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Autore: DirceMichelaRivetti    22/11/2020    1 recensioni
Questa è una fic volutamente demenziale, non offendetevi se i nostri cari personaggi passeranno per dei perfetti idioti. Scritta a quattro mani da me e Astrid, dovevamo passere il tempo scrivendo assurdità!!! Spero faccia ridere anche voi!!! è ambientata durante il 5 anno di Harry, inizia poco prima di Natale.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Neville Paciock, Seamus Finnigan, Severus Piton
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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SCENA XXIV

 

Ron sta conducendo per mano Voldemort verso l’entrata del castello, mentre Bellatrix e Lucius li seguono un po’ più indietro, trascinandosi sui piedi, troppo ammaccati dalla pioggia di noccioli.

 

Ron: Vedrai che Silente sarà un sacco contento della tua sorpresa. Ai professori piace sempre ricevere regali dagli ex-studenti, sono di quelle cose che scaldano il cuore!

Voldemort: Oh questo glielo scalderà tantissimo!

 

Arrivati a metà del cortile, dal portone principale del castello, esce Neville brandendo la spada di Grifondoro, si piazza a pochi metri dall’ingresso per sbarrare il passaggio.

 

Neville: Eccoci alla resa dei conti. Per troppo tempo hai stillato lacrime da donne e uomini, trucidando innocenti e portando il terrore nelle case. Ora, è il momento di dire basta. Ora è il momento che gli oppressi alzino la testa e si ribellino all’aguzzino. Il male che hai compiuto si ritorcerà contro di te e come un fiume di giustizia in piena travolgerà te e i tuoi sgherri, trascinandoti nell’abisso dove i malvagi gemono in eterno. E se non fosse chiaro …

TU

NON

PUOI

PASSSSSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAREEEEEEEEEEE!

 

Ron: Dai, su, Neville, per piacere, sono tuo amico. Fammi passare.

Neville: Va beh, anche se non sei in lista, però loro …

Ron: Dai, sono con me. E poi Tom deve dare un regalo al suo vecchio prof preferito, chiudi un occhio.

Neville (sospira): D’accordo … entrate, ma la consumazione è a parte.

 

Ron, guida il Signore Oscuro e i Mangiammorte verso la porta, passa accanto a Neville.

 

Ron: Oh, complimenti per il tuo nuovo impiego da portinaio.

 

Il gruppo si addentra per i corridoi. Il terrore impera: gli studenti si nascondono nelle stanze, le figure dipinte svuotano i quadri, i fantasmi si fingono morti.

Giunti accanto alla Sala Grande, però, le porte si spalancano e una voce li richiama.

 

Hermione: SESSO!

 

Ovviamente tutti si voltano ed entrano nella Sala Grande.

 

Hermione: È una frazione di Reggio Emilia, Italia. Me lo ha insegnato il professor Lupin. Bene, ora che ho la vostra attenzione … STUPEFICIUM!

 

Lucius viene sbalzato all’indietro e sbatte la testa e schiena contro la parte. Cade a terra di faccia.

 

Lucius: Il naso! Il naso, mi sanguina! Credo di essermelo rotto.

Voldemort: Per questo non me lo sono fatto mettere nel nuovo corpo.

Lucius: Dovete vendicarmi!

Voldemort: Su, non lamentarti, non sei mai stato simpatico a nessuno.

Lucius: Ma, mio Signore, io sono il più figo della cumpa … e poi mi avete sempre detto che sono cool e …

Voldemort: Volevamo solo usare casa tua, altrimenti dove ci stavamo tutti per le feste?

Lucius: Mi sento usato … (sviene, piangendo)

Voldemort: Molto bene. Bellatrix, liberati di questa nata babbana.

Bellatrix: Con molto piacere … Sai, cara, la mia specialità è torturare la gente.

Hermione: Il dolore non mi spaventa.

Bellatrix: Staremo a vedere. Expecto Patronum!

 

Compare un signore brizzolato con ciuffo, occhiali rotondi scuri e completo di giacca e pantaloni leopardato.

 

Morgan: Che succede? Dov’è Bugo?

Hermione (sobbalza e inizia ad irrigidirsi): Ch-chi è Bugo?

Morgan: Cosa avete inventato oggi? Il complotto qual è? Cosa avete studiato?

Hermione (spaesata): Ma … ma … tutto. Io studio tutto!

Morgan: Sei forte. Ieri sembravi Frank Sinatra.

Hermione (si tasta la faccia): No … io non c’entro nulla con Sinatra …

Morgan (prende a cantare): Le brutte intenzioni, la maleducazione, la tua brutta figura di ieri sera. La canzone è una forma d’arte ma tu sai solo coltivare invidia …

Ron (seccato): No, no! Si chiama indivia, l’insalata. Coltivare indivia.

