Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
Segui la storia  |       
Autore: EleWar    09/01/2021    19 recensioni
Kaori sta partendo senza Ryo, per una vacanza con Reika e Miki ma........ c'è sempre un ma. Perché le cose non sono mai come sembrano, e se c'è di mezzo un famoso ladro, tutto si complica.
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kaori Makimura, Miki, Reika Nogami, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap. 18 Epilogo
 
“Allora Ryo, hai capito?” trillò la voce allegra e concitata di Kaori.
 
“Certo! È da stamattina che non fai che ripetermelo” rispose leggermente annoiato lui.
 
La ragazza girava per casa affannata e nervosa, risistemando cose, prendendone altre, controllando di non aver dimenticato niente, fra borse, borsette e borsoni; i bagagli erano raddoppiati e guai a lasciare qualcosa a casa, a quel punto sarebbe stata una tragedia.
E mentre lei correva da una parte all’altra dell’appartamento, il suo socio se ne stava beatamente sprofondato sul divano a leggere il giornale, l’edizione della sera, e sembrava particolarmente interessato alle notizie di politica: infatti ogni tanto lo si poteva sentire mugugnare, annuire, emettere monosillabi di disappunto, il tutto in uno stato di apparente tranquillità che sfiorava la calma olimpica.
Anche in quel momento sembravano agli antipodi.
 
“Bene, allora. Io sarò di ritorno fra una settimana esatta, e ti prego di mantenere l’appartamento così come lo lascio intesi? Altrimenti potrei riesumare uno dei miei migliori martelli o fartela pagare in un altro modo… lo sai vero?” disse con un tono che era una via di mezzo fra la minaccia e la malizia.
 
“Ma certo, mia cara” si affrettò a risponderle in atteggiamento servile, con un bel gocciolone sulla tempia; i martelli poteva anche sopportarli, ma rinunciare a quello… beh, quello proprio no.
“Ho mai disatteso le tue aspettative? Ti ho mai deluso?” chiese lui, aspettandosi di vedere riconosciute le sue doti e il suo profondo attaccamento alla compagna.
 
“No, è vero, sei sempre stato adorabile; effettivamente non posso lamentarmi, ma è anche vero che io sono stata sempre qui con te, a controllarti. Ma ora che mi concedo questa vacanzina con le ragazze, chissà cosa mi combinerai mentre sono via?”
 
“Già, è anche la prima volta che passiamo del tempo lontani” ammise lui, con sguardo triste e occhi da cucciolo abbandonato “Non capisco perché io non possa venire!”
 
“Te l’ho detto: perché è una mini vacanza solo fra noi donne, e poi ci sarà Miki con il piccolo Seiji… l’unico uomo ammesso” finì per ridacchiare Kaori.
 
“Uffa, però non è giusto… potevamo venire anche io e Umi, in fondo lui è il padre!”
 
“Ma lui ha capito l’importanza che ha questo viaggetto per sua moglie.”
 
“Mmmm, sarà…” finì per mormorare l’uomo non del tutto convinto, per poi piagnucolare “Sei crudele però. Lasciare qui tutto solo il tuo Ryuccio… sei una donna insensibile, vuoi vedermi soffrire?”
 
“Ryo, tesoro, mi mancherai moltissimo anche tu, ma è da tanto che non facciamo un’uscita solo noi, e poi Reika deve raccontarci della sua nuova fiamma, insomma ti annoieresti un sacco a stare a sentire i nostri discorsi da donne” e gli fece l’occhiolino.
 
Poi, da fuori, giunse l’inequivocabile suono di un clacson. Kaori corse alla finestra e riconobbe la station wagon di Miki; Reika era scesa e le urlò:
 
“Allora, signora Saeba, scende oppure no?”
 
“Dannazione sono in ritardo” sbuffò a mezza voce Kaori. E poi, in direzione delle amiche: “Arriviamoooo!”
 
E spostandosi al centro della stanza, e all’indirizzo delle scale, gridò:
 
“Raven? Raven sei pronta? Dai che si fa tardi!” e poi, rivolgendosi a Ryo: “Tua figlia si fa sempre pregare, chissà da chi avrà preso!”
 
“Ecco, quando c’è da dir male è figlia mia, ma se le fanno i complimenti allora è figlia tua, o nostra al massimo” sbottò lui.
 
“Dai non dire così, lo sai che vi amo entrambi, i miei amori” e gli diede un pizzicotto sulla guancia.
 
“Raven? Dai scendi, che c’è Seiji che ti aspetta” e poi sottovoce “Se sa che c’è il suo amichetto vedrai come corre.”
 
