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Autore: Soul Mancini    26/07/2020    4 recensioni
[Raccolta di quattro piccole shot scritte in occasione dei compleanni dei Queen ♥]
Estate: tempo di sole e spensieratezza, tempo di giochi improvvisati per strada, di risate e di piccole avventure.
Brian, Roger, John e Freddie sono quattro bambini che abitano nello stesso vicinato e non vedono l'ora di animarlo con la loro allegria; sarà un'estate all'insegna di piccoli amici da accudire, programmi televisivi più o meno appassionanti, vecchie radio scassate e bauli che racchiudono infiniti mondi.
- La terza one shot, "La nostra nuova vecchia radio", si è CLASSIFICATA QUARTA al contest "Folclore d'Italia" indetto da _Vintage_ sul forum di EFP.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Roger Taylor
Note: AU, Kidfic, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Colpa del suocero
 
 
Happy birthday, Roger ♥
 
 
 
 
 
 
John mangiucchiava distrattamente qualche fragola fresca e matura mentre, stravaccato sul divano, seguiva con interesse una puntata di Colombo che scorreva sullo schermo della TV. La finestra del soggiorno, che dava sulla strada, era spalancata e lasciava entrare nella stanza il suono di voci e risate lontane e la calura del tardo pomeriggio.
Ormai l’indagine del famoso tenente era nel pieno del suo svolgimento e John si era già fatto un’idea su chi potesse essere l’assassino, anche se le dinamiche non gli erano ancora chiare e non riusciva ad afferrare le modalità dell’omicidio.
Proprio mentre il detective stava tenendo un importante colloquio col fratello della vittima, una voce acuta e del tutto inaspettata lo fece sobbalzare.
“Ehi Deaky! Non è ancora finita quella roba noiosissima?”
Il ragazzino volse lo sguardo verso la finestra, dove Freddie e Roger si erano affacciati con tanto di gomiti sul davanzale.
“Lo sapete che non mi dovete disturbare quando guardo Colombo, altrimenti perdo il filo” ricordò loro in tono vagamente irritato.
“Ma stavolta è una cosa urgente, abbiamo bisogno di te” spiegò Freddie.
“La mia bicicletta si è rotta e non capiamo qual è il problema. E tu sei così bravo ad aggiustare le cose e a capire dove sta il problema…” aggiunse Roger, sbattendo un paio di volte le ciglia e facendo gli occhi da cerbiatto.
John spostò nuovamente lo sguardo sul televisore e sbuffò. “Non potete chiedere a Brian?”
Il biondino si strinse nelle spalle. “Ci sta provando da almeno mezz’ora, ma nemmeno lui è bravo come te.”
“E dai, Deaky, che ti costa per una volta staccarti dalla TV? Tanto ormai il tizio è morto e rimane morto anche se scoprono chi l’ha ucciso!” rincarò la dose Freddie. Il corvino proprio non capiva come quei programmi gialli potessero piacere tanto al suo amico, erano così intricati!
“Ma ormai sono a metà puntata, lo stavo seguendo…” John abbassò lo sguardo deluso. Non aveva il coraggio di dire di no ai suoi amici, voleva davvero aiutarli.
“Va bene, facciamo così!” saltò su Roger, dopo qualche istante di silenzio. “Tu vai con Freddie e provate ad aggiustare la bici, mentre io resto qui e finisco di guardare il programma al posto tuo, così ti posso dire chi è l’assassinò! Che ne dici?”
Gli occhi di John presero a brillare. “Lo faresti davvero?”
“Sì, ci scambiamo il favore! Anche se a me Colombo non piace e preferisco i cartoni animati, ma ehi, per gli amici si fa anche questo!”
“Arrivo!” Il padrone di casa saltò giù dal divano e corse ad aprire il portoncino, così da uscire e scambiarsi di posto con Roger.
Quando quest’ultimo si ritrovò nel soggiorno di casa Deacon, si buttò immediatamente sul divano con tanto di piedi sudici sul bracciolo, pronto a godersi qualche minuto di totale relax.
Prima di allontanarsi lungo il marciapiede, John gli scoccò un’ultima occhiata dalla finestra. “Mi raccomando, seguilo con attenzione, poi me lo devi raccontare.”
“Ma certo Deaky, fidati di me!”
“Ah, e ricordati che secondo me l’assassino è il suocero. Poi devi dirmi se avevo ragione, quindi tienilo bene a mente.”
“Il suocero, perfetto. Stai tranquillo, e buona fortuna con la mia bici!” lo salutò prima di vederlo scomparire dal suo campo visivo.
Roger fissò lo sguardo sul televisore e lasciò trascorrere qualche minuto, cercando di entrare nelle dinamiche della trama ma senza troppo impegno. La verità era che lui di quei programmi per grandi non capiva un accidente, si perdeva già dopo due minuti e non sarebbe mai riuscito ad agganciarsi a una trama già avviata.
Osservò il tenente Colombo che conversava con qualche altro personaggio a caso, ascoltò i discorsi senza comprenderli, ma ben presto perse interesse per il programma e cominciò a guardarsi attorno.
Per prima cosa avvistò, sul tavolino basso adiacente al divano, la ciotola in vetro contenente ancora qualche fragola e, avvertendo un certo languore, le fece fuori. Tornò a stendersi sul divano, ma c’era ancora qualcosa che non quadrava. Faceva caldo, troppo caldo.
Si alzò e si avviò verso il ventilatore a pavimento abbandonato accanto alla finestra; lo attaccò alla corrente e fece in modo che puntasse esattamente verso la sua postazione. Non era tanto, ma almeno gli avrebbe dato un po’ di respiro.
Tornò ad accomodarsi sul sofà con un sospiro soddisfatto: ora si che si ragionava!
Lascio ricadere il capo sulla spalliera e cercò per l’ultima volta di capire qualcosa dell’indagine di Colombo, del resto l’aveva promesso al suo amico. Che poi lui proprio non capiva: che senso aveva guardare tutta la puntata, se tanto il nome dell’assassino sarebbe saltato fuori solo alla fine? Non sarebbe stato più sensato guardare solo gli ultimi secondi della puntata?
Si esibì in una smorfia confusa e, col ventilatore che gli scompigliava i capelli dorati e gli accarezzava la pelle sudata, socchiuse gli occhi.
 
