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Autore: inulena    31/08/2020    0 recensioni
Livia è una studentessa italiana. Si è trasferita in Canada con la famiglia dove inizia una nuova vita. Livia è una ragazza normale ma quello che le sta per succedere le stravolgerà la vita.
Genere: Comico, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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"Livia?" mi rigiro nel letto. Con il cavolo.
"Liviaaaa" di nuovo... non mollo, ancora cinque minuti.
"aoooo Livia" mi sento scuotere per le spalle. mi sveglio e trovo mia madre davanti a me. Alza un sopracciglio e si mette le mani sui fianchi.
"mamma... ti ricordo che oggi non c'è scuola" abbraccio di nuovo il cuscino e richiudo gli occhi.
"non è per quello signorina"
"allora per cosa?" la mia voce è attutita dal cuscino.
"per lui" apro gli occhi di scatto e vedo Brutus seduto per terra che mi guarda.
Alza le spalle e cerca di trattenere un sorriso. Porca vacca!
"ehm..." mi gratto la testa mentre lei guarda prima me e poi Brutus. Ha ragione... ieri sera non ho avvertito nessuno... ma non la volevo svegliare. Mi metto seduta sul letto a gambe incrociate e cerco di trovare una scusa. non sono molto brava a mentire, infatti mi viene in mente solo la verità.
"non sapeva dove dormire" le dico alzando le spalle. Brutus comincia a guardare per terra colpevole. Non è colpa sua...  anche se poteva organizzarsi meglio... come farà per tornare a casa?
Mia madre mi rivolge uno sguardo accusatorio. So di non esserci comportata bene, ma alla fine sono stata anche gentile perché potevo anche lasciarlo senza un tetto sulla testa, andando contro tutto quello che mi hanno insegnato. Se un amico è in difficoltà si deve aiutarlo.
"andiamo a fare colazione" dice per poi uscire dalla stanza. Non è finita qui... con mia madre non lo è mai. Poco dopo spunta la sua testa dalla porta.
"ringrazia che non sia suo padre ragazzo" guarda Brutus seria, decisa... certe volte riesce veramente a far paura. Mia madre può sembrare un piccolo agnello ma si trasforma in una leonessa quando deve.
Brutus annusce e si alza.
"grazie dell'ospitalità" risponde solamente. Mia madre riscompare dietro alla porta e tiro un sospiro di sollievo. Oddio... che buongiorno. Osservo Brutus che sta ancora in piedi.
"tutto bene?" gli chiedo strofinandomi gli occhi.
"mi dispiace... appena sono riuscito a sentirla, sono solo riuscito a scendere dal letto" alzo le spalle e gli sorrido.
"non ti preoccupare... è un cane che abbaia ma non morde" lui storce la bocca.
"da adesso sono vietati tutti i riferimenti ai cani" l'angola della bocca si alza leggermente.
"e perché mai? io ho cominciato adesso" gli rispondo sorridendo. Lo abbraccio inspirando il suo odore. Ieri notte mi sono promessa di vivere quello che succede senza troppe paure. Io sto bene con lui, lui sta bene con me, perché farsi dei problemi? Gli do un bacio sulla guancia ed esco dalla camera.
Lui mi segue, ha ancora la maglia che gli ho dato ieri sera. Abbiamo dormito per tutta la notte insieme. Io in genere sono una che si muove molto, non sto un attimo ferma perch devo trovare la posizione e non sopporto avere qualcuno accanto a me. Stanotte è stato lo stesso, ho sempre dormito da sola e avere qualcuno che mi alitava sul collo non è stato il massimo, però non l'ho voluto nemmeno allontare.
Entro in cucina e vedo mia madre persa dietro ai fornelli. Sta preparando il latte e il caffé, l'odore di quest'ultimo riempe tutta la stanza. Mi metto a sedere sulla prima sedia che trovo e sbadiglio. Cavolo che sonno! Brutus rimane in piedi davanti al tavolo. "puoi sederti Brutus" gli dico indicando la sedia. Lui guarda mia madre e poi esegue.
Ho notato che ha molto rispetto per gli adulti, sta sempre attento ad eseguire quello che gli dicono ed è molto preciso quando deve svolgere qualsiasi compito. Che sia una cosa da lupi? Alla fine mi ha detto che suo padre è l'Alpha... una personalità molto autoritaria quindi... se c'ho capito qualcosa... Forse fin da piccolo doveva fare tutto quello che glli dicevano.
