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Autore: MM1981    15/05/2005    11 recensioni
Quattro giovani Grifondoro cercano di portare a termine i loro compiti, ma finiscono col perdersi nei propri pensieri... Siate clementi, è la prima fanfiction che scrivo!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Luna Lovegood, Pansy Parkinson, Neville Paciock | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

Capitolo 4

Cercando di studiare astronomia

 

15 Maggio, ore 12, biblioteca

 

Che noia! Perché mai dobbiamo ricopiare questa maledetta mappa celeste? La figura sul libro è così chiara… che senso ha riprodurla? Io queste cose non le so fare …

Sono assolutamente privo di talento… sono stonato come una campana, non so suonare alcuno strumento e, Merlino mi è testimone, non ho la più pallida idea di come si tenga una piuma in mano! Se almeno Ginny fosse qui potrei chiederle aiuto, lei si che è brava in queste cose…

 

 …Sfortunatamente adesso è a Hogsmead con Luna…

 

Uffa! Venire in biblioteca a studiare non rientrava affatto nei miei piani! Io desideravo solo accoccolarmi nel mio bel lettuccio e addormentarmi ascoltando il rumore della pioggia sui vetri.

 

 Odio sentirmi così terribilmente debole…l’ennesimo regalino di Voldemort, evidentemente la cicatrice non era abbastanza!

 

 

Che Ron possa essere incenerito da un branco di Schiopodi Sparacoda inferociti! Proprio nel nostro dormitorio doveva barricarsi con Hermione? Se quei due non fossero i miei più cari amici si sarebbero già beccati un migliaio di Maledizioni Senza Perdono a testa…Che cavolo! Hermione ha una camera tutta sua, perché non vanno lì a pomiciare?

E dire che io e quel cavernicolo arrapato abbiamo affrontato la questione meno di una settimana fa! Posso immaginare cosa mi dirà quel cretino quando, finalmente, lui e la sua dolce metà si degneranno di togliere l’incantesimo imperturbabile alla porta.

Sicuramente se ne uscirà con una giustificazione idiota come l’ultima volta…

 

«Scusa Harry, ma cerca di capire…Hermione è salita in dormitorio a chiamarmi per andare a Hogsmead insieme…Poi ha detto di sbrigarmi perché stava morendo di freddo e aveva bisogno di qualcosa di bollente…Andiamo, tu che avresti fatto amico?

...No! Non dirmelo… non posso immaginare te e la mia innocente sorellina che…

Comunque… dovresti capirlo! Presi dalla foga del momento non abbiamo pensato a trasferirci da un’altra parte…Ti assicuro che la cosa non si ripeterà! »

 

Dovrò ricordarmi che la parola di Ron vale meno dell’oro dei Lepricani!

E poi che cavolo di scusa è? Insomma quella povera ragazza voleva solo una Burrobirra calda, come si fa a fraintendere un’affermazione così innocente…

 

…A dire il vero un po’ lo capisco… è ancora sotto l’effetto della magia del primo mese!

 

È scientificamente provato: il primo mese che stai con una persona sei affetto da imbecillità acuta. È come se fosse sempre primavera, hai il caldo addosso…anche se la temperature è scesa tre gradi sotto lo zero e sul lago c’è una lastra di ghiaccio alta un metro!

Tutto appare improvvisamente più bello, più colorato…io trovavo carino persino Piton!

Questa però è solo una delle facce della medaglia…

La seconda, e decisamente meno piacevole, è quella della perdita di coscienza, quella in cui i tuoi freni inibitori se ne vanno a spasso col buon senso: in parole povere ti trasformi in un idiota e cominci a collezionare figure di merda

La cosa grave è che nemmeno te ne importa!

E poi riesci a equivocare ogni cosa, a vedere doppi sensi dove non ci sono…proprio come sta succedendo al povero Ron!

 

A onor del vero è capitato anche a me…

Ebbene si! So contrastare la maledizione Imperius ma non ho potuto nulla contro la magia del primo mese…

Una volta - saranno state tre settimane che io e Ginny stavamo insieme- ci eravamo trovati da soli nella Stanza delle Necessità a rimettere in ordine dopo una delle riunioni dell’ES ( Silente ha voluto che continuassi a tenerle anche dopo lo “sfortunato” abbandono della cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure da parte della Umbridge). A un certo punto Ginny aveva detto qualcosa riguardo al riporre dei cuscini nell’armadio…

Non so perché, ma lo avevo preso come un chiaro invito a fare sesso…

Morale della favola: quei cuscini nell’armadio non erano mai tornati!

 

Fortunatamente il primo mese passa in fretta e con esso vanno via anche tutti i risvolti “negativi”…

 

…Anche se l’altra sera quando Ginevra ha chiesto se potevo passarle un po’ di sale per  la minestra…

Be’ in fondo le ricadute possono sempre capitare!

… Specialmente avendo a che fare con Ginny

 

…La adoro… è così bella! È andata via da appena venti minuti e già mi manca…

 

Non posso credere di aver pensato che il tiepido sentimento che provavo per Cho “annaffiatoio ambulante” Chang fosse amore! Dovevo essere veramente un imbecille per morire dietro a una come quella e non accorgermi di una persona meravigliosa come Ginny

Per molto tempo l’ho considerata una sorella…

Ogni volta che la guardavo rivedevo la bambina col visino mortificato e spaurito che avevo tirato fuori dalla Camera dei Segreti. Non avevo idea che quella “bambina” potesse nascondere una tale forza e determinazione.

 

Ginny era stata l’unica a non trattarmi come una bolla di sapone pronta a scoppiare e dissolversi al primo, flebile, contatto; l’unica a farmi notare senza troppi giri di parole quanto fossi infantile e presuntuoso.

Quando gli altri erano rimasti a subire passivamente i miei eccessi d’ira, lei mi aveva schiaffeggiato, mettendo subito in chiaro di non essere disposta ad accettare le mie sciocche intemperanze. Grazie a quella sberla avevo capito di amarla…Mai nella vita mi era capitato di incontrare qualcuno con un carattere solare e allo stesso tempo deciso come il suo.

 

Più di una volta la verità mi era stata nascosta perché ritenuta troppo dolorosa e difficile da gestire, Ginny mi aveva costretto a guardare in faccia le mie paure ed era riuscita a farmi capire che non sarei mai rimasto solo ad affrontarle.

 

Per lei non sono mai stato “Il Bambino Sopravvissuto”, l’eroe invincibile che ha guardato in faccia il male e l’ha sconfitto alla tenera età di un anno, per lei sono sempre stato solo Harry, il ragazzo del quale si è innamorata soprattutto a causa delle sue fragilità e debolezze.

 

Generalmente i miei coetanei cercano in me protezione e conferme, convinti che io abbia tutte le risposte, Ginny non ha mai preteso nulla,si è limitata a offrirmi il suo sostegno.

Probabilmente se lo raccontassi in giro nessuno ci crederebbe, ma tra noi due quella forte è lei. Ovviamente sarei disposto a sacrificare la mia vita in qualsiasi momento pur di proteggerla, ma vado fiero del fatto che la mia ragazza sia perfettamente in grado di cavarsela da sola, e non mi vergogno ad ammettere che spesso sono io a cercare in lei sicurezza e affetto. Il semplice starle vicino riesce a infondermi coraggio e serenità.

 

Adoro quando si lascia andare a folli progetti per il futuro e asserisce di voler diventare il primo Ministro della Magia donna; trovo fantastico che voglia farlo solo per sbattere Percy a pulire i cessi del Ministero, punendolo così per come ha trattato me e il signor Weasley.

Ammiro molto la capacità che dimostra nel rivendicare con forza il diritto di scegliere cosa fare della propria vita.

 

A volte parla tanto da frastornarmi: ha un opinione su qualsiasi cosa e pretende che ne abbia una anch’io. Eppure amo il suono della sua voce e quando non posso sentirlo, come in questo momento, avverto immediatamente un terribile senso di vuoto.

 

…Vorrei che fosse qui adesso… ma so che ha bisogno dei suoi spazi e intendo concederglieli…

 

La sua indipendenza mi ha sempre colpito. Non l’ho mai vista approfittare del fatto di avere sei fratelli  e un ragazzo che sarebbero disposti a uccidere per lei.

Se Ginevra ha un problema lo risolve per conto suo. È sempre stato così.

 

Era stato così anche quando, a undici anni, si era trovata sola, in un posto sconosciuto e pieno di gente estranea, lontana dai suoi genitori.

