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Autore: Duet    16/08/2009    18 recensioni
ATTENZIONE: ULTIMO CAPITOLO MODIFICATO! Sognisvegli Brevettati, 30 minuti di estasi al posto di una noiosa lezione di scuola! Ma cosa succederebbe se questi sogni scadessero e si storpiassero? Hermione riuscirà a uscire dall’incubo (o forse per lei è un sogno)? O ne rimarrà intrappolata? E Draco Malfoy, così diverso dalla realtà, innamoratissimo della bella Grifondoro, riuscirà a far innamorare Hermione? E lei cosa ne pensa? Sognisvegli Brevettati, un sogno fantastico può trasformarsi in un vero incubo ^_< (O forse è il contrario? Scopritelo! ^^) Le Colleghe for life.
Genere: Romantico, Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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SOGNISVEGLI BREVETTATI…SCADUTI!

 

 

Autrici: ABBIAMO MODIFICATO IL CAPITOLO. Ebbene, a quanto pare l’ultimo capitolo non era di vostro gradimento..E allora abbiamo deciso di cambiarlo ^^, in fondo non si possono ignorare i propri lettori, ok? Sperando che lo rileggiate e rilasciate una nuova recensione per farci sapere…

Una minima delusione c’è stata..però vogliamo e ci sentiamo in dovere di rimediare.

Abbiamo riletto gli scorsi capitoli e li abbiamo leggermente modificati, migliorando la scrittura (la trama è sempre la stessa!) e cambiando qualche cosa che ci sembrava davvero troppo sdolcinata! U.U

Questo è l’ultimissimo capitolo ç_ç Non sappiamo voi ma noi ci siamo affezionate molto a questa storia (soprattutto BiMbA). Anche se nell’ultimo periodo era un delirio scrivere, xD,,ci dispiace sia già finito..

Siamo contente di aver avuto dei lettori così magnifici, siete davvero stupendi! Le vostre recensioni servivano sempre molto ed erano confortanti, bellissime e importanti per noi.

Grazie a tutti quelli che hanno letto, che hanno commentato, che l’hanno aggiunta ai preferiti. Grazie mille :) Speriamo un giorno di tornare con qualche storia nuova per voi!

Ma finalmente eccovi il 17esimo capitolo, sperando sia abbastanza lungo e appagante per voi.

Buona Lettura!

 

 

 

CAPITOLO 17: Splendido e, fortunatamente, doppio bugiardo

 

 

La sveglia suonò alle nove in punto. Era domenica, il giorno dell’appuntamento con Ron.

Hermione si rigirò nel suo letto, allungò un braccio per spegnere quel maledetto orologio che trillava in modo alquanto irritante e rimase per qualche minuto a crogiolarsi nel tepore delle coperte.

Non aveva per niente voglia di uscire con Ron, il suo fidanzato, però qualcosa la convinse ad alzarsi e sfilarsi i vestiti per ficcarsi sotto la doccia.

Quando ebbe finito di lavarsi, vestirsi con la solita divisa (che aveva azzardato a migliorare, accorciando leggermente la gonna a pieghe, restringendo il maglione nero con lo stemma Grifondoro appuntato sul petto e non indossando i collant che le facevano sembrare le gambe avvizzite!) e aver messo nella borsa tutto l’occorrente per una giornata ad Hogsmeade, scese giù nella Sala Grande per fare colazione.

Ormai ogni pettegolezzo sul suo sogno era svanito: gli studenti avevano cambiato argomento e si era voltata pagina.

Perciò andò a sedersi al tavolo della sua Casa senza che nessuno la scocciasse o le facesse domande sulla sua esperienza.

Harry e Ron non erano ancora scesi a mangiare, era da sola.

Si versò un po’ di succo di zucca in un calice d’argento e imburrò qualche toast, per poi spalmarci generosi strati di marmellata alle more.

Era un po’ triste mangiare da sola, ma per fortuna dopo una decina di minuti i suoi migliori amici si fecero vivi, sedendosi accanto a lei e cominciando a chiacchierare del più e del meno.

-Ci voleva un uscita ad Hogsmeade…Le lezioni mi distruggono- sbadigliò il bambino sopravvissuto, addentando una mela rossa. –Oggi voglio passare tutto il pomeriggio ai Tre Manici di Scopa, al caldo, con delle Burrobirre…- sorrise deliziato alla prospettiva di un’intera giornata da passare in quel modo.

-Ehm…io e Hermione volevamo starcene un po’ per i fatti nostri in realtà- disse Ron, diventando rosso e grattandosi il mento.

La ragazza non disse niente, anche se avrebbe preferito passare il pomeriggio assieme ad Harry per evitare Ron, gliel’aveva promesso e non poteva deluderlo all’ultimo.

-Mh…ok- fece il moro, oscurandosi. –Vorrà dire che io…-.

Ginny lo interruppe, sedendosi accanto al fratello. –Che uscirai assieme a me!-.

-Ehm, va bene- acconsentì Harry colto alla sprovvista: lui non era di certo uno di quei ragazzi abituati a quel genere di cose! Era persino meglio Ron di lui!

I quattro smisero di parlare per concentrarsi sulla sontuosa colazione e sui loro pensieri, che raffiguravano un pomeriggio pieno di baci e coccole, prospettiva allettante per qualcuno e decisamente sconveniente per altri.

Ginny Weasley stava progettando mentalmente il modo migliore per baciare il moro, perché se aspettava lui non si andava da nessuna parte. Era così timido a volte!

Harry e Ron iniziarono a parlare dei compiti per il giorno dopo: delle lunghissime relazioni sulle piante velenose e degli altrettanto chilometrici temi da fare sulla pozione della verità, il Veritaserum.

-Io non ho ancora iniziato a scrivere nulla- confessò sconsolato il Weasley, preso dallo sconforto. –Secondo te posso non fare i compiti per una volta e inventarmi qualche scusa assurda?-.

-Sei scemo?! Piton ti ammazza…E anche la Professoressa Sprite non ne sarebbe per niente contenta. Perderemmo punti- l’avvertì l’amico in tono pacato.

-Ti conviene farli! Non voglio perdere punti per colpa tua!- esclamò la giovane Weasley, lanciandogli un’occhiataccia di avvertimento.

-Esatto! Ron non costringermi a mandarti in biblioteca a calci- lo avvisò Hermione.

-Non è che me li faresti copiare? In fondo sono il  tuo ragazzo!- assunse un’espressione angelica, speranzoso.

-Assolutamente no. Cretino-

-Va bene, vorrà dire che passerò una notte insonne…-

-Già. Sennò puoi anche rinunciare ad uscire con me! In fondo i compiti vengono prima di  tutto!- tentò la bruna.

-No, li farò dopo-.

 

L’autunno stava definitivamente per lasciare il posto all’inverno. Il clima caldo era stato sostituito da un venticello gelido e da nuvole insistenti che coprivano perennemente il cielo.

Presto sarebbe anche caduta la neve e la meravigliosa cittadina di Hogsmeade si sarebbe coperta di bianco, rendendo tutto più fantastico.

Ma intanto le strade erano ancora asciutte e i passi di Hermione e Ron risuonavano forti e chiari in tutto il viale.