"guardalo mamma... l'hai impaurito" gli dico prendendo una tazza e ponendogliela davanti.
"non era mia intenzione caro..." gli passa una mano sulle spalle.
"caffelatte?" gli chiede con un sorriso. Brutus annuisce e mia madre lascia cadere un po di latte nella sua tazza, dopo ciò mette anche il caffè ed infine si siede.
"sei sempre il benvenuto Brutus... solo, la prossima volta avvertite ok?" punta il suo sguardo su di me... questo non è un avvertimento a lui ma a me.
La guardo anche io e annuisco leggermente. La prossima volta la sveglio. Detto ciò mi sorride e si rivolge a Brutus chiedendogli se ha delle preferenze per il pranzo di oggi, come ha intenzione di tornare e se ha una valigia... gli chiede tutto, tranne perché è qui... strano.
"noi domani torniamo a casa Brutus... spero che tu venga con noi" gli dice mia madre. Lo guardo con la coda dell'occhio mentre mi riempio un bicchiere d'acqua.
"certamente signora... tornerò con voi..." mia madre annuisce alzandosi e comincia a sparecchiare. Mi sembra un pò rigida stamani.
Finiamo di mangiare e Brutus si alza andando in bagno. Appena sento la porta chiudersi mia madre si gira di scatto verso di me.
"amore mio... che ci fa questo ragazzo qui?" sussurra prendendomi per le spalle. Sorride e ha una strana luce negli occhi. Eccola qua mia madre... mi pareva che fosse troppo remissiva e poco curiosa.
"lui è qui... è qui... per me" io dico la verità, anche questa volta, le dico la verità.
"per te... oh Dio! Chi diavolo si farebbe 15 ore di volo per una ragazza?" chiede stringendomi le mani. Conosco la risposta... ma non voglio dirla. Io so perché è qui... lui non vuole sentirsi un mostro.
"uno che ha molti soldi?" azzardo sorridendo, anche lei mi sorride.
"no piccola mia..." mi da un pizzicotto sul naso e mi guarda in modo strano.
La porta del bagno si riapre e mia madre si stacca ritornando ad asciugare le tazze. Mi giro verso di lui che subito scompare dentro la mia camera.
"è anche un bel ragazzo" sussurra di nuovo mia madre. Si lo è... 


"vieni" lo prendo per mano e lo spingo a sedersi per terra.
"non fare il musone"gli dico quando vedo che mi lancia un'occhiataccia. Sorrido. Davanti a noi un bel falò, i ragazzi disposti a cerchio. Domani partirò... già, evviva. Non vedo l'ora, guarda. Lasciare casa, amici e nonni... tutto per... il Canada. Sospiro. Non mi va... devo essere proprio sincera, ma devo. Non è stata una mia scelta ma l'ho condivisa, quindi... devo accettare che la mia vita ormai è là.
"raga ma il permesso del comune?" chiede Benedetta preoccupata con un piatto tra le mani su cui svetta una bella fetta di torta.
"siamo in una zona Pic-Nic B... tranquillizzati" gli dice Giacomo che come sempre si sta girando un Drum. Anna si appoggia a Marco con la testa mentre ride alla faccia che fa Benedetta.
Tra Benedetta e Giacomo c'è un'amicizia molto forte, sono cresciuti insieme e anche se hanno prese vie diverse, non si sono mai allontanati... certe volte quando sono in loro compagni mi sento quasi di troppo. A loro basta davvero poco per capirsi. Benedetta si siede accanto a Giacomo.
Daniele è accanto a me con la chitarra in mano. Non è bravissimo, ma se la cava, devo dire... si impegna tanto. Lo osservo e sorrido. Quando si concentra si crea una specie di ruga sulla fronte... è carino. Mi piace guardare Daniele che si impegna... ci mette sempre tutto se stesso. Camilla intanto mette le mani in avanti per riscaldarsele.
Essendo la mia ultima serata hanno deciso di fare una specie di festa di addio. Ci siamo tutti riuniti in un giardino vicino casa mia e abbiamo accesso un piccolo fuoco per terra... oh qui è consentito.
Adoro i miei amici... anche se ci sono problemi e qualche incomprensione, posso sempre contare su di loro. Non importa avere tanti amici, basta avere quelli giusti. Sento il braccio di Brutus sopra la mia spalla.
