Personaggi: James Sirius Potter, Ginny Weasley,
Harry Potter, Lily Luna Potter
Coppie: Harry/Ginny
Genere: Generale
Raiting: Verde
Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Harry Potter, Lily Luna Potter
Coppie: Harry/Ginny
Genere: Generale
Raiting: Verde
Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
«Ehi Lily, quest’anno siamo tutti ad Hogwarts tranne te!» esclamò James a tavola mentre la madre lo rimproverava con lo sguardo. Come se avesse detto chissà quale insulto, era soltanto la verità.
«Io e Hugo» precisò la bambina infilzando troppo violentemente un pezzo di carne.
«Be’ ma a casa nostra sarai solo tu…» osservò il maggiore.
«James basta!» lo ammonì la madre.
Era il 31 agosto, il giorno prima della partenza per Hogwarts e Lily, più di tutti gli altri anni, accusava il colpo della partenza dei fratelli. Quell’anno, infatti, sarebbe partito anche Al, il secondo dei Potter, che ora era in un silenzio tombale e sezionava l’arrosto di sua madre che lo scrutava preoccupato.
La piccola Lily si era così tanto infuriata col fratello maggiore che la fame le era passata, nonostante la cena buonissima di Ginny. «Non ho fame» disse. E allontanando il piatto da sé, salì al piano di sopra.
Venne raggiunta poco dopo sia dal papà che dalla mamma.
«Ehi» disse il papà.
«Ciao» disse mogia senza guardarli veramente. Aveva girato lentamente lo sguardo e poi era tornata ad appoggiare il mento sulle ginocchia guardando fuori dalla finestra. I genitori si avvicinarono a lei.
«Non devi ascoltare tuo fratello James» cominciò Harry. «Gli piace scherzare, lo sai».
«Ma ha ragione, papà! Quest’anno saranno tutti ad Hogwars tranne me!» piagnucolò guardando i due adulti cercando di trasmettere loro un po’ della sua frustrazione.
«E Hugo» aggiunse la mamma. «Non sarai da sola, ci sarà anche Hugo. Avrai lui con cui giocare quando ti annoierai, potrai fare insieme a lui i compiti della scuola Babbana…»
«Ma Hugo non è mio fratello!» brontolò.
«Meglio ancora, no? Potrai giocarci come se fosse un fratello ma senza che viva con te tutto il tempo» osservò Harry. La bambina sembrò pensarci su per qualche istante, poi si aprì in un timido sorriso e i genitori capirono di avercela fatta in parte.
«Sai cosa mi ha detto una volta lo zio Percy quando anche io ero arrabbiata perché ero l’unica a non andare a Hogwarts? Di non avere fretta di crescere ed è quello che ripeto stasera a te» le disse Ginny. «Farai tutto quello che vorrai, devi solo avere un po’ di pazienza» concluse cominciando a farle il solletico sulla pancia. Ben presto si unì anche Harry facendo ridere Lily ancora più forte.
In fin dei conti, avere nove anni e un inverno davanti in cui avrebbe avuto i genitori solo per lei, non le sembrava poi così male.
«Io e Hugo» precisò la bambina infilzando troppo violentemente un pezzo di carne.
«Be’ ma a casa nostra sarai solo tu…» osservò il maggiore.
«James basta!» lo ammonì la madre.
Era il 31 agosto, il giorno prima della partenza per Hogwarts e Lily, più di tutti gli altri anni, accusava il colpo della partenza dei fratelli. Quell’anno, infatti, sarebbe partito anche Al, il secondo dei Potter, che ora era in un silenzio tombale e sezionava l’arrosto di sua madre che lo scrutava preoccupato.
La piccola Lily si era così tanto infuriata col fratello maggiore che la fame le era passata, nonostante la cena buonissima di Ginny. «Non ho fame» disse. E allontanando il piatto da sé, salì al piano di sopra.
Venne raggiunta poco dopo sia dal papà che dalla mamma.
«Ehi» disse il papà.
«Ciao» disse mogia senza guardarli veramente. Aveva girato lentamente lo sguardo e poi era tornata ad appoggiare il mento sulle ginocchia guardando fuori dalla finestra. I genitori si avvicinarono a lei.
«Non devi ascoltare tuo fratello James» cominciò Harry. «Gli piace scherzare, lo sai».
«Ma ha ragione, papà! Quest’anno saranno tutti ad Hogwars tranne me!» piagnucolò guardando i due adulti cercando di trasmettere loro un po’ della sua frustrazione.
«E Hugo» aggiunse la mamma. «Non sarai da sola, ci sarà anche Hugo. Avrai lui con cui giocare quando ti annoierai, potrai fare insieme a lui i compiti della scuola Babbana…»
«Ma Hugo non è mio fratello!» brontolò.
«Meglio ancora, no? Potrai giocarci come se fosse un fratello ma senza che viva con te tutto il tempo» osservò Harry. La bambina sembrò pensarci su per qualche istante, poi si aprì in un timido sorriso e i genitori capirono di avercela fatta in parte.
«Sai cosa mi ha detto una volta lo zio Percy quando anche io ero arrabbiata perché ero l’unica a non andare a Hogwarts? Di non avere fretta di crescere ed è quello che ripeto stasera a te» le disse Ginny. «Farai tutto quello che vorrai, devi solo avere un po’ di pazienza» concluse cominciando a farle il solletico sulla pancia. Ben presto si unì anche Harry facendo ridere Lily ancora più forte.
In fin dei conti, avere nove anni e un inverno davanti in cui avrebbe avuto i genitori solo per lei, non le sembrava poi così male.