Nessuno si era accorto di quanto fosse spaventata all’idea di lasciare il suo nido sicuro per venire a Hogwarts. La piccola Ginny era allegra, socievole, non avrebbe avuto alcun problema a fare nuove amicizie.

Durante le nostre lezioni di Legilimanzia mi ero reso conto di quanto tutti noi fossimo stati ciechi…

 

Ginny aveva sofferto moltissimo durante il suo primo anno. Aveva sentito allentarsi il fortissimo legame con i suoi fratelli, troppo presi dalle loro amicizie per accorgersi di lei.

Aveva sperato di essere accolta nel nostro gruppo, ma Ron non sembrava affatto interessato ad avere tra i piedi la sua sorellina più piccola e lei era ancora troppo intimidita dalla mia fama e dall’apparente durezza di Hermione per farsi avanti.

Si era chiusa in se stessa, trovando conforto solo nel suo strano diario.

Poi erano cominciati gli attacchi del Basilisco, i vuoti di memoria, ed era stata presa dal panico, troppo imbarazzata e terrorizzata per confidare a qualcuno ciò che le stava accadendo.

Anche quando l’incubo era finito la sua sofferenza non si era placata. Apparentemente era tornata a essere felice e spensierata, ma il ricordo di quanto accaduto aveva continuato a tormentarla…

 

Osservando i suoi ricordi di quegli anni avevo riconosciuto subito il sentimento da lei provato:  senso di colpa, rimorso per essere stata, anche se indirettamente, causa di sofferenza per le persone che amava.

Nonostante tutto aveva trovato il modo per risollevarsi, per andare avanti, e lo aveva fatto ancora una volta da sola…

Pian piano la paura di non essere alla nostra altezza l’aveva abbandonata, si era trovata più di una volta a parlare con Hermione e aveva scoperto in lei una confidente, una sorta di saggia sorella maggiore. Si era resa conto di come quella ragazza, all’apparenza distante e un po’ saccente, le somigliasse, di come fosse semplice confidarle cose che non era riuscita a dire nemmeno ai suoi fratelli.

Riconoscere in lei le sue stesse fragilità l’aveva aiutata ad aprirsi anche agli altri.

Ben presto aveva trovato dei nuovi amici, dei nuovi stimoli e con essi era tornato anche il coraggio e la gioia di vivere.

Cose e persone adesso apparivano sotto una nuova luce…

La terribile esperienza che era stata costretta ad affrontare l’aveva spinta a crescere e a maturare. L’idea di vivere a Hogwarts non la terrorizzava più come prima,  col tempo la scuola era diventata per lei una  seconda casa e i compagni una seconda famiglia.

Hermione non le sembrava più fredda e interessata esclusivamente ai libri, adesso era un’amica con cui discutere anche di cose frivole come ragazzi e vestiti.

Anche Ron non era esattamente quel ragazzo fortunato, con le amicizie giuste che inizialmente aveva invidiato: in fondo era rimasto sempre il suo fratellone impacciato e iperprotettivo, tormentato dai complessi di inferiorità e terrorizzato dai ragni.

 

…E alla fine anch’io avevo smesso i panni dell’eroe dei suoi racconti di bambina per indossare quelli del classico tipo timido, imbranato con le ragazze e un tantino suscettibile.

 Ormai sapeva di poter dialogare con me liberamente e di poter esternare la sua opinione senza vergognarsi.

Lentamente ero diventato per lei solamente un altro esemplare del genere maschile…

 

 E come darle torto?

Come un qualsiasi stupido maschio avevo sempre provato un pizzico di orgoglio al pensiero che la sorellina del mio migliore amico avesse una cotta per me.

Come un qualsiasi stupido maschio, quando mi ero reso conto che la cotta le era passata, ero rimasto lievemente indispettito.

Come un qualsiasi stupido maschio avevo cominciato a notarla quando ormai stava con qualcun altro…

 

Un bel giorno avevo aperto gli occhi e mi ero accorto che la ragazzina adorante che avevo strappato alle grinfie di Tom Riddle era scomparsa…al suo posto adesso c’era una giovane donna estroversa e volitiva, capace con un solo sguardo di leggere ciò che avevo nell’animo.

 

Era stata lei a comprendere prima di chiunque altro quanto il pensiero di essermi trasformato in un fantoccio nelle mani di Lord Voldemort mi terrorizzasse; grazie al suo interessamento e aiuto ero riuscito a entrare nell’ufficio della Umbridge e a parlare con Sirius di ciò che avevo visto nei ricordi di Piton e che tanto mi aveva turbato…

 

Questi episodi mi avevano aiutato a capire che persona meravigliosa lei fosse e a cercare la sua amicizia.

Sfortunatamente la mia infatuazione per Cho “stagione dei monsoni ” Chang non era ancora del tutto passata ed ero ancora affetto dalla terribile “sindrome del Fratello Maggiore”… poi, inaspettatamente, l’antidoto per quella fastidiosa malattia era arrivato…

           

Mi ero perso la sua prima partita da Cercatrice titolare per seguire Hagrid nella Foresta Proibita, ma avevo sentito dire meraviglie di lei, così un giorno ero andato agli allenamenti… ed ero rimasto folgorato…

In tutta la mia vita non avevo visto nulla di simile…

Il modo di volare di Ginny era incredibile.

Ginny era incredibile.

 

...E io non ero mai stato tanto felice di essere figlio unico!

 

Si può capire molto di una persona da come vola e gioca a Quiddich

Io tendo a essere spericolato e istintivo anche quando sono a cavallo della mia scopa.

Ron difende la porta con la stessa dedizione con cui protegge le persone a lui care.

Cho, sul campo da Quiddich come nella vita, era maestosa e aggraziata: una dama in ambasce.

Non si poteva certo pretendere che fosse lei a cercare il boccino, doveva essere quest’ultimo a seguirla e a posarsi direttamente sul palmo della sua candida manina!

In quanto agli avversari…be’ come avrebbero potuto recare torto a una così splendida e leggiadra creatura?

Quel suo sguardo da cerbiatta sembrava voler dire «sono una fanciulla dolce e indifesa e se sei un gentiluomo mi lascerai passare».

Quella era capace di fare le moine anche stando su una dannata scopa e io c’ero cascato come un pollo!

 

Osservando Ginevra volare, per la prima volta, ero riuscito a percepirne interamente la grinta e la passionalità e avevo capito di aver commesso un grosso errore giudicandola fragile e indifesa…

 

Con i capelli rossi al vento e illuminata dalla luce dorata del tramonto appariva come una fiamma danzante: elegante… ipnotica…pericolosa e implacabile!

…Alla ragazza piaceva il gioco duro…

Pur di prendere il boccino si lanciava in acrobazie mozzafiato non concedendo alcuna possibilità  all’avversario.

Avevo potuto sperimentare personalmente gli effetti del suo caratterino quell’estate stessa quando, durante le vacanze , i gemelli avevano proposto una gara tra i due Cercatori di Grifondoro.

Era stata maledettamente in gamba! Mi aveva affiancato quasi subito e non mi aveva dato tregua…

Normalmente in una situazione del genere avrei spintonato il mio avversario, tentando di fargli perdere il controllo della scopa, ma in fondo stavo giocando con la piccola Ginny… non potevo certo rischiare di farle male!

Alla fine era stata lei ad avere la meglio e a buttarmi giù dalla scopa accaparrandosi il Boccino…

L’avevo guardata con un misto di sorpresa e disappunto e, per tutta risposta, la tenera bambolina aveva replicato con aria di sfida «L’avresti preso tu se, come al solito, non avessi voluto fare la parte dell’eroe senza macchia…Quando gioco voglio essere trattata come uno qualunque dei tuoi avversari. Non sono mica Cho Chang, quindi risparmiati le galanterie!» 

 

Una che giocava a Quiddich in quel modo non poteva certo passare inosservata!

 

Nonostante la mia leggendaria miopia, io stesso non avevo potuto fare a meno di notarla: dopo quell’allenamento pomeridiano, infatti, l’immagine di Ginny, splendente e fiera a cavallo della sua scopa, aveva cominciato a far capolino nei miei pensieri sempre più di fraquente

D’altra parte la consapevolezza del fatto che la mia relazione con Cho fosse definitivamente compromessa improvvisamente mi rendeva stranamente euforico.

Ripensando ai momenti passati con la cercatrice di Corvonero riuscivo finalmente a vedere con estrema chiarezza quanto noi due insieme fossimo sbagliati e capaci unicamente di farci del male.

