. Era forse IMPAZZITO?

Perfetto. Davvero perfetto. Stava forse iniziando a fare come il NANEROTTOLO?

Di vivere AUTO – CONVINCENDOSI ed ILLUDENDOSI di trovarsi dentro ad un DANNATISSIMO FILM? Ad un FUMETTO? Ad un LIBRO?

Tornando al presente...Carotina, con la sua voce, lo aveva INTERROTTO. Lo aveva di fatto costretto ad ARRESTARSI, qualunque cosa stesse FACENDO o PENSANDO.

Ma più che interromperlo...sembrava che fosse INTERVENUTA al momento GIUSTO e PROPIZIO.

Aveva fatto proprio come...aveva fatto proprio come lui QUELLA VOLTA.

Era giunta in suo AIUTO prima che fosse TROPPO TARDI.

Prima che potesse compiere qualcosa di IRREPARABILE. E di cui si sarebbe senz'altro PENTITO PER IL RESTO DELLA SUA VITA.

Sempre ammesso e non concesso che gliene sarebbe RIMASTA UNA, alla fine di tutto.

Alla fine di tutto ciò. Alla fine di tutto quello...

Nick!!

Fu come se d'improvviso riacquistò coscienza, a quell'ennesimo richiamo.

A quell'ulteriore invocazione.

Di colpo comprese di ESSERCI ANCORA.

Non capiva ancora bene DOVE FOSSE. E nemmeno dove SI TROVASSE. Ma...

Ma per lo meno AVEVA SMESSO DI CADERE.

La sua CADUTA si era ARRESTATA.

Navigava, nuotava ancora in quello STRANO, denso e TIEPIDO LIQUIDO, ma almeno...

Almeno si era FERMATO.

La DISCESA si era BLOCCATA. Anche se non sapeva se esserne ENTUSIASTA oppure RAMMARICARSENE.

Era alquanto indeciso. Non sapeva se dire, se dirsi FINALMENTE o PURTROPPO.

Tastò alla cieca, cercando di ottenere un'adeguata dose di informazioni dai polpastrelli.

Li sentì urtare contro qualcosa di MORBIDO e di SOFFICE. Di molto ELASTICO, che si TENDEVA ed ESPANDEVA al contatto.

Era chiaro. Si trovava ancora nell'oceano buio e silenzioso, questo era evidente. Ma non era più in ACQUE APERTE, però.

Doveva essere arrivato sul FONDALE, ormai. Forse. Chissà.

Doveva trovarsi in uno spazio molto ma molto più LIMITATO e CIRCOSCRITTO. Ma non pr questo SPIACEVOLE o SGRADEVOLE. O MENO CONFORTEVOLE.

E per qualche secondo ebbe l'impulso, l'istinto di ASSOPIRSI, di ACQUIETARSI e di RAGGOMITOLARSI su sé stesso, e di rimanere per sempre in quell'angolino così ANGUSTO ma insieme anche così COMODO...

Comodo come una CAVERNA per un animale in LETARGO. Come una BARA per un MORTO. Come un GREMBO per un BAMBINO, per un NEONAT...

NICK.

No.

CONTRORDINE, gente.

La voce si era espressa chiaramente. Fin troppo.

Aprì gli occhi, anche se non é che gli avesse SPECIFICATAMENTE ORDINATO di farlo. Ma...NON CE N' ERA DI BISOGNO.

Non ne aveva avuto il bisogno.

Spalancò le palpebre. E portò le pupille verso l'alto.

Era proprio come aveva pensato. Ed immaginato.

La migliore tra le tre ipotesi che aveva formulato QUALCHE RIGA APPENA SOPR...

Di nuovo, accidenti.

Vide Judy.

Una Judy ENORME, a dir poco GIGANTESCA.

Seduta a gambe incrociate. Sul suolo di quel FAMOSO FONDALE che riteneva di aver raggiunto oramai da un bel pezzo. Anche se era difficile poterlo stabilire con chiarezza, visto che intorno era tutta TENEBRA.

Non c'era luce, lì. L'unica fonte di luminosità la costituiva la CONIGLIETTA STESSA, che stava emettendo una sorta di BAGLIORE FIOCO, DIAFANO.

Proprio come i CALAMARI DEGLI ABISSI che aveva visto in quel DOCUMENTARIO da PICCOLO. Ma...

Ma c'era una piccola DIFFERENZA. Non le si vedevano GLI ORGANI INTERNI.

Non le si vedeva il SANGUE o la LINFA scorrere all'interno delle VENE o di qualche altro genere di VASI o di CONDOTTI non meglio specificati.

Non le si vedeva il CUORE o gli ALTRI ORGANI pulsare al ritmo della VITA.

Niente di tutto questo. Era anch'essa TRASPARENTE, questo si. Però sembrava formata da una sorta di strato CHITINOSO o MEMBRANOSO. Una sottospecie di GELATINA, ma molto SPESSA ed insieme DURA.

Proprio come le MEDUSE descritte nel CAPITOLO PREC...

“...”

Ancora, dannazione. Era accaduto ancora.

Forse stava davvero diventando PAZZO.

Forse era l'effetto della ROBACCIA di Finn.

Forse...NON ERA SOLO L' EFFETTO DI QUELLA ROBACCIA.

Forse stava davvero AMMATTENDO.

Quella Judy era trasparente, si diceva. Ci si poteva vedere attraverso. Si riusciva a vedere persino l'oscurità che le stava alle ed oltre le spalle. La luminescenza che stava emettendo serviva, bastava soltanto a rischiare la porzione di zona che le stava intorno.

Era trasparente. Totalmente INCOLORE ed INCORPOREA. Eppure...

Eppure si riusciva lo stesso a distinguere ogni CONTORNO. Ogni PARTICOLARE.

Ogni BORDO DEL CORPO ed ogni LINEAMENTO

E Nick...

Nick si trovava NELLA SUA PANCIA.

DENTRO AL SUO VENTRE. GONFIO e DILATATO come se fosse IN DOLCE ATTESA.

GRAVIDA. INCINTA. Ed in un certo qual senso...

In un certo qual senso LO ERA. In un certo qual senso ERA PROPRIO COSI'.

Era in SUA ATTESA. In attesa di LUI.

Ovviamente era NUDA.Ed anche la volpe LO ERA.

Ma Nick non si SCANDALIZZO' e non provò alcun tipo di IMBARAZZO.

Aveva superato la fase della VERGOGNA, e da tempo. E nemmeno si ECCITO'.

Lo erano ANCHE DA PRIMA.

Erano nudi anche da prima. Lo erano SIN DALL' INIZIO. Ormai NON CI FACEVA PIU' NEANCHE CASO.

Era comunque rimasto A TESTA ALL' INGIU', proprio come quando aveva iniziato a PRECIPITARE VERSO L' ABISSO. Ma la cosa non GLI CAUSAVA SOFFERENZA.

Non provava DOLORE, MALESSERE o FASTIDIO.

Non sentiva quel tipico IRRIGIDIRSI e GONFIARSI delle VENE ALLA BASE E LUNGO IL COLLO. E nemmeno la TENSIONE DEI TENDINI causata dalla PRESSIONE SANGUIGNA dovuta, generata e causata dalle ARTERIE PRINCIPALI DEL PETTO SOTTO SFORZO PER CONTRASTARE LA GRAVITA' della POSTURA INNATURALE.

Non sentiva il lor contenuto RIFLUIRE ed AMMASSARSI nel CERVELLO fino ad APPESANTIRGLIELO COME PIOMBO.

In tempi antichi la cosa costituiva una TORTURA EFFICACISSIMA, nella sua SEMPLICITA'.

Assolutamente MICIDIALE, e non serviva nemmeno molto per METTERLA IN ATTO.

Non occorreva mettere in piedi chissà cosa, o chissà quale CONGEGNO od ARMAMENTARIO.

Era l'ideale per mettere SOTTO TORCHIO la VITTIMA DI TURNO per costringerla a PARLARE o a RIVELARE ciò che SAPEVA, i segreti di cui era al corrente e che non poteva o non voleva in alcun modo o per alcun motivo rivelare. O anche solo per il gusto MALSANO e PERVERSO di DISTRUGGERLO MORALMENTE, MENTALMENTE e FISICAMENTE, fino all'INEVITABILE quanto TRAGICA CONCLUSIONE.

Per chi la SUBIVA, naturalmente. Non certo per chi la PRATICAVA o per chi vi ASSISTEVA. Anzi...negli ultimi due casi la cosa avrebbe potuto persino apparire DIVERTENTE, sotto ad un certo punto di vista e in una certa qual ottica.

Ma qui, vedendo il risultato...Nick avrebbe potuto tranquillamente costituire la DELUSIONE di qualsiasi BOIA NAVIGATO e PREZZOLATO.

Per un CARNEFICE di PRIMO LIVELLO c'era davvero di che rimanere ALLIBITI.

Più o meno l'equivalente di rinchiudere un tizio in una SEGRETA UMIDA e FREDDA, al BUIO. E vedere che quello, per tutta risposta...si butta in un angolo e si mette a RONFARE TRANQUILLO COME SE NIENTE FOSSE.

Il BUIO....

La volpe mise bene a fuoco lo sguardo e la osservò bene in faccia. Ma lei, al contrario di quanto stava facendo lui...NON STAVA RICAMBIANDO.

No. Non stava AFFATTO ricambiando.

Non ricambiava né il GESTO, né la CORTESIA. Eppure...

Eppure era come se si stesse RENDENDO UGUALMENTE CONTO DELLA SUA PRESENZA.

Era naturale. Forse che una MADRE ha bisogno di tenere le palle degli occhi puntate costantemente e vita natural durante sul suo BAMBINO, pr tenerlo sotto controllo.

No, affatto. E' un istinto SPONTANEO, NATURALE.

Una madre...vede con gli occhi del CUORE.

Le si aprono al momento della NASCITA, per NON RICHIUDERSI MAI PIU'.

E per una CONIGLIA, già dotata in quanto PREDA ed ERBIVORA di uno sguardo PANORAMICO e GRANDANGOLARE a quasi TRECENTOCINQUANTA GRADI...la cosa deve apparire SPONTANEA almeno quanto lo deve essere BERE UN BICCHIERE D' ACQUA QUANDO SI HA SETE. Oppure...

Oppure come RESPIRARE.

Judy...la JUDY MEDUSA e GINORMICA lo sapeva.

Lo sapeva che era lì. Lo doveva sapere. E glielo stava ampiamente DIMOSTRANDO.