E, infatti, dalle scale si vide arrivare trafelata una bimbetta sui cinque anni; il babbo le andò incontro e la prese al volo, sollevandola e facendola vorticare allegramente:
 
“La mia principessa!” esclamò lui, stringendola poi teneramente al petto.
 
Kaori s’incantò per un attimo a guardare quel quadretto familiare e si commosse: la sua famiglia.
Fino a qualche anno prima non avrebbe nemmeno immaginato che un giorno sarebbe stata così felice come in quel preciso momento.
Poter amare Ryo ed esserne riamata con trasporto e devozione, le era sembrato il massimo della felicità, ma quando si era scoperta incinta di Raven, e poi era nata, aveva toccato il cielo con un dito.
Tutti i suoi sogni si erano avverati, e altri si erano concretizzati senza nemmeno averli desiderati.
 
Ryo aveva accolto la notizia di quella gravidanza non prevista con un tale entusiasmo che ne era rimasta piacevolmente stupita; non avevano mai parlato di bambini e, ad essere sinceri, non ne avevano nemmeno avuto il tempo perché la bimba era venuta a loro poco dopo essersi messi insieme.
All’inizio Kaori aveva temuto che il suo compagno avrebbe potuto prenderla male, che si sarebbe preoccupato oltre ogni dire, considerando la vita pericolosa che facevano entrambi.
Ma lui ancora una volta l’aveva sorpresa, perché era diventato pazzo di gioia quando la socia, timidamente, gli aveva confessato di aspettare un bambino.
L’aveva stretta forte a sé, poi si era messo a ballare trascinandola in una folle piroetta, mentre la ragazza piangeva e rideva insieme, fino a quando Ryo non si era fermato di botto, preoccupato di poter nuocere al nascituro.
A quel punto Kaori aveva dovuto rassicurarlo che, anche se era di pochi mesi, non sarebbe successo niente di tragico per due sole giravolte.
Lui allora l’aveva guardata con occhi adoranti e, dopo una pausa intensa e carica di sentimento, le aveva detto semplicemente: “Grazie” per poi baciarla con passione e abbandono.
Le era sembrato così indifeso in quel momento, ma anche ricolmo di una nuova forza; aveva accettato la sua paternità con slancio ed entusiasmo, e la sweeper aveva avuto la certezza che sarebbe stato un buon padre, il padre che non ricordava di aver avuto.
 
Il suono del clacson la riportò bruscamente alla realtà e, tendendo le braccia alla piccola Raven, Kaori le disse:
 
“Dai, Raven-chan, saluta il papà e andiamo…”
 
“Papino? Ma tu cosa farai quando io e la mamma saremo via?” chiese la piccola Saeba.
 
“Mi annoierò tantissimo e sarò triste tutto il tempo…” disse con aria mogia, ma Kaori lo redarguì:
 
“Ryo, ti prego…” come a dire che così avrebbe rattristato la figlia, e magari si sarebbe messa a piangere non volendo più partire.
 
“Okay, okay” si corresse l’uomo “Non sarò triste, se saprò che la mia piccola principessa Raven si starà divertendo insieme alla sua mammina”  e guardò in tralice la compagna cercando la sua approvazione; lei gli fece un cenno di assenso e gli sorrise; poi, con un sospiro, si riscosse: erano veramente in ritardo.
 
Kaori prese su i borsoni, dopo aver infilato un variopinto zainetto con tanto di unicorni disegnati a colori sgargianti, sulle piccole spalle della bambina; Ryo stava per prendere il resto dei bagagli, per aiutarla a portarli di sotto, quando si fermò e, rivolgendosi alla compagna, le disse:
 
“Kaori… dimentichi qualcosa!”
 
“Eh?” rispose lei stupita.
Era chinata a controllare l’ennesima chiusura zip del borsone e, rialzandosi, un ciuffo di capelli le era finito sul viso: per un attimo lo guardò attraverso quella rossa cortina poi, con un gesto nervoso della mano, se lo scostò.
In quel momento era tale e quale a sua figlia, stessa indole battagliera e stessa purezza: Ryo le amava molto, entrambe, erano tutto il suo mondo, e proprio non poteva pensare di stargli lontano anche solo per una settimana.
 
“Dicevo che dimentichi qualcosa” ripeté pazientemente lui.
 
“Ah, sì” e avvicinandosi lo baciò teneramente, regalandogli al contempo una dolce carezza sul viso.
 
No, non poteva lasciarle partire.
 
“Kaori… dimentichi qualcosa” reiterò lui.
 