Tutti i ricordi legati a Ginny invece erano teneri, dolci …incredibilmente perfetti!

Tutte le volte che mi ero trovato vicino a lei avevo provato un senso di sollievo, di  familiarità ed ero fermamente deciso a sperimentare nuovamente quelle sensazioni…

 

…Poi c’erano state la terribile notte all’Ufficio Misteri, la morte di Sirius, la Profezia   

 

Il mondo mi stava ancora una volta crollando addosso.

Una parte di me avrebbe voluto solamente correre da lei…

Se averla con me riusciva a farmi star meglio perché non approfittarne? In fondo eravamo amici, Hermione aveva detto che Ginevra nutriva ancora dell’affetto nei miei confronti…

 

Ma non potevo essere così egoista…

Non l’avrei sfruttarla e soprattutto non le avrei consentito di farsi carico di un fardello che io solo ero destinato a portare.

Chi mi dava il diritto di chiederle una cosa simile?

Io per lei non avevo mai fatto nulla, al contrario avevo ignorato i suoi sentimenti, lasciando che un altro ragazzo prendesse il mio posto nel suo cuore…

…E in fondo era un bene…perché come avrei potuto permettere che la meravigliosa, vitale, allegra Ginny si legasse a qualcuno il cui destino era già segnato.

 

Lei era perfetta e meritava una vita meravigliosa che io non avrei mai potuto offrirle…

L’unico mezzo per proteggere le persone che amavo era stare lontano da loro. Per questo, una volta arrivato a casa, avevo smesso di scrivere.

 

Il mio più grande desiderio e al contempo il mio più atroce  incubo era che loro si dimenticassero di me.

 

…Non lo avevano fatto…

 

Erano arrivate decine di lettere di Ron, centinaia da parte di Hermione… anche Hagrid e Lupin  avevano scritto più di una volta. Ogni volta che aprivo una di quelle dannate lettere, cariche di consigli, offerte di aiuto sentivo e preoccupazione, sentivo le parole della profezia riecheggiare nella mia mente, rivedevo Sirius scomparire dietro il velo…

 

…Poi c’erano le lettere di Ginny…spensierate, divertenti e ricche di dettagli sulle ultime imprese di Fred e George

In apparenza i suoi messaggi erano quelli più vuoti e infantili, ma io avevo letto tra le righe…

Ginevra non era affatto stupida: sapeva che non stavo bene, che probabilmente ero stufo di sentirmi porre sempre le stesse domande e aveva capito meglio di chiunque altro ciò di cui avevo realmente bisogno…

Era riuscita a trovare un modo tutto suo per starmi vicino: i racconti di vita domestica, di litigi con i fratelli, di pomeriggi passati a fare il bagno nel laghetto vicino casa e ad allenarsi a Quiddich miravano unicamente a coinvolgermi nella sua vita, a farmi sentire parte di qualcosa.

 

Quando arrivavo al limite, quando sembrava che le mura della mia stanza volessero stringersi intorno a me e soffocarmi, rileggevo quelle lettere e provavo un immediato senso di sollievo. In quei momenti dovevo fare violenza a me stesso per impedirmi di risponderle, chiedendole di mandare qualcuno a prendermi.

Sentivo di essere legato a lei come non lo ero mai stato a nessuno ma non riuscivo a dare un nome a quel sentimento assolutamente nuovo, così diverso da quello che avevo provato nei confronti di Cho

Desideravo rivederla, parlarle…a volte il bisogno di lei era così forte che pensavo di impazzire… 

 

Quando l’avevo vista arrivare insieme a Ron e Hermione mi ero sentito come diviso a metà, combattuto tra la voglia di abbracciarla e quella di scappare il più lontano possibile.

Prima di allora non era mai venuta a prendermi dai Dursley e la sua inattesa presenza mi aveva fatto sin troppo piacere…

Ma dovevo tenere sempre presente il mio piano: allontanarla da me, impedire che il nostro rapporto si rafforzasse ulteriormente. Facendo uno sforzo considerevole avevo represso i miei veri sentimenti e avevo indossato una maschera di indifferenza…

 

Pensavo che se l’avessi ferita, se li avessi feriti tutti, finalmente sarei stato libero.

Privo di affetti, di motivazioni che mi tenessero ancorato alla vita, sarei stato in grado di affrontare Voldemort più serenamente…Dopotutto non avendo più nulla da perdere cosa avrei rischiato?

 

Avevo preso a evitarli e avevo trasformato il  mio cuore in una fortezza inespugnabile.

Quando Hermione si era fatta coraggio e aveva preso in mano la situazione, chiedendomi di rivelare loro cosa mi stesse affliggendo, avevo pesato di cogliere al volo l’occasione ed ero stato il più rude e sgradevole possibile. Sapendo quanto la mia amicizia e quella di Ron fossero importanti per lei, avevo fatto leva sulle sue più terribili paure…

 

«Sai qual è il tuo problema Hermione avevo detto con una freddezza del quale io stesso ero rimasto stupito « Passando le giornate con la testa china sui libri credi di conoscere tutte le risposte, presumi di capire ciò che sento.  Come fai a essere così sicura che io vi stia nascondendo qualcosa? Forse la morte di Sirius non è un ragione sufficiente per essere addolorato?!!

 Perché per una volta non ti fai gli affari tuoi? Non mi pare di averti chiesto un sostegno psicologico…  

... Ora che ci penso io e Ron non ti abbiamo neanche chiesto di diventare nostra amica…quindi perché non vai al diavolo portandoti dietro anche le tue stupide supposizioni?!! »

 

Ero ben conscio di aver agito nel peggiore dei modi, causandole un grosso dolore, ma ero assolutamente convinto che con quelle parole sarei riuscito a scatenare anche l’odio di Ron nei miei confronti…

Offendendo Hermione avevo toccato e gettato fango sulla persona a lui più cara…

Conoscevo perfettamente l’entità dei sentimenti del mio migliore amico e avevo provato una punta di soddisfazione vedendoli lasciare la stanza insieme.

Finalmente ero riuscito nella mia impresa…li avevo allontanati da me.

Avrebbero sofferto per un po’, ma si sarebbero ripresi…in fondo potevano contare l’una sull’altro…

Questa consapevolezza mi aveva fatto star male…

Ero solo. Il Trio non esisteva più, presto ci sarebbe stata solo una coppia di innamorati.

Il terzo incomodo si era tolto di mezzo…

 

Perso in questi cupi pensieri non mi ero minimamente accorto del fatto che Ginny fosse ancora con me. Quando l’avevo finalmente notata ero stato colto da un improvviso moto di rabbia nei suoi confronti.

Che diavolo ci faceva ancora lì? I miei più cari amici erano andati via, perché lei non aveva fatto altrettanto?

Avevo trovato le risposte ai miei interrogativi nei suoi magnifici occhi azzurri. Ancora una volta lei aveva saputo guardarmi dentro e capire che il mio era solo un bluff, che, a dispetto delle mie parole, le uniche cosa che bramavo erano affetto e comprensione.

 

Le urla e le cattiverie non l’avevano intimidita minimamente…

Gli altri erano scappati, ma lei aveva ancora la forza di fronteggiarmi, di dirmi che se pensavo di poter affrontare tutto da solo non ero che uno stupido…

Ancora una volta la sua determinazione e il suo coraggio mi avevano colto di sorpresa…e mi avevano ferito…

L’unica cosa che avevo sempre pensato di poter offrire a Ginny, per ripagarla del modo meraviglioso in cui sapeva starmi vicino, era protezione; ma la ragazza che avevo di fronte in quel momento non era in cerca di un eroe, non aveva alcun bisogno di me…

 

Speravo che rivelandole il contenuto della profezia l’avrei indotta finalmente a gettare la spugna. Quale persona sana di mente avrebbe scelto di legarsi a qualcuno che aveva da offrire solo problemi e dolore?

 

Con Ron e Hermione avevo fatto un buon lavoro…

Ero sicuro che ne avessero già piene le tasche del mio caratteraccio. Per tutto l’anno li avevo utilizzati come dei parafulmini, indirizzando su di loro tutta la mia rabbia. Le cose meschine che avevo detto alla mia migliore amica non avevano fatto che alimentare la tensione. Nessuno dei due si era più azzardato a rivolgermi una sola parola da quel momento in poi.

Io passavo il mio tempo chiuso in camera a tormentarmi, non scendevo nemmeno più per pranzare con gli altri.