Lo si intuiva dai MUSCOLI MIMICI del suo VOLTO, che apparivano DOLCI, MORBIDI ed AGGRAZIATI. E dall' ESPRESSIONE AMOREVOLE che avevano fatto assumere al suo MUSETTO.

E lo si capiva anche dal modo teneva le proprie ZAMPINE ANTERIORI, con le DITINE bene APERTE e SPALANCATE, davanti alla sua pancia.

Lo stava REGGENDO e SOSTENENDO. Come se si trattasse di un SECCHIO, di una PENTOLA o di un altro, ANALOGO RECIPIENTE. Per evitare che si ROVESCIASSE e potesse RIVERSARE FUORI TUTTO IL SUO INTERO CONTENUTO.

Poi...iniziò il CANTO.

GIGA – JUDY aveva attaccato a CANTICCHIARE, sommessamente e sottovoce.

Era una NINNA – NANNA. Come quelle che gli cantava SUA MADRE, quando era cucciolo, nelle NOTTI D' INVERNO quando il BUIO ed il FREDDO gli facevano PAURA, PIU' PAURA del SOLITO e del CONSUETO, per farlo DORMIRE.

Il BUIO...il FREDDO...

Ma quella nenia non proveniva dalla sua BOCCUCCIA ROSEA, se pur RIPRODOTTA A DIMENSIONI a dir poco ESAGERATE. Se pur rappresentata SCALA ESAGERATO A UNO.

Nick la stava sentendo PROVENIRE DALLA SUA TESTA. DENTRO ALLA SUA TESTA.

JUDY – GULLIVER gliela stava facendo RISUONARE DIRETTAMENTE DENTRO AL SUO CERVELLO.

TELEPATIA.

La FACOLTA' di cui si diceva che i MAMMIFERI, CERTI mammiferi, o forse la MAGGIORANZA per non dire QUASI TUTTI i mammiferi, fossero DOTATI.

Nei TEMPI ANTICHI, quando NON PARLAVANO e si ESPRIMEVANO a VERSI, GRUGNITI, LATRATI ed ULULATI. E persino RUTTI. Nel caso di quelli più ROZZI, IGNORANTI e LIMITATI.

Anche se L' INTELLETTO non faceva parte del BAGAGLIO TIPICO degli abitanti di quell'epoca.

In realtà...C' ERA. C'era anche quello. Ma si trattava di un tipo di intelligenza DIVERSA.

Ben differente. Più GREZZA, più PRIMORDIALE, più ISTINTIVA. E perciò, proprio per questo motivo...PIU' RAFFINATA.

RAFFINATISSIMA. Perché PIU' RAPIDA ed EFFICIENTE.

Perché non hai certo il tempo di PENSARE, ANALIZZARE LA SITUAZIONE e di METTERTI A FARE CALCOLI e RAGIONAMENTI mentre cerchi di PORTARE IN SALVO LE TRIPPE, LA PELLICCIA E LA PELLACCIA. ED IL TUTTO CON ALLE TUE SPALLE UNO CHE TI INSEGUE PER VOLERTI SGOZZARE, SBRANARE E DIVORARE.

MANGIARE. NUTRIRSI. Solo quello contava, allora. Insieme ad UN' ALTRA COSA su cui, per BENE DELLA DECENZA e del COSTUME, sarà meglio SORVOLARE e SOPRASSEDERE. E che NON SI MENZIONERA', almeno in questa sede.

Almeno in questo RACC...

Eh, no. Non ancora.

Pure L' AUTORE, adess...

Ok, basta.

Quel tipo di intelligenza ti permetteva di RAGGRUPPARE TUTTI I DATI RACCOLTI e di GIUNGERE A SOLUZIONI RAPIDISSIME nel giro di POCHISSIMI DECIMI DI SECONDO.

Il tempo giusto di meno di UN RESPIRO. Meno di UN BATTITO DI CIGLIA. O meno di UNA PULSAZIONE CARDIACA.

L' INTUIZIONE. Ecco la PAROLINA MAGICA.

Bastava un' OCCHIATA, uno SGUARDO, un CENNO DELLA TESTA o della BOCCA per INTENDERSI AL VOLO. Senza bisogno di tante, INUTILI e SUPERFLUE parole.

Una piega delle LABBRA. Una SMORFIA. Come un SORRISO...

Che era proprio quello che stava facendo la sua ATTUALE ed IMPROVVISATA quanto IMPROBABILE GENITRICE.

La coniglietta che TANTO “ETTA” PIU' NON ERA inizio a muovere mollemente e dolcemente il ventre ed il pancione ad esso collegato, con una serie di piccole spinte ed approcci.

Erano gesti lenti, calmi e studiati. Che facevano ondeggiare il liquido contenuto dentro ad esso, così come quello, come CHI vi GALLEGGIAVA, effettuando un movimento continuo e ritmato che poteva essere paragonabile a quella della RISACCA di un BACINO D' ACQUA.

Il movimento della MAREA.

A nick gli si stavano CHIUDENDO GLI OCCHI.

Lo colse una certa, vaga SONNOLENZA. E gli venne da cacciare un ENORME quanto INSOPPRIMIBILE SBADIGLIO.

Decise di ASSECONDARE e DAR RETTA a quello STIMOLO, SPALANCANDO le proprie FAUCI ed ESTENDENDO LA PROPRIA LINGUA AL MASSIMO.

Gli divenne LUNGA e DIRITTA come lo STECCO DI UN GELATO DA PASSEGGIO.

ROSSA com'era poteva essere come quelli utilizzati per i GHIACCIOLI, anche se i BASTONCINI in questione non erano certo FELPATI o VELLUTATI.

Il CONTRARIO, se mai. E LASCIAVANO SPESSO delle SCHEGGE, se incautamente li si LECCAVA o LAPPAVA.

Proprio come quelli che per più di un' ABBONDANTE META' venivano INSERITI in un apposito STAMPINO riempito col SUCCO o lo SCIROPPO entrambi allo stato LIQUIDO, in attesa che si SOLIDIFICASSERO mediante l'apposito processo di REFRIGERAZIONE.

Più o meno quel che accadeva ogni giorno in ogni INDUSTRIA DOLCIARIA che si RISPETTI, con particolare riferimento a quelle specializzate nel RAMO SEMIFREDDI.

Che poi, complice la CRISI...spesso tutte si erano SPECIALIZZATE IN OGNI SETTORE, per cercare di COPRIRE e di TAPPARE I BUCHI e di RICAVARE PROFITTI e GUADAGNI in ogni BRANCHIA.

Prodotti da FORNO come da FRIGO.

Che poi...in genere BRIOCHES, CROISSANTS, TORTE, CROSTATE, PANDORI, COLOMBE e PANETTONI si fanno nei mesi CALDI.

D' ESTATE. Così come GELATI, GHIACCIOLI, VIENNETTE e TORTE ULTRA – PANNOSE si fanno in quelli FREDDI.

D' INVERNO.

….Lo sapevate? Forse no.

Vita dura, quella dei PASTICCIERI. Assai più di quella dei CUOCHI.

Mai un attimo di PACE, di REFRIGERIO o di TEPORINO.

D'estate SI MUORE DI CALDO. D'inverno...PURE. DI FREDDO.

SEMPRE SI MUORE.

COME COI FORNAI. C'é da crederci che diventino tutti ATERMICI, e che girino in CANOTTIERA con la TORMENTA e in PULL – OVER con la TEMPESTA DI SABBIA.

Come facevano tutte le industrie dolciarie, dunque. O come facevano LORO DUE.

Lui e Finn. Ricavandone tanti MINI GHIACCIOLIda quel che RESTAVA e RIMANEVA di un GHIACCIOLO GIGANTE comperato dal locale di JAMBEAUX.

CON I SOLDI DI UN ALTRO, più che ovvio.

Con i soldi di un altro FESSO, specificherebbe prontamente il buon vecchio Finn.

Perché ogni NICHELINO, ogni DIECINO RISPARMIATO é un soldino GUADAGNATO.

Soprattutto se il soldino in questione...NON SEI MAI TU, QUELLO CHE CE LO METTE.

Per comperare un bel JUMBO – POP. AZZURRO, GIALLO o ROSSO che fosse.

Rosso proprio come la sua LINGUA FELPATA, per l'appunto. Dopo averlo fatto SCIOGLIERE e LIQUEFARE al SOLE, al CALDO e alla CANICOLA dei TETTI di SAHARA SQUARE, e non certo con l'intenzione di PRENDERE LA TINTARELLA e far SCURIRE LA PELLICCIA. Ma solo per far COLARE il ricavato giù per il tubo di una vecchia GRONDAIA. Ed in seguito VERSARLO un poco alla volta, goccia dopo goccia, in tante apposite FORMINE ricavate nel mezzo di un bel campo pieno zeppo di NEVE CANDIDA, BIANCA, IMMACOLATA ed INCONTAMINATA dietro ai palazzi di TUNDRATOWN.

Dopo aver pagato il PIZZO agli SCAGNOZZI del BOSS DI ZONA, s'intende. Affinché gli CONCEDESSERO di poter USARE quella ZONA per i loro SCOPI. Proprio come dovevano fare per SAHARA SQUARE.

Che quella di MR. Big NON ERA MICA L' UNICA ASSOCIAZIONE DI CRIMINALI ORGANIZZATI presente a Zootropolis.

Mica l'unica, GRANDE FAMIGLIA.

Mica l'unica, ONORATA SOCIETA'.

Eh, no. Nossignore. Che vi credavate?

Anche se quella del toporagno era di sicuro la più POTENTE e RAMIFICATA.

E'...é un po' DIFFICILE DA SPIEGARE. E non si é NEMMENO SICURI che POSSA INTERESSARE DAVVERO.

Quindi...vi SORVOLEREMO, almeno per ora.

Del resto...Nick e lui meno si INCONTRAVANO e meno si FREQUENTAVANO e meglio era.

Non gli stava molto simpatico, anzi...non gli stava simpatico PROPRIO PER NIENTE, al vecchio PADRINO e MAMMASANTISSIMA.

Ecco. Infatti. La MAMMA.

Una VECCHIA quanto BRUTTA storia. Fatta di PERCENTUALI NON CONCORDATE ed ACCORDI NON PROPRIO RISPETTATI in QUANTO APPLICATI SENZA ESSERE STATI PREVENTIVAMENTE CONCORDATI DA ENTRAMBE LE PARTI IN CAUSA. Ma SOLO DA UNA, perché quell'una in questione riteneva che l'altra NON AVESSE SEMPLICEMENTE VOCE IN CAPITOLO, a riguardo. Anche se era la parte NON TIRATA IN CAUSA A FARSI TUTTO IL MAZZO e LO SBATTIMENTO, in genere.

