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Autore: stardust94    24/10/2020    4 recensioni
( capitoli da 1 a 7 modificati)
Questa storia, parla di amicizia, di coraggio, amore, incredibili avventure per salvare un mondo, ormai su l'orlo della fine. Di tradimenti, ferite, lacrime ma anche di speranza, quella speranza che ci fa alzare dai nostri letti ogni giorno e ci fa credere che tutto sia possibile.
Quando il tuo mondo è in pericolo, cosa sei disposto a fare per salvarlo?
" Ci hanno detto che i sogni non sono reali, ma quanto c'è di vero in tutto questo? se davvero i sogni sono una bugia, lasciami vivere in un sogno infinito, come lo sono i mondi che ho visitato."
( storia facente parte della Infinite universes and eternal adventures Elidon Saga e Collision of World)
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo cinque
Le avventure del trio: la grande fuga

Tristan affondò la lancia contro il manichino che venne trapassato da parte a parte scomparendo in uno sbuffo di fumo magico. Dichiarando così finito il suo allenamento, almeno per quella mattina.

Loyality era in festa per l'imminente torneo dell'accademia. Visitatori giungevano a flotte dagli angoli più sperduti del continente per vedere la maestria degli allievi e dei cavalieri di Nexus.
Tristan si arrampicò agilmente su uno degli alberi del meleto e prese un frutto assaggiandolo, ancora appeso con un braccio al ramo.

Il ragazzo sembrava pensieroso a causa del imminente torneo.
Quando vide alcune ragazze passare però, si riprese immediatamente.
Fece uno scatto balzando davanti al trio e con un sorriso, prese la mano di una di loro riservandole un bacio a mano sorridendo.
La ragazza in questione aveva le guance rosse e si lasciò sfuggire una risatina imbarazzata guardando le amiche.

- sul serio ragazze...potreste tornare dopo? Dobbiamo allenarci -

A rompere quell'idillio di fanciulle che ammiravano Tristan, arrivò Takeshi.
Il giovane arciere aveva arco e faretra a tracolla i suoi abiti erano sporchi di fango, probabilmente perché era di ritorno da una delle sue passeggiate nel bosco che circondava l'accademia.

Le ragazze che stavano letteralmente mangiando Tristan con gli occhi, sembravano infastidite dalle parole di Takeshi. Tanto da andarsene parlottando tra di loro. Il rosso, si passò la mano tra i capelli voltandosi verso il compare.

- Ehi! La smetti di farmi terra bruciata attorno? - domandò seccato
- Dobbiamo allenarci, ALLENARCI Tristan, non fare il filo a tutte le oche dell'accademia -

Replicò l'arciere appoggiando sul muretto che costeggiava il meleto, la faretra e l'arco e iniziando a controllare le frecce.

- devi assolutamente migliorare le tue esperienze sociali amico! Andiamo stiamo per diventare cavalieri di Nexus! - si lamentò come un bambino Tristan
- se supereremo l'esame e ci piazzeremo bene al torneo. Ricorda...SE Tristan -

Lo rimproverò quasi immediatamente Takeshi sedendosi e iniziando a estrarre le frecce, controllandone la punta per poi farla sfregare a una roccia.

- per me non è un se ma piuttosto, un quando. Andiamo, potresti anche cercare di essere più amichevole. - si lamentò il rosso sedendosi accanto al amico
- in tempi di guerra, non bisogna esserlo. Galecia ci avrà anche risparmiato ma torneranno...secondo te perché hanno reclutato così tante persone? -
domandò l'arciere distraendosi dal suo lavoro, stringendo la freccia e la pietra con forza.

Tristan portò indietro la testa guardando il cielo limpido e privo di nuvole.
- Lo so. Vogliono mettere insieme un esercito secondario...l'ho sentito da alcuni cadetti del quarto anno. - iniziò il rosso.
La sua espressione irritata era più fredda e seria. Si stiracchiò portando le mani dietro il collo senza distogliere lo sguardo dal cielo.

- Inizierà vero? Una nuova guerra comincerà presto -

stavolta Tristan sorrise deciso e quasi felice. Il contrario di Takeshi che incassando la testa nelle spalle si limitò ad annuire.
- allora dobbiamo diventare cavalieri! Oggi dobbiamo fare del nostro meglio! -
disse Tristan alzandosi di scatto per poi porgere il pugno a Takeshi.

