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Autore: stardust94    08/11/2020    5 recensioni
( capitoli da 1 a 7 modificati)
Questa storia, parla di amicizia, di coraggio, amore, incredibili avventure per salvare un mondo, ormai su l'orlo della fine. Di tradimenti, ferite, lacrime ma anche di speranza, quella speranza che ci fa alzare dai nostri letti ogni giorno e ci fa credere che tutto sia possibile.
Quando il tuo mondo è in pericolo, cosa sei disposto a fare per salvarlo?
" Ci hanno detto che i sogni non sono reali, ma quanto c'è di vero in tutto questo? se davvero i sogni sono una bugia, lasciami vivere in un sogno infinito, come lo sono i mondi che ho visitato."
( storia facente parte della Infinite universes and eternal adventures Elidon Saga e Collision of World)
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo sette
il valore dell'amicizia e il torneo

Quando Tristan aprì gli occhi, si stupì di trovarsi in un comodo e caldo letto dalle lenzuola bianche, Anziché a terra in una radura spoglia e piena di crateri.

Chiuse gli occhi due o tre volte cercando di rimettere ordine nella testa, pesante e dolorante. Gli altri non erano con lui, la stanza infatti era completamente vuota.
Una fila di letti tra i quali il suo, una grande finestra dalle tende bianche che svolazzavano a causa di un vento leggero. Accanto al suo letto, un comodino con una lampada bombata che il ragazzo, trovò parecchio sgradevole e inadatta a una camera come quella.

- Che botta pazzesca... - sussurrò Tristan poggiando il braccio su gli occhi e la testa, contro il cuscino.

- Siete vivo per miracolo signorino Seido -

La voce dolce e dal timbro chiaro che sorprese il ragazzo, apparteneva a una graziosa fanciulla dagli argentei capelli e il sorriso gentile in piedi ai piedi del letto.

- Oh...si sono decisamente morto e ora, sono nel paradiso degli eroi caduti, belli e coraggiosi. Ciao angelo - sorrise Tristan

La fanciulla inclinò la testa di lato sbattendo le ciglia con fare calmo ma piuttosto confuso.
Vestiva un abito con un ampia gonna e parti di armatura su un braccio uno spallaccio romboidale. Un colletto dal quale scendeva un piccolo bavero color magenta, uguale al fiocco laterale e al tessuto della gonna da cameriera.

La parte superiore, presentava un corpetto bianco con decorazioni dorate. Ma quello che saltava più agli occhi di Tristan, erano le protesi meccaniche che la ragazza, presentava al posto di gambe e braccia.

- Salve signorino Seido. Il mio nome è Arwen, sono onorata di poterla assistere nel periodo di degenza -

Disse la giovane esibendosi in una graziosa riverenza molto elegante, mentre una ciocca dei suoi argentei capelli, scivolava davanti agli occhi verdi. Arwen la scostò con un delicato gesto della mano, rivolgendo la sua più totale attenzione, al giovane lanciere.

- Questa si che è una bella notizia, finalmente! -

Rispose Tristan ammirando la bellezza di Arwen. Si era completamente dimenticato di Amber e Takeshi e molto probabilmente, anche del dolore.

- Padron Akurein desidera che non appena vi siate ripreso, lo raggiungiate nel suo ufficio -

Disse la ragazza con tono calmo e controllato. Proprio grazie a quelle parole, un campanello d'allarme suonò nella testa del rosso.

- Dove sono Amber e Takeshi!? -

Domandò improvvisamente, ma una fitta al fianco lo fece piegare dal dolore.Tristan, si accorse allora che tutto il suo petto era ricoperto da uno strato di bende, le stesse che fasciavano la sua fronte.

- Che male cane! Mi sento come se mi fosse passata sopra una mandria di Bulfaghi... - si lamentò il ragazzo

- Avete diverse costole rotte, contusioni in tutto il corpo e un leggero trauma cranico, ma non preoccupatevi signorino. Non siete in pericolo di vita - disse tranquilla Arwen

- Oh questo mi rallegra proprio. Arwen ero con altri due ragazzi ne sai qualcosa? Una ha i capelli castani e un bel culo. L'altro capelli azzurri e saputello -

Tristan, descrisse i due a suo modo. Mentre l'argentea pensava con la mano a pugno sotto il mento e l'aria concentrata, il rosso ne approfittò per alzarsi sebbene lentamente per poi cercare la sua lancia e la sua giacca.