I due non si guardavano negli occhi, si tenevano per mano per pura convenzione e poi stavano il più lontano possibile l’una dall’altro.

Non riuscivano a tenere un dialogo soddisfacente e spesso si ritrovavano in silenzio, in imbarazzo.

Hermione aveva la testa altrove e rispondeva alle domande sdolcinate del rosso solo per amore di se stessa. Non aveva voglia di soffrire per Malfoy, voleva solo dimenticarlo e tornare ad essere quella di prima.

Poi lui le rivolgeva occhiate gelide e insulti sprezzanti.

La ragazza cominciava a tremare dal freddo, aveva solo il maglione della divisa senza nemmeno una giacca sopra e in più le gambe erano totalmente scoperte. Aveva la pelle d’oca.

-Hai freddo?- domandò stupidamente Ron, sinceramente preoccupato.

-Avrei dovuto portarmi il mantello…Ma non ti preoccupare- aggiunse, vedendo che si sfilava il suo per metterlo sulle sue spalle.

-Grazie- disse, stringendosi nella mantella rossa, con lo stemma “RW” al petto, Ronald Weasley.

-Figurati! Però la prossima volta copriti meglio…Per Merlino! Sto gelando!- cominciò subito a protestare il ragazzo.

Lei alzò gli occhi al cielo. –Se vuoi te lo ridò-.

Lui fece segno di no, ma continuò a inveire contro tutti i maghi che conosceva.

-Perché non raggiungiamo Ginny e Harry ai Tre Manici di Scopa?-

Lei accolse di buongrado l’idea, almeno si sarebbero riscaldati meglio e lei non si sarebbe più sentita in imbarazzo.

Nel pub localizzarono in fretta i due amici, sembravano proprio una coppietta!

Probabilmente si erano appena baciati, perché Ginny era tutta compiaciuta e non smetteva di sorridere e Harry era rosso in viso, ma continuava a stringere la mano della Weasley.

-Ron! Hermione! Sedetevi- li salutò la rossa, avvicinando due sedie libere dal tavolo affianco.

-Allora, come vi sta andando il pomeriggio?- chiese Hermione curiosa, ammiccando.

-Una meraviglia!- risposero in coro, per poi ammutolirsi e fissarsi dolcemente. –A voi?-.

-Ehm- la riccia guardò il suo “fidanzato”: stava bevendo avidamente da una bottiglia di Burrobirra e non prestava loro la minima attenzione. –Normale- disse soltanto.

-Ehy! Stai bevendo dalla mia bottiglia, Ron!- lo sgridò la sorella, dandogli un pugno su una spalla. –Ora me ne compri un’altra!-.

-Che seccatura! In fondo siamo fratelli che c’è di male, ti fa schifo per caso se bevo dalla tua stessa bottiglia?!-

-Non è questo! È che l’avevo comprata per me e tu me l’hai finita!-

-Avevi solo da berla prima-

Hermione li osservava divertita, quando il suo sguardo fu catturato da alcuni ragazzi seduti qualche tavolo più in là.

Ovviamente era lui l’oggetto della sua attenzione.

Era vestito con abiti stretti che mettevano in risalto il corpo muscoloso e magro, il maglione bianco a collo alto gli fasciava perfettamente il petto e i pantaloni che la ragazza riusciva a scorgere da sotto il tavolo erano neri a vita bassa. Aveva stranamente scelto un abbigliamento babbano, che gli donava l’ennesima aria casual e sexy.

I capelli biondi ricadevano davanti agli occhi e lui ogni tanto li spostava.

Stava parlando con Zabini Blaise, un altrettanto attraente ragazzo di Serpeverde, con un carattere altrettanto stronzo e Theodore Nott.

Draco Malfoy prese in mano con eleganza un bicchiere di liquore e cominciò a sorseggiarlo.

Poi sostituì l’alcolico con una sigaretta, che pendeva spenta tra le sue labbra. Nel locale non si poteva fumare.

Zabini diede un colpetto leggero sulla spalla del biondo, si chinò per sussurrargli qualcosa e poi risero di gusto.

Con grande sorpresa di Hermione tutte e tre le Serpi si girarono verso di lei a fissarla interrogativi. Accidenti! L’avevano beccata mentre lo “spiava”!

La salutarono per sfotterla e poi cominciarono a ridere fra di loro. La ragazza stava guardando il biondo negli occhi e fu sicura, per un istante, di aver visto qualcosa cambiare nella sua espressione, come quando si guarda qualcosa che non si può avere, ma poi tornò il solito sguardo freddo e derisorio.

-Herm, perché stai fissando Malfoy e i suoi amici?- chiese Harry con la fronte corrugata.

Anche lui l’aveva scoperta!

-Non lo sto assolutamente fissando! È che…mi domandavo perché indossasse abiti babbani! Lui li odia…- si morse un labbro, abbassando lo sguardo.

-Ahh…E tu vai a vedergli i vestiti?! Comunque si usano anche qui. Sono un normale maglione e dei normalissimi pantaloni. Cosa dovrebbe esserci di strano?-.

Per fortuna in quel momento Ron alzò la voce, facendo ricadere su di sé l’attenzione. –D’accordo! Ti comprerò la tua stupida Burrobirra, rompiscatole di una sorella!-.

 

Erano le sei del pomeriggio e il cielo cominciava a scurirsi. I quattro ragazzi stavano ritornando a Hogwarts, trascinando stancamente i piedi alle carrozze che li avrebbero riportati a scuola.

Per Hermione era un sollievo la fine di quella giornata, anche se qualcosa le diceva che non era ancora terminata.

Metteva un piede davanti all’altro, lasciandosi trascinare dalla mano di Ron, allacciata alla sua.

Una folata improvvisa di vento le scompigliò i capelli, mandandoglieli in avanti sul viso.

Ron smise di camminare e si voltò verso di lei. Goffamente le aggiustò i capelli, rimettendo le ciocche ricce dietro alle orecchie.

Le accarezzò una guancia e sorrise teneramente.

Lei avvampò di vergogna. Dietro di loro c’era Draco Malfoy!

-Ma che carini!- li scimmiottò quest ultimo, fermandosi coi suoi amici a pochi metri di distanza da loro. –Il Weasley è proprio un tenero ragazzo, vero Blaise?-.

L’altro annuì, le sopracciglia alzate.

-Ancora tu! Vattene via Malfoy, non rompere!- Ron gli puntò un dito contro.

Ma il biondino non lo stava ascoltando. –Peccato che la Granger è mezzosangue.- sospirò maligno. –Beh, siete una coppia perfetta: lo sfigato e la mezza babbana!-.

-Malfoy vai al diavolo, stronzo!- urlò la riccia perdendo la pazienza.

-Hermione ignoralo! Come sempre!- le bisbigliò il rosso.

-E lasciami stare tu!- continuò la ragazza, liberandosi dalla sua mano e avanzando verso il biondo, che la guardava arrogante.

-Sei un pezzo di merda! Il peggior ragazzo che io abbia mai incontrato! Sei volgare, egoista e bastardo- dannatamente bello –Non ti sopporto!- e ti amo.