E anche di REGALI DI RIAPPACIFICAZIONE NON GRADITI. Forse per il fatto che NON DOVEVANO RIAPPACIFICARE PROPRIO UN BEL NIENTE, ma piuttosto LANCIARE UN BELL' AVVERTIMENTO. In pieno STILE e MODALITA' CAMORRISTICA.

Del resto, si sa come si dice...vuoi MINACCIARE? E allora...IMPARA DAI MIGLIORI.

Doni NON GRADITI nonostante e BUONE quanto MIGLIORI INTENZIONI, si diceva. E quel che era stato peggio...GIRATI PURE ALLA PERSONA SBAGLIATA.

SBAGLIATISSIMA.

Ma forse era il caso di SORVOLARE PURE SU QUELLO.

Un giorno LA SI RACCONTERA', forse. Ma...

Ma NON OGGI. E magari quando ARRIVERA', quando un bel giorno DECIDERA' che é VENUTO IL MOMENTO DI ARRIVARE...può darsi che NON VERRA' RACCONTATA NEMMENO PER MEZZO DELLA BOCCA DEL PROTAGONISTA.

Nemmeno per mezzo e bocca DI NICK.

Si vedrà. Chi vivrà...VEDRA'.

CHI vivrà...

Ok. Qualcosa lo si può pure ACCENNARE, se proprio si INSISTE.

Si insiste?

E SIA, allora.

Per volerla far BREVE...

Si facevano comprare un ghiacciolone gigante. Lo rivendevano in tanti, piccoli pezzi.

Totale di tutta quanta l'operazione...DUECENTO BEI BIGLIETTONI.

AL GIORNO.

Meno un bel QUARANTA PER CENTO che se ne finiva dritto dritto nelle TASCHE del suo COMPARE nonché SOCIO IN AFFARI. Senza tralasciare MENTORE e MAESTRO.

Bel modo di far fruttare il PANNOLINO. Ed il COSTUMINO da ELEFANTE.

A cui andava pure DETRATTA la PERCENTUALE sull' INCASSO e sul GUADAGNO da versare al CAPO DEI CAPI.

Puntualmente versata al CAPOCCIA o al GALOPPINO DI TURNO e di ZONA.

Un piccolo ANTIPASTO, un' ANTICIPAZIONE del DISCORSETTO BUTTATO LI' IN PRECEDENZA. E di cui NON SI AVEVA LA BENCHE' MINIMA VOGLIA DI APPROFONDIRE.

Ricordate?

Ma certo, che lo ricordate.

Ma andava bene lo stesso. Andava bene anche così.

Che i vari quanto variegati BOSS, ORGANIZZAZIONI, CLAN e COSCHE potessero essere in ALLINEAMENTO oppure in DISACCORDO, in AMICIZIA oppure in INIMICIZIA...

Sempre AD UNO dovevano RISPONDERE.

Sempre ad uno ed UNO SOLTANTO.

Sempre ad uno ed uno soltanto dovevano ed avevano di che RENDERE CONTO.

Sempre lui.

MR. BIG.

Così come sempre a lui, in genere, erano tenuti a cedere una CORPOSA quanto FISSA PARTE e PERCENTUALE della somma che costituiva i loro INTROITI GIORNALIERI, SETTIMANALI, MENSILI, ANNUI.

Beh...buon per lui.

Per NICK, s'intende questa volta. Ma anche per l'altro.

Vale a dire MR. BIG, questa volta.

In tale modo sotto forma di INTERMEDIARI e per l' INTRICATA SERIE di vie anzi, di VIUZZE TRAVERSE quanto CONTORTE di SOTTOPOSTI e MEDIATORI vari la loro personale TANGENTE DEDICATA ed INDIRIZZATA all' ASSOLUTO ed INCONTRASTATO SIGNORE e PADRONE DI QUEI TERRITORI, di TUTTI quei territori, veniva regolarmente CONSEGNATA, visto che nell' OBOLO da consegnare ai MAFIOSETTI PAPPONI e MAGNACCIA di MEZZA TACCA che venivano regolarmente a TAMPINARLI ricordando loro le inevitabili SCADENZE era compresa pure QUELLA.

Era sempre PRESENTE. NON MANCAVA MAI al regolare, puntuale quanto inevitabile APPELLO.

Meglio così. Tanto meglio così.

Tutto A POSTO ed IN ORDINE, a quanto pareva. Almeno fino ad adesseo.

E meno male. Almeno ci si poteva mettere tranquillamente e comodamente IN REGOLA senza per forza doversi ritrovare VIS – A – VIS, al suo COSPETTO, a fissarsi dritti dritti in MUSO.

Che non era proprio il caso, dopo quello che gli aveva combinato.

Che cosa? Ma NULLA, alla fin della fiera.

Soltanto un'innocente MARACHELLA a base di uno ZERBINO realizzato con la pelle delle CHIAPPE di DECINE DI PUZZOLE e successivamente spacciato come PREGIATO TAPPETO PERSIANO. Assolutamente UNICO, nel suo genere.

Chissà...forse almeno le PUZZOLE in questione LO ERANO.

PERSIANE, s'intende...

Tutto qui. Nient'altro che un semplice SBERLEFFO.

Una BURLA INNOCUA da RIDERCI SOPRA IN COMPAGNIA una volta messa in pratica.

Peccato solo che finì al DESTINATARIO SBAGLIATO. E...

E la ricevette CHI NON DOVEVA AFFATTO RICEVERLA.

L' ULTIMA PERSONA AL MONDO CHE AVREBBE DOVUTO RICEVERLA.

E quello fu L' INIZIO, i PRINCIPIO di tutti quanti i DISSAPORI col BOSS SUPREMO.

L'inizio, il principio di tutti quanti i suoi GUAI.

Ma volendo tornare al PRESENTE, e lasciando AL BANDO le CIANCE e le CHIACCHIERE...

Nick si stava sentendo alquanto STRANO.

La volpe si sentiva le MEMBRA ed i MUSCOLI sempre più STANCHI. Sempre più stanchi e GREVI.

Si STIRACCHIO' gli ARTI, allungandoli esattamente come aveva fatto un attimo prima con quello contenuto nel suo PALATO.

Poi, facendo ripetutamente SCHIOCCARE quest'ultimo, si portò le ginocchia al proprio petto e le circondò con le braccia, incorciandole ed allacciandole l'una con l'altra.

Si RANNICCHIO e RAGGOMITOLO' su sé stesso, APPALLOTTOLANDOSI il più possibile. Come se si stesse davvero preparando a farsi una PENNICHELLA FUORI PROGRAMMA.

Come se volesse d'improvviso SCHIACCIARE UN PISOLO.

Non era tranquillo. Sentiva, sentiva dentro di sé che quel che stava facendo, che stava per fare NON ERA GIUSTO.

Che NON ERA CORRETTO. Che era SBAGLIATO, PROFONDAMENTE SBAGLIATO.

E PERICOLOSO.

MOLTO, MOLTO, MOLTO PERICOLOSO, a quelle condizioni.

Ma non gli interessava. Quella CANTILENA era così dolce, così INVITANTE...e lui, in fin dei conti voleva soltanto DORMIRE, DORMIRE...

Dormire...forse MORIRE...

Per poi SOGNARE...un sogno BELLISSIMO e MERAVIGLIOSO.

Dormire. Sognare. Un SONNO ed un SOGNO di quelli talmente BELLI che sembrano davvero NON FINIRE MAI, per DURARE IN ETERNO...

Non voleva altro. Non desiderava più nient'altro.

Dormire e sognare PER SEMPRE...

NICK!!

La ninna – nanna era cessata di colpo.

Era stata la voce a farla smettere. Ad interromperla di colpo.

Di nuovo era intervenuta prima che fosse troppo tardi. Prima che potesse accadere L'IRRIMEDIABILE e L' IRRECUPERABILE.

Una voce che Nick aveva sentito ancora una volta DENTRO ALLA PROPRIA TESTA.

Come le altre che aveva SENTITO PRIMA, IN PRECEDENZA. Come il CANTO che aveva UDITO ed ASCOLTATO FINO AD ADESSO.

Ma a differenza di quello...non gli era arrivato da DAVANTI.

Quella voce gli era giunta da DIETRO.

ALLE SPALLE. Come LE ALTRE, tra l'altro.

Solo il canto era arrivato da lì. Dalla Judy che aveva DI FRONTE e SOPRA DI LUI.

Anche le altre VOCI, gli altri RICHIAMI gli erano giunti da dietro alle sue spalle. Ma solo...

Solo adesso SE N' ERA ACCORTO. Per LA PRIMA VOLTA.

Per la prima volta si era reso conto che NON ERA STATA QUELLA JUDY A PARLARE.

Ma una cosa L' AVEVA CAPITA, però. E pure AL VOLO, anche.

Della voce, della Judy che lo SOVRASTAVA sentiva di NON POTERSI FIDARE FINO IN FONDO.

Per quanto fosse PIACEVOLE e TENTATRICE...sentiva di NON POTERLA ACCETTARE.

Sentiva di NON POTEVA ACCOGLIERE. Ma...

Ma quell'altra INVECE SI.

La Judy enorme, nonostante le APPARENZE e la MESSINSCENA BEN STUDIATE e CURATE...NON VOLEVA AIUTARLO.

NON VOLEVA SALVARLO.

VOLEVA che si ABBANDONASSE. Che si PERDESSE.

La voce INVISIBILE DIETRO, invece, nonostante il tono SECCO ed ASPRO...LO VOLEVA SALVARE.

Era quella, che voleva SALVARLO.

Dopotutto...chi era ARRIVATA TRA LE DUE, quando stava per SMARRIRSI DEL TUTTO?

Quando stava per PERDERSI NEL BUIO?

Il buio.

BISOGNA STARE ATTENTI ALLE SIRENE E ALLE LORO MALIE, dice un vecchio proverbio.

O quanto meno...BISOGNA STARE ATTENTI A SCEGLIERE QUELLA GIUSTA.

Tra le tante FAMELICHE ed AFFAMATE di GIOVANI MASCHI e della loro PROROMPENTE FORZA VITALE ve n'é sempre UNA BUONA.

Bisogna SAPER SCEGLIERE.