L'arciere sollevò la testa e osservò il pugno del amico e il suo sorriso grintoso. Tristan era una testa calda eppure, Takeshi invidiava il suo coraggio e la sua schiettezza. Certe volte, avrebbe voluto essere più deciso come l'amico.

- d'accordo. Farò del mio meglio - disse l'arciere
- eh no! Devi dire farò tutto ciò che c'è da fare per diventare cavaliere! - lo rimproverò scherzosamente l'amico.

Takeshi si lasciò sfuggire un sospiro ma vedendo l'insistenza di Tristan, si alzò e batte il pugno contro quello del compare.

- va bene! Io Takeshi Felgrand diventerò un cavaliere! -

gridò pensando che fossero da soli, ma ben presto Takeshi, si rese conto che il meleto si era riempito di persone che ora, lo fissavano ridacchiando e parlando l'uno al orecchio del altro.
Il ragazzo sprofondò nell'imbarazzo, raccolse la faretra e si mise a correre, seguito a ruota da un divertito Tristan che non smetteva di ridere del imbarazzo del giovane arciere.

La sala comune, era affollata dalle matricole tra le quali Tristan, riconobbe due reclute del terzo anno come lui.

La prima aveva i capelli rossi che risaltavano sulla carnagione ambrata, se li stava stuzzicando nervosamente con due dita mentre parlava con un altro ragazzo.
Questo era decisamente più alto e massiccio con degli scombinati capelli neri. Si poteva riconoscere non solo perché era un omaccione dal fisico ben costituito, ma anche per l'enorme ascia che teneva sulla spalla e il tono della voce decisamente rumoroso.

- ehi Kara, Garan - li salutò Tristan

la ragazza dai capelli rossi, fece un cenno e si appoggiò con le braccia conserte alla bacheca alle sue spalle, osservando i due con gli occhi rosso pallido.

- avete sentito? C'è stata un altra esplosione nella zona della cascata. I mentori vogliono sospendere il torneo - disse Kara
- cosa?! No! E che cavolo! -

si allarmò subito il neo-lanciere con le mani nei capelli. Takeshi al contrario era come immobile, pietrificato stringeva i pugni con forza.

- esplosioni...di che tipo? - domandò quasi sussurrando l'arciere.
- le esplosioni si sono concentrate nel perimetro antistante alla cascata. Chi era presente, ha descritto grosse sfere nere che hanno toccato il terreno per poi esplodere -
disse una voce alle spalle del gruppo di apprendisti.

Quando questi si voltarono, videro alle loro spalle un giovane uomo di bell'aspetto che indossava una armatura da cavaliere tirata a lucido, sul fianco pendeva una frusta. Lo sguardo blu del uomo, si fece affilato quando vide Takeshi digrignare i denti.

- i cadetti sono tenuti a rispettare le regole. Restate nelle vostre stanze, risolveremo noi cavalieri la situazione - disse l'uomo
- dove...dove si trova quella maledetta?! -

l'urlo inaspettato di Takeshi finì per sorprendere tutti quanti. Tristan per primo che poggiando una mano sulla spalla del amico cercò subito di calmarlo. Il giovane arciere, sgranò gli occhi abbassando la testa dispiaciuto di quella reazione.

- sia chiaro a tutti quanti! Non vi sarà permesso di lasciare le camerate e fino a nuovo ordine. Il torneo di quest'anno è annullato! -
disse il cavaliere prima di lasciare la stanza attorniato dai brusii dei cadetti che si lamentavano della sospensione del torneo.

- Marek Scale cavaliere di Nexus del primo ordine. Viene soprannominato la serpe ingannevole per via della sua furbizia - disse Kara socchiudendo gli occhi

Tristan ammirando l'accurata analisi tecnica di Kara, fece un sorrisetto divertito ma poi cercò subito di dire qualcosa a Takeshi nella speranza di calmarlo. Ma questo, gli gettò un occhiata sconfortata per poi lasciare a sua volta la sala comune. Il rosso sospirò grattandosi la testa con aria Altrettanto dispiaciuta.


- che è preso al tuo amico? Di solito è sempre imbranato e impacciato! - disse Garan
Tristan lo fulminò con lo sguardo per quella ennesima mancanza di rispetto verso Takeshi.
- non sarà un cuor di leone ma è l'arciere migliore che conosco! - lo difese il rosso.
- allora non ne conosci molti - replicò Garan con un ghigno.