- La vostra arma è stata confiscata signorino. Comunque credo che i due giovani che mi avete segnalato, al momento si trovino già in presenza del padrone. Vogliamo andare, dal momento che vi siete ripreso? - domandò Arwen

Tristan si mise la giacca costatando che l'indumento aveva non pochi problemi. Buchi e bruciature un po ovunque intaccavano, il tessuto della giacca ormai da buttare. Fece una smorfia sconfortato, ma annuì alla domanda e seguì la ragazza fuori dalla stanza.

Il lungo corridoio sembrava non finire mai, conduceva nella zona est dell'accademia. Alle pareti vi erano appesi quadri dei precedenti presidi fino ad Akurein. L'uomo non dimostrava più di quarantanni nonostante probabilmente ne avesse molti di più, almeno questo pensavano i professori e i cadetti, naturalmente senza dirlo apertamente. Questo aveva lunghi capelli color verde acqua scuro e occhi rossi che nel ritratto, emanavano forza e coraggio, una ferrea volontà di non arrendersi mai.

Arwen si fermò davanti alla porta bussando e quando sentì la voce di un uomo invitarli a entrare, fece una riverenza lasciando che a varcare l'ingresso, fosse Tristan.

Il ragazzo con le mani nelle tasche di quella che era stata una volta la sua giacca, entrò nel ufficio guardandosi attorno e vide subito Amber e Takeshi seduti davanti alla scrivania.

- Finalmente ti sei degnato di raggiungerci, signor Seido - sputò acido Marek Scale a braccia incrociate al petto.
- Mi scusi signore ma ero semi incosciente - si limitò a borbottare Tristan

Il ragazzo si avvicinò agli amici e venne piacevolmente travolto dal abbraccio di Amber. La castana sorrise e grata che il rosso stesse bene si sedette nuovamente al suo posto.

- Sono lieto che stai meglio giovane Tristan! Eravamo preoccupati per te ma come vedi amico mio, il ragazzo era in ottime mani - la risata chiassosa, apparteneva niente meno che ad Akurein in persona.

L'uomo era seduto alla scrivania e stava fumando un pipa con grande sdegno del collega dai capelli color lavanda. Akurein indossava un kimono rosso con dei dettagli neri. L'abito, era leggermente aperto sul petto muscoloso del uomo che sorridendo, invitò Tristan a sedersi accanto a Takeshi al momento in silenzio.

Anche l'arciere era stato medicato e ora il cappuccio della sua casacca, era abbassato indietro a svelare i capelli azzurri molto più lunghi. Amber al contrario aveva la gamba fasciata e la fronte come Tristan.

- Dunque...veniamo ai capi d'accusa - disse Marek
- Su amico mio, i ragazzi sono ragazzi non certo criminali! - lo interruppe Akurein
- Signore! Questi...cadetti hanno infranto le regole dell'accademia! Senza un minimo di riguardo hanno infangato l'onore di anni di tradizioni e ...! -

Akurein sollevò la mano per zittire il cavaliere che con un occhiata glaciale verso il trio, ringhiò seccato ma restò in silenzio.

- Voglio sentire la loro versione dei fatti. Ebbene ragazzi? - domandò l'azzurro

Takeshi alzò la testa sostenendo lo sguardo del uomo. Amber tentò di parlare e dire qualcosa ma l'arciere scosse il capo.

- Signore è colpa mia. Tristan e Amber mi hanno seguito per fermarmi. Era una questione personale signore. Mi assumo tutte le colpe delle mie azioni - disse il ragazzo

- Capisco...quindi voi avete agito perché spinti dal signor Felgrand? - domandò Akurein ad Amber e Tristan

- Affatto signore! Abbiamo fatto ciò che ritenevamo giusto! - disse Amber

Takeshi le afferrò il polso e scosse la testa, ma sussultò quando sentì la mano di Tristan sulla spalla e vide lui stesso, scuotere il capo con un piccolo sorriso.