Bisogna saper scegliere BENE. Con ACCORTEZZA, OCULATEZZA e con estrema SAGGEZZA.

E Nick...Nick AVEVA SCELTO.

Aveva SAPUTO SCEGLIERE. Perché...perché LO SAPEVA DA SEMPRE.

Sapeva DI CHI FIDARSI. Di chi DOVERSI FIDARE.

DA SEMPRE.

INTUIZIONE, lo si ricorda?

TELEPATIA.

Basta POCO, un NIENTE per INTENDERSI e CAPIRSI.

Per COMPRENDERSI.

Si RIAPRI'. Usci dal suo GUSCIO. Il guscio che si era COSTRUITO ed in cui si era RINTANATO praticamente DA SOLO, per CONTO PROPRIO.

Si rimise DRITTO, in posizione perfettamente VERTICALE ed ERETTA.

TESTA e PIEDI AL LORO POSTO, finalmente. OGNUNO DEI DUE DOVE DOVEVA ESSERE.

E dove doveva TROVARSI.

CERVELLO IN CIMA e A MONTE e PIANTE IN FONDO e A VALLE. Anche se per un FURBACCHIONE COME LUI...la cosa é alquanto RELATIVA.

Finn gli aveva sempre insegnato che per un criminale incallito LA TESTA NON DEVE ESERE PIU' IMPORTANTE DEL PIEDE, e VICEVERSA.

Ma adesso...adesso ANDAVA BENE COSI'. E AL DIAVOLO LE SUE TEORIE ASTRUSE.

Ora non c'entrava il suo mentore. Lui...lui lo aveva CACCIATO LI'. Ma se adesso doveva, voleva uscirne...

Se voleva USCIRNE FUORI, ed uscirne fuori INDENNE...era UNA SOLA VOCE, quella che avrebbe dovuto ASCOLTARE.

Era una sola voce, quella a cui DOVEVA DAR RETTA.

NON AVEVA MAI SBAGLIATO A DARLE RETTA, proprio come aveva detto un VECCHIO BUFALO di sua conoscenza sul conto di Carotina, l'ultima volta che si erano visti prima di LASCIARSI, CONCLUDERE la loro COLLABORAZIONE e proseguire OGNUNO PER LA SUA STRADA, ognuno su due strade DIVERSE e DIVERGENTI.

Doveva dar retta a LEI. Doveva dar retta a JUDY. E...

E COSI' FECE.

Si DECISE.

Si VOLTO'. E senza le benché minima esitazione.

Non ci credeva.

Non credeva davvero ai propri occhi. C'era...

Ce n'era UN' ALTRA.

C' ERA UN' ALTRA JUDY.

O meglio...c'era SOLTANTO LA TESTA.

Non che qualcuno l'avesse DECAPITATA o gliel'avesse RECISA, TRONCATA o STACCATA DAL COLLO e dal RESTO DEL CORPO.

Diamine, no. Ma che diavolo va a pensare, certa gente?

Semplicemente...C' ERA SOLTANTO LA TESTA, e basta. Come se il TORSO, le BRACCIA e le GAMBE...fossero COMPLETAMENTE SVANITI.

Come se NON FOSSERO MAI ESISTITI.

Sembrava una di quelle TESTE FLUTTUANTI che si vedono nei FILM o nei RACCONTI HORROR. Solo che galleggiava in aria per CONTO PROPRIO.

Non aveva bisogno di nessun FILO DI NYLON SOTTILISSIMO o TRASPARENTE. Se la stava CAVANDO BENISSIMO e a MERAVIGLIA DA SOLA, a starsene e rimanersene SOSPESA NEL VUOTO. Ed era...

Era a dir poco ENORME ANCHE LEI.

Lei, la testa, da sola era grande COME LA JUDY CHE LO STAVA TENENDO ACCOLTO IN SE', nel suo GREMBO. Inoltre...

Inoltre non era affatto TRASPARENTE ed INCORPOREA come l'altra che gli stava accanto e vicino.

SOPRA, a voler fare i precisi a tutti i costi.

Anch'essa emanava una certa luce, e a volerla dir tutta...NON ERA CERTO FIOCA.

Sembrava molto più luminosa della Judy – medusa. Ed aveva CONSISTENZA, e COLORE.

Il suo pelo era grigio, e schiariva leggermente vicino alle GUANCE e alla BOCCUCCIA, che come da contratto con MADRE NATURA era ROSA. Così come le ORECCHIE, con le punte STRIATE DI NERO GIUSTO GIUSTO SUGLI ANGOLI.

E le IRIDI erano VIOLA.

Tutto era PERFETTO. Al SUO POSTO. DOVE DOVEVA ESSERE. Però...

Però era DIVERSA. E non solo per il fatto di aver RITROVATO IL SUO GIUSTO ASSETTO E PAILLETTE CROMATICA.

Aveva uno sguardo oltremodo SEVERO, con i lati ed i bordi delle labbra lievemente piegati verso il basso quasi a voler comunicare una sorta di VAGO ed appena PERCETTIBILE ma comunque EVIDENTE quanto MALCELATO DISPREZZO.

No. Questa Judy era decisamente diversa.

Non era quella eccessivamente LASCIVA, VOGLIOSA e LUSSURIOSA che aveva incontrato nel PRIMO SOGNO, alla RUPE DEI RE.

E neanche quella TENERA ed AFFETTUOSA che aveva varcato la soglia della CAVERNA UMIDA e gli si era GETTATA IN BRACCIO. Per poi invitarlo fuori a fare una bella, corroborante e rinfrescante NUOTATA.

La stessa, FAMOSA nuotata che lo aveva CONDOTTO FINO A LI'.

E neanche quella che lo aveva DONDOLATO e COCCOLATO dentro al suo PANCINO. Che per l'occasione...si era fatto e diventato PANCIONE. E che lo stava coccolando ANCORA ADESSO, anche se NON LA STAVA PIU' DEGNANDO nemmeno di una piccola STILLA di ATTENZIONE e CONSIDERAZIONE.

Perché si dice che l'amore di una MADRE é GRATUITO.

Non vi é il bisogno di doverle essere GRATI, oppure RICONOSCENTI.

NON LO VUOLE.

Da senza RICEVERE NULLA. E nemmeno lo RICHIEDE.

Non le servono i COMPLIMENTI. E nemmeno i GRAZIE.

NON SE NE FA NULLA, di quelle cose.

Ma la Judy che aveva davanti adesso...non aveva particamente NULLA A CHE SPARTIRE con quelle che aveva MODELLATO fino ad ora, basandosi sui RICORDI e sui DESIDERI PIU' SEGRETI e RECONDITI.

O se davvero aveva CREATO pure questa...doveva trattarsi della PIU' SIMILE A QUELLA REALE.

Colei che si AVVICINAVA MAGGIORMENTE alla CONTROPARTE ESISTENTE NELLA REALTA'.

Perché la Judy che conosceva, che aveva imparato a conoscere fin troppo bene...NON ERA SOLITA AVERE PAROLE DI COMPRENSIONE O DI CONFORTO. Ma solo di INCORAGGIAMENTO.

Non batteva PACCHE SULLE SPALLE, ma solo DRITTE DRITTE SULLA SCHIENA.

Non cercava di CAPIRE.

SPRONAVA e SPINGEVA, e basta.

Con lei a fianco...NON VI ERA IL TEMPO DI COMPATIRSI. Ma solo per COMBATTERE.

Perché lei aveva SEMPRE VISSUTO COSI'.

E così che viveva, Carotina.

Non permetteva al CORPO di PIEGARSI, e nemmeno allo SPIRITO di AFFIEVOLIRSI.

MAI. E lei PER PRIMA.

Il suo CORPICINO, la sua MENTE e la sua ANIMA per PRIMI.

PRIMA DEGLI ALTRI. Prima di CHIUNQUE ALTRO.

Non sarebbe arrivata DOVE ERA ADESSO, altrimenti.

Era LEI, questa volta. Non vi era, non vi poteva essere alcun DUBBIO, a riguardo.

Doveva essere DAVVERO lei. Stavolta. Oppure...

Oppure questa volta doveva averla modellata seguendo ALTRO.

L'aveva creata in base al suo SENSO DI COLPA.

Ed in effetti, con quel silenzio e quella faccia...era come se lo stesse ACCUSANDO.

Lo stava ACCUSANDO, sul serio. Lo stava IMPUTANDO per qualcosa.

Qualcosa di FATTO oppure di NON FATTO, o addirittura ENTRAMBE LE COSE.

E Nick...Nick SAPEVA BENE DI COSA SI TRATTASSE, e di cosa gli stava per dire.

Perciò, giunti a quel punto, non gli rimanevav altro da fare che ATTENDERE.

Attendere che INIZIASSE DI NUOVO A PARLARE, confermando così quel che SOSPETTAVA.

Che già sospettava dal primo momento che gli era BALENATA DI FRONTE ALLE VERDI e SMERALDINE AREOLE messe a GUARNIZIONE delle PUPILLE. E che i quanto tali le CIRCONDAVANO.

E proprio come aveva immaginato l'attesa NON FU VANA. E non rimase DELUSA.

Non dovette aspettare poi molto, prima che la cosa avvenisse.

Per sua fortuna, visto che rimanevano delle cose da DIRE e da FARE.

E da CHIARIRE.

Nick.

Eccola. Di nuovo quella voce. Di nuovo quella voce DENTRO ALLA SUA TESTA.

Aveva ripreso a RISUONARGLI FIN DENTRO AL CERVELLO.

CARROT – HEAD non aveva neanche avuto bisogno di muovere la bocca, e nemmeno la LINGUA.

Esse seguitavano a rimanere perfettamente IMMOTE ed IMMOBILI. Le prime esteriormente. E di conseguenza e presumibilmente anche LA SECONDA, dall'interno.

TELEPATIA, si era detto.

E comunque...ormai era CHIARO. FIN TROPPO CHIARO.

Era LEI. Era stata LEI, a PARLARGLI.

A PARLARGLI FINO AD ORA. Fin da quando era finito e si era ritrovato LI'.

Nick.

Te la ricordi LA PROMESSA?

Te la ricordi la PROMESSA CHE MI HAI FATTO?

La promessa che le aveva fatto...

La promessa che MI HAI FATTO...

THE PROMISE YOU MADE.

Chissà perché ci aveva pensato...

Chissà perché gli era venuto in mente QUEL TERMINE, e proprio in QUEL MOMENTO...

Come se fosse UN TITOLO...

Come se fosse il titolo di UNA CANZONE...

Nick...