Il giovane lancere, ringhiò e scattò cercando di tirare un pugno al ragazzo più grosso che intercettando il colpo, strinse il pugno di Tristan nella sua mano.

- cosa pensi di fare tu? Debole come sei non mi fai un graffio! -
disse Garan tirando un pugno al volto di Tristan che barcollò cercando subito di sferrare un pugno altrettanto forte, contro il volto del altro ragazzo. Questo prima che Kara si mettesse in mezzo tra i due.

- adesso finitela! Tutti e due, se volete risolvere le vostre dispute, fatelo sul campo d'addestramento e durante il torneo - li ammonì la ragazza

Garan si passò seccato la mano dietro la nuca sistemandosi i capelli, mentre Tristan si asciugava il bordo della bocca sporco di sangue.

- Kara mica è colpa mia! È questo vermiciattolo che si agita TROPPO per i miei gusti - disse poi il corvino
- non mi interessa. Non è il momento di una stupida prova di forza. -

rispose la giovane guardandolo con uno sguardo infuocato che non avrebbe ammesso ulteriori repliche o lamentele da parte di Garan.

- quando vuoi...ti darò una lezione sul campo di battaglia anzi...io e Takeshi vinceremo il torneo e batteremo la vostra squadra! - annuncio indicandoli Tristan

Garan e Kara così come il resto delle matricole restarono da prima in silenzio per poi scoppiare a ridere, deridendo Tristan che con l'orgoglio a pezzi, il morale sotto i piedi e la rabbia nel cuore, corse fuori dalla sala comune, raggiungendo la sua stanza.
***

Quando Tristan varcò l'ingresso della stanza che condividevano, Takeshi quasi sobbalzò.
Il rosso, aveva sbattuto la porta con forza e si era buttato nel suo letto letteralmente di faccia, esprimendo con un ringhio tutta la sua frustrazione.

- che succede a tutti?! Accidenti! - disse sospirando per poi mettersi seduto guardando Takeshi.  - anche tu! Potevi dire qualcosa, invece di scappare come un fifone! - aggiunse poi sprofondando il volto contro il cuscino.

Takeshi deglutì abbassando la testa e afferrando il proprio per poi gettarlo contro il compare.

- non sono scappato! Ma non posso andare nella foresta o verresti sospeso anche tu! - replicò l'arciere.
- pensi che mi importi di essere sospeso? Il torneo è stato annullato. -
rispose allora Tristan alzando la testa per poi mettersi a pancia in su.

- Tristan mi dispiace aver perso il controllo ma...conosco perfettamente chi ha generato quelle esplosioni e il solo pensare che sia viva...mi fa ribollire il sangue - disse il ragazzo con un ringhio secco.

Tristan fece un sospiro tirato, afferrò un cuscino tirandolo addosso al arciere.

- allora che stiamo aspettando? Andiamo a cercare quella tipa e facciamo in modo che non crei più problemi, no? -  disse il rosso sorridendo, facendo l'occhiolino a Takeshi.

L'arciere socchiuse gli occhi molto più tranquillo e alzandosi afferrò faretra e arco.
Tristan si alzò a sua volta e prendendo la sua fedele lancia, seguì l'amico.

- c'è solo un piccolo, microscopico e trascurabile problema. Come facciamo a uscire, senza farci beccare? - domandò il rosso

- a questo posso pensare io! -

i due sobbalzarono, quando una testa dalla folta chioma castana e i vivaci occhi gialli, fecero capolino dalla porta.

- Amber! Nessuno, ti ha insegnato il significato della parola privacy?! -

gridò un quasi sconvolto Takeshi, gettandole contro lo zaino che la ragazza, afferrò al volo con un salto.

- uffa! Ho sentito che eravate stati massacrati da Kara e il suo energumeno. Volevo accertarmi che steste bene! - si difese la castana.

Tristan passò la mano dietro la testa, accarezzandosi i capelli impacciato. In effetti non se l'era passata molto bene e la guancia ancora gli faceva male.

