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Autore: Matteo Cassano    22/12/2020    0 recensioni
Nel magico e millenario Regno di Adengate la vita è ancora tranquilla, gestita dalle caste dei cacciatori, stregoni e cavalieri. L’interesse per la magia sta scomparendo e nuove minacce si profilano all’orrizzonte
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alfredus non era nella pelle all'idea che avrebbe partecipato alla Festa dell'Oclum. Lui, un figlio di artigiano, avrebbe partecipato all'evento più importante del Regno. La Festa dell'Oclum esisteva da millenni e per il medesimo tempo non era mai stato concesso che  gli artigiani vi potessero partecipare. Ma Alfredus, se lo sentiva, avrebbe fatto onore alla sua casta e suo padre, da sempre diffidente verso questo evento, sarebbe stato fiero di lui. 
Quel giorno si trovava nel Palazzo del Governatore, nella sala dell'Assessorato Feste ed Eventi del Regno e stava leggendo le quattro regole da rispettare per partecipare alla Festa dell'Oclum. Stava pensando che innanzitutto gli serviva un compagno di caccia, ma bene presto il suo pensiero venne interrotto.
Dalla folla che gremiva la Sala dell'Assessorato arrivò una voce 
"È assurdo che da ora permettano anche agli artigiani di parteciparvi"
Si udì un generale senso di assenso, in sala c'erano pochissimi artigiani, quasi tutti erano cacciatori, cavalieri e stregoni. 
"Beh, speriamo che l'Oclum li divori tutti" a parlare questa volta fu Sir Nicolaus Zoer, Cavaliere di nobile casata.
Una fragorosa risata si levò dalla folla.
All'improvviso tutti si zittirono, come se un incantesimo avesse fatto perdere la facoltà di parola alla folla.
Alfredus per un momento ne fu sconcertato, poi si rese conto del motivo, in sala era entrato uno stregone, come si poteva notare dal mantello nero, circondato da una corda dorata, classico capo indossato da questa casta. 
Eppure, Alfredus pensò che quello non fosse uno stregone come tutti gli altri, ma Sir Mariland Madrigon, celeberrimo stregone, che nel 1889 della quarta era sconfisse l'ultimo Zulin, tra quelli che avevano seminato stragi e panico nel Regno.
"Sir Nicolaus se l'Oclum dovesse divorare tutti gli artigiani chi fabbricherebbe le tue armi ?" Queste furono le parole pronunciate dallo stregone, con voce gelida, tale da far rabbrividire Alfredus, che quasi aveva paura a guardarlo nei suoi piccoli occhi verdi, posto sotto corti capelli bianchi.
Nicolaus sembrò sconcertato, evidentemente non sapeva cosa rispondere e nessuno lo avrebbe mai detto, data la sua famosa spavalderia, che calzava a pennello con la sua stazza imponente, sempre decorata da una pesante e preziosa armatura d'argento, frutto di duro lavoro d'artigiani. 
"Sir Mariland ovviamente non intendevo dire questo." "Ma..ma..non mi sembra che questa fosse la volontà dell'onorevole Sir Kinous Naseret, inventore della Festa dell'Oclum". Dalla folla si levò ancora un cenno d'assenso.
A quel punto  Mariland si tolse il cappuccio nero e mostrò la faccia, decorata da una piccola cicatrice che gli imbruttiva il naso. 
Ma la sua risposta fu celere "Sappiamo tutti quale fosse l'intento di Sir Naseret e cioè quello di mettere alla prova i ragazzi del Regno" tutti annuivano.
"Ma cosa credi?" Continuava Mariland " che gli artigiani non abbiano valore da mostrare ?". Un sorriso beffardo si dipinse sulla faccia di Nicolaus. Ma Mariland lo precedette "vedrai" disse. Poi uscì, esattamente come aveva fatto ingresso.
Alfredus pensò che non si era mai sentito così soddisfatto come quel giorno. Finalmente anche per la casta degli artigiani era arrivato il momento del riscatto.
La folla ora sembrava in subbuglio più che mai, tutti urlavano, gridavano e inveivano contro gli artigiani. 
All'improvviso si sentì spintonare, nella direzione del tuo sul quale erano affisse le regole della Festa. Si voltò per vedere chi fosse stato e si profilò dinanzi un ragazzetto, che doveva avere la sua stessa età, anche se sembrava molto più alto. Aveva i capelli biondi e gli occhi verdi, era evidentemente figlio di un cavaliere ed era circondato da altri tre o quattro ragazzi.
"Come ti chiami?" Chiese il ragazzo 
"Alfredus, signore". Lo disse pettinandosi i capelli mori con la mano destra.
"Spero per te di stare attento all'oclum" poi si mise a ridere e continuò "o forse no, la bestia mostrerà sicuramente pietà per un operaio come te".
Il ragazzo lo spinse ancora una volta e il gruppo di ragazzini si mise a ridere fragorosamente.
Alfredus si chiese ancora una volta se sarebbe riuscito a trovare un compagno di caccia.
   
 
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