Noi...che COSA SIAMO?

Che cosa siamo NOI?

Noi...noi siamo POLIZIOTTI, vero?

Siamo POLIZIOTTI, giusto?

E un poliziotto...MANTIENE SEMPRE QUEL CHE DICE.

Un poliziotto le mantiene sempre, le PROMESSE.

Un poliziotto mantiene sempre i suoi IMPEGNI.

Lo hai GIURATO, ricordi?

ME LO HAI GIURATO.

Il giorno che hai deciso di COMBATTERE SOTTO AL COMANDO DEL MIO STESSO CORPO.

Sotto al NOSTRO BENEAMATO CORPO.

SOTTO LA MIA STESSA DIVISA. Per la mia stessa divisa.

Sotto alla MIA STESSA BANDIERA. Per la mia stessa bandiera.

Il giorno che hai deciso di combattere INSIEME. Insieme A ME.

PER ME e CON ME. AL MIO FIANCO.

Hai giurato, Nick.

Te lo sei DIMENTICATO, forse?

Avanti, Nick. RISPONDI.

RISPONDIMI, Nick.

Te lo sei DIMENTICATO, forse?

Dimmelo, Nick.

DIMMELO.

“C...Carotina...”

Per un attimo rimase quasi stupito.

Oh, ma che sorpresa. Che RAZZA DI SORPRESA, proprio.

Anche lui...

Anche lui era in grado di PARLARE e di PARLARGLI DIRETTAMENTE DALLA SUA TESTA, adesso. Proprio come faceva lei. Senza alcun bisogno di far fatica a muovere la bocca.

TELEPATIA, si era detto.

Bene. Proprio al MOMENTO GIUSTO.

Come già affermato in precedenza...aveva UN CERTO DISCORSETTO da doverle fare.

Un certo qual discorsetto da doverle fare ASSOLUTAMENTE.

Ci TENEVA TANTISSIMO. Era TROPPO IMPORTANTE.

Un discorso che avrebbe dovuto fargli da quando SE N'ERA ANDATA.

Da quando se n'era andata DALLA SUA VITA.

Da quando era PARTITA. E da quando era FINITA IN COMA.

E adesso...adesso POTEVA FARLO.

Poteva FINALMENTE farlo.

Non poteva LASCIARSI SFUGGIRE QUEST' OCCASIONE.

Non poteva FALLIRE.

NON STAVOLTA.

NON – QUESTA – VOLTA, almeno.

NON OGGI.

Doveva RIUSCIRCI. Ci doveva riuscire.

Doveva TROVARE LE PAROLE. E le AVREBBE TROVATE.

OGGI LE AVREBBE TROVATE.

Non aveva molto tempo.

Doveva farcela.

Aprì la bocca. Con LA MENTE, beninteso.

“C...Carotina...i – io...io...io TI CHIEDO SCUSA. Ti VOGLIO CHIEDERE SCUSA. Per QUESTO. Per QUEL CHE STA ACCADENDO. Che MI sta accadendo e che CI sta accadento. Per TUTTO QUANTO. Mi SPIACE, Carotina. Mi dispiace PROFONDAMENTE. Ed INFINITAMENTE. I-io...io ti prego...ti prego di PERDONARMI. Perdonami, se puoi.”

Nick...non é molto che ci siamo LASCIATI, in fin dei conti.

Anche se sembra passata UN'ETERNITA', davvero.

Avanti...pensavi davvero che ti avessi ABBANDONATO?

Davvero lo hai pensato, Nick?

“I – io...”

NON TI HO MAI LASCIATO, Nick.

NON TI HO MAI ABBANDONATO.

MAI.

Sule serio...COME AVREI POTUTO?

Come avrei potuto davvero farlo?

“C – cosa?!”

NON L' HO MAI FATTO, Nick.

E la ragione é MOLTO SEMPLICE.

Più semplice di quanto tu possa IMMAGINARE.

Non ti ho mai abbandonato per il semplice motivo che SEI TU QUEL CHE CERCAVO.

DA UNA VITA.

Io TI HO SCELTO, NICK.

Non dimenticarlo mai.

Sei TU quello che ho scelto. La persona che CERCAVO.

La persona ADATTA CON CUI CONDIVIDERE IL MIO SOGNO.

Il mio PIU' GRANDE DESIDERIO.

Non ti ho mai lasciato DA SOLO.

Sono sempre rimasta ACCANTO A TE, in SILENZIO. Ad osservare come te la CAVAVI.

Te lo sei mai CHIESTO, Nick?

Ti sei mai domandato perché me ne sono ANDATA?

Per quale motivo ho deciso di FARLO?

Perché non potevamo passare il resto delle nostre esistenze a SORREGGERCI A VICENDA.

A fare l'uno IL SOSTEGNO, LA STAMPELLA dell'altra.

Abbiamo passato, SPRECATO FIN TROPPO TEMPO, a fare così.

Ho ASPETTATO PAZIENTEMENTE che tu TROVASSI LA FORZA DI REAGIRE.

E di USCIRE DA UNA SITUAZIONE CRITICA CONTANDO SULLE TUE SOLE CAPACITA'.

Ed in tutto questo tempo non ho fatto altro, mi sono limitata unicamente a CONSIGLIARTI, a MOTIVARTI e ad ISPIRARTI, senza mai INTERFERIRE.

E ho ritenuto che fosse opportuno INTERVENIRE, ENTRARE DIRETTAMENTE IN SCENA solo quando ho visto che ti sei ritrovato CON LE SPALLE AL MURO, e che avessi DAVVERO BISOGNO DI UN AIUTO.

E...E COSA HO TROVATO?

DIMMELO TU, cosa ho trovato.

“I...i – io...”

Sono ACCORSA qui da te per DARTI UN MANO, e...

E sono RIMASTA DELUSA.

Davvero, Nick. Mi hai DELUSA.

Tanto che non ci vediamo...E tu GUARDA CHE ROBA.

E questo il modo che hai di RIACCOGLIERMI, dopo la mia LUNGA ASSENZA?

Sei soltanto capace di ACCAMPARE SCUSE e di BIASCICARE e BALBETTARE CONFUSE PAROLE di GIUSTIFICAZIONE.

Di CHIEDERE e di SPERARE nella mia CLEMENZA, come fanno i SERVI INADEMPIENTI davanti ai loro PADRONI ADIRATI.

Proprio come fanno GLI INCAPACI. Come fanno i LAVATIVI. E come fanno i VIGLIACCHI.

E' COSI', che fanno LORO. Ma...

Ma sappi che NON E' QUELLO CHE MI ASPETTO DA TE.

NON E' QUESTO, ciò che mi aspetto da te.

E' COSI', che fa QUELLA GENTE.

E tu NON SEI QUELLA GENTE.

Tu NON SEI COME LORO.

“Lo so, Car...lo so, JUDY.”

Fu più che RAGIONEVOLE, come scelta.

In un momento SIMILE, con cose da DIRE e da FARE come si era già detto e ribadito poco prima...certi NOMIGNOLI e SOPRANNOMI finivano col risultare TRAGICAMENTE e RIDICOLMENTE FUORI POSTO.

NON C' ENTRAVANO NULLA. E quindi, in occasioni come QUESTE...era meglio, decisamente meglio che se ne rimanessero IN PANCHINA.

Almeno per una volta. Almeno per QUESTA volta.

“Lo so, Judy. Lo so FIN TROPPO BENE. E...e NON HO PAROLE, per ESPRIMERE IL MIO CORDOGLIO. Davvero...non so TROVARE le parole, per SPIEGARE. Per SPIEGARTI. Ti ho...ti ho DELUSA, lo riconosco. Ne sono a conoscenza, purtroppo. Io...io ho FALLITO, ecco la verità. Ecco qual'é la verità. Non sono stato CAPACE. Non sono stato ABBASTANZA capace. Non sono stato ABILE A SUFFICIENZA. E non sono stato ALL' ALTEZZA DELLE TUE ASPETTATIVE.”

Nick...stiamo forse PARLANDO DI ME, per caso?

E' di me, che stiamo parlando ADESSO?

Sono forse IO il CENTRO, il NOCCIOLO della QUESTIONE?

“M -ma...ma i – io...io...io NON SONO STATO IN GRADO D – DI...DI AIUTARTI! NON SONO NEMMENO STATO IN GRADO DI PROTEGGERTI!!”

Te l'ho GIA' DETTO PRIMA, Nick.

Sei totalmente FUORI STRADA.

Stai SBAGLIANDO PERCORSO. E stai MANCANDO IL BERSAGLIO.

Tu...tu NON HAI NULLA DI CUI DOVERTI FAR PERDONARE.

NULLA, di cui dover CHIEDERE PERDONO.

“M – ma...”

Sul serio, Nick. E' TUTTO A POSTO.

A POSTO COSI'.

Non c'é nulla di cui io ti debba perdonare.

“Ma io...io dovevo AVER CURA DI TE! T – ti...avrei dovuto...io, io ti dovevo PROTEGGERE! A TUTTI I COSTI!!

No, Nick.

Tu NON MI DOVEVI PROTEGGERE.

NON ERA QUESTO, ciò che mi ASPETTAVO DA TE.

Io NON TE L' HO CHIESTO, a quanto mi risulta.

NON TE L' HO MAI CHIESTO.

“J – Judy...”

Io, nella mia vita...HO FATTO UNA SCELTA, Nick.

E me ne sono ASSUNTA OGNI RESPONSABILITA', di quella scelta che feci.

TUTTA la responsabilità.

Cos'é che VOLEVO FARE, eh?

Te lo sei DIMENTICATO, forse?

Cos'é che avrei voluto fare PIU' DI OGNI ALTRA COSA?

“F – fare...far RISPETTARE LA LEG...”

No, Nick.

Ti SBAGLI.

Ti stai sbagliando ANCORA.

Qual'era il mio VERO SOGNO?

Te lo RICORDI?

La volpe rimase in silenzio per un istante.

Un SOLO, PICCOLO eppure a detta sua LUNGHISSIMO istante. Poi...

Poi un' INTUIZIONE. Un FULMINE A CIEL SERENO.

Fece un' ESCLAMAZIONE, anche se dalla sua bocca non uscì pressoche NULLA.

Quel verso gli era uscito dal CERVELLO, come tutte le ALTRE PAROLE che aveva PRONUNCIATO FINO ad ADESSO.

Esteriormente parlando...si era limitato a fare poco più di una SMORFIA.

“Oh...”