Morgan: … ringrazia il Cielo sei su questo palco. Ringrazia chi ti ci ha portato dentro … ma questo sono io!

 

Hermione si sta tappando le orecchie e cerca dove sbattere la testa. In una frazione di lucidità riesce a prendere una moneta e la preme per richiamare l’Ordine della Fenice.

 

Bellatrix (soddisfatta): Ecco fatto, possiamo andare.

Voldemort: Mai visto un patronus così potente!

 

Ron continua a fare strada a Voldemort e Bellatrix. Ma, svoltato un angolo, si trovano di fronte a Seamus.

 

Seamus: Bene, bene, bene! Chi abbiamo qui? Il Signore Oscuro, eh? Come siamo originali!

Voldemort: Ehi, ho lanciato io la moda del Signore Oscuro, quando tu ancora non eri nei pensieri di tua madre. Sai quanto ho guadagnato con il marchio registrato?

Seamus: Spero abbastanza per comprarti un bunker anti-esplosioni portatile.

Voldemort: Eh?

Ron (battendo le mani): Oh, che bello, ci sono i fuochi artificiali!

Seamus: Vingardium leviosa!

 

BOOOOOM

 

Un boato riempie le orecchie, un istante prima che un’abbagliante luce s’impossessi del corridoio. Una devastante energia distruttrice guizza dalla bacchetta di Seamus e travolge i tre, l’onda d’urto li sbalza all’indietro, ma il colpo micidiale che strazia le carni sta per investire Voldemort. Una figura si frappone. Un urlo agghiaccia tutti.

Quando gli occhi tornano a vedere, Bellatrix giace a terra, sanguinante, ma con un sorriso sul volto: ha salvato il suo signore.

Voldemort si inginocchia accanto a lei e la solleva in parte tra le braccia per sincerarsi della sua salute.

 

Voldemort: Bella! Bellatrix! Non puoi morire così!

Bellatrix: Questa è la sola morte che posso accettare … morire, per salvare voi! Voi che mi avete donato le gioie più immense. Ricordate le nostre missioni segrete?

Voldemort: Come dimenticare i corsi di cucina … io e te … e i fornelli.

Bellatrix: Facevamo fuoco e fiamme.

Voldemort: Sempre …

 

Dietro a un angolo Piton ascolta e si asciuga una lacrima.

Da un altro angolo, salta fuori Malocchio Moody.

 

Malocchio: AH, è la fine per te! Io non ho paura di usare le maniere forti. Avada Kedavra!

 

Un lampo verde esce dalla bacchetta di Malocchio, colpisce in pieno petto Voldemort ma rimbalza, torna indietro e abbatte l’auror.

 

Voldemort: Com’è possibile?

Ron: Beh, quello che è successo a Harry. Bellatrix si è sacrificata per te e ora sei protetto dalla forza dell’aMMMMore!

Voldemort: Certo che è proprio forte questo ammmore, perché non lo insegnano a scuola? (solleva le spalle) Beh, chi muore giace, chi vive si dà pace. Andiamo a consegnare sto regalo.

 

Ron e Voldemort superano Seamus che resta nel corridoio a lucidare la bacchetta. Passano di gran corsa Lupin e Sirius che si guardano attorno stupiti per i cadaveri a terra.

 

Sirius (guardando Bellatrix stesa): Beh, a quanto pare si è liberato un posto al cenone di Natale.

Lupin: Finnigan, dov’è andato il Signore Oscuro?

Seamus: Sta andando da Silente.

Lupin: Perché non hai tentato di fermarlo?

Seamus: Beh, io il mio incantesimo l’ho lanciato. Il mio turno è finito, ora tocca ad Harry: è lui il protagonista.

Lupin: È la fine.

 

 

SCENA XXV

 

Harry passeggia nervosamente davanti alla grossa fenice in pietra che cela l’ingresso alla scalinata per l’ufficio di Silente.

Draco è seduto su una sedia lì vicino.

 

Harry: Accidenti, che nervoso, che tensione … che ansia!

Draco: EH, lo so … dobbiamo affrontare un potente mago oscuro coi suoi seguaci più terribili: mio padre e mia zia. Non sai il dilemma interiore che mi lacera … l’affetto o il bene?

Harry: EH, che vuoi che sia, io ho passato la mia vita ad odiare mio padre e mia zia. Qui il problema è che devo fare bella figura: sono il protagonista, tutti si aspettano tanto da me! Non posso deludere i miei fans.

