Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Rumaan    05/10/2020    3 recensioni
Hermione è stanca di vedere i suoi amici andare avanti, mentre lei rimane indietro. Ormai ha trent'anni, è sola e vuole un figlio. Nessuno l'aspetta a casa, così decide di prendere la situazione in mano ed avere quel figlio che ha sempre voluto. La gravidanza, però, non sarà come si aspettava.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap 21 - Epilogo

Epilogo

Hermione non ricordava di essersi mai sentita così stanca. Nemmeno durante l’ultimo anno della guerra, tutti quegli anni prima, quando non dormiva né mangiava abbastanza e la paura era così palpabile da renderle difficile addormentarsi. Più che altro, però erano state quella sorta di tensione senza fine e le notti insonni durante le quali la preoccupazione le rodeva l’animo, che l’avevano consumata per mesi. Persino nell’euforia a seguito della battaglia finale, con Harry vivo, Voldemort finalmente scomparso e l’ansia di poter morire ormai dissipata, le era rimasto un profondo senso di tristezza per tutte quelle perdite.

 

Questa cosa, invece, era completamente diversa. L’adrenalina le scorreva nelle vene e la faceva tremare incontrollabilmente Hermione non era preparata al dolore del parto: nonostante sua madre lo avesse comparato a dei dolori da ciclo un po’ più forti e nonostante tutti i libri che aveva letto per prepararsi al momento, il dolore era comunque arrivato di sorpresa. Per di più c’era anche il fatto di essere rimasta in travaglio da ormai ventiquattro ore e trenta minuti, durante le quali il suo corpo aveva preso vita propria ed alla fine aveva sentito il bisogno di spingere.

 

Ora, mentre osservava quel corpicino sul suo stomaco, non riusciva a provare altro che meraviglia. Lei e Draco (e quella clinica Svizzera, anche se rifiutava di pensarci troppo) avevano creato quella bimba perfetta e tutto il dolore dell’ultimo giorno era già stato spunto nei meandri della mente, mentre la piccola, esausta quanto lei, giaceva sulla sua pancia. Millie l’aveva definito un contatto “pelle a pelle”, quando le aveva chiesto se avrebbe voluto farlo subito dopo il parto. A quanto sembrava, avrebbe aiutato a creare un legame più forte tra mamma e figlio. Tutto ciò a cui Hermione riusciva a pensare era che le avrebbe dato l’opportunità di vedere davvero sua figlia, dalla punta della peluria riccia e bruna che le copriva la testa alle manine e piedini che si chiudevano.

 

Una mano spuntò da dietro di lei e le allontanò qualche ciuffo ribelle dalla fronte, dandole poi un bacio sulla guancia. Draco si sedette di fianco a lei.

 

“È perfetta”, disse lui, mentre si avvicinava per far scorrere gentilmente un dito lungo la schiena della bambina.

 

Loro figlia pianse appena e Draco si scostò come un gatto a cui era stata pestata la coda. “Oh Merlino, non le ho fatto male vero?”.

 

Hermione rise, ma si sentiva scossa e senza fiato. “Ne dubito. Molly mi ha assicurata che i neonati sono più difficili da rompere di quanto sembrino. Probabilmente era solo sorpresa”.

 

“Eccoci qui, mammina”, disse l’ostetrica arrivando con un asciugamento per prendere la bambina. “È il momento di vestire e pesare la piccola, mentre a te daranno qualche punto”.

 

Hermione voleva protestare, voleva che quel momento durasse per sempre, ma l’ostetrica era già sparita velocemente. Draco si fermò abbastanza da darle un bacio sulla fronte prima di lasciarla, ovviamente per la voglia di andare a vedere cosa avrebbero fatto a sua figlia.

 

Hermione rimase nelle mani della capo ostetrica, che reggeva una fiala di anestetico. “Qualcosa per lenire il dolore mentre ti ricucio la ferita”.

 

Ci vollero almeno quaranta minuti prima che riuscisse a vedere di nuovo la bambina. L’ostetrica l’aveva medicata in tempo record e lei era stata trasferita dalla sala parto ad una stanza lungo il corridoio dove ora era a letto. Si sentiva un po’ meglio, dopo il cambio di camicia da notte ed una tazza di tè. La bambina era rannicchiata nelle braccia di Draco, con indosso una tutina giallo pallido e la scritta “ciao mondo” sul davanti.

 

“Mamma ha finito, Iris”, disse Draco con un tenero sorriso, mentre osservava la figlia.

 

“Stavo pensando che forse non dovremmo chiamarla così”, disse Hermione. “Non come primo nome, almeno”.

 

Draco si accigliò. “Ma a te piace. Lo avevi scelto ancora prima di rimanere incinta”.

 

“Lo so”, disse Hermione. “Ma pensavo sarebbe bello chiamarla Lucia”.

 

Gli occhi di Draco scattarono verso i suoi, mentre gli spuntava un piccolo sorriso. “Sei sicura?”.

 

Lei annuì ed iniziò a stropicciare nervosamente la coperta tra le dita, mentre aspettava la risposta di Draco.

 

Un sorriso gli illuminava il volto. “A mia madre piacerebbe molto, ed anche a me”, disse, con gli occhi che brillavano.


Draco non credeva di aver mai visto prima tre persone così diverse sedute al tavolo della cucina di Molly Weasley. Una decina di anni prima, o giù di lì, un tale gruppetto sarebbe finito a sguainare le bacchette e lanciarsi maledizioni.

Ed io spalmato a terra con qualcosa di schifoso in faccia, pensò con un sorriso.