- Guarda che fare l'eroe è un lavoro serio. Inoltre noi siamo venuti con te perché lo volevamo - disse il rosso
- Ma era un mio problema, non è giusto coinvolgere anche voi. - rispose Takeshi stringendo i pugni.
- Ti sbagli! Sei nostro amico è un problema di tutti! - replicò Amber seria

La risata di Akurein interruppe il trio. L'uomo si era alzato dalla sedia e avvicinandosi li aveva guardati dritti negli occhi.

- Siete rimasti fedeli al vostro amico, pur sapendo delle conseguenze che vi aspettavano. Non l'avete tradito ne avete fatto del vostro meglio per difendervi a suo de scapito - iniziò l'uomo

- Questo vi fa onore. Pur tuttavia, devo ammettere che potevate correre un grande pericolo. Avete agito avventatamente e senza pensare alle conseguenze delle vostre azioni - aggiunse Akurein molto più critico e severo.

- Quindi dovete essere espulsi, non possiamo permettere che certe mele marce girino tra i cadetti della nostra prestigiosa accademia! - ringhiò Marek a quel punto.

- Questo è decisamente troppo. Non nego che i ragazzi debbano essere puniti, ma l'espulsione è sicuramente troppo - decreto perentorio Akurein

Il trio tirò un sospiro di sollievo con grande disapprovazione di Marek che con un borbottio distolse lo sguardo.

- Bene. La vostra punizione sarà...riordinare per due settimane la biblioteca della scuola. Potete andare - disse il preside.

I tre ragazzi fecero un inchino e uscirono dall'ufficio di Akurein. Dopo aver salutato Arwen, percorsero nuovamente il corridoio.

- Fantastico! Non siamo stati espulsi che bello! - esultò Amber abbracciando i due amici da dietro.

Takeshi annuì con i capelli a oscurare gli occhi, sembrava un cucciolo ferito. Sussultò quando Tristan gli pizzicò in malo modo la guancia.

- Ehi! Era necessario? - domandò l'arciere massaggiando la guancia arrossata. Tristan fece un sorriso allegro con le mani dietro la testa e annuì deciso.

- Ovviamente! Tu ti deprimi quindi io ho il dovere morale di svegliarti - cantilenò poi il ragazzo

il giovane arciere mise il broncio ma fu rallegrato, nel sapere di avere dei veri amici al suo fianco.

Quando il trio raggiunse la biblioteca, si rese conto in cosa veramente consisteva la loro " punizione" montagne di libri disposti su alti scaffali, regnavano sovrani nel silezio di quella stanza. Una vera e propria giungla letteraria si estendeva in ogni direzione. Metri di scaffali fecero irrigidire immediatamente i due ragazzi, mentre Amber, cercava una scala con lo sguardo.

- Il vecchio è riuscito a fregarci. Scommetto che sapeva, sapeva tutto! -
Si lamentò Tristan mettendosi le mani tra i capelli, al contrario Takeshi cercò di vedere il bicchiere mezzo pieno.

- Chi comincia è a metà del opera - sospirò l'azzurro iniziando a prendere i libri nei carrelli e a disporli secondo l'ordine giusto nei piani più bassi degli scaffali.

- A metà del opera un cavolo! Questa non è una punizione è lavoro minorile bello e buono! Scommetto che il vecchio gongola e fuma la pipa tutto soddisfatto! -

Continuò a lamentarsi Tristan, quando un grosso libro dalla copertina in cuoio finemente rilegata gli precipitò sulla testa.

- Smettila di lamentarti e lavora. Prima finiamo prima potrai concentrarti sul torneo - lo rimproverò Takeshi in piedi su una delle scale.

- Ahio...ora sento il peso della cultura - disse infine il lanciere rosso di capelli prendendo alcuni libri.

Amber nell'frattempo era svincolata in una delle sezioni della libreria quella sulle leggende e le tradizioni antiche. La castana, appoggiata a uno degli scaffali, stava leggendo un libro con tutta la calma del mondo.

- Cosa leggi? - domandò una voce accanto a lei.
- La leggenda de Draghi Ancestrali Divini - rispose Amber, accorgendosi solo in quel momento, della presenza di un uomo.