Anche CAROTINA – CAPA – DI – BOMBA, così AFFETTUOSAMENTE e SUBITANEAMENTE RIBATTEZZATA in OMAGGIO e a RIGUARDO della sue PIUTTOSTO CONSIDEREVOLI DIMENSIONI...

La TESTA DELLA CONIGLIETTA FORMATO GIGANTE e SOTTO STEROIDI per non dire addirittura MEGA – ENCEFALICA, anche anche se con tale TERMINE non si voleva certo ALLUDERE ad eventuali MALFORMAZIONI di tipo e di genere OSSEO – SCHELETRICO del CRANIO...non aveva potuto fare a meno di esprimere il suo sorpreso commento, in tal proposito.

Ah...a quanto pare ci sei ARRIVATO, finalmente.

“V – vuoi dire...vuoi r – rendere...r – rendere i – il M...il M – mon...”

ESATTO, Nick.

RENDERE IL MONDO UN POSTO MIGLIORE.

Era questo, quel che volevo.

Quel che volevo più di ogni altra cosa.

E pensavo, ho sempre pensato che LO VOLESSI ANCHE TU.

Per questo ti avevo scelto.

Per questo ti ho scelto.

“M – ma...ma Judy! C – come puoi...come puoi dire una COSA SIMILE? Come puoi anche solo lontanamente PENSARLO?M – ma c – certo che lo VOGLIO! L – lo...lo VOLEVO ANCH'IO! L'HO SEMPRE VOLUTO ANCH' IO!!”

E allora, se lo volevi davvero...se lo desideravi per davvero come tu dici...

Allora, dimmi...PERCHE'?

Perché CI HAI RINUNCIATO?

Perché hai deciso di LASCIAR PERDERE?

“M – ma c – che DICI, Judy? C- che...che STAI DICENDO? I – io...io NON CI HO AFFATTO RINUNCIATO!!”

Eppure E' QUEL CHE STAI FACENDO.

Dovevi CONTINUARE AL POSTO MIO.

Continuare a LOTTARE PER RENDERE IL MONDO UN POSTO MIGLIORE.

Dovevi continuare a farlo, durante tutto il tempo della mia ASSENZA.

Ed in attesa del mio RITORNO.

Ed invece...

Invece ci stai RINUNCIANDO.

Stai per MOLLARE.

“N – no, Judy. Io non...NON STO AFFATTO RINUNCIANDO, se é questo ciò che tu credi. Io ho...ho GIURATO. E'...é solo c – che...”

...Solo che?

Che cosa, Nick?

“Oh, insomma...GUARDAMI! I – io...io CI HO PROVATO. E CI STO PROVANDO. C – ci...ci sto provando, ad ESSERE COME TE. NON SMETTO MAI, di provarci. Ma...”

...Ma?

“Ma é TUTTO INUTILE. E' stato tutto inutile. E SEMPRE LO SARA'. INUTILE. I – io...non c'é niente da fare. Non c'é proprio niente da fare. Per quanto mi sforzi, per quanto mi possa sforzare io...i – io NON SARO' MAI COME TE. Non potrò mai essere come te.”

Nick...possibile che tu NON L'ABBIA ANCORA CAPITO?

Tu...NON PUOI ESSERE COME ME.

IO SONO IO.

E TU SEI TU. E quindi...

Quindi non devi fare altro che ESSERE TE STESSO.

Non ti rimane altro, da fare.

Te l'ho sempre detto. E' da una vita, che te lo RIPETO.

Devi avere PIU' FIDUCIA, in TE STESSO.

Ma se non vuoi credere in te, se insisti a NON VOLER CREDERE IN TE...

Allora CREDI IN ME. Perché...

Perché IO CREDO IN TE.

Credi in me, Nick.

CONTINUA a credere in me.

Ti prego.

Credi in me e TI SALVERAI.

Credi in me, e...

Credi in me E SARAI SALVATO.

“Judy, i – io...”

Sia ben chiaro, Nick.

NON VOGLIO FORZARTI.

Non ti voglio forzare assolutamente.

Se decidi...se hai deciso di CHIUDERLA QUI, a me STA BENE.

“C – cosa?”

Davvero, Nick.

Sul serio.

Io non voglio COSTRINGERTI.

Non voglio costringerti e non ho mai voluto costringere NESSUNO, a SEGUIRE LA MIA STRADA.

Se tu NON VUOI PIU'...FINISCE QUI.

Da ora in poi...da adesso in poi sarai LIBERO.

La smetterò di ASSILLARTI.

E non ti TORMENTERO'.

Non ti tormenterò ULTERIORMENTE.

“A...aspetta, Judy...c – cosa...C – COSA VUOI DIRE? C – cosa...cosa vorresti dire?”

Quel che ho detto.

E quel che TI ho detto.

Non una parola di più, non una parola di meno.

Da ora in poi POTRESTI TORNARE LIBERO.

Sarai libero.

Libero DA ME.

Libero di...

“A – aspetta un attimo, Carotina! Aspetta solo un DANNATISSIMO ATTIMO! S – se i – io...se io decido di MOLLARE ADESSO, c- cosa...COSA ACCADRA'? Che cosa accadrà? Dimmelo, ti prego!”

Nick...

“No! Dimmelo, per favore! C – che cosa...che cosa SUCCEDERA' , eh? T – tu...tu TORNERAI DA ME? C – ci...ci potremo RIVEDERE? T – ti...ti RISVEGLIERAI, un giorno? TORNERAI...tornerai DA ME? Potrai tornare da me? Dimmelo, ti prego!!”

Non chiedermi L' IMPOSSIBILE, Nick.

“C – come?!”

Hai capito.

Mi stai chiedendo L' IMPOSSIBILE, ora.

Quel che mi chiedi ESULA, va OLTRE le mie CAPACITA' e le mie PREVISIONI.

NON LO SO.

Non so cosa accadrà, DOPO.

Quello che so...quel che so é che POSSO RENDERTI LIBERO.

Puoi LIBERARTI DI ME, se lo DESIDERI.

Se davvero lo desideri...ora ne hai L' OCCASIONE.

Ma...

Ma se vuoi RIPROVARCI...

Se vuoi RIPROVARCI ANCORA UNA VOLTA...allora DEVI DIRMELO.

DIMMELO, Nick.

Dimmelo...ed io TI GUIDERO' DOVE TU SAI.

Ti RICONDURRO' AL LUOGO DOVE TUTTI SIAMO DESTINATI, prima o poi.

“V – vuoi...vuoi d – dire f – forse la...l – la M – MORTE?”

No, Nick.

Quello NON CI RIGUARDA.

E NON SIAMO NOI A DECIDERLO, quando ci RIGUARDERA'.

Non siamo noi a STABILIRLO, quando ci dovrà riguardare.

Io parlo...io ti parlo DEL CAMPO DI BATTAGLIA.

Che lo si VOGLIA o no, che ci PIACCIA oppure no...la vita sempre LI', ci conduce.

Al CAMPO DI BATTAGLIA.

Io ti ci POSSO RIPORTARE, ma...

Ma DEVI VOLERLO TU.

Devi DECIDERLO TU.

“E...e c – cosa...cosa devo....c – cosa DOVREI fare?”

Una COSA SOLA.

Devi fare uan sola, SEMPLICE cosa.

Devi DIRMI SI, Nick.

Mi devi dire di SI.

La scelta SPETTA A TE, dunque.

Che cosa VUOI FARE?

Che cosa FARAI?

DIMMELO, Nick.

Non c'é più MOLTO TEMPO, purtroppo.

Che cosa MI DIRAI?

Che cosa VUOI?

COS'E' che VUOI VERAMENTE?

DIMMELO, una buona volta.

DIMMELO.

ORA.

Non c'é davvero PIU' TEMPO.

Dunque si era giunti al DUNQUE.

Era ormai giunto ad un BIVIO. E doveva SCEGLIERE.

Il tutto con un TIZIO che gli stava PUNTANDO LA CANNA di una PISTOLA ILLEGALE CARICATA a DARDI VENEFICI ALLA TEMPIA CON UNA MANO, ed un COLTELLO NELL'ALTRA CON LA LAMA A FILO e A SOFFIO DALLA GOLA. E PRONTO a TIRARE un bel CALCIONE ALLO SGABELLO mentre una bella CORDA a NODO SCORSOIO AVVOLGEVA e STRINGEVA BEN BENE LA BASE DEL COLLO.

Cosa avrebbe scelto, dunque?

PILLOLA BLU o PILLOLA ROSSA?

Pillola blu...FINE DELLA STORIA.

Anche se NON ERA CERTO che si sarebbe RISVEGLIATO NEL LETTO DELLA CAMERA DI CASA SUA SENZA RICORDARSI NULLA DI QUANTO ERA ACCADUTO.

Pillola rossa...restava nel PAESE DELLE MERAVIGLIE.

Ed avrebbe PROSEGUITO PER LA TANA DEL BIANCONIGLIO.

GIU', FINO IN FONDO.

E forse...avrebbe fatto meglio a TENERSI PRONTO E FORTE e ad ALLACCIARE BEN BENE LE CINTURE, perché magari era ancora in tempo per VEDERNE DAVVERO DELLE BELLE.

“I – io...”

“I – io vorrei RIMANERE CON TE, Judy. Vorrei rimanere QUI con te. Vorrei rimanere qui con te PER SEMPRE.”

Nick...questo é SOLO UN SOGNO.

E come TUTTI I SOGNI...NON DURERA'.

E' destinato a NON DURARE A LUNGO.

“L – lo...lo so. Lo so bene che questo...che tutto questo NON E' CHE UN SOGNO. Ma il mio PIU' GRANDE DESIDERIO...il mio più grande desiderio era di RIVEDERTI. A – almeno...ALMENO UNA VOLTA. E adesso...adesso L' HO ESAUDITO. L'ho esaudito, finalmente. Anche se solo con L'IMMAGINAZIONE. Ho...ho POTUTO ESAUDIRLO, grazie a TE.”

NON GRAZIE A ME, Nick.

No di certo.

Grazie al tuo COMPARE FINN, se mai.

Con tutte le SCHIFEZZE che ti ha PROPINATO.

Nick sorrise. E ammise che era vero. E che le parole di lei corrspondevano al GIUSTO.

E decise di recuperare anche il suo TIPICO NOMIGNOLO, per la CIRCOSTANZA.

“Già, CAROTINA. Hai ragione. Probabilmente E' COSI'. Ma...ma però TI SONO GRATO LO STESSO. Ti...ti VOGLIO RINGRAZIARE UGUALMENTE.”