La situazione era diventata insopportabile, pur trovandomi in una casa piena di gente non mi ero mai sentito così solo. C’era un solo modo per mettere fine a tutta quella sofferenza: se avessi finalmente detto loro ciò che volevano sapere forse mi avrebbero lasciato libero di andare, si sarebbero resi conto di quanto fosse pericoloso e insensato starmi vicino.

Così avevo scelto di dare una risposta ai loro interrogativi…

 

Dopo la mia confessione nella stanza era calato il gelo, per qualche minuto nessuno aveva detto una sola parola, poi Ron aveva dato un calcio violentissimo e carico di rabbia all’armadio.

Il loro disagio era evidente, non sapevano cosa fare, come tirarsi fuori da quella situazione…

Ormai era chiaro, la nostra amicizia era destinata a finire.

Per me non c’era speranza: vittima o carnefice avrei affrontato il mio destino da solo. Nessuno, ne ero certo, avrebbe avuto la voglia o il coraggio di seguirmi questa volta.

Pronunciare per la prima volta ad alta voce quelli che erano stati i miei pensieri negli ultimi mesi mi aveva in qualche modo alleggerito da un grosso peso.

Adesso sapevo che era finita: avrei fatto le valige e sarei tornato dai Dursley.

 

Era stato allora che Ginny aveva fatto il gesto grazie al quale ero riuscito a dare un nome allo strano miscuglio di sentimenti che provavo nei suoi riguardi.

Con uno schiaffo aveva dissipato tutti i miei dubbi e le mie paure, con uno schiaffo mi aveva fatto capire che l’unica cosa che tutti loro volevano da me era fiducia.

 

…Nessuno aveva pensato per un solo secondo di abbandonarmi…

Per mesi li avevo creduti capaci di voltarmi le spalle…solo in quel preciso momento ero riuscito a realizzare quanto fossi stato meschino e ingiusto nei loro confronti.

Non meritavo il loro affetto e la loro compassione e ancor meno meritavo il loro aiuto.

 

Avevo sentito lo sguardo di Ginevra  posarsi su di me, ma non ero riuscito a ricambiarlo.

La vergogna per le accuse mosse era troppa…

I miei occhi non erano degni di indugiare su quelli splendidi e onesti di lei…non lo sarebbero mai stati…

 

Nonostante tutto però lei mi aveva abbracciato facendomi riprovare per la prima volta dopo mesi quel tanto agognato senso di quiete e completezza

 

Sin dall’età di cinque anni avevo abbandonato definitivamente l’idea di essere accarezzato o coccolato.

Ero certo dell’affetto di Sirius, Ron e Hermione ma, fatta eccezione per il frettoloso bacio sulla guancia che quest’ultima mi aveva dato alla fine del quarto anno, nessuno di loro aveva mai esternato questo sentimento attraverso il contatto fisico…d’altronde ormai ero un po’ cresciutello per cose di quel tipo!

Eppure nello stesso istante in cui avevo sentito le braccia di Ginny stringersi intorno a me avevo capito che non sarei mai più riuscito a farne a meno.  Compiendo quel semplice gesto era riuscita a entrarmi dentro come nessuno aveva mai fatto prima, abbattendo tutte le barriere che faticosamente avevo costruito.

 

L’amore, la paura, il desiderio, la disperazione e l’immenso bisogno di amore e tenerezza, che per troppo tempo avevo celato, adesso finalmente erano liberi di manifestarsi in tutta la loro forza e intensità: io non potevo far altro che convogliarli in quell’abbraccio, lasciando che mi travolgessero completamente.

L’autocontrollo mi aveva del tutto abbandonato e credo che, se in quel momento fossimo stati da soli, niente sarebbe riuscito a impedirmi di baciare Ginny sino all’incoscienza…

 

Nei giorni successivi ero tornato lentamente a essere l’Harry di sempre, o meglio una versione potenziata di quell’Harry

Avevo finalmente capito che ciò che una volta mi era stato rivelato una ragazza  molto saggia era vero: trarre forza dall’affetto delle persone a me care era possibile… e io ero particolarmente fortunato perché potevo attingere a tutta l’energia e all’amore di cui Ginny disponeva.

 

Finalmente avevo trovato qualcuno capace di concentrare la sua attenzione esclusivamente su di me, mi sentivo al centro dell’universo …un universo molto piccolo… ma a me andava più che bene così!

Per la prima volta da quando li avevo incontrati ero leggermente infastidito dalla costante presenza di Ron ed Hermione… ma loro erano pur sempre i miei migliori amici e, in quanto tali, andavano tollerati. Quello che invece non ero riuscito proprio a digerire era stato l’arrivo di Dean Thomas.

 

È singolare constatare come il mutamento delle circostanze possa determinare anche un radicale cambiamento del giudizio che ti sei fatto di una persona…

Per cinque anni Dean era stato mio compagno di dormitorio e io lo avevo sempre reputato un bravo ragazzo con un eccellente senso dell’umorismo, ma nel breve periodo che il poverino aveva trascorso alla Tana non ero riuscito a smettere di chiedermi come avessi fatto a non accorgermi prima di che tremendo e noioso rompipalle fosse.

 

La sua presenza intorno alla “mia” Ginevra mi infastidiva terribilmente: vederli ridere insieme mi faceva male fisicamente…

Fortunatamente dopo appena due giorni era andato via. Vedendolo scomparire all’interno del camino di casa Weasley però avevo provato un pizzico di senso di colpa nei suoi confronti e in quelli di Ginny.

Forse Dean era il ragazzo giusto per lei…forse quello di cui aveva bisogno era proprio qualcuno che sapesse farla divertire e non le creasse troppi problemi... dopotutto aveva solo quindici anni…

 

Ormai ero assolutamente certo che non sarei mai stato capace di rinunciare del tutto ad averla vicina e sapevo benissimo che in ogni caso lei non me lo avrebbe mai permesso, però dovevo almeno lasciarle la possibilità di trovarsi un ragazzo normale, qualcuno con cui andare a Hogsmead nel fine settimana senza la paura di essere attaccati dai Mangiamorte o dall’Oscuro Signore in persona…

Per questo motivo avevo deciso che sarebbe stato meglio per entrambi se fossimo rimasti solamente amici.

 

Scegliere di adottare questa soluzione era stato difficile, ma tenervi fede si era rivelato una vera tortura. Stupidamente avevo pensato che una volta giunti a scuola avremmo finito col trascorrere meno tempo insieme e che questo avrebbe mitigato la mia ossessione nei suoi confronti, purtroppo  però avevo rimosso il piccolo particolare che da quell’anno saremmo stati anche compagni di squadra…

Ogni giorno ero “costretto” ad osservare per un ora le evoluzioni di Ginny a cavallo della sua scopa e non posso negare che la cosa mi facesse un certo effetto…

 

Sfortunatamente non ero il solo a subire il fascino di quella magnifica creatura. Ovunque guardassi potevo cogliere gli sguardi concupiscenti degli altri ragazzi indugiare sulla dolce figura della mia amata…e non potevo impedirmi di provare un odio atavico nei confronti di tutti quei loschi figuri che avevano in mente solo una cosa ( che di base era la stessa che avevo in mente anch’io…)!

 

In mia difesa devo dire che avevo tenuto duro per un bel po’ di tempo, facendo finta di non notare gli sguardi assassini che la tutt’altro che ingenua e innocente fanciulla mi lanciava ogni qual volta rimanevamo soli in una stanza…

 

Ma l’ho detto…Ginevra è molto determinata, sa perfettamente come ottenere ciò che vuole e – francamente- con me aveva avuto gioco facile!

 

Le faccende di cuore non sono mai state il mio forte, ho sempre dimostrato una certa ingenuità in quel campo ed, essendo le astuzie femminili totalmente al di fuori della mia portata, non era stato difficile per Ginevra spingermi a cadere nella sua trappola…

 

Quando mi aveva annunciato di voler frequentare un altro ragazzo avevo provato una fitta al cuore; mi ero dato mentalmente dell’idiota quando avevo acconsentito alla richiesta di perorare la causa del fortunato bastardo con i signori Weasley, ma quando ero venuto a conoscenza dell’identità di quest’ultimo non ero più riuscito a trattenermi…

 

Tutte le volte che avevo sognato di dichiarare il mio amore a Ginny avevo immaginato di sussurraglielo passeggiando mano nella mano, di notte, per il parco della scuola, mentre il cielo veniva illuminato da splendidi fuochi d’artificio a forma di cuore del caro vecchio Dottor Filibuster ( si, lo so, le mie fantasie romantiche talvolta tendono ad essere alquanto kitsch…). Volevo che quel momento fosse speciale, unico…indimenticabile…

Be’, in un certo senso lo era stato…insomma non c’erano sfati i fuochi d’artificio, ma io un bel botto, cadendo dalla scala per lo shock, l’avevo fatto comunque…

E poi quale altro imbecille ritardato avrebbe praticamente ordinato alla donna amata di uscire con lui e di amarlo quando tutto faceva presupporre che lei fosse interessata a un patetico sbruffone, arrogante e ossigenato?