I capelli erano piuttosto lunghi e venivano tenuti liberi, in una acconciatura selvaggia color rosso intenso. Osservava con estrema curiosità Amber come se la ragazza, fosse una preda di qualche tipo.

- Oh conosco la leggenda... Molto bene - disse l'uomo con voce forte e grave.

Amber sentì un brivido lungo la spina dorsale, quando incontrò gli occhi arancioni dai riflessi rossi del uomo che per qualche secondo, mutarono diventando simili a quelli di un rettile dalla pupilla allungata.

- Già...è interessante. Mi domando da quando sono piccola, se sia o meno vero. Lei cosa ne pensa? - domandò la ragazza per cambiare discorso e alleggerire la tensione che sembrava tagliarsi con un coltello.

L'uomo, si accarezzò il mento quasi stesse riflettendo sulle parole da lei pronunciate. Raramente aveva a che fare, con esseri umani desiderosi di conoscere qualcosa di lui.

- Chissà. Sapere già se un leggenda è o meno veritiera, rovina la sorpresa. Non ti pare ragazza? - domandò l'uomo
- Amber non ragazza. - precisò la castana
- Fa lo stesso - replicò l'uomo grugnendo appena e scrocchiandosi il collo con una mano.

Amber ripose il libro e quando si voltò per chiedere il nome del uomo, questo era scomparso senza lasciare traccia. La ragazza decise di non pensarci troppo, Poteva benissimo essere uno dei docenti vista la quantità di classi e studenti oppure un visitatore. La scuola infatti era meta di turismo letterario da parte di molte persone, interessate come lei alle leggende della regione.

- Amber che stai facendo? - domandò Tristan sbucando da l'angolo che portava agli altri scaffali.

La ragazza sobbalzò battendo la schiena contro lo scaffale, facendo cadere qualche libro che schivò con una rapidità impressionante.

- Tristan! Volevi uccidermi? - domandò ironica
- Io le donne le uccido solo...con lo sguardo. Comunque noi abbiamo deciso di metterci a leggere un po su gli Elves e il saputello ha scoperto robe. - replicò il rosso facendole l'occhiolino.

- Gli Elves oscuri? È per via di quella Cantarella? Ma come ha fatto poi Takeshi a usare quella tecnica? Dietro di lui per un attimo è apparso un grosso tacchino - rispose la ragazza

- Tacchino?! Giammai vi fu offesa grande e grave come questa, signorinella! -

A parlare fu Belecthor sulla spalla di Takeshi che fece molta fatica, a trattenere le risate visto come l'amica, aveva apostrofato il famyr divino.
Quest'ultimo, era appolaiato sulla spalla del azzurro in una forma "portatile" che del suo vero aspetto, conservava semplicemente la voce e il tono forbito.

- Oh che carino! Da quando hai un piccione domestico Take-Take? - domandò la ragazza con gli occhi vivaci che osservavano il Famyr gonfiarsi e Arruffare le piume seccato.

- Questa giovincella, dovrebbe solo ringraziare il grande e potente Belecthor! - si lamentò il diretto interessato.

- Magari, se il grande e potente Belecthor, la smettesse di rivolgersi a se stesso in terza persona, magari non lo chiamerebbero pennuto o piccione o tacchino... - disse Takeshi sghignazzando

- Sbarbatello arrogante! Tu ti diverti molto vero? Voglio vedere quanto riderai, la prossima volta che verserai in una condizione critica e mi supplicherai, di salvare la tua misera vita umana! -

Takeshi rabbrividì ma decise che non avrebbe dato al Famyr la possibilità di spaventarlo. Si mise dritto e passò la mano dietro i capelli, da quando si erano allungati aveva preso a passarci le dita in modo distratto o quando come in quel caso, era nervoso.

- Possiamo parlare di possessione? Diciamo solo che Belecthor è un Famyr...particolare - si limitò a dire l'azzurro
- Si, si molto divertente. Ora andiamo? Voglio iscrivermi presto al torneo! -

Disse a quel punto Tristan impazziente, afferrando il polso di Amber senza darle il tempo di rispondergli, trascinandola per il corridoio.