Oggi è stato molto strano averlo attorno. Gli ho fatto vedere un pò il centro di Firenze, siamo stati tutti il giorno a battibeccare, ma è stato... bello e dolce. Non pensavo che sarebbe stato cosi... pensavo che stare con una persona significasse cambiare... cercare di trovare un compromesso tra quello che si è e quello che l'altro vorrebbe che tu fossi... invece non è cosi. Stare con Brutus è facile... quasi come respirare.
Sembra di stare con una mia copia, ma al maschile... è strano, ma bello.
Ci siamo tenuti per mano... in pubblico... io, che ho sempre e solo tenuto la mano di mia mamma per attraversare la strada. Ci siamo abbracciati e baciati mentre eravano davanti ad una vetrina o in fila per prendere da mangiare. Tutto è cosi spontaneo che mi sembra naturale... e mi spaventa al tempo stesso.
Lui è cosi qui... ma quando torneremo cosa accadrà? Qui è un normale ragazzo, ma là... là è un lupo... posso accettare di stare con un ragazzo che muta forma? Non lo so... siamo cosi simili ma cosi diversi. Sento di essere in armonia con l'essere umano... ma in totale disaccordo con il lupo. Ancora non mi sono dimenticata lo scherzetto che mi ha giocato Charlotte...
"non posso credere che domani te ne vai" dice Camilla abbracciandomi da dietro e con voce triste.
"non è giusto" ripete strizzandomi. Sorrido. Brutus intanto leva il braccio. Camilla è un elefante in una cristalleria.
"dovresti rimanere qui con noi" ripete. Alzo le spalle... sento gli occhi di Brutus addosso.
"i miei sono là" le dico guardando le fiamme. Sono nostalgica stasera... come quando sai che la vacanza sta per finire... il giorno prima di partire fa sempre schifo.
"ci sentiremo" dice Anna. Le sorrido... sappiamo entrambe che non è la stessa cosa.
"tornerò ancora prima che ve ne accorgiate" li guardo. Daniele mi sorride e poi ritorna ad accordare la chitarra. Giacomo e Beatrice annuiscono. Camilla si stacca e ritorna a sedersi davanti al fuoco sospirando.
Alzo le spalle... ormai è cosi che va. Con la coda dell'occhio guardo Brutus che fissa il fuoco... c'è qualcosa che non va. Appoggio la testa sulla sua spalla e poco dopo sento le sue labbra sfiorarmi la fronte.
"mi dispiace" mi sussurra.
"per cosa?" gli chiedo continuando a guardare le fiamme.
"qui tu... sei a casa... ti vogliono tutti bene... sento la vostra tristezza". Già... mi ha detto che quando è umano sente le emozioni degli altri... quindi in questo momento sta percependo la tristezza dei miei amici... e la mia.
"tu cosa senti?" gli chiedo guardandolo. Continua a guardare il fuoco.
"sincero?"
"no, mentimi" sorride e si gira verso di me. Ha gli occhi completamente marroni.
"non lo so... sento che sto bene" le parole gli escono come se si stupisse anche lui di quello che sta dicendo.
"si, sto davvero bene" mi guarda.
Non posso capire cosa prova, non so cosa sta sentendo, ma spero con tutta me stessa che con me si trovi sempre bene.
"Bene no?" alzo le spalle e sorrido. Anche lui sorride. Ci siamo solo noi, non vedo più i confini delle cose attorno a me. Posa le labbra sulle mie... son oleggere e morbide.
"woooo" "cercatevi una stanza". Mi stacco da Brutus e vedo tutti i miei amici che mi guardano, chi con espressione maliziosa, chi ridendo e chi rosso in faccia. Purtroppo noto anche il sorriso tirato di Daniele... che Brutus abbia ragione? Se veramente gli piaccio... perché non me ne sono mai accorta? Oddio... ho il prosciutto sugli occhi.
Brutus ride mentre gli altri gli danno delle piccole spinte. Anche lui è imbarazzato. Mi piace questo suo lato timido, riesce a sembrare un generale pronto alla battaglia un minuto prima e subito dopo può diventare un piccolo bambino che arrosisce... lo trovo molto tenero. A me piacciono i ragazzi teneri... e Brutus lo è... spero che lo rimanga anche quando torneremo.
Mi sono accorta che so ancora troppo poco su di lui. Alla fine non mi ha più raccontato di sua madre, non gli ho chiesto se uccidono gli esseri umani, non so se ha morso Charlotte e non abbiamo nemmeno DTR... insomma ci sono un sacco di cose ancora ad chiarire, ma adesso siamo qua... Carpe Diem, sti cazzi!
