“Benvenuti alla quinta edizione annuale della sfida di
intaglio alla zucca del Paiolo Magico”, disse Hannah Abbott dopo essersi trasformata
la bocca in un enorme e davvero terrificante megafono.
Hermione rabbrividì a quella vista e sbuffò irritata quando
Draco Malfoy oltrepassò Luna Lovegood, l’unica barriera che quell’anno li
separava, e le disse. “Questa volta perderai, Granger”.
“Nei tuoi sogni, Malfoy. Sarà un piacere guardarti
piangere sopra la tua lanterna ed io riderò”.
“Partecipanti! Raccogliete gli strumenti ed iniziate
ad intagliare!”.
Per Hermione ormai era diventato motivo di orgoglio
vincere quella dannata competizione. Era stata un’idea sua metterla in atto, un
modo per portare una delle tradizioni babbane nella comunità magica che non
avrebbe consentito l’uso della magia. Per lei avrebbe dovuto essere una passeggiata
vincere quell’insignificante trofeo che aveva trovato in un piccolo negozietto
a Streatham, invece non lo era affatto, soprattutto perché era arrivato Malfoy che
aveva portato la sfida a tuto un altro livello. Ormai era ossessionata dal
volerlo battere.
Questa volta, comunque, lui non avrebbe vinto. Lo avrebbe
battuto e si sarebbe presa quella piccola coppa di plastica da quattro soldi.
Un’ora dopo, i capelli scompigliati ammassati in testa
ed il sudore che le cadeva dalle tempie, era piena di pappa di zucca fino ai gomiti
ed osservava orgogliosa la sua creazione. Era riuscita ad intagliare tre
streghe attorno ad un calderone fumante. Osservò Malfoy che, per rimanere fedele
alla sua natura, aveva intagliato un drago con le ali spiegate che sputava
fuoco. Era impressionante, doveva dargliene atto, ma non così classico tanto
quanto le sue streghe tratte dal Macbeth e sicuramente Hannah avrebbe notato la
cosa.
Malfoy fece una smorfia verso la sua zucca e sibilò. “Cos’è,
Granger? Siete tu, la piccola Weasley e Lunatica?”.
“Vaffanculo, Malfoy”, replicò lei.
Nessuno dei due presto alcuna attenzione alla bellissima
casa infestata che Luna aveva intagliato tra di loro. Quando vinse, rimasero
completamente attoniti.
Tre ore dopo, Hermione si ritrovò al bancone del bar
ad affogare i propri dispiaceri nel Whiskey Incendiario.
“Quella coppa era mia!”, si mormorò. “È la terza volta
in cinque anni che vince Luna! Ormai avrei dovuto celebrare la mia dolce
vittoria contro di te”.
Malfoy aveva la testa poggiata sulla mano e la osservava
assonnato. “Smettila di sproloquiare su quel dannato trofeo, Granger”, le
disse.
“Fammi smettere!”, lo rimbeccò.
“Bene”, sbottò lui, prima di abbassarsi e premere le
labbra contro le sue.
Hermione rimase di ghiaccio per una frazione di
secondo, sconvolta che Draco Malfoy la stesse baciando. Poi, si rese conto di
quanto soffici fossero le sue labbra e di come le ginocchia le tremassero per l’emozione.
Lo afferrò per la nuca e se lo strinse ancora più vicino per approfondire.
“Finalmente!”, esclamò Hannah da dietro il bancone. “Ne
ho piene le scatole di voi due che usate come due dementi la mia gara come una
specie di preliminari”.
Una risata roca si alzò dal resto del locale ed Hermione
sorrise contro la bocca di Draco. “Andiamo via da qui?”.