 
“Rog… Roger! Lo sapevo che non c’era da fidarsi!”
Roger sentì una mano che gli stringeva il braccio e lo scuoteva dolcemente; ci mise qualche secondo a capire di chi si trattasse e in quale luogo si trovasse, ma poi ricordò.
Schiuse lentamente le palpebre e la prima cosa che vide fu il volto arrotondato e dolce di John, appena indurito da un’espressione corrucciata.
“Ehi” biascicò, sbadigliando senza ritegno.
“Ti prego, dimmi che hai almeno scoperto se è stato il suocero!” lo apostrofò il suo amico.
“Suocero? Ma che dici, io non sono sposato, non ho nessun suocero…” biascicò, mettendosi seduto a fatica sul divano. Complice il dolce soffiare del ventilatore e le soporifere conversazioni provenienti dal televisore, doveva essere caduto in un sonno bello profondo, perché gli ci volle qualche secondo per riconnettersi alla realtà.
John sospirò e gli si sedette accanto.
“Buongiorno, Rog! Mentre tu ronfavi qui al fresco, io e Deaky ti abbiamo aggiustato la bici.”
Solo quando udì la sua voce, Roger si accorse che anche Brian si trovava nella stanza, in piedi proprio alle sue spalle con i gomiti poggiati sullo schienale di divano.
Stralunato, fece scorrere lo sguardo sui visi dei suoi amici. “Oh, la bici, è vero… grazie!”
“Bene, dato che il tuo cervello si sta pian piano accendendo,” prese la parola John in tono calmo, dopo aver preso un profondo respiro, “ti ricordi che ti sei proposto di guardare la puntata di Colombo al posto mio? Ecco, per favore, dimmi che l’hai vista fino alla fine e che hai scoperto chi era l’assassino!”
Roger sbatté le palpebre un paio di volte. “Colombo? Ah già! Eh, no, diciamo che… io non ci ho capito molto, perché è un programma per persone troppo intelligenti, io non riesco a capirli i gialli e… poi nemmeno mi piace… va bene, mi sono addormentato prima che finisse” ammise infine, mettendo su un sorrisetto innocente.
“Io l’avevo detto, che era una pessima idea!” esclamò Brian, cercando di trattenere una risata.
John si passò una mano tra i capelli con fare esasperato. “Okay, niente panico, magari daranno una replica.”
“Però mi stavo chiedendo una cosa” si affrettò ad aggiungere Roger. “Io mi stavo domandando… qual è il nome del tenente Colombo? Cioè, il cognome è Colombo, okay, ma il nome? Oh… non mi dite che si chiama Tenente! Perché lo chiamano sempre Tenente Colombo, quindi…”
John gli lanciò un’occhiata in tralice. “Sai Rog, ti preferivo mentre dormivi.”
 
 
 
 
♥ ♥ ♥
 
 
AUGURI ROGGIEEEEEEEEEEEEE *_________*
Vi prego, ditemi che non sono l’unica al mondo che immagina John Deacon come un amante del crime! Del resto in qualche modo avrà impiegato tutto questo tempo in cui si è ritirato dalle scene, no? XD
E l’ho voluto immaginare appassionato del Tenente Colombo già da piccolo XD
Mentre invece a Rog ho voluto affibbiare stavolta non uno, ma ben due miei deficit: innanzitutto faccio una fatica immensa a seguire le trame dei film e dei telefiln, devono essere proprio chiari come il sole affinché io ci capisca qualcosa – ed è il motivo per cui non sono una grande appassionata di cinema XD –, e poi non sono ancora riusciva a capire come si chiami Colombo di nome, tanto che sono arrivata a ipotizzare si chiamasse Tenente allì’anagrafe AHAHAHAH e non potevo che riversare questo mio immenso disagio in Rog! Quanto lo maltratto :P
Ma la verità è che lo amo con tutta me stessa, cioè io stravedo per Roger, non me lo devono toccare u.u :3
Non mi resta che ringraziare con tutto il cuore coloro che hanno recensito il primo capitolo e aggiunto la storia alle preferite/segiute, ringraziarvi per essere arrivati fin qui e darvi appuntamento al 19 agosto con Deaky *____________*
Alla prossima e ancora tantissimi auguri a Roger, non lo ringrazierò mai abbastanza per essere così genuino, buono, esplosivo e per darmi sempre un motivo per sorridere!!! ♥
 
 
   
 
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