 

Sentono dei passi e drizzano le orecchie. Ecco che appaiono Voldemort e Ron.

 

Ron: Harry, che ci fai qua? Non hai ancora preparato il baule per le vacanze di Pasqua? Appena Tom finisce, partiamo.

Harry: Fatti da parte Ron … guarda: un orto!

Ron: Dove? Dove?!

 

Ron si allontana, frenetico, cercando.

 

Harry: Ora userò la mia arma segreta: EXPELLIARMUS!

 

La bacchetta di Voldemort vola via. Il mago si avvicina al ragazzo che non sa come reagire, visto che non può disarmarlo di nuovo.

 

Voldemort: Sai, Harry, quando ero in orfanatrofio, i bulletti cercavano sempre di farmi brutti scherzi e così ho dovuto imparare a difendermi. Non ho mai smesso di allenarmi e, ora, è la tua fine.

Harry: Ma non hai più la bacchetta.

Voldemort: Già … ma ho i pugni nelle mani.

 

Voldemort stringe i pugni e inizia a dar sfoggio delle sue abilità da pugile e tempesta Harry che presto si ritrova a terra e le prende di santa ragione.

Il ragazzo, attraverso le lenti, vede poco distante la sagoma di Piton.

 

Harry: Padre … padre … salvami!

Piton: Non posso, salterebbe la mia copertura.

Draco: Ehi, Voldemort, non lo sai che non si picchiano quelli con gli occhiali?

 

Voldemort si blocca e si rimette in piedi. Guarda storto il giovane Malfoy.

 

Voldemort: Vorresti che me la prenda con te?

Draco: Non te ne darò il tempo. È ora ch’io riscatti il nome della mia famiglia. Avada

 

SDENG

Una sonora sediata stende Draco. Dietro di lui Sirius brandisce la seggiola.

 

Sirius: Meno male l’ho steso, prima che potesse fare male a qualcuno.

 

La scultura a forma di fenice si scosta e Silente fa capolino sull’ultimo gradino.

 

Silente: OH, insomma! Non ne posso più di questa confusione! Non riesco a vedere Forum in pace.

Voldemort: Ho qui qualcosa per te, vecchio. (infila una mano sotto il mantello ed estrae un pacchetto colorato, ovale) BUONA PASQUA!

Silente (prende l’oggetto e lo scarta): Un uovo di cioccolato?

Voldemort: Non semplice cioccolato, ma al super peperoncino. Mi sono fatto mandare la roba da un amico calabrese.

Silente (assaggia un pezzo): Squisito! Proprio come piace a me: da restare senza fiato, mi scalda un sacco il cuore. Grazie, Tom. Ho sempre saputo che eri un bravo ragazzo.

Voldemort: L’ho fatto io con le mie mani … ai corsi di cucina con Bellatrix (una lacrima gli riga il volto) quanto vorrei fosse qui!

Bellatrix (alle sue spalle): Ma io sono qua!

Voldemort: Come? Non ti avevano uccisa?

Bellatrix: Sì, ma il pubblico ha firmato una petizione su change.org per farmi tornare in vita.

 

Bellatrix e Voldemort si abbracciano. Intanto stanno raggiungendo quel luogo anche Neville, Hermione, Seamus e Lucius.

 

Harry: Ma non capisco. Era l’uovo la sorpresa?

Voldemort: No, la sorpresa è nell’uovo, Harry.

Silente (apre il bussolotto di plastica e ci trova un portachiavi di Hello Kitty): Dove l’ho già visto?

Lucius: Ma, Signor Oscuro, quello gliel’avevo regalato a Natale.

Sirius: Cosa?! Ricicli i miei regali?

Lupin: Come, Sirius? Avevi detto che ti piaceva, quando l’hai scartato.

Siuris: Pensavi davvero potesse piacermi?

Lupin: E che ne so, era lì a casa che prendeva polvere da quando me l’ha dato Silente.

Harry: Oh, quindi è così che funzionano le uova di Pasqua. I Dusley non me ne hanno mai regalate … A proposito, professor Silente, professor Papà, ho una domanda da un po’ di tempo. Spiegatemi: perché mi avete lasciato ai Dusley? Perché non mi avete dato ai miei nonni materni? Loro accettavano la magia.

Piton: Sì, ma non accettavano che l’Irlanda del Nord sia parte del Regno Unito. Si sono uniti ai terroristi dell’Ira e non se n’è saputo più nulla. Qualcuno dice che siano morti.

Hagrid (affacciato a una finestra): No, per me sono ancora in circolazione.

 

Fine Parte I (dell’ultimo capitolo … un po’ come coi film 7-8)

   
 
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