-Mmm…e dopo tutti questi insulti, cosa speri di ottenere Granger? Che io mi offenda?- rise. –Sei patetica-.

-E mezzosangue- aggiunse Nott, incrociando le braccia.

-Si: e mezzosangue. Mi stai facendo perdere troppo tempo. Ciao Mezzosangue, Lenticchia-.

Draco Malfoy e i sue due amici li sorpassarono, lasciando un Ron stupito dal comportamento della ragazza, fermo e immobile a guardarla e una Hermione alquanto sconvolta che ribolliva di rabbia e lottava per trattenere le lacrime.

Ron le si avvicinò e lei senza alcun preavviso si voltò verso di lui a baciarlo, chiudendo gli occhi e cercando di dimenticare quel che era appena successo.

 

***

 

Si stava avvicinando il Natale e le fatidiche vacanze tanto desiderate.

Nel castello aleggiava un’aria di festa che contagiava tutti gli studenti, per non parlare degli insegnanti.

Il rapporto fra Ron ed Hermione era migliorato un sacco: a volte c’erano quei momenti d’imbarazzo, però riuscivano a comportarsi come due fidanzati normali e fare quelle cose che di soliti le coppie fanno come tenersi per mano, baciarsi, scambiarsi dolci frasi romantiche e guardarsi intensamente negli occhi…

La Granger aveva ormai quasi dimenticato il bellissimo Principe degli Stronzi alias Draco Malfoy, ma ogni tanto ci pensava ancora, anzi, molto spesso. Ogni volta che lo vedeva lo ignorava e lo sorpassava altezzosa, oppure rispondeva moderatamente agli insulti.

Quando si sentiva particolarmente raggiante e bella, se gli passava vicino e lui era circondato da oche vogliose di portarselo a letto, lei rallentava la sua camminata, cercando di ondeggiare nel modo delle modelle babbane, facendo svolazzare la gonna che le arrivava a metà coscia, come a voler dire “Ecco cosa ti perdi”. E Malfoy se ne accorgeva.

Però c’erano quei giorni che alla Granger le prendeva la depressione. Era uno di quei giorni quando Hermione se ne stava fuori in cortile seduta sulla neve, avvolta in un pesante mantello nero, a studiare.

Ginny le stava accanto ed era da un po’ che la osservava spazientita.

-Che ti prende? Ci sono quei giorni in cui metti il muso e ti chiudi in te stessa…dai l’aria di una complessata. Mi devo preoccupare?- chiese Ginny Weasley, sfogliando un manuale sul Quidditch di suo fratello, per cercare di imitare qualche mossa nella prossima partita.

L’amica per tutta risposta alzò le spalle.

-Le cose con Ron non vanno bene? A me sembrava di si-

-Ron non centra niente. Sono semplicemente stanca, tutto qui, sai ci danno un casino di compiti- farfugliò poco convinta.

-Pensavo che lo studio non ti pesasse-.

-Già- mormorò la bruna, chiudendo il libro di Trasfigurazione. –Non saprei come spiegartelo Ginny-.

-Puoi provarci. Io sono la tua migliore amica, ti starò ad ascoltare e se riesco ti aiuterò a...risolvere il problema- disse, sorridendo e strizzandole l’occhio.

Hermione rise, un po’ rincuorata dalla preoccupazione dell’amica. –E’ che…è tutto così assurdo! Non ci crederesti mai e man mano che passano i giorni non ci credo più nemmeno io. In fondo era un sogno anche se a me sembrava qualcosa di più-.

-Non parlerai mica di quando tu hai bevuto quella roba e sei rimasta addormentata per quasi una settimana?- Ginny inarcò le sopracciglia rossicce.

-Già, senti è meglio che non continuiamo la conversazione.-

-Hermione! Dio santo! Spiegati!- sbottò la Weasley esasperata.

-Non eri la mia migliore amica che mi doveva stare ad ascoltare?-

-Ma tu non parli!-.

-Ok. Ma non ci crederai mai!- fece un respiro profondo e si morse un labbro. –Nel sogno credo di essermi innamorata-.

-Innamorata- ripeté l’altra, perplessa. –Di Ron-.

-E’ una domanda?-.

-Ovviamente no! È chiaro che tu ti sia innamorata di Ron, state insieme…è curioso che sia accaduto nel sogno-.

-Ehm, veramente non si tratta di Ron- disse timidamente.

-Come? E di chi scusa?- non capiva. –Neville?-.

-Ma sei matta?! No!-

-Di chi?-.

-Malfoy- lo disse così piano che Ginny non riuscì a sentire, dovette ripeterlo una seconda volta più forte e più chiaramente. –Draco Malfoy- scandì.

-Mi prendi per il culo?-

-No! Te lo giuro…lo sapevo che non avresti capito! Te l’avevo detto!-.

-No aspetta. Mi stai dicendo che tu nel sogno ti sei innamorata di…Dr..Draco Malfoy?!- disse preoccupata e incredula.

-Si-.

-Ma ti senti! Innamorata?! In un sogno?! E per di più con…non riesco nemmeno a dirlo tanto mi da fastidio!- fece disgustata.

-Non è colpa mia-

-Non ci posso credere, mi stai prendendo in giro! Bello scherzo-. Ginny era piuttosto seccata.

-Ma che hai? Perché mi tratti così? Sei arrabbiata perché mi sono innamorata di lui?-.

La rossa la fulminò. –Sarà anche bello e tutto il resto. Ma ti tratta male! Ci ha sempre trattati da merde. E tu te ne esci così che l’hai sognato…-

-Lasciamo stare ok?- chiuse il discorso Hermione, aggiungendo un “Lo sapevo che non dovevo parlarne!”.

-Si che è meglio. Pensa a Ron, dovresti concentrarti solo su di lui e non pensare agli altri ragazzi, soprattutto a gentaglia come Malfoy- sbuffò.

La sua migliore amica non la capiva. E aveva ragione. Si vedeva lontano un miglio che Ron era innamoratissimo di lei e cercava in tutti i modi di compiacerla, rendendosi anche ridicolo. E forse pensare solamente a lui era la cosa migliore.

Però non le piaceva, e non si poteva più nascondere. Poteva dire o fare tutto quello che voleva, ma Ron non le sarebbe più piaciuto, ormai era solo un amico, un amico importante certo, ma niente di più. Non poteva mentire a se stessa e tantomeno agli altri. Doveva dire a Ginny almeno quello, sperando che non si arrabbiasse come prima…

-Senti Ginny- cominciò la riccia, con una faccia da funerale. –Devo dirti un’altra cosa-

-Ah si?- chiese sospettosa la rossa, socchiudendo gli occhi. –Spero non sia una stronzata come quella di prima, non sono più in vena-.

Hermione sospirò. –Mi dispiace, non posso cambiare- disse a bassissima voce. –No, la cosa che devo dirti è importantissima, che ti piaccia o no. Vedi…A me Ron non piace più. Non è colpa mia! Ho fatto di tutto, mi sono comportata quasi normalmente con lui, ho fatto finta di essere la sua fidanzata…Dio, l’ho baciato! Ma a me questo in realtà non sta bene. Sono cambiata, i miei sentimenti sono cambiati radicalmente. Non scherzavo prima su Malfoy, ma se non ne vuoi parlare ti capisco, anche io a volte ho dei dubbi, ma in fondo non si possono controllare queste cose, tantomeno cambiare. Non credo di piacere a lui, però, almeno so che con Ron posso troncare quando voglio. E penso proprio di farlo-.