- Alla fine il torneo si fa? - domandò la ragazza stupita

Tristan annuì entusiasta fingendo di tirare qualche pugno al aria. Il ragazzo era decisamente carico e fece sorridere la castana che alzando il pugno al cielo, si lasciò sfuggire un Esclamazione di felicità- al duetto, si unì presto Takeshi con arco e faretra a tracolla.

- Non cantate vittoria troppo presto ragazzi. Quest'anno è un torneo a squadre da quattro - fece notare l'arciere.

Tristan sentendo le sue parole sgranò gli occhi incredulo e si fece scappare un ringhio Insoddisfatto.

- Mi stai dicendo che non posso partecipare da solo?! Stai scherzando vero Takeshi?! È sicuramente opera di quel serpente di Marek! -

Tristan era alquanto seccato dal cambio di regole e Takeshi, conosceva bene l'impazienza e il desiderio di mettersi alla prova del amico.
Ma anche Amber non sembrava aver recepito bene la notizia, perché mettendo il broncio, la castana si era poggiata al muro a braccia incrociate.

- Vi devo un favore per quello che avete fatto oggi e soprattutto nella foresta, quindi se vi serve una mano...contate pure su di me -

Disse l'arciere deciso annuendo con Belecthor che no disse nulla ma nemmeno si intromise rifiutandosi di assecondare il desiderio del suo partner.

Tristan nel sentire quelle esatte parole, sembrò riprendere il buono umore e si gettò letteralmente ad abbracciare Takeshi, saltellando sul posto tutto entusiasta mentre Amber sorridendo si avvicinava al azzurro, dandogli un bacetto sulla guancia per ringraziarlo, facendolo arrossire dalla testa fino alla punta dei piedi che imbarazzato, stava continuando a guardare.

- Adesso smettetela! Dobbiamo ancora trovare il quarto della nostra squadra - fece notare l'arciere
- Io conosco la persona giusta! Che ne dite di Sophia? - domandò Amber

I due ragazzi sembrarono riflettere su chi fosse questa Sophia. Amber roteò gli occhi sospirando rassegnata, se non si trattava di belle fan, Tristan perdeva completamente Interesse mentre Takeshi non era interessato alle ragazze di principio a meno che quest'ultima non fosse utile per imparare qualche nuova tecnica, l'azzurro sembrava parecchio impacciato con il gentil sesso.

- Sophia Arken. È del secondo anno una spadaccina - disse la castana

I due risposero con un "aaah" per poi seguire l'amica. Nel corridoio però incrociarono Kara e Garan, i due erano in compagnia di altri due ragazzi. Il primo aveva i capelli color lavanda piuttosto lunghi e un viso leggermente affilato dallo sguardo viola e furbo. L'altra aveva i capelli biondi e si stava stuzzicando uno dei boccoli socchiudendo gli intensi occhi blu al passaggio del trio.

- La spazzatura dovrebbe essere buttata. Non credete amici miei che certe mele marce affondino il livello? - domandò il viola ghignando

La biondina nascose il volto con il ventaglio e ridacchiò alla battuta del suo leader, battuta che fece fermare di scatto Tristan.

- Ehi grazie tante...adesso ho ancora più voglia di vincere il torneo, fighetto - replicò Tristan con un sorriso beffardo.

Il ragazzo dai capelli viola si soffermò per un secondo su Amber che aveva abbassato la testa in silenzio. Sorrise e si rivolse nuovamente verso Tristan.

- Non esiste che dei "difettosi" come voi ci battano. Tristan Seido verrete polverizzati! - decretò il giovane puntando il dito contro il rosso
- Non vedo l'ora Julian! Ti farò sputare le tue scuse in ginocchio! - replicò Tristan ringhiando

- Molto bene. Garan, Kara e Bella guardateli bene perché dopo il torneo...di loro resterà solo un ricordo! - disse il viola ghignando

La bionda chiuse il ventaglio guardando verso Amber con un sorrisetto.

- Non credo di essermi presentata a voi nullità. Il mio nome è Bellatrix Heather, maga e nobile contessa. Al momento non ho nulla da spartire con voi...verrete sconfitti così non darete più noia al nobile Arken. - disse Bellatrix facendosi aria con il ventaglio.