Insomma, forse- e dico forse- avrei potuto anche tollerare che Ginny uscisse con un altro, qualcuno che la facesse sentire sicura e protetta, ma non potevo certo permettere che uscisse con un aspirante Mangiamorte

E che cavolo! A quel punto tanto valeva che si mettesse con me!

 

Strano ma vero lei aveva dichiarato di pensarla esattamente allo stesso modo…

In effetti quella sera avevamo scoperto di pensarla allo stesso modo su una marea di cose; ad esempio entrambi trovavamo che la mia dichiarazione fosse la peggiore mai sentita dal giorno in cui l’uomo aveva ricevuto il dono della parola, e avevamo deciso di comune accordo che mi sarei dovuto impegnare per rimediare…

Scegliere il modo in cui farlo era stato più facile del previsto…

Non per vantarmi…ma avevo rimediato proprio alla grande!

 

A dire il vero anche adesso, a un anno di distanza da quello “spiacevole” episodio,  sento spessissimo il bisogno di scusarmi…anzi, se potessi scusarmi con lei anche in questo preciso momento ne sarei deliziato…

 

 

 

 

«Potter? Che fai con lo sguardo perso nel vuoto? Pensi alla fidanzata? »

    

Beccato!

Però…fa ancora un certo effetto sentir pronunciare il mio nome da lui senza avvertire la consueta nota di disprezzo…

 

«Oh, ciao Malfoy! Veramente tentavo di studiare, solo che sai…ho ancora quel problemino degli improvvisi attacchi di debolezza… » dico abbozzando un sorriso.

 

«Capisco…forse dovresti andare a riposare…»

 

È curioso come cambino le cose…questo ragazzo due anni fa era uno dei miei peggiori nemici, non ci rivolgevamo la parola se non per insultarci, e adesso sembra quasi preoccupato per me…

 

«L’intenzione era quella, ma Ron e Hermione hanno pensato bene di chiudersi dentro il nostro dormitorio, così ho deciso di venire qui per portarmi avanti con i compiti… »replico in tono rassegnato.

 

«Quei due a volte sono insopportabili…Non è affatto elegante il modo in cui si comportano…Insomma, sono sulla bocca di tutti. Che Weasley fosse uno zotico si sapeva, ma la Granger!  Mio malgrado devo riconoscere che, almeno lei, ha sempre mostrato un certo contegno…Come le salta in mente di esporsi così al pubblico ludibrio? »

 

Ah, ecco che riemerge il vecchio Malfoy

 

«Hey! Vacci piano! Ti ricordo che è dei miei migliori amici che stai parlando…E poi non mi pare che l’idea di mettere incinta la mia ragazza per farti cacciare di casa fosse proprio un esempio di stile! »  ribatto acido.

 

Ok, forse questa storia non c’entrava niente in questo momento…ma che posso farci? Non l’ho proprio digerita!

 

 

«Touché Potter! A volte la disperazione costringe anche i migliori a rovinose cadute di stile! …Piuttosto…hai per caso visto Luna?»

 

Ecco questa è un’altra delle cose a cui non mi abituerò mai…

 

«È uscita venti minuti fa per andare a Hogsmead con Ginny.» rispondo con tutta la gentilezza di cui sono capace.

 

«CHE COSA?!? Ma se avevamo un appuntamento proprio qui per andarci insieme! Cosa diavolo ha per la testa quella ragazza… Ah ma ora mi sente! Piantare un Malfoy! …Arrivederci Potter, ci si vede in giro.»

 

…Poveraccio! Sembrava veramente furioso! Non credo che nessuno avesse mai osato dargli buca prima. Luna invece, da quando lo ha conosciuto, sembra non fare altro che tirargli bidoni…

Non che lo faccia apposta, semplicemente è fatta così…

La cosa divertente è che, probabilmente, non appena il nostro caro Serpeverde di ghiaccio l’avrà trovata non sarà capace di dirle una parola…

 

Quel ragazzo è veramente cambiato! In parte devo anche ringraziarlo…le sue informazioni sono state preziose per la lotta contro Voldemort e se finalmente ho trovato il coraggio di dichiararmi a Ginny, un po’ è anche merito suo…

 

Certo l’inizio della nostra “amicizia” non é stato idilliaco.

 

…Ricordo ancora il giorno in cui, per la prima volta, era andato a parlare con Silente della sua ammissione all’Ordine…

 

«Prima di prendere qualsiasi decisione, Signor Preside, ho assoluto bisogno di sapere una cosa…

Per entrare a far parte di questo…Ordine del Fagiano… »

 

«Volendo essere precisi, Signor Malfoy, si tratterebbe dell’Ordine della Fenice… » lo aveva corretto bonariamente Silente, lanciando uno sguardo verso Fanny.

 

«…si quello…Perché, io che ho detto?…Per farne parte è necessario… farsi tatuare qualcosa?» aveva proseguito Malfoy, con una certa urgenza nella voce, mentre Ron e io trattenevamo a stento una risatina.

 

Il nostro preside, al contrario, non sembrava essersi scomposto minimamente a quell’insolita richiesta e in assoluta tranquillità si era limitato a dire «No Signor Malfoy, non le verrà fatto alcun tatuaggio. A dire il vero e, aggiungerei, con mio grande rammarico, trattandosi di un Ordine segreto non abbiamo potuto dotarci neanche di distintivi o spallette, il che è un vero peccato, perchè ho sempre pensato che fossero molto divertenti!

... L’unica cosa che devo chiederle è di lasciare che il professor Piton le legga la mente, dobbiamo essere sicuri della sua lealtà…  » aveva terminato Silente in tono questa volta più serio.

 

«Leggete quello che vi pare! L’importante è che nessuno qui si azzardi a fare scempio delle mie carni e a marchiarmi come un manzo! Vi rendete conto? Quei malati di mente non mi hanno praticato neanche un incantesimo anestetizzante! E poi è così…pacchiano…Per la miseria i Malfoy sono una nobile casata, non dei volgari…scaricatori di porto! »

 

Sembrava veramente isterico. La sua reazione era stata talmente eccessiva che per un attimo mi aveva fatto pena, così lo avevo invitato a calmarsi.

Lui, per tutta risposta, mi aveva scoccato un occhiata furiosa prima di ricominciare a sbraitare…

 

«Calmarmi? Dovrei calmarmi?Lord Voldemort ha detto chiaramente che quanto prima dovrò unirmi al suo esercito, significa che dovrò combattere! Io! Combattere?…lo sanno tutti che non sono fatto per lo scontro fisico…Andiamo!Le ho prese anche dalla Granger! »

 

A quel punto Ron non si era più trattenuto ed era scoppiato in una fragorosa risata, prima di essere incenerito dallo sguardo di tutti i presenti. Draco invece era tanto infervorato che sembrava non essersi reso conto di nulla…

 

«… gliel’ho anche detto che per il lavoro sporco c’erano Tiger e Goyle. Io sono più bravo con la tattica…la strategia…Combattere è dannatamente pericoloso. Potrei morire o, peggio, potrei restare orribilmente sfigurato come Potter! » aveva detto indicandomi con un cenno del capo.

 

A quel punto l’unica cosa che volevo era spaccare la faccia a quel damerino da strapazzo, ma Ginny mi aveva trattenuto per un braccio e mi aveva bisbigliato all’orecchio di ignorarlo perché lei trovava che la mia cicatrice fosse straordinariamente sexy...

 

In effetti il povero Malfoy aveva un tatuaggio orrendo e io invece ero sexy…perché infierire? Dopotutto io ero l’Eroe Magnanimo, no ?

 

Ero tornato al mio posto e avevo ascoltato le parole  di Silente …

 

«Signor Malfoy, comprendo perfettamente le sue ragioni. Voglio che lei sappia che il suo unico compito all’interno dell’Ordine sarà quello di informatore. Il professor Piton le impartirà lezioni di Occlumanzia, in modo che i Mangiamorte non possano scoprire la sua attività, ma è giusto che lei sappia che un margine di rischio esiste…

Inoltre, passando dalla nostra parte, lei finirà inevitabilmente col tradire la sua famiglia. È consapevole di questo? ». L’anziano Preside aveva pronunciato queste parole con un tono dolce e al contempo fermo,  la risposta di Malfoy era stata altrettanto decisa.