Come ti pare.

E comunque...il tuo sogno, come ti ho detto prima...NON E' DESTINATO A DURARE A LUNGO.

Ma se VUOI...

Se lo vuoi ANCORA...

Se hai ancora IL CORAGGIO di volerci PROVARE, RITENTARE DI NUOVO...

Se ne hai DAVVERO il coraggio, allora...

Allora DIMMI DI SI.

DEVI dirmi di SI.

Dimmi di si...e io ti SALVERO'.

TI PORTERO'...anzi, TI RIPORTERO' NELL' UNICO LUOGO...

TI RIPORTERO' NELL' UNICO LUOGO DOVE TU PUOI AVERE UN FUTURO.

Ti riporterò nel solo luogo dove AVRAI UN FUTURO.

Dove FORSE POTREMO AVERE UN FUTURO.

“A...AVREMO? Avremo, hai detto?!”

Ti ricondurrò AL CAMPO DI BATTAGLIA.

TEMPO SCADUTO, Nick.

Tempo di SVUOTARSI, o di SVUOTARE LA TOILETTE.

“ALL' ANIMA DELLA METAFORA, Carotina...”

Ok.

Vorrà dire che te la metterò giù ANCORA PIU' SEMPLICE, allora.

E' ora di SGANCIARE IL MALLOPPO CHE HAI IN PANCIA o di LEVARSI DALLA TAZZA DEL GABINETTO.

E' arrivato il tempo di EVACUARE, in ogni caso.

Allora, Nick?

Che mi dici?

Ci VOGLIAMO RIPROVARE?

CI STAI...o NON CI STAI?

A TE LA SCELTA.

“I – io...io...io CI STO, Carotina.”

“Mi...mi hai sentito? CI STO.”

OTTIMO, Nick.

BENE.

BENE COSI'.

“Ma prima...”

Ma prima?

“Prima...ecco...lo so che mi ha già detto che NON CE N' E' il BISOGNO. Che NON VE N' E' AFFATTO BISOGNO. Ma...ma LO VOGLIO FARE LO STESSO. CI TENGO LO STESSO, a FARLO.”

A fare COSA, DI GRAZIA?!

“A... CHIEDERTI SCUSA, Car...JUDY.”

“Voglio CHIEDERTI SCUSA. Per averti DELUSA. E per NON ESSERE STATO ALL'ALTEZZA DELLE TUE ASPETTATIVE. Per NON AVER SAPUTO FARE di MEGLIO. Per NON ESSERE STATO IN GRADO di PROTEGGERTI. E di DIFENDERTI.”

“Ti ho GIA' DETTO anche QUESTO, Nick.

NON CE N' E' BISOGNO.

E poi...

E poi forse NON SONO IO, quella CON CUI TI DOVRESTI SCUSARE.

“C – cosa?!”

RIFLETTI, Nick.

Forse NON SONO IO, la persona a cui DEVI CHIEDERE SCUSA.

“M – ma...ma di c – chi...di CHI PARLI, Carotina?

LO SAI, di chi sto PARLANDO.

PENSACI, Nick.

Pensaci un ATTIMO.

GIUSTO UN ATTIMO.

E vedrai...

Vedrai che CI ARRIVERAI DA SOLO.

Vedrai che ci ARRIVERAI BENISSIMO PER CONTO TUO.

“...”

Nick rimase come SPIAZZATO ed INEBETITO, per un istante.

Sembrava davvero NON SAPERE CHE PESCI PIGLIARE. Ma poi...

Poi, nel lasso di secondi IMMEDIATAMENTE SUCCESSIVI, la risposta GLI ARRIVO'.

Come se qualcuno gliel'avesse MESSA, INFILATA DRITTA DRITTA IN BOCCA CONTRO AL SUO VOLERE. Ed alla sua VOLONTA'.

Ed infatti fu PROPRIO DA LI', che FUORIUSCI'.

Un NOME.

“...J...J...”

Dapprima la semplice SILLABA INIZIALE, per almeno un paio di tentativi.

Poi, come sempre accade nei CARTONI ANIMATI...come da sempre vige la SACRA REGOLA DI OGNI CARTONE ANIMATO CHE SI RISPETTI e che sia DEGNO DI RIENTRARE NELLA CATEGORIA...

La TERZA fu quella BUONA.

Lo DISSE.

“...Jolyne.”

E successivamente lo RIPETE', giusto per stare SICURO, visto che se l'era DIMENTICATO.

“JOLYNE.”

JOLYNE.

Ecco come si chiamava, quella sua vecchia COMPAGNA DI SCUOLA e di CLASSE. Ma NON DI BANCO.

La compagna che aveva SUBITO quello SCHERZO CRUDELE. E che NON AVEVA MAI PIU' RIVISTO e nemmeno REINCONTRATO.

Jolyne. Ecco come si chiamava. Ed era...

Ed era COME LUI.

Era una SUA SIMILE.

Beh...PIU' O MENO.

Era ANCHE LEI UNA VOLPE.

Era una VOLPE DEL CAPO.

Una PICCOLA, ESILE Volpe del Capo. E quindi...

E quindi ancora PIU' GRACILE. PIU' MINUTA. PIU' FRAGILE ed ANCOR PIU' INDIFESA di quanto non fosse lui.

Avrebbe potuto PRENDERE LE SUE PARTI, ai tempi.

Avrebbe potuto diventare SUO AMICO, in modo da SOBBARCARSI e DIVIDERSI il PESO DI QUEGLI ANNI.

Di dividerselo tra LORO DUE. Ed invece...

Invece NON AVEVA FATTO NULLA. Per TIMORE di RIMANERE COINVOLTO. E di FINIRE PERSEGUITATO A SUA VOLTA. PIU' di quanto GIA' NON FOSSE.

L'aveva bellamente IGNORATA. L'aveva MESSA DA PARTE ed IN DISPARTE.

COME TUTTI GLI ALTRI. Per TUTTO IL TEMPO in cui avevano FREQUENTATO la STESSA AULA, le stesse QUATTRO MURA, la MEDESIMA PORZIONE DI SPAZIO GROSSOMODO RETTANGOLARE PER IL LUNGO dalla CERCHI DI MURA di UN EDIFICIO SCOLASTICO.

Il MEDESIMO ISTITUTO.

Anche Jolyne era una VOLPE.

Aveva SCORDATO persino QUELLO.

Persino QUEL PARTICOLARE, oltre a COME SI CHIAMASSE.

Proprio vero.

Era proprio vero.

Tendiamo a DISINTERESSARCI di quel che NON CI INTERESSA.

Di quel che NON CI IMPORTA, e che NON CI RIGUARDA...NON ABBIAMO MEMORIA.

NON VOGLIAMO averne.

Non vogliamo averne la benché minima MEMORIA o RICORDO.

Siamo disposti...siamo più che disposti a CANCELLARE, a RIMUOVERE qualunque COSA o PERSONA, pur di SALVARCI.

Pur di riuscire a SALVARE NOI STESSI.

Subito dopo quel nome iniziò a fuoriuscire anche UN' ALTRA COSA.

Iniziarono a fuoriuscire LE LACRIME.

Con L' ACQUISTO anzi...la RIPRESA, la RI – ACQUISIZIONE di quel FRAMMENTO DI PASSATO UNITO AD UNA CONSAPEVOLEZZA NUOVA, Nick PIANSE.

SCOPPIO' A PIANGERE.

Calde LACRIME gli rigarono IL MUSO e subito dopo LE GUANCE.

PERLE TRASPARENTI che riuscirono nel miracolo di mantenere una propria IDENTITA', una propria FORMA ed una propria COMPOSTEZZA nonostante si trovassero IMMERSE, alla pari di chi le aveva GENERATE e che ora le stava VERSANDO, in TUTT' ALTRO GENERE DI LIQUIDO. Anche se di PARI SAPORE SALATO ed AMARO.

Chinò la testa. E ricomninciò a parlare col pensiero.

JOLYNE.

JUDY.

Avevano pure L'INIZIALE, in comune. Oltre che ad una certa INDOLE e ad un potenziale DESTINO AVVERSO quanto FUNESTO, nonostante le INIZIALI BUONE INTENZIONI e PROPOSITI.

Ma grazie a quello...stavolta NON SE LA SAREBBE DIMENTICATA DI NUOVO.

Da ora in poi NON SE LA SAREBBE SCORDATA MAI PIU'.

Ognuna delle due avrebbe AIUTATO A RAFFORZARE L' ALTRA, da adesso. Da LI' IN AVANTI.

Il PENSIERO avrebbe FORTIFICATO il RICORDO. E VICE – VERSA.

Il RICORDO di JOLYNE avrebbe SOSTENUTO e RAVVIVATO il PENSIERO di JUDY. E così, LO STESSO avrebbe fatto il PENSIERO di CAROTINA col RICORDO di quella sua VECCHIA ed oramai ESTINTA COMPAGNA.

“J...Jolyne. J – Judy. I – io...io VI VOGLIO CHIEDERE PERDONO.”

“I – io...io NON HO POTUTO...NON HO VOLUTO EVITARE CHE VI SUCCEDESSE QUEL CHE VI E' SUCCESSO. NON HO SAPUTO IMPEDIRE CHE VI ACCADESSE TUTTO QUEL CHE VI E' ACCADUTO. Ma...ma VI PROMETTO CHE FARO' IN MODO CHE...CHE NON ACCADA MAI PIU'.”

“Ve lo PROMETTO. Ve lo prometto QUI ED ORA.NON ACCADRA' MAI PIU'.”

“MAI PIU', CAPITO? NON ACCADRA' MAI PIU', MI AVETE SENTITO? NE' A VOI, NE' A NESSUN ALTRA! LO GIURO SULLA MIA VITA!! VE LO GIURO A COSTO DELLA MIA STESSA VITA!!”

La JUDY GIGANTE...SORRISE.

Aveva SORRISO. Allo stesso modo di quella che lo stava ACCUDENDO e COCCOLANDO DENTRO DI SE'. Dentro AL SUO VENTRE.

CI SPERAVO, Nick.

E' QUEL CHE SPERAVO.

E' PROPRIO QUEL CHE VOLEVO.

E' proprio quel che VOLEVO SENTIRE.

E adesso...RISPONDIMI.

DIMMI DI SI, Nick.

DIMMI DI SI.

Lo disse.

Si decise a DIRLO, finalmente.

“Si.”

Più forte, Nick.

“Si!”

Più forte!

“Si!!”

Ancora più forte!!