- Noi non saremo da meno! Il mio nome è Amber e non ho alcuna paura di te! - replicò la castana ringhiando seccata dalla bionda altezzosa

Anche Garan si fece avanti portando la fedele ascia su una spalla guardando Takeshi e Tristan.

- Avanti fatevi sotto! Non è necessario che Julian si sporchi le mani con dei patetici insetti! - disse il bestione dai capelli neri.

Soltanto Kara era rimasta in silenzio, ferma senza replicare ne sfidare il trio. Aprì gli occhi e alzò la testa, solamente quando vide arrivare una ragazza dal altra parte del corridoio.

- Incredibilmente, non mi sorprende questo atteggiamento da parte tua, fratello. -

La ragazza che aveva parlato rivolgendosi a Julian, era una giovane dalla bellezza modesta, pelle chiara e capelli viola legati in due code svolazzanti che sulla parte superiore della testa, erano simili a orecchie da gatto triangolari.

La ragazza portava una spada al fianco e indossava un abito molto lavorato e grazioso con calze nere. Nessuna armatura, al contrario del fratello. Julian infatti indossava l'uniforme della scuola e sopra un mantello bianco.

- Sorella cosa vorresti insinuare? Se uno eccelle, dovrebbe anzi ha il dovere d'insegnare agli scarafaggi difettosi, a stare al loro posto - replicò sicuro di se Julian.

Sophia fece un ghigno socchiudendo gli occhi qualche secondo per poi riaprirli e incrociare le braccia al petto.

- Si...se quella persona valesse quanto dice. E l'unico modo che hai di dimostrare che sei veramente eccellente...è sul campo durante il torneo. - replicò Sophia

Julian fece un ringhio seccato alle parole della sorella. dopodiché con uno schiocco di dita, si ritirò assieme al suo team.

- Ecco bravo! Fai bene a scappare con la coda tra le gambe stronzo! - gli urlò dietro Tristan

Takeshi si avvicinò a Sophia per ringraziarla del aiuto ma la ragazza con passo elegante divise i pochi centimetri che la separavano da Tristan, ignorando l'arciere.

- Quindi vorresti sul serio affrontare mio fratello? - domandò la ragazza
- Certo che si! L'ho già detto: io Tristan Seido vincerò il torneo! - rispose sicuro il rosso
- Ti servirà una buona strategia. Non puoi vincere solo con determinazione ed entusiasmo. Garan e la sua forza bruta, Kara e la sua abilità, Bellatrix e i suoi trucchetti magici...e Julian mi duole Ammetterlo...è un ottimo stratega - continuò Sophia sospirando.

Tristan ringhiò seccato. Lo smacco del ultima volta con Garan, ancora si faceva sentire così come le parole che Julian, aveva rivolto loro. Li aveva definiti insetti e peggio ancora...difettosi.
Amber si avvicinò poggiando la mano sulla spalla del amico quasi a volerlo sostenere. Tristan la guardò poi abbassò lo sguardo stringendo i pugni

- Io...no. Noi dobbiamo dare loro una lezione! Siete con me? - domandò il ragazzo ad Amber e Takeshi che annuirono entrambi
- Molto bene. In questo caso, se non avete ancora scelto un quarto membro...vorrei far parte del vostro team - decretò Sophia porgendo la mano a Tristan

il ragazzo sorrise stringendo la mano della spadaccina con decisione mentre Amber e Takeshi li osservavano alle spalle del rosso.

- In realtà, stavamo per venire noi a chiederti una mano. Io sono Amber, loro Tristan e Takeshi-

Si presentò la castana poggiando la propria mano su quella di Tristan e Sophia, obbligando lo stesso Takeshi a fare la stessa cosa.

- Io sono Takeshi Felgrand. Ti ringrazio per l'aiuto - disse l'arciere fulminando la vivace Amber con lo sguardo.
- Sophia Arken, facciamo del nostro meglio durante il torneo - disse la viola seria

 
***
 
Il giorno seguente, tutte le matricole vennero radunate nell'arena dietro l'accademia. Cerano diverse squadre tra le quali alcuni studenti del primo e secondo anno. Naturalmente Amber, Sophia e Takeshi erano stati puntuali. Lo stesso, non si poteva dire di Tristan.

