Quando
i Malandrini entrarono nella Sala Grande per la
colazione, la mattina dopo, la prima cosa che videro fu Draco Malfoy
impegnato
a intrattenere un folto gruppo di Serpeverde con una storia molto
divertente.
Mentre
passavano, Malfoy si esibì in una
ridicola imitazione di uno svenimento che fece scoppiare tutti a ridere.
Con un semplice movimento degli occhi
quasi impercettibile, Harry fece scoppiare tutte le ciotole dei
Serpeverde
contenenti porridge, sporcando tutti i membri della tavolata.
Mentre la Sala Grande rideva e i
Serpeverde si lamentavano, trattenendo a stento dei sorrisetti, i
Malandrini
presero tutti posto al tavolo dei Grifondoro.
Hermione iniziò subito a studiare il suo
orario, apparsole davanti in quel momento, ignorando tutto e tutti, Ron
e Harry
iniziarono a mangiare come se non ci fosse un domani, Metis aveva lo
sguardo
perso nel vuoto, Gideon la guardava preoccupato ed Evelyn squadrava
tutti con
sguardo corrucciato.
Una mattina come tante altre insomma.
La sala cominciava a svuotarsi mentre i
ragazzi si avviavano alla prima lezione, quindi Ron consultò
il suo orario.
«Meglio andare, guardate, Divinazione è in
cima alla Torre Nord, ci vogliono dieci minuti per
arrivarci...»
Salutarono Evelyn e si diressero tutti
verso la Torre Nord. Fu una vera fatica arrivarci, ma finalmente
sbucarono su
un piccolo pianerottolo, dov'era già radunata gran parte
della classe. Non
c'erano porte intorno, ma Gideon diede un colpetto a Harry indicando il
soffitto, sul quale si apriva una botola rotonda con una targa di
ottone al
centro.
«Sibilla Cooman, insegnante di
Divinazione» lesse Harry.
«Come facciamo a salire?»
Come in risposta alla sua domanda, la
botola si aprì all'improvviso, e una scala argentata
calò fino ai piedi di
Harry. Tutti tacquero.
«La cosa si sta facendo un po’
inquietante.»
mormorò Metis, e intorno a lei si levarono un po’
di risatine. Appena giunti in
aula, tuttavia, rimasero tutti interdetti: vi erano almeno venti
tavolini
rotondi, tutti circondati da poltroncine foderate di chintz e piccoli,
grassi
sgabelli. Il tutto era illuminato da una bassa luce scarlatta; le tende
alle
finestre erano tirate, e le numerose lampade erano drappeggiate con
sciarpe
rosso scuro. C'era un caldo soffocante, e il fuoco che ardeva nel
camino
lambendo un grosso bollitore di rame emanava un profumo intenso, quasi
malsano.
Gli scaffali che correvano tutto attorno ai muri circolari erano
stipati di
piume dall'aria polverosa, mozziconi di candele, scatole di vecchie
carte da
gioco, innumerevoli sfere di cristallo argentate e una gran
varietà di tazze da
tè. Una voce uscì all'improvviso dall'ombra, una
voce dolce e misteriosa, che
spaventò tutti scatenando qualche urlo da parte di alcune
ragazze.
«Benvenuti.» disse la voce «È
bello
vedervi in carne e ossa, finalmente.»
La prima impressione che Harry ne ebbe fu
quella di un grosso insetto luccicante. La professoressa Cooman diede a
tutti
l’impressione di un grosso insetto luccicante:
avanzò nel cerchio di luce del
fuoco, e videro che era molto magra; gli spessi occhiali le rendevano
gli occhi
molto più grandi del normale, ed era avvolta in uno scialle
leggero, tutto
ricamato di perline. Innumerevoli catene e collane le pendevano dal
collo
esile, e le mani e le braccia erano cariche di braccialetti e anelli.
«Sedete, ragazzi miei, sedete. Benvenuti a
Divinazione.» disse la Cooman, che aveva preso posto in
un'ampia poltrona
davanti al fuoco «Io sono la professoressa Cooman.
Può darsi che non mi abbiate
mai visto. Ritengo che scendere troppo spesso nella confusione della
scuola
offuschi il mio Occhio Interiore. Allora, avete deciso di studiare
Divinazione,
la più difficile di tutte le arti magiche. Devo
però dirvi subito che se non
avete la Vista, potrò insegnarvi assai poco. I libri possono
farvi progredire
solo fino a un certo punto in questo campo. Molte streghe e molti
maghi, per
quanto talento possano avere nel campo delle esplosioni e degli odori e
delle
sparizioni improvvise, non sono tuttavia in grado di penetrare i
misteri velati
del futuro. È un Dono concesso a pochi. Tu,
ragazzo» disse improvvisamente rivolta
a Neville, che quasi cadde dallo sgabello «Sta bene tua
nonna?»