“SI!!”

Più forte, Nick! Ancora più forte!!

“SI! SI! SI!!”

La volpe alzò lo sguardo. Di colpo ritornato FORTE e FIERO, nonostante gli occhi ANCORA LUCIDI del RECENTE PIANTO.

Forte e fiero COME NON LO ERA MAI STATO.

Come non lo era mai stato IN TUTTA QUANTA LA SUA VITA.

Era come se in lui, in TUTTO lui...si fosse finalmente SBLOCCATO QUALCOSA.

Qualcosa si era MOSSO. Qualcosa che, nonostante la vicinanza di colei che AM...di Carotina ancora non aveva deciso di METTERSI IN AZIONE.

Qualcosa che ancora non si era MOBILITATO, nonostante tutto.

Qualcosa di VICINO, di VICINISSIMO AL CUORE.

Qualcosa di APPENA DIETRO. Che si trovava proprio ALLE SPALLE del MUSCOLO INVOLONTARIO e PIU' IMPORTANTE.

Quello preposto al FUNZIONAMENTO DI TUTTO L' INTERO ORGANISMO.

Quello responsabile alla VITA.

E forse...e forse era proprio per quello che non gli era ancora riuscito di SCOVARLO e di SCOPRIRLO, almeno FINO AD ADESSO.

Perché era BEN CELATO e NASCOSTO.

O forse...forse, semplicemente...NON AVEVA ANCORA TOCCATO IL FON DO.

Quello VERO. Ed era per questo che, nonostante tutti i suoi SFORZI...ancora non ce l'aveva fatta a RISALIRE.

Ma ora, ADESSO...CE L'AVEVA FATTA.

Lo aveva RAGGIUNTO. E TOCCATO. Con le SUE STESSE ZAMPE.

Dicono che NON SI ESCA VIVI, DALL' INFERNO. Perché l'inferno...NON HA NESSUN ACCIDENTE DI FONDO. Ma...

Ma forse le cose NON STANNO PROPRIO COSI'. E lui...

Lui lo aveva APPENA DIMOSTRATO.

Tutto ha un FONDO. Ogni cosa ha una FINE. Solo che...

Solo che NON TUTTI HANNO IL CORAGGIO DI ARRIVARCI, laggiù.

Ebbene...lui C' ERA ARRIVATO.

Quel QUALCOSA di DURO, come di PIETRIFICATO che sentiva nel CENTRO del PETTO e che ultimamente gli rendeva DIFFICILE, COSI' TANTO DIFFICILE il MUOVERSI, il PARLARE, il RAGIONARE e persino il RESPIRARE...

Quel qualcosa aveva iniziato a SCIOGLIERSI. Insieme alle sue ULTIME LACRIME.

Un BAGLIORE ACCECANTE comparve sotto ai suoi piedi. Ed il liquido in cui si trovava immerso iniziò a VORTICARE, dando vita ad un MULINELLO.

Era un vero TUMULTUO. E Nick...ci si trovava proprio NEL MEZZO.

Si sentì trascinare ancora una volta verso il BASSO. Ma decise di NON OPPORSI.

Si lasciò tirare, tranquillo e sereno. E chiuse gli occhi.

Per la prima volta da quando era cominciata quella sorta di ASTRUSA VIA DI MEZZO TRA UN SOGNO ed UN INCUBO...aveva deciso di AFFIDARSI TOTALMENTE AD ESSO.

Di SMETTERLA DI RESISTERE. E di farsi GUIDARE, con TOTALE FIDUCIA ed ANIMO COMPLETAMENTE SGOMBRO.

Sentiva che sarebbe stata L' ULTIMA. E sentiva che sarebbe stata QUELLA BUONA.

Una LUCE, un DOLORE...

E' un po' come MORIRE. O come RINASCERE. O addirittura TUTTE E DUE LE COSE INSIEME.

In fin dei conti...QUALE DIFFERENZA FA?

E' l'attimo, che conta. E l'attimo che SEPARA LE DUE COSE, a CONTARE PER DAVVERO.

Perché E' IL MEDESIMO.

L'istante in cui la VITA NON E' ANCORA MORTE e la MORTE NON E' ANCORA VITA.

VITA. MORTE.

DUE FACCE DI UN' UNICA MEDAGLIA.

Come la FORZA e la VELOCITA', come gli aveva detto un giorno Judy al termine dell' ENNESIMO, MASSACRANTE ALLENAMENTO.

Il giorno in cui aveva fatto UN VOLO DI DUE PIANI CHE GLI AVEVA QUASI FRACASSATO TUTTE QUANTE LE OSSA.

E giusto per RITIRARE IN BALLO IL VECCHIO ed ormai TRITO ma PUR SEMPRE VALIDO DISCORSO che ne era venuto fuori in seguito...

Se una VOLPE può diventare abbastanza FORTE da SCONFIGGERE un LEONE, una TIGRE, un ORSO oppure un LUPO...può forse una volpe diventare anche abbastanza AGILE e VELOCE da TENERE IL PASSO di un CONIGLIO?

Tenere il passo fino ad arrivare a SUPERARLO, un giorno?

Vita e morte.

Forza e velocità.

Volpe e coniglio.

Si arriva ad UN PASSO DAL MORIRE. Ma se si ha il CORAGGIO di fare QUEL PASSO IN PIU'...

Se si ha il coraggio di fare quel passo ulteriore SI PUO' TORNARE A VIVERE.

A vivere COME PRIMA. Con in più QUALCOSA CHE PRIMA NON SI AVEVA.

Che prima NON SI SAPEVA NEMMENO DI AVERE.

Come diceva Carotina....

E' SOLO UN ALTRO MIGLIO.

Un altro miglio IN PIU'.

VA' OLTRE, Nick.

Và AVANTI.

AVANTI, Nick.

AVANTI.

SEMPRE AVANTI.

SENZA VOLTARTI MAI.

Morte.

Vita.

Era come se stesse MORENDO. Oppure...RINASCENDO.

Nick sperava tanto che si trattasse della SECONDA.

SENTIVA, SAPEVA che era COSI'.

Era senz'altro COSI'.

DOVEVA ESSERE COSI'.

In tempi ed in momenti di DIFFICOLTA' e di PERIGLIO NOTEVOLI ed ESTREMI...ognuno, ognuno di noi dispone di un NUME, di un SANTO, di un ANGELO CUSTODE e PROTETTORE a cui RIVOLGERSI e VOTARSI per avere ed ottenere CONSIGLIO, CONFORTO, SOSTEGNO e PROTEZIONE.

Oppure un DIO in cui VEDERE, AVERE e RICONOSCERE una GUIDA.

Esiste un Dio anche per chi NON CREDE. Persino per chi é o si professa ATEO.

Per tutti, per ognuno C' E' UN DIO.

Che facessero. Che si accomodassero pure, se erano contenti così.

Lui, Nick...VENERAVA LA SUA DEA.

Aveva la sua DEA.

PARTNER. COLLEGA. AMICA. SORELLA. ZIA. CUGINA. NONNA. MADRE. CONVIVENTE. CONFIDENTE. COMPAGNA. FIDANZATA. MOGLIE. AMANTE.

AMORE.

CONIGLIETTA. CAROTINA.

JUDY.

E...JOLYNE, anche.

Da ADESSO IN POI.

DEA.

Lui...AVEVA LA SUA DEA, adesso.

Ed era A POSTO. Più che a posto COSI'.

Aveva la sua DEA.

E non gli occorreva ALTRO.

NIENT' ALTRO.

Salve a tutti, rieccomi qua!!

Come va? Spero bene.

Qui si procede. Ed intanto...é arrivata l' ESTATE.

Un'estate ATIPICA, per certi versi.

Non c'é la minima traccia di afa.

Mi sembra di rivivere una di quelle estati di quando ero ragazzino.

Faceva caldo anche allora, certo. Ma non così tanto da impedirti di uscire, a piedi ed in bici, e di andare ALLA SCOPERTA.

Alla VENTURA. Di campagne, boschi, città e paesi.

Sapete com'é...sin da piccolo ho sempre avuto l'impulso, il desiderio di andare a vedere cose e luoghi. Anche solo per raccontare di esserci stato e di esserci arrivato.

Considerazioni personali a parte...ormai manca poco alle tanto sospirate e meritate VACANZE.

Ed intanto...ci sto dando sotto come un DANNATO per rispettare le CONSEGNE.

Si, anche nell'ambito delle mie STORIE.

Dopo questa...mi rimane ancora un capitolo della long su Ken e poi uno di questo.

E dopo...UN PO' DI RELAX, almeno fino a Settembre.

Ce la farò?

No, scherzi a parte...DEVO farcela.

E ce la farò. Non temete.

Allora...che ne dite di QUESTO, intanto?

Pubblicato il giorno del MIO COMPLEANNO, tra l'altro.

Giusto per scegliere una giornata SPECIALE.

Un giorno in cui, oltre a festeggiare, ne approfitto per stilare RESOCONTI, BILANCI ed anche qualche RIFLESSIONE.

Dunque...finalmente la parte onirica é terminata. Nick sta per risvegliarsi e tornare alla realtà.

E FINALMENTE, aggiungo.

Era ora.

C'é bisogno di lui. Il riposo del guerriero deve FINIRE.

E' tempo che la nostra volpe preferita TORNI IN AZIONE.

Vi dirò...in certi passaggi l'ho trovato un po' PESANTUCCIO.

Ditemi che ne pensate, ragazzi. E spero vi piaccia.

Angolo della colonna sonora:

Questa volta ci rivolgeremo ai VIDEOGAMES, un altro dei miei grandi amori.

Durante la lettura del capitolo, ascoltatevi il brano CALLING TO THE NIGHT di Natasha Farrow.

Un pezzo meraviglioso proveniente da quel capolavoro di METAL GEAR SOLID – PORTABLE OPS.

E passiamo al consueto angolo dei ringraziamenti.

Un grazie di cuore a hera85, Devilangel476, Sir Joseph Conrard (a lui anche per il consueto come sempre perfetto lavoro di redazione e di editor) e DANYDHALIA (a lei anche per la recensione al capitolo 73) per le recensioni allo scorso capitolo.

Ed un grazie anche a RyodaushitoraIT per le recensioni ai capitoli 58, 59 e 60. E a zamy88 (bentornato!) per la recensione al capitolo 66.

Bene, credo di aver finito

Ci risentiamo tra poco, pochissimo per l'ultimo capitolo di questa stagione!!

Alla prossima, e...

See ya!!

Roberto