 

«Sono cosciente di tutto questo, ma non sono disposto a uccidere o a farmi uccidere per il volere di un Mezzosangue col complesso d’inferiorità. I miei genitori hanno scelto la loro strada, io sceglierò la mia. Spero vivamente che non debbano pagare le loro folli convinzioni con la vita

…Ho una sola condizione da porre prima di entrare a far parte dell’Ordine del Falco…»

 

«…Fenice, Signor Malfoy…Ordine della Fenice… Comunque, mi dica… »

 

«Quando tutto sarà finito voglio che questo obbrobrio mi sia cancellato dal braccio! »

 

Silente aveva assicurato a Draco che il Marchio Nero sarebbe stato rimosso al termine della sua missione e il giovane Malfoy era diventato a pieno titolo un nostro collaboratore.

All’inizio i rapporti  tra noi  erano stati alquanto tesi, ma dopo la caduta di Voldemort avevamo tutti dovuto ricrederci sul suo conto.

 

Qualche giorno dopo essermi svegliato dal coma lo avevo trovato in infermeria e avevo sentito il dovere di ringraziarlo. Lui mi aveva guardato con aria raggiante, si era scoperto il braccio nuovamente immacolato e aveva detto «La mia collaborazione con l’Ordine del Fringuello è stata proficua per tutti: tu hai sconfitto Voldemort, il mondo è salvo e io ho riacquistato tutto il mio fascino e la mia classe!»

 

Sfortunatamente il povero Malfoy era stato costretto a ricredersi. I suoi, come molti dei Mangiamorte, erano finiti ad Azkaban ma prima avevano lanciato sul maniero un incantesimo che avrebbe impedito l’accesso al figlio traditore. Draco si era quindi ritrovato privo di casa e mezzi.

 

Io gli avevo subito offerto ospitalità a Grimmauld Place ma, inaspettatamente, anche un’altra persona gli aveva teso una mano: Luna Lovegood.

La ragazza, con la sua solita aria trasognata, aveva annunciato che suo padre stava cercando un giornalista esperto di stile e buone maniere per “Il Cavillo” .

 

«Tu saresti perfetto Malfoy! Nessuno riuscirebbe a essere più affettato e pomposo di te e poi lo stipendio è abbastanza alto…Devi accettare! » aveva sentenziato la nostra amica.

 

Pochi giorni dopo era stata inaugurata con successo la rubrica “Mille modi per avere classe anche se non sei un Purosangue”.

Malfoy era sembrato entusiasta del suo nuovo lavoro e, per sdebitarsi con la sua benefattrice, si era messo in testa di rinnovare il suo look.

 

«Lovegood» aveva esordito serissimo «Vesti  male e noteranno il vestito, vesti bene e noteranno la ragazza!

… Fino a ora hai fatto di tutto perché la gente notasse solo i tuoi indumenti, da domani si cambia musica! Per cominciare direi di rivedere i tuoi accessori…»

Il giorno seguente gli orecchini a forma di ravanello e la collana di tappi di Burrobirra erano spariti per lasciare il posto a dei gioielli dal design più semplice ed raffinato.

 

Nel giro di un mese Luna era diventata un’altra persona, tanto che Seamus aveva passato un intero pomeriggio  a provarci con lei senza riconoscerla.

Ginny ed Hermione avevano cominciato a magnificare le doti di Malfoy, cosa che aveva dato non poco fastidio a me e Ron.

Noi eravamo convinti che l’improvvisa gentilezza di Malfoy nei confronti della nostra amica non fosse dettata solamente dal desiderio di sdebitarsi. Dopotutto lui adesso era povero in canna, mentre lei era la figlia del direttore del settimanale attualmente più quotato del mondo magico; per di più Luna non sembrava affatto il suo tipo: troppo eccentrica e sopra le righe.

 

Anche in quel caso avevamo dovuto rimangiarci le nostre illazioni. Qualche giorno più tardi era venuto fuori che sui beni dei Malfoy custoditi alla Gringott non esisteva alcun vincolo, quindi Draco era libero di disporne come meglio credeva.

Ebbene, il ragazzo aveva voluto conservare il suo lavoro al Cavillo e i suoi rapporti con Luna erano rimasti assolutamente immutati. Anzi, con la scusa di aiutarla a rinnovare la sua immagine, aveva cominciato a coprirla di regali.

  

La cosa più curiosa era che a trarre maggior giovamento da quella improbabile relazione sembrava essere proprio lui.

Luna era innegabilmente diventata più bella ed elegante, ma il  cambiamento di Draco, sebbene esteriormente risultasse meno evidente, si era rivelato ancor più radicale…

 

Avevo cominciato a rendermene conto quando lo avevo sorpreso a minacciare di morte un Corvonero che aveva cercato di sottrarre di nascosto uno dei libri della nostra amica. La mia convinzione si era rafforzata quando aveva affrontato a muso duro Hermione dicendole che era una stupida e che esistevano centinaia di prove dell’esistenza del Ricciocorno Schiattoso (!) ; ma la  definitiva conferma della radicale trasformazione del Serpeverde era giunta solo pochi giorni prima, quando Luna aveva deciso di convincerlo a prendere un po’ di sole…

 

«Andiamo Malfoy! Sei pallido come un cadavere! Ho sempre paura che tu stia per schiattare con quell’aria malaticcia…Un po’ di colore su quelle guance ti donerebbe.

 Andiamo, io mi sono fidata di te…Mi sono lasciata mettere questi vestiti squallidi e impersonali e ti ho lasciato buttar via la mia collana di tappi…» aveva detto con aria vagamente risentita.

 

«Squallidi?! Impersonali?! Vuoi dire che preferivi quelle cianfrusaglie prive di classe che portavi prima? Se adesso sei vagamente simile a un essere umano è unicamente merito mio razza di  ingrata!

E poi non te lo ha detto nessuno che il pallore è segno di nobiltà. Io ho un incarnato perfetto…Non ho alcuna intenzione di espormi alla luce del sole e di riempirmi di efelidi peggio di un Weasleyaveva replicato lui con l’aria di chi non è disposto a cedere.

 

Inutile dire che il giorno seguente Malfoy era stato costretto a passare l’intera mattinata in riva al lago. Quando nel pomeriggio era finalmente rientrato a scuola il suo ingresso in Sala Grande era stato accolto da un nugolo di risatine.

Non appena aveva realizzato di essere lui l’oggetto di tanta ilarità, colto da un atroce presentimento, aveva fermato una ragazzina del primo anno per farsi consegnare uno specchietto e, dopo aver dato una breve occhiata al suo riflesso, aveva cacciato un urlo inumano.

 

In effetti era assolutamente ridicolo. Il suo viso, solitamente diafano ed etereo, era di un rosso acceso e il naso stava anche cominciando a spellare.

Si era voltato verso Luna con uno sguardo a dir poco omicida e aveva cominciato a inveirle contro.

 

«LOVEGOOD! Maledizione a te! Guarda come sono ridotto!»

 

Metà delle persone in sala avevano cominciato a tremare, mentre Luna, calmissima, si era rivolta a lui sorridendo…

 

«In effetti sei assolutamente ridicolo! Dovresti vedere la tua faccia, sembri un’aragosta gigante con una parrucca biondo platino... Possibile che non ti venga neanche un po’ da ridere?»

 

L’attenzione di tutti era puntata su Draco. Tutti aspettavamo l’imminente esplosione ma, pian piano, sul suo volto era comparso il barlume di un sorriso, sfociato subito dopo in una risata vera e propria.

A quel punto Luna, con estrema naturalezza gli aveva deposto un leggero bacio su una guancia e, con aria compiaciuta, aveva detto «Bravo Malfoy! Oggi hai imparato a ridere di te stesso… Si chiama auto ironia: continua su questa strada e presto smetterai di essere un pomposo sbruffone!!»

 

Ero rimasto assolutamente basito, insomma Draco Malfoy aveva riso! Una risata vera,non un ghigno…

Praticamente un miracolo!

 

Ripensandoci,  però, non c’è da stupirsi… Luna fa questo effetto.