«Credo di sì» rispose Neville con voce
tremante.
«Non ne sarei così sicuro se fossi in te,
caro.» disse la professoressa Cooman mentre il fuoco traeva
riflessi dai suoi
lunghi orecchini di smeraldo.
Neville deglutì.
Gideon, Harry e Ron si fecero
sfuggire una risatina ma la professoressa non li sentì e
riprese
tranquillamente.
«Quest'anno ci occuperemo dei metodi base
della Divinazione. Il primo trimestre sarà dedicato alla
Lettura delle Foglie
di Tè. Nel prossimo passeremo alla Lettura della Mano.
Comunque, mia cara.»
disse, rivolgendosi d'un tratto a Calì Patil
«Guardati da un uomo coi capelli
rossi.»
Calì scoccò uno sguardo stupito a Ron, che
era dietro di lei, e allontanò la sedia. Questa volta furono
Hermione e Metis a
ridere, osservando le espressioni stranite dei ragazzi.
«Nell'ultimo trimestre.» proseguì la
professoressa Cooman, come se niente fosse successo
«Passeremo alla Sfera di
Cristallo, se avremo finito con i Presagi di Fuoco, naturalmente.
Purtroppo, a
febbraio avremo la classe decimata da una brutta epidemia di influenza.
Io
stessa perderò la voce. E attorno a Pasqua, uno di noi ci
lascerà per sempre.»
Un silenzio carico di tensione seguì
questa dichiarazione, nel quale i Malandrini furono gli unici ad alzare
gli
occhi al cielo, ma la professoressa Cooman parve non notarlo.
«Tu, cara.» disse a Lavanda Brown, che era
la più vicina e si ritrasse sulla sua sedia «Ti
dispiace passarmi la teiera
d'argento, quella grande?»
Lavanda, sollevata, si alzò, prese
un'enorme teiera dallo scaffale e la pose sul tavolo davanti alla
professoressa
Cooman.
«Grazie, cara. Ah, fra l'altro, quella
cosa che temi... succederà venerdì sedici
ottobre.»
Lavanda prese a tremare.
«Ora voglio che formiate delle coppie.
Prendete una tazza dallo scaffale, venite da me e io la
riempirò, poi sedetevi
e bevete; bevete finché non rimangono solo i fondi. Fateli
roteare attorno alla
tazza per tre volte con la mano sinistra, poi rovesciate la tazza sul
piattino,
aspettate che il tè rimasto coli via e passate la vostra
tazza al compagno per
la lettura. Interpreterete i disegni consultando le pagine 5 e 6 di
Svelare il
Futuro. Io girerò fra di voi e vi darò una
mano.»
Hermione e Metis si misero in coppia,
mentre Harry, Gideon e Ron lavorarono in tre.
«Bene.» disse Ron, mentre aprivano i libri
alla pagina 5 «Che cosa vedi nella mia, Gideon?»
«Un mucchietto di roba marrone bagnata.»
rispose Gideon storcendo il naso per l’odore delle erbe.
«Aprite le vostre menti, cari, e lasciate
che i vostri occhi vedano al di là del concreto!»
disse la professoressa Cooman
nella penombra.
Hermione e Metis si scambiarono uno
sguardo divertito e iniziarono a sfogliare i loro libri per dare un
senso a
quei disegnini strambi.
«Nella tua c'è una specie di croce tutta
storta...» disse Harry analizzando la tazza di Gideon
«Vuol dire che dovrai
affrontare 'prove e sofferenze', mi dispiace, ma c'è una
cosa che potrebbe
essere il sole... aspetta... vuol dire 'grande gioia...' quindi
soffrirai ma
poi sarai molto felice...»
I tre si guardarono seri per qualche
secondo.
«Il tuo Occhio Interiore ha bisogno di una
bella visita, dammi retta» disse Ron, e le risate del gruppo
vennero soffocate
a malapena mentre la professoressa Cooman guardava dalla loro parte.
«Ora tocca a me...» Hermione scrutò
l'interno della tazza di Metis, la fronte aggrottata per lo sforzo.
«C'è un grumo che assomiglia a una
bombetta. Forse andrai a lavorare al Ministero della
Magia...» rigirò la tazza
dall'altra parte «Però visto da qui assomiglia
più a una ghianda... cosa vuol
dire?» Studiò il libro «'Una fortuna
inaspettata, oro a sorpresa'. Ottimo, così
puoi prestarmene un po'... e qui c'è un'altra cosa che
sembra un animale... sì,
se questa è la testa... sembra un ippopotamo... no, una
pecora...»
