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Autore: Star_Rover    13/01/2021    7 recensioni
Durante la Battaglia d’Inghilterra i cieli sopra alle verdi campagne irlandesi sono spesso oscurati da stormi di bombardieri tedeschi che pericolosamente attraversano il Mare d’Irlanda.
Quella notte però è un Heinkel solitario a sorvolare le montagne di Wicklow e il suo contenuto più prezioso non è una bomba.
Un ufficiale della Luftwaffe paracadutato nella neutrale Irlanda è un fatto curioso, potrebbe sembrare un assurdo errore, ma la Germania in guerra non può concedersi di sbagliare.
Infatti il tenente Hans Schneider è in realtà un agente dell’Abwehr giunto nell’Isola Smeraldo con un’importante missione da portare a termine.
Il tedesco si ritrova così in una Nazione ancora divisa da vecchi rancori e infestata dagli spettri di un tragico passato. In questo intricato scenario Schneider entra a far parte di un pericoloso gioco che potrebbe cambiare le sorti della guerra, ma anche per una spia ben addestrata è difficile riconoscere nemici e alleati.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Il Novecento, Guerre mondiali
Capitoli:
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2.  Dublino / Belfast
 

Dublino (Repubblica d’Irlanda)
 
Le strade erano buie e deserte, l’elegante sobborgo di Rathgar riposava avvolto dal silenzio. Le antiche ville in stile vittoriano e mattoni rossi erano circondate da ampi giardini decorati con raffinate statue di marmo, alberi rigogliosi e cespugli fioriti.
Declan O’ Riley attraversò Brighton Square udendo solo l’eco dei suoi passi. Per un ragazzo cresciuto nella povertà del Liberties, il quartiere operaio di Dublino, faceva ancora uno strano effetto ritrovarsi in quella zona della città.
Il giovane si voltò per controllare che fosse tutto tranquillo, poi riprese a camminare per le vie desolate. Proseguì a testa china, con le mani in tasca e il berretto calato sul viso. All’interno della giacca nascondeva una preziosa lettera e una Webley carica.
Declan raggiunse la sua meta, superò i cancelli in ferro battuto ed entrò dalla porta sul retro. Salì le scale nella penombra fermandosi davanti ad una porta chiusa.
O’ Riley bussò più volte scandendo per bene ogni battito. Poco dopo qualcuno si presentò ad aprire.
Si trattava di Charles Maguire, noto letterato e poeta, nonché attivista repubblicano e membro dell’IRA[1].
Declan superò la soglia con esitazione, non si sentiva a suo agio in quel lussuoso appartamento.
Il padrone di casa richiuse la porta a chiave e tornò a sedersi nel suo salotto davanti a un bicchiere mezzo vuoto di whiskey.
Charles aveva un’aria elegante e distinta, ma le sue origini borghesi non gli avevano impedito di sporcarsi le mani. Era un grande estimatore di Padraig Pearse[2], al quale si ispirava non solo per le sue opere, ma soprattutto per i suoi ideali politici.
Con il suo carisma aveva conquistato subito la fiducia dei suoi compagni e sul campo aveva sempre dato prova del suo coraggio e della sua determinazione. I suoi scritti non erano soltanto i vagheggiamenti di un sognatore repubblicano, egli credeva davvero nella Causa.
«Ti stavo aspettando. Sei in ritardo» commentò Maguire osservando l’orologio. 
O’ Riley estrasse la busta e la poggiò sul tavolo.
«Dovevo recuperare questa…è da parte del nostro informatore al Castello[3]»
Il suo compagno esaminò il contenuto mostrando un’espressione soddisfatta.
«Credi che qualcuno abbia dei sospetti?» chiese Declan con apprensione.
«Non dovresti preoccuparti per questo, il nostro infiltrato è un agente stimato e rispettato»
«E noi possiamo fidarci di lui?»  
«I miei contatti sono sempre sicuri» rispose Maguire con estrema certezza.
«Spero davvero che tu abbia ragione»
«Se egli avesse avuto intenzione di tradirci saremmo già stati giustiziati»
«Questo sì che è rassicurante!»
Charles buttò giù l’ultimo sorso di whiskey.
«Ascolta, so che è difficile continuare a lottare, soprattutto dopo gli ultimi fallimenti, ma non possiamo arrenderci adesso»
«Non sto mettendo in dubbio i miei ideali» replicò Declan.
«Dunque che cosa ti preoccupa?»
Il ragazzo abbassò tristemente lo sguardo: «stavo solo pensando a quel che è successo…»
Charles assunse un atteggiamento più comprensivo: «mi dispiace, la condanna di Blaine è stata difficile da affrontare per tutti noi»
Declan restò in silenzio, non aveva ancora trovato il coraggio di parlare dell’accaduto.
Maguire tentò di confortarlo: «il suo ricordo vivrà per sempre nei nostri cuori, ma non possiamo permettere che il suo sacrificio resti vano, dobbiamo continuare a lottare anche per lui»
Il giovane stava per rispondere, ma in quel momento avvertì uno strano ronzio. Il rumore divenne sempre più forte e intenso, le pareti iniziarono a tremare. O’ Riley si avvicinò alla finestra. Uno squadrone di Heinkel in formazione sorvolò i tetti di Dublino. I bombardieri si mantennero a bassa quota, scortati dall’alto da due quartetti di caccia.
Declan riconobbe le croci bianche e nere dipinte sulle ali. Le sagome nel cielo si allontanarono sempre di più fino a sparire nell’oscurità. In breve il silenzio calò nuovamente sulla città.
«Erano aerei tedeschi»
Maguire esternò il suo parere a riguardo: «il presidente de Valera ha dichiarato la Neutralità della nostra Nazione, ma non potremo restare fermi a guardare mentre ovunque si sta combattendo per cambiare il destino del mondo»
«Questa non è la nostra guerra, il popolo irlandese ha già sofferto abbastanza»
«Già, ma gli inglesi non hanno ancora imparato la lezione»
«Non è in questo modo che otterremo la Libertà»
«Forse dovresti iniziare a considerare diversamente questa guerra» continuò Charles.  
O’ Riley rimase perplesso.
Maguire si portò la sigaretta alle labbra ed espirò una nuvola di fumo: «una difficoltà per l’Inghilterra, un’opportunità per l’Irlanda»