- è stato un incidente di percorso. E comunque la nostra squadra li batterà al torneo! - replicò poi sicuro di se.
- comunque, Amber dicevi di poterci aiutare a uscire, senza che nessuno ci vedesse. Come? - domandò Takeshi

la ragazza sorrise. battè le mani e si passò con decisione la mano tra i capelli prima d'indicarsi con il pollice gonfiando il petto orgogliosa.

- modestamente...sono una esperta, della fuga senza essere scoperti! Conosco tutti i passaggi segreti dell'accademia. -
affermò con sicurezza come se fosse davvero, una esperta delle uscite non autorizzate dall' edificio scolastico.

- non fatico a crederci...praticamente non sei mai a lezione. - ridacchiò Tristan

Amber, gonfiò le guance indispettita. A Tristan, ricordò molto uno scoiattolino con la bocca, piena di ghiande e noci.

- perché le lezioni, si imparano con la pratica e l'esperienza diretta. Non certo leggendo dei mattoni o ascoltando dei vecchi! - replicò la castana sbuffando - volete o non volete che vi aiuto?! - sbottò poi leggermente irritata.

- va bene va bene. Non ti scaldare dai! - rise Tristan alzando le mani in segno di resa.

Il trio uscì dalla stanza e lentamente si avviò verso il corridoio. Come previsto agli angoli del portone principale, stavano due guardie in armatura leggera e elmi, a forma di testa di leone.

Amber fece segno ai due di restare in attesa dopo di che si avvicinò da sola verso le due guardie con passo deciso ancheggiando leggermente.

- salve gentili soldati, belli e affascinanti! - esordì la castana

i due soldati di costituzione abbastanza esile, sembravano più che altro le ultime ruote di scorta del carro.

- gli ordini delle matricole, sono di restare nelle proprie stanze, signorina! - disse la guardia dai corti capelli neri.

Amber strisciò la punta del piede a terra e sbatte le ciglia, mostrando loro uno sguardo da finta fanciulla innocente.
- oh davvero non lo sapevo! Ero andata in bagno...sapete no? "Cose da donna" - disse la ragazza

Tristan si poggiò la mano sulla bocca per soffocare una risata. Takeshi si fece sfuggire un sorrisetto divertito, pensando a quanto Amber, fosse furba e a quanto provasse pietà per le due guardie che al "cose da donne" pronunciato dalla ragazza, erano diventati paonazzi.

- v-va bene signorina! Per questa volta è giustificata. Ma si rechi immediatamente nella sua stanza - balbettò la guardia bionda

- oh mille grazie! È merito di voi soldati fieri e coraggiosi, se possiamo vivere con serenità la nostra vita scolastica! - disse la castana intrecciando le dita delle mani come in una preghiera.

I due si ringalluzzirono tutti gonfiando il petto e mettendosi su l'attenti.
Non potevano immaginare che quella sviolinata, era un semplice sotterfugio per guadagnare tempo, mentre Takeshi e Tristan raggiungevano le cucine, sfruttando il montavivande per uscire inosservati.

- bene! Io tornerei nella mia stanza. Continuate a fare un ottimo lavoro mi raccomando! -
disse Amber alle due guardie allontanandosi verso le cucine con la scusa di andare nella propria camera.

La ragazza, raggiunse quasi subito gli amici e dopo aver preso anche lei la via del passaggio segreto, arrivò nel magazzino dove i due l'aspettavano.

- sei stata grande! Per un attimo, c'ho creduto pure io alla storia che ti sei inventata! -
disse Tristan senza riuscire a trattenere le risate, pensando alle povere guardie che avevano creduto per filo e per segno, alle scuse della ragazza.

- l'arte di saper ingannare il prossimo, sebbene per una nobile causa, non è per tutti. - disse ridacchiando Amber
- ora però come usciamo? Da qui si può accedere soltanto al tetto. -

un sorriso furbo, si dipinse sul volto della fanciulla a quella improvvisa domanda di Takeshi. Amber si avvicinò e facendo forza con un legno, riuscì ad aprire la finestra per poi voltarsi verso il duo.

- ovviamente non stai suggerendo di gettarci dalla finestra, vero? - domandò un preoccupato Takeshi
- assolutamente no. Solo di usare la magia del vento, planare verso il terrazzo che da sulla presidenza, scendere lungo il cornicione, arrivando fino al giardino delle rose - rispose la castana.
- già che ci siamo, chiedere al preside di aprire la finestra lasciandoci entrare e perché no, anche darci un passaggio per raggiungere la foresta, già che ci siamo? - disse Takeshi con tono parecchio ironico

Amber sbuffò facendo spallucce, mentre Tristan, ridacchiando poggiò la mano sulla spalla del amico arciere.