-Io non so cosa dire!- esclamò. –Sono delusa un po’. Non posso credere che dicevi sul serio di Malfoy. Forse è l’odio che provo per lui assieme a mio fratello e Harry. E anche tu una volta lo disprezzavi…- poi strabuzzò gli occhi, mettendosi le mani nei capelli in modo teatrale, quasi si rendesse conto della situazione solo in quel momento. –Non me n’ero mai accorta! Oddio! Oddio!- respirò per calmarsi. –Sai che Harry qualche giorno fa mi ha detto che una notte aveva visto Malfoy aggirarsi attorno a te in infermeria! È una cosa così strana! Puzza un po’ di bruciato ma non abbiamo capito cosa significasse…-.

La riccia fece una faccia sorpresa.

Ginny si raddolcì. –Ok, sono rimasta sconvolta sul serio! Però prima sono stata troppo dura con te, scusa. Se vuoi lasciare Ron fallo. Non devi costringerti a starci assieme…lo prendi solo in giro così. Per non parlare che tu ti sentirai malissimo a fingere.-

-Si esatto. Mi dispiace molto, perché so che ci rimarrà di merda e probabilmente non mi rivolgerà più la parola per settimane-.

-Passerà.- ridacchiò. –Passa a tutti, ho avuto molti ragazzi e lo so bene! Ma poi sarà di nuovo in forma smagliante! E comunque, che vuoi fare con il signorino Serpeverde?-

-Niente, che dovrei fare?-

-Mmm…senza offesa, ma sembra impossibile che a lui tu piaccia. Sul serio ti sei innamorata nel sogno? Ma scusa, che cavolo hai sognato? Brutta bugiarda non me l’hai raccontato fedelmente- si finse offesa, scompigliandole i capelli.

-Ehm. È cominciato così…- le raccontò tutto il sogno, le cose che lui le diceva e il fatto che sembrava davvero reale.

-Sinceramente non so bene cosa pensare! In una situazione così non mi sono mai trovata- rise. –Fossi in te io gli parlerei-

Hermione scosse la testa. –Lui mi odia! Mi insulta, come prima d’altronde. Mi sto rassegnando al fatto che sia stato solo uno stupido sogno.-

Ginny l’abbracciò. –Proverei comunque a parlargli.-

-Non importa Gin, vorrei dimenticarlo e sto facendo di tutto per togliermelo dalla testa. Non trovo il coraggio per parlargli, so che soffrirei-.

 

 

***

 

Da quando Hermione aveva parlato con Ginny di Malfoy e di Ron, era passata una settimana.

Aveva lasciato Ron il giorno dopo la conversazione con l’amica e lui ci era rimasto davvero male.

Non le parlava più, come previsto. Teneva sempre il muso e sembrava davvero sconvolto. E per questo Hermione si sentiva pure in colpa!

-Oh Ginny, sto così male…è per Ron. E’ colpa mia se è in questo stato.-

-Su, su- le accarezzò dolcemente i capelli. –Non è colpa tua. Cioè, non puoi considerarla una colpa! Hai fatto quello che ti sentivi di fare-.

-Perché non fai un salto in biblioteca, sono sicura che ti calmerai in mezzo ai libri, sei a tuo agio lì, no? Avrai i nervi più rilassati…- suggerì poco dopo.

-Mh, si, forse hai ragione Ginny. Si, credo proprio che andrò subito in biblioteca…però, vorrei stare sola- l’avvertì, un invito a non seguirla.

L’altra annuì.

Una volta arrivata nella grandissima e fornita Biblioteca della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, la riccia sentì subito un velo di sollievo pervaderla.

L’amica aveva ragione, i libri la calmavano, si sentiva al sicuro in mezzo a loro, era quello il suo ambiente.

Si sedette ad un tavolino vuoto, fra le braccia teneva due enormi tomi dalla rilegatura color miele, spessa e consumata, segno che molti studenti avevano preso quei libri.

Si immerse nella lettura, dimenticandosi di chi la circondava.

Stava leggendo un romanzo, qualcosa per distrarsi.

Era così bella quella storia…purtroppo parlava d’amore e questo le fece contrarre lo stomaco. Avrebbe voluto sentirsi come la protagonista nel libro. Era una storia felice.

Era l’ora di cena, aveva finito il libro, ma non se la sentiva di scendere giù a mangiare assieme agli altri. Preferì iniziare l’altro volume, il seguito di quello appena terminato.

Erano le 21,30. Non c’era più nessuno in biblioteca, anche se questa chiudeva alle 22,30.

Sentì un rumore dietro alla libreria sul quale era poggiata, ebbe un sussulto, ma poi, di nuovo silenzio.

Si tranquillizzò.

-Ciao Granger-.

Quella voce, ci mancò poco che Hermione non urlasse dallo spavento.

Abbassò istintivamente il libro e alzò lo sguardo.

Draco Malfoy si trovava di fronte a lei, in piedi, le mani in tasca e un ghigno stampato sul volto perfetto, no aspetta, non era per niente un ghigno, era un sorriso…sincero?

-Ciao- lo salutò imbarazzata, per poi sibilare: -Cosa ci fai qui?-.

-Sto in biblioteca ovviamente.- le rispose, avvicinandosi di qualche passo e sedendosi nella sedia accanto. –Cosa leggi?-.

-Perché tutto ‘sto interessamento?-.

-Ti ho fatto solo una domanda!- alzò un sopracciglio. –Stai diventando paranoica. Sei ossessionata da me-.

-Non è vero-.

-Si invece! Credi che non me ne accorga ogni volta che mi passi vicino e cammini più lentamente? Oppure che mi guardi sempre…e rispondi con più foga ai miei insulti. E adesso ti infiammi per una semplice domanda-.

-Fatti gli affari tuoi- disse lei, alzandosi dalla sedia.

-E’ affar mio sapere come ti comporti con me! E soprattutto perché…-

-Non c’è un perché, è così e basta- si issò su un davanzale, sedendosi.

Lui non le rispose subito, le si avvicinò. La guardò dal basso verso l’alto e inclinò la testa, come per studiarla meglio.

-C’è sempre un motivo, e io so qual è il tuo-.

Allungò le mani per toccarle una coscia, ma lei gliela schiaffeggiò, facendolo allontanare.

-E qual è?- chiese arrossendo, perdendosi per un momento nei suoi occhi azzurri.

-Ah, lo sai anche tu. Perché non lo dici?-

-Perché non c’è niente da dire- disse cercando di fare l’altezzosa.

-Va bene, te lo dirò io- disse maliziosamente.

Vedendo che lui cercava di avvicinarsi, Hermione allungò un piede, appoggiandolo sul suo petto.

Draco inarcò le sopracciglia seccato e, con un gesto repentino, afferrò la caviglia della ragazza e tirò, cogliendola di sorpresa e facendola ruzzolare giù.