"ahhh l'amore" dice Anna dando un piccolo bacio sulla guancia a Marco che intanto è intento ad attizzare il fuoco con un bastone di legno... mmm, legno e fuoco non vanno tanto d'accordo o sbaglio?
"ad avercelo" sospira Camilla guardando il fuoco. Le fiamme le illuminano il volto andando a creare un gioco di colori rosso e arancione. Camilla è una ragazza molto vivace, sempre allegra, però le sue esperienze con i ragazzi non sono state delle migliori... diciamo che l'hanno presa sempre in giro.
Ogni volta lei ci stava male, fino a che non ha deciso di stare alla larga da ogni uomo finché non arriverà quello giusto, scelta che rispetto, dato che per 17 anni non ho fatto altro. Sinceramente non me la sento di dire che tutti gli uomini sono stronzi... anche perché nella mia famiglia ho solo esempi di uomini estremamente gentili e premurosi, in primis mio padre.
Però non posso escludere che ci siano certi uomini che fanno di tutto per ottenere quello che vogliono, come ci sono delle donne che non guardano in faccia nessuno... insomma ci sono uomini e donne molto cattivi, ma ci sono anche persone estremamente buone.
Io personalmente frequento solo persone che mi fanno stare bene. So che è un'affermazione scontata, chi diavolo vorrebbe accanto qualcuno che lo fa soffrire? Io no, ma non è sempre così, non lo è.
"arriverà" la rassicura Giacomo dandole una piccola pacca sulla spalla. Lei sospira.
"che ne dici se ci mettiamo insieme io e te?" gli chiede lei sorridente. A Benedetta va di traverso la torta mentre Giacomo comincia a ridere.
"se me lo chiedi cosi non posso che accettare... vieni qui topolotta mia" la prende in collo e fa finta di baciarla.
Ridiamo tutti insieme. Malgrado tutto è una bella serata. Una leggero venticello mi scompiglia i capelli e sento un brivido risalire per tutta la spina dorsale. I peli si rizzano sulle braccia.
"tieni" dice Brutus mettendomi una felpa sulle spalle.
"grazie" alzo un sopracciglio quando stringo la felpa.
"perché l'hai portata? Non sei una specie di stufa con le gambe?" gli chiedo curiosa.
"sapevo che qualcuno si sarebbe vestita troppo leggera... e avrebbe avuto bisogno di una felpa"
Arrosisco... l'ha fatto per me... l'ha portata per me.
"Grazie" riesco a borbottare facendolo ridere. Intanto Daniele ha finito di sistemare la chitarra e ha cominciato a produrre qualche nota. Appoggio la testa sulla spalla di Brutus guardando Daniele che si impegna a trovare una canzone da cantare.
"posso suonare La Canzone Del Sole di Battisti" propone iniziando a pizzicare le corde.
"nooo già sentita" rispondo annoiata.
"allora posso provare con Home sweet home Alabama" mi piace quella canzone.
"ma io conosco solo il ritornello" dice Bendetta... in effetti. "andiamo con qualcosa di italiano?" propone Marco.
"ce l'ho" Daniele si mette più comodo ed inizia a suonare. Da prima non capisco che canzone sia ma poi mi illumino cominciando a cantare.
"Buon viaggio, che sia un'andata o un ritorno, che sia una vita o solo un giorno, che sia per sempre o un secondo..." Daniele mi indica
"ce l'hai" ricomincia a suonare e io ricomincio a cantare accompagnata dagli altri.  
"Coraggio lasciare tutto indietro e andare, Partire per ricominciare, che non c'è niente di più vero di un miraggio, e per quanta strada ancora c'è da fare, amerai il finale... share the love, share the love..." guardo Brutus che mi fissa incantato. Lo fisso
"questa parte la sai anche tu" gli dico riferendomi alle parole in inglese. Lui sembra risvegliarsi e comincia a cantare.
"share the love, share the love..." sento Camilla urlare, mentre Anna ride e Benedetta le guarda sorridendo. Giacomo ha un piccolo sorrisetto sulle labbra, Marco è intento a sistemarsi meglio Anna sulle gambe, Daniele suona e Brutus canta mentre mi stringe ... ditemi voi chi può stare meglio di me?

"share the love..."

   
 
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