La sua schiettezza e il suo modo semplice e diretto di dire le cose colpiscono nel profondo…

So bene quanto possa essere facile e liberatorio parlare con quella ragazza e non mi stupisce affatto che un tipo come Malfoy, abituato a prendersi dannatamente sul serio e a preoccuparsi del giudizio degli altri, possa essere rimasto affascinato dalla sua capacità di affrontare la vita con leggerezza, infischiandosene altamente di quello che la gente pensa di lei…

 

Ufficialmente quei due non fanno ancora coppia fissa, ma gira voce che lui l’abbia invitata al Ballo di fine anno e che le abbia comprato un vestito strepitoso…

 

Chi l’avrebbe mai detto? Draco Malfoy e Luna Lovegood… il mondo deve essere impazzito!

 

…Non che la loro sia la coppia più strana formatasi di recente…

 

…Il primato spetta senz’altro a Neville e Pancy!

 

 

Lei era entrata a far parte dell’Ordine, subito dopo Draco , rivelandosi subito molto più affabile del suo ex ragazzo. In particolare aveva legato moltissimo con Ginny, Luna ed Hermione, che avevano espresso tutta la loro solidarietà e il loro sincero rammarico per il modo in cui lo “Spregevole Serpeverde” l’aveva abbandonata per tentare la sorte con la mia meravigliosa ragazza.

Pancy in realtà non era sembrata particolarmente affranta e aveva subito puntualizzato che la cotta per Draco era acqua passata , una sciocca infatuazione da ragazzina…

 

«Sapete…Draco è un buon amico, abbiamo tante cose in comune…Tanto per cominciare i genitori di entrambi sono dei pazzi pericolosi… Ma stare con lui è impossibile! È vanesio, presuntuoso e arrogante…Io preferisco i tipi gentili…un po’ timidi e imbranati

…Avreste per caso qualcuno da presentarmi? ».

 

Alle ragazze era venuta in mente una sola persona…

 

 

Una mattina, quando la guerra contro Voldemort era ormai finita, Pancy si era alzata con aria decisa dal tavolo dei Serpeverde ed era venuta verso quello dei Grifondoro. Si era fermata davanti a Neville e, con un tono che non ammetteva repliche, aveva annunciato «Paciock, sabato tu vieni a Hogsmead con me!» poi era sparita senza aspettare alcuna risposta.

 

Non che Neville avesse alcuna intenzione di rifiutare! Il poverino era assolutamente terrorizzato all’idea di contraddire una Serpeverde

Il sabato successivo però aveva avuto modo di ricredersi.

Pancy si era rivelata molto simpatica e i due avevano scoperto un comune interesse per l’erbologia. Col tempo andare a Hogsmed insieme era diventata un’abitudine e lei aveva anche insistito per dargli ripetizioni di Pozioni.

Grazie al suo aiuto Neville era migliorato in quella materia al punto da meritarsi una E.

La gioia per l’inaspettato successo doveva avergli sconvolto la mente perché, nel bel mezzo della lezione, si era alzato, aveva raggiunto la fautrice del miracolo e l’aveva baciata appassionatamente davanti a un Piton esterrefatto.

Quel giorno Grifondoro e Serpeverde avevano perso cinquanta punti a testa.

Pancy infatti aveva ricambiato lo slancio affettivo di Neville col medesimo fervore, ignorando bellamente le proteste e i richiami del nostro adorato professore di Pozioni.

 

…La nuova, insolita, coppia sembra funzionare alla perfezione. Recentemente la ragazza è stata addirittura presentata ufficialmente alla nonna di Neville che sembra adorarla…non che la cosa mi stupisca più di tanto: quelle due donne hanno la stessa forza e lo stesso coraggio.

 

Pancy ha dato più di un volta prova di essere una tipa in gamba.

 

 

…L’altro giorno, ad esempio, eravamo vicino al lago, la giornata era insolitamente soleggiata e calda, così tutti avevamo arrotolato le maniche delle camicie per stare più freschi. Solo in quel momento avevo notato il Marchio Nero sul suo braccio e le avevo chiesto come mai non lo avesse fatto rimuovere come Malfoy.

La sua risposta mi aveva colpito profondamente…

 

«Oh, naturalmente me lo hanno proposto, ma sai… ho preferito tenerlo. Ogni volta che lo guardo mi ricordo cosa sarei potuta diventare  e mi rendo conto di tutte le cose meravigliose che avrei rischiato di perdere se avessi scelto quella vita … » aveva detto stringendo forte la mano a Neville.

 

…Si, decisamente quella ragazza mi piace! Ovviamente non nello stesso modo in cui piace al mio compagno di dormitorio…

Ginny dice che Pancy le ha raccontato cose irripetibili su Neville…

E bravo Paciock

 

 

 

 

 

 «Ce la fai a indovinare chi sono ricorrendo alla nobile arte della divinazione?»

 

Due mani fresche e bagnate di pioggia scendono a coprire i miei occhi e un profumo delizioso e familiare mi avvolge, stordendomi completamente.

 

«Non saprei…è difficile…Quale delle mie venti fidanzate potresti mai essere? Un piccolo indizio sarebbe utile…» dico sorridendo furbescamente.

 

Due labbra si posano sulle mie e in pochi secondi mi scordo dove sono e perdo la cognizione del tempo. Ci siamo solo io e lei…

 

«Il mio Occhio interiore ora vede benissimo…dovresti essere la più piccola dei Weasley! Devo ammettere che tra le venti di certo sei quella che preferisco, ma sai è complicato ricordarsi i nomi di tutte… »

 

Adesso i miei occhi sono liberi e Ginny è seduta sulle mie gambe. Sorride…come sempre…

 

«Se fossi in te non scherzerei tanto…se dovessi scoprire che c’è un’altra ti assicuro che ti troveresti a rimpiangere Voldemort! E io non sarei che l’inizio dei tuoi guai…Ho sei fratelli pronti a  ucciderti a un mio minuscolo cenno… » mormora in tono fintamente severo, prime di darmi un altro dolcissimo bacio.

 

«Mi stai suggerendo in modo sottile che devo dire alle altre diciannove che è finita? Non sarai troppo egoista? In fondo io sono una specie di Eroe per l’umanità, devo essere gentile e generoso con chi ne ha bisogno…» replico scherzosamente.

 

«Forse…ma ti voglio comunque tutto per me! Tra l’altro visto il tuo cagionevole stato di salute dubito che riusciresti a soddisfare le esigenze di tutte…A proposito… non dovresti essere a letto?». Ha l’aria preoccupata e la cosa non mi piace, odio che stia in pena per me.

 

«Dillo a tuo fratello e alla tua migliore amica! » ribatto prontamente.

 

«Non dirmi che si sono nuovamente chiusi nel dormitorio! Quei due non hanno più il senso della misura…Appena vedo Ron lo uccido! Tu stai male e non puoi neanche tornartene in camera a riposare…».

 

«Andiamo Ginny! Non sono mica un moribondo…Come vedi ho persino trovato la forza di venire qui a finire questa maledetta mappa celeste!» dico indicandole il mio orrido disegno.

 

«Oh…interessante esempio di arte astratta! Harry, tesoro, non offenderti… è veramente terribile! Facciamo una cosa…ora saliamo alla torre, mi tolgo questi vestiti bagnati e, prima di scendere a pranzo, diamo una sistemata alla tua mappa.»

 

Ok«mi tolgo i vestiti» …Questo è un chiaro invito!

 

«Mi sembra un’ottima idea! » mi sento esclamare in tono fin troppo entusiastico mentre Ginny si alza,  consentendomi di fare altrettanto.

 

Compie qualche passo poi, d’improvviso, si arresta e si volta nuovamente verso di me con un’espressione severa dipinta sul volto…

 

«Tanto per chiarirci Potter, in quello che ho appena detto non c’era alcun sottinteso di natura sessuale…Ho tutta l’intenzione di aiutarti col tuo compito e andare a pranzo, quindi non metterti strane idee in testa!»

 

Peccato!

...Eppure l’allusione sembrava così evidente…  

 

«Mi hai preso per una specie di maniaco?Forse mi confondi con tuo fratello…Faremo il compito e andremo a pranzo, tutto qui. Giuro sul mio onore che non ti sfiorerò nemmeno.» rispondo con aria fintamente ingenua e innocente.