Inaspettatamente non cadde per terra, rimase sollevata ad un dito dal pavimento e poi si posò dolcemente sulla pietra, grazie a qualche incantesimo del ragazzo.

Lui le mollò il piede. –Non ho potuto resistere- si giustificò, facendo una risata e un ghigno.

Con i gomiti puntati per terra, Hermione piegò le ginocchia per sollevarsi, rimanendo col sedere per aria e la schiena inarcata, una posizione assurda. Si alzò, trovandosi appiccicata a Malfoy.

-Cazzo!- urlò. –Mi hai fatto prendere un colpo!-.

-Tu sei innamorata di me-

Hermione spalancò gli occhi dorati. Come faceva a saperlo? –Che cosa? Come fai a dirlo?-.

-Me l’hai detto durante il sogno- disse Malfoy, gustando quelle parole e beandosi dell’espressione sorpresa di lei.

-Come? Io…come fai a saperlo?- balbettò, stringendosi d’istinto contro il muro.

–Quella pozione per sognare te l’ho fatta trovare io- disse, sussurrandoglielo all’orecchio.

Lei sobbalzò. –Non è possibile! Era nel mio baule ed era anche scaduta!-.

-All’inizio dell’anno avevo voglia di fare una grande cazzata e vedendo il tuo baule giù dal treno, incustodito, nell’attesa che gli elfi domestici lo portassero nel tuo dormitorio, beh, ci ho frugato dentro-.

-Hai frugato dentro la mia valigia?!-

-E poi ho visto quella pozione curiosa e me la sono messa in tasca. Ci ho fatto degli esperimenti per un mese, fino a modificarne in parte gli effetti e far si che fossi io a controllare tutti gli eventi del sogno: l’ambientazione, i personaggi, le situazioni. Ogni cosa, tranne te. Comunque, ho ordinato ad un elfo domestico di mettere la pozione modificata dentro il tuo baule…- raccontò.

-Come facevi ad essere sicuro che io la trovassi?- chiese lei, ipnotizzata dagli occhi azzurri della Serpe.

-Ci ho fatto un incantesimo in modo che tu fossi attirata dalla pozione. Poi l’hai bevuta ed hai cominciato a sognare. L’unica cosa irritante era che il “sogni svegli brevettati” era effettivamente scaduto (dopo che ci avevo lavorato tanto) e non ne avevo tenuto conto. La scadenza ha sballato un bel po’ di cose, per esempio non riuscivo a controllare tutte le persone del sogno, era un po’ fastidioso.-

La guardò, socchiudendo gli occhi e ghignando.

Lei non sapeva bene cosa dire, sbatté più volte le ciglia. –Ma quindi tu eri…eri reale?-.

Draco annuì, facendo una faccia angelica e innocente.

-Ma è impossibile! Mi dicevi un sacco di cose, mi raccontavi dei fatti accaduti nel tuo castello e in quello di Harry…E poi mi chiamavi per nome, mi trattavi bene…mi amavi- rivelò a bassa voce la riccia. –Mi ami davvero?- doveva chiederglielo, ora che le aveva rivelato quelle cose..forse c’era una minima possibilità.

Il biondo si avvolse una ciocca di capelli bruna intorno alle dita, portandosela alle labbra e annusandola.

Sapevano di buono, di balsamo. Chiuse gli occhi inebriandosi di quel profumo delizioso.

Poi li riaprì e inarcando le sopracciglia malignamente disse: -Erano tutte cazzate. Ti ho detto un sacco di cazzate perché era troppo divertente, non sai quanto. Vedere che tu ci credevi (pensando fosse solo un sogno!). Per il nome…beh, è stato un grande sacrificio, e anche fare finta di amarti. Si Granger, ho fatto solo finta, posso giurartelo-.

Poteva notare con chiarezza la luce degli occhi dorati di lei spegnersi lentamente, rabbuiarsi, le guance tingersi di rosso e le mani cominciare a tremare.

-Sembrava così vero, così reale. Anche se fosse stato solo un sogno io..- la sua voce si ruppe. -…non credevo che anche in un sogno qualcosa potesse essere falso. Nel senso, non pensavo che persino nei sogni la gente non ti dicesse la verità. Perché io ero riuscita a convincermi che tu fossi stato solo, solamente, un banalissimo sogno artificiale. E ora mi dici che era tutto vero e soprattutto che mi hai presa in giro. Perché me l’hai detto? Perché sei venuto qui? Vuoi umiliarmi?- disse, offesa e ferita.

-Mi sembrava giusto avvertirti. Perché io invece sono sicuro che tu ti sei innamorata di me, e questo, anche se sei solo una mezzosangue, mi lusinga perché- lasciò ricadere morbida la ciocca di capelli e le afferrò i polsi, racchiudendoli in una mano (dal momento che lei non stava facendo alcuna resistenza), le asciugò con rudezza una lacrima solitaria, inumidendo il polpastrello e poi passandoglielo sulle labbra e premendo. -…perché mi sento più potente sapendo che sono amato da te. Non farti strane idee, intendo dire che, le persone, quando si innamorano diventano più vulnerabili, fanno tutto quello che l’altro gli chiede…il più delle volte. E io speravo di ottenere questo da te. Mi farebbe molto comodo in un certo senso, per soddisfare le mie voglie. Non so se capisci cosa intendo, ma la Parkinson a lungo andare mi sta rompendo-.

Hermione con uno strattone riuscì a liberarsi, si fece strada e raccolse le sue poche cose, mettendosi la borsa tracolla. –Bene- disse con un tono apparentemente gelido –Ora devo andare. È stata una conversazione illuminante-.

-Non te ne andare, resta qui-

-Perché dovrei rimanere e farmi abbindolare da te? Io potrò anche…provare un certo tipo di sentimenti per te, ma tu allora? Tu non provi niente!- fece sprezzante, senza voltarsi.

-Ma tu mi piaci. Non ti amo, assolutamente no!- disse, marcando esageratamente l’”assolutamente no”. -Però devo dire che provo una forte attrazione verso di te…sessuale e anche come persona.- ammise, senza però abbandonare il tono derisorio.

-Mi stai dicendo che ti sei affezionato?- disse incredula.

-Si, qualcosa di simile.- qualcosa di più. -Vieni qui-.

Lei sospirò, voltandosi a fronteggiarlo, sussultò quando scoprì che era troppo vicino. –Mi hai presa in giro, ti sei preso gioco di me e mi hai fatta innamorare…e ora vuoi rendermi la tua schiava, vuoi distruggermi completamente privandomi della mia libertà e approfittando del mio amore verso di te, delle mie debolezze. E quando sarai abbastanza soddisfatto mi abbandonerai, lasciandomi a pezzi. Il sogno che ho fatto con te è stato il più bello della mia vita e l’ho apprezzato veramente. Ma ora siamo nel mondo reale. E io ho bisogno di una relazione stabile, devo sentirmi amata. Non posso stare con te perché sarebbe solo autolesionismo…e non voglio giocarmi tutto per pochi attimi effimeri- le lacrime le rigavano le guance.