 
***
 
Belfast (Irlanda del Nord)
 
L’agente Radley Hart non aveva mai avuto problemi con i gendarmi del Royal Ulster Constabulary[4], molti di loro erano inglesi, mentre gli irlandesi erano unionisti convinti ben disposti a collaborare con l’Inghilterra.
Per questo fin dall’inizio egli aveva goduto di un’indiscutibile autorità ed era sempre stato trattato con rispetto da parte della polizia locale.
Hart uscì dall’auto nera e richiuse con forza la portiera. Era un freddo pomeriggio di fine estate, il cielo era nuvoloso, i gabbiani volteggiavano intorno alle barche lasciandosi trasportare dal vento. Con una smorfia Radley espresse il suo disgusto avvertendo l’intenso odore di salsedine e pesce marcio. Fu costretto a coprirsi il naso e la bocca con un fazzoletto per reprimere l’intensa sensazione di nausea. Quasi di corsa raggiunse una baracca situata poco distante dal molo.
Ad accoglierlo trovò un sottufficiale irlandese alto e allampanato, il quale si presentò con una certa emozione.
«Agente Hart, è un piacere conoscerla. Sono il sergente Callaghan»
L’inglese si guardò intorno, gli altri gendarmi avevano già terminato di ispezionare la zona.
«Non avete trovato nulla?» domandò manifestando evidente disappunto.
«Purtroppo siamo arrivati tardi, i militanti hanno avuto il tempo di eliminare le prove prima di fuggire. Abbiamo recuperato solo il frammento di una lettera bruciata e un paio di fucili nascosti sotto alle assi del pavimento»
Hart non mostrò particolare interesse per quelle notizie.
«Mi lasci indovinare: carabine Mauser»
Il poliziotto si stupì: «sì…ma come faceva a saperlo?»
«Ho visto più fucili tedeschi io in Irlanda che mio padre sulla Somme» commentò Radley con amarezza. 
Callaghan parve sorpreso: «i militanti dell’IRA si riforniscono di armi dalla Germania?»
«Ogni nemico del proprio nemico è un amico[5]»
L’irlandese rifletté su quelle parole.
«E la lettera? In che lingua è scritta?» continuò Hart.
«Inglese e gaelico»
«Dunque non è stato un tedesco a scriverla» constatò con delusione.
«Sarebbe alquanto improbabile»
«Già…dov’è il foglio? Voglio vederlo»
Il sergente accompagnò l’agente britannico vicino al tavolo. Dopo aver analizzato meticolosamente la prova Hart tornò a rivolgersi all’irlandese.
«Mi può tradurre la parte in gaelico?»
L’altro assunse un’espressione perplessa: «è strano, deve essere un messaggio in codice»
L’inglese iniziò a spazientirsi: «avanti, che cosa dice?»
«Be’, letteralmente c’è scritto: il carico di patate è stato consegnato, il whiskey arriverà presto dai nostri amici di Dublino»
«Di certo le patate sono le armi»
«E il whiskey
«L’alcol è infiammabile, potrebbe trattarsi di esplosivo» ipotizzò.
L’irlandese si allarmò: «dovremo avvertire le autorità oltre al confine!»
«Sarà fatto al più presto» lo rassicurò Hart.
Detto ciò voltò le spalle al sergente per avvicinarsi alle armi.
L’agente britannico prese tra le mani uno dei fucili, dopo averlo attentamente esaminato estrasse i proiettili, ne mancava uno. La polvere sulla canna provava che l’arma aveva sparato di recente.
«È davvero convinto che ci siano collaborazionisti tedeschi in territorio irlandese?» chiese Callaghan con titubanza.
«Di certo queste armi non sono state trasportate dalla corrente»
«E per quale motivo i tedeschi sarebbero interessati all’Irlanda?»
«Perché dalle vostre spiagge si vede l’Inghilterra» concluse Hart.
Il sergente avrebbe voluto porre altre domande, ma l’inglese era già uscito dal capanno sbattendo la porta.
 