Sempre più stupita la donna lo guardò: ma cosa c’era, ancora?
Ah, le chiavi!
E voltandosi, le prese dal vuota tasche accanto alla porta, mentre Raven pazientemente aspettava che i suoi genitori si salutassero.
Ma una strana idea si stava facendo strada nella testa di Ryo; gli sembrava un bizzarro déjà-vu, e non si sentiva tranquillo per niente.
Non era iniziato tutto così, quella volta?
Erano giusto passati sei anni dal caso del Camaleonte, e di certo non poteva dirsi pentito di come si fossero evolute le cose fra loro due, anzi!
Era stato lì che finalmente si era lasciato andare all’amore che provava per la socia, e aveva vissuto momenti meravigliosi ed indimenticabili con lei, tanto che le conseguenze, ora, erano lì a guardarlo con i suoi stessi occhi neri, dal basso verso l’alto.
Però Kaori, quella volta, era stata anche ferita inseguendo la ladra, e si sarebbe buttata perfino in mare pur di non lasciarla cadere; l’arrivo di Ryo in quel momento, e soprattutto la sua presenza sulla nave, erano stati provvidenziali.
No, non si sentiva tranquillo per niente a vederle partire. “Datemi pure dell’esagerato, dell’apprensivo, ma io non mi fido!” si era infine detto lui, quindi l’incalzò ancora con uno strano sorrisetto che faceva capolino agli angoli della bocca:
 
Kaori... dimentichi qualcosa!
 
“E cosa, stavolta?” rispose lei esasperata e sul filo della scocciatura.
 
Me!” rispose Ryo, categorico, e prendendo su i bagagli, infilò le scale in fretta e furia, prima che lei potesse protestare e strepitare, lasciandola imbambolata al centro del salotto, con un borsone in una mano e la manina di Raven nell’altra.
 
“Ma…ma…” balbettò la ragazza.
Poi però, intuendo il ragionamento che aveva fatto il suo amato, si disse che sì, quella vacanza sarebbe stata anche bella, ma infinitamente migliore insieme a lui!
Scuotendo la testa, prima guardò sua figlia, che speranzosa la guardava a sua volta con adorazione, e le annuì; poi, dirigendosi verso le scale, gridò felice:
 
“Ryo, aspettaci!!!”
 
 
 
 cartolina-r-k" />
 Ed eccoci alla fine del capitolo finale (che gioco di parole!!!) che è stato un po’ cortino, ma direi che tutto è già stato detto.
Mi sono voluta auto-regalare la cartolina, perché sognare non costa niente e sì, mi piacerebbe tantissimo che i personaggi inventati da Hojo, e ‘miei’, perché ho un legame di affetto con loro, potessero in qualche modo comunicare con me.
Come sempre succede al termine delle storie, si prova sempre un senso di dolce-amaro; mi dispiace  aver messo la parola fine, ma sono anche contenta che si chiuda il cerchio.
Sono particolarmente legata a questa ff, e credo che resterà per sempre fra quelle predilette, perché all’epoca ci ho lavorato parecchio, o meglio come dico sempre, mi ha dato piacevolmente del filo da torcere, perché se da un lato avevo ben in mente come far svolgere la storia d’amore dei due, dall’altro lato non sapevo bene come portare avanti il ‘giallo’. Volevo e dovevo essere coerente e verosimile, non volevo che mi sgamasse al primo accenno e sì, volevo una trama anche per il caso. Il risultato lo avete letto durante questi mesi, e per questo non posso che esservi GRATA in eterno.
E’ stata la fic più lunga che ho scritto, sia per numero di capitoli che per parole :D ma anche quella che ha riscosso più successo, in numero di recensioni, sempre belle corpose e gratificanti a cui PERDONO!!! non sono mai riuscita a rispondervi in tempo più o meno reale! E’ stata anche la fic più seguita, quella con tantissime visite e scelta per essere annoverata fra le Ricordate, Preferite, Seguite, quindi commossamente vi RINGRAZIO.
Ringrazio tutti, sia quelli che hanno letto in silenzioso, e chi ha voluto lasciarmi un commento strada facendo e partendo dalla mitica ed insostituibile Briz65, ringrazio:
Stekao, Klausaeba, Kyoko_09, Fanny Jumping Sparrow, MaryFangirl, maisonikkoku, Kaory06081987, Bettxyz812, Gemma83, Marzia86, maryanne1990, Kalandra, sfenoide, marinellas88, rosy, Maggiechan-75, Saori Chan, robysaeba, bluedevil, Alice21, Baraz81, Morkiryan89. Spero di non aver dimenticato nessuno, in caso scusatemi ^_^
Bene, dopo tutto st’insolito papier vi saluto veramente, che sia un arrivederci e non un addio, soprattutto perché vorrà dire che avrò altri deliri da sottoporvi (in realtà ho già qualcosina in mente XD )
A presto
Eleonora-EleWar
   
 
Leggi le 19 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart / Vai alla pagina dell'autore: EleWar