-E vuoi andartene da me? Io ti farei sentire la donna più fortunata al mondo, la più desiderata, anche solo per poche ore. Ma Cristo, è meglio un giorno da leoni o cento da coglioni, Granger? Vuoi davvero passare tutta la  tua vita al fianco di quel babbanofilo, facendo la madre e avendo una vita vuota e inutile? O preferisci passare dei momenti indimenticabili con me, intensi e sconvolgenti, e poi tornare a fare la tua vita?-.

-Non sto più con Ron-.

-Hai fatto bene a lasciarlo, non è quello giusto- disse fra sé. -Non lo sono nemmeno io, però, il ragazzo giusto, ti farà dimenticare di me. E allora non avrai risentimenti. Ascoltami bene: più di metà delle ragazze di questa scuola sono andate a letto con me e ammetto di aver spezzato qualche cuore…ma tu vedi in giro per i corridoi ragazzine che versano lacrime e fanno le depresse? Certo ogni tanto capita (e non è solo colpa mia), ma poi tornano a stare in piedi, chi con l’aiuto del nuovo fidanzato e chi da sola. Ma tutte guariscono. E tu non sei diversa dalle altre, mica sei speciale. Tutto passa prima o poi- aggiunse, dicendo quasi le stesse parole di Ginny Weasley.

-Non voglio soffrire- bisbigliò. –So che sembra stupido, ma io vorrei stare con te per sempre! Non è possibile questo..-

-E io ti sto offrendo una possibilità mezzosangue. Stare con me per un po’. E poi basta. Per un po’ non vuol dire per forza per una notte sola. Potranno essere più notti.-

Lei non disse niente, lo desiderava così tanto, però allo stesso tempo non voleva stare al suo gioco, aveva paura di starci troppo male. –Mi dispiace, non posso. La tua proposta non mi piace- e si allontanò, ignara dell’effetto provocato, lasciando la biblioteca.

 

***

 

Hermione Granger e Draco Malfoy si erano tenuti alla larga l’uno dall’altra, cercando di ignorarsi. Non si insultavano nemmeno più.

Il bel biondo Serpeverde sapeva che doveva rimediare alle sue pessime parole nella Biblioteca, detestava ammetterlo ma…avrebbe dovuto mettere da parte la maschera del Principe delle Serpi e comportarsi nel modo migliore.

Aveva un piano per parlare di nuovo con la ragazza e quel pomeriggio l’avrebbe messo in atto, quando la maggior parte degli studenti si sarebbe recata ad Hogsmeade.

La Grifondoro non ci sarebbe andata, Draco l’aveva sentita mentre lo diceva a quell’idiota di Harry Potter.

Non sarebbe stato difficile incontrarla per i corridoi e attirarla in qualche aula in disuso.

Fu così che Malfoy si appostò accanto ad una statua, appoggiato al muro e con le mani in tasca, in attesa.

Era passata mezz’ora…e ancora niente. Ma era sicuro che prima o poi sarebbe passata di lì. Era l’unico modo per entrare in biblioteca.

Passò un’ora e ancora non si vedevano i risultati. Stava per mollare tutto e andarsene, quando Draco sentì dei passi venire verso di lui.

Era lei. Camminava lentamente, con passo lugubre e un’espressione triste e mortificata.

Il biondo deglutì e l’afferrò per un braccio, cominciando a trascinarla nella direzione opposta.

Hermione lo fissò, dapprima sorpresa, poi con rammarico. Con decisione si divincolò alla sua presa, ma sembrava che Malfoy fosse più determinato di lei a portarla chissà dove.

-Mi spieghi che stai facendo?- sbottò lei. –Hai deciso di soddisfare i tuoi desideri con la forza?!-.

Lui non le rispose e continuò a camminare, poi la spinse dentro ad una stanzetta, precisamente dove tenevano le scope, e richiuse la porta a chiave.

Si voltò a guardarla.

Lei cercava di ignorarlo, con una fitta al cuore, tenendo le braccia incrociate.

-Che vuoi?-.

Lui sospirò. –Devo confessarti una cosa-.

Non ottenne la sua attenzione. Cazzo, si era offesa davvero dall’ultima volta in Biblioteca!

-Ascoltami!- sibilò stringendo i denti.

-Qualunque cosa tu dica…beh, non m’interessa! Ho chiuso con te e ora fammi passare-.

Lui alzò gli occhi al cielo e all’improvvisò la baciò, alzandole il viso con una mano, ma non prima di dire: -Hermione…-.

Lei non cercò di allontanarlo, di morderlo o ribellarsi. Anzi, rispose al bacio, un po’ esitante, ma…l’aveva chiamata Hermione?! E sembrava sincero, per davvero.

Però le aveva mentito per tutto questo tempo, come faceva a fidarsi di lui?

Gli allontanò la testa. –No aspetta. Mi avrai anche chiamata col mio nome. Ma sei già stato capace di mentirmi-.

-Hai ragione- sospirò. –Come faccio a riconquistarmi la tua fiducia?-.

-Non c’è un modo. Te la sei persa-.

-Però continuo a piacerti- e non solo.

Lei scosse la  testa e andò verso la porta, cercando di aprirla con la magia, ma scoprì che non riusciva. –Cosa hai fatto?! Aprimi la porta!-.

Fu lui a fare un cenno negativo stavolta. –Non la apro finché tu non ti sarai fidata di me…e non mi avrai ascoltato, di nuovo-.

-Ma perché dovrei ascoltarti? Mi hai fatto solo stare male e non penso di perdonartelo- disse, mordendosi le labbra.

-Hai ragione e…ti chiedo scusa- ribatté. Ogni parola pareva costargli un enorme sforzo.

Ma lei continuava a guardarlo sospettosa.

-Ho fatto una cazzata, non avrei mai dovuto dirti quelle cose- continuò Malfoy.

-Potevi anche pensarci prima-.

-No, per favore stammi ad ascoltare…tanto la porta non la apro. Hermione fermati, ascoltami! Non senti? Te lo sto chiedendo per favore!-.

-E mi hai quasi fregata- costava un grande sforzo anche a lei per dire quelle cose, era irresistibile e le parole di lui la facevano sentire meglio, ma non doveva credergli, doveva restare impassibile…almeno provarci. Sentiva il bisogno di baciarlo di nuovo e stringerlo, ma si costringeva a stare ferma. –Senti, mi hai ferita. Non sono il tuo giocattolo. Vorrei poterti credere quando mi chiami per nome o mi chiedi di ascoltarti…ma qualcosa di me mi dice di starti alla larga e non starti a sentire-.

-Non è come pensi tu. Lo sai che- e fece un sorriso per alleviare la situazione –Sono uno splendido bugiardo. Ma ti prego ascoltami-.

Lei sollevò un sopracciglio, poi cedette. –Ti ascolto. Per lo meno ti stai umiliando un po’ anche se le tue magari non sono le migliori intenzioni-.