La professoressa Cooman si avvicinò mentre
Metis scoppiava a ridere, ed Hermione le inviava un sorrisetto
divertito a sua
volta.
«Fammi vedere, cara.» disse a Hermione in
tono di rimprovero, curvandosi per prendergli la tazza di Metis. Tutti
tacquero, in attesa. La professoressa Cooman guardò dentro
la tazza, facendola
ruotare in senso antiorario.
«Il falco... cara, tu hai un nemico
mortale.»
«Ma questo lo sanno tutti» disse Hermione
in un sussurro un po' troppo forte.
La professoressa Cooman la fissò.
«Be', è così.» insistette
Hermione «Tutti
sanno di Harry, Metis e Lei-Sa-Chi.»
Harry, Ron, Metis e Gideon la guardarono
con un misto di stupore e ammirazione. Non avevano mai sentito Hermione
rivolgersi in quel tono a un professore.
La professoressa Cooman decise di non
ribattere.
Abbassò i grandi occhi sulla tazza di
Metis e riprese a farla ruotare.
«Il bastone... un agguato. Oh, cara,
questa non è una tazza benigna... Il teschio... pericolo sul
tuo cammino,
cara...»
Tutti fissavano esterrefatti la
professoressa Cooman che fece roteare la tazza un'ultima volta,
trattenne il
respiro e infine gettò un grido. Sprofondò in una
poltrona vuota, con la mano
scintillante posata sul cuore e gli occhi chiusi.
«Cara ragazza... povera cara ragazza...
no... è meglio non dire niente.... no... non
chiedermi...»
Metis alzò un sopracciglio.
«Che cosa c'è, professoressa?» chiese
Dean
Thomas all'improvviso.
Si erano alzati tutti e lentamente avevano
circondato il tavolo dei Malandrini, avvicinandosi alla professoressa
Cooman
per guardare nella tazza di Metis.
Gli occhi dell'insegnante si spalancarono
in maniera teatrale.
«Mia cara.» disse «È il
Gramo.»
«Il cosa?» chiesero Ron, Harry e Gideon
all’unisono. Hermione incrociò le braccia al petto
e alzò lo sguardo al cielo.
«Il Gramo, miei cari, il Gramo!» esclamò
la professoressa Cooman «Il cane fantasma gigante che infesta
i cimiteri! Cara
ragazza, è un presagio... il peggior presagio di
morte!»
Gideon sentì una stretta allo stomaco e si
voltò verso Metis, trovandola tuttavia impassibile
nell’espressione.
«Non mi sembra che assomigli a un Gramo.»
disse la ragazza con voce piatta.
La professoressa Cooman fissò Metis con crescente
antipatia «Mi perdonerai se te lo dico, cara, ma sento
pochissima Aura attorno
a te. Pochissima sensibilità agli echi del futuro. E lo
stesso vale per la tua
amica purtroppo… Credo che per oggi ci fermeremo
qui.» disse la professoressa
Cooman con la sua voce più velata
«Sì... vi prego di portar via le vostre
cose...»
In silenzio, i ragazzi riportarono le
tazze all'insegnante, presero i libri e li riposero nelle borse, poi si
diressero alla lezione di Trasfigurazione della professoressa McGranitt.
Metis
Pov
La lezione di Divinazione era stata
ridicola al punto che avevo proposto ad Hermione di lasciare il corso,
pur
sapendo che non avrebbe potuto farlo a causa
dell’accordo stretto
con la McGranitt riguardo la giratempo.
Le altre lezioni le avevo affrontate
apaticamente, anche se quella con la McGranitt mi aveva entusiasmata,
nonostante tutto.
Camminai avanti e indietro per tre volte
davanti alla parete del settimo piano e la porta della Stanza delle
Necessità
comparve davanti a me.
Quando entrai, rimasi stupita nel vedere
un ragazzo già dentro.
Rimasi pietrificata sulla porta ma, quando
si accorse della mia presenza, fu lui ad avvicinarsi a me.
«Ciao!» mi salutò con un sorriso
smagliante. Era più grande di me, e indossava lo stemma dei
Tassorosso sulla
maglia sportiva.
«Sono Cedric Diggory… il ragazzo che ti ha
aiutata quando sei stata male sul treno.»
Non sapevo cosa rispondere, e stavo
seriemente pensando di ritornarmene in dormitorio per quella sera,
quando lui
riprese a parlare, stupendomi.
«Immagino tu sia venuta qui per allenarti,
ti va di farlo insieme?»
Soppesai per un momento le sue parole: sembrava
essere più capace di me, e un po’ di aiuto non mi
avrebbe fatto male di certo.
Sorrisi.
«Con molto piacere.»