- Dove accidenti si è cacciato? E dire che è stato proprio lui a insistere per partecipare! - si lamentò un irritato Takeshi
- Eccolo! Ma cosa... -

I tre restarono senza parole. Tristan era completamente ricoperto da fango, ferite e graffi. L'uniforme era a brandelli ma il ragazzo, sorrideva allegro come se nulla fosse.

- Scusate il ritardo ragazzi! Cosa c'è? perché quelle facce? -

domandò il rosso scompigliandosi i capelli con una mano, mentre prendeva la sua fedele lancia coperta sulla parte del manico con un drappo rosso che nascondeva i segni del usura.

- E lo chiedi pure idiota!? Sei coperto da ferite e fango e la tua uniforme è in uno stato pietoso! Si può sapere che cosa è successo? - domandò uno sconvolto Takeshi.

- Oh...non preoccupatevi. Volevo fare un piccolo allenamento extra. Sto benone anzi sono super carico! - replicò Tristan ridendo

Sophia ignorò lo sbraitare di Takeshi e avvicinandosi, osservò la lancia di Tristan che presentava la classica usura di chi non passava giorno senza usarla. La ragazza meravigliata sfiorò il manico avvertendo le macchie di sangue che lo ricoprivano e i graffi poi socchiudendo gli occhi la porse al ragazzo.

- Ora non ha importanza. Sebbene sia piacevolmente colpita dalla tua dedizione, vorrei evitassi di farci squalificare Seido. - lo rimproverò la ragazza
- Va bene. Scusate ancora per il ritardo. -

Disse nuovamente Tristan abbassandosi in un inchino. Alla fine Amber ridacchiando gli sorrise dopo avergli scompigliato i capelli.

- Andiamo! È tutto apposto dai. Alla fine sei arrivato in tempo, stanno per cominciare a spiegare le regole - lo rassicurò la castana

Il quartetto si voltò verso la folla dove videro non solo il team di Julian, ma anche Marek Scale e il preside Akurein che facendosi largo, si avvicinarono alla bacheca osservando gli studenti.

- Molto bene! Nonostante i disordini degli ultimi giorni sono felice di vedervi in molti. Come sapete la nostra accademia, ogni anno organizza questo torneo per saggiare le abilità delle reclute - iniziò l'uomo

- Quest'anno però, abbiamo voluto aggiungere alcuni cambiamenti. Il primo è naturalmente il cambiamento da singoli partecipanti a squadre da quattro componenti. - disse poi Akurein

- Dei 500 cadetti di quest'anno, si sono distinte ben 20 squadre - annunciò Marek serio

La folla di studenti applaudì fragorosamente ma quando l'uomo chiese l'attenzione da parte di tutti, calò un silenzio di tomba.

- Queste venti squadre si scontreranno nei prossimi due giorni e le quattro più abili si misureranno in semi finale. Solo le due squadre più forti potranno aspirare a vincere il torneo! - spiegò il cavaliere.

Un brusio si diffuse tra i vari cadetti. Alcuni sembravano molto preoccupati. Marek chiese nuovamente il silenzio e si rivolse agli studenti con il suo sguardo serio e gelido.

- Inoltre su consiglio del nostro stimato preside...quest'anno i componenti della squadra che vincerà il torneo, riceveranno l'onorificenza di adepti di uno dei cavalieri di Nexus. - aggiunse poi l'uomo quasi sputando quelle parole.

La folla esplose immediatamente. Cera chi dissentiva con le regole del torneo chi si lamentava di come si fosse deciso di dare un titolo così prestigioso attraverso il torneo e chi invece non vedeva l'ora di partecipare.

- Silenzio! Le cose stanno così! Vedete d'impegnarvi e non arrecate disonore alle vostre famiglie e la nostra preziosa accademia! - disse Marek seccato non ammettendo ulteriori repliche.

- Ora, vi lascio alle sagge e sempre inestimabili parole del nostro preside - aggiunse poi l'uomo mettendosi in un angolo in completo silenzio.