 

 

 

…Sorride …

 

 

…Entrambi sappiamo che oggi  salteremo il pranzo…

 

 

FINE

 

Note dell’autrice:

 

E così abbiamo finito…

Scrivere questo capitolo è stato più difficile del previsto, forse l’idea che sarebbe stato l’ultimo mi ha messo addosso un po’ di angoscia, o magari Harry è un personaggio troppo complesso…fatto sta che ho dovuto rivederlo un’infinità di volte! Non ero mai contenta del risultato, in effetti non lo sono neanche adesso…

Come al solito vorrei fare qualche precisazione:

 

·         Harry non è un maniaco sessuale, ma solamente un adolescente con gli ormoni in circolo, molto innamorato della sua ragazza. Per intenderci: non avrà bisogno di andare in terapia con Micheal Douglas per disintossicarsi dal sesso! Se ho enfatizzato questo aspetto è stato solo per  vendicare il suo onore. In quasi tutte le fanfiction che ho letto il poverino è costretto ad andarsene in giro con un vistoso palco di corna perché la sua ragazza se la fa con Malfoy, oppure è lui stesso a farsela col biondo Serpeverde (BLEAH!)… questo quando non fa la figura del bastardo traditore che frega la ragazza al suo migliore amico ( in tutta onestà in quel caso tifo apertamente per Voldemort…)! Nel momento in cui ho cominciato a scrivere questa storia ho deciso che il mio Harry questa volta avrebbe fatto la sua porca figura…

 

·         Il mio Draco fissato con il look e lo stile invece è in qualche modo un omaggio al Blaize Zabini di The Ground Beneath Her Feet, anche se ovviamente non pretende di avere la stessa profondità e consistenza. Il personaggio della mia storia è volutamente vanesio e codardo perché, a mio avviso, almeno sino a ora, queste sono le caratteristiche del Malfoy descritto dalla Rowling. Lo so che molte delle lettrici di fanfiction preferiscono immaginarlo come un tipo complesso e tormentato ma, a conti fatti, rileggendo i libri converrete che uno che al primo anno ha lasciato Harry solo nella foresta con Voldemort dandosela simpaticamente a gambe levate, al terzo si è fatto picchiare da una ragazza, al quarto è stato trasformato in un furetto rimbalzante e al quinto è stato steso da una fattura di Ginny non è proprio questo esempio di maschio virile e desiderabile!!!

 

 Ovviamente queste sono mie idee personali e sono certa che il caro, vecchio Draco avrà sempre il suo numero di ammiratrici adoranti; le mie preferenze, si sa, vanno altrove…

Rispondendo alle persone che volevano conoscere i miei progetti futuri,  devo confessare che non ci sono progetti futuri! Ho una mezza idea (in realtà è più un quarto di idea…) per una one-shot su Ron, ma non sono sicura che la scriverò mai. In realtà potreste anche non rivedermi mai più…Purtroppo sono una che fa le cose di getto, non credevo che avrei mai scritto una fanfiction e invece un giorno semplicemente l’ho fatto…quindi chissà…

Per concludere vorrei ringraziare di cuore tutti quelli che hanno letto e con il cuore e tutti gli altri organi interni quelli che hanno recensito ( mi sembra giusto, se lo meritano!).

Un’ultima richiesta: fate un ultimo sforzo e, visto che questo è l’ultimo capitolo, recensite numerosi.  

    

 

 Ringraziamenti:

 

Sere118: Grazie mille per i complimenti…ma lo sai che non si chiede l’età a una signora? Scherzi a parte, non è un gran mistero: 1981 è il mio anno di nascita, quindi ho 24 anni. Spero vivamente che quando mi hai fatto i complimenti per come scrivo non avessi in mente l’immagine di una bambina di cinque anni con le treccine molto dotata

 

Lollo: Non mi permetterei mai di pensare che tu sia stupida!!! Il fatto è che io aggiorno sempre di Venerdì insieme al resto del mondo e la mia fanfiction finisce immediatamente in decima pagina, quindi è facile che possa sfuggire…

 

Salane: Cavoli! Sei sintetica e incisiva… io lo sarò altrettanto:Grazie!

 

Faffachan: Credo che in assoluto il tuo sia stato uno dei complimenti che più ho gradito! Non mi sarei mai aspettata che qualcuno mi dicesse che sembro conoscere Harry meglio della Rowling… Per quanto riguarda la scena della Legilimanzia piace molto anche a me; credo che ci voglia molto fegato per permettere a qualcuno di avere così libero accesso alla tua mente, di conseguenza mi è sembrata la più grossa prova d’amore che Harry potesse dare a Ginny, soprattutto considerando quanto lui sia introverso…

 

Elbereth: Sono commossa e lusingata, ma ti assicuro che ci sono un sacco di fanfiction migliori della mia. Hai mai letto Being a war mage o una qualunque delle storie di Elivi? Quella si che è classe…

 

Youffie: Sono felice di condividere questo sentimento di odio atavico nei confronti della frignona con qualcuno, è proprio un personaggio che mi fa girare le palle e, detto tra noi, quell’oca non è degna neanche di pulire le scarpe a Ginny!

Credo di aver risposto alla tua domanda su Neville, Pancy e Luna con questo capitolo. Lo so che le coppie che ho formato sono assurde, ma mi sono molto divertita  scrivendo di loro.

Trovo che Luna sia l’unica in grado di smontare Malfoy…anche se a essere onesti mi è sembrato che nel quinto libro lei fosse interessata a Ron (ma è un  particolare che preferisco ignorare). In quanto a Neville ho sempre trovato che avesse una particolare predilezione per le donne di carattere: Hermione, Ginny, sua nonna…

Una Serpeverde secondo me faceva proprio al caso suo e poi, come insegna la cara Savannah, “Il Serpeverde non è brutto come lo si dipinge”!

 

AvaNa Kedavra: Francamente mi hai fatto prendere un colpo, generalmente sei sempre tra le prime a recensire e invece questa volta ti sei fatta aspettare! Ho pensato veramente che il capitolo ti avesse fatto schifo e che non sapessi come dirmelo…Fortunatamente mi sbagliavo, ci tenevo proprio al giudizio di un appassionata di Harry e Ginny come te.

Tanto per farti contenta (e per fare contenta anche me!) in questo capitolo si parla ancora della nostra coppia preferita, così chiudiamo in bellezza!

 

Arc: Sono contenta che tu abbia riso. Odio le fanfiction troppo depressive, anche se devo dire che in questi due ultimi capitoli anch’io ho pressato il piede sul pedale del romantico- melenso- lacrimevole…spero di non essere stata troppo pesante! Il problema è che Ron ed Hermione come personaggi si prestano maggiormente a una lettura in chiave comica, mentre Harry e Ginny sono più tormentati… almeno, io la vedo così!

 

Miciamao: Grazie per i complimenti, ho visto sia il Trailer che i dietro le quinte e devo dire che sono elettrizzatissima! Adoro il quarto libro e non vedo l’ora di vederlo trasportato sul grande schermo! In particolare la litigata tra Ron e Hermione: ho letto quella parte talmente tante volte che ormai la mia copia del libro si apre automaticamente a quella pagina!

 

SARAthemyth: Sono contenta che la dichiarazione di Harry ti sia piaciuta! Gli dirò personalmente di riferire la cosa a Ginny che, a quanto pare(ma io non ne sarei poi tanto sicura!), non ha apprezzato…

Non so se per qualcuno può essere stato un problema, ma io non sono molto brava con le cose sdolcinate: sia la dichiarazione di Harry che quella di Ron erano piuttosto buffe…eppure, secondo il mio parere (a dire il vero non troppo oggettivo) erano ugualmente molto romantiche. Mi fa piacere che la pensiamo allo stesso modo.

Per quanto riguarda il nickname concordo: Stronza non sarebbe stato molto carino…infatti anch’io ho preferito evitarlo!

 

Daffydebby: Carissima! Ti ringrazio molto di aver scritto una recensione con tutti i santi crismi! Le prove della tua superiorità intellettiva non fanno che moltiplicarsi…Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, anch’io sono principalmente una fan di Ron e Hermione, ma mi sono divertita molto anche a scrivere di Harry e Ginny, che in effetti sembrano essere venuti fuori benino…

Spero che la discesa dalla nuvoletta rosa non sia stata traumatica, purtroppo la realtà è distante anni luce da una fanfiction

 

Lola001: Che bello sentire tutto questo entusiasmo! Il fatto che ti sia piaciuta Ginny mi fa davvero moooolto piacere.

 

Emy’91: È sempre gradevole sentirmi dire che scrivo bene: il mio martoriato ego ne trae enorme giovamento.

Devo constatare che non c’è verso…pensavo che tutte le ragazze avrebbero detestato il mio Draco e invece c’è sempre qualcuna che lo trova irresistibile! Pare proprio che dovrò arrendermi all’evidenza…

  
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