Radley tornò sul molo, la nausea era diventata sopportabile, in quel momento aveva altre preoccupazioni.
Durante il conflitto il porto di Belfast era stato trasformato in una base militare della Royal Navy, flotte di navi britanniche erano ormeggiate in attesa di entrare in azione nelle acque dell’Atlantico.
Hart si allontanò dalla zona industriale e sostò qualche istante sul bordo della banchina per ammirare le onde che si infrangevano sugli scogli. Avvertì il vento freddo tra i capelli, la sabbia sui vestiti e il sapore di sale in bocca.
Radley spostò lo sguardo all’orizzonte, ripensando alla Patria provò una triste malinconia.
Quel panorama sembrava ben rappresentare la drammatica situazione dell’Inghilterra in guerra: un cielo oscuro sopra ad un mare in tempesta.
 
***
 
«Ci sono novità?» chiese Hart al suo ritorno alle caserme di Ballymena.
«Oh, sì…» rispose l’agente Smith.
Egli prese il suo posto al tavolo.
«I tedeschi hanno invaso Londonderry»
Radley sbuffò: «non sei affatto spiritoso!»
Il suo collega scosse le spalle: «qui al Nord è tutto tranquillo, le cattive notizie arrivano da Dublino»
«Che cosa è successo?»
«La scorsa notte due agenti sono stati uccisi. Uno era un irlandese del G2[6], l’altro un nostro uomo dell’MI5[7]»
«L’inglese era sotto copertura?»
Smith annuì: «l’IRA ha scoperto che era una spia e per questo è stato giustiziato»
«E il loro connazionale?»
«È stato ucciso durante una retata in un covo di militanti. Se non sbaglio c’è stata una sparatoria, in ogni caso domani avremo un rapporto dettagliato»
Hart si insospettì: «è la seconda volta oggi che sento nominare Dublino, laggiù sta accadendo qualcosa»
«Al momento abbiamo altre priorità, dobbiamo vincere una guerra»
«E se tutto questo avesse a che fare con la guerra?»
«Di che stai parlando?»
«La Germania ha stretto accordi con l’IRA, sappiamo bene per quale motivo»
«Le nostre sono solo supposizioni»
La conversazione fu interrotta dall’arrivo del capitano Lewis, il quale aveva avuto modo di ascoltare l’ultima parte del discorso.  
«Agente Hart, avevo proprio intenzione di affrontare con lei questo argomento. Vedo che ha già le idee chiare a riguardo»
«Signore, ho ragione di credere che possa esserci qualcosa di più dietro a tutto questo»
«A quanto pare non è l’unico a pensarlo»
«Lei è convinto che questo potrebbe essere un pericolo concreto per l’Inghilterra?»
Lewis sospirò: «probabilmente è una scintilla, ma è nostro dovere spegnerla prima che scoppi l’incendio»
Hart annuì: «sarei onorato di prendere parte all’operazione»
 
 


 
 
 
Note
 
[1] Irish Republican Army, organizzazione militare nata nel 1919. L’esercito era composto da volontari irlandesi disposti a combattere per l’Indipendenza. Dopo la Guerra Civile (1922-1923) l’IRA continuò ad opporsi al Trattato anglo-irlandese con l’ideale di liberare l’Irlanda dal dominio inglese.
Dal 1939 al 1940 l’IRA fu coinvolta in un piano di sabotaggio e mise in atto una serie di attentati nelle principali città britanniche.
 
[2] Poeta e nazionalista irlandese. Proclamò l’Indipendenza della Repubblica d’Irlanda durante la Rivolta di Pasqua del 1916. Fu giustiziato dagli inglesi, la sua figura divenne un simbolo della lotta per l’Indipendenza.
 
[3] Quartier Generale dell’Intelligence a Dublino.
 
[4] Forza di Polizia dell’Irlanda del Nord.
 
[5] Proverbio inglese.
 
[6] Dipartimento dei servizi segreti irlandesi specializzato in anti-terrorismo e controspionaggio.
 
[7] Agenzia di spionaggio del Regno Unito.
   
 
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