Personaggi: Harry Potter, Ginny Weasley
Coppie: Harry/Ginny
Genere: Generale, slice of life
Raiting: Verde
Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Coppie: Harry/Ginny
Genere: Generale, slice of life
Raiting: Verde
Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Quando andava a scuola, Harry aveva sempre odiato l'estate perché era il periodo in cui tornava dai Dursley e lui odiava i Dursley e odiava stare al numero 4 di Privet Drive. Nella sua vita era stato torturato, ma la tortura peggiore era quella di dover stare con persone con cui non condivideva assolutamente nulla.
Ma da quando aveva sconfitto Voldemort, l'estate era diventata più bella, sapeva finalmente di mare, di promesse e soprattutto di futuro.
Per non parlare, poi, di quando erano arrivati i bambini, da quel momento l'estate era il momento della gioia, della piscinetta gonfiabile in giardino, di grandi cene con tutti i parenti alla Tana.
«Albus metti giù tua sorella o le farai male!» urlò Ginny rivolta al secondogenito. Harry rise sommessamente. «Perché ridi?» domandò.
«Niente, mi fanno ridere. Sono simpatici» rispose con un'alzata di spalle.
Era una di quelle giornate in cui avevano preso la piscina gonfiabile e l'avevano messa in giardino e adesso Ginny cercava di rilassarsi prendendo un po' di sole ed Harry guardava - più o meno - i bambini che giocavano a schizzarsi, o ad affogarsi, a seconda sei momenti.
«Se solo non tentassero di uccidersi a vicenda...» mormorò la moglie sistemandosi sul lettino.
«Credo sia normale, tu non cercavi di uccidere i tuoi fratelli?» scherzò.
«Sono l'ultima di sei fratelli, di solito erano loro a cercare di uccidere me. Ma l'hanno fatto solo finché non ho iniziato ad usare la magia involontaria» rise Ginny. Harry si unì alla sua risata.
Ginny era famosa per le sue fatture.
Quando qualche ora più tardi, dopo essersi uniti anche loro alla guerra di schizzi, la moglie richiamò i bambini per fare la doccia. Erano bagnati dalla testa ai piedi tutti e cinque ed Harry era aveva riso così tanto ad offrire a Ginny la possibilità di affogarlo, che gli faceva male il diaframma.
Harry sorrise pensando che adesso l'estate era famiglia e casa. Era poter giocare con i bambini e stare tranquillo che il giorno dopo avrebbe potuto farlo, e anche quello dopo ancora.
Non era niente male, l'estate.
Ma da quando aveva sconfitto Voldemort, l'estate era diventata più bella, sapeva finalmente di mare, di promesse e soprattutto di futuro.
Per non parlare, poi, di quando erano arrivati i bambini, da quel momento l'estate era il momento della gioia, della piscinetta gonfiabile in giardino, di grandi cene con tutti i parenti alla Tana.
«Albus metti giù tua sorella o le farai male!» urlò Ginny rivolta al secondogenito. Harry rise sommessamente. «Perché ridi?» domandò.
«Niente, mi fanno ridere. Sono simpatici» rispose con un'alzata di spalle.
Era una di quelle giornate in cui avevano preso la piscina gonfiabile e l'avevano messa in giardino e adesso Ginny cercava di rilassarsi prendendo un po' di sole ed Harry guardava - più o meno - i bambini che giocavano a schizzarsi, o ad affogarsi, a seconda sei momenti.
«Se solo non tentassero di uccidersi a vicenda...» mormorò la moglie sistemandosi sul lettino.
«Credo sia normale, tu non cercavi di uccidere i tuoi fratelli?» scherzò.
«Sono l'ultima di sei fratelli, di solito erano loro a cercare di uccidere me. Ma l'hanno fatto solo finché non ho iniziato ad usare la magia involontaria» rise Ginny. Harry si unì alla sua risata.
Ginny era famosa per le sue fatture.
Quando qualche ora più tardi, dopo essersi uniti anche loro alla guerra di schizzi, la moglie richiamò i bambini per fare la doccia. Erano bagnati dalla testa ai piedi tutti e cinque ed Harry era aveva riso così tanto ad offrire a Ginny la possibilità di affogarlo, che gli faceva male il diaframma.
Harry sorrise pensando che adesso l'estate era famiglia e casa. Era poter giocare con i bambini e stare tranquillo che il giorno dopo avrebbe potuto farlo, e anche quello dopo ancora.
Non era niente male, l'estate.