- Come avete sentito dal professor Scale, impegnatevi e ricordate, un vero cavaliere è colui che nel momento del azione, si distingue per avere un cuore leale, un animo nobile e desideroso di sacrificarsi per il bene del prossimo. Fate tesoro di queste parole e buona fortuna a tutti! - terminò Akurei sorridendo

Tristan sorrise grintoso e avvicinandosi agli amici portò la mano in avanti.
- Dobbiamo fare del nostro meglio. Siete con me? - domandò entusiasta

Sophia annuì semplicemente, mentre Amber sembrava al contrario molto pensierosa. Takeshi scosse il capo rassegnato.

- Vuoi scherzare? Non farò una cosa così imbarazzante. Basta la parola - disse l'azzurro

- Ma che cavolo! Takeshi sei anti climatico così! Amber, Sophia forza! - tentò di esortare il rosso. Ma entrambe le ragazze non sembrarono del umore.

- Non serve. Vi sto aiutando solamente perché voglio dare una lezione di umiltà a mio fratello - disse la viola

- Amber almeno tu! - la incitò Tristan prendendola per le spalle. La castana però sembrò sussultare a quel gesto e si scansò dalla presa del rosso irruento.

- Scusatemi ragazzi...credo di essere un po stanca. - si scusò subito la ragazza dirigendosi verso la sua stanza.

- Che le prende? - domandò allora il rosso
- Sei stato troppo irruento! L'hai sicuramente messa a disagio brutto stupido! - lo rimproverò l'arciere duramente colpendolo dietro la nuca.


Amber camminava verso la sua stanza a testa bassa. Sembrava persa in chissà che pensieri dopo che lei e i suoi amici si erano recati nel arena per il discorso del preside per il torneo.

Improvvisamente un fendente di energia viola si abbatte verso di lei. La ragazza saltò indietro agilmente e alzando la testa si ritrovò davanti Bellatrix.
La ragazza dai capelli biondi si stagliava davanti a lei con il solito sorriso beffardo e vanitoso. Osservava la castana con aria di chi crede di essere al centro del mondo.

- Ragazza difettosa. La tua sola presenza in questa accademia...è un errore madornale - disse Bella.

Amber strinse forte i pugni ma tenne lo sguardo basso senza osare aprir bocca e replicare a tali insinuazioni. La bionda sorrise e con un passo elegante si portò accanto ad Amber per poi avvicinare le labbra al suo orecchio ridacchiando.

- Molto bene. Se resterai al tuo posto e farai quello che devi...non racconterò il tuo piccolo segreto ai tuoi patetici amichetti - sussurrò la bionda.

Quando vide Amber sussultare a quelle parole, fece un ghigno soddisfatto e tirò dritto andandosene, lasciando l'altra ragazza da sola.

Amber strinse forte i pugni soffocando le lacrime che scivolarono da lì a poco sulle sue candide guance, mentre la ragazza cadeva in ginocchio coprendosi il volto con le mani lasciandosi di lì a poco andare a un singhiozzo continuo.



ANGOLO DELLA LOCANDA

hooola! Ecco un altro capitolo. Finalmente vediamo le conseguenze per il nostro trio e dopo una interessante dimostrazione di vera amicizia, il nostro trio decide di partecipare al torneo come una squadra anche grazie alla bella Sophia.

Tristan sembra avere più di un conto in sospeso sia con Garan che l'ha umiliato nei capitoli precedenti sia e soprattutto, con Julian un ragazzo che ha definito il quartetto come difettoso e fratello della spadaccina Sophia.

Takeshi nel frattempo può contare su Belecthor e tra un rimprovero e l'altro al povero Tristan, anche l'arciere decide di sostenere l'amico.

Amber in ultimo, dopo aver incontrato un individuo misterioso nella biblioteca sembrava molto motivata ma nella parte finale del capitolo, la vediamo minacciata da Bellatrix del team di Julian.

Chissà cosa nasconde la castana, di quale tremendo segreto è a conoscenza Bellatrix e soprattutto, riuscirà il quartetto a sconfiggere i loro rivali?
Per saperlo vi invito a leggere il prossimo capitolo.


Vi lascio con il quartetto del Team Julian. Garan e Kara dietro e Bellatrix e Julian davanti (i pv sono tutti e quattro di Fire Emblem si tratta dei lupi Cinerei)



  
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