-Grazie. Quella volta in biblioteca ti ho detto le ennesime bugie. È vero: te l’ho rifilata io quella pozione e ammetto che all’inizio era solo per prendermi gioco di te. Ma poi, lo so sembra assurdo anche a me, io penso di…- non riuscì a dirlo e si sforzò, di certo Hermione non l’avrebbe aiutato a pronunciare quelle fatidiche parole. -…penso che i miei sentimenti siano mutati. E all’inizio mi piacevi, sempre di più finché…non…mi sono…-

Era uno spettacolo vederlo mentre cercava di raggirare le parole o di non dire quelle che l’avrebbero condannato. La riccia sorrise.

-E’ così strano per te provare dei sentimenti?- gli chiese.

-Assolutamente. Non hai idea quanto mi costi. Ma mi sono innamorato- l’aveva detto, e si sentiva strano, le sue guance si tinsero di rosa per essere così impacciato. Non era certo il tipo di ragazzo che faceva quel tipo di dichiarazione.

-Caspita, sembri così provato. Sembra vero-

-Non mi credi ancora?!-

-Forse. Devi spiegarmi un paio di cose: perché hai continuato ad insultarmi? O perché hai aspettato tanto a dirmi la verità e anzi, mi hai detto quelle cose in biblioteca, negando i tuoi sentimenti?!-.

-E’ molto semplice- si rilassò. –Come dovresti sapere, un Malfoy non è tanto abituato ad amare, e io l’ho trovato insolito…sconvolgente. Semplicemente ho continuato a recitare la mia parte di stronzo-

-E a mentire-.

-Si. Ti insultavo per cercare di allontanare i miei sentimenti e anche perché non sono riuscito a dirlo ai miei amici, non ancora. Penso mi avrebbero mandato all’ospedale. Prima o poi glielo dirò…-

-Incredibile menti anche con i tuoi amici- fece ironica Hermione, ma in modo diverso: sentiva il cuore riempirsi di gioia, le lacrime pizzicarle gli occhi per la felicità.

-Si si. E poi, le cose che ti ho detto in biblioteca era un tentativo per rifiutare quello che provavo per te. E averti in un altro modo…deludendoti e “salvando” la mia reputazione di bastardo. È difficile cambiare atteggiamento dopo anni che ti comporti così-.

-Più o meno ho fatto la tua stessa cosa: ho provato a odiarti di nuovo e non ci sono riuscita. Tu mi hai solo fatto un po’ più male…e non credo te lo perdonerò, però, potrò provarci- sorrise.

Anche lui sorrise, accarezzandole la guancia.

-Thank you, girl- disse, baciandola con passione, cercando la sua lingua.

Le baciò il collo, l’incavo fra collo e spalla, facendola rabbrividire di piacere e inclinare la testa. Draco passò la lingua sulla giugulare di Hermione, leccando e mordendo piano, stampando baci leggeri di tanto in tanto. Le sue mani da Serpe erano andate a serrarsi sui capelli ricci e scuri della ragazza, tirando con una bramosa violenza per impossessarsi meglio della carne pallida del collo e baciarla con più passione. La guardò negli occhi, scoprendo che lo fissava, con quelle perle dorate che brillavano di un insolita malizia repressa.

-Non vorrai farlo qui, in un ripostiglio per le scope?- disse incredula, leggermente divertita.

-Perché no? Non ci disturberà nessuno!-.

-Avevo in mente qualcosa di più romantico…e magari metterti alla prova-

-Cioè?- fece preoccupato, sorridendo.

-A parte che non credo di volerlo fare adesso. Ma vorrei andare nella tua stanza…così per provare il tuo amore per me. Se mi porterai, saremo a rischio di venire scoperti da qualcuno della tua casa…-.

-Divido quella stanza con Blaise! Ci ammazzerebbe appena aprirebbe la porta!-

-Credo che tu abbia ancora qualche problema a dire tutta la verità ai tuoi amici. Ma è la mia condizione: non voglio che la nostra relazione sia una cosa segreta. Non dico di sbandierarla in giro, ma solo di far sapere ai nostri amici con chi ci frequentiamo- disse soddisfatta.

-Come fai a sapere che non dirò loro che ti sto solo usando?-.

Lei lo fissò seccata. –Lo so che sei uno splendido bugiardo, ma, voglio fidarmi di te…e voglio esserci quando glielo dirai. Lo so che la nostra storia non può essere semplice e che avremo in continuazione degli ostacoli da superare. Io ho genitori babbani e tu invece sei purosangue, e se per te non è un’offesa, anche molto vicino a Voldemort, perlomeno tuo padre. Ma proprio per questo dobbiamo far vedere che tutto è possibile e combattere i pregiudizi…fallo per me-.

Draco era evidentemente combattuto, era cresciuto in un certo modo e non pensava che innamorarsi di una babbana di nascita potesse modificare la sua educazione…cioè, in parte lo pensava, ma non era ancora pronto a fare quel passo. Però lei aveva ragione, ed era l’unico modo per riavere la sua fiducia. Doveva stringere i denti e cominciare già da quel momento a “lottare” per loro due. –Va bene. Andiamo nelle mie regali stanze- fece mezzo imbronciato.

La portò seriamente nella sua camera, nella sua Casa, nel covo di Serpeverde. C’erano alcuni ragazzini nella Sala Comune, che li fissavano strabiliati e increduli. Ma loro li ignorarono ed entrarono in una stanza.

Si sdraiarono sul letto, baciandosi per minuti interi. Le loro lingue si sfregavano sensualmente. Poi, prima di allontanarsi dalla sua bocca vermiglia e carnosa, il biondo la morse forte sul labbro superiore, facendole quasi male.

Lei sentì subito il labbro gonfiarsi all’interno e bruciare.

-Questo è per quello che mi stai facendo fare!- si finse offeso. –Non ci posso credere che sto facendo tutto questo per una ragazza…è assurdo. Ho quasi paura che sarai quella che mi fotterà-.

Lei lo guardò interrogativa. –Non parlerai del matrimonio?-.

-Si ma non ci voglio pensare adesso. Sono giovane-.

-Chi ti ha chiesto di sposarmi! Hai fatto tutto tu!- precisò lei.

-E faccio un passo indietro. Ti amo ma non credo di essere pronto a sposarti-

-Guarda che non me la prendo, è troppo presto…non capisco come ti vengano certe idee. Ah ho capito, sono la prima ad averti fatto provare dei sentimenti- fece orgogliosa e soddisfatta. –E mi hai detto ti amo-.

-Già. Tu non me l’hai ancora detto-

Lei annuì. –Voglio farti soffrire- rise. –Sto scherzando! Te lo dirò quando sarà il momento-.

Hermione cominciò a sbottonargli la camicia, presa da una voglia improvvisa. Gli accarezzò i pettorali, mettendosi a cavalcioni sopra di lui e abbassandosi per baciargli il petto, il collo, salire su e sfiorargli il mento, le labbra, le palpebre e poi scendere di nuovo e tracciare una scia piacevolmente umida con la lingua, fino all’ombelico.

-Sai, ci ho ripensato. Mi è venuta voglia- era un po’ in imbarazzo, ma il desiderio era maggiore.

-Eh no, mi hai fatto dannare per dirti “ti amo” e ora mi dirai esplicitamente cosa vuoi fare con me- ghignò, compiaciuto. Il suo problema era accettare i sentimenti, forse quello di Hermione era combattere contro la vergogna del sesso. Ma si sbagliava.