- mai contraddire una donna. Ergo...fa ciò che vuole e vivi sereno. - replicò Tristan
- grazie del consiglio decisamente INUTILE! Se non ti spiace, non voglio morire! - sbottò l'azzurro.
- o questo oppure non puoi uscire. Scegli tu quale preferisci - gli rispose la ragazza

Takeshi incrociò le braccia al petto e batte nervosamente il piede. Sembrò pensare qualche istante poi anche se con una espressione seccata, annuì.

- va bene! Va bene avete vinto voi - disse infine Takeshi per poi allungare la mano verso la finestra.

Sulle punte delle dita, cominciarono ad apparire alcune particelle di color verde acceso.
Il ragazzo chiuse a pugno la mano portandola al petto e successivamente verso i due amici per poi socchiudere gli occhi, cercando di concentrare l'energia delle particelle tutta nella mano.

- userò l'Incantesimo di levitazione. Uno di voi scenderà e aprirà la porta esterna del giardino dal altro lato. - disse il ragazzo
- perfetto! Vado io che sono più leggera - si offrì immediatamente Amber alzando la mano.

Takeshi annuì e fece un gesto secco come se cercasse di afferrare qualcosa con la mano.
Improvvisamente, una folata di vento avvolse la castana che levitando a mezz'aria, fece una capriola per poi dirigersi fuori dalla finestra scendendo lentamente di quota, fino a posarsi nel giardino.

Amber guardò gli amici che si erano affacciati alla finestra, esibendo un sorriso. dopodiché senza fare rumore, nascondendosi dietro le siepi, fece il giro del giardino, raggiungendo la porta chiusa.

- ottimo ma...come la apro senza chiavi? -

si domandò la ragazza con una mano a pugno sotto il mento, inclinando la testa a destra e sinistra con aria pensierosa. Alla fine la castana fece spallucce e sollevò la gamba piegandola leggermente, portando avanti le mani che chiuse a pugno per poi aprire di scatto.

- fuoco primo livello! Fiamma che divampa gloriosa, dai hai miei pugni l'ardore del fuoco! -
declamò, avvolgendo la gamba con lingue di fuoco vorticanti per poi con un calcio ben assestato, fare esplodere suddetta porta.

- oh! È stato veramente molto facile -

disse sorridendo serafica, affacciandosi appena in tempo per vedere, Tristan e Takeshi correre verso di lei trafelati e con l'aria tra il preoccupato e lo sbalordito.

- tu sei pazza! Ti hanno mai insegnato il concetto di non farsi notare?! - gridò l'arciere

Tristan afferrò il polso di Amber e con uno scattò si gettò in avanti guardando verso Takeshi.
- muoviti lumaca o ti lasciamo qui! - gli gridò il lancere correndo con Amber che era nel frattempo scoppiata a ridere per la situazione che trovava parecchio divertente.

Lo sguardo del uomo seguì il trio di cadetti fino a quando, questi non saltarono il grande cancello usando la magia del vento e non si diressero verso la foresta.

Akurein sorrise voltandosi verso Marek che arrivando davanti alla porta del ufficio sembrava parecchio furioso.

- signore ho una notizia da comunicarle che non le piacerà. Nonostante... -

il cavaliere venne interrotto dal uomo dai capelli blu acqua che sollevando la mano sorrise nuovamente.

- tre reclute hanno appena lasciato l'edificio. Lo so già Marek. Chi sono? -

domandò al contrario Akurein, sedendosi a fumare la sua pipa, osservando l'esterno, dalla finestra della presidenza.

- si tratta di Takeshi Felgrand, Tristan Seido e Amber Edison. Appartengono tutti e tre alla squadra Bronzo signore - disse Scale osservando una cartellina che teneva in mano con aria, piuttosto nervosa.

La risata di Akurein echeggiò nel ufficio, mentre qualcuno, disattivava l'allarme che fino a quel momento, aveva continuato a rimbombare nelle orecchie dei presenti.

- signore vuole che vada a riprenderli? Suggerisco una punizione esemplare - disse freddo Merek. L'uomo si passò la mano tra i capelli mentre l'altro respirò il fumo denso della pipa per poi sorridere quasi allegro.

- che i cattivi ragazzi e ragazze vengano fatti viaggiare. Marek ci sono lezioni che si possono imparare, solo con l'esperienza diretta - disse Akurein

- vediamo che cosa, saranno capaci di fare da soli. Per il momento, non interveniamo - aggiunse infine espirando il fumo denso e scuro.


ANGOLO DELLA LOCANDA

salve a tutti! Questo è il primo di quattro capitoli sulle peripezie di Tristan e Takeshi. Per questioni di lunghezza, ho deciso di dividere le loro peripezie in quattro capitoli. Spero che Abbiate gradito questo.

Come abbiamo visto, sono stati presentati tantissimi personaggi, tipo che ero indecisa su chi mostrarvi e alla fine, ho optato per Amber.
Dunque abbiamo primi fra tutti il duo Kara e Garan. La prima è una cadetta logica e un po fredda, nonostante i suoi capelli rossi. Il secondo è un bestione dalla risata chiassosa e l'ascia pesante che ha una forte rivalità con Tristan, come avete visto.

Chissà cosa è successo in passato al nostro arciere per farlo reagire così male con questa misteriosa bombarola? Lo saprete in seguito, prima devo torturarli ancora un po.

Poi abbiamo Marek Scale. Il caro cavaliere soprannominato serpe ingannevole per motivi che si possono intuire e infine Akurein il preside dell' accademia che si mostra un incallito fumatore e un tipo piuttosto particolare nei confronti dei suoi cadetti.

Vi invito a recensire e vi ringrazio. È solo merito vostro, se ho raggiunto il traguardo delle 20 recensioni! Grazie, grazie di cuore a tutti quelli che mi seguono, leggono e recensiscono è grazie al vostro sostegno, se riesco a scrivere con sempre più determinazione e voglia, di mostrarvi le peripezie dei miei personaggi sventurati.

Per il resto volevo scusarmi per il ritardo a pubblicare ma ho ri-traslocato e sono stata purtroppo senza wi-fi per un tempo prossimo all'eternità.  quindi mi scuso per eventuali errori, verranno corretti quando non dovrò litigare con il telefono e il pc...(sono troppo melodrammatica forse...) comunque meglio tardi che mai e ora, vi lascio allo speciale di questo capitolo un omake sul nostro Tristan

 
Speciale dietro le quinte 2
la freccia colpisce sempre il bersaglio...o quasi.

All' accademia reale di Loyality era una tranquilla giornata. Tutti i cadetti si stavano allenando con impegno e solizia.
Takeshi Felgrand, era al poligono di tiro e si stava esercitando, colpendo con le sue frecce alcuni bersagli, quando sentì echeggiare un vociare di ragazze decisamente allegre ed entusiaste per qualcosa. L'azzurro portò l mano alla faretra cercando do concentrarsi, incoccò la freccia puntando il bersaglio e tese la corda attendendo di essere completamente rilassato per poter centrare il bersaglio con maggior facilità.
Era un tiro semplice e in linea retta. Nemmeno un principiante poteva sbagliarlo. Takeshi tirava con l'arco da praticamente quando era piccolo, nulla poteva andare storto, nessuno poteva distrarlo...o quasi nessuno?

- BHOOU! -

con un grido di terrore Takeshi sollevò l'arco verso l'alto lasciando la presa dal filo. La freccia scoccata volò verso una delle finestre del secondo piano infrangendone il vetro.
Le urla di Merek Scale in quel momento occupato a costruire un complicato castello con le carte, si propagarono agli angoli remoti del globo, almeno così raccontano gli sventurati che hanno avuto a che fare con il cavaliere in quel breve minuto che scandiva, una sfuriata dal altra.

Takeshi ancora voltato di spalle, strinse la faretra e voltandosi lentamente, con sguardo funereo guardò Tristan che ridacchiava.

- Tristan...comincia a correre - sussurrò il ragazzo
- come mai? - domandò un Ignaro e confuso Tristan
- perché...se ti prendo...ti ammazzo! -

E così con un lancere dai capelli rossi inseguito da un arciere dai capelli azzurri, finì un altra tranquilla (si fa per dire) giornata scolastica a Loyality.

  
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