| FLASHBACK
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13.05.2018;
Londra
Ewan – Samantha
La cosa che più gli piaceva di lei era la sua
risata. Mai si era imbattuto in una risata tanto fresca e piena di vita. Ogni
volta che Samantha rideva sembrava cantare in un'intonazione perfetta, in una
melodia incantevole. Quando Ewan l'aveva sentita per la prima volta si era
scoperto a fissarla con molta più intensità di quella che avrebbe riservato a
una persona qualunque, per poi distogliere lo sguardo improvvisamente
imbarazzato.
Con il passare dei
giorni, però, aveva capito che non era solo il modo in cui rideva che gli
piaceva tanto di lei. Tutto, in Samantha, sembrava essere il costante
rincorrersi delle qualità che lui più apprezzava. Dalla risposta pronta -
spesso così affilata da essere tagliente - ai modi di fare estroversi e un po'
da "maschiaccio", dall'odio verso la Brexit
alla continua voglia di viaggiare, scoprire il mondo facendo il possibile per
assimilarne ogni sua sfumatura. Sembrava banale, un cliché, dire che lei era
diversa dalle altre, ma per lui era così. Si conoscevano solo da un paio di
mesi, ma Samantha era già stata in grado di trasformarsi in un pensiero fisso
nella sua mente.
Quella sera erano usciti
insieme per la prima volta. Nessun amico, nessun giro per i pub a recuperare
persone per poi finire la serata al solito posto, nessuno sguardo rubato nel
pieno di una conversazione, provando in qualche modo a non rendere troppo
palese l'interesse reciproco. Non c'era nulla di tutto ciò, in quel momento,
solo Ewan e Samantha insieme da un paio di ore, con una conversazione avviata
nel momento in cui lui era passato a prenderla e che non si era ancora esaurita
nonostante la musica e le persone.
Aveva scelto lei il
posto; un locale dove gli amanti della musica rock potevano sentirsi a proprio
agio, dove il dj passava brani a volumi alti solo dopo un concerto live e dove,
nella lista dei drink, la birra la faceva da padrona. Di per sé il locale non
era affatto male. C'erano divanetti su cui sedersi sparpagliati ovunque, una
pista da ballo piuttosto grande - resa colorata da luci arcobaleno che si
alternavano fra loro - perfino un angolo in cui le persone potevano scattarsi
qualche fotografia e immortalare così il loro passaggio in quel posto. Di tutto
quello, però, a Ewan importava davvero poco. Con Samantha accanto a sé la sua
attenzione era attratta solo dalla ragazza, dal modo in cui si avvicinava per
parlare con lui affinché riuscisse a farsi sentire sopra la musica, dal
rossetto che le colorava le labbra, da come gli sfiorava il braccio con il suo
tocco leggero.
"Che ne dici di andare a farci due foto, ometto?" gli
chiese di punto in bianco la ragazza. Stava indicando l'angolo in cui ci si
poteva scattare qualche istantanea, quelle in cui poi ci si sarebbe ritrovati taggati sui social a distanza di alcuni giorni.
«Lo sai che non ho Facebook» volle
ricordarle Ewan. Farsi foto non gli dispiaceva e, certo, non accanto a
Samantha. Voleva solo sentirla insistere, dare sfoggio di quel suo modo di fare
che era in grado di farlo ridere.
"Dai, non farti pregare. Sei sempre il solito" sbottò
la ragazza. Lo afferrò per il polso, cominciando a trascinarlo fra le persone,
la loro destinazione davanti.
«D'accordo, d'accordo» rispose lui divertito. Fece resistenza,
smettendo di camminare. Samantha si voltò a guardarlo con espressione
imbronciata, un sopracciglio inarcato. Ewan le sorrise. «Ma solo se poi vieni a
bere qualcos'altro.» La bottiglia che teneva in mano era ormai vuota. Non aveva
davvero sete, forse neanche voglia di un'altra birra, voleva solo avere la
conferma che sarebbe rimasto con la ragazza ancora per un po'.
Lei lo osservò. Una scintilla le accese lo sguardo, le labbra si
arricciarono in un sorriso. "È una proposta?"
Ewan fece spallucce, una
leggera smorfia in viso. «Potrebbe.»
Ormai nella sua testa si stava facendo largo il pensiero che non
avesse più alcun senso continuare a trattenersi. Era chiaro a entrambi che fra
di loro ci fosse qualcosa, che l'unica ragione per cui nessuno dei due avesse
esternato quello che sentiva era solo il fatto che non erano mai stati
veramente soli. Ora, però, non c'erano scuse di nessun genere e Ewan aveva solo
una gran voglia di farsi avanti. Si avvicinò a Samantha e la baciò. Tutto il
resto parve scomparire; il locale, le persone, la musica, di tutto ciò non
avrebbe potuto importargli meno. La ragazza ricambiò il suo bacio e quello fu
il chiaro segnale di come, anche lei, stesse aspettando solo l'occasione
giusta.
Quando si separarono vennero avvolti da quel inevitabile istante
di imbarazzo. Si guardarono. Samantha si morse leggera il labbro inferiore e
subito dopo si lasciò sfuggire una risata, quel suono melodioso che tanto
piaceva a Ewan.
"Allora, queste
foto?" chiese retorica al ragazzo. Gli sfiorò le dita, per poi avvolgere
la mano con la sua, senza smettere un istante di sorridere.