La felicità aveva uno strano modo di lenire i dolorosi eventi passati e trasformarli in qualcosa da affrontare con un sorriso.

“Pfff, che immondizia che ultimamente fanno passare per giornalismo”, disse Ron con un borbottio, mentre lanciava l’ultima edizione della Gazzetta del Profeta sul tavolo che occupava gran parte della cucina.

Il giornale atterrò vicino a Draco, che strizzò gli occhi alla vista dell’ennesimo articolo calunniante.

“Il parto della nuova Malfoy

La veterana di guerra, nonché ruba consorti, Hermione Granger, ha dato al nuovo marito, Draco Malfoy, una femminuccia. Fonti vicine alla coppia dicono siano elettrizzati dalla nuova vita dopo la tragica fine del patriarca della famiglia, Lucius, nei primi mesi dell’anno”.

L’articolo continuava in modo simile, presentando i fatti adornati in stile succulento. Dall’altro lato della pagina si trovava un’enorme foto della sua ex moglie, con un’espressione corrucciata.

“Draco ha detto addio alla bellezza purosangue a causa di un bambino?

La reporter della Gazzetta del Profeta, Rita Skeeter, intervista l’ex moglie dal cuore spezzato, Astoria Greengrass, riguardo ad amore, divorzio ed il suo stesso desiderio di avere un figlio nonostante i problemi di fertilità”.

Draco grugnì così forte che Lucia iniziò a svegliarsi tra le sue braccia, lamentandosi lievemente per essere stata distolta dal suo sonnellino. Si alzò, cullandola gentilmente per farla tornare a dormire.

“Le farai causa?”, chiese Ron, dimostrando la sua totale inesperienza con i bambini, visto che aveva completamente ignorato i lamenti di Lucia.

Draco rispose in tono frustrato. “No. Hermione questa mattina era indiavolata ma poi si è calmata ed abbiamo deciso che al momento non c’è bisogno di avere altre luci puntate addosso”.

Harry, con Lily che smangiucchiava allegra un pezzo di pane sulle sue gambe, annuì concorde. “Non avrebbe senso. Non si scuserebbero”, disse, con il tono di qualcuno che aveva già affrontato affari simili con la Gazzetta.

Lucia finalmente chiuse gli occhi e tornò a dormire. “Bel lavoro!”, disse Harry con un sorriso.

Draco stava giusto per congratularsi con se stesso per non aver svegliato Hermione, che si stava facendo un meritato riposino dopo essere rimasta sveglia tutta la notte a far mangiare Lucia, ma la porta si aprì di colpo ed entrò sua moglie che sbadigliava, con i capelli tutti arruffati.

“Era Lucia a piangere?”.

“Ehm...”, disse Draco.

“Sì, ma è tornata a dormire. Draco ormai è un esperto”, disse Ron, facendogli l’occhiolino. “Vuoi del caffè?”.

“Oh sì, ti prego!”, disse Hermione con un altro sbadiglio.

“Perché non torni a dormire?”, chiese Draco.

Prima che potesse rispondere, la porta si aprì nuovamente per far entrare George, Ginny ed un po’ di aria fredda.

“Ehi!”, sbottò Draco. “Chiudete la porta!”.

Ginny alzò gli occhi al cielo. “Rilassati, Draco. Lucia non si ammalerà per un filo di aria fresca!.

“Potrebbe!”, rispose lui, stringendo meglio la copertina attorno a sua figlia.

“A chi va una partita a Quidditch?”, chiese George. “Oppure rimaniamo qui a spettegolare tutto il giorno?”.

Draco sentì una fitta di desiderio. Da quanto aveva ricominciato a giocare la domenica, aveva riscoperto quanto gli piacesse volare, ma da quanto era nata Lucia non aveva più potuto farlo visto che doveva aiutare Hermione il più possibile.

I suoi occhi volarono involontariamente verso la moglie, che lo guardava con un sorriso.

“Vai!”, disse Hermione, prendendo Lucia. “Tra l’altro è quasi ora della pappa”.

“Sei sicura?”, chiese Draco. “Potresti dormire ancora un po’”.

“No, ora mi sento bene e comunque ti meriti un po’ di svago. Ti occupi di Lucia tanto quanto me”.

Draco le passò la bambina mentre George annuiva, prima di voltarsi verso Harry con un volto interrogativo.

“Io rimango con Hermione e le ragazze”, disse Harry.

“Avete un’ora!”, borbottò Molly, appena entrata nel salone con i ferri da calza che lavoravano dietro di lei. “La cena sarà in tavola”.

“Sì, mamma”, risposero in coro i fratelli Weasley.

“Due contro tue”, disse George. “Io prendo Ginny”.

“Non è giusto”, si lamentò Ron.

“Ehi! Non c’è niente che non vada nel mio modo di giocare”, protestò Draco.

George, Ginny e Ron fecero una smorfia. “Dimentichi che abbiamo giocato tutti ad Hogwarts”, disse Ginny.

“Mi oppongo”.

“Risparmiati la rabbia per la partita, Malfoy”, disse George con tono divertito. “Potrebbe aiutarti a giocare meglio”.

“Alcune cose non cambiano mai”, disse Harry, mentre Hermione ascoltava il chiacchiericcio svanire verso il campo dietro la Tana.

“Ma sono felice che alcune cose lo facciano”, rispose lei, guardando amorevolmente una testa bionda che si allontanava.

Lucia si stiracchiò contro di lei, voltandosi verso il suo petto con le labbra arricchiate. Era affamata.

Sono davvero contenta che certe cose cambino, pensò.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Rumaan