-Voglio fare l’amore. Non mi faccio tutti ‘sti problemi io. Nel sogno abbiamo fatto certe cose e adesso non sarà l’imbarazzo a fermarmi, lo terrò a bada, caro Draco-.

-D’accordo- sbuffò lui, comunque contento.

Ribaltò la situazione, facendola finire sotto. Le aprì la camicetta, rivelando un seno florido intrappolato da un semplice reggiseno rosa.

Con le mani Draco le accarezzava la pancia, giocando con l’ombelico e poi passando oltre, sulla cerniera della gonna, abbassando e alzando la zip.

Hermione inarcò la schiena per permettergli di toglierle la camicia e slacciarle il reggiseno, rimanendo a petto nudo, solo con la gonna addosso.

Allungò le mani per toccargli nuovamente quel petto muscoloso, sfiorare con le dita i peli biondi.

Si tolsero finalmente gli ultimi indumenti, rimanendo nudi.

Lo sentì dentro di lei, forte e travolgente, inebriandola di un forte senso di benessere, di godimento.

Non sentì affatto male, solo all’inizio un leggero fastidio.

Hermione provò il bisogno di toccarlo, accarezzarlo, e così fece, passando le mani sui pettorali e sugli addominali, e lui fece lo stesso con lei.

Le spinte erano costanti e decise e ogni volta provocavano dei forti gemiti e versi strozzati da parte di tutti e due.

Draco, che aveva tenuto gli occhi chiusi fino a quel momento, rialzò le palpebre e osservò soddisfatto quel corpo prosperoso sotto di sé, che l’avvolgeva e che fremeva lievemente ad ogni spinta.

Era bellissima.

Si chinò su di lei per baciarle nuovamente la gola. Era così eccitante. Posò le labbra rosee sulla sua giugulare, percependo i forti battiti cardiaci e il sangue che pulsava.

La morse piano, quasi fosse stato un vampiro.

Sopraggiunse l’atteso e appagante orgasmo e Malfoy fu costretto a baciare le labbra della Grifondoro e poi cercare la sua lingua per soffocare i forti gemiti.

Si sciolsero dal loro abbraccio e si abbandonarono sulle lenzuola, inspirando ed espirando profondamente, in modo affannoso. Erano sudati, accaldati e felicemente innamorati.

-Ti amo- gli disse Hermione.

-Anche io-. 

 

 

E siete arrivati alla fine!

Questo finale è decisamente migliore, più romantico (rispettando il genere scelto) e appagante. Speriamo che questo vi piaccia, ci siamo impegnate davvero a riscriverlo, migliorandolo e mettendoci un finale che noi ritenevamo adatto. Fateci sapere cosa ne pensate voi…se va di nuovo modificato…Ci teniamo a migliorarci e a soddisfare i nostri lettori, anche se la storia l’abbiamo scritta noi e “decidiamo” gli eventi, non possiamo ignorare i commenti di chi legge questa fan fiction. Grazie per averci fatto sapere cosa ne pensavate, speriamo che questo finale sia più soddisfacente per voi e che non sembri scritto in modo veloce per far terminare la storia in modo affrettato.

Un grazie “speciale” a tutti quelli che hanno aggiunto la storia nei preferiti e nelle seguite…thank you!

E ora passiamo ai ringraziamenti per chi ha commentato lo scorso capitolo.

Debora93, Ciau!! Siamo felici tu abbia recensito! Oddio, forse questa fic è difettosa e non si vede quando aggiorniamo! xD Ma almeno ti sei ricordata di questa fan fiction ^^! Forse sei stata la più fortunata,,,le altre hanno dovuto aspettare mesi di aggiornamento e tu invece ti sei ritrovata tutti i capitoli da leggere in un solo colpo,,,è una figata! xD Grazie per i complimenti! Il capitolo “Erba” anche se non ne siamo del tutto soddisfatte (ma noi Colleghe siamo fatte così, troviamo sempre qualcosa da dire sulle nostre storie!) ci piace molto, è uno dei capitoli più belli u.u! Facci sapere cosa ne pensi di questo! Baci, grazie della  tua recensione!

BAbyDany94: Ciaoooo! Abbiamo postato quando abbiamo potuto! Ci spiace per aver descritto l’appuntamento fra Ron e Herm…eheh, ma abbiamo dovuto! E poi, poverino, Ron ci fa un po’ pena in ‘sto capitolo…sembra un povero idiota ignaro di esserlo..eeeh! la vita! Grazie per tutte le tue recensioni, erano tutte stupende e sei stata un’adorabile lettrice e commentatrice! Da quando hai iniziato a leggere questa storia non ci hai mai abbandonate e noi ti ringraziamo molto per questo! Dicci cosa ne pensi del finale, del capitolo in generale..della storia! Facci sapere! Un grosso bacio! Ciao BabyDany, magari ci “rincontreremo” in un’altra fic!

anna96: Ciau carissimaa ^--^! Le vacanze sono andate bene?? :) Ci spiace che Ron sia dovuto apparire in questo capitolo,,,ma era necessario u.u! Quel poveraccio! Ihih xD! Speriamo vivamente che questo ultimo capitolo sia stato di tuo gradimento ^^! Devi farci sapere, lasciaci una recensione! Grazie mille per tutte quelle che hai lasciato negli scorsi capitoli, per averci seguito…sei stata una bravissima lettrice ç_ç siamo commosse! Hai lasciato davvero delle recensioni carinissime, che di certo ricorderemo in futuro! Bacioni!!

sakusan, Oh, sakusan, sakusan! Quella che ci segue sempre! Quasi fosse un’ossessione..:P! Alla fine comunque Herm l’ha mancato l’appuntamento con Ron…eheh, quindi devi perdonarci per tutti i ritardi..! Dicci se era bellissimo come speravi il capitolo! Oltre a ringraziarti di queste recensioni bellissime, ti ringraziamo anche per tutte le altre che ci hai lasciato nelle altre fan fiction! Ci segui sempre e sei fantastica! Spero che recensirai altre nostre storie…:) Baci bella!

For ever cullen, Ciau! Grazie del commento nello scorso capitolo! Eheh, prima o poi Hermione doveva svegliarsi…v.v Ma alla fine la realtà non è stata poi così tanto deludente! Lasciaci una recensione per dirci cosa ne pensi! Baci!

deaselene, Ciaooo  saretta! Alla fine abbiamo aggiornato e pensa! Abbiamo terminato questa storia! xD Lasciaci una recensione, col tuo parere! Grazie mille per averci recensito, seguito, letto! xD! *lacrimucce* sei stata una lettrice importante per noi! T_T! Ci hai dato sostegno! Speriamo davvero che questa storia ti sia piaciuta, che tu ti sia divertita a leggerla! Un grosso bacio, le tue Colleghe for life! ^^

 

Siete stati tutti stupendi! Grazie mille! Se non è chiedere troppo sarebbe bello ricevere una recensione anche da chi non l’ha mai lasciata, per sapere anche il vostro  parere…:)

E finalmente, abbiamo concluso una fan fiction!

 

